LIGHT
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AUTORE: Patty Zinni xcully@tiscalinet.it
DISCLAMER: X-files, Mulder, Scully, Skinner, Krycek, John Doggett, l'uomo che fuma e il cacciatore di taglie sono tutti di proprietà di Chris Carter, della Fox, della 1013. Non c'è alcuna intenzione di infrangere copyright, nè di ledere diritti altrui, bensì di rendere omaggio ad una serie televisiva di grande valore ed ai suoi meravigliosi personaggi.
NOTA: Devo fare una premessa. Questa fanfiction è severamente vietata a tutti i noromo ed è invece dedicata a tutti gli shipper. Non voglio assolutamente fare alcuna discriminazione, voglio solo evitare che ai noromo prenda un colpo apoplettico proprio mentre leggono la mia ff. Mi sentirei troppo in colpa!
Tutti sanno che Requiem mi ha lasciato l'amaro in bocca per il modo sbrigativo con cui Mulder e Scully si sono salutati. Ho pensato di far dire loro quello che provano in una sorta di dialogo a distanza. Di norma nelle mie ff ci sono poche scene shipper, pur essendolo io fino al midollo, e questo perchè ho paura di snaturare dei personaggi perfetti così come sono. Qui mi sono voluta sbilanciare un pò perchè sono in astinenza di x-files e di Mulder+Scully, e chissà per quanto tempo lo sarò ancora.... Spero vi piaccia, alla prossima (che sarà un vero x-files!).
ARCHIVE: Il nome dell'autore, cioè il mio Patty Zinni xcully@tiscalinet.it, deve sempre accompagnare l'opera. Mercy!!!
SPOILER: Requiem (e quale se no?)
RATINGS: G
SUMMARY: cosa si sarebbero detti Scully e Mulder se solo ne avessero avuto l'occasione?

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Light

by Patty Zinni

 

MULDER

Scully, sto per fare qualcosa senza di te. Per la prima volta sto per intraprendere il percorso da solo. Negli anni mi sono abituato ad averti accanto, a condividere le mie impressioni e le mie teorie con te... E' stata una piacevole abitudine, a cui ora io non voglio e non posso fare a meno.

Questa luce violenta ed accecante mi attira a sè, avvolge ogni singolo centimetro delle mie membra. Non è fredda... sembra mi protegga.

Non ho paura. Finalmente potrò vedere con i miei occhi, potrò dimostrare di non essere stato pazzo, di non avere avvalorato una cieca menzogna.

Se ripenso a tutte le volte che tu mi hai ripreso per le mie tesi assurde e che, scientifica, cercavi una soluzione che ti desse la giusta soddisfazione...

Sono cresciuto grazie a te, mi hai completato, mi hai regalato la fiducia in me stesso e soprattutto la possibilità di credere ancora. Ho creduto in te, in quella che sei, nella splendida persona che mi ha saputo dare tanto senza chiedermi mai nulla.

Ti ho offerto così poco io.... Ti ho imposto gli anni più bui della tua vita e non potrò mai cancellare il senso di vergogna che mi opprime.

La tua carriera è in costante pericolo, le convinzioni a cui ti aggrappavi con forza sono crollate, hai perso tua sorella Melissa, tua figlia Emily, lo scherzo di un fato che non doveva compiersi. Hai perso l'opportunità di avere altri bambini ed una famiglia tutta tua.

Oh, Scully... se potessi tornare indietro, pur rischiando di perderti per sempre, ti impedirei di seguirmi, ti obbligherei a lasciare gli x-files in tempo.

Un giorno lontano ti dissi che ti amavo e tu mi ridesti in faccia perchè pensavi che stessi scherzando, che fossi il solito Mulder con in più un mezzo annegamento alle spalle a togliermi la lucidità.

Invece ero serio, avevo scelto il momento peggiore, come spesso mi accade purtroppo.

Non so se avrò mai più l'occasione di confessarti ciò che provo e posso solo sperare che tu abbia compreso.

Ricordo con chiarezza il nostro primo incontro, quando fiduciosa e perfettina con quella giacchetta a quadri sei scesa nel mio ufficio ed entusiasta ti sei presentata, entrando di prepotenza nella mia spettrale esistenza!

Scully, quello che ti ho detto ieri è vero: non voglio perderti, ma ora non so come sottrarmi al mio ingrato destino. Per la prima volta vorrei non andare fino in fondo, vorrei tornare indietro e vivere un quotidiano dove la morte e l'orrore non esistono più.

Però sono sempre lo stesso e non potrò mai far finta che la cospirazione non ci sia mai stata e che l'invasione aliena sia una certezza del nostro futuro. Forse con la mia partenza riuscirò a salvarci Scully, riuscirò a trovare il modo di garantirci quel futuro insieme.

Lo so che è egoistico da parte mia, ma vorrei che tu fossi qui e partecipassi con me a questa incredibile esperienza. La vedo sai, l'astronave! E' sopra di me ed è così grande, nasconde tutto il cielo.

Mi sto voltando, a pochi metri da me c'è il cacciatore di taglie. Anche lui qui! Mi sta fissando ma non sembra volermi fare del male. La luce è così forte, non riesco neanche più a distinguere i contorni di chi mi sta intorno. Credo che sia il momento. E' tutto bianco e mi sento leggero.

Scully, ti prego ascoltami, non c'è più tempo. Non dimenticare mai che eravamo speciali. Conserva sempre un posto nel tuo cuore per me perchè, ti giuro, farò di tutto per ritornare....io...che succede?....è.....il bagliore....

Dana.......................

 

SCULLY

E' cambiato tutto... in pochi momenti. Niente è più lo stesso. Nemmeno io.

Nella mia vita ho avuto solo due certezze. La scienza, fedele amica che in più di un'occasione mi ha aiutato a capire, a non avere timori. E Mulder, il mio collega, il mio amico, il mio compagno. Abbiamo condiviso ogni incubo, ogni sogno, ogni dubbio e l'abbiamo fatto per così tanto tempo che non posso neanche immaginare cosa ne sarà di me adesso.

Entrambe queste certezze mi sono state strappate via!

Ho saputo del rapimento in ospedale... Io non c'ero. Non me lo perdonerò mai. Non ho avuto nemmeno il tempo di avvertirlo del pericolo che correva.

Una volta Mulder mi mostrò le emozioni che avevano albergato nel suo cuore quando ero scomparsa nel nulla. Si era sentito responsabile, non riusciva a darsi pace e si era lasciato andare perfino ad un occasionale rapporto sessuale senza costrutto, senza valore, che lo aveva fatto sentire ancora peggio.

Ora anche io so cosa ha provato.

Da dove comincio a cercarlo? Non ho la più vaga idea di dove possa essere... Forse non è nemmeno su questo pianeta.... Si, io, la scettica, quella che non ha mai voluto credere nell'imponderabile, sono qui, in questo corridoio familiare che racchiude in sè tanti ricordi, tante frasi non dette o sussurrate così piano da non essere udibili. Ammetto che esistono e che sono intorno a noi, ben nascosti, pronti a colpire. Anche in questo aveva ragione.

Ho le chiavi in mano. Sto per aprire la porta dell'appartamento n.42. Sto tornando. Entro. C'è una penombra che riconosco. Fox Mulder non amava la luce intensa e soprattutto l'ordine. E' tutto esattamente come l'ha lasciato prima di... Certo che è tutto uguale. Ormai sono dieci giorni che nessuno entra più qui dentro.

Neppure io ne ho avuto il coraggio fino ad oggi. Ma ho un disperato bisogno di lui e forse qui lo ritroverò. Sto implodendo. Ho ancora in mente quell'ultimo abbraccio, le sue parole. Non voglio perderti! Lui temeva per me quando il rischio era solo suo. Avrei dovuto intuire... avrei dovuto fermarlo! Pazza, pazza che non sono altro... Non sono mai stata capace di dirgli di no! Ogni caso, ogni avventura, mi ci sono tuffata dentro a capofitto solo perchè me lo chiedeva lui. Avrei dovuto insistere. Invece ho ricambiato il suo abbraccio ed ho taciuto. La verità è che ho avuto sempe troppo rispetto per il suo lavoro, per la sua integrità ed audacia, un uomo d'onore in un mondo così piccolo! Non ho potuto fermarlo, non dovevo. Forse in questo istante ha le risposte che ha cercato con la sua dedizione e che non sono stata mai in grado di dargli. Io non potevo bastare alla sua infinita sete di sapere. La sua curiosità era ingenua come quella di un bambino.

Bambino!

Sono felice... posso solo sorridere di questo inaspettato, meraviglioso dono del Signore. Non mi sono mai rassegnata alla morte di Emily. L'incolmabile dolore che ha lasciato dentro di me resterà per sempre lì, nascosto nelle pieghe della mia anima. Però c'è questa magia. E lui non è qui con me! Lo trovo terribilmente ingiusto. Cosa penserebbe? Ne sarebbe lieto? Non ho mai immaginato Mulder padre ed onestamente non riesco neppure adesso.

Mi sto sedendo sul sofà. Accendo la tv. Nel videoregistratore c'è ancora quel film di Ed Wood che mi fece vedere una sera. Lo trovai così brutto, ma lui ne era talmente entusiasta.... Lo conosceva a memoria. Ed alla fine mi aveva contagiato. In fondo non era così orribile.

Ho freddo, un freddo intenso . Ce l'ho nelle ossa, nella mente, nel cuore. Le mie mani trovano una vecchia coperta... mi ci avvolgo! E' quella coperta. Ora sorrido.

Quando mi svegliai era notte. La riposi sul bracciolo del divano. Una tenue luce filtrava dalla camera di Mulder. La porta era socchiusa. Mi avvicinai ed infilai la testa nel pertugio.

Mulder era nascosto da un lenzuolo. Sentivo il suo respiro regolare....dormiva. Mi accostai e non so per quanto tempo lo osservai. Chissà se sognava. Una leggera ruga gli incorniciava l'angolo della bocca, sembrava sorridesse. Mi accorsi che era veramente bello con quei capelli arruffati ed il viso limpido.

Era da tanto che i miei sentimenti erano cambiati. Quello che sentivo allora è quello che sento ora e le parole non possono aiutarmi a spiegare, nè proverò a farlo. Sarebbe come sminuire qualcosa di grande, non misurabile.

Sapevo che anche lui provava le stesse sensazioni, eppure avevamo sempre taciuto, consapevoli e silenziosi. Forse era più facile, forse meno pericoloso. Troppi dolori ci aveva lasciati esausti, stanchi, soli.

Indietreggiai spaventata da quella intensità che mi sopraffaceva, lì, al buio. Distratta urtai il comodino.

Mulder aprì gli occhi.

-Scusa!- balbettai, mentre pensavo a lui che si chiedeva incuriosito che ci stessi facendo lì. Dovevo spiegarmi.

-Ero venuta a dirti che devo andare. Non credevo dormissi già!- sembrava una frase così sciocca! Lo era!

Lui mi sorrise e si sistemò sul letto, appoggiando la schiena alla sponda. Mi fissava con quello sguardo così profondo. In quegli occhi potevo leggere i mille pensieri che vi si nascondevano. Erano chiari per me.

Mi fece segno di sedermi. Lo feci con naturalezza. Eravamo pochi centimentri l'uno dall'altra. Il silenzio ci era amico. Non c'erano bisogno di parole, non ne avevamo mai avuto bisogno. Con la mano mi sfiorò il viso. Era una carezza gentile. Era un presente immobile. C'eravamo solo lui, io e quel sentimento che ci univa.

-Cosa sta succedendo Mulder?-

-Non lo so. Ma è giusto non credi?-

Francamente non mi veniva nessun motivo in mente per cui non fosse così. Era spaventosamente giusto. Per anni avevamo lottato contro un nemico forte, subdolo, pericoloso, annullandoci. Non avevamo più amici, nè un compagno, nè una famiglia. Eravamo comunque rimasti insieme. E recentemente avevamo cominciato a costruire una parvenza di quotidianità. Mangiare pop corn, bere birra, passeggiare, parlare di noi! Era bello!

Mi piaceva e non potevo vedermi farlo con nessun altro. Cos'è questo se non amore?

Gli sorrisi. Era un sorriso complice ed onesto. Non volevo più trincerarmi dietro l'incertezza.

Con le labbra gli sfiorai la fronte. Il suo profumo era ovunque intorno a me. Mi ritrovai tra le sue braccia. Braccia che mi avvolgevano con una nuova consapevolezza. Era semplice amarlo!

I nostri baci divennero più intensi, li assaporavamo con il candore della prima volta. Mulder era un amante sicuro e padrone, ma anche dolce e tenero. Mi chiesi perchè avevamo aspettato così a lungo.

Fu unico ritrovarmi accanto il suo corpo caldo e soffice. Le sue carezze mi facevano eccitare di un desiderio ricco. Non volevo nessun altro, non avrei mai più voluto nessun altro. E non mi importava se quello fosse stato l'ultimo giorno del mondo. Al diavolo il mondo e i suoi misteri.

Ero euforica, come se avessi bevuto una bottiglia di champagne d'un fiato. Come mi guardava... c'era tanto amore in ogni suo piccolo gesto. Era un secolo che non mi sentivo donna. Stentavo perfino a riconoscermi o a riconoscere nel mio amante il Mulder sornione che incontravo tutti i giorni in ufficio. Eravamo così diversi dai Mulder e Scully, agenti dell'FBI.

Qualche ora più tardi mi risvegliai da un sonno ristoratore, accucciata al suo fianco. Una strana vertigine si impossessò di me. Per qualche arcano motivo mi vergognavo. Lui era lì come un adone seminudo coperto solo da un lenzuolo....

Il giorno dopo fu motlo imbarazzante per entrambi. Chissà perchè, con la luce del sole a rischiarare le ombre cercavamo sempre più il buio. Avevamo troppa paura e così facevamo finta di niente, anche se quei pochi istanti erano stati i più belli della nostra vita. Era questo in fondo il problema. Troppo ci era stato negato, eppure noi, consciamente, stavamo assecondando il fato negandoci ancora di più l'uno all'altro.

Le cose però stavano per cambiare e proprio qualche notte prima del suo rapimento mi ero ritrovata tra le braccia di Mulder, ancora nel suo letto. Ma lui mi consolava, mi sussurrava che meritavo di più, che forse era giunta la fine. Ma la fine degli x-files o di noi due o forse di entrambi?

Possibile che non capisse che facevo tutto per lui? Che per me gli x-files non erano una ragione di vita, che lui lo era?

Gli avevo stretto forte la mano. Non avevo avuto il coraggio di guardarlo negli occhi. Temevo leggesse nei miei la disperazione.

Diceva quelle cose per me, perchè ci teneva veramente e voleva che avessi la gioia di una vita appagata, lontano dagli x-files e dall'FBI.

Ma potevo accettare una vita in cui lui non ci fosse?

Ora sono su questo divano e mi ripongo la stessa domanda. La risposta è ancora no!

Non accetto che non sia più qui. Lo devo ritrovare per me, per il bambino e soprattutto per lui. Non voglio che pensi di essere rimasto solo, un'altra volta.

Non so dove cercarlo, da dove cominciare. L'uomo che fuma è morto, Krycek è svanito nel nulla.

Skinner mi è di sostegno, ma è più confuso di me e non sa spiegare razionalmente ciò che ha visto, l'evento a cui ha assistito suo malgrado.

Squilla il mio cellulare. Mi dico d'istinto: è Mulder! Lui mi cerca sempre sul telefonino, poi mi rispondo che non può essere, che forse non sarà mai più lui.

E' Skinner. Vuole che lo raggiunga in ufficio. Ha convocato anche John Doggett. Non lo sopporto, non posso farci niente! Avrei preferito lavorare sola invece sarò costretta a cooperare con lui e la sua arroganza. Temo che i prossimi mesi saranno troppo difficili, ma non voglio perdere la speranza che un giorno questa porta, che sto per chiudere alle mie spalle per raggiungere il vicedirettore, si riaprirà mostrandomi il volto sorridente del mio compagno.

FINE