1.
…le manca l’aria condizionata,
questo sì !!!…… non le manca affatto il lavoro ( o
quella sorta di schiavitù ad ore, mal pagata ) al Double
Meat Palace…… non le manca
niente di quel posto a parte quella brezza leggera dell’aria condizionata…
…era fastidiosa all’epoca, le
sembra di ricordare, ma ora come ora ucciderebbe per
avere un condizionatore da poter attaccare ad una spina e vederlo accendersi ed
inondarla di vento freddo…
…e le
manca maledettamente, mentre si passa il braccio sulla fronte e si asciuga il
sudore…
…i capelli una
matassa umida sotto il cappello rovente…
…i pesanti stivali ( che molti
penserebbero sia pazza a camminarci in mezzo al deserto, ma lei non lì
cambierebbe per nulla al mondo ) che affondano ad ogni passo nella sabbia della
duna, rendendo sempre più faticoso il suo cammino…
…un sole
crudele al suo zenith, appeso in un cielo senza
nuvole…
…sarebbe stato meglio partire di
notte, con il fresco, ma non aveva scelta…… l’incarico lo aveva ricevuto
all’ultimo minuto e la carovana, proveniente da quel forno di sabbia e rovine
di palazzi che una volta si chiamava Texas, sapendo le sue intenzioni, non avrebbe certo fatto il piacere di attenderla…
…una mercenaria…
…una volta, questo l’avrebbe
offesa…
…ora non più…
…non dopo quasi sette anni
passati a combattere per sopravvivere, giorno dopo giorno, in maniere tali che,
a volte, rimpiange i combattimenti contro demoni e
vampiri…… almeno, lì sapeva chi erano i buoni e i cattivi…
…ma
ormai quel tempo appartiene ad un’epoca passata…
…adeguarsi o morire…
…da quando lo ha capito, le ci è voluto poco ad assimilare il concetto…
…una mercenaria…
…ecco inventato un lavoro…
…a ben vedere
chi più di lei ha le capacità che la rendono adatta alla sopravvivenza ?…
…i tempi in cui rubava o faceva comunella con imbroglioni di ogni specie,
per riuscire ad arrivare alla fine della giornata con almeno un pasto nello
stomaco, sono passati da almeno tre anni…
…oggi può arrivare in una delle
città più grosse ( parola del tutto eufemistica …… quando “grosse” vuol dire al massimo un centinaio di
palazzine tenute su alla meglio )…… alloggiare in un albergo “vero” ( che non
sia un palazzo in rovina con i topi sotto il letto e gli scarafaggi sotto le
coperte ) … e far passare parola al proprietario che lei è pronta per qualunque
lavoro in cui ci sia da rischiare ( “ deve per forza aggiungere “ rischiare ”…… le prime volte, quando si
limitava a dire “qualunque lavoro”
inevitabilmente il suo interlocutore sorrideva in maniera disgustosa all’idea
di quale lavoro avrebbe potuto fare una donna come lei…)…
…e poi
aspettare…
…qualcuno arrivava sempre…
…forse non il primo giorno e
forse neppure il secondo…
…ma
qualcuno arrivava sempre…
…è stato così anche l’ultima
volta…
…un gruppo si era presentato
alla sua porta…
…aveva il coltello a lama
seghettata infilato sotto la camicia……più un altro paio di “sorpresine”
nascoste addosso…… e se la situazione diventava brutta davvero, si era messa accanto
alla finestra, pronta a lanciarsi in caso di guai ……certo, di pistole e fucili non se ne erano viste molte in giro …… si era troppo
sparato nei primi tempi delle grandi carestie…… e ormai, chi aveva proiettili e
un’arma che fosse in grado di spararli, usava entrambi con parsimonia……anche
se, ha sentito, hanno riaperto una fabbrica di proiettili da qualche parte in
Canada…… in fondo se lo era aspettato…… la civiltà sarebbe tornata prima o
poi…… e cosa era più civile di accoppare qualcuno con un pallottola, anziché
infilzarlo con una lancia costruita alla meglio ??? …
…i visitatori erano in sei……
tutti vestiti con tuniche cremisi con complicati disegni
a fili d’oro sugli orli…
… cinque avevano cappucci neri
da cui si intravedevano solo degli occhi dalle pupille
dilatate ( era una voce anche che da qualche parte in Colombia, avessero
ripreso a coltivare papaveri…… anche nelle zone radioattive……… “scimmie
fosforescenti” o “scheletri urlanti” venivano chiamati i drogati della nuova
generazione…… quelli che si facevano con roba che, la maggior parte delle
volte, era anche radioattiva…) il sesto aveva il volto scoperto…… i corti
capelli bianchi con un taglio impeccabile …… una barba a punta e baffi che le
ricordavano un conquistadores
Spagnolo …e un grosso, lucente, orecchino d’oro all’orecchio sinistro…
…Zio Tobia…
…avrebbe voluto ridere e, in quell’epoca lontana che era la sua vita prima della guerra,
lo avrebbe anche fatto……ma ha tenuto sul volto la, ormai
familiare, maschera neutra, mentre Zio Tobia le raccontava chi era e cosa
voleva…
…la prima parte (chi fosse un
tizio che come carica ecclesiastica del Maestro del Tempio della
Luce, si era dato il nome di Zio Tobia) non le importava per niente…
…chi fossero
quelli che la assumevano di volta in volta, aveva smesso di avere una qualche
importanza già da tempo…
…quello che le interessava era
il “cosa” ( e successivamente il “quanto” )…
…doveva rubare un determinato
oggetto che sarebbe transitato nelle vicinanze di un paese abbandonato, il
giorno dopo…
…una piccola carovana di quattro
o cinque uomini…
…il problema era che il compito
di questi uomini era proprio quello di difendere l’oggetto fino alla sua
destinazione che guarda caso non era
il Tempio della Luce dello Zio Tobia…
…e
proprio quest’ultimo, a quel punto della storia, si
era perso nei particolari, raccontando che l’oggetto in questione, dopo
laboriose ricerche, era stato trovato in una città dell’est da alcuni dei suoi
discepoli, ma questi erano stati assaliti, uccisi e derubati dell’oggetto dai
confratelli di Zio Tom, il Sacerdote dell’Arca della
Visione …
…lei si era estraniata dal
discorso e lo aveva fatto scivolare via dalla sua mente, continuando a
mantenere un’espressione interessata, ma neutra…
…queste pseudo
chiese erano proprio le figlie dell’apocalisse nucleare…
…infatti, così come era normalissimo vedere giovani malformati a causa
delle radiazioni, allo stesso modo queste chiese erano nate dalle ceneri di
quelle vecchie, prendendo i culti antichi e modificandoli di quel tanto che
bastava per renderli bizzarri agli occhi di chi, come lei, aveva vissuto il
periodo pre-bomba…
…ma
ormai non c’era niente a fare…… queste nuove religioni ( per lo più …la maggior
parte del tempo… innocue ) si erano estese a macchia d’olio e negli ultimi anni
e avevano fatto proseliti in ogni grossa città…
…promesse di una vita migliore (
e chi non la desiderava ? ) e di posto migliore ( e chi non lo cercava ? )
avevano attirato centinai di fedeli in ognuna di esse…
…il prezzo da pagare (
all’ingresso ) era poca cosa in confronto ad un’eternità ( dopo morti ) di
gioia e di pace…
…lei, in ogni caso, era al di
fuori…
…si sentiva come una spettatrice
che guardava i fatti che si svolgevano dietro il vetro di un televisore…
… il mondo era l’inferno…
…violenza, fame, morte e
desolazione erano la pura realtà che vedeva e doveva affrontare ogni giorno…
…e
nessuna di queste nuove religioni avrebbe potuto mantenere, nel mondo reale, le
promesse che faceva ……e quelle che promettevano il paradiso solo per chi,
prima, moriva, non potevano essere di certo smentite dagli interessati…
2.
…12:37 …… l’orologio
segnava l’ora in maniera precisa…… ma in fondo a chi importava ??? …… non
ricordava neppure il motivo per cui aveva barattato alcuni oggetti per averlo……
il tempo immediato, ormai, era ridotto a “qui ed ora”…
…12:38 …
…tanto piacere…
…forse cercava qualcosa di normale in un mondo che
non riusciva più a riconoscere…… e cosa c’era di più normale di un orologio che
batteva i minuti e le ore in maniera regolare ???…
…un pensiero stupido…
…ma d’un tratto, ricorda, aveva sentito il bisogno
di avere quell’orologio…… qualcosa che le dimostrasse che c’era davvero stato un “prima”…
…un tempo che era scandito dalle lancette di un’orologio e che lasciava
presagire che il futuro sarebbe stato solo leggermente differente dal passato…
…poi un colpo di spugna su tutto…
…ed eccola qua…
…due traversine di metallo iniziavano ( o finivano……
dipendeva dai punti di vista ) davanti ai suoi piedi…
…proseguivano per almeno un miglio fino ad una
casupola…… dietro di lei, a meno di mezzo miglio, sepolto da centinaia di
tonnellate di roccia, quello che restava di un treno, quando la volta della
galleria era franato su di lui e lo aveva schiacciato e frenato la sua corsa…
…rovesciate su un fianco e accartocciate su se
stesse, c’erano almeno sei carrozze…
…quante ne avesse ingoiate
la galleria, non avrebbe potuto saperlo…
…si era chiesta, in maniera quasi del
tutto indifferente, quante persone erano sopravvissute a quel disastro…
…li immaginava vagare per quella zona desertica alla
ricerca di aiuto…… o provare a chiamarlo con cellulari
che, anche se non lo sapevano, con molta probabilità ormai non avevano più nessuno
da contattare dall’altra parte…
…tutto questa morte e
distruzione che cade all’improvviso e si porta via tutte le proprie certezza, le
ricorda una giornata di sette anni prima…
…quando, pochi minuti prima,
era circondata dai suoi amici per la battaglia finale con Glory…
…e quelli che, per lei, mentre oltrepassava il varco
dimensionale e cadeva su un mucchio di rifiuti che le attutivano la caduta, era
successo in una manciata di secondi…… in realtà erano
già trascorsi venti anni…
…e si era ritrovata in una Sunnydale abbandonata…… ridotta ad un malconcio guscio
vuoto dopo anni di razzie continue alimentate da disperate lotte per
sopravvivere…
…tutti quelli che conosceva erano morti, scomparsi……o
ridotti come Willow…
…solo Dawn mancava
all’appello…
…andava via anni prima alla ricerca di un posto
migliore…… e mai più tornata…
…non aveva rinunciato a cercare sua sorella, questo
no !…
…ma ormai le speranze che
aveva all’inizio si erano affievolite con il passare degli anni…
…con le tracce che seguiva e finivano in vicoli
ciechi…
…con le troppe notizie di carovane assalite e
sterminate…
…con le città piene di schiavi a lavorare nei
sotterranei…
…colpisce con un calcio un teschio a terra e ne
segue con lo sguardo la direzione, pur di distrarre la mente da quei pensieri…
…il cranio rotola maldestramente per qualche metro e
poi si inclina di lato…
…quei fori oscuri sembrano fissarla in maniera
interessata…
…sospira stancamente e si rimette in marcia…
3.
… “ Dry Tongue ” … “ Lingua Secca ”…… un nome disegnato con
vernice sbiadita su quello che resta di un grosso cartellone
pubblicitaria, sforacchiato e rugginoso…… il disegno originale è
irriconoscibile…… colori evanescenti che conferivano qualcosa di disgustoso a
quel nome…
…per qualche motivo “ Lingua Secca ” non la faceva sorridere come, forse, era
nell’intenzione di chi aveva aperto un posto di ristoro in quella parte di
deserto…
… “ Lingua
Secca ” le faceva venire in mente gli scheletri che, a volte, si poteva incontrare
nelle zone meno trafficate…… erano stesi a terra, protesi con le braccia in
avanti…… come se quelle persone avessero cercato di proseguire una marcia che
ormai li aveva stremati e li stava per uccidere…
…avevano lasciato le loro case per un posto migliore
ed erano morti di stenti…
…per qualche strano motivo pensava alla lingua di
quelle persone mentre morivano…
…una lingua simile ad un enorme verme violaceo che
pendeva fuori da labbra secche alla disperata ricerca
di quel sorso d’acqua che avrebbe potuto salvarli…
…sarebbe stata una giornata schifosa…
…lo percepiva con quel sesto senso di Cacciatrice…
…e visto i precedenti,
questa era più che una fosca previsione…
…era una certezza…
4.
… “ Lingua Secca ” era di fronte a lei…… era una di
quelle vecchie stazioni ferroviarie che si potevano trovare solo in posti
sperduti come quello…
… tutta di legno…… rialzata dal
terreno con pali di legno sotto il basamento…
… un turista dei tempi antichi si sarebbe fermato
con la sua macchina…… avrebbe fatto scendere tutta la famigliola, riempiendosi
i polmoni con aria fresca e, al contempo, aspirando l’aria di
antico di quel luogo che sembrava fermo al 19° secolo…
…avrebbe fatto mettere moglie, figli
(…forse nonna e cane barboncino …) in posa e avrebbe fatto foto ricordo…
… “caratteristico” … era certo che così il turista
medio lo avrebbe descritto…
…un “caratteristico” luogo della vecchia america…
…il Signor Turista Medio avrebbe comprato qualche
cartolina souvenir e sarebbe partito soddisfatto di aver scattato
foto che gli avrebbero ricordato quel giorno…
… sicuramente, se il Turista Medio fosse passato da
quelle parti in quel momento, avrebbe accelerato, urlando alla famiglia di
tenere giù la testa e pregando che nessuno uscisse da quella catapecchia brandendo
una qualche arma mortale…
…del resto il Turista Medio era una rarità ai tempi
odierni…
…paradossalmente, gli che, avendone la possibilità,
avrebbero potuto permettersi il lusso di bighellonare in giro senza doversi
preoccupare di lottare per sopravvivere, erano quei signorotti locali che
dominavano le città e che passavano tutto il loro tempo
rintanati all’interno delle loro fortezze, diffidando di chiunque e
aspettandosi ogni momento una lama di pugnale…
…uomini che erano vivi e, allo stesso tempo, morti…
5.
…non si aspettava il comitato di accoglienza
nel locale …… ma trovarlo è una sorpresa non tanto spiacevole…
…un flashato originale al 100%…
…agli inizi, dopo la bomba, molti persero la ragione
o caddero in stato catatonico…… e certamente pochissimi
dei sopravvissuti speserò le poche provviste non contaminate per far vivere
gente che, di fatto, non erano più di nessuna utilità…
…il numero dei Flashati
calò drasticamente nei primi anni del dopo Bomba…
…il numero continuò a ridursi negli anni successivi e
ormai i pochi Flashati in “cattività” rimasti sono
delle vere e proprie attrazioni che vengono esibite
nelle feste paesane o nei baracconi ambulanti…
…il più delle volte è solo
un tizio che si finge un Flashato…… seduto,
dall’altra parte della gabbia, vestito per l’occasione con abiti multicolore……immobile
e con lo sguardo fisso, continua a urlare frasi sconnesse o, semplicemente, si
limita a fissare il vuoto…… mentre gli spettatori gli tirano addosso verdure
marce e i bambini gli fanno le boccacce…
…ma quello sotto la veranda è un Flashato
Vero……lo riconosce dalla sguardo totalmente assente e
dal filo di bava che gli cola dalla bocca mentre continua a ripetere in maniera
sommessa il numero “4”…
…gli si avvicina per osservarlo meglio…
…la resistenza dei Flashati
ha dell’incredibile…
…possono andare avanti per giorni interi a ripetere
quei gesti maniacali, senza dover né mangiare né
dormire……molti muoiono proprio per questo…
…trenta/trentacinque anni…… capelli castani coperti
di sabbia del deserto…… occhi irritati proprio dalla
sabbia…… in un’altra vita sarebbe stato un bel ragazzo pieno di vita…
…sorride all’idea…
…ma sarebbe come portarsi a
letto un pupazzo di carne, anche se, probabilmente, il proprietario del locale
glielo noleggerebbe per tutta la serata senza nessun rimorso…
…gli passa una mano sui capelli come per accarezzare
un cucciolo e il Flashato non fa una piega ……la mano
che lo accarezza, per quanto riguarda la sua percezione del mondo, potrebbe trovarsi su un’altra galassia……continua a ripetere il
numero “4” senza interrompersi…
6.
…il locale è in penombra…… poche,
malate, luci di candele e lanterne rischiarano alcune parti dell’ambiente……a
dire il vero non è affatto un male …… l’ambiente non è immerso nel caldo
soffocante che credeva di trovare………è fresco, nonostante il sole che batte a
picco su tutto quello che c’è lì fuori…
…tre tavoli di cui solo uno occupato…
…si siede a quello più vicino alla porta, con le
spalle rivolte al muro…
…il proprietario del locale gli getta una rapida
occhiata e, ormai, abituato a capire chi sia il
cliente di turno, prende in mano un grosso boccale e inizia a pulirlo con uno
strofinaccio più sporco del bicchiere stesso…
…l’unico altro avventore del locale è il tizio che
ha visto all’unico tavolo………sembra un pistolero del secolo scorso……un grande cappello gli copre la testa e l’orlo del lungo
soprabito striscia sul pavimento sporco…… ma lui non sembra curarsene…… beve a
piccoli sorsi da un bicchiere che, una volta vuoto, procedere a riempirlo di
nuovo con mano ferma…
…si morde un labbro osservando quelle mosse lente e
calcolate…
…anche lei, come il barman,
ha sviluppato un sesto senso in grado di descriverle in una sola occhiata chi
si trova davanti…
…nessun superpotere aggiunto dalle radiazioni, come
qualche personaggio dei fumetti…
…semplicemente una vita più accorta…
…attenta ai particolari che, nel mondo frenetico del
Pre-Bomba sarebbero passati
inosservati…
...il “pistolero” posa di nuovo il bicchiere sul
tavolo ma, anziché prenderlo e portarlo alle labbra, posa le mani accanto ad esso…
…resta lì, immobile…
…poi la testa si muove…
…lentamente…
…il volto quasi coperto dal bavero del soprabito…
…riesce a vedere solo un occhio di un azzurro
intenso che la fissa per pochi istanti…
…poi la testa si muove di nuovo per tornare a
fissare il bicchiere pieno…
…una mano lo prende e lo porta alle labbra…
…e riprende il lento e
monotono movimento…
…si morde un labbro pensosa…
…poi alza una mano per attirare l’attenzione del
barman, che annuisce e dopo aver armeggiato per diversi minuti le porta al tavolo l’unica cosa che si trova nel menù…
…una bottiglia piena di un liquido trasparente sul
fondo del quale si trova uno strato di terra che colora il tutto di un giallo
evanescente…
…acqua…
…a prima vista…
…ne riempie un bicchiere ed estrae dalla tasca un
piccolo contatore geiger con il quale esamina il liquido…
… pulito…
…se così si può dire…
…si porta il bicchiere alle labbra e beve
avidamente…
…il sapore è quello di sabbia bagnata……ma non fa la
schizzinosa…
…a richiesta, ne è certa,
il barman può tirare fuori anche qualcosa di alcolico o da fumare…
…ma per ora le basta solo
aver placato la sete, lì a “Lingua Secca”…
7.
…passa il tempo…… quello, ormai, ne ha in
abbondanza…… è già alla seconda bottiglia di “acqua sabbiosa” e ha una gran voglia di sputare…… sarebbe
tentata di alzarsi, afferrare il barista e dargli una sonora lezione…… ma un
uomo di quella stazza abbondante, non arriva a quel giro-vita saltando i pasti ogni giorni…… è pronta a scommettere che, come
abitudine di tutti i baristi del pre-bomba,
sicuramente ha qualche arma nascosta che può afferrare e usare prima che lei
possa avvicinarsi troppo da strapparlo via da dietro il bancone e sbatterlo a
terra…
…sarebbe tentata di provarci, tanto per vedere se ci
riesce…
…una delle tante scommesse con la morte che finora
ha sempre vinto …… ma che, un giorno, perderà la prima, unica e ultima volta…
…si rilassa meglio sullo schienale della seggiola e
si gode il fresco del locale…… è talmente abituata a sudare, sia di giorno che
di notte, in quelle zone che non sentire quella calura è una piacevole
sensazione…
…il “pistolero” dal canto suo, ha già una collezione
di bottiglie vuote sul tavolo…… continua a bere metodicamente e lei si chiede
dove possa mettere tutto quel liquido…
…si chiede anche quanto tempo ci metterebbe
a coprire i pochi metri che la separano da lui, afferrargli i capelli, tirare
indietro la testa e tagliargli la gola…
…tanto per essere sicuri…
…ha una brutta sensazione che non riesce a togliersi
dalla testa…
…quel “pistolero” non è lì per caso……ma è un tipo dai modi talmente bizzarri (anche per quest’epoca) che non riesce a credere che sia lì per lei…
…si è fatta dei nemici negli
ultimi anni, certo…
…e si aspetta
da un momento all’altro una trappola…
…ma non certo
così evidente, che mandare un tizio vestito da “pistolero” fine ‘800, con il
vizio di bere acqua sabbiosa e il volto perennemente coperto dal bavero della giacca…
…sospira di nuovo…
…sembra che ci sarà da
attendere…
…sarebbe tentata di tirare fuori
e leggere il diario di Dawn, ma si trattiene…
…quelli che leggono non sono ben
visti…
…solo i nobili, e le poche
persone del periodo pre-bomba, lo sanno fare bene…
…gli altri sono troppo impegnati
alla sopravvivenza quotidiana per dare peso a parole scritte su fogli di
carta……… e sanno, per esperienza, che chi legge sa più di loro e può raggirarli
facilmente, portandogli via quel poco che hanno…
…i libri, tutt’al
più, vanno bene per tenere acceso il fuoco che scalda la carne…
…poco male se non può leggere
per ingannare il tempo…
…ormai conosce il diario di Dawn quasi a memoria…
…può aprire una
pagina a caso e leggere poche parole per ricordare tutto il resto del
teso…
…comunque
le fa sempre piacere sentire le pagine sotto le dita e scorrere con lo sguardo
le frasi tracciate con tocco delicato su pagine che, una volta, erano di un
bianco immacolato…
…tenere in mano quel diario è un
po’come avere accanto sua sorella…
…che cosa
starà facendo adesso ? …
…se lo
chiede ogni volta che lei stessa non ha niente da fare e si ritrova a fissare
il nulla…
…che cosa starà facendo ? …… e
la domanda successiva, anche se vorrebbe non pensarci, è :
sarà ancora viva ? …
…afferra il bicchiere e se lo
porta alle labbra buttando giù il contenuto senza nemmeno sentirne il sapore…
…estrae dalla
tasca alcune consunte fiches di casinò, moneta legale da scambio in città e nei
dintorni, e le lascia sul tavolo, aspettando che il barista le venga a prendere
e le porti una nuova bottiglia…
…si succhia un labbro umido e si
chiede quanto dovrà ancora aspettare…
8.
…eternità…
…si chiede se quello che sta
vivendo sia l’equivalente dell’altro mondo…
…un’attesa senza limiti con una panorama sempre identico e azioni ripetute all’infinito…
…troppi pensieri complessi…
…inizia a sentire una leggera
pressione alla vescica, ma trattiene facilmente lo stimolo di andare in bagno…
…si volta di nuovo verso la
porta aperta…
…da quella posizione il corpo
del Flashato è solo una gamba e un braccio immobile…
…chiude gli occhi e si concentra
su ogni singolo rumore nella stanza …
… “4”…
…il Flashato
lo ripete senza sosta e senza senso…… immobile sotto quel sole atroce, protetto
solo dalla corta ombra proiettata dal lembo di tetto…
…ci si potrebbe fare un buon
guadagno a portarlo in giro alle fiere…
…ma,
forse, è il figlio del barman…
…non le pare
che ci sia una qualche somiglianza, ma chi lo può dire con certezza ?…
…avrebbe una gran voglia di
alzarsi e sgranchirsi le gambe ma si costringe di
nuovo alla pazienza…
…la carovana dovrebbe essere
ormai arrivata da un pezzo…
…e, in caso
contrario, che potrebbe fare ? …
…l’anticipo lo ha già incassato
e non può certo tornare in città e fare spallucce allo Zio Tom
…
… questi fanatici religiosi non
sembrano pericolosi quando si limitano a parlare a vanvera…… ma quando si irritano, i fedeli che li seguono come cagnolini sono ben
contenti di farsi massacrare a un loro ordine…
…e l’idea di dover affrontare un
centinaio di quei svitati, urlanti e armati di
spranghe e accette, non la entusiasma…
…potrebbe andarsene …
…finire di bere, alzarsi e
uscire da “Lingua Secca”…… poi proseguire in direzione opposta da dove è
venuta…
…perderebbe, però, la roba che
ha lasciato in camera…
…finora è stata protetta solo
dalla reputazione che hanno quelli come lei quando vengono
riconosciuti…
…il proprietario dell’albergo,
ormai, sa bene a chi può rubacchiare nelle stanze e quali di esse
deve proteggere a costo della vita…… se non vuole perderla al rientro del proprietario,
della roba che lui ha rubato o non ha difeso…
…non che ci sia niente di
veramente importante…
…già da tempo
ha deciso che le sole cose importanti sono quello che ha addosso e il diario di
sua sorella…
…il resto lo può sempre rubare o
guadagnarselo di nuovo…
…solo che le scoccia aver perso
un’intera giornata a riempirsi le reni di pessima
acqua in un’inutile attesa come quella…
…<Inutile, Buffy ? …> chiede d’improvviso il “pistolero”, facendo
sentire per la prima volta la sua voce…
…ma
mentre lei si alza ed estrae un pugnale, lanciandolo prontamente, sa
perfettamente che quella voce, non è la prima volta che la sente…
…il lancio è preciso, ma nei
pochi istanti che mancano perché la punta affilata raggiunga il bersaglio, ha
già la sensazione che sarà tutto inutile…
…il pugnale si conficca fino
all’elsa in un fianco dell’uomo…
…ma lei
sa già che il termine “uomo” è del tutto sbagliato…
…non esce una sola goccia di
sangue dal punto dove il coltello gli si è conficcato nel corpo…
…anzi, l’elsa comincia a
scivolare via…
…il pugnale non esce dalla
ferita, questo no !…
…l’arma si limita a scivolare lungo
quell’impermeabile color terra, come se fosse una
goccia d’acqua…
…scivola fino al lembo e poi cade
a terra in un clangore metallico, non lasciando dietro di sé nessun taglio
sulla stoffa né segno di sorta…
… il “pistolero” resta seduto
immobile…come se avesse colpito un semplice soffio d’aria…
…<…è un po’ che non ci si
vede…> commenta lui ( od “esso” sarebbe il termine più indicato, pensa Buffy ) con una voce priva di qualunque inflessione…
…nessun sentimento…
…occhi gelidi…
…il freddo che aveva avvertito
entrando nella piccola stazione, non era una sensazione fisica…
…adesso lo capisce…
…ma una
sensazione di gelo all’anima, che emanava da “lui”…
…l’ultima volta si sono
incontrati nelle rosse, infinite, pianure della Landa…… un tempo che sembra
eterno e che appartiene ad un’altra vita…
…<…se
preferisci un po’ di caldo…> esclama lasciando in sospeso la frase…
…<Vorrei solo che non
leggessi nella mia mente…> replica la Cacciatrice, addossandosi alla parete per un riflesso
condizionato, in modo di non essere sorpresa alle spalle…
…<Come preferisci…>
replica “l’altro” <…anche se, ritengo, la parola un metodo oscenamente
handicappato per comunicare…… sfuggono tutte le sfumature più importanti degli
stati d’animo che si possono trovare in un pensiero, quando…> <Vieni al
dunque…> lo interrompe la Cacciatrice con voce
rabbiosa……non può vedergli il volto ma è più che certa che stia sorridendo del
fatto di costringerla in difensiva…
…<Pensavo di farti cosa
gradita a venire a salutarti…> replica “l’altro” con tono di voce che
dovrebbe essere gentile, ma che, nonostante ci provi, continua ad essere
completamente neutro …<…non mi pare, infatti, che ti siano rimaste molte
persone conosciute…… ormai…>
…Buffy
stringe i pugni, cercando di dominare la rabbia……e se non sapesse che è
perfettamente inutile, gli si scaglierebbe addosso per
colpirlo…
<Che vuoi ?…> chiede,
cercando di infondere in quella frase tutto la rabbia
che sente in corpo…… <Parlare…> replica l’altro, rimettendosi seduto con
fare tranquillo……<…del tempo… del mondo…… di tutto in generale…>
…<Piantala con i giri di parole o me vado…> ribatte la Cacciatrice, lanciando una rapida occhiata alla porta
aperta…… con un paio di passi e un balzo potrebbe di nuovo trovarsi fuori da
quella topaia…
…lontano, si spera, dalla Zona
D’ombra che ha permesso a “lui” di poter apparire nel suo mondo…
…e anche se non fosse così……<…che cosa avresti da perdere ? …> chiede
“lui” completando il pensiero della Cacciatrice…… e
alzando subito dopo le mani in segno di scusa… <… è più forte di me…… che
vuoi farci ? … è un peccato al quale non so rinunciare…> conclude facendo
spallucce, come se affermasse cose già note……<Piantala con i giochi…>
sbotta rabbiosamente la Cacciatrice <…che vuoi da
me ? …> chiede…… già pronta ad uno scontro imminente …
…<Niente di che …> replica
“lui” <…semplicemente che lavori per me…>
9.
…per qualche minuto l’unico
sottofondo di rumore è quel “4” che il Flashato
continua a ripetere senza sosta……il barista, dal canto suo, continua a pulire
il bancone con uno straccio sempre più sudicio……sarebbe
pronta a scommettere che dal suo punto di vista, il locale è vuoto o qualcosa
del genere…
…anche
perché, certamente……<Che lavori per te ? …> chiede lei stupefatta,
interrompendo un giro di pensieri che non la portavano da nessuna parte ma che
serviva solo al suo cervello per assimilare la notizia…
…era trappola……o uno scherzo…
<Nessuno dei due…> replica “l’altro”, senza fare nessun gesto vago con il corpo…… il
discorso è serio, ora…
…<Come ti ho
detto una volta…… o avrei detto ad un’altra Buffy Summers…> poi si interrompe, vedendo lo sguardo confuso
di Buffy……<…una lunga storia…> aggiunge in
seguito, facendo un gesto vago con una mano coperta da un guanto di pelle
bianca……<…fatto sta, che io non posso esistere senza voi esseri umani ……
quando anche l’ultimo di voi morirà, io sparirò nel nulla con lui……e questo
accadrà fra circa dodici anni……… come faccio a saperlo credo che tu conosca i
miei poteri…… del “come” succederà, ti risparmio i particolari…… diciamo solo
che la voglia di combattere tra le nazioni non si è ancora esaurita…… e molte
altre armi, più terribili di una semplice bomba atomica, sono pronte ad essere
usate senza tante remore morali……… per questo mi servi tu……… mi serve persone
come te…… con doti speciali……che siano disposte a fare…… cose…… per modificare il futuro già scritto della razza umana… e
per allontanare di qualche altro secolo…… o magari millennio……la sua estinzione…>
…silenzio…
…le ci vuol qualche minuto per
assimilare tutti i fatti…
…apre la bocca…… poi la chiude
senza poter far uscire altro che fiato…
…<Stai mentendo…> lo dice e
appena pronuncia quelle parole capisce di non crederci nemmeno un’istante…
…d’accordo !…
…il mondo è ormai quello che è…
…ma non
può davvero esserci qualcuno che ha ancora voglia di morte e distruzione…
…manca il motivo…
…cosa si può
conquistare ? …
…non c’è rimasto altro che un’umanità
imbarbarita in mezzo a città in rovina…
<Che cosa ci guadagno ?…>
chiede infine…… se il Signor Giles fosse lì in quel
momento, lei è certa che si limiterebbe a scuotere la testa, profondamente
deluso, sentendo uscire dalle sua labbra quella domanda
che, definitivamente, tradisce tutto quello in cui lei ha creduto finora…
…e che
uccide, un’ormai preistorica, Buffy Summers…
<Tua sorella ti basta ? …>
domanda “lui”…… certa, anche senza vederlo, che su quel volto è comparso un
sorriso… <…sapere dov’è…… se è viva…> <Ed è viva ?…> chiede lei
trattenendo a stesso un groviglio di emozioni che
quasi le impedivano di parlare…
…un’attesa durata sette anni…
…sapere…
…non sapere…
…cosa è peggio ?…
<Sì…> risponde “lui” lapidariamente……<…è viva…> <Dove ? …> chiede
lei , sapendo già cosa otterrà come risposta…
…silenzio…
…e infatti
“lui” non parla……lei riesce a percepire quel sorriso freddo e sardonico che gli
deforma un viso del tutto inespressivo con freddi occhi azzurri…
…<Non ucciderò nessuno…>
replica lei…… l’immagine del volto di Dawn…… un volto
giovane e sorridente che ormai appartiene a 27 anni prima, la tormenta…
…riabbracciarla…
…finalmente…
<Non sempre…> ribatte
“lui” <…ma alcune volte sarà inevitabile…>…
…accettabile…
…ha già ucciso in passato…
…e
negli ultimi sette anni da quando è “ritornata”, ha ucciso non solo demoni e
vampiri…… e alle volte ha ucciso anche solo per futili motivi…
…<Allora ?…> chiede “lui”,
tamburellando con le dita sul tavolo… <…cosa decidi ? …>
…deglutisce senza riuscire a far
uscire una parola…
…Dawn
sarebbe, finalmente, a portata di mano…
…ma dopo
quanto tempo le permetterebbe di vederla
?…
…quante volte la userebbe e
rimanderebbe l’incontro con la sorella alla missione successiva…
…ma ci sarebbe, alla fine, di questo ne è certa…
…si passa la lingua sulle
labbra, d’improvviso, secche…
…sette anni di
attesa…
…sette anni in cui ha ucciso
lentamente la Buffy Summers
che era la Cacciatrice di Sunnydale
e adesso è una mercenaria che vende i propri servizi al miglior offerente…
…<Va bene…> replica
“lui”…<…capisco che è una decisione difficile da prendere su due piedi……
pensaci pure con calma…… mi rifarò vivo e mi darai la tua decisione…… ma qualunque
prenderai, sarà quella definitiva…………… e nel frattempo, credo che siano arrivati quelli che aspettavi…> aggiunge facendo un
cenno vago con la mano…
…Buffy
si volta, vedendo attraverso la porta un gruppo di cinque cavalieri che si è
fermato sul terreno davanti a “Lingua Secca”…
…si volta di nuovo, ma sa già
cosa vedrà…
…“lui” è svanito…
…uscito di scena in uno dei modi
più vecchi, ma che ancora sono d’effetto…
…Buffy
recupera il pugnale a terra e lo infila nella cintura, pronta ad utilizzarlo…
…esce sulla veranda, fermandosi
di fronte alla porta…
…gli altri cinque la guardano
con occhi duri…
… mercenaria anche loro…
…ex-militari, forse…
…gente abituata a sopravvivere…
…non hanno bisogno di
presentarsi…
…nel silenzio che segue quei
pochi secondi di lotta, l’unico sottofondo a quell’attesa
è la voce del Flashato…
…continua a ripetere una sola
parola in maniera ossessiva…
…e nel
sentirla le fa venire in mente una vecchia barzelletta…
…il Flashato
non dice più “4”…
…adesso dice “5”…
FINE