TITILO:E’FINITA!

 

Capitolo 2

 

MULDER’S APPARTMENT  7:08

 

Mulder non aveva chiuso occhio per tutta la notte. Non aveva fatto altro che pensare a Scully.

Si preparò per andare in ufficio. Almeno la,  lei non avrebbe potuto rifiutare di incontrarlo e di parlargli.

 

 

MULDER’S OFFICE     9:08  A.M.

 

Lei non era ancora arrivata. Fox era deciso a rivelarle i sui sentimenti quella mattina stessa. Sapeva che non avrebbe potuto più aspettare.

Il telefono squillò.

“Pronto?”

“Agente Mulder, sono il vicedirettore Skinner, La prego di venire nel mio ufficio.”

 

 

SKINNER’ S OFFICE   9:18 A.M.

 

“Mulder si sieda.”

L’agente obbedì.

“E’ arrivato questo circa mezz’ora fà. Gli dia un’ occhiata, prima che lo debba dare a Spender.”

Fox sfogliò il fascicolo.

In quel momento il cellulare di Mulder squillò.

“Mi scusi.” Disse a Skinner e poi rispose.

“Mulder!”

“Agente Mulder?Sono il vicedirettore Kersh. Dov’è finito?”

“Arrivo subito signore!”

Riattaccò. “Devo andare o Kersh mi manda alla forca. Tornerò con Scully appena mi libero di Kersh:”

Skinner lo salutò col capo e Mulder uscì.

 

 

MULDER’S APPARTMENT   10:13 P.M.

 

Mulder poteva udire il suono della pioggia che ticchettava sui vetri.Era disteso sul divano con indosso solo un paio di jeans.

Non era più tornato da Skinner. A dir la verità gli era passato proprio di mente. Aveva ben altro a cui pensare.

Scully era partita. Aveva richiesto dei giorni di permesso e non aveva lasciato un recapito dove rintracciarla.

Fox era passato per casa sua in cerca di qualche indizio che lo conducesse da lei, ma era stato inutile. Aveva soltanto trovato un armadio mezzo vuoto e nessun biglietto. Era tornato a casa, con la speranza di trovare qualche suo messaggio in segreteria, ma si era illuso.

Se lei avesse voluto fargli sapere dove andava l’avrebbe chiamato sul cellulare. E Mulder dopo la telefonata di Kersh non lo sentì più squillare.

Era dovuto rimanere in ufficio fino a tardi. Quel bastardo del vicedirettore, dopo avergli dato la bella notizia dell’ assenza della sua collega,beffandosi del fatto che lui non lo sapesse ancora, gli aveva dato montagne di pratiche da sbrigare.

Naturalmente Fox aveva tentato di chiamarla sul cellulare, ma risultava spento.

Non sapeva cos’ altro fare. Il fatto di aver litigato la sera prima, lo faceva sentire ancora più depresso.

Aveva anche pensato di telefonare a Maggie. Lei sicuramente sapeva dove si trovava la figlia, ma aveva un po’ paura a farlo.

Cosa avrebbe dovuto raccontarle? Che lui e Dana avevano litigato e che la colpa era, come al solito, sua?

Si fece coraggio e compose il numero.

“Signora Scully, sono Fox Mulder.”

“Ciao Fox! Stai cercando Dana,vero?”

“Si! Sa come posso mettermi in contatto con lei?”

“Mi dispiace, ma Dana aveva previsto una tua telefonata e non ha voluto dirmi dov’ era diretta, perché sapeva che te l’avrei detto.

Avete litigato,eh?”

“E’ solo colpa mia.”

“Mia figlia è una gran testarda e non credo di sbagliarmi, se penso che la colpa sia anche un po’ sua. Cos’ è successo?”

“Non glielo ha detto?”

“No! Mi ha telefonato dicendomi che sarebbe andata fuori per alcuni giorni e di non preoccuparmi perché mi avrebbe chiamato lei per farmi sapere che era tutto ok. Quando le ho chiesto cos’ era accaduto mi ha risposto che aveva solo bisogno di passare un po’ di tempo da sola, lontana da tutto e da tutti. Allora ho capito che si riferiva a te. Ho tentato di chiederle dei chiarimenti, ma mi ha risposto che non voleva parlarne. E’ così grave Fox?”

“Ah…”

“Fox?”

“E’ soltanto colpa mia.  Ho omesso di dirle una cosa…”

“Le hai mentito?”

“Beh, si,è come se l’avessi fatto, ma non era mia intenzione ferirla. Proprio per questo non le ho detto nulla.

Lei ha frainteso il mio silenzio con qualcosa di molto più grave e ora non so più cosa dirle, cosa fare.”

“Dille quello che stai dicendo a me.”

“Ci ho provato, ieri. Ero andato da lei con questa intenzione, ma poi non so cos’è successo. Lei si è arrabbiata ancora di più e stamattina ho saputo dal mio capo che s’è presa un periodo di ferie. E adesso non so come raggiungerla, non so dove si trova.”

Dalla voce di Mulder si capiva che era davvero disperato. A Maggie aveva fatto pena e tenerezza alla stesso tempo.

Sapeva che quell’ uomo amava sua figlia. L’aveva dimostrato in più di una circostanza. Se Dana era ancora viva era solo merito di Fox e lei gliene sarebbe stata eternamente riconoscente. Forse proprio per questo gli voleva bene come ad un figlio e l’ aveva difeso dalle accuse di Bill, il quale attribuiva a Mulder tutte le disgrazie che erano capitato alla loro famiglia e soprattutto a Dana.

“Fox, ti prometto che quando telefona, le parlo io. Proverò a convincerla a chiamarti. Ora cerca di calmarti, vedrai che si sistema tutto.”

“La ringrazio infinitamente. La prego, mi chiami appena la sente.”

“Certo, Fox. Ora va a dormire.”

“Buonanotte signora Scully.”

“Notte Fox.”

 

 

MULDER’S OFFICE 8:31 A.M.

 

Mulder era uscito di casa di buon’ora quella mattina. Era andato a fare jogging e poi era tornato per farsi una doccia. Cercava di tenersi occupato.Non sapeva cosa altro fare, non faceva che pensare a Scully e anche la scorsa notte non era riuscito a dormire.

Aveva riprovato a chiamarla sul cellulare, ma c’era sempre la stessa voce che rispondeva al posto di quella di Dana: “IL CLIENTE DA LEI CHIAMATO POTREBBE AVERE IL TERMINALE SPENTO. RIPROVI PIù TARDI, GRAZIE.”

<Dio Dana, ti prego accendi quel telefono! Non posso andare avanti così. Ho bisogno di parlarti, di sentire la tua voce…>

“Agente Mulder!”

“Signore!”Fox saltò in piedi dalla sedia.

“Che fine ha fatto? Pensavo che quell’ x-file le interessasse.”

“Mi scusi, non sono più salito. Kersh mi ha riempito di scartoffie e mi è passato di mente.”

“Un x-file le è passato di mente? Cosa le succede?”

“Mi dispiace signore, ma non posso occuparmi di quel caso in questo momento…”

“D’accordo, è riuscito a preoccuparmi sul serio. Che cos’ ha agente Mulder?”

“Niente,signore! Semplicemente Kersh mi tiene sotto controllo e non posso allontanarmi da Washington.”

“E l’ agente Scully cosa ne pensa?”

“Non lo so. Scully non è qui…”

“Lo vedo. Dov’è?”

“Non lo so, signore.”

“Non lo sa?”

“Si è presa dei giorni di permesso e non ho la minima idea di dove sia.”

“E’ per questo che ha quella faccia!”

“Che faccia?”

“Quella di chi non chiude occhio da molte ore. E’ preoccupato per Scully?”

Mulder non rispose, ma il loro vecchio vicedirettore e buon amico capì che era accaduto qualcosa fra loro. Scully non sarebbe andata da nessuna parte senza prima avvertire il suo collega. Li conosceva da più di cinque anni e sapeva tutto ciò che avevano affrontato insieme. Avevano rischiato la vita più di una volta per salvare l’altro. E se ora si trovavano in quella condizione doveva essere successo qualcosa di veramente grave. Poteva avere la conferma dallo sguardo smarrito dell’uomo che aveva di fronte.

“Mi faccia sapere se ha sue notizie.”

Skinner uscì dalla piccola stanza che avevano assegnato a Mulder come nuovo ufficio.

 

 

CAMERA DA LETTO. LUOGO SCONOSCIUTO 8:31

 

Dana stava ancora dormendo, anche se ormai la luce del sole invadeva tutta la stanza e le illuminava il viso. Quando un raggio le colpì gli occhi, si girò dall’altra parte dando le spalle alla finestra. Si stiracchiò appena e poi aprì gli occhi. Ad un tratto le tornarono in mente delle frasi.

-“E’ quello che fai sempre, vero agente Scully? Quando si rischia troppo prendi e te ne vai.”-

-“Vaffanculo Mulder…Non toccarmi…Penso solo di aver fatto un errore a venire qua…”-

<Perché Mulder?> Richiuse gli occhi e sospirò.

<Devo chiamare la mamma, altrimenti si preoccupa.>

Non se ne accorse subito, ma compose il numero di cellulare del suo collega.

Per fortuna  @Dipende dai punti di vista!@ se ne rese conto in tempo.Aveva preso una decisione, ma non sembrava che i suoi sentimenti verso Mulder la stessero facilitando la via.

 

 

F.B.I.’S HEADQUATER     11:25

 

Fox stava inveendo contro il distributore automatico. Quella stupida macchinetta non voleva fargli un po’ di caffè.

“Hai bisogno di una mano?”

“Diana!”

“Senti Fox, ti debbo delle scuse per l’altra notte. Non posso credere di essermi comportata a quel modo. Mi sento davvero imbarazzata e mortificata. Non ci siamo visti né sentiti per anni e io sono piombata a casa tua saltandoti letteralmente addosso. Senza pensare che forse hai bisogno di più tempo per perdonarmi per averti abbandonato, lasciandoti affrontare da solo la tua crociata e senza darti una spiegazione o una scusa plausibile per la mia partenza. Mi dispiace averti lasciato solo, ma sono certa che se mi darai la possibilità ti spiegherò come sono andate realmente le cose e capirai che il mio trasferimento non dipese dalla mia volontà.

Quando capirai, e solo allora, potremmo di nuovo tornare insieme come una volta. Dammi questa opportunità. Vieni a cena da me questa sera, parliamo…”

Per tutto il tempo Fox l’aveva osservata come se quello che la Fowley stava dicendo non fosse rivolto a lui, ma non c’era nessun altro in quel corridoio.

“Fox?”La donna gli sfiorò il braccio.

“No! Non c’è nulla che tu mi debba spiegare. E’ finita sette anni fà e sono andato avanti anche senza di te.Non ero solo…”

“Sono sicura di potertela far dimenticare. Dammi solo una possibilità e dopo una notte con me non saprai neanche di aver conosciuto quella Dana Scully.”

“Diana, è finita! Fattene una ragione! Hai vissuto lontano da me tutti questi anni senza mai un contatto, non farmi credere che ora non puoi più vivere senza di me. Non sono più così idiota. La mia vita è cambiata. Io sono cambiato…”

In quel momento il cellulare di Mulder vibrò. Lui se lo tolse dalla tasca e rispose, ignorando lo sguardo di Diana.

“Signora Scully?”

“Fox, Dana ha chiamato. Ho tentato di convincerla, ma non ne ha voluto sapere. Dice che c’è di mezzo una donna. In verità non è che me l’abbia detto, ma da tutte le frasi sconclusionate che diceva questa è l’unica cosa certa che mi sembra di aver intuito.”

Mulder si allontanò dalla Fowley per non farle udire la sua conversazione.

Diana era su tutte le furie. Stava pensando di buttargli il cellulare a terra.

“Non c’è nessun’altra, per me c’è solo lei. Vorrei solo avere l’opportunità di dirglielo…”
“Vieni a pranzo da me, ti va? Così ne parliamo.”

“Non le ha detto dov’era?”

“No! Ha capito che c’eravamo sentiti e quando le ho detto che tu stavi impazzendo, perchè non sai dove si trova, si è arrabbiata con me.Crede che sono dalla tua parte e contro di lei… Io sono dalla vostra parte.”

“Grazie per quello che sta facendo. Non immagina quanto sia importante per me. Verrò a pranzo da lei con molto piacere.”

“Bene! Allora a più tardi Fox.”

“Ah…”

“Lo so: se richiama ti avverto.”
“Grazie.”

Quando riattaccò Diana non c’era più, ma lui non ci fece nemmeno caso.

 

 

Continua….