TITLE: Iolokus #4 - Res Judicata - The Collector's Edition
       (? - Edizione per collezionisti)

AUTHOR: MustangSally rwbowman@erols.com and Rivka T RivkaT@aol.com
TRANSLATED BY: Otta ottavias@tin.it 
CLASSIFICATION: M&S Relationship/Mitologia/X-File
CONTENT WARNING: XAR-NC-17
SUMMARY: La saga cominciata con Iolokus non si conclude con clamore ma piuttosto con un modesto sussurro. Mulder e Scully sono impegnati nella battaglia più importante della loro vita - combattere gli sconosciuti scagnozzi del Progetto in un tribunale, per la custodia di Miranda, la loro figlia creata geneticamente.
DISCLAIMER: Rubare una premessa è un'elegante offesa. E il perseguimento di tale offesa è egualmente elegante - o almeno interessante.
SPOILER WARNING: Nessuno
DISTRIBUTION STATEMENT: Gossamer, Annex, altri dietro permesso

NOTA DELLE AUTRICI:
Siamo fiere di annunciare che l'ultima parte di Iolokus è la più lunga, così sistema tutto nel modo più ordinato possibile. Lunga sì, ma sempre più corta di Oklahoma, veramente, e un po' meno cruenta in proporzione. La lunghezza conta.

NOTE DI OTTA: Grazie Sonia per aver dato vita a questo meraviglioso progetto e soprattutto per avermi permesso di prendervi parte. Iolokus è in assoluto la mia ff preferita, con la sua cinica genialità è l'assoluta mancanza di buonismo e sentimentalismi scontati. I Mulder e Scully di Iolokus sono i Mulder e Scully che vorrei vedere in televisione, con la loro rabbia, passione e umanità. Decidere di farli conoscere ai lettori italiani è stata sicuramente impresa epica e coraggiosa. Ringrazio Lalla, per i suoi consigli, beta e aiuti nei punti più spinosi della traduzione e Dasha K. che mi ha iutata a dirimere le parti più intricate dal punto di vista della lingua. Ringrazio Steffy il suo puntuale beta.

Ringrazio Stella per il beta di Syadiloh e per avermi fatto uno dei regali più preziosi al mondo: Iolokus rilegato :)
Come diciamo sempre con Stella, Iolokus è un po' la nostra Bibbia e vi assicuro che questo libro finale è veramente il capolavoro!!!

Dato che ho spazio, ringrazio un po' tutti coloro che non ho mai avuto un posto per ringraziare: ringrazio Mel, Max, Fede, Ange e tutti i visitatori del MEF, con cui ho potuto condividere la mia insana passione per XF.
Ringrazio David e Gilly e Mustang e Sally. Quando lo show andava a puttane, Iolokus era la nostra ancora! Fatela diventare anche la vostraJ

E adesso... on with the show!!!


Stavo scommettendo all'Havana
Corsi un piccolo rischio
Manda avvocati, pistole e soldi
Papà, tirami fuori di qui

Sono il passante innocente
In qualche modo sono rimasto intrappolato
Tra l'incudine e il martello
E ho esaurito la fortuna

Ora mi nascondo in Honduras
Sono un uomo disperato
Manda avvocati, pistole e soldi
La merda è entrata ventilatore

Manda avvocati, pistole e soldi
La merda è entrata ventilatore


Warren Zevon

Iolokus IV: Res Judicata

1/18

forse io sono un po' all'antica, forse tu sei poco gentile
forse sono un po' impaziente, questo te lo concedo
non mi dai il tuo numero di telefono, non mi concedi il tuo tempo
mi hai detto: incontriamoci all'angolo, e ancora non c'è segno di te
forse sono un po' fuori moda, forse non ho più tempo
per credere che il tuo cuore sia al posto giusto
nonostante quello che stai facendo al mio
così sto all'angolo, e mi comporto come se non mi importasse
vorresti crocifiggere i miei sentimenti con le tue unghie
e lasciare il ragazzo più solo del mondo occidentale
a navigare le strade alla ricerca di una ragazza a cui offrire un gelato

Lloyd Cole

 

"Scully, sposami."

"No!"

Continuo a mescolare il calcestruzzo da passare sull'intonaco con brevi, violenti colpi.

"*Deve* aumentare le nostre possibilità di ottenere la custodia di Miranda" protesta lui.

"Sei così romantico, Mulder."

"Se mi metto in ginocchio, c'è una buona probabilità che non mi rialzi più," dice, in tono amaro come tè freddo senza zucchero.

Questo è vero, sono trascorse appena tre settimane da quando suo fratello gemello George se n'è andato in quella grande prigione nel cielo e Mulder è ancora segnato dai lividi e da un collare di cicatrici intorno alla gola, conseguenza del tentativo di George di fare a cambio di identità. E' ancora ostacolato nei movimenti dai dolori e dovranno passare parecchi mesi prima che smetta di sembrare Clint Eastwood in 'Hang 'em High'. Per quanto mi riguarda, con la stecca tolta dal naso e l'occhio nero che sta scomparendo, sembro quasi normale. Ciononostante, comincio a chiedermi se il duello col fratello cattivo George non abbia causato danni al cervello ad almeno uno di noi due.

Prendo il contenitore della calce e salgo in cima alla scala che traballa nervosamente. Ho preso una spatola di quelle per mettere lo stucco e comincio a riempire il gruppo più in alto di fori di proiettile. Seduto sul divano appena rifoderato vicino alla finestra Mulder si agita, ovviamente impaziente.

"Deve essere presto, la data dell'udienza è fissata per Lunedì prossimo."

Ho pulito la maggior parte dei detriti dell'assedio, ho ridipinto la cucina e rifoderato il divano, in attesa del prossimo round di soprusi. Ora sto lavorando alle pareti del salone. La casa comincia a sembrare, più o meno, come se George non avesse mai oscurato la nostra soglia. Se ora riesco a trovare un modo per pulire le macchie di sangue dal tappeto, sarò una donna felice. Forse devo solo togliere il tappeto e spargere sabbia sul pavimento. Forse devo solo tirare su il tappeto, strisciarci sotto e ricoprirmici, dando severe istruzioni di non svegliarmi finché la guerra non è finita. Cattiva idea - è molto probabile che il gatto o la bambina mi facciano pipì sopra.

"Penso che dovremmo prendere un vero avvocato prima che questa cosa vada avanti," dico. L'avvocato generico di Mulder ha convinto il giudice a non portare via Miranda, in attesa di un processo completo, ma il processo si avvicina e ancora non abbiamo un esperto in casi di custodia, il che mi rende nervosa, dato che perfino Atticus Finch avrebbe dei problemi nel convincere una corte che siamo genitori stabili.

Un urlo di dolore interrompe la conversazione quando Catzilla si precipita in salone, con l'espressione tesa e il pelo scompigliato. Un momento dopo, Miranda arriva strisciando come una piccola roulotte rosa, con un ciuffo di pelliccia nera appiccicata al labbro inferiore. Cammina carponi ora, e l'unico incentivo a diventare mobile è il giovane gatto tutto gambe che adora inseguire. Catzilla ha la brutta abitudine di lasciarsi intrappolare dalla bambina e di predicare solo dopo la non violenza. Miranda si lascia sfuggire un allegro urlo e si rimette a inseguire il gatto. Mulder la ferma, prima che le sue manine rosa facciano contatto col pelo nero e la tira su.

"No. Non mordere il gattino," l'avverte.

Guardando suo padre Miranda spalanca gli occhi e fa l'innocente per circa due secondi, poi si contorce e tende nuovamente le braccia verso il gatto. Ferito nell'orgoglio, Catzilla comincia a leccarsi le zampe posteriori.

"Gatto-gatto-gatto-gatto-GATTO!" pretende lei, e scalcia contro il petto di Mulder.

"Ho detto NO!" Mulder ripete.

Miranda comincia a gemere irritata, calde lacrime le scorrono sul viso rosso di rabbia e singhiozza come Susan Lucci. Il che mi porta a chiedermi esattamente a quanti anni il cervello femminile realizza che il modo più semplice per manipolare un uomo sono le lacrime. Ma bisogna dare credito a Mulder, le da una breve stretta e le asciuga le lacrime dal volto prima di porgerle un pupazzetto di gatto nero come sostituto. Il giocattolo non costituisce uno scambio equo e viene gettato per terra con un ringhio di frustrazione. E' in arrivo una crisi di capricci, e mi chiedo brevemente se magari dovremmo lasciare che Bill e Tara provino l'intera esperienza Miranda per una settimana o due, e vedere se non ce la rimandano in una scatola FedEx coi buchi per l'aria ritagliati sopra.

Il ciclone di rabbia infantile cresce in potenza e Mulder scarica Miranda nel box, dove lei si mette ritta in piedi, afferra le sbarre e comincia a scuoterle come un galeotto ribelle rinchiuso a Sing Sing.

"Gatto-gatto-gatto-gatto-gatto!" urla.

"Lo sai che se la *mordessi* tu un paio di volte non avremmo questo problema?" Mulder rimprovera Catzilla al di sopra di tutto il baccano.

Da parte sua, Catzilla sbatte gli occhi verde dorato a Mulder e si avvia verso il box, dove comincia a strofinare il muso contro le nocche di Miranda. Velocemente quanto è diventata furiosa, Miranda cade in un'estasi di versetti e balbettii in fluido gaelico verso il suo compagno felino, che le risponde con leggeri rumori dalla gola.

"Scully, questa è la Virginia, la Virginia conservatrice, amica del matrimonio." Mulder dice, come se non fossimo mai stati interrotti.

"Non è per gli amanti, la Virginia?" Per qualche ragione, la citazione dello slogan ufficiale dello stato non lo rende felice.

"*Scully*. La Virginia ha quasi eletto Oliver North al senato degli Stati Uniti perché Chuck Robb si è fatto fare un pompino da una beauty queen. La Virginia non guarda con simpatia le unità familiari non convenzionali! Vuoi che ci presentiamo in tribunale come una coppia di conviventi con Bill e Tara che si tengono per mano, lui con la sua divisa della Marina e lei che stringe quel loro bambino? Loro sono i Cleavers, noi siamo la Famiglia Addams!"

"Noi non siamo conviventi."

Mulder emette un lamento frustrato. Miranda pensa che sia meraviglioso e lo incita a farlo di nuovo, sbattendo le mani sui cuscini del box e ridacchiando. Catzilla appiattisce le orecchie e corre a ripararsi sotto il divano.

"Vuoi smettere di evitare l'argomento *solo* per un minuto? Non ti sto chiedendo niente di più del mero atto legale. Ho rinunciato all'idea di una famiglia, mi accontento di un Potemkin Village per ingannare la corte." Scuoto la testa. Non si rende conto di aver appena spiegato la ragione per la quale non voglio dire di sì?

Do un occhiata intorno alla stanza, per rendermi conto del lavoro che c'è ancora da fare. Manca solo il tappeto macchiato di sangue; non si scappa.

Sposarci certo non farebbe male alle nostre probabilità di tenere Miranda, e questo, nonostante tutta la merda che mi gira intorno mentre la mia vita va a puttane, è una cosa di cui sono assolutamente certa. Se dico no e perdiamo, sarò irrevocabilmente sola. Ormai Mulder mi tollera solo perché sembra che a Miranda piaccia avermi intorno. Beh, questo e la prospettiva di far sesso regolarmente appena starà un po' meglio.

"Va bene."

"Cosa?" Mulder praticamente vola via dal box e atterra accanto a me.

"Scusa, dovevo continuare a dire di no?"

Come Amleto o Edipo hanno detto, 'sembrava una buona idea in quel momento'.

****

Tra i suoi progetti di risistemare la casa e il suo vagarci dentro come un cammello con la gobba dolorante, Scully trova il tempo di accompagnare Moose e me alla City Hall, per avviare i'iter di pratiche necessarie per il matrimonio. Immagino sarebbe troppo per lei fingere entusiasmo. Così, tra la richiesta per il cambio di residenza, i permessi per l'abitazione e l'autorizzazione a tenere animali, compiliamo un mucchio di carte e facciamo a turno nel sostenere Mooselet seduta sul bancone. Miranda stringe la penna incatenata al muro col suo pugno paffuto e pontifica in LinguaMoose a chiunque sia così stupido da parlarle. L'unico evento positivo dell'intera spedizione è guardare Scully che cerca di portarle via la penna. Sua Altezza non è divertita e fa uno scatto verso Scully simile a quello di una tartaruga, grugnendo. Dopo un momento di sorpresa, Scully strappa la penna a Miranda e viene ricambiata da un urlo e una faccia paonazza. L'impiegato dietro al bancone alza lo sguardo, per vedere che tipo di abuso questa donna sta perpetrando sull'adorabile bambina, e Scully diventa rossa quasi quanto i suoi capelli.

Alle fine salvo la mia promessa sposa dalla bambina del male e poggio Miranda al mio fianco, restituendole il pupazzetto di gatto nero che ora, per qualche ragione, è senza occhi e baffi. Mentre Mooselet canta al giocattolo e sbatte le sopracciglia all'impiegato, Scully scarabocchia il suo nome alla fine della richiesta, con l'entusiasmo di una donna che sta firmando la sua condanna a morte.

Immagino che dovrei sentirmi insultato, ma, a dire la verità, le sono talmente grato di aver acconsentito ad andare avanti con questa messa in scena che non riesco neanche a trovare la cattiveria per prenderla in giro.

Il cielo della tarda primavera è nuvoloso quando finalmente usciamo dalla City Hall e facciamo una passeggiata per prendere un caffè. Scully tiene Mooselet appoggiata a un fianco e oggi sembra più a suo agio con l'umano peso della bambina di quanto non lo sia di solito. E' possibile che Moooselet sia riuscita ad insinuarsi nel cuore della Regina del Pensiero Razionale in un modo che a me non è mai riuscito? D'altra parte, Sua Altezza è parecchi punti più in alto di me nella scala della bellezza.

Seduto ad un tavolo all'aperto, con Mooselet appollaiata sul bordo, aspetto che Scully torni coi caffè.

"Pa? Gatto-gatto? Pa Lee? No?" Miranda chiede.

"Bene," comincio, e Mooselet mi guarda con grande serietà, "Scully e io ci stiamo per sposare, e questo la renderà ufficialmente la tua mamma. Questo significa che devi essere gentile con lei. Non devi morderla."

Mooselet sorride, mostrandomi i suoi denti bianchi come chicchi di grano.

"Sono serio. Niente morsi."

"Na. Dac. Pa. Lee," mi rassicura lei, e si caccia tutta la testa del pupazzo di gatto in bocca.

So che lo fa solo perché sta mettendo i denti, ma, data la mia famiglia, viene spontaneo farsi domande.

Con un caffè per ogni mano e una bottiglia di succo di mela bilanciata precariamente sopra, Scully ritorna al tavolo e mi porge la mia tazza.

"Che facciamo per gli anelli? Dobbiamo avere degli anelli."

Questa è la mia Scully, sentimentale come un vigile che dirige il traffico.

"Non so come, ma non ti ci vedo col tradizionale diamante solitario."

Le sorrido per assicurarle che sto scherzando.

"Ma i diamanti sono i migliori amici di una ragazza," dice lei, in un tono che somiglia al suo vecchio modo di essere.

Mooselet volta la testa da uno all'altro di noi, come se avesse buonissimi posti a Wimbledon. Stappo il succo di mela e le reggo la bottiglia vicino alla bocca. Lei beve avidamente e solo poco del succo mi cade sul braccio. Dall'altra parte del tavolo, Scully socchiude gli occhi disgustata. Questo probabilmente è ciò che l'ha fatta sentire a disagio con Mooselet fin dall'inizio - i bambini non sono puliti. Forse qualche cosa di essenziale sfugge da sempre all'essere umano - le donne possono asserire di essere più atte all'allevare, ma gli uomini sanno capire il disordine inerente a un bambino. Dopo tutto, noi stessi siamo come bambini cresciuti. Tendiamo a farci cadere il cibo sulla camicia, a mangiare cose che sono cadute per terra, a girovagare in mutande. E' il nostro modo di essere.

Piagnucolando, Mooselet afferra la bottiglia e riesce a rovesciarsene una sorsata sulla camicia. Scully non ha preso abbastanza tovagliolini, così mi faccio bastare la quantità calcolata per gli adulti e pulisco il succo dalla bambina. Miranda ride e tira il cinturino del mio orologio. Per farla contenta mi tolgo l'orologio e glielo do. Come molte cose, va dritto nella sua bocca. Non sono preoccupato. Gli orologi Swiss Army sono costruiti per sopportare interessanti quantità di abusi, anche se la bava di un bambino non era elencata nella brochure.

"Beh, guardala in questa maniera, non cambierà molto quando saremo sposati, siamo stati insieme quasi 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, negli ultimi sei anni. Passerai addirittura meno tempo con me, dato che non lavoriamo più insieme."

"Non lavorerò molto comunque, per adesso. Skinner non mi fa tornare finché la versione ufficiale dell'invasione di George in casa nostra non è stata approvata," dice lei, sorseggiando delicatamente il suo caffè, come per dimostrare che non è lei la sciatta in questo gruppo.

"C'è sempre il giardinaggio," la stuzzico, e bevo il caffè ormai freddo. "E se decidi che non vuoi più lavorare per il Bureau, penso che avrai un brillante futuro nelle riparazioni di casa."

"Capisci, naturalmente, che ci sono un'infinità di carte che dobbiamo fare all'ufficio Risorse Umane. Il cambio dello stato fiscale, la polizza di assicurazione sulla vita, e via dicendo. Stiamo per entrare in un'impresa piuttosto burocratica."

"Suppongo," comincio, colpito dal suo approccio così analitico, "che non sia una cosa tanto laboriosa quando sei innamorato."

"Io--" Un uomo si avvicina e la interrompe, un'interruzione di cui sono momentaneamente grato. Deve avere circa una trentina d'anni, capelli scuri, vestiti scuri con pieghe e allacciature precise che gridano 'poliziotto'.

"Scusatemi, signore, signora," dice, "ma vi devo chiedere di venire con me." Si mette tra di noi, la sua mano destra lontana non più di sei millimetri dalla testa di Miranda.

"Di che si tratta?" Scully chiede.

"I servizi di protezione dell'infanzia hanno ricevuto un rapporto--" Sono stronzate, se Bill ha messo i CPS sulle nostre tracce non ci avrebbero mai cercato in mezzo alla città, sarebbero venuti a casa nostra.

"Vorrei vedere un documento di identificazione, per favore." Scully si alza e gli punta la pistola allo stomaco, con un solo, fluido movimento, morbido come mousse al cioccolato. L'attenzione dell'uomo si concentra su di lei, e ho l'opportunità di estrarre la mia Sig e nasconderla dietro al corpo di Miranda.

"Non lo farei se fossi in voi, signora," l'uomo sorride e mi chiedo come faccia la gente a non rendersi conto di quello che sta succedendo. Sono cosciente del resto del mondo che continua a trottare vivacemente, come se questa scena di morte stesse accadendo, non notata, alla TV in una vetrina di un negozio di elettrodomestici. Nella sua mano destra riesco a scorgere un oggetto che sembra un portachiavi, ma ha i fori di una pistola in miniatura. Miranda gira la testa per vedere cosa ha distolto la mia attenzione e fa un gesto per prendere l'arma; quando la sue tenaglie l'afferrano, l'uomo sorride. "Va bene, tesoro, potrai giocarci tra un minuto."

L'adrenalina mi attraversa le vene mentre l'uomo fissa Scully. "Si pieghi e posi la pistola per terra." Se riesco a spingere Miranda dietro di me e a sparare abbastanza velocemente--il proiettile che l'uomo potrebbe fare in tempo a sparare passerebbe attraverso di me e la colpirebbe.

Facendo scorrere lo sguardo su di me e sulla bambina, come una tagliaerba che massacra un prato, Scully accondiscende lentamente.

Ci sarà un momento in cui l'uomo la dovrà guardare attentamente, per essere sicuro che non si rialzi con la pistola ancora in mano. Se riesco a spingergli la mano verso l'alto in quell'istante, posso prenderlo--lo dovrò fare con la mano destra, quella con cui so sparare, ma non posso lasciare che Miranda si spacchi la testa sull'asfalto per salvarla dall'essere rapita.

Lenta come il replay della cassetta Zapruder, Scully si china verso il basso. Sento la forza magnetica dei suoi occhi, vuole che l'uomo la guardi, solo lei, è l'unico pericolo di cui lui debba preoccuparsi e se solo per un attimo le toglie lo sguardo di dosso, lei potrebbe fare qualche cosa di pericoloso.

La punta del tamburo della pistola tocca il suolo. Scully è inginocchiata come in adorazione del Signore. Vedo distintamente il suo dito indice che si distende, e poi le altre dita che cominciano a mollare la presa. L'uomo con la pistola si gira di un grado di troppo verso di lei, sovrastimando il suo trionfo.

Mentre mi alzo, tolgo Miranda dalla linea del fuoco e colpisco verso l'alto con la mano libera. Scully si muove ai miei piedi. Sento un colpo alle ossa della mano quando avviene l'impatto con il polso dell'uomo armato.

La sua mano vola verso l'alto, come una bottiglia molotov. Non lascia la presa sull'arma ma comincia a perdere l'equilibrio. Scully gli punta la pistola alla gola prima che lui riesca a realizzare di aver appena subito un cambiamento di orientamento di novanta gradi. Appena mi muovo, Scully lo colpisce alla testa. E' la cosa più semplice che possa fare da quella posizione e, aggiunta al mio attacco, lo fa cadere come una pila di cubi per bambini.

Tempo trascorso? Probabilmente meno di due minuti dal momento in cui ha aperto bocca per la prima volta.

Scully lo ha già rivoltato sullo stomaco, gli ha torto le mani dietro la schiena e mormora qualche cosa a riguardo di uomini grossi che minacciano i bambini. Gli infligge un danno incidentale alle palle mentre lo perquisisce. Miranda urla a causa del viaggio improvviso sulle Mulder Montagne Russe e questo è abbastanza da attirare l'attenzione dei presenti. Che notano le pistole. Imprecando e annaspando con la mia arma, trovo il mio distintivo e lo mostro in giro. "Non vi preoccupate, ragazzi, è tutto finito adesso."

Questo fa solo aumentare la folla.

Anche in servizio regolare non portiamo le manette e dobbiamo aspettare che un ufficiale di polizia venga e porti via il nostro assalitore, che non ha ancora detto una parola, neanche quando Scully ha sibilato imprecazioni e minacce molto specifiche nelle sue orecchie ora sporche e insanguinate. L'avrei raggiunta nel suo improvvisato interrogatorio, solo che Miranda è annoiata e agitata e in ogni caso devo continuare a fare da sentinella, per assicurarmi che il nostro assalitore non abbia un amico che aspetta una seconda possibilità.

Diamo la nostra deposizione sull'incidente a un disinteressato detective che, nonostante il nostro suggerire fortemente il contrario, scrive di un tentato rapimento da parte di un maniaco sessuale. Le nostre credenziali dell'FBI sono completamente cancellate da Miranda, che richiede di esaminare assolutamente tutto quello che c'è sulla scrivania del detective, comprese tazze mezze piene di caffè gelido, sacchetti vuoti di Cheetos, matite con la punta consumata, piccole graffette e i resti di una danese all'albicocca. Provo a calmarla col pupazzetto del gatto, ma è coperto di bava ed è troppo bagnato e molliccio per i suoi gusti.

Scully è tranquilla sulla strada del ritorno a casa, e Mooselet lamenta con la sua bella voce il fatto che i quartieri residenziali hanno un limite di velocità di solo venticinque miglia. Vedere Scully calma non è un buon segno, significa che pacchi di informazioni si muovono a velocità accelerata lungo la rete dei gelidi recessi del suo cervello e sta lavorando a un qualche piano, che sicuramente mi lascerà a bocca aperta dallo shock e/o orrore. Non ho mai pensato neanche per un secondo che qualche cosa di prossimo alla domesticità le avrebbe rallentato i processi mentali, né penso che la convivenza la trasformerà improvvisamente in Carol Brady (anche se ...). Comunque, spero che non stia escogitando niente che metta in pericolo la vita o la sanità mentale di chiunque di noi.

Mentre infilo Miranda dentro casa e la mollo nel seggiolone per il pranzo, Scully prende l'insalata di pollo dal frigorifero con un'espressione pensierosa e continua ad elaborare informazioni, mentre io eseguo il complicato compito di nutrire Miranda e me stesso.

"Devo andare ad Annapolis a prendere un altro po' delle mie cose."

Alzo lo sguardo da dove sto pulendo insalata di pollo sputata da Mooselet sul pavimento. Sembrerebbe niente di che, ma, conoscendo Scully, c'è un'enorme vita selvaggia che nuota sotto la superficie di questa frase. Una grossa forma di vita selvaggia, con denti pronti a masticare le volpi che fanno un passo falso.

Mooselet afferra una manciata di insalata di pollo e comincia a strofinarsela sulla frangia di morbidi capelli scuri. Scully mi guarda come se stessi per fare anche io la stessa cosa. Catzilla comincia a fare lo slalom tra le gambe delle sedie per andare a leccare i pezzetti di pollo che piccole mani rosa hanno fatto volare per terra. Glielo lascio fare, è più facile che pulire io il pavimento. Se Mooselet svilupperà un miglior lancio da sopra la testa, dovremmo prendere più gatti, per coprire un'area più vasta.

"Prendi l'Outvback per andare ad Annapolis, ci puoi fare entrare più cose." Le offro.

Scully sembra sorpresa che sia così docile all'idea di lasciarla sfuggire dalla mia supervisione. Effettivamente, fare uscire Scully di casa non è una cattiva idea. Devo mettermi in contatto con i Gunmen, scoprire chi vuole Miranda, chi sta tirando i fili della richiesta di custodia di Bill e perché. Il tentativo di oggi deve essere legato alla richiesta di custodia di Bill; qualcuno non è sicuro che lui vincerà.

Mentre Scully si avvia alla porta mi viene un idea.

"Ascolta, devi prendere Miranda. Non starò a casa, ci sono delle *cose* che devo fare e Warwick non è ancora pienamente funzionale. Spari meglio tu di lui, comunque. Inoltre, hai bisogno di pratica."

Lei sembra un po' stordita. La guido verso l'armadio sul davanti, dove conserviamo gli strumenti per i viaggi di Miranda. "Ecco la borsa coi pannolini, andare in giro con lei non è così male, solo un po' rumoroso. Assicurati di guidare attentamente. Ricordati, hai un bambino a bordo." Le offro il mio migliore sguardo d'amore penetrante.

Lei arrossisce come faceva quando cominciai a stuzzicarla così tanti anni fa e questo riesce a distrarla abbastanza da farla uscire dalla porta, munita di Miranda. Sono impressionato da come Scully riesca a barcollare lungo il sentiero fino alla station wagon.

La guardo combattere per aprire lo sportello, cacciare tutte le appartenenze di Miranda dentro la macchina, poi cominciare il lungo processo per mettere Sua Altezza nel trono, che è facile quanto inchiodare gelatina su di un albero, solo che non ti è permesso usare i chiodi.

Appena la bambina è legata con le cinghie comincia a piagnucolare. Spero che Scully non arrivi troppo in fretta alla connessione velocità = silenzio, i loro bisogni di accelerare combinati mi spaventano.

Poi salto sulla macchina di Scully, quasi spezzandomi una rotula sul volante, impreco, spingo indietro il sedile, e finalmente mi avvio verso il nascondiglio dei Gunmen.

 


Iolokus IV: Res Judicata
2/18

Dolci confetti là fuori alla ricerca di un salvatore
Trovano arduo sopravvivere ai cambiamenti
Se niente osi niente vinci
Bellezza come il gelato si comporta meglio che può
Trovando difficile mordersi la lingua
Sentendosi così vecchia mentre la notte è giovane

Natalie Imbruglia

 

Teoricamente, la strada da Arlington ad Annapolis è abbastanza tranquilla, sempre che non sia l'ora di punta o che tu non abbia una creatura urlante di nove mesi allacciata al seggiolino nel sedile posteriore. Miranda ha cominciato a urlare quando l'ho messa nel seggiolino della macchina e mi ha scosso i nervi talmente tanto che mi tremano le mani e non riesco quasi a spingere il sedile avanti abbastanza da raggiungere l'acceleratore e i freni. La reazione ritardata al quasi-disastro di oggi pomeriggio -- senza contare il totale disastro con la licenza matrimoniale -- potrebbero anche aver contribuito.

Magari è stata l'insalata di pollo.

Miranda continua ad urlare per tutta la strada fino ad Annapolis, variando solo leggermente nel tono, come una sega elettrica che passa attraverso strati di legno di diversa densità. E' orribile e mi merito ogni miglio di miseria. In passato, sono stata colpevole di reazioni poco tolleranti verso donne in minivan pieni di bambini. Le sorpassavo appena ne avevo l'opportunità ed ero abbastanza colorita nel mio linguaggio quando le riprendevo per il loro modo di guidare. Ora sto avendo quello che mi merito. Guido come una ricca vedova, cercando di non sballottare Miranda più del necessario.

Quando parcheggio di fronte al mio appartamento sono pronta a baciare il suolo come il Papa quando atterra all'aeroporto. Libero Miranda dalla schiavitù del seggiolino e il suo viso rosso e caldo è zuppo di lacrime, che le hanno bagnato tutto il davanti della maglietta. Alza le mani verso di me e urla, "Lee! Lee!" con una serietà che mi spezza il cuore e mi dimostra che mi ha perdonata nonostante l'abbia precedentemente incarcerata.

Con Miranda stretta alla spalla sinistra e la borsa dei pannolini appesa a quella destra, con la mano avvolta saldamente intorno alla confortevole solidità della pistola, ondeggio su per le scale del palazzo. Una volta dentro mi spingo al di là della posta che si è accumulata davanti alla porta e respiro odore di muffa e di vecchio. Chiudo la porta, metto Miranda sul tappeto e noto che la donna delle pulizie che ho assunto per pulire, dopo che le squadre forensi hanno raschiato il posto alla ricerca di prove quando il dottor Shimada è morta nel mio letto, ha fatto un buon lavoro. Solo che non ho più neanche una pianta. Ci sono vasi vuoti dove prima erano le piante.

Mentre Miranda comincia a strisciare sul pavimento più veloce di uno scarafaggio affamato mi guardo intorno e sospiro. Non voglio più vivere qui, troppi brutti ricordi. Melissa, il Dr. Shimada, George. Anche se non avessi la mia nuova e insolita situazione familiare sarei nel panico. Troppo è troppo. Chiunque verrà ad occupare questo posto dopo di me dovrà procurarsi un esorcista personale.

Dopo cinque scatoloni, portatati tutti con una mano sola e reggendo Moose (non è più così leggera da meritare il diminutivo Mooselet) sull'altro fianco sono esausta. Per riposarmi do un'occhiata alla segreteria telefonica, che sta coraggiosamente lampeggiando. Quando è stata l'ultima volta che ho controllato i messaggi? Oh, probabilmente il mese prima che George interrompesse la mia festa della pietà - avevo smesso di ascoltare i messaggi a Marzo, quando avevo capito che Mulder non mi avrebbe richiamata; era troppo patetico.

Nonostante la durata della mia manchevolezza, la cassetta non è piena. Beh, non ho mai sostenuto di avere una vita sociale. Ci sono un paio di rari inviti, due messaggi di Zippy che riguardano il caso a cui stavamo lavorando prima della venuta di George, un messaggio di mia madre. Mia madre - dovrò fare presto qualche cosa a questo proposito. Solo sentirne la voce mi fa dolere lo stomaco come se stessi cercando di digerire una pietra.

Il penultimo messaggio è di George. Devo andare a stringere Miranda, per proteggerla dalle parole, quando sento la voce del morto tagliare l'aria.

"Dove sei Scully? Ho veramente bisogno di parlarti. Prometto, sarò buono...so di cosa hai bisogno. Scully, prendi il telefono se ci sei. Se non rispondi, vengo là..."

Alla fine c'è un click, seguito da un indignato strillo di Miranda, dato che ho allentato la presa e sta scivolando verso il basso, come una piccola valanga di borotalco. La riaggiusto e lei mi sbatte le dita viscide di sputo sulla guancia, come per rassicurarmi.

Sto proprio messa male se ho bisogno del supporto di una bambina che ancora non parla per riprendermi dalle promesse di un cadavere.

Nonostante tutto, è l'ultimo messaggio che mi costringe a sedermi. La farmacia, che chiama per sapere quando penso di passare a ritirare la prescrizione per la pillola anticoncezionale che il Dr. Shimada ha fatto per me proprio prima del suo ultimo round, per così dire. Tra le mie braccia Miranda è calda come un pannello solare.

Almeno sono ancora sotto peso e sotto stress, entrambi naturali contraccettivi. Posso prendere la prescrizione nei prossimi giorni. Nel frattempo è ancora pieno di preservativi a casa. Mulder, forse perché non ha più diciotto anni, si è sentito spinto a comprarne una scorta per una vita intera, che ha ficcato nei cassetti del bagno, che prima ospitavano i miei prodotti per la cura della pelle. Così usarli non solo sarà piacevole, ma sarà un modo per far pulizia in casa Mulder.

Aspettate, casa Mulder/Scully. Mulder-Scully? Scully/Mulder?

'Iper cavillosa' si scrive col trattino o meno?

Mooselet sceglie questo momento per rigurgitare un lattoso grumo di fluidi corporei sul mio maglione. La guardo negli occhi verde grano. "Bel lavoro," dico "ora vediamo che puoi fare ai miei capelli."

Mi fissa con uno sguardo valutativo e, abbastanza sorprendentemente, mi afferra una ciocca di capelli e se li ficca in bocca.

La tiene tranquilla mentre prendo l'ultimo scatolone.

Nel sollevare l'agenda telefonica per portarla via accidentalmente faccio scattare la segreteria telefonica e la voce di George piagnucola piatta come da dietro un velo.

"Dove sei Scully? Ho veramente bisogno di parlarti. Prometto, sarò buono...so di cosa hai bisogno. Scully, prendi il telefono se ci sei. Se non rispondi, vengo là..."

E' il mio turno di rigurgitare, ma la mia mira è migliore e finisce tutto nel cestino. Miranda siede a terra e applaude.

Dopo un viaggio verso Alexandria molto simile a quello per Annapolis, solo con meno visuale nello specchietto retrovisore a causa degli scatoloni, metto giù Miranda per un riposino e trascino il baby monitor nello studio. Qui faccio una telefonata che mi fa venir voglia di urlare così forte da sfidare il concerto fatto da Miranda in macchina.

La polizia della Virginia non ha nessuna documentazione su un arresto avvenuto questo pomeriggio per tentato rapimento. Potrebbe essere un ritardo nell'archiviazione del documento, ma ricordo il diligente tap-tap sulla tastiera del computer del sergente addetto quando siamo arrivati; la Virginia sta provando ad entrare nell'era del computer immettendo i dati relativi agli arresti direttamente nel sistema tramite computer. Comunque, questo incidente non è nel sistema e conseguentemente non è mai accaduto. Controllo il nome dell'ufficiale di pattuglia che è venuto ad assisterci e viene fuori che la Virginia crede si sia trasferito a lavorare nel Maryland la settimana scorsa.

Grande. Tipico, cazzo. E' troppo chiedere che qualche cosa sia gestita in maniera normale?

C'è un'altra cosa che devo fare prima di poter riposare. Devo decidermi ad affrontare mia madre. Mulder ancora non si vede, così prendo Miranda. E' sbavante e assonnata, ma relativamente di buon umore, che migliora ulteriormente quando vedo che c'è poco traffico e spingo l'acceleratore fino quasi a una velocità di fuga.

Miranda mette il broncio quando ci fermiamo, ma la bolla di saliva che le si forma sulle labbra rovina il pathos. "Niente di tutto questo, ragazzina," dico, mentre la tiro fuori dal seggiolino di sicurezza, "devi essere affascinante per la nonna."

Mia madre apre la porta al secondo colpo di campanello. Dietro di lei sento la televisione e i continui singhiozzi isterici di un bambino piccolo. Sussulto in un moto di comprensione involontario. Per un momento mi domando se non staremmo tutti meglio se le urla dei bambini potessero essere sentite solo dagli animali, come i fischietti per chiamare i cani.

"Dana," mamma dice, con un'espressione sorpresa.

"Ciao, mamma." Non abbiamo mai veramente finito la nostra discussione, quella iniziata la mattina che si è presentata a casa nostra e ci è ha servito la notificazione della causa. "Voglio parlarti di Miranda."

Lei tende le braccia verso sua nipote ed io esito, abbastanza affinché lei lo noti, prima di passargliela. Miranda sorride e da colpetti sul braccio di mamma. All'inizio le piaceva mia madre più di me, e questo mi fa male in un modo che non voglio neanche considerare.

Camminiamo per il corridoio fino al salotto, dove Tara sta cullando Matthew, che ora è un grasso bambino di diciotto mesi con gli occhi azzurri degli Scully e il cipiglio di Bill. Prendiamo atto della nostra presenza reciproca con un leggero cenno del capo. Come casalinga e donna in carriera siamo mortali nemiche e ora non abbiamo più nessuna ragione di nasconderlo.

"Dov'è Bill?" chiedo, con distante cortesia, come se stessi domandando del cagnolino di casa.

"E' andato al supermercato a comprare i pannolini," mia madre risponde. "Dana, avrei voluto che mi avessi ascoltata fin dall'inizio, non c'era bisogno di arrivare a questo."

"Non c'è bisogno di arrivare a questo, mamma. Bill e Tara hanno un bel bambino," -- una bugia a servizio della giustizia, penso con cattiveria -- "e non hanno ragione di provare a prendere Miranda."

Se avesse avuto le braccia libere mia madre le avrebbe conserte, per accompagnare con tale gesto le sopracciglia aggrottate. Invece dondola Miranda, cullandola verso il sonno, mentre la bava le pioviggina sul maglione color lavanda. "Dana, sai bene quanto siamo preoccupati da quando sei entrata nell'FBI. Ma visti gli ultimi anni -- con tutto quello che è successo -- come pensi di dare a un bambino ciò di cui ha bisogno?"

"Sono sua madre," dico. In questo momento mi rendo conto che non sono mai stata meno sicura della verità di tale affermazione. Biologicamente, sì, ma ci sono tantissime madri biologiche che buttano i loro figli nel cesso e li frustano a sangue coi fili elettrici. Non sono a questo livello, questo lo so, ma non sono neanche materiale da Madre dell'Anno.

"Eri sua madre anche quando l'hai abbandonata in Montana."

Fisso mia madre con risentimento. Se avessi ancora i ricci vi avrei guardato attraverso come una teenager ribelle. "Non l'ho *abbandonata*. Emerson e Aileen --"

"Non darmela a bere. Fox non è capace di prendersi cura di se stesso e non credo che nessun suo fratello potrebbe fare di meglio. Bill mi ha raccontato di tutti quei gemelli pazzi --"

"Chi gli ha dato questa diavolo di presunta informazione?"

La sua voce scorre sulla mia interruzione come acqua sul roccioso letto di un fiume. "-- e non posso più astenermi dal dare giudizi. Quanto tempo passerà prima che Fox segua tutti gli altri nella pazzia e nella violenza?"

Non aiuta molto il fatto che io stessa abbia avuto simili dubbi una volta o due. O tre, al massimo. "Il tuo crudo determinismo genetico non cambia il fatto che Mulder sia sempre stato --"

"Uno psicopatico?"

Mi volto, alzandomi in piedi, con la mano che scivola dietro di me per afferrare la pistola, per salutare il mio amato fratello.

"Bill."

"Dana."

Ora che abbiamo personalmente verificato le nostre reciproche identità non c'è molto altro da dire. Ho una domanda, però.

"Perché lo stai facendo?"

La sua faccia si contorce nel disgusto. "Ho visto la cassetta, Dana."

"Cassetta?" Quale, quella di sorveglianza di me e Mulder che facciamo cose sporche? Probabilmente no, Bill da lì avrebbe imparato qualche cosa.

"La cassetta dove uccidi tutti i bambini. Che tipo di mostro --?"

Non so che cosa ho fatto per far incavolare Dio e immagino che mi scuserei se prendesse in considerazione il perdono. Neanche gli errori che Mulder commette lo perseguitano in questa maniera. Ma quella cassetta fatta nella base segreta della Roush, con io che distruggo i deformi soggetti dei test che sono stati creati coi miei ovuli, ha attirato Mulder -- e poi me --nelle grinfie di Jason, ed è apparentemente sopravvissuta alla distruzione della Roush per continuare a perseguitarmi. Qualcuno, qualcuno che vuole Miranda nelle mani di custodi meno attenti, ha preso la cassetta e l'ha mostrata a Bill. Devo sapere chi, e perché.

"Non so cosa pensi di avere visto," mento, "ma fa parte di un terribile piano che perpetra esperimenti sugli esseri umani e tremende sofferenze, stai promuovendo quella stessa causa con --"

"Non darmi a bere queste stronzate da Woodward e Bernstein! So quello che tu e quel pazzo fate, combattete contro quello stesso governo che vi paga lo stipendio -- teorie paranoiche non migliori di quelle di Freemen e il folle culto della cometa --"

"Non sono contro il governo, solo contro il mentire ai cittadini e l'ucciderli per divertimento e soldi; penso che quando sei un fascista senza cervello questo sia accettabile, ma --"

L'urlo di Miranda s'insinua nella lite e, scossa, la prendo dalle braccia di mamma, con grande preoccupazione di mio fratello. Miranda continua a urlare per un altro momento e poi si calma. Le sono così grata che, se fosse in grado di capirlo, la premierei con cinquanta dollari. Invece la bacio sulla calda testa morbida e lei mi morde i capelli coi nuovi dentini appena spuntati.

"Chi ti ha procurato l'avvocato, Bill? Sei cosciente del fatto che fa parte della gente che rappresenta una società le cui illegali manipolazioni genetiche e piani omicidi Mulder e io abbiamo esposto? Che cosa ci guadagna lui da questa causa?"

Bill indietreggia e so che una parte di lui si pone le stesse domande. Ma so anche che seppellirà questi dubbi in fondo ad un armadio chiuso, confidando nel fatto che potrà tenere sotto controllo l'ammontare del suo debito verso di Loro. Avere a che fare con Loro è come provare a farsi un giro di crack -- forse poche anime forti là fuori possono smettere quando vogliono. Ma non penso Bill faccia parte di questi felici pochi, non con una moglie e un figlio che possono essere usati contro di lui. Mio fratello -- lo schifoso.

"Niente di tutto questo ha importanza, perché sarà Miranda a vivere con noi, non un qualche avvocato. La cresceremo bene, lontana dalla follia in cui ti sei immersa, Dana." dice, e la sua voce è piena di vero dolore. "Perché non ci ascolti? Vogliamo solo quello che è meglio per te." Dietro di lui mia madre annuisce.

Senza dubbio attirata dalla voce maschile Miranda guarda Bill e quando capisce che l'uomo con la faccia e i capelli rossi non è Mulder e non è Warwick sospira e nasconde la testa nel mio collo, carezzandomi la guancia per rassicurarmi. Non le piace questo rumoroso uomo che urla e cerca in me una fonte di conforto - anche se sono stata io a legarla nel seggiolino della macchina.

"Questo non ci sta portando da nessuna parte," annuncio, sentendo l'approvazione di mia figlia, come una boa in questo strano mare di traumi familiari. "Mi dispiace che tu abbia creduto alle bugie di sconosciuti piuttosto che avere fiducia nel fatto che io so cosa è meglio per me e per la mia famiglia. Dovresti sapere che gli uomini che ti hanno messo contro di me tendono a liberarsi dei loro strumenti una volta che il lavoro è fatto. Stai attento, perché io non ti proteggerò."

Mi volto per andarmene, ma sento ancora la voce di Bill. "Ascoltati, Dana, sembri psicopatica come quel tuo folle partner."

Questo richiede veramente una frase finale, così ruoto sui tacchi e sorrido, come Medusa quando ha trovato una nuova preda. "Veramente, Bill, ci sposiamo questo Venerdì, così penso che il termine giusto sia 'fidanzato'."

Miranda e io torniamo a casa in uno stato di ben giustificata indignazione morale e rinnovata determinazione a vincere la battaglia. Okay, lei magari è solo felice di non avere dolore alle gengive, ma sento che condivide la mia prospettiva quando borbotta e sbatte il pugno sul seggiolino con autorità e fermezza.

Quando la riporto in camera sua, si addormenta immediatamente.

La voglia di sangue suscitata dalla lite comincia a scemare, perché capisco che la battaglia sarà considerevolmente più difficile di molte altre nostre lotte. Skinner è abituato a sentire resoconti inesplicabili e contorti, ma cosa ne penserebbe un giudice di un tribunale di famiglia? Bill ha ragione su una cosa, dall'esterno Mulder e io sembriamo quel tipo di persone che i paranoici schizofrenici evitano, perché siamo troppo strani e pericolosi.

Faccio l'errore di raccontare alcuni eventi della giornata a Warwick quando scendo per controllargli la spalla. Mulder e io abbiamo deciso che è troppo pericoloso avere un'infermiera che venga tutti i giorni; non ci fidiamo di nessuno le cui credenziali debbano essere prese per buone. Così sono io che devo controllare la sua ferita, per assicurarmi che il miracolo della guarigione stia procedendo secondo i piani. Scommetto che Mulder sarebbe molto più propenso a fidarsi di un aiuto se fosse *lui* a dover controllare quali fluidi corporei Warwick sta perdendo. "Non posso credere che tu sia così calma!" inveisce lui mentre gli metto in mano la sua ultima dose di antidolorifici. "Ti comporti come se fosse una cosa di tutti i giorni!"

Alzo le spalle. "Beh, di tutte le settimane, essenzialmente. Tranne durante l'estate, per qualche motivo. Così immagino che sia solo il momento ad essere insolito."

Lui geme. "Mulder non mi ha detto niente di tutta questa merda da agente segreto quando ci siamo incontrati."

Non posso fare a meno di sorridere compassionevolmente. "Benvenuto nel club."

"Cosa ti ha detto - all'inizio?"

"Vattene, ma non in così tante parole."

Per calmarmi i nervi, faccio bollire una scatola di pasta e ne mangio due scodelle strapiene, e mi calmo abbastanza da poter attaccare il gelato.

****

La nuova tana dei Gunmen è a un paio di isolati da Union Station, dall'altra parte dei palazzi governativi. L'ufficio è in un palazzo senza numero, tra i depositi Peter Pan e Greyhound. Le altre macchine parcheggiate qui fuori sono troppo mal messe per essere rubate, così metto l'allarme a quella di Scully, sperando sia sufficiente.

"Mulder," Frohike mi saluta alla porta. "Ho alcune informazioni su quella società a cui eri interessato."

Nella mia vita, come nei film, nessuno perde tempo con salve o arrivederci. Devi lasciare spazio alla trama o la gente si annoia.

Lo seguo nella stanza dei computer dove Langly e Beyers ci stanno aspettando.

"La Roush gestiva circa il quaranta percento dei loro affari. Nei mesi successivi al raid in Texas hanno sospeso dal lavoro un gruppo di associati. Ma, il mese scorso, hanno acquisito un grosso cliente - un'altra società biotecnologica, e tutti i partner che hanno preso parte all'affare Roush si sono spostati su questo nuovo cliente. Manifesti, donazioni politiche, contratti governativi, c'è un sacco di lavoro legale quando manipoli DNA umano per divertimento e soldi."

"Questa nuova società è composta dalle stessa gente che formava la Roush?"

Byers mi passa una stampa con una lista di nomi. "E' stato il nostro primo pensiero. C'erano circa una ventina di scienziati che lavoravano per la Roush e non sono mai stati presi o trovati tra le macerie. Sono scomparsi tutti da allora. Nessun movimento di carte di credito, nessuna assunzione riportata alla Social Security Administration, niente."

"Devo saperne di più su questa società."

Frohike scuote la testa. "Non c'è molto là fuori, solo un bel programmino, e un nome: BioQuest."

Langly mi guarda. "Cosa pensi che sia? Altre sperimentazioni governative mascherate da speculazioni nel settore privato per accomodare la popolare passione per le privatizzazioni?"

Alzo le spalle. "Ci darò un occhiata. Ho anche bisogno di controllare un avvocato, uno raccomandato dal mio studio legale per la causa di custodia, Laura Broder. Devo essere sicuro che non sia connessa a qualcuno interessato a farmi del male."

"Custodia?" Non mi sorprende che sia Beyers a fare la domanda. Indossa una fede e magari è interessato a una vita privata, a differenza degli altri.

"Sì, il fratello di Scully ci ha citato in giudizio per prendersi Miranda. Pensa che siamo due tipi strani."

"E' follia!" Frohike dice senza ironia. "Vuoi dei testimoni sul vostro comportamento?"

Il pensiero mi fa rabbrividire come se avessi corso su e giù per il reparto dei gelati di un supermercato.

"No, non è necessario, veramente," farfuglio, con una voce frettolosa che fa tirare su col naso Langly, come in protesta all'implicito insulto.

Non gli dico delle prossime nozze. Presumo che Scully vorrà scegliersi le sue damigelle e non penso che Frohike starebbe bene in taffetà rosa.

I ragazzi mi convincono a giocare con alcuni nuovi software. Voglio restare solo per una partita, ma il tempo vola quando stai facendo esplodere xenomorphi e salvando bambole formose. Come sempre, non voglio fermarmi fino a che non faccio mia la ragazza, non diversamente da ciò che sta per succedere nella realtà. Alla fine è il pensiero che Scully non ha ancora chiamato per chiedermi dove sono che mi rende tanto nervoso da andarmene.

Quando arrivo a casa trovo Scully che cammina per la cucina, come un leopardo stanco di essere in gabbia. Tra un giro e l'altro, si ingozza da un barattolo di gelato quasi sciolto al gusto Coffee Heath Bar Crunch. Mangia con la stessa distratta furia che spesso le vedo manifestare a letto, e sospetto che dinamiche simili siano all'opera: piacere ma non divertimento, che derivano da un disperato bisogno di chiudere la mente e lasciare prevalere le funzioni corporee. Sono contento che stia mettendo su peso e non ho più paura che improvvisamente si sbricioli sotto le mie grandi mani come una foglia d'autunno, ma questo non mi sembra il momento giusto per verificarlo.

"Sei in ritardo," dice quando si degna di accettare la mia presenza, simultaneamente dando al molle iceberg nel cartone una rabbiosa pugnalata, come fosse il mio fegato.

"Non ero al corrente del fatto che avessimo un appuntamento." Non voglio litigare, ma non starò neanche qui a farle da punchingball.

Scully tira su col naso, pronta a tornare all'attacco, ma poi le sue spalle si abbassano, come se ci stesse ripensando, e richiude il barattolo di gelato. "Il nostro presunto rapitore è sparito mentre era sotto la custodia della polizia, non c'è alcun documento che provi sia mai stato lì. Inoltre, Bill non sta pagando per il processo, la Marina non da stipendi così buoni e Tara indossa la Collezione Jaclyn Smith di questa stagione, il che potrebbe essere una questione di gusti, ma ne dubito."

"Pensi che ci sia qualcun altro che lo muove?"

Scully chiude il freezer e io la seguo, le poggio le mani sulle spalle, dove è tesa come i cavi di un ponte sospeso. Parla a voce bassa e mi devo chinare per riuscire a sentirla. "Miranda era un soggetto dei test, potrebbero esserci sopravvissuti della Roush che vogliono vedere che bel lavoro hai fatto con lei."

"Che abbiamo fatto con lei."

Scully sospira e le faccio poggiare la testa sul mio petto, mentre continuo a massaggiare i muscoli tesi. Capelli fluenti mi sfiorano le croste sul collo, solleticandomi come formiche vaganti, ma non indietreggio. Continuo a lavorare sulle spalle e sul collo finche lei si rilassa, appoggia il peso del corpo su di me e io contemplo le foto di Miranda e suo cugino Samuel attaccate al frigorifero. Samuel è al sicuro, è stato creato in casa, coi cromosomi non modificati di Emerson ed Aileen, un'altra ragione per alimentare l'amara gelosia che provo per il mio santo fratello.

"Penso che tu abbia ragione," ammetto -- ma voi tenete a mente che è Scully la paranoica questa volta, che non riesco ad accedere al suo lato razionale. Ho sempre il mio orgoglio. "Ho detto ai Gunmen di scoprire dove gli scienziati si stanno rifugiando. Per il momento, dobbiamo concentrarci sul processo, potremo passare ad azioni più aggressive quando avremo una pista migliore di rapitori scomparsi e sospette citazioni in giudizio ben-fondate."

Scully si volta tra le mie braccia e preme la guancia al mio petto, facendomi provare una strana, frizzante sensazione allo stomaco. "Cosa pensi vogliano da lei?"

"Penso sia lecito assumere che non siano interessati allo sviluppo delle sue capacità motorie."

"Volevo la verità, volevo giustizia. Ora voglio solo essere lasciata in pace."

Per mostrarle che sono d'accordo senza dover parlare la bacio e la sua bocca ha un sapore intrigante di Heath Bar Crunch.

****

Mi sveglio zuppa di sudore gelido dopo un incubo in cui stavo soffocando in una gelatina verde. Mulder mi cinge la vita con un braccio mentre tutto il suo torso è premuto sulla mia schiena, indubbiamente la fonte dei miei problemi respiratori. Rotolo via e scappo nella stanza di Miranda, dove controllo che lei stia respirando, poi la guardo dormire. Star seduta vicino alla culla mentre lei gorgoglia non è riposante come dormire, ma mi da una piacevole sensazione di tranquillità.

Miranda si merita più di me. So di avere preso una serie di decisioni sbagliate l'anno scorso, tanto che sono in pericolo di superare Mulder nel punteggio della vita. Quando scoprì Emily mi sentii come se avessi una enorme lama conficcata nel petto, proprio vicino al cuore. Con una ferita del genere non puoi rimuovere l'oggetto estraneo fino a che non sei in sala operatoria; altrimenti il paziente muore dissanguato quasi istantaneamente. Il solo problema è che la vittima va portata all'ospedale, perché morire dissanguati lentamente è sempre morire dissanguati. Emily è quella spada e io non l'ho rimossa, né ho riparato il danno nei mesi seguenti a San Diego. Invece ho incespicato da un posto all'altro, facendo finta di non essere inzuppata del mio sangue. Mio e di altri.

Ho bisogno di provare alla corte, e a me stessa, che sono guarita.

Sarò capace di giocare alla moglie per allontanare tutto questo?

Mulder si è adattato alla sua nuova "bambinificata" esistenza. E tutto quello che lui fa, io lo posso fare meglio, è uno dei miei dogmi principali. Inoltre, devo sia a lui sia a Miranda uno sforzo per cercare di tenerli lontani da Bill e da qualunque connessione egli abbia con la Roush, non fosse altro che per il fatto che Bill è carne della mia carne e sangue del mio sangue.

Il respiro di Miranda, lento come una liquida marea, mi culla fino a farmi riaddormentare, seduta nella sedia a dondolo vicino a lei. Non sogno più.

Stare in cima a una scala sembra richiamare problemi in questi giorni. La mattina seguente sto in bilico vicino alla finestra grande sul davanti, con la scala aperta sui fiori di impatiens che ho piantato per rimpiazzare i cespugli che la polizia di Arlington e lo SWAT team dell'FBI hanno distrutto. Ho una pistola per fresellare in mano e sto cercando di riempire un'altra scia di buchi di proiettile, quando una Buick Regal noleggiata entra nel nostro vialetto. L'adesivo della Lariat è chiaramente visibile sul paraurti posteriore e mi domando chi nel Bureau si è preso il disturbo di affittare una macchina per venire così vicino all'ufficio.

Non è un agente. La donna che emerge dalla macchina è ben vestita, con quel minimo di gusto che vedo nei miei incubi peggiori. Ovviamente ho guardato troppi film di Disney, perché la prima cosa che mi viene in mente, mentre Christina Mulder si avvicina alla soglia di casa, è che ha la stessa pettinatura della malvagia matrigna di Cenerentola.

Si ferma davanti agli scalini e mi valuta con uno sguardo. Non sono esattamente al mio meglio come futura nuora in questo momento e lo nota anche lei, coi suoi pallidi occhi.

"Fox è in casa?"

"Solo un momento," busso sulla finestra e richiamo l'attenzione di Mulder, che sta separando bambina e gatto per l'ennesima volta.

"C'è tua *mamma*" gli dico attraverso il vetro muovendo le labbra.

"Merda," mi risponde lui muovendo le labbra allo stesso modo.

Dopo aver messo Miranda nel box, Mulder emerge dalla casa.

"Ciao mamma," dice in tono leggermente irriverente, "hai esaurito le persone da tormentare nel New England?"

Non la invita ad entrare.

"Cos'è questa storia che hai messo in vendita la casa di tuo padre?" domanda lei in un tono che potrebbe insegnare alla Regina Elisabetta una cosetta o due, "e potevi dirmi che ti stai per sposare," aggiunge, guardandomi al di sopra del naso. Mi arrendo e scendo dalla scala.

"E questo dove l'ha sentito?" chiedo.

"Fox lo ha detto ad Ann Kelly, dell'agenzia immobiliare, e io gioco a bridge con sua madre. Strano Fox che lo hai detto proprio a lei, non eravate così intimi quell'estate?"

Almeno Mulder ha la decenza di arrossire.

"Sono sorpreso che tu l'abbia notato mamma." Mulder mormora.

Madre e figlio si fissano per un momento, ma trentotto anni di comportamenti deviati sono difficili da interrompere e alla fine lui abbandona ogni pretesa.

"Limonata o tè freddo?" chiede.

La veranda sul retro è al riparo dal cupo sole della Virginia, è calda e afosa come un ascella, ma almeno non da l'impressione di stare a schiena nuda a cuocersi sotto al sole. Trascino in veranda il box di Miranda, che gioca col suo pupazzo di gatto nero sotto lo sguardo freddo della nonna. Mulder mi siede accanto sul divano a dondolo e giocherella inconsciamente col colletto della maglietta che gli sfrega sulla delicata pelle nuova, rosa in contrasto con le croste nere, dove George gli ha scorticato la gola.

Durante tutta la conversazione Tina non sposta mai il suo sguardo valutativo da Miranda. Da parte sua, Miranda alza lo sguardo dal suo gioco di tanto in tanto, e guarda la nonna con occhi non curiosi.

"Avete già deciso la data del matrimonio?"

Mulder beve un sorso per farsi forza. "E' la prima cosa che faremo

Venerdì mattina, al municipio della contea." E il pomeriggio faremo la nostra luna di miele -- un appuntamento col nostro nuovo avvocato. "E' una misura precauzionale, dato che il fratello di Scully, Bill, sta cercando di avere la custodia di Miranda, sostenendo che noi due siamo mentalmente instabili. Ho pensato che se ci sposiamo, potrebbe essere di aiuto alla causa."

Strappo pezzettini di cemento secco dai jeans e guardo il prato che emette vapore sotto il sole. Il prato deve essere tagliato. Dalla sua postazione dietro il vetro, Catzilla da zampate al pannello della finestra e protesta perché è chiuso dentro e tutte le cose emozionanti stanno succedendo in veranda.

"Non abbiamo ancora gli anelli," dico cupa.

Quando ho acconsentito, non sembrava così, beh, squallido. Sono stata cresciuta credendo nel sacro vincolo del matrimonio e anche se la mia recente vita sessuale non renderebbe proprio felice padre McHugh ho ancora i brividi se penso di dover elevare la mia relazione con Mulder al titolo di "sacra".

"Ho quello di mio padre al piano di sopra," Mulder dice, e si alza per entrare in casa. Continua a parlare mentre se ne va. "Non posso veramente permettermi niente di spettacolare per te Scully, ma penso ci sia una gioielleria al centro commerciale. Probabilmente è ancora aperta."

Almeno non mi offre un anello da sigaro o la sorpresa trovata in una scatola di Crackerjacks.

La mamma di Mulder ci ha osservati impassibile, né aggrottando le sopracciglia né sorridendo, il suo viso è ruvido quanto le mattonelle di ceramica su uno space shuttle. Tina si guarda le mani, poi tira con decisione gli anelli che porta all'anulare della mano sinistra. Scivolano via facilmente; le sue nocche sono ancora patrizie e le sue dita magre, non gonfie a causa dell'età e delle preoccupazioni. "Ecco," dice. "Spero che ne trarrai tutta la gioia che ne ho tratto io."

Il diamante solitario e la sottile fede d'oro abbinata risplendono nel suo palmo, come le palle infuocate di un esplosione nucleare.

Tende la mano e io la fisso.

Ce la faccio quasi ad arrivare in bagno prima di vomitare.

Aggrappata alla tazza di porcellana fredda sento il sudore ancora più freddo che gocciola dall'attaccatura dei miei capelli all'asse del gabinetto; rabbrividisco e vomito finché mi libero dal peso del pranzo. E' stato un brutto attacco di ansia, con vomito, iperventilazione, battito accelerato, sensazione di terrore e paura, paranoia e claustrofobia. Gli spasmi continuano fino a che penso che la tazza è la cosa più bella che abbia mai visto, così fresca e liscia e stabile, il fulcro intorno a cui gira il mio mondo.

Immagino sia per questo che lo chiamino adorare l'altare di porcellana.

Sento voci e passi in corridoio e un attimo dopo la porta si apre e Mulder infila la testa.

"Scully?"

"Sto bene, Mulder," gemo, e un altro conato mi colpisce.

Dopo aver finito tiro l'acqua, mi siedo sulle piastrelle e mi appoggio al muro, non volendo allontanarmi troppo dalla sicurezza del bagno. Mulder mi si avvicina con un panno freddo e umido e mi pulisce il viso come fossi Miranda.

"Mamma se n'è andata," dice.

"Pensi che io sia mentalmente instabile? Pensi che potrei fare del male a Miranda?"

Accovacciato per terra lui si strofina gli occhi finchè diventano rosa come quelli di un coniglio.

"No. L'unica persona che metti in pericolo è te stessa. Vieni di sopra, Mooselet sta facendo un riposino -- falle compagnia."

Incespico fino al piano di sopra appoggiata al suo braccio, come una vecchietta. Mi lavo i denti e bevo un gallone d'acqua. Mulder mi aiuta a spogliarmi e mi travasa nel letto, dove mi copre con una coperta. Sto qui stesa, nella stanza buia, ascoltando il suono oceanico che è il respiro di Miranda dal baby monitor, e finalmente mi addormento.

 


Iolokus IV: Res Judicata
3/18

dentro di noi non possiamo distinguere quello che è finto da quello che è vero
amante mio, nego di aver mentito
forse era nel mio drink forse sono le zingare iettatrici
forse sono la carne per il suo pasto di mezzogiorno con cucchiai
e cucchiai di gelato gelato gelato
riempimi la bocca di altre cose

Shara

 

Scully dorme profondamente come Miranda -- così immobile che di tanto in tanto devo controllare che stia ancora respirando.

Quando saremo sposati sarà mio compito guardarla dormire per il resto della nostra vita. Spero cambi le sue preferenze televisive, o sarò annoiato a morte dopo solo poche settimane. Non posso credere quanto questa donna guardi i Discovery, History, e Learning Channel. Non penso abbia mai visto un programma con le risate in sottofondo in tutta la sua vita. Per non parlare del fatto che non sa neanche dov'è il canale sportivo.

C'è stato un momento della mia vita in cui ho pensato che mi sarei trasformato in Ted Bundy. Ora -- tragica ironia o giustizia poetica? -- sembra io abbia più di Al. Ma Scully non è ben dotata come Peg, che peccato.

Non è che non abbia mai pensato al matrimonio. Cavolo, mi sono anche scambiato gli anelli una volta. (Lei voleva che fossimo entrambi marchiati, perché diceva che era ingiusto che fosse l'unica dei due ad essere proprietà privata durante il fidanzamento. Sospetto che Scully avrebbe le stesse obiezioni se tentassimo un vero fidanzamento). Poi ho cominciato a vedere il Dr. Werber e la relazione è precipitata più velocemente e incasinatamente del team jamaicano di bob.

Non sono mai stato bravo col lieto fine. La difficoltà della mia ricerca per la verità ha sempre sostituito la mia abilità nel visualizzare uno scopo finale. Samantha, alieni, verità, magia, mi gira tutto intorno in una nebbia di fantasie e sogni acidi -- una gigante lista per Hanukah di cose che so che non otterrò mai. Non posso liberarmi dalla sensazione che fallirò, o che Scully andrà nel panico, abbattendo la nostra unione come un aereo intercettato da un UFO.

Ero arrabbiato con Scully quando se n'è andata, perché aveva trattato sua figlia come fosse un acquisto impulsivo, che può essere restituito al negozio per avere un credito. Però nella mia fantasia non c'era una vita perfetta che pensavo avesse distrutto con quella decisione. Quello che so su come fare il marito entrerebbe nel palmo della mano di Miranda. Dove verrebbe probabilmente spalmato per terra, come qualsiasi altra cosa lei tenga in mano.

Quando fa buio Scully apre gli occhi, rotola su di un fianco e mi guarda. L'oscurità dietro il blu dei suoi occhi mi fa dolere lo stomaco.

"Andrà tutto bene," dico a beneficio di entrambi.

Fuori, i primi grilli cominciano a cantare la canzone d'amore degli insetti. Lei mi mette una mano sulla guancia e la sua pelle è asciutta e calda come sempre. Abbastanza stranamente questo è anche uno dei gesti affettuosi di Mooselet, solo che le mani di Scully non sono umide di saliva e la sensazione che mi attanaglia lo stomaco non ha niente a che vedere con quella che provo quando Sua Altezza fa lo stesso gesto. Mi sporgo e la bacio. Baciarsi non ha mai avuto una gran parte dei nostri preliminari e sembrava essere un pensiero secondario piuttosto che un'attività fine a se stessa. La combinazione della paura che sta congelando i centri sessuali del mio cervello e il noioso dolore alle costole lo fa sembrare la cosa più naturale del mondo. Le sue mani si distendono sul retro della mia maglietta, scaldandomi, e ricambia il bacio con una strana esitazione estremamente dolce. Ci stendiamo come teenager su una coperta da picnic, baciandoci e ascoltando i grilli, provando a pensare a tutto eccetto quello che si staglia all'orizzonte, cioè un iceberg di cui emerge solo la punta.

****

Quando ero bambina fantasticavo che avrei avuto un grande matrimonio stile Barbie, con un ampio vestito color crema, un cavallo con la carrozza che mi avrebbe portato e riportato dalla chiesa e le mie damigelle, che sarebbero state le mie migliori amiche, avrebbero indossato vestiti di satin rosa. Quando ero una teenager immaginavo che mio padre mi avrebbe scortato lungo la navata della cappella di Annapolis, con la sua divisa bianca, mentre io indossavo un vestito da cocktail bianco e liscio e tacchi impossibilmente alti. Avrei miracolosamente guadagnato cinque pollici per l'occasione. Il volto dello sposo in attesa in entrambe le fantasie era direttamente correlato con l'attore del film che aveva incassato di più al botteghino o il cantante in cima alle classifiche. Quando ero a scuola di medicina ero ancora desiderosa di passare sotto le spade incrociate, come ogni sposa figlia di marines, e il mio sposo immaginario continuava a somigliare ad Alec Baldwin, ma era un chirurgo.

Si, va bene, pensavo a Jack appena entrata nell'FBI. E' terribilmente imbarazzante ora.

Anche quando abbiamo cominciato a fare sesso, non ho mai pensato che avrei sposato Mulder. Dio -- sopporto a mala pena di viverci insieme.

E nessuno dei miei matrimoni immaginari si svolgeva in comune, infilato tra il matrimonio di due giovani piccioncini malati d'amore, uno dei quali (la donna presumo) è visibilmente incinta -- non so perché la gente continua a sposarsi quando succede -- e una coppia evidentemente a caccia della Green Card. "NON fare foto nella sala d'aspetto," un cartello avverte, come se qualcuno volesse.

L'impiegato della contea recita le parole del rito civile senza molto interesse. Mulder borbotta nei momenti opportuni e io grugnisco il mio assenso. Warwick e Ingveld sono i testimoni; Zippy si è rifiutato di prendere parte al nostro patetico piano, come lo ha chiamato. Nel frattempo, in piedi nel suo vestito blu di Talbot, c'è Christina Mulder. Mi piacerebbe pensare che stia cercando di espiare l'inferno a cui ci ha sottoposti l'anno scorso, ma sospetto sia qui per vedere l'evento coi suoi occhi - come quando fai l'ultima visita in casa del defunto per vedere la salma. Vuoi assicurarti che sia morto.

Mulder, sia benedetta la sua arguta testa, schiera il vestito che aveva dimenticato in tintoria, l'unico sopravvissuto al cambio di immagine di George. Ha l'aria leggermente più festosa del solito, grazie alla rosa color salmone un po' appassita del nostro giardino appuntata al bavero della giacca. Il colletto alto nasconde le croste, ma ha dovuto isolare la camicia con uno strato di tessuto, per evitare di sgocciolare sangue.

Anche io ho la mia rosa appassita appuntata al completo. Sì, la sposa indossa un completo. Cosa altro potevo indossare? E' un completo grigio antracite, doppiopetto, con una gonna un po' più corta di quelle che porto di solito, il che significa che la gonna sarebbe oscenamente corta su una donna di altezza normale. La cosa che mi fa incazzare è che avevo comprato un *bellissimo* completo di seta e lino color crema quando stavo morendo di cancro. Voglio dire, era veramente un completo bello da morire, e sta di fatto che non ho mai detto a nessuno che avevo espresso il desiderio, nelle mie volontà, di esserci seppellita, piuttosto che in qualche incubo scelto da mia madre, - comunque il completo non mi entra più. Ho soffiato, sbuffato, e tirato indentro la pancia, ma la lampo della gonna si è rifiutata di chiudersi del tutto. Mi faceva anche sembrare un insaccato intorno ai fianchi, ora che ho riacquistato peso.

Maledizione, era un grande completo. La depressione non ha esacerbato il mio conquistato senso della moda.

Dato che non ho intenzione di tornare ad essere emaciata, ho regalato il vestito a Ingveld, e questo l'ha divertita, se non altro. Sono arrabbiata che entri ad Ingveld, anche se la gonna è un po' troppo corta. A nessuno dovrebbe essere permesso di essere così alta e magra... questo mi porta a chiedermi se il prodotto finale di tutte le alterazione genetiche a cui ho assistito nei due anni passati sarà creare una razza di persone che somiglino a levrieri: alte, magre e carine. Non ci sarà posto per una pigmea come me nell'Ordine del Nuovo Mondo. Ma neanche io riesco ad odiare una persona dolce come Ingveld. Mi ha convinta a fare shopping con lei ed è sembrata sinceramente dispiaciuta che non cercassi pizzi e merletti. Il completo grigio è un praticabile sostituto di quello color crema e ha anche i pantaloni, il che lo rende un capo di abbigliamento molto prezioso in un guardaroba.

Ingveld indossa un vestito prendisole anni sessanta che lascia scoperti i tatuaggi che ha sulle braccia e sulla schiena e Miranda è rinchiusa in una spumeggiante mostruosità rosa, cortesia di nonna Mulder. Veramente Miranda è l'unica che sembra divertirsi... balbetta e fa gridolini durante la cerimonia fatta a rotta di collo e rompe in inappropriate risate quando Mulder mi infila l'anello al dito.

"....ora può baciare la sposa."

E lui lo fa, con labbra sensuali quanto un Kleenex.

Miranda urla e si lascia sfuggire un fiume di risatine. L'impiegato addirittura sorride.

Ho un conato e la bile mi brucia il retro della gola. E' troppo orribile. Non doveva essere così, non è l'uomo che dovevo sposare e non certo per questa ragione. Il mio matrimonio doveva essere tradizionale e romantico, non investito della stessa intimità di un pranzo da McDonald.

Ingveld fa le foto e spero che il rullino si inceppi nella macchina fotografica.

Facciamo un pranzo celebratorio per la nostra non-celebrazione. Non mi ricordo niente del pranzo. Mi risintonizzo quando, per concludere in bellezza la giornata, mi offro di accompagnare la mia nuova suocera in albergo, mentre Miranda, alternativamente, si lamenta e tuba nel sedile posteriore.

La mamma di Mulder è altrettanto difficile da affrontare quando siamo sole che quando Mulder è nei paraggi. Ho sperato si comportasse così perché lui la provoca, come fa con me, e che in realtà fosse una dolce vecchietta nel tempo libero, ma non ho tale fortuna.

Parte della mia antipatia è dovuta alla differenza di classe sociale. Mio padre ha trascorso la sua vita difendendo il paese; per questo motivo abitavamo in case nelle basi militari e spesso mangiavamo Spaghetti-Os per cinque sere di seguito alla fine del mese, quando qualcuno dei figli aveva qualche spesa particolare. Mulder, invece, suda soldi, sono più normali dell'ossigeno per lui, e la sua famiglia ha la grande casa a Martha's Vineyard, perché i suoi genitori hanno aiutato a ingannare gente fiduciosa e hanno partecipato ad esperimenti su esseri umani. Okay, magari questo ha finanziato solo la casa per le *vacanze*. Il resto del denaro probabilmente viene da bustarelle dei sub-contraenti.

Quale che sia la ragione, questa donna mi fa accapponare la pelle. Mentre entro nel viale del Marriot mi posa una mano sul braccio. "Vado a Philadelphia a trovare un vecchio amico domani," dice. "Potrei avere qualche cosa da mostrarti tra un paio di giorni."

"Cosa potrebbe avere da mostrarmi che io voglia vedere?"

Lei sorride senza mostrare i denti, ma percepisco una minaccia. "Sono interessata a scoprire perché gente al di fuori vuole il controllo su mia nipote, penso che lo voglia anche tu."

"Chi va a trovare?"

"Vieni a Philadelphia quando ti chiamo." Lascia che il portiere l'aiuti ad uscire dalla macchina, con la rigida formalità dei vecchi e ben educati e sparisce nel rifugio con aria condizionata che è l'albergo.

"Che ne pensi? Dobbiamo fidarci di tua nonna?" Chiedo a Miranda. Posso vederla nello specchietto addizionale che Mulder ha attaccato a quello retrovisore proprio a questo scopo.

Miranda si caccia una mano in bocca ed evita commenti.

****

Mamma porta tutti i partecipanti al matrimonio a fare un brunch in un ristorante di lusso in Old Town Alexandria, come se avessimo avuto un matrimonio ortodosso (o riformista, per quello che importa.) Il posto non è particolarmente amico-dei-bambini, ma il meitre cede al controllo impeccabile di mamma. Riempio a Miranda il biberon con succo di mela e la siedo sul mio grembo, per coinvolgerla nei festeggiamenti. Seduta accanto a me, Scully è pallida come i tovaglioli di lino e sorseggia il suo succo d'arancia con la mano che trema sotto il peso dei nuovi anelli.

Veramente sono orgoglioso del compromesso che abbiamo raggiunto con gli anelli. Non lontano dal mio vecchio appartamento a Hegal Place c'è un negozio di antiquariato, dove ho trascorso parecchie ore cercando oscuri libri sull'occulto, e mi sono ricordato che vendono anche gioielli. Scully non è contraria ad indossare l'anello di fidanzamento e la fede di qualcun altro, basta che questo qualcun altro non sia mia madre. Alla fine, Scully è l'orgogliosa proprietaria di un largo anello di topazio blu, che è quasi della stessa sfumatura dei suoi occhi, e di una semplice fede d'oro, con incisa la data del matrimonio di un'altra coppia. 15 Aprile, 1912 per essere precisi. Sembra stranamente appropriato, neanche noi abbiamo abbastanza scialuppe di salvataggio.

Un giorno, se questo casino del cavolo diventerà qualche cosa di più di un'oscena farsa, rimpiazzerò quest'anello con uno nuovo, con la data giusta, così lei sarà sicura di buttare nel cesso un simbolo accurato.

Mentre Scully riaccompagna mia madre in albergo, mi cucino a fuoco lento. Ho bisogno di attività fisica, sono stufo morto di essere rinchiuso in casa e la mia faccia non è più attaccata alle pareti di ogni drogheria della città, così probabilmente è sicuro uscire. Mi allaccio le scarpe da tennis e vado.

Stando attento alle mie varie ferite corro per un paio di isolati, sopportando il dolore alle costole, al collo e quello al petto, che non ha nulla a che vedere con le terminazioni nervose. I prati e i giardini ben curati delle altre case sembrano artificiali, come sul set di un film. Ci sono veramente persone che vivono in queste case o cloni senz'anima artificiali e vuoti come i TeleTubbies? Mi piace pensare che la mia intelligenza mi permetta di sentire più delle altre persone. Devi essere cosciente di te stesso per sentire il dolore, giusto? Non che neghi le sofferenze di coloro che non sono membri Mensa, ma non è necessaria l'intelligenza per soffrire di più?

Raggiungo il parco giochi dove è stato pugnalato Ralph Williams. Mi fermo e faccio stretching. Dove è caduto Ralph non c'è nessuna placca, nessun fiore e niente candele. Nessun segno che un uomo si è preso un pugnale in pancia per salvare mia figlia e me. E se Bill mi porta via Miranda, Ralph sarà morto per niente. Non penso che Bill ucciderebbe Miranda nel modo in cui lo avrebbe fatto George, ma sospetto che le rovinerebbe il buon umore.

So che andare armato alla base che ospita Bill a Bethesda e farlo fuori non è la risposta ai nostri problemi, ma in ogni caso è una bella fantasia.

Corro fino a casa.

Scully mi accoglie sulla porta con Mooselet in braccio e uno sguardo di risentimento nucleare negli occhi blu.

"Dove diavolo sei stato?" Mi chiede.

Aspettate un momento. Sono anelli che ci siamo scambiati alla cerimonia o piccole manette?

"Sono andato a correre," prendo Mooselet che mi carezza la faccia con le piccole mani grassocce e mi fa lunghe e importanti domande in LinguaMoose.

"Potevi lasciarlo detto a *qualcuno*, lasciare un bigliettino, mandare un e-mail, o ingaggiare un piccione corriere." Ringhia lei.

"Piccione viaggiatore."

"Sono estinti."

"Ecco perché non hai ricevuto il messaggio."

Mooselet sa che sto scherzando, dal tono della mia voce, ma Scully non ne è tanto sicura. Moooselet si dimena, si muove a piccoli scatti e ride, ma Scully mi guarda con occhio torvo e si mette le mani sui fianchi, facendomi congelare il sudore sulla pelle mentre la temperatura nella stanza raggiunge proporzioni antartiche. Mi guardo intorno, ma non riesco a vedere nessun pinguino.

"In futuro, se sentirai il bisogno di essere altrove, per favore informa *qualcuno*. Qualcuno con i pollici e dimestichezza con la lingua inglese. Cioè qualcuno che non sia Catzilla o Miranda finché non sarà più grande,"

Mooselet si lascia scappare un'apprensiva bolla di saliva e guarda Scully come se le fosse spuntata un'altra testa.

"Sicuro, va bene, come vuoi."

"Farai meglio a farti una doccia. L'avvocato sarà qui a momenti," arriccia il naso, "puzzi."

****

Laura Broder compare alle cinque, armata di registratore e valigietta. Avendo sentito la sua voce al telefono non sono sorpresa dal fatto che sia giovane. Spaventosamente giovane, anche se la sua vera età indica che è solo un anno più giovane di me. Col suo maglione di cotone leggero e i jeans sembra una studentessa del college. Ha lunghi capelli rosso-castano, che le cadono oltre le spalle in un turbine spensierato e mi fanno venir voglia di averli di nuovo lunghi anch'io.

"Salve," dice. "E' questa Miranda?"

Infatti, ho Mooselet appesa al fianco, come un tesserino di buon genitore. Sopprimo la battuta "No, è sua sorella gemella Susan, ma ci hanno citato in giudizio solo per Miranda," che mi sorge in gola, e annuisco.

Quando ho cominciato a odiare le altre persone così tanto? Avrà a che fare col fatto che chiunque incontro sembra trovare un nuovo modo di farmi del male. O se sono gentili, come Ralph Williams, li faccio morire. Ma stiamo pagando Laura Broder per essere gentile con noi. C'è speranza che dato che non lo è volontariamente questo la proteggerà da una brutta fine.

"Entri," offro, e riattivo l'allarme dopo che è passata. Andiamo in sala da pranzo, l'unica stanza che ha sofferto poco l'assalto alla casa. Mulder ci sta aspettando, masticando come un ebete semi di girasole, che probabilmente gli stanno rovinando le capsule nuove.

"Allora, i vostri amici della Arnstein Porter mi hanno chiamata perché avete un problema di custodia. Ho una copia della citazione di suo fratello, ma non è molto delucidante, nonostante sembri fantascienza, in alcuni punti. Ho letto dell'udienza sul caso Roush, e ho riesaminato i documenti pubblici la scorsa notte."

"C'è una parte che non troverà nei documenti pubblici. Gli esperimenti della Roush sugli esseri umani hanno prodotto un soggetto vivente, Miranda. Test genetici hanno rivelato che è stata creata usando i miei ovuli e spermatozoi che -- che sono geneticamente indistinguibili da quelli di Mulder. Potrebbero essere i suoi." Laura alza le sopracciglia, ma continuo. "I documenti sono stati distrutti ed erano probabilmente falsi fin dall'inizio. L'ho anche adottata legalmente."

Non voglio dire niente che irriti Mulder, così lo lascio continuare.

"Parte di quello che il pubblico non sa è che i primi esperimenti della Roush avevano a che fare con la separazione dei pre-embrioni per creare copie multiple di uno stesso genoma. Avevo... un certo numero di fratelli. La Roush ha avuto accesso allo sperma di alcuni di loro, e può averlo avuto anche al mio."

"Questo aiuta a spiegare le storie recentemente apparse sui giornali a proposito di suo fratello gemello."

"Voleva che lo chiamassero il mio dectuplo?"

Questo gli fa guadagnare uno sguardo tagliente. "Okay, ho bisogno di vedere le carte dell'adozione, ma per ora assumerò che tutto sia in ordine. Anche se non lo è, non c'è problema suppongo. Non stanno contestando *la sua* relazione con Miranda, Dr. Scully, perché hanno bisogno del legame di sangue per avere anche loro interesse a lei. Dovrò fare altre ricerche, ma penso che sia tutto ok anche con la paternità di Mr. Mulder, se ha vissuto con voi come vostra figlia. Allora, quando avete scoperto Miranda vi siete sposati?"

Arrossisco e Mulder abbassa lo sguardo. "Veramente ci siamo sposati questa mattina. Scully e io la ritenevamo una buona idea, tutto sommato."

"Questo non promette bene."

Perfetto, un avvocato col talento di dare voce all'ovvio.

"Ma dobbiamo discutere le vostre obbiezioni per il caso. Sostengono che lei ha abbandonato Miranda, Dana, il che significa che non ha il diritto alla presunzione di idoneità che hanno i genitori. Combinato alla rivendicazione che Fox non sia veramente il padre di Miranda e gli altri attacchi alla vostra stabilità ed idoneità, potrebbe essere devastante. Ora mi dovete dire tutto quello che pensate possa essere usato contro di voi. Per favore, provate ad essere onesti il più possibile, l'unico modo in cui posso esservi utile e se riesco a essere pronta e a rispondere a ogni loro attacco."

Fa una pausa e riprende fiato, mentre noi assorbiamo l'avvertimento. "Solo un'altra cosa. Ho notato che vi chiamate per cognome. E' un' affascinante idiosincrasia. Il fascino va bene. L'idiosincrasia no, soprattutto per due persone che si sono appena sposate per evitare una citazione...da ora in poi sarete Fox e Dana, anche quando siete soli. Dovete farci l'abitudine. Dovrete parlare con parecchi esperti e testimoniare davanti al giudice e se vi confondete farete una brutta impressione."

Il volto di Mulder assume uno sguardo d'orrore che batte quello che aveva quando l'ho costretto a cercare la testa di Leonard Betts nel contenitore ad alto rischio biologico dell'ospedale.

"Hai lasciato che Bambi ti chiamasse Fox," gli ricordo. Broder guarda sia me sia lui, cercando di giudicare la temperatura emotiva nella stanza.

"Non conta, anche lei era un animale," Mulder risponde. "Inoltre volevo portarmela a let --"

Si ferma e si gratta le cicatrici.

"Non ha importanza" mormora.

Laura Broder trascorre con noi la serata e cerchiamo di spiegarle gli eventi che hanno portato le cose a questo punto -- il rapimento di Samantha, le generazioni multiple di soggetti sperimentali, i Mulder che sono stati sguinzagliati in giro per la nazione e così via. Le dobbiamo anche spiegare gli X Files, e tutti gli inganni che abbiamo dovuto smascherare negli anni. Chiunque abbia due neuroni nel cervello porterebbe il documento sullo stato di servizio di Mulder (per non parlare delle sue cartelle cliniche) alla corte, per provare che non siamo adatti a prenderci cura di un bambino. Lo stato di servizio di Mulder è sufficiente a fare esitare chiunque anche a permettergli prendersi cura di una pianta da appartamento. Non perdiamo neanche tempo a dirle di tutti i pesci che sono finiti nella fogna negli anni passati.

Laura la prende abbastanza bene, tutto considerato.

Continuiamo a parlare durante la cena, il caffè e il dessert e oltre l'ora in cui Miranda va a dormire. L'avvocato non fa molte domande, ma quelle che fa sono parecchio imbarazzanti. E' particolarmente interessata ai nostri errori, le volte in cui siamo andati contro gli ordini e il protocollo. Non le piace per niente l'incidente con Roche. (Sì, scegli un numero a caso.)

Quando il baby monitor urla assassino Mulder va a controllare Miranda. Seguo lo sguardo di Laura. "Mentre Mu -- mentre Fox è via, c'è qualche cosa che le voglio chiedere. E' un avvocato o un allenatore sportivo?"

"Sono un avvocato?" La sua incertezza non mi da particolare fiducia.

"Allora smetta di guardargli il sedere, va bene? Non fa parte del suo lavoro."

Lei diventa scarlatta e si nasconde il viso tra le mani. "Okay, lo ammetto, mi ha scoperta. Ma me lo conceda -- lavoro con gli avvocati tutto il giorno e non mi capita spesso di essere in presenza di un uomo come questo. Uno che non ha passato gli ultimi dieci anni incollato a una scrivania. Ho solo il naso premuto al vetro -- non sto provando ad avvicinarmi di più."

"Sì, bene, ma guardi le vetrine nel suo tempo libero."

"Non posso farvi pagare il tempo che passo a guardare," scherza lei e io le sorrido appena.

Odio veramente tutta questa situazione -- niente è sotto il mio controllo, sono al di fuori del campo in cui sono esperta e devo essere carina con tutti quelli che potrebbero potenzialmente mettermela in culo se non mi comporto bene. Ecco la ragione principale per cui sono diventata un agente dell'FBI -- così posso essere io quella che fa le domande e giudica le risposte. Abbiamo bisogno di Laura Broder o di qualcuno come lei. Ma sembra che anche se lei vuole essermi amica io non riesca a essere né interessata né capace di ricambiare. Certamente non finchè guarda Mulder con quella piccola luce negli occhi.

Aspettate un minuto, siamo sposati. Dovrebbe fare differenza? Avrei dovuto essere più o meno arrabbiata? E' come guidare nel New Jersey senza una mappa.

Mulder ritorna, e continuiamo a raccontare la nostra complicata storia. Arriviamo fino a George e Laura dichiara di essere totalmente sfinita e che continueremo domani. Vorrei dirle di provare ad averlo vissuto, se vuole capire cosa significa essere veramente 'sfiniti'.

 


Iolokus IV: Res Judicata

4/18

Non vuoi parlare
Allora baby sta zitta
E lasciami bere vino dalla tua tazza da te di pelliccia
Caramelle appiccicose, sudore viscido
Scioglimi i tatuaggi col tuo calore
Beh, non sono un vegetale
Come la mia carne sulle ossa
Vivo e vegeto lecco il tuo cono gelato

Alice Cooper

 

Sono steso sul letto che leggo un rapporto compilato da un novellino che sa scrivere appena ed è riuscito a fare un regale casino nel redigere il profilo di un molestatore di bambini su in Vermont, quando Scully esce dal bagno, con in dosso la mia maglietta degli Yenkees preferita e un'espressione pensierosa.

"Cosa ne pensi di lei?" mi chiede, mentre si passa il filo interdentale, sfregandolo ritmicamente tra dente e dente.

Trovo che occuparsi in pubblico della propria igiene dentale sfiori il disgustoso e di solito io chiudo la porta del bagno perfino quando mi lavo i denti. Cosa significa tutto questo? Non importa quanto calda e passionale la situazione tra noi diventasse nelle varie stanze d'albergo del continente americano, non siamo mai stati bravi a condividere i nostri rituali di pulizia. Non sono sicuro che questo nuovo livello di intimità mi piaccia. La prossima cosa che succederà è che Scully non ci penserà due volte ad irrompere nel bagno per fare pipì mentre io mi faccio la barba.

"Sembra conoscere la sua legge."

"Voglio dire, cosa ne pensi di *lei*," insiste.

Ci sono rovi di spine intorno all'ultima parola e non sono sicuro di sapere come girargli intorno. Ogni tanto l'approccio diretto è la cosa migliore.

"Che vuoi dire?"

"E' una donna attraente."

Oh grande. Proprio fantastico, cazzo. Siamo sposati da neanche un giorno, non abbiamo ancora fatto sesso e mi chiede se sono interessato a un'altra donna. Se Scully continua con queste cazzate potrei essere davvero tentato di interessarmi a un'altra donna. E Laura Broder è sicuramente fattibile.

"Sei stanca, è tardi, vieni a letto," mi tolgo gli occhiali, metto via il rapporto e spengo la luce. Sentendomi petulante, mi lascio cadere sui cuscini e mi prendo il mio tempo per mettermi comodo. Lei sbuffa e torna in bagno.

Scully impiega un sacco di tempo a prepararsi per andare a letto. Ci sono rituali oscuri e formule magiche innalzate agli gli dei della cura della pelle. Ci sono unguenti e polveri, spugnette e spazzole e cose che non posso neanche cominciare a capire. Ha in dosso più fango lei di Pigpen, però, ammetto, su di lei ha un effetto migliore. Se avessi saputo quanto lavoro ci vuole per avere una pelle così perfetta, probabilmente non mi ci sarei fissato in questa maniera.

Stanotte, però, ci sta mettendo più tempo del normale. Ho la sensazione che stia aspettando nel bagno, così da non dover venire nel talamo nuziale. Mi fa arrabbiare. Non siamo veri sposini; perché è nervosa?

Penso che le darò un po' di tregua però. E' stata calma durante il matrimonio e, dati i suoi problemi con l'indipendenza e l'impegno, dovrei essere veramente contento di come sono andate le cose. Inoltre non abbiamo ancora risolto le questioni che riguardano la morte dei miei fratelli Jason e George. Nel nostro penultimo rapporto sessuale io giocavo a impersonare George e lei faceva il cadavere. Il tutto è stato abbastanza estremo anche per noi.

Quando Scully si infila furtiva in camera da letto mi sento meno superiore e più comprensivo, il che, magari, fa proprio parte del suo piano.

Riesco a vedere il suo profilo nella pallida luce che filtra attraverso le tende, proveniente dai fari del perimetro di sicurezza. Indossa ancora quella cavolo di maglietta quando tira indietro le lenzuola e s'infila nel letto. Mi piace che la usi per girare in casa, ma lascia molto a desiderare, per così dire, quando siamo a letto insieme.

"Ehi," le dico dolcemente, girandomi sullo stomaco e sporgendo un braccio per metterle una mano sul seno, "che succede?"

Lei fa una risata strozzata, sembra Miranda quando sta per sputare qualche cosa. "Tutto questo è molto strano."

"Ti avrei portato in braccio attraverso la soglia di casa, ma non ero sicuro che la mia schiena avrebbe retto."

"Non importa." la sua voce è strozzata e rauca, come se-- può essere? Forse ho saltato alcuni passaggi, andando dritto al suo seno come lo sguardo di un poliziotto di provincia. La sua faccia è una fornace contro le mie dita, ma l'umido intorno agli occhi non è ancora evaporato quando la tocco.

"Sto bene, Mulder." sussurra.

Bugiarda. Improvvisamente il buio è formato da vetri rotti, con le estremità taglienti e ho paura che la farò a fette se faccio una mossa sbagliata.

Mi trascino verso di lei, fino a che le sto sopra per metà, sostenuto precariamente sugli avambracci, con la faccia appoggiata alla sua spalla in modo da poterle sussurrare all'orecchio.

"Dana?"

"Dana?" ripete lei con la stessa incredulità con cui ha reagito la prima volta che ho usato il suo nome di battesimo. Però le sue ginocchia si piegano e le gambe si allargano intorno a me, permettendomi di sistemare meglio il peso del corpo su di lei.

"Cosa vuoi che faccia?" Sto andando alla deriva nel vasto oceano che è Scully, con l'acqua increspata e niente terra in vista.

Fare a Scully una domanda diretta, di solito, funziona solo quando riguarda il corpo morto di un'altra persona, ma lei mi sorprende: "Voglio fare finta che questa sia la mia prima notte di nozze." Attraverso la maglietta posso sentire il suo seno che preme contro di me, mentre lotta per respirare regolarmente e mi diventa duro.

Solo Scully mi può chiedere di fingere la verità. Di sicuro non vuole che le faccia un orrendo discorso. Il cervello ruota in cerchi deprivati di sangue, la ruota gira ma il criceto è Missing In Action.

Riverenza piuttosto che familiarità, ecco quello che cerca. Immagino che non abbia mai capito che, anche nei momenti più bui della nostra vita sessuale, quella che oscilla tra il normale e il depravato, la riverenza è il mio Modus Operandi. Come potrei non essere riverente con una creatura strana e meravigliosa come lei?

Mi sposto e lei emette un non-suono, trattiene il respiro, ed è l'unico segno che allontanandomi le ho fatto male. Scully potrebbe beccarsi un proiettile e non fare più rumore di così. Esala nuovamente quando la carezzo dalla gola alle cosce, sfiorando col più leggero dei tocchi il paesaggio marino bollente che è il suo corpo.

La sua fronte sa di crema per il viso, o qualche cosa del genere. I suoi denti hanno il sapore di dentifricio. Imparo di nuovo i contorni del suo viso, sentendo l'invisibile perfetto incavo della sua guancia sulle labbra.

"Andrà tutto bene," dico. Il suo seno è pesante e caldo sotto la mia mano e faccio girare il pollice finche afferro un capezzolo turgido.

Il materasso si sposta quando il suo corpo si contrae. "Le tue costole..." biascica, ma fa parte del gioco; non vuole che mi fermi o userebbe il suo rango di dottore per convincermi.

"Non ti preoccupare." Lascio che le mie dita camminino giù per la maglietta di cotone, finchè incontrano la pelle nuda delle sue cosce. Maglietta su, mutande giù, e le cose vanno molto meglio. E' più fresca del solito, la lecco sotto al seno e le massaggio i fianchi. Afferro un cuscino e lo uso per sollevarle le natiche, creando un’angolazione migliore, che non mi schiaccia il naso. Mi sarebbe piaciuto seppellirlo dentro di lei, ma non è il tipo di dolore che mi interessa, così sto attento; assaporo la sua carne salata come il mare, ma la tengo sotto controllo, in modo che non si sollevi verso la mia cartilagine rotta.

I leggeri grugniti che emette mi fanno capire che ci metterà un po' a venire. Sposto la bocca sulla pelle soffice tra l'ombelico e l'inizio dei peli del pube e la mordicchio.

"F--Fox?" balbetta lei, e poi ride nervosamente. Posso sentire i muscoli tesi del suo stomaco sobbalzare sotto le mie labbra.

"Possiamo continuare con gemiti e mormorii a letto, tesoro?" Suggerisco io, e lei sobbalza come una rana fulminata da elettrodi.

La pressione del suo ginocchio sui muscoli doloranti del mio addome mi fa pentire del vezzeggiativo che ho usato, senza tener conto dell'espressione indignata che scorgo sul suo viso nella poca luce.

"Okay--" dice a mezza voce, e sento che si sforza di rilassarsi.

Le allargo le ginocchia e mi chino per mettermi all’opera. E' una buona cosa che mi piaccia il sesso orale, perché quando Scully finalmente arriva all'orgasmo la mia lingua, che non sta mai ferma, è stanca. Ero quasi pronto a chiederle di fingere, quando sobbalza, geme, e s'immobilizza sotto di me.

Scully fa profondi respiri liberatori mentre mi sollevo per raggiungere la spalliera del letto, mi stendo sulla schiena vicino a lei e lascio che la mia mano le carezzi la calda pelle dello stomaco. Dopo un minuto lei mi lancia un'occhiata del tipo 'tutto qui'?

"Il dottore ha dato l'ok alla posizione in cui la donna sta sopra," sussurro, cercando di sembrare furtivo e sexy.

"Non è una posizione, è un modo di vivere," mi risponde lei, sempre sussurrando.

Mi domando se stiamo inconsciamente cercando di non svegliare la bambina, due porte più in giù nel corridoio. In ogni caso, Scully coglie il suggerimento e fruga impaziente nel cassetto alla ricerca di un preservativo; srotola il lattice con un‘urgenza gratificante e allo stesso tempo meravigliosamente controllata. Si mette a cavalcioni e si abbassa su di me con una serie di gemiti. Calda come lava fluisce intorno a me, mentre sistema il peso del corpo sulle mie cosce e tende le braccia per reggersi alla spalliera del letto. Ma io la blocco, afferrandola all'altezza del petto e spingendola all'indietro. Le sue braccia sono troppo corte per toccare il letto a questo punto, così sostengo io la parte superiore del suo corpo e sento i suoi capezzoli che spingono aggressivamente contro i miei palmi. Si suppone sia la donna ad avere il controllo in questa posizione, ma mi piace vederla dimenarsi per cercare l'equilibrio, mi piace vederla tra le mie braccia. Poi rinuncia e butta indietro la testa, la sua gola liscia è grigia nella pallida luce, mentre va su e giù, facendo affidamento sulle mie mani per non cadere.

La cosa bella di averla sopra di me è che posso vedere quasi tutto di lei contemporaneamente -- il viso pallido mentre si concentra nel cavalcarmi, i capelli che le carezzano le spalle come baci fantasma, il seno sopra e intorno alle mie dita avide. La fossetta dell'ombelico, la feroce selvaticità dei peli del pube, le colonne delle sue cosce che stringono il mio addome. E' un totale sovraccarico visivo.

Avendola lì, che mi circonda, con gli incredibili occhi blu abbassati a cercare i miei, penso di poter morire all'istante di puro desiderio animale. Magari quel pezzo di carta, quel paio di anelli, toglieranno l'acido dalla nostra relazione e lei smetterà di odiarmi perché faccio l'amore con lei. Con un sobbalzo si butta in avanti, finchè il suo viso è a pochi millimetri dal mio e il suo sguardo nel buio della stanza non è interamente sano di mente. I suoi gomiti sono poggiati ai lati della mia testa; i sui seni mi sbattono contro lo stomaco come caldi palloncini pieni d'acqua. Geme mentre spinge verso il basso e intorno a me, coi capelli bagnati e spessi appiccicati al viso a causa del sudore provocato dallo sforzo. Strofino le mani sulla sua schiena smaltata, sfiorando il posto in cui so che ha il tatuaggio, anche se non riesco a sentire differenza nella consistenza della pelle morbida come quella di un vitello. Le sue labbra sfiorano appena le mie, le dita mi stringono convulsamente il teschio attraverso i capelli, come se pensasse di poter fare uscire qualche cosa da me, liquefacendomi manualmente il cervello.

"Sei --" comincio a dire, ma lei mi interrompe, premendo forte la bocca sulla mia, come tentasse di risuscitarmi.

Stretto dentro di lei, non volendo mai andarmene, lascio che lei si contragga intorno a me, provvedendo a darmi l'ultima goccia di incredibile sensazione bianco-calda che lancia le mie natiche verso il soffitto mentre schizzo caldo sperma e frustrazione, accumulati da un paio di settimane, dentro di lei. Le afferro i fianchi e la tiro verso di me per stringerla forte. Lei geme tra le mie labbra e comincia a vibrare quando l'orgasmo la investe infiammando il suo piccolo corpo caldo. La tengo stretta, provando a impedirle di scaraventarsi giù da me come fosse un cowboy sul toro meccanico. Alla fine si ferma e cade sul mio petto, ogni preoccupazione circa le mie costole rotte dimenticata.

Le massaggio la schiena, le scosto i capelli dal volto, abbasso lo sguardo sul suo bellissimo piccolo viso premuto sul mio petto, il suo delicato naso romano schiacciato sul mio sterno. Inaspettatamente, un occhio si apre e mi getta uno sguardo furbo, di quelli che non vedo da settimane.

"Whoa," mormora, e mi bacia il capezzolo sinistro.

"Sai come si dice -- l'assenza fa diventare il cuore più appassionato."

"Pensavo fosse l'assenza fa diventare il cazzo più duro."

"Parli sporco? Mi stai eccitando."

"Mulder, perfino la Diet Coke ti eccita."

Non so come risponderle, così le poggio le dita sulle labbra.

"E' tardi. Dormi." L'avverto, con lo stesso tono che uso con Miranda nella stessa occasione.

Lei sbuffa sul mio stomaco e si addormenta su di me e anche se mi dolgono le ossa non mi muovo, resto immobile ad ascoltare il ritmo del suo respiro, finchè vengo trascinato anche io nel sonno.

***

 

Gli uccellini sono stranamente rumorosi questa mattina, e tanto per cambiare mi sveglio per prima. La luce che filtra dalle tende è blu-grigia, e mi indica che non sono da molto passate le sei, e mancano molte ore al momento in cui dovremo affrontare Bill e il giudice. Ancora assonnata e languida, mi raggomitolo nelle coperte, appoggiandomi al corpo caldo di Mulder e non ho proprio voglia di alzarmi.

Odio i tribunali, odio i processi e soprattutto odio essere colei che deve essere processata. Mulder è più abituato al concetto, essendo stato processato, in un modo o nell'altro, per buona parte della sua vita adulta. E lui continua a dormire, col respiro che sibila leggermente attraverso il naso ferito. Mi chiedo se gli si è deviato il setto, dato che questo rumore è una novità. Alzo la testa e lo guardo, esaminando la linea del naso, per vedere se è meno simmetrica del solito. Lui è sdraiato sulla schiena, una mano posata morbidamente sulla pancia e l'altra che si agita sulle lenzuola, come un San Sebastiano postmoderno, con i lividi al posto delle frecce. Per una volta, tutti gli angoli e gli spigoli sono scomparsi dal suo viso, e sembra quasi in pace. Questo è uno di quei momenti in cui posso guardare Mulder e ammettere che una parte di me potrebbe innamorarsene - ma succede solo quando dorme e non cerca di mettersi, o mettere entrambi, nei guai. C'era un tempo in cui pensavo che Mulder sarebbe stato perfetto se non avesse parlato. Poi ho incontrato suo fratello gemello muto Emerson e ho realizzato che se Mulder fosse stato muto avrebbe espresso la sua irriverente pazzia patentata scrivendo o gesticolando.

Infreddolita nella mente e nel corpo, mi stringo a lui, assorbendo il calore del suo corpo. Ci sono state volte, in un passato non molto lontano, in cui ho pensato che il solo modo di mantenere una qualche empatia nei confronti della razza umana fosse assorbendola dal corpo di Mulder. Mi strofino a lui, assaporando il ricco e spumeggiante odore del sesso che sovrasta il suo usuale profumo di libri e corpo. Ho tenuto una sua camicia durante i tristi sei mesi in cui siamo stati lontani e ci ho dormito con la faccia premuta contro quasi tutte le notti, fino a che il tessuto si è imbevuto del mio odore e ho deciso di indossarla per dormirci. Mulder grugnisce e si contrae nel sonno, muovendosi verso la spiaggia del risveglio. Strano che prima che diventassimo amanti lo sentissi la notte, che mi chiamava quando chissà quale film dell'orrore di mezzanotte gli passava per il cervello mentre dormiva, ma le notti in cui dorme con me mormora solo mezze frasi senza senso in un tono che sembra esasperato. Immagino litighi con me nel sonno tanto strenuamente quanto da sveglio.

Passando la mano sull'asciutta pelle liscia del suo stomaco ingarbuglio i nuovi anelli nei soffici peli che crescono lì, una caratteristica sessuale secondaria cresciuta come un ripensamento. Sento il battito del suo cuore contro il mio palmo, lento come il ronzare di un'ape addormentata. Sotto la mia mano, un capezzolo piatto e rilassato s'indurisce a causa della stimolazione. Intrigata, gli passo sopra un'unghia e guardo la pelle scura corrugarsi sbigottita dal disturbo. Mulder emette un sospiro dal profondo della gola e si agita leggermente. Muovendomi verso il basso, massaggio il suo stomaco piatto, contando le costole e sentendo i muscoli forti muoversi mentre respira. E' pura vanità che lo spinge a fare tutte quelle flessioni la mattina e correre per miglia, l'unica cosa che ha trattato con cura prima di Miranda è stato il suo corpo - e devo ammettere che ha fatto un buon lavoro. La pelle sotto l'ombelico è morbida come quella di un bambino e fresca, ma si riscalda mentre muovo la mano lungo la sottile striscia di peli che va dall'ombelico ai genitali. Sotto la mia mano, la pelle si contrae, e la sonnolenta stordita lunghezza del suo membro si trascina ubriaca verso l'alto.

Sono stata svegliata dalla sua bocca tra le gambe più spesso di quanto osassi immaginare e sembra che questa sia una buona occasione per reciprocare.

Mi muovo furtivamente sotto le lenzuola, uso le spalle per alzarle e creare una tenda e mi inginocchio accanto ai suoi fianchi. Passo le dita lungo la pelle leggermente umida del suo membro e sento il sangue pulsante che sorge per venirmi incontro. Senza fretta, comincio a leccarlo, e lo sento sobbalzare ed oscillare contro le mie labbra e la mia lingua. C'è qualche cosa che mi affascina nel prenderlo in bocca mentre lui è ancora addormentato. Inoltre, siamo sposati adesso e, se bisogna credere alla stampa popolare, le nostra vita sessuale sta rapidamente raggiungendo la fine del suo corso. Alla fine, mi copro i denti con le labbra e lo prendo in bocca. E' divertente come il suo uccello, che sembra sempre un infinito palo d'avorio capace di allungarsi all'inverosimile quando è dentro di me, assuma dimensioni più carnose e gestibili quando ce l'ho in bocca.

Da sopra la calda, lievitante tenda di lenzuola, proviene un lieve, sorpreso suono, seguito da una bassa risatina.

"Oh Laura, che facciamo se Scully ci scopre?"

Sto per soffocare e comincio a ridere.

Devo togliere la bocca per non castrarlo.

Con le lenzuola ancora sopra la testa mi siedo e rido, rido finchè il diaframma mi fa male e gli occhi mi si riempiono di lacrime. Dalla testata del letto posso sentire che Mulder è egualmente indifeso dagli effetti del suo stesso spirito. Quando riacquisto il controllo e riesco a respirare di nuovo, lo cingo alla base e lo rimetto in bocca. Le risate si arrestano appena comincio a succhiare sul serio, facendo scivolare la bocca e la lingua su e giù, con quel ritmo che so che gli piace. Mulder geme e mi afferra la spalla e le sue dita si contraggono in sincronia coi miei movimenti. Mentre stringo la presa alla base, lui tira via le lenzuola scoprendo i nostri corpi e la debole luce del mattino mi fa strizzare gli occhi. Le mani gli tremano quando mi scosta i capelli dal volto. So che gli piace guardare, deve essere a causa della sua ossessione per i film porno. Lo guardo e vedo una dolce espressione di beatitudine formarsi al di sopra del campo di battaglia che è la sua gola. I suoi occhi risplendono come ambra nella fresca luce. I nostri sguardi si incontrano e si allacciano. La connessione è sorprendentemente indecente, fissarlo mentre non batte ciglio e io mi muovo su e giù, con la saliva che gli cola sui testicoli mentre mi fissa. Mi sto bagnando anche io al solo guardarlo.

"Oh Dio," dice raucamente, e si lascia cadere sui cuscini, mentre coi fianchi mi incita a un ritmo più veloce e frenetico.

Alla fine geme e si solleva, tremando e riempiendomi la bocca del sapore salato/dolce del suo sperma.

Poi si abbassa lentamente, respirando rumorosamente attraverso la gola ferita.

"Stai tentando di uccidermi?"

"Non finchè non potrò essere una vedova ricca."

"Allora resterò vivo per parecchio tempo."

Mi siedo e vado verso la testata del letto, cercando di pulirmi le labbra il più discretamente possibile. Ma lui mi afferra il mento e ci passa sopra il suo pollice. Il gesto sarebbe sexy se non glielo avessi visto fare un migliaio di volte con Miranda. Mi appoggio alla spalliera del letto e Mulder mi posa la testa sul petto, poi si rannicchia tra le mie ginocchia. Le mie braccia sono posate sulle sue spalle e sul suo petto. Mi prende le mani e le esamina, come per cercare bruciature da polvere da sparo.

"Come ti senti?" chiede.

"Spaventata," ammetto, "se non funzionerà, ti porteranno via Miranda. E sarà tutta colpa mia."

"Non succederà."

"Mi piacerebbe avere il tuo ottimismo."

"Tenacia, è tutta una questione di tenacia."

Il suo petto si solleva come se stesse per parlare, ma poi ci ripensa e si rilassa di nuovo. Sfrego un piede su e giù per il suo fianco e provo a non pensare. Questi sono momenti tranquilli che difficilmente si presentano. Cavalcate rubate in stanze d'albergo, sesso rabbioso durante i weekend, scopate furtive nei bagni. Come sarà fare sesso consentito? Parte del fascino risiedeva nel fatto che la nostra storia era proibita. Lui era nominalmente il mio superiore e *non scopare l'agente superiore* è abbastanza ben inciso nella roccia. E ora che ci penso, questa è la regola del Bureau che abbiamo rispettato più a lungo.

Mentre tengo il broncio, le pericolose mani di Mulder vanno su e giù per le mie cosce, le caviglie e i piedi, come leggere piume, mentre il peso della sua testa preme sul mio petto come una maledizione in una favola di Grimm. Avendo il bacino premuto saldamente contro la sua spina dorsale, potrei probabilmente venire con un paio di ondulazioni ben calcolate. C'è talmente tanta pressione sanguigna raccolta intorno alle mie parti intime che mi sento la testa leggera. Preme il pollice sulla pianta del mio piede, facendomi gemere. Comincia a giocare con le dita, una dopo l'atra, mentre una cantilena profonda di fitte risatine gli esce dalla gola.

"Questo piccolo alieno è andato al mercato, questo piccolo alieno è rimasto a casa..."

Rido e scalcio per liberare il piede dalle sue mani che mi solleticano. Mulder ridacchia e si distende, spingendomi contro il materasso. La sua barba del mattino mi solletica la pelle della spalla e del collo, facendomi ridere più forte. Rotolo sotto di lui, agganciando i piedi alle sue ginocchia.

"Soffri il solletico Ragazza-Talpa?"

"Fammela spassare Ragazzo-Talpa," gli soffio nella cartilagine increspata dell'orecchio.

Mani mi afferrano la vita, costringendomi divertite a restare giù, il che è pericoloso quasi quanto un giocattolo di Miranda. Mulder mi respira nell'orecchio con un basso gemito, che suppongo sia il verso dell'accoppiamento delle talpe giganti mutanti. Se potesse essere sempre così, non avrei avuto tutte queste riserve sull'intera questione del matrimonio. Mi metto immaginari tappi nelle orecchie per sentire solo il battito del mio cuore, mentre le pulsazioni di Mulder tamburellano in contrappunto.

Sospiro e mi sollevo, aggrappandomi alla fibrosa durezza del suo dorso, accogliendolo tra le mie braccia e tirandolo dolcemente verso di me, massaggiandolo, appiccicoso di sudore e altre secrezioni corporee. Passo le mani sul duro incavo della schiena, le perle della sua spina dorsale vibrano sotto le mie dita, il metallo non familiare degli anelli mi preme sulle falangi. Mulder sospira e fa le fusa al mio tocco, inarcando la schiena come Catzilla, e spingendo la sua rinnovata erezione contro la mia coscia. La ruvida pelle del suo viso mi gratta il seno quando comincia ad assalire i capezzoli già completamente svegli, che sento duri abbastanza da scalfire il vetro.

Si sporge per prendere un preservativo, rapido come un serpente che acchiappa un topo. Gemo, e le sue mani mi allargano impazientemente le cosce, la mia testa ricade sul caldo cuscino e il mio gemito diventa un ringhio quando finalmente spinge dentro di me.

Dio.

Nessuno lo può capire, ma quando le cose peggiorano, il sesso migliora. E' come vedere Hansel e Gretel stretti insieme nel forno della strega in un film pornografico.

I miei quadricipiti cominciano a tremare.

"Le tue costole --" sibilo.

"E' un dolore piacevole," dice lui, in un turbine di divertimento e lussuria.

Mi inarco contro di lui, cercando di farlo penetrare più a fondo, di riempirmi fino all'oblio, aggrappandomi il più gentilmente possibile al suo torso ancora contuso. Mi ricopre di baci a labbra dure il volto e gli occhi, quasi bucandomi la pelle. Mentre mi bacia mi penetra con una dolce lentezza che mi fa gemere dal desiderio. Le sue mani mi tengono i capelli premuti al cuscino, così non posso allontanare la testa. Le sue labbra scorrono sulle mie mentre continua a muoversi con stuzzicante lentezza dentro di me. Piagnucolo come Miranda quando vuole afferrare un giocattolo o una caramella e Mulder mi guarda con una trasognata indulgenza che non ha niente a che fare con lo sguardo indulgente che riserva a Miranda quando emette lo stesso suono.

Gli irrequieti granelli di luce nei suoi occhi mi trascinano verso di loro, come sabbie mobili in una palude. Cado nella calda foresta dentro la testa di Mulder, e vedo forme e cose che si muovono nell'oscurità verde e marrone, vedo i miei stessi occhi che mi fissano. Non farmi del male, amami, fa si che tutto vada bene, fammi dimenticare tutto. Almeno per i prossimi dieci minuti. Penso che ci stiano venendo le lacrime agli occhi, ma non riesco a distinguere a chi di noi due. Provo a girare la testa ma le sue mani me lo impediscono, e le profonde spinte dentro di me rendono il pensare più difficile del solito. Ansimo e stringo le lenzuola tra le mani, così da non fare male a lui, che spinge avanti e indietro, riuscendo a sfiorare il mio clitoride con ogni singolo colpo. La pressione cresce, il piacere cresce e s'irradia dal pube, finchè mi si contraggono le dita e il mio respiro diventa irregolare come il battito di ali di una falena intrappolata. Dentro di me e intorno a me e attraverso di me, scorre come mercurio tra i miei nervi.

E guardo nuovamente i piccoli oggetti che si muovono nello spazio dietro agli occhi di Mulder, vedo le sue labbra formare le parole che non voglio sentire, proprio prima che queste stesse labbra si chiudano affondando i denti taglienti in quel punto della mia spalla che non fallisce mai nel portarmi all'oblio. Ma non vado da sola, Mulder viene con me, tremando e crollando sul mio corpo. Gli tengo la testa appoggiata alla spalla e ascolto i nostri respiri affannati nella stanza quieta. Rimaniamo stesi così finchè smettiamo di tremare, e ci riaddormentiamo, lui ancora dentro di me.

Anni dopo, arranco fino in bagno e faccio una doccia veloce. Non so ancora che cosa bisogna indossare a un incontro pre-processo, e mi decido per un completo coi pantaloni che, noto con piacere, mi sta molto meglio di un paio di settimane fa. Dite di Mulder quello che vi pare, ma di sicuro mi sazia.

 


Iolokus IV: Res Judicata

5/18

C'è una ragione per il tuo silenzio stanotte
C'è una ragione per la mia paura
C'è una ragione per la violenza stanotte
Dobbiamo prendere una grande decisione qui
Sto aspettando nella quiete prima della tempesta.
Quando si riduce tutto a questo
non mi sei mai sembrata tanto sola
Proprio come quella ragazza con un sorriso dolce come un gelato.

Big Country

 

Laura viene in macchina con noi in tribunale. Continua a fare un sacco di commenti, spiegandoci come un plotone di estranei marcerà attraverso le nostre vite, per giudicarne l'idoneità. Si raccomanda che io assuma un aspetto in linea con la serie televisiva Thirtysomething, jeans e scarpe da tennis e coda ai capelli. Non sembra che le mamme indossino top che lasciano scoperti i tatuaggi, almeno non quando stanno per essere valutate da psicologi e assistenti sociali.

Arriviamo al nuovo tribunale giù in città con solo pochi minuti di anticipo e dobbiamo consegnare le armi prima che ci sia permesso di entrare. Non stiamo esercitando la nostra capacità federale e per questo la Virginia non ci permetterà di partecipare a un'eventuale sparatoria. Se Ingveld non avesse trovato il corridoio giusto, saremmo arrivati tardi al nostro linciaggio altamente tecnologico.

Questa prima mattina in tribunale è estremamente anticlimatica. Ascoltiamo senza comprendere il nostro avvocato e quello di Bill che si scambiano multissilabici quasi-insulti e nominano di continuo sentenze, con la stessa facilità con cui Mulder elenca casi di avvistamenti UFO. Non so neanche perché siamo presenti se non come esibizioni umane.

Laura vuole che io testimoni sulle circostanze della breve permanenza di Miranda in Montana col gemello di Mulder Emerson e sua moglie -- l'ho lasciata lì quando non ho più saputo come occuparci di noi due. E Dio sa se non mi sarei lasciata lì anche io se avessi potuto, ma questo non è il punto ora. Così sono qui, col completo del matrimonio, tesa, ansiosa e terrorizzata di vomitare addosso al cancelliere del tribunale. Ma il giudice si rifiuta di ascoltarmi. Non capisco che cosa sia successo finchè Laura non torna da noi, la pelle del viso tesa come una vittima di una chirurgia plastica eccessiva, e ci informa che il giudice ha decretato che per la legge ho abbandonato Miranda, e non ha bisogno che testimoni le mie ragioni. Miranda è troppo piccola per capirle; perché dovrebbe farlo la legge?

Sediamo come ceppi in una foresta appena disboscata e aspettiamo che finisca. La seconda volta che Laura torna sembra più contenta. Mulder ha vinto la sua battaglia personale ed è stato dichiarato il padre legale di Miranda, apparentemente perché Bill non ha un candidato migliore da proporre: tutti i più probabili donatori di sperma sono morti e la corte vuole assegnarle un genitore naturale vivente. Specialmente dato che io l'ho abbandonata.

Poi dobbiamo accordarci per un programma di visite a casa, interviste da soli e separati, appuntamenti con gli esperti che devono vedere come ci prendiamo cura di Miranda e dare un voto alle nostre performances, appuntamenti per Bill e Tara affinché possano incontrare Miranda e vedere come reagisce a loro. Spero che morda le loro facce tronfie.

Come tutte le sedute in tribunale, anche questa dura un'infinità. O magari è solo la mia rinnovata depressione che allunga il tempo come Eugene Tooms. Quando usciamo il pesante sole estivo sta scivolando oltre l'orizzonte, come il mio umore. Lascio guidare Mulder fino a casa. E' più abituato agli strilli di Miranda e almeno *lui* è stato accontentato dal giudice.

Andrei dritta all'armadietto dei liquori se non fossi già abbastanza nauseata senza bisogno dell'alcol. Così, tremante e sudata, corro nel bagno al piano di sotto dove mi libero del pasto non digerito che non avrei mai dovuto mangiare.

Dopo essermi asciugata le mani e aggiustata il trucco trovo Mulder in agguato accanto alla porta con uno sguardo speculativo.

"Stai bene?"

"Sto bene," lo rassicuro.

Mulder grugnisce e porta Miranda di sopra a cambiarsi. Mi tolgo le scarpe scalciandole e mi trascino in veranda in calze. L'ultima cosa di cui mi devo preoccupare in questo momento è di smagliarmi i collant. Mi siedo sul divano a dondolo e guardo il giardino sul retro, immerso nell'aria sognante e nelle api che ronzano, tipici di quando cala la sera. Le voragini provocate dalla Gigante Talpa Mutante sono state ricoperte con zolle di terra dove ho piantato impatients (i fiori ufficiali di Casa Mulder), che creano ondulate linee di colore che si espandono dalla casa ai lati del giardino. Le rose che si arrampicano sulle pareti della veranda facevano già parte della casa e i rami più grossi dei cespugli sono spessi quanto i miei avambracci. Non c'è motivo di urlare alle rose che il giudice ha decretato che non ho più i diritti di un genitore. E allo stesso tempo che Mulder (libero di uccidere pedofili e farsi trapanare buchi nel cervello) li ha. Certe cose vanno oltre l'ironico.

Tra Leonard Betts e George Naxos mi sono trasformata in una persona che non riconosco - una persona con cui non vorrei trascorrere neanche un momento.

"Devo andare in città. Per vedere cosa hanno trovato i Gunmen su Laura." Mulder dice dall'ombra della casa.

Il giardino sul retro è umido come una giungla e mi chiedo cosa strisci furtivo attraverso i cespugli troppo fitti. Devo chiamare un squadra di giardinieri. Il giardino non va bene per farci giocare Miranda. Ha bisogno di una buca con la sabbia e di uno scivolo, e una piccola casetta dove lei possa andare a nascondersi dagli adulti. Ha bisogno di un prato folto che attutisca le cadute, dove correre, andare a caccia di farfalle, fare le bolle di sapone e costruire un pupazzo di neve con la rara, ma non mai sentita nominare, neve della Virginia. Tutte le cose che non ho mai avuto io nella tipiche case all'interno delle basi militari. Magari una vasca con le rane da acchiappare, pigre carpe da nutrire, e un'altalena. E una grande staccionata piena di sensori per tenere la bambina dentro e i mostri fuori. Magari, se il processo va bene, li chiamerò. Tutto dipende dal convincere il giudice che possiamo tenere Miranda al sicuro da me. Dio, ho trascorso gli ultimi sei anni della mia vita a tenere la nazione al sicuro nel nome della verità, della giustizia, e dell'America e la mia ricompensa è di essere diventata uno dei mostri.

Ho visto morire mia figlia e ho provato solo una frustrazione intellettuale perché non riuscivo a risolvere i suoi problemi medici. E ho scaricato questa frustrazione prima sulla mente di Mulder e poi sul suo corpo. Ho dato fuoco al risultato finale degli esperimenti sui miei ovuli - non potevo pensare a quelle distorte mutazioni come a bambini - e dovrò giustificare queste mie azioni davanti a Dio un giorno. Nuovamente, ho usato Mulder come il mio volontario schiavo da prendere a frustate. Sarò veramente capace di leggere favole dopo tutto questo? Potrò dire a una bambina che Baba Yaga non la mangerà o che la Bella Addormentata può essere resuscitata con un bacio, se è in coma profondo con nessun segno di attività celebrale e la migliore cosa da fare è vedere se ha la tessera di donatore di organi?

Non riesco a vedermi come un'affettuosa e comprensiva mamma, come è stata la mia. Non posso dire a un bambino che va tutto bene quando esistono pedofili, il vaiolo, api assassine portatrici di virus, Ebola, l'inquinamento, le monovolume e uomini pericolosi vestiti di nero con cui avere a che fare.

Ma Mulder può. Lui è entrato a perfezione nella routine dell'allevare un figlio - e ci sta bene quanto nei suoi boxer. E, per quanto io detesti ammetterlo, è egualmente attraente. L'unica donna che non ti importa di mandare tra le braccia del tuo amante e la sua figlia femmina.

"Dana?"

Sono ancora così poco abituata ad essere chiamata col mio nome da lui, che alzo lo sguardo la terza volta che lo pronuncia.

"Stai bene?"

Riesco a fare un sorriso amareggiato.

"Sì, devi andare ad assicurarti che non ce l'abbiano messa di nuovo in quel posto e che Laura sia esattamente ciò che ci è stato detto che è - un onesto giovane avvocato specializzato in diritto di famiglia e non un altro messaggero dell'oscurità."

Mi alzo e mi trascino scalza fino alla porta, dove Mulder si profila nell'ombra. A piedi nudi, la cima della mia testa raggiunge appena la sua spalla, ma riesco ancora a poggiargli una mano al centro del petto. Attraverso il cotone spiegazzato della camicia riesco a sentire il battito del suo cuore, sotto la carne e le ossa che lo ingabbiano. Questo mi calma un po'.

"Vai. Andrà tutto bene."

Con un imbarazzato e goffo movimento, che mi mostra che teenager alto e troppo intelligente sia stato in passato, si china e mi da un bacio veloce. La mia sorpresa momentanea evapora quando mi ricordo che, dopotutto, siamo sposati ora e queste espressioni domestiche di affetto dovrebbero essere considerate normali.

Merda. Normali. Che bello scherzo.

 

****

Vedere Scully passiva non è diverso dal vedere un brusco cambio della temperatura prima che un grosse fronte tempestoso si faccia avanti. Anche se stiamo avendo una noiosa primavera umida, le tempeste di inizio estate non sono infrequenti nella zona del Potomac. Il cielo sopra la capitale somiglia ai giochi di luci psichedeliche che accompagnano i concerti dei Grateful Dead. In un certo senso, mi mancano i concerti dei Dead. Un paio di volte l'anno potevo infilarmi una maglietta e mischiarmi a un amorfo sballo si felicità. Non vado pazzo per la loro musica o per le droghe; mi piace solo essere un'anonima parte di un'entità per un paio d'ore. I Deadheads, come i Trekkers, sono sub-culture incredibilmente *piacevoli*. Mi farei un lungo viaggio in pullman con un gruppo di Deadheads o di Trekkers parlando di cospirazioni in qualunque momento. Anche il cibo, generalmente, è migliore che in altri posti.

Come a sottolineare il tema del predeterminismo che sta pervadendo la mia vita come l'odore di urina in un'estate a Manhattan, quando questa sera rullo nella centrale della cospirazione Langley indossa una maglietta con gli orsetti dei Greatful Dead che ballano, e Frohike porta una spilla IDIC sul suo jilet da lavoro.

Noto che la stanza da battaglia dei Gunmen non è proprio un posto adatto ai bambini. Stagliati nel buio, e illuminati dalle luci dei computer, posso distinguere una mezza dozzina di oggetti piccoli abbastanza da strozzare un bambino e una moltitudine di cavi elettrici lasciati scoperti. Per non parlare del fatto che il computer lasciato scoperto, con le luci lampeggianti e i processori in funzione, sembra avere una buona possibilità di ingurgitare i corpi dei Teletubbies. DI NUOVO! I bambini confondono sempre la tecnologia.

Miranda ha già capito che i pezzi di nastro adesivo che ho avvolto intorno alle maniglie degli armadietti più in basso in cucina possono essere spezzati applicando la giusta forza. Questo significa che ha avuto libero accesso ai rifornimenti di prodotti per pulire la casa sotto al lavandino fino a che ho scoperto il suo Modus Operandi e ho sostituito il nastro adesivo con veri lucchetti. Ora sono *io* che non riesco ad aprire gli armadietti. Ecco un'altra buona ragione per tenere Scully a portata di mano.

Dovrò mettere sotto parola d'ordine tutti i miei bookmarks di Internet quando Miranda diventerà alta abbastanza da raggiungere una tastiera. Veramente, dovrei farlo direttamente stanotte, dato che Scully è già alta abbastanza per farlo.

"Il tuo avvocato è pulito," Langley annuncia e mi guarda attraverso gli occhiali, che per qualche ragione sono rosa con strass di diamanti.

"L'unico collegamento che ha con la Roush è che ha usato la loro marca di pillola anticoncezionale quando era al college. Doveva essere un prodotto standard nella farmacia della Ivy League," Bayers conclude, "ma mi sembra un legame abbastanza tenue - più di sei gradi di separazione."

"E' una pupa legale," Frohike aggiunge, con uno dei suoi sorrisi più morbosi.

Inspiegabilmente sono seccato e mi caccio le mani in tasca.

"Parlando di pupe," Langley mi si avvicina, "abbiamo una ricerca generale sulla rete col tuo nome inserito, come parte delle ricerche di routin del server."

"Che premurosi."

"Abbiamo ricevuto l'informazione dal database del server della contea di Arlington che un certificato di matrimonio è stato rilasciato a te ed a un certo Dottor Dana Katherine Scully."

"Non che siamo sorpresi," Frohike aggiunge, giocherellando con una tastiera fino a che i dati dello spoglio database Oracle del server del comune appaiono in fila come ossa di un pesce spinato, "ti sei mosso in quella direzione per anni, con la stessa grazia e abilità di quello sciatore in discesa libera nello spezzone 'agonia e sconfitta' del programma Wide World of Sports."

"Ce lo potevi dire," Byers concorda, col suo solito tono gentile.

"Non sono affari vostri," la voce mi esce come ghiaccio scheggiato, "è successo solo a causa della battaglia per la custodia di Miranda."

"Mulder, devi smetterla di prenderti in giro. Sei stato pazzo di lei per anni," Frohike dice. "Vuoi qualche copia dei moduli col tuo nuovo stato fiscale?"

Il cuore mi batte in petto come un filtro allentato in un condizionatore d'aria.

"Voglio tutto quello che riuscite ancora a trovare sulla Roush. Devo tornare a casa."

"Qual è il problema, tua moglie non ti fa stare fuori la notte?" Langley mi schernisce.

I colpi diventano più forti, mentre il condizionatore d'aria nel mio petto va in modalità Antartica.

"Immagino che le maratone di Red Dwarf siano finite," Frohike dice scuotendo la testa rattristato. "Che peccato, ho appena avuto l'ultima versione trasferibile in formato VHS."

"Ti avremmo fatto una festa di addio al celibato," Byers mi passa un fascicolo di carte, "non c'è molto di nuovo qui. Solo qualche dettaglio in più, come i numeri di telefono e gli indirizzi e-mail dei membri dello staff della BioQuest."

Mi accorgo che mi hanno effettivamente circondato nella piccola stanza buia e sporca. Vorrei essere a casa, con gli stupidi cuscini che Scully ha sparso in giro e le candele profumate, invece di stare in questa squallida tana. Sotto la mia spiegazzata camicia, sento il sudore agitato che mi si condensa sulla pelle.

"Bene. Grazie."

Prendo le carte e mi dileguo nella strada umida. L’afa mi ostruisce i polmoni e il cielo, oramai scuro, ha assunto il gottoso aspetto che tipicamente precede il tipo di pioggia che viene giù come un castigo di Dio. Fisso il cielo mostruoso che sovrasta il Washington Monument, che sembra stare per trafiggere le nuvole gonfie. Merda, anche il cielo sembra cattivo questa notte. Ammirare il panorama come fossi un turista probabilmente mi salva la vita. Schiaccio il piccolo congegno di Scully per aprire la macchina a distanza e le luci lampeggiano, ma sto ancora fissando il cielo quando la macchina esplode, scaraventandomi al suolo come una bambola sfiorata dalla scarpa di un gigante.

Le pagine stampate svolazzano sull'asfalto sporco, come giganteschi fiocchi di neve, mentre la Ford brucia come un barbecue nel giardino di casa. Credo nella combustione spontanea di un essere umano, ma non in quella di una macchina. Almeno non dovrebbero andare a fuoco quando il motore è spento. Sia maledetto Henry Ford comunque. Ford: "Found On Road Dead - Fix Or Repair Daily". Fox On Road Dead.

Fossi stato veramente sulla macchina, Miranda sarebbe rimasta essenzialmente orfana. Dubito che il giudice avrebbe concesso a Scully la custodia temporanea dopo aver deciso che ha abbandonato Miranda in Montana.

Mentre il calore delle fiamme mi lambisce il viso, faccio voto di essere un guidatore più attento in futuro. Poi mi metto seduto, tiro fuori il mio fedele cellulare e digito Tripla A, 911, e la segreteria telefonica della mia compagnia di assicurazioni, in questo ordine. Rimango seduto aspettando l'arrivo della cavalleria, facendo un'ultima chiamata.

"Ciao, Tesoro. Ho fatto esplodere la tua macchina."

****

Miranda tuba al ritmo di Trout Fishing, che canta una riedizione americana di "The Window" in una delle sue cassette per bambini, che ho tirato fuori dallo stereo di camera sua per metterla in macchina. Sta piovendo; grasse gocce di pioggia di inizio estate, pesanti quanto una secchiata d'acqua ciascuna, sbattono sull'Outback. Mi accosto alla scena del delitto, identificandola grazie alle luci lampeggianti rosse e blu delle auto della polizia e a quelle gialle del rimorchio Buddy's Towing Service. La mia macchina sembra un marshmallow lasciato sul fuoco troppo a lungo. La plastica si è sciolta sull'asfalto bagnato della strada, la vernice è bruciata e il telaio sembra essere passato attraverso un tritarifiuti. Il sedile del guidatore è un ricordo lontano. Anche senza molta esperienza sugli esplosivi, posso dedurre che l'esplosione è cominciata lì, facendo esplodere il vetro come una ragnatela e spingendo il metallo verso l'esterno, fino a formare una gigante orchidea annerita. Se Mulder fosse stato seduto -- ho visto alcune vittime dell’Unabomber, ho lavorato su alcuni soggetti della mafia che non hanno saputo attenersi al programma di protezione dei testimoni e posso immaginare cosa sarebbe accaduto alla sua carne troppo, troppo tenera.

Così, mi impongo di concentrarmi sulla macchina. Il pensiero mi permette di arrabbiarmi abbastanza, in modo da riempire il vuoto che il terrore ha creato dentro di me. Dovrò passare attraverso tutta la trafila delle carte da compilare con la compagnia di assicurazioni e intanto rimaniamo con una macchina sola. Almeno abbiamo accumulato talmente tanti punti con la Lariat da poterci permettere di affittare una Porche Boxer per un mese. Dannazione... non posso mettere un seggiolino per bambini in una Boxer. Ho la spiacevole sensazione allo stomaco che un Minivan si profili all'orizzonte. La station wagon è già abbastanza terribile, ma un minivan...

Mulder apre la portiera dal lato del passeggero e crolla fradicio sul sedile. Dal sedile posteriore Miranda comincia a fare commenti sul mondo intero. L'avevo già messa a letto per la notte e ho dovuto avvolgerla in una coperta e cacciarla in macchina sotto la pioggia, il che non ha contribuito molto al mio umore già nero. Ingveld e Warwick se ne stavano abbracciati sul letto come bambini nel bosco e non ho avuto cuore di farli alzare, dal momento che potevo cavarmela da sola. Quasi. Le mie mani sono bianche sul volante.

"Pa pa pa Lee Pa. Nah?" Miranda chiede.

"Ho fatto esplodere la macchina della tua mamma," Mulder le dice, voltandosi sul sedile per darle un colpetto alla pancia grassoccia.

"Voon?" chiede e i suoi occhi si allargano, colpiti.

"Voon." Asserisce lui.

"M -- Fox, non imparerà mai a parlare correttamente se le rispondi come un bambino anche tu," scatto, sentendomi un po' sconcertata dal fatto che si è riferito a me come la 'mamma' di Miranda.

"Non stavi portando esplosivo sotto il sedile, vero?" mi chiede, voltandosi dalla mia parte.

"Non questa settimana, no. Potrei aver avuto uno spray per le ruote forate e uno per sciogliere il ghiaccio, ma il carico di esplosivi era carente." Esco dal parcheggio e comincio a guidare verso casa.

Gradualmente le luci rosse, blu e gialle svaniscono e sono rimpiazzate dalle fredde luci color oro dei monumenti.

"Alora azumo che è ztata una bomba," dice lui nella peggiore imitazione dell'ispettore Clouseau a cui ho mai avuto la sfortuna di assistere.

"Bomba?"

"B-B-B-B-B AhAhAhAhAhAhAhAhAhAhAhAhMMMMMM!" Miranda s'entusiasma dal suo sedile.

"Oh shhhhhh - dolcezza, M --" devo smettere di respirare, tra la bambina e il fatto che devo forzatamente chiamarlo per nome sto balbettando come la più timida bambina della prima elementare. "Non gli basta portarci in tribunale, ci devono anche fare saltare per aria? Non è, perdonami il gioco di parole, uccidere due volte?"

"Non dovrebbe farlo ancora - non dovrebbe imitare le parole ancora per circa quattro mesi."

"MULDER! Qualcuno ha provato ad ucciderti e ORA NON E' IL MOMENTO DI GIOCARE AL PAPA' ORGOGLIOSO!"

"Perché presumi che stessero cercando di uccidere me? E' la tua macchina," mi fa notare lui, sporgendosi nel vuoto tra i due sedili in maniera molto pericolosa, così da poter continuare a prestare più attenzione a Miranda che a me.

"Che tu stavi guidando in quel momento. E col decreto odierno della corte, sbarazzarsi di te sarebbe sufficiente a fargli ottenere Miranda. Magari hanno deciso che i rapimenti causano troppo scompiglio e vale la pena di seguire le vie legali."

"Bahm bahm baaaahhhmmmmm!" Miranda continua, sbattendo i pugni rosa e paffuti sulla sbarra del seggiolino.

 

"Cos'era?" Mulder le chiede.

"Bahm!"

"Chi vuol bene a Mooselet?"

"Pa! Lee! Gatto!"

"BAHM!" aggiunge un momento dopo.

A un semaforo rosso appoggio la testa sul volante. Non sono uscita nel mezzo di una notte piovosa, con una bambina sul sedile posteriore, dopo aver saputo che la mia macchina è esplosa, e senza reggiseno, in pantaloni della tuta e con una maglietta di Mulder, per sentire un'esplosione di cori infantili a tutto volume dal sedile posteriore a da quello accanto a me. C'è una seria mancanza di sobrietà in tutta la questione. So che non sto avendo una reazione eccessiva. Sarebbe stato seccante in qualsiasi occasione, a parte il mio coma dopo il rapimento. Miranda ride e si addormenta mentre passiamo il ponte sopra al fiume. Lascio che Mulder la porti fuori dalla macchina e la guardo dormire, col suo viso rosso, spento come un palloncino di gomma sgonfio, mentre scompare al piano di sopra appoggiato al tessuto scuro della maglietta di Mulder. Vado in cucina e trovo conforto in un Cherry Garcia e una Pop Tart. Quando Mulder finalmente ritorna, afferra un cucchiaio e si siede di fronte a me. Interpreta correttamente la glaciale qualità del mio silenzio e ficca il cucchiaio nel barattolo di gelato, intorno a noi un amichevole silenzio che non sperimentiamo da mesi.

"Gli assistenti sociali e gli psicologi vengono domani."

Lui mi guarda e i capelli appiattiti dalla pioggia gli cascano sulla fronte.

"Sei nervosa."

"Timorosa."

"Tu vuoi sempre fare tutto alla perfezione, fare il massimo punteggio a ogni test, avere la lode anche in questa finzione."

Non dovrei essere sorpresa, Mulder si è laureato in psicologia ad Oxford, non l'ha mica trovata in una scatola di Cracker Jack la laurea, e ci conosciamo da sei anni. Pensavo solo che la mia ossessione di avere sempre la mela più lucida fosse sotto controllo in questo periodo. Devo fare una strana espressione, perché lui mi regala una delle edizioni speciali del suo sorriso da ragazzino da sotto i capelli, prima di sporgersi e far scorrere la fredda punta del cucchiaio sul mio labbro inferiore. Le cosce mi tremano all'interno del caldo bozzolo dei pantaloni della tuta. Mulder scivola via dalla sedia e si mette dietro di me, le sue dita sono fredde di gelato e i miei capezzoli sobbalzano quando le sua mani mi cingono per afferrarmi il seno, pizzicandomi abilmente. Il suo respiro è caldo sul mio orecchio e la sua lingua appiccicosa di gelato mi lecca il lobo, circola per il canale, mi mordicchia dietro l'orecchio e tira l'orecchino fino a che una leggera scossa di dolore/piacere mi fa tremare.

"Sai, dovremmo veramente andare a dormire, è stato un *lungo* giorno," grugnisce.

Lo so. So anche da quanto tempo sta sfregando il bacino sulla mia schiena, attraverso i pioli della sedia Ikea. Ho le dita sporche di gelato sciolto, ma le intreccio ugualmente tra i suoi capelli morbidi, così da poter attirare la sua bocca alla mia. Sa di ciliege e vaniglia sopra il suo solito innominabile Mulder-sapore di caffè mocha. I suoi denti sono freddi come vetro contro i miei e succhio le sue labbra, mentre le sue dita ora calde vanno verso sud, sotto i pantaloni, finchè ha il palmo della mano premuto contro l'osso del mio pube e le dita dove mi sto sciogliendo come gelato.

"Non dovremmo farlo," mormoro sulla sua carotide e miei denti raschiano l'ombra della barba ispida.

"La vecchia noiosa gente sposata non fa queste cose," mi risponde lui brontolando.

Il mondo gira per un secondo e il piano del tavolo è duro sotto la mia schiena. Sono talmente sbalordita dal fatto che sia riuscito a sollevarmi che il fatto che mi stia tirando giù i pantaloni passa quasi in secondo piano. Una volta che le mutande sono atterrate vicino al frigorifero e la maglietta è compressa sotto le mie braccia, mi guarda con un'espressione subdola e soddisfatta. Sono allungata sul tavolo come pasta per i biscotti in attesa di essere tagliata, aggrappata ai lati, mentre il tavolo oscilla pericolosamente sul suo centro di supporto. Grazie a Dio Ingveld and Warwick hanno notoriamente il sonno pesante. Il sorriso furbo di Mulder diventa un ammicco quando la sua mano destra si immerge nel barattolo di gelato sciolto.

"Fallo e sei un uomo morto, Fox Mulder."

"Chi vuole vivere per sempre?"

Il gelato è freddo sul mio seno, ma non è doloroso. Però mi dimeno e mi contorco, mentre lui continua a far gocciolare la sostanza appiccicosa su tutto il mio torso. Pezzi di ciliegia, più scuri del mio più scuro rossetto, tingono il liquido che sta cominciando a colarmi sui fianchi e sul tavolo. Sogghignando, Mulder si china e comincia a leccare il gelato dalla mia pelle, lappando come un gatto, con la sua lingua fin troppo esperta. Continuo ad afferrare il tavolo per evitare che entrambi cadiamo per terra, anche se inarco la schiena e mugolo dal profondo della gola, mentre Mulder mi pulisce scapole, seno, capezzoli, e scava nel mio ombelico per recuperare qualche pezzetto di ciliegia.

"Ti uccido," sibilo io.

"Ci conto," mormora lui sul mio stomaco e mi apre le gambe spingendo con le sue.

L'interno delle mie cosce gratta contro il tessuto dei suoi jeans, mentre Mulder si muove, e trattengo il respiro. Poi disegna una striscia di gelato sulle mie labbra e lecca via anche quella. Mentre la sua lingua si lancia sopra e dentro le mie labbra fruga sul tavolo, e non sono sorpresa quando sento il freddo del gelato premere ed entrare dentro di me. Strillo nella sua bocca e lui ride nella mia, mentre le sue lunghe dita mi ungono fino a dove riescono ad entrare.

"Mulder!" lo avverto.

Lui tira su la testa e i suoi occhi sono verdi di cattiveria.

"Questa è l'unica maniera in cui voglio prendere la tua ciliegina."

Dopo il freddo del gelato la sua bocca e quasi troppo calda nelle mie regioni basse. Mi succhia il clitoride, facendomi emettere una serie di gemiti, e la sua lunga lingua mi entra dentro, così da poter leccar via il resto del gelato, e il suo calore esperto mi frusta fino a un orgasmo che devo accogliere chiudendo la bocca. Urla diventano deboli gemiti, mentre tremo e vibro sul tavolo traballante. Mentre sono ancora parzialmente fuori di testa Mulder mi scivola dentro, caldo e duro. Con le braccia poggiate ai lati della mia testa sul tavolo spinge dentro di me, con la precisione di un motore ben messo a punto. Gemo e la sua bocca, dolce e fresca, copre nuovamente la mia. I bottoni dei suoi jeans mi sfregano sulle gambe, mentre ansimiamo l'uno nella bocca dell'altro, e il calore generato dai nostri corpi assorbe tutta l'aria nella stanza. Vengo di nuovo come una trappola per topi che scatta su un indifeso roditore, mordendogli la spalla per evitare di svegliare tutta la casa. Questo lo fa spingere ancora più a fondo e più forte, finchè il tavolo sobbalza e riatterra sotto di noi. Rimango aggrappata a quelle che sembrano ormai montagne russe, mentre lui grugnisce il suo richiamo d'amore delle talpe e mi morde la spalla e alla fine viene, con un tremito che minaccia di mandarci dritti nella lavastoviglie.

Ansimante, appiccicoso di sudore, fluidi corporei e gelato sciolto, Mulder mi crolla sopra e respira come se avesse fatto una maratona.

"Chi c'è là?"

Sentendo la voce di Warwick ci separiamo di scatto, come blocchi di Lego, e io fuggo, mezza nuda, verso l'oscurità della stanza da pranzo. Sento la cerniera lampo di Mulder che si riallaccia, proprio prima che dei piedi nudi camminino sul pavimento di cucina.

"Sei tu." Warwick dice, e sento aprire lo sportello del frigorifero, "Ho avuto paura che qualche altro membro della tua famiglia fosse venuto a trovarci."

"Non riesci a dormire?"

"Mi fa male la spalla. Vuoi una birra?"

Warwick deve aver saltato le sue medicine, ma questo non mi sembra il momento adatto per farglielo notare. Invece, tiro giù la maglietta abbastanza da coprire le regioni vitali, aggrottando le sopracciglia quando mi si appiccica alla pelle, e mi avvio di sopra, passando dal salotto. Ho un disperato bisogno di una doccia e non oso pensare dove Mulder abbia nascosto il preservativo usato.

 


Iolokus IV: Res Judicata

6/18

Appare la luna
e comincia a mostrare
che stanotte ci sarà gelato
gelato per il corvo
gelato per il corvo
crema di sole di giorno
gelato per il corvo
gelato di notte
gelato di giorno
il sole non è stabile

Captain Beefheart

 

Gli esperti che la corte ha nominato sono solo assistenti sociali e psicologi. Al contrario di tutti quelli che cospirano contro di noi, non hanno accesso a equipaggiamenti di sorveglianza e informazioni dettagliate sul nostro passato. Devono, infatti, farci vere domande per conoscerci. Come consigliata da Laura gli offro solo bevande analcoliche e/o caffè. Questo serve a mostrare che sono una brava mamma premurosa.

Abbiamo anche sparso in giro per casa foto di famiglia per mostrare che ci teniamo ai legami, il che è stato difficile, dato che non permetto a Bill di entrare nella mia vita neanche a due dimensioni. Finiamo per mettere qualche foto di me e Missy, Charlie e la sua covata, Mulder e Sam quando erano ancora ingenui bambini, dozzine di momenti di Miranda e un paio di Emerson, Aileen e il loro bambino Samuel. All'ultimo minuto Mulder corre in un negozio a comprare le cornici per le foto del matrimonio. Non sono molto sicura che sia una buona idea -- nella maggior parte degli scatti sembriamo sospetti allineati per essere identificati, anche se c'è una foto carina, dove ho in braccio Miranda. Mulder mi cinge la vita e il suo viso, rivolto verso il basso con una strana angolazione, sembra estremamente tenero. L'unica foto disponibile che ha veramente significato per me è stata nel nostro ufficio per anni - eravamo su una scena del delitto e discutevamo qualche cosa, coi nostri completi scuri con le nostre espressioni scure. Quelli siamo i noi che conosco, le altre foto del matrimonio coi vestiti pallidi e le espressioni sincere mi sono familiari come le foto degli sconosciuti che stanno dentro le cornici quando le compri.

Ma quando vedo i nostri ospiti indesiderati che si guardano intorno sono contenta che abbiamo fatto lo sforzo. Per quello che ne so, stanno passando mani guantate di bianco sulle mensole per vedere se c'è della polvere, ma Laura ci ha detto che la pulizia eccessiva non va bene, perché non è amica dei bambini, e spero solo che notino che Mulder ha messo congegni isolanti in ogni presa della corrente inutilizzata, per evitare che la bambina accidentalmente si folgori.

Mulder si siede accanto a me sul divano, sul cuscino centrale che abbiamo usato per nascondere le macchie di sangue. Con le gambe allargate, rivestite di rigido tessuto scuro e i gomiti puntati sulle cosce, sembra un professore universitario che ha scoperto che sì, la matricola lo ha citato in giudizio per molestie. "Allora, cosa volete sapere?"

Una donna che sembra gentile, coi capelli grigi acconciati con precisione, si sporge sulla sedia e chiede, "Forse potete dirci qualche cosa sulle vostre famiglie, com'è il loro modo di crescere i bambini e come sono le vostre sorelle e fratelli, se ne avete."

"Magari potrebbe esservi utile se vi faccio un grafico."

Invece di guardarlo con occhio torvo, gli metto una mano sulla coscia e lui mi guarda sorpreso, per poi tornare alla sua espressione vacua. "Beh, io sono cresciuto con una sorella più piccola fino all'età di dodici anni..."

Provo a estraniarmi dall'orrenda storia, cercando però di mantenere allo stesso tempo un atteggiamento comprensivo e solidale. A chi soffre è permesso distanziarsi dalle sue sofferenze, la gente capisce questo meccanismo di difesa, ma si suppone che l'amorevole moglie debba manifestare i sintomi del trauma del marito. Immagino che Mulder avrebbe un nome per tutto questo, un transfer socialmente approvato, ma io ho già abbastanza problemi nel confrontare le mie emozioni senza dover proiettare anche quelle di Mulder.

Tuttavia, non ho bisogno di artifici per far esitare e poi abbassare la mia voce quando mi fanno la stessa domanda e devo parlare di Missy. Ho cercato di non assorbire la maggior parte dell'intervista, ma un paio di punti salienti mi restano in mente.

"E come vi siete incontrati voi due?"

Anche io conosco la maniera giusta di rispondere a questa domanda: voltarmi verso Mulder e sorridere timidamente; l'ha capito anche lui e sento un impeto di speranza.

Guardo le mie mani e do una spiegazione da Reader Digest degli X Files, cercando di farli sembrare innocui quanto la serie per bambini dei Goosebumps. (Anche se ho sentito alcune persone dare la colpa ai Goosebumps per l'aumento delle sparatorie nelle scuole, così magari il paragone è adatto.)

"E cosa vi ha attratto l'uno all'altra?" Questo viene da un insignificante gentiluomo coi baffi curati e un disarmante stile amichevole, come tanti degli assassini a sangue freddo che abbiamo conosciuto.

E questo come può essere rilevante nell'inchiesta? Sorrido nella direzione generale dei piedi del voyeur professionista, come se fossi timida riguardo a questo argomento. "La sua intelligenza, la passione per il suo lavoro." Pensando: Il suo sedere, i suoi occhi da camera da letto e la sua barba ispida da bar, siete ciechi? Non riuscite a sentire che quest'uomo irradia sesso? Non solo garantisce una scopata grandiosa, ma anche intelligente. Realizzo con fatica che la storia ufficiale potrebbe essere vera quanto quella non ufficiale, e poi penso che non dovrei stare qui ad analizzarmi in questo momento. "Mi stimola, sia per provare il mio valore come agente che per scoprire le risposte dietro gli eventi che sono apparentemente inesplicabili. Um -- ha un incredibile senso dell'umorismo, ha un infinita compassione per le vittime dei crimini che investighiamo."

La cosa spaventosa di questo interrogatorio è che, non solo mi sta togliendo il rispetto di me stessa, ma rende anche impossibile per Mulder credere a tutte queste cose carine che sto dicendo. Umiliazione senza la ricompensa della tenerezza. Mi schiarisco la gola e guardo l'interrogatore negli occhi, volendo sembrare onesta e amichevole. "Fox mi ha sostenuto in momenti molto difficili, sia personalmente sia professionalmente. E' coraggioso, intuitivo e incapace di arrendersi. E non soffre mai, dico mai, il mal di mare."

La matrona mi sorride. Sono sorpresa che sia quella che mangia la foglia. "Mai?"

Faccio un largo sorriso; da vera innamorata. "Beh, quasi mai."

Mulder mi stringe la mano. "Dana è brillante e stimolante. Mi ha fatto lavorare per ottenere risultati. Mi ha preso sul serio anche quando non credeva alle mie folli teorie. Si è fidata di me." E io ho sofferto per lui, così lui si è sentito in dovere di soffrire per me, perché nessun altro lo avrebbe fatto dopo quello che abbiamo passato.

La donna più giovane, la terza dei tre Fati, si schiarisce la gola. "Quali pensa siano i punti forti di suo marito e le sue debolezze?"

A questo punto mi viene veramente da ridere e da far notare che lui ha un'infinita capacità di subire, che è una qualità stellare in ogni marito, e una capacità altrettanto infinita nel praticare il sesso orale.

La banalità che borbotto davvero non la ricordo.

"Come appianate i conflitti quando sorgono?"

Con considerevole difficoltà, penso, e sorrido, con un sorriso così plastico che Barbie ne sarebbe invidiosa. "Vigorose discussioni, più che altro. Abbiamo cinque anni di esperienza nell'arrivare a compromessi quando redigiamo i rapporti relativi ai nostri casi, e questo ci aiuta."

Veniamo sottoposti a sei ore di interrogatorio prima che se ne vadano. Arrivo addirittura a dovermi rimettere il deodorante durante le pause per andare in bagno. Suppongo che dovrei essere grata che le pause per il bagno siano almeno consentite, dato che non ci hanno letto i nostri diritti e stanno probabilmente violando qualche trattato internazionale sui diritti umani con la loro estorsione di informazioni.

Ero stata troppo nervosa per mangiare la mattina o quando abbiamo servito un semplice, ma nutriente, pranzo, così quando se ne vanno vado alla ricerca di cibo, mentre Laura, che è stata quieta in sottofondo, discute strategie con Mulder. Dopo un paio di minuti sento il bip dell'allarme che annuncia la sua dipartita. Sto in piedi in cucina vicino al frigorifero, immergendo gambi di sedano in un barattolo di burro di noccioline per tirarne fuori cucchiaiate. Ho una ciotola di uva passa dove immergere la combinazione e poi mangiare tutto l'insieme. Mia mamma era solita fare questi spuntini che chiamava "formiche su un ramo", che erano la stessa cosa, solo con molta più organizzazione. Magari un giorno farò lo stesso per Miranda, ma ora non ho la forza di spalmare il burro di noccioline nelle scanalature dei gambi di sedano, tanto si mischierà tutto nel mio stomaco comunque.

Mulder entra e il suo volto si storce come quello di un cane d'argilla. "Dovrò comprare dell’altro burro di noccioline," si lamenta, "non è igienico mangiarlo direttamente dal barattolo."

"Ti prendi tutti i miei germi comunque."

"E quella cos'è? Uva passa"

"Sembra uva passa, ma in realtà sono formiche."

"Oh, okay," ne prende una manciata. "Mmm, acido folico. Beh, stavo per chiederti cosa volevi dal supermercato, ma ora penso di non volerlo sapere. Aggiungerò il burro di noccioline alla lista della spesa però."

"Miranda?"

"Riposa." Mulder accende l'onnipresente baby monitor che è posato sul banco della cucina e la stanza si riempie di soffici respiri.

"Ben and Jerry," gli urlo mentre se ne va. Lui fa finta di non sentirmi.

Vado a sedermi in camera da pranzo, fisso la cucina, sfoglio campioni di carta da parati e mi rimpinzo. Il mio impulso di ridecorare sta peggiorando ora che ne ho bisogno per distrarmi. Specialmente da quando ho dato via l'appartamento di Annapolis. Questa non è più la mia casa quando non sono a casa, è un realistico facsimile della cosa reale.

Non ripulisco l'intero barattolo di burro di noccioline, ma finisco i gambi di sedano e così smetto comunque di mangiare. Non è la stessa cosa senza il giusto equilibrio tra gli ingredienti. C'è una pila di rapporti sul tavolo che smisto diffidente, mettendoli in disordinati mucchi a seconda che siano da scartare o da continuare a considerare. Sto facendo fare una ricerca per scoprire che altri vermi la società legale della Roush ha rappresentato; dato che stanno aiutando mio fratello nel tentativo di rubare Miranda, posso solo assumere che facciano parte dell'arsenale della Parte Oscura della Forza. I primi sforzi di Danny non hanno prodotto niente di utile, ma è riuscito a mettere insieme una lista di nomi di clienti e sto provando a determinare quali sono abbastanza sofisticati da rientrare nel buquet cospirativo.

Quando Mulder ritorna porta gelato Wavy Gravy e New York Super Fudge Chunk, il che gli fa guadagnare punti. Torno in cucina per aiutarlo a sistemare la spesa; lui deve occuparsi di tutto ciò che va negli armadietti, ma io sono capace di conservare le cose che appartengono a un frigorifero. Quando il contenitore rettangolare blu e bianco mi atterra davanti penso in un primo momento che sia un tubetto di dentifricio. Non riesco a vedere l'etichetta attraverso il cellophane.

"Oh, no," dico quando capisco che cos'è.

Mulder si limita a guardarmi. Voglio dire: no, veramente, la prospettiva di dover testimoniare in tribunale mi ha sempre fatto vomitare e inoltre mi sono sempre piaciute le 'formiche sul ramo', da quando ero bambina.

"Allora vai a farlo e provami che ho torto." Dice lui, leggendomi nel pensiero. "E' quello che preferisci fare comunque."

Devo reggermi con le braccia sul banco per rimanere in piedi. Pensieri si agitano nella mia mente come un piccolo gruppo di delfini che si aprono una breccia nell'oceano, saltando fuori e poi scomparendo, mentre schizzano schiuma verso l'alto. Può essere questo il migliore scherzo di Dio? Posso ancora prendere la pillola? Bill e Tara proveranno a prendere anche questo bambino?

Cosa diavolo dovrò *fare*?

Raccolgo il pacchetto, gli angoli affilati di cartone imprimono linee rosse sul mio palmo, e barcollo fino al bagno del piano di sotto su gambe molli come lingua di manzo.

Fanno test di gravidanza troppo facili da usare e troppo affidabili in quest'epoca, non posso neanche abbracciare la possibilità che potrebbe essere sbagliato per tenere vivo il mio stato di diniego. Quando è stata l'ultima volta che ho avuto le mestruazioni in ogni caso? Prima che George tornasse e uccidesse il mio ginecologo -- quante settimane fa è successo, quattro? Cinque? Merda. C'era un tempo, quando uscivo con Jack, in cui annotavo doverosamente ogni ciclo sul calendario, scrivendo il codice della prescrizione della pillola su ogni giorno. Poi ho avuto il cancro e ho smesso di prendere ormoni, e poi sono stata dichiarata sterile ed è stata la fine della storia. Poi ho smesso di fare sesso e ho smesso di preoccuparmi.

Sono stata fregata dalla parte del mio subconscio che ha permesso che non ritirassi la prescrizione e che non mi ha ricordata di usare i preservativi. Però bisogna essere clementi col mio subconscio, aveva tante altre cose di cui preoccuparsi nei momenti in cui lo abbiamo fatto senza, tipo il fatto che Mulder recitava la parte di suo fratello pazzo e io facevo la vittima meglio di Janet Leigh. Le ragazze morte generalmente non interrompono il procedimento per chiedere di prendere precauzioni.

Merdamerdamerdamerda!

Devo esser rimasta in bagno per quasi un'ora, a cercare di capire cosa provo. Quando rinuncio apro la porta e Mulder è lì che aspetta. Come sempre riesce a leggermi come un cioccolatino della fortuna, e lo sa immediatamente. Mi prende tra le braccia e per una volta non ho l'impulso di resistergli.

"Andrà tutto bene," mi sussurra tra i capelli, mentre tremo contro di lui.

E' troppo, le gambe mi cedono come quelle di Miranda quando è troppo stanca o pigra per fare anche solo finta di camminare. Anche con le sue braccia sotto le ascelle scivolo giù per il corpo di Mulder, finchè mi ritrovo seduta per terra. So che sto piangendo perché altrimenti il mio viso non sarebbe bagnato.

****

Mi sveglio da solo e l'orologio segna le due del mattino. Il primo pensiero che mi stringe lo stomaco mi porta alla finestra e guardo fuori per vedere entrambe le macchine sul vialetto, che risplendono sotto la luce di una luna cerea. Così non se n'è andata, o se lo ha fatto, l'ha fatto a piedi. Nel retro della mia mente immagino Scully vagare sotto la luce pallida della luna, coi piedi ridotti a brandelli dalle scarpe rosse. Lei non ha scarpe rosse. Dio, è probabilmente l'unico colore di scarpe che non ha.

Oh, di solito la cosa mi disgustava

Ora provo a esserne divertito

Ma dato che le loro ali si sono arrugginite

Sai, gli angeli vogliono indossare le mie scarpe rosse.

Elvis Costello, il solo Elvis che sopporto in questi giorni, grazie a George.

Le cose che Scully ha portato da casa sua (oltre alle sopra menzionate calzature) includono i suoi album di fotografie, e questi sono sparsi sul pavimento del salotto di fronte a lei quando scendo al piano di sotto. E' chinata su uno di loro ed è così intenta che sobbalza quando le poggio una mano sulla spalla.

"Ehi," dico

"Non riuscivo a dormire."

Sedendomi per terra accanto a lei riesco a sentire l'odore di quella strana crema che si mette per la notte. Odora di wafer alla vaniglia e miele. Odora come Mooselet quando ha mangiato le caramelle, proprio prima che il rigurgito acido di latte e l'aroma di pipì colpiscano. Torce gli anelli estranei sul suo dito, come se siano contornati da filo spinato. Il brillare del topazio mi fa star male e voglio darle uno schiaffo alla mano per farla smettere. Mi accontento di coprirle la mano con la mia e lei si blocca.

"Mi sento come una cazzo di pedina. Proprio quando penso di aver capito tutto, si incasina di nuovo," la sua voce è piatta come una tortilla.

Le stringo la mano, per farle sapere che sto ascoltando, ma non oso fare commenti.

"Cosa farò adesso? Comincerò a sfornare bambini come una macchina, così loro potranno portarmeli via? Questo non deve succedere a gente come me! Non sono una cavalla da riproduzione da cui i cattivi possono avere un set nuovo di infanti da manipolare come hanno fatto con te e i tuoi fratelli!" si contorce e i suoi occhi brillano come grasso fatto colare su un getto di gas.

Riesco a sentire il calore che emana il suo volto, come fosse fuoco.

"Questo è sbagliato, è cattivo, Mulder, cattivo. Mi mettono contro la mia famiglia e cercano di prendersi Miranda. Proveranno a prendere anche questo bambino e lo taglieranno a pezzi per vedere cosa gli permette di vivere."

"Non ti passa per la mente che questo bambino non ha niente a che fare con nessuno dei loro piani? Non è stato progettato - è stato fatto nel modo classico. Nessuno ne è a conoscenza, è al sicuro."

"Gesù Cristo, Mulder, come puoi essere così dannatamente naive?!" Scully urla e salta su dal pavimento, con la lunga maglietta che guizza come uno chiton.

"Non pensi che abbiano messo microspie in questo posto? Il telefono? Che ci sia una videocassetta di noi che rimettiamo in scena l'ultimo grande crimine di George? Mio Dio, Mulder, non riesco neanche a prendere in considerazione l'idea che possiamo aver concepito durante quella notte!"

E non è la sola. Come potrò fronteggiare un'altra piccola creatura rosa sapendo che è stata concepita la notte che quasi ho strangolato Scully prima di concedermi un altro round di sesso distruttivo? D'altra parte, mi sembra di ricordare che lei si è impalata sul mio membro resuscitato senza lamentarsi. Ma questo non è proprio il momento di menzionare il fatto.

"E come sappiamo che un pomeriggio non mi spingeranno giù dalle scale dell'Hoover Building? 'Oh Mr Mulder, siamo così dispiaciuti, ma non siamo riusciti a salvare il bambino' e poi andranno a impiantare il feto in qualche zombie, come la mamma che ha fatto nascere Emily e quella che ha fatto nascere Miranda! Non pensi che non c'è due senza tre?"

Le ho insegnato dannatamente tanto sulla delicata arte della paranoia.

Poi mi si avventa contro, sbattendo la testa in uno dei più soffici punti del mio addome, come Catzilla quando cerca un posto in cui accucciarsi. Trema contro di me e non è per le risate. Le sue dita mi stritolano la maglietta come se provasse a strangolarmi - e non sarei sorpreso se volesse uccidermi sul serio.

"Non dobbiamo dirlo a nessuno," sibila sulla mia cassa toracica.

"Che cosa farai? Ti nasconderai dietro ai mobili e nei cappotti per nove mesi? Sembrerai un cavalluccio marino il mese prossimo in questi giorni," le faccio notare, mentre le mani mi scivolano sulle sue spalle come ombre sull'erba, in un vano tentativo di rendere le mie parole tranquillizzanti.

"Non finchè non avremo tenuto a bada Bill e chi lo muove, e non può volerci molto tempo. Alla corte piace risolvere velocemente i casi di custodia, per evitare danni psicologici al bambino."

"Ma l'assistenza pre-natale e -"

"Sono un dottore, non una liceale. So quello che posso e non posso fare. Mi rileggerò i libri di testo," mormora sul mio corpo, suonando rassicurante come ai vecchi tempi.

Sfrego le mani sul soffice cotone che le ricopre la schiena, sentendo il battito del suo cuore, come un soffocato tamburo durante un corteo funebre. Cadiamo

sulle ginocchia, come penitente e prete, come amanti che sussurrano attraverso una fessura sul grande muro che li separa. Voglio dirle che la amo, che tutto andrà bene, che proteggerò lei e Miranda e qualsiasi altra persona si stia impegnando a crescere sotto il suo fegato. Francamente, sono spaventato a morte. Tutte le possibilità sono spaventose. Le strane circostanze della nascita e della vita di Miranda con me l'hanno resa più *mia* figlia che di Scully, anche se entrambi eravamo assenti durante il suo concepimento e la sua nascita. Quello era stato un colpo secco, questa è tutta la cosa che dura nove mesi.

E' terrificante ed eccitante allo stesso tempo - come il bungee jumping. Mentre mi intrattengo nella mia poco confortevole ondata di pensieri, che scorrono come acqua fredda in una grondaia, Scully gradualmente smette di tremare contro di me e comincia a rilassarsi, col corpo che si conforma al mio come una coperta elettrica, rilasciando il suo calore dolce come una caramella. Le bacio la fronte, cercando di comunicarle un qualche tipo di conforto e rassicurazione, come avevo fatto all'ospedale, la notte che aveva capito che stava morendo. Lei mi afferra gli avambracci e fa scorrere i palmi asciutti delle sua mani sopra i peli che stanno eretti sulla mia pelle. Un respiro mi riscalda la gola mentre fa scorrere le dita verso l'alto.

Un'emozione, simile alla lama di un coltello che mi percorre la spina dorsale, mi parte dai piedi e arriva fino al cuoio capelluto, facendomi andare il sangue dalla testa dritto all'inguine. Le sue palpebre tremano sotto le mie labbra, le sue ciglia mi pungono come spine mentre le sua mani s’infilano sotto la mia maglietta, dove i muscoli del mio stomaco sobbalzano obbedienti al suo tocco. Mi pizzica i capezzoli finchè sussulto nella sua bocca ed lei emette il soddisfatto grugnito della leonessa chinata su un antilope sconfitta. Le porgo il collo, con la fiducia di una vergine in un film di vampiri, e lascio che la sua bocca e la sua lingua morbida esplorino i confini tra pelle guarita e pelle ruvida. Le sue mani salgono per le mie cosce fino a insinuarsi sotto i boxer, dove comincia a massaggiarmi l’uccello con le sue piccole mani calde.

Trovo il suo sedere con le mani e faccio scorrere i palmi sulla pelle liscia che copre il voluttuoso piccolo fondoschiena, finchè lei si preme più forte contro di me e mi morde la scapola. Mentre la mia mano destra si muove nella zona extra erogena intorno al suo tatuaggio, l'altra scivola sulle sue natiche e tra le sue gambe, dove è bollente solo per me. Uso le ginocchia per farle allargare le gambe, così posso introdurre tre dita dentro di lei e massaggiarle il clitoride con il pollice. Geme quando la invado, anche se dubito sia sorpresa. Inginocchiata qui, coi capelli sciolti intorno al volto come erba infiammata dal sole, e gli occhi che guardano i pensieri nel profondo del mio cranio, si aggrappa alle mie spalle per rimanere eretta. Tolgo le dita da dentro di lei, tracciando un deliberato sentiero con i suoi stessi fluidi per il suo sedere e le sue cosce, finchè non raggiungo di nuovo la sua entrata e le faccio riscivolare dentro. Questa volta l'altra mano le afferra i seni, avvicinandoli tra loro, così le posso mordere entrambi i capezzoli attraverso il sottile tessuto della maglietta.

Scully grugnisce e si fa più stretta intorno a me. Posso sentire ogni movimento delle mie dita dentro di lei riflesso nel suo corpo. La massaggio dentro e fuori, facendola tremare e oscillare contro di me. E quando alzo lo sguardo dal suo seno per un momento vedo lo scuro blu dei suoi occhi e la sua bocca incomunicativa gonfia di lussuria e mezza aperta.

"Sei incredibilmente bella," balbetto, come un brufoloso adolescente al suo primo appuntamento, piuttosto che un uomo di trentotto anni con sua moglie incinta.

"Non mi hai mai detto -- oh," e i suoi occhi si spalancano mentre il suo orgasmo comincia a farla tremare intorno a me.

Posso vedermi riflesso nel nero delle sue pupille.

Scully è come una radio, che posso sintonizzare solo su alcuni canali, e il canale del sesso è sempre quello che si prende meglio.

****

Sto ancora vacillando, esausta per gli eventi della giornata e l'orgasmo da far scoppiare i tendini che ho appena avuto. Vaghi pensieri di cosa potrei fare a Mulder per reciprocare stanno traversando velocemente il mio cervello come nuvole prima di una tempesta estiva.

Gli urli di Miranda s'insinuano tra le mie riflessioni, con la loro personale messa a prova del sistema d'emergenza radiofonico. Il baby monitor è ancora acceso in camera di Mulder, così le sue grida risuonano in stereo per le scale.

"Vado io," mormoro. Ho le ginocchia molli, ma Mulder sta passando un momento più duro, senza voler fare un gioco di parole. Lui fa una smorfia e asserisce, con la stessa espressione di dolore che gli si dipinge in volto quando gli mettono i punti. Sono solo sorpresa che non sia successo prima.

La bambina è pulita e asciutta, e non ha fame. Sta solo piangendo in generale, per quanto posso capire. Se non voleva entrare in competizione con altri per il nostro affetto è di qualche settimana in ritardo. Passeggio per la sua stanza, pregandola di stare calma e chiedendomi se sarò in grado di farlo due volte. Abbiamo bisogno di un'altra babysitter (preferibilmente un altro uomo eterosessuale o una lesbica; ma con la mia fortuna verrà una che somiglia ad Alicia Silverstone - o peggio, Alex Krycek, che farebbe un pompino a Mulder solo per uno dei suoi sorrisi ironici.)

Gli strilli di Miranda si calmano dopo un paio di minuti. "Ga -- ga -- gatto?" chiede, e mi lancia una sospettosa occhiata da cucciolo di Dalmata.

"Oh, non lo farai," la informo. "Questo sguardo non funziona con tuo padre e non funzionerà con te." Ad essere onesta questa espressione patetica funziona abbastanza bene con Mulder, ma spero di poter tenere Miranda all'oscuro di questi doni ereditari per ancora un po' di tempo.

Miranda mette il broncio, soffia una bolla si saliva e ricade in uno stato di semi incoscienza. La rimetto nella culla e indietreggio nella stanza.

Non sono sicura di quale sia l'etichetta adatta alla situazione. Magari Mulder si è preso cura del problema da solo. Dopotutto sono stata io a interrompere quella che era una stabile e seria relazione tra Mulder e la sua mano destra.

Apro la porta della stanza da letto ed entro, esitando.

Mulder è sotto le coperte, raggomitolato nella solita posizione a spirale tipica di quando dorme. Gli metto una mano sul fianco e ispeziono il territorio. Lui sbatte le palpebre e mi guarda, con gli stessi occhi assonnati che ho appena visto nell'altra stanza.

Deve registrare il mio disappunto, perché sogghigna. "Mi sento floscio - no, cattiva scelta di parole. Siamo nel mezzo della notte, è stato un giorno pesante, e sto per raggiungere i quaranta."

Guardando la fluente linea delle sue spalle e della sua schiena e mi viene in mente che i quaranta non stanno certo cercando di raggingere lui. "Posso scriverti una ricetta per il Viagra," suggerisco.

Lui grugnisce e scosta le coperte, invitandomi ad entrare. Potrei fare il giro del letto per raggiungere la mia parte, ma sembra più semplice strisciargli sopra, controllando che sia tutto in ordine nel frattempo. La sua pelle è liscia e fresca sotto i miei polpastrelli e i peli radi si sollevano al mio tocco magico. Mi piego e succhio la parte di pelle proprio vicino al fianco e lui emette un lamento.

"Dana, sono stanco," piagnucola, "non posso limitarmi ad avere un buono per una data futura?"

Io ho bisogno di un buono per una revisione al cervello. Sì, sto cercando una connessione con lui tramite una rabbiosa energia sessuale, il che è disperato e irrazionale; mi incolpate per questo? Mi sento pazza come il protagonista cattivo di un fumetto. A questo punto ho una storia che giustifica pienamente un buffo costume e un soprannome qualificativo, per non parlare di un atteggiamento da stronza: sono stata rapita, mia sorella è stata uccisa, mi hanno dato il cancro, il mio materiale genetico è stato usato per creare mostri e altre persone, sono stata violentata dal gemello del mio amante, il quale è anche uno di detti mostri, sono la sposa non consenziente di quella sopra menzionata pagliacciata di clone e ora, come maligna innaturale ciliegina sulla torta della Vita, sono anche incinta di lui. Ho bisogno di qualche divertente giocattolo nefasto, di avere una città tutta per me da terrorizzare e merito un avversario su cui sfogarmi. Uno più piccolo di me. E Miranda non conta.

Quello che ho è Mulder, che si è riaddormentato, prima che io possa veramente registrare il suo rifiuto.

Ah, le gioie del matrimonio. Finisco di ruzzolare su di lui fino alla mia parte del letto, mi tiro le lenzuola fino al collo e tengo il broncio fino a che il sonno mi fa un agguato e mi prende il cervello in ostaggio.

 


Iolokus IV: Res Judicata

7/18


E' rimasta solo una fotografia
Sorridi e il gelato si sta sciogliendo sui tuoi pantaloni
E io continuo a vivere, fai parte del passato, è passato così tanto tempo
dall'Estate di Gelato, è dimenticata ora, se n'è andata.

Hanoi Rocks

 

La mattina dopo aver realizzato che Scully è incinta si presenta estremamente interessante. Me ne sto seduto in cucina a bere il mio caffè dopo corsa e dopo doccia e leggo il Post, mentre Mooselet striscia per terra col suo vaso da notte. Catzilla è accovacciato sul tavolo e si lava, leccandosi le zampe posteriori -- il che renderebbe Scully vermiglia dalla rabbia, dato che lei non riesce a capire che Catzilla è più pulito della maggior parte delle persone. Tutto è in pace nel mondo. Naturalmente ho delle farfalle nello stomaco della misura di Pterodactili e le mani mi tremano intorno alla tazza del caffè, ma questo non è altro che essere me. Mooselet sta arrotolando i lacci delle mie scarpe da tennis intorno a un cavallino rosa, e quasi mi uccido quando mi alzo per andare a rispondere alla porta.

In questi giorni riceviamo fiori e qualche regalo, dato che io sono congenitamente incapace di tenere la bocca chiusa quando c'è da raccontare qualche avvenimento che non ha conseguenze vitali o mortali. Ho mandato un e-mail a Emerson e Darien e, mosso da un qualche senso di vendetta, ho mandato e-mail anche a Phoebe e Diana, attraverso i loro account professionali. Ho anche comprato francobolli e spedito qualche riga ai vari amici dei tempi di Oxford e al mio tutor, che si è ritirato in Grecia. Immagino che il Dr. Arenson riceverà la mia lettera quando Miranda sarà circa dodicenne. Ho anche lasciato un biglietto a Mrs. Schwartz, che era la mia vicina di appartamento a Hegel Place, mi portava la minestra quando stavo male e mi ha salvato la vita chiamando il 911 in più di un'occasione. Penso che alcune di queste persone marginali nella mia vita saranno divertite nel sapere che una donna è riuscita a mettremi la palla al piede con tanta grazia.

Vado alla porta, con Miranda in braccio, e la apro, aspettandomi un altro annoiato adolescente con la bocca piena di gomma da masticare e un mazzo di fiori, o un efficiente ragazzo della Fed Ex con un sorriso Pepsodent. Invece mi trovo di fronte il viso che ho sognato per anni, prima con l'agonia della perdita, poi con quella della vergogna.

"Sam?"

Lei sta di schifo; una parte della sua faccia è insanguinata e livida, i soffici capelli neri sono appiccicosi di sangue secco, gli occhi sono gonfi e le labbra gocciolano sangue fresco giù per il suo mento. Aggrappata allo stipite della porta sembra che solo uno sguardo sarebbe in grado di mandarla a infrangersi sul pavimento.

"Ehi fratello maggiore, mi dispiace di interrompere i festeggiamenti," dice con un ghigno amaro, e si trascina nell'ingresso.

Mooselet comincia a strillare. La metto nel box e porto Sam, che pesa poco più di Miranda, sul divano appena rifoderato, dove comincia a sanguinare sulla nuova fodera, mentre Mooselet si alza nel box e chiama a voce ancora più alta.

"Lee! Lee!"

Grande, mia figlia mi sta facendo la spia. Grugnisco con me stesso e scarrozzo in cucina a prendere il First Aid Kit che, grazie a Scully, è equipaggiato come un piccolo pronto soccorso. La mia vergognosa moglie mi aspetta in salotto, e fissa la mia pesta sorella con uno sguardo di caustico odio.

"Oh merda," mormora.

Gli occhi di Samantha si aprono con un guizzo e ricambia l'espressione di Scully.

"Congratulazioni," sibila.

"Che ci fai qui?" Scully domanda, e trascina uno sgabello vicino al divano. Le passo il First Aid Kit e mi tolgo di mezzo.

"Dove cavolo altro potevo andare? Stanno cercando di uccidermi."

"Chi?" chiedo io, da sopra la testa di Scully.

"Non conosco i loro nomi, idiota. *Loro*, gli uomini con cui lavorava papà. Gli uomini senza nome. Stavo andando a trovare mamma nel New England, mi ha detto che vi eravate sposati e della battaglia per la custodia. Ero all'aeroporto e mi hanno assalito nel parcheggio. Mi hanno picchiata a sangue e mi hanno detto che anche se otterrete la custodia della bambina, ve la porteranno via."

"E dovremmo crederti?" Scully scatta, aprendo con rabbia una confezione di salviettine imbevute d'alcol, che un momento dopo usa per pulire la faccia sanguinante di Sam.

Sam sussulta e si tira indietro. Questa è una delle ragioni per cui Scully lavora solo con i morti - le sue buone maniere a letto sono eccezionali, ma quelle al capezzale di un malato mancano di un certo calore. Quando mi sono rotto il pollice durante un caso in Iowa me lo ha rimesso a posto senza disturbare un capello della sua risplendente messa in piega. Io, al contrario, sono diventato verde mare dal dolore e sono scivolato al suolo come gelatina. Sono sull'orlo di ripetere la routine del verde mare e della gelatina, ma non voglio perdere la faccia di fronte alla mia impressionabile progenie nel box. Non voglio che lei cresca pensando che il suo papà è una *completa* mezza calzetta.

"Perché dovremmo proteggerti?" Una voce che sembra più quella di mio fratello mi emerge dalla bocca.

"Perché sei mio fratello," ringhia lei.

Come se questo fosse stato il suo primo pensiero la notte che ha provato a sedurmi mentre Jason violentava Scully.

"Non corre buon sangue qui, Sam, quello di George ha anche macchiato il tappeto. Devi darmi -- darci -- una *buona* ragione per non ributtarti in mezzo alla strada con un calcio nel sedere."

I suoi occhi scivolano via dai miei e si fissano su Scully, ma quello non è proprio il posto giusto in cui andare a cercare simpatia, non importa quanto gradevole Scully possa sembrare nel suo accappatoio giallo-burro.

"Gli ex scienziati della Roush hanno ancora alcuni dei tuoi ovuli, non tutti sono andati distrutti durante lo sgraziato aborto di massa che hai provocato."

"Non ti credo," Scully dice, e posso quasi vedere le orecchie che le si appiattiscono sulla testa.

"Hai mai sentito la storia del ragazzo che grida al lupo?"

"Vallo a dire ai tuoi *bambini*," Scully scatta.

"Mi dispiace. Non è buona abbastanza. Se non riesci a guidare, ti chiamo un taxi." Offro io, "ma veramente, non rientri nei nostri progetti di vita in questo momento."

Per un secondo vedo dolore nei suoi occhi e mi riportano alla mente tutti i brutti ricordi di come l'avevo tormentata e maltrattata prima che me la portassero via. L'avevano portata via, e io non ero stato capace di salvarla - non dagli alieni e non da quello che gli esseri umani avevano fatto per tramutarla in questa raffinata sconosciuta.

Indirizza i suoi occhi da rettile verso di me.

"Lo sai che sono l'unica a sapere cosa è stato impiantato nel codice genetico di--" da un'occhiata a Mooselet-- "quella bambina. E se non mi aiutate, dovrò scendere a patti con chiunque sarà disposto a farlo."

"Penso che faresti meglio ad andartene." Scully dice.

Quando Sam è finalmente sbattuta su un taxi mi sento al sicuro abbastanza da prendere Mooselet in braccio, come se questo gesto potesse proteggerla dalle spore di cattiveria che Samantha si è lasciata alle spalle dopo il suo passaggio. Scully ce la fa appena a raccogliere gli avanzi del First aid Kit e gettarli nella spazzatura della cucina, come se potesse cancellare il ricordo di Sam eliminando le sue tracce di sangue.

"Caffè?" Scully chiede.

Mooselet mi tira l'orecchio con le sue dita umide.

"Caffè, Mulder?" Scully insiste.

"No grazie. Sto già sperimentando un rush di adrenalina in questo momento -."

Sbuffando, lei butta nel lavandino il contenuto rimasto nella caffettiera e lo guarda mentre viene risucchiato dal buco nero dello scarico.

"Sai," dice in tono attentamente freddo, "dalla mia esperienza, tutte le ferite di tua sorella sembravano danni auto-inflitti."

"Ti comprerò," dico a Mooselet, "un set di bamboline russe, per mostrarti come funzionano le bugie."

"Non ti sembra orrendamente sospetto che tua sorella sia apparsa oggi, alla luce delle informazioni che abbiamo avuto ieri?"

Ci metto un momento a capire che Scully si sta riferendo alla sua gravidanza, ma l'astuzia e la sottigliezza non sono mai stati i miei punti forti. E' divertente come Sam sia riuscita a ricomparire proprio dopo che abbiamo ottenuto un ETA per la prossima corsa della cicogna. Divertente quanto un preservativo bucato.

"Certo è sospetto, è una nuova complicazione nella trama, come se la questione della custodia non bastasse a tenere vivo l'interesse del pubblico."

Scully impallidisce e penso che le mie ipotesi paranoiche le abbiano fatto venire un'improvvisa rivelazione, ma quando corre in bagno e sento i conati di vomito, capisco che è solo nausea.

****

Lunedì mattina arriva presto. Troppo presto. Solitamente rimango aggrappata al sonno con la tenacia di uno scalatore a cui si sono sganciate le bardature di sicurezza, mai nei giorni passati mi sono svegliata alle prime luci grigiastre dell'alba. Magari c'è una spiegazione fisiologica, gli ormoni della gravidanza sono abbastanza potenti. Aggiungete la rabbia e la frustrazione portate da Samantha al mix e sono pronta a esplodere come carburante e fertilizzanti miscelati.

Ingveld sta saldando la scatola di un computer quando scendo a controllare Warwick. Lui riposa, nonostante i rumori della saldatrice di Ingveld, con la facilità con cui dormono i giovani. Diversamente dal resto di noi, Ingveld non può permettersi giorni di vacanza ogni volta che un mostro le invade la vita. E' alle strette e deve consegnare un lavoro ad un'agenzia federale, la cui identità non può esserci rivelata. Non ha la cittadinanza americana lei, ma ha un permesso di lavoro; c'è qualche cosa di sbagliato in questo, ma lo Zio Sam ha adottato la filosofia che se non li puoi cacciare, li puoi ingaggiare.

"Ti scoccia se vengo al processo?" mi chiede mentre raccolgo dei giocattoli di Miranda che hanno migrato fino a questo livello della casa. "Non conosco bene il sistema di giustizia americano, è molto discusso in Europa, ma poco capito. Sembra abbastanza complicato."

Mi stringo nelle spalle in segno di assenso. Ingveld è abbastanza innocua, e magari piacerà al giudice. E' difficile non farsi piacere Ingveld.

"Gli americani sono così violenti, nonostante abbiate tutte queste leggi, non è strano?"

Non essendo il tipo da ignorare una semplice domanda retorica assumo un tono prettamente da conferenza. "Sono due facce della stessa medaglia, vogliamo fare a modo nostro in ogni cosa e così alcuni cittadini fanno le leggi per le loro manie di grandezza e altri le infrangono per soddisfare una volontà opposta. L'America ha una forte tradizione individualista che non è sana come molte persone amano credere."

"Forse." Concede lei. "Avete così poca fiducia gli uni negli altri. Scrivo i codici di sicurezza per uno dei vostri tribunali e neanche le guardie conoscono quelli giusti per aprire le porte di notte. Devono fare la guardia chiusi dentro, così non possono tradire i loro datori di lavoro. Questo è il lavoro che ci ha portato qui, il perché Warvick è la tata di Miri," sembra così triste, non è stata lei a sparare a Warwick, ma si sente in colpa, perché il suo lavoro l'ha indirettamente portato in questa famiglia di pazzi.

"Ingveld," dico, cercando di non sembrare condiscendente, con i miei cinquantamila anni luce in più di esperienza, "non puoi dartene la colpa. Non lo potevi sapere, non potevi fare niente più di quello che hai fatto, e Warwick è felice solo per il fatto che sei qui con lui. Sono sicura che si sente di averti messo in pericolo facendoti stare qui, ma la verità è che non è colpa di nessuno, tranne che del depravato criminale che vi ha assalito."

Ingveld annuisce lentamente. "Provo a vederla così. Tu ti senti in questa maniera?"

Beh, nessuno ha mai detto che la ragazza manca di cervello. "Ci provo," ammetto. "Spesso mi chiedo cosa avrei potuto fare differentemente. Ma prendiamo le nostre decisioni avendo conoscenze imperfette ed è ingiusto giudicarci solo sulla base del risultato di quelle decisioni. Tu e Warwick vi siete trovati sull'orlo di un vortice, indipendentemente dalla vostra volontà, e dovete essere orgogliosi di essere sopravvissuti."

Ingveld sospira e guarda l'uomo che dorme sul letto. "Anche io ci provo," dice e io la saluto con un cenno d'assenso.

Mi chiedo se Mulder invidia la loro semplice unione. Io certamente si.

Mentre Mulder infila Miranda in un vestito che le ha regalato sua madre, il che non è diverso dal tentare di infilare tutti i tentacoli di un’infelice piovra in una rete, faccio una doccia veloce e mi vesto per il prossimo set di ospiti indesiderati. Mi sono acconciata i capelli e mi sto applicando del fondotinta sulle occhiaie quando un ondata di nausea mi colpisce come uno tsunami che spazza via una piccola città a Papua New Guinea. Mi chino sulla tazza aperta e rifaccio conoscenza con la colazione. Mulder deve sentire i conati poco femminili perché fa irruzione in bagno con la scaltrezza di uno SWAT team che ha individuato un obiettivo.

"Stai bene?"

"Sto bene, Mulder." sputo e mi strozzo con la bile.

Lui incombe, una zanzara vestita Armani, ronzando e annoiandomi.

"Dovresti mangiare dei crackers."

"Non voglio dei crackers," dico, e tiro l'acqua con indebita forza.

"Ti porto dei salatini."

"Non VOGLIO DEI SALATINI."

Bzzz bzzz bzzz, Mulder mi ronza intorno, non sapendo dove atterrare e finalmente si sistema sull'orlo della vasca e mi guarda con occhi che sembrano ferite che si stanno rimarginando. Io lo ignoro e mi lavo i denti, per togliermi il sapore di acido dalla bocca.

"Voglio solo aiutarti," piagnucola lui.

"Puoi farlo andandotene via," esplodo e sputo dentifricio.

Tirando su col naso, in segno che l'ho ferito, se ne va in una nuvola di Hugo Boss, il che mi fa venire un altro conato, e l'intero processo ricomincia tale e quale senza però interruzioni ben vestite. E' un peccato che gli esperimenti genetici del Progetto non abbiano reso possibile ai vari Mulder di portare in grembo la progenie che vanno in giro a generare. Lo avrei certamente apprezzato.

Trascorriamo la giornata coi cani ingaggiati da Bill, rispondendo a domande cariche (e non con le nostre pistole cariche, che sarebbe stato da me preferito). Alcune volte le domande ridicole sono le stesse e alcune volte sono differenti. Come mi *sento* per aver sparato a Mulder? Come sceglieremo i compagni di gioco di Miranda? Penso che il fatto di fare autopsie mi renda più difficile relazionarmi ai vivi? (Se si fosse trattato di un evento dell'FBI avrei risposto: "solo ad alcuni di loro," con uno sguardo significativo, ma sto cercando di tenere la mia acidità sotto controllo, così sorrido esitante. Penso. Non ho una precisa idea di com'è l'esitazione, ma dovrebbe somigliare molto a mia mamma.)

Quando se ne vanno, crolliamo esausti sul divano. Mi sento come se fossi stata legata a un tavolo esaminatorio, mentre i dottori fanno entrare turno dopo turno gli studenti di medicina per esaminare le mie interiora esposte. Miranda è tornata su dalla tana di Ingveld e Warwick e comincia a prendere le candele dal tavolino da caffè e a vedere che sapore hanno. Sono troppo stanca per fermarla e guardo trenta dollari di candele di Crabtree e Evelyn alla cera naturale d'ape al profumo di fiori diventare decorate con segni di denti.

Mulder ha un po' più di energia di me e la solleva per accucciarsela in grembo. Miranda tuba e gli sbatte le palpebre. Lui non può fare a meno di sorridere. E' così ottimista, e lo intendo nel modo più carino possibile. "Puoi fare la guardia al forte per un po' di tempo? Devo fare un paio di commissioni."

"Commissioni vere o Mulder-commissioni, di quelle che finiscono con una puntata al pronto soccorso?"

Lui fa un grosso sorriso, genuino, non quello sardonico che il resto del mondo solitamente ottiene.

"Vere commissioni. Vestiti in tintoria, pannolini, e c'è anche un Ben and Jerry per te, se fai la brava bambina mentre sono via."

"Dilbert's Totally Nuts -- il gelato ufficiale di questa famiglia."

"La bambina comincerà a pensare che il gelato è l'unico cibo su questo pianeta."

"Almeno sapremo da chi ha preso questa passione."

Mulder non replica, ma vedo i piccoli capillari, nascosti proprio sotto la sua pelle, dilatarsi e riempirsi di sangue.

"Perché Fox Mulder," canto vittoria, "credo tu stia arrossendo?"

Cinque minuti dopo che è uscito, chiama Tina. "Fox non c'è," dico, ma lei non afferra l'allusione.

"Volevo parlare con te, Dana -- posso chiamarti Dana ora?"

"Perché no, sembra che lo facciano tutti ultimamente."

"Incontriamoci al Mutter Museum di Philadelphia alle otto di domani mattina."

"Non posso, riceveremo una visita a casa domani pomeriggio --"

"Ci sarà tempo a sufficienza per quello." Riattacca. Ora capisco da chi Mulder ha preso le sue abitudini telefoniche.

****

Scully mi sveglia col vomito del mattino presto, che sembra essersi integrato nel suo rituale proprio prima di lavarsi i denti e spazzolarsi i capelli. Per un momento penso sia Catzilla che sta tossendo perché ha ingoiato della polvere, ma quando capisco cosa sta succedendo rimango dove sono. Non è che Scully rovinerà il tappeto. Dopo aver tentato un paio di volte di esserle d'aiuto, tengo le mie restanti estremità il più lontano possibile. "Se non vuoi che mi preoccupi potresti almeno chiudere la porta del bagno." suggerisco dalla sicurezza del letto.

Tutto ciò che ottengo in cambio è un ringhio soffocato. Dopo un paio di minuti Scully barcolla verso la porta e la chiude senza altro commento, un segno abbastanza disturbante di per sè. Non può continuare così -- ho sfogliato abbastanza libri da sapere che dovremmo almeno consultare un ginecologo se le nausee continuano imperterrite. C'è un pericolo reale di disidratazione. Per non parlare del fatto che non sappiamo come si comporteranno i residui rimasti nel suo corpo dopo il rapimento combinati coi molti cambiamenti fisiologici della gravidanza. Se Sam si fosse offerta di dividere con noi quello che sapeva *a questo proposito* sarei stato molto più tentato di lasciarla strisciare nel nostro giardino.

L'orologio vicino al letto mi dice che sono quasi le cinque del mattino, che di solito era l'ora di andare a letto per me, ma ora mi ricorda le imprecazioni che emettevo quando sbattevo gli stinchi su oggetti seminascosti, andando a dar da mangiare a Miranda che sbavava mezza addormentata tra le mie braccia. Non sono particolarmente ansioso di rivivere quei mesi.

Aspettate, cosa ci fa Scully, colei che sonnecchia oltre il suono della sveglia, in piedi a quest'ora?

"Che sta succedendo?" grido, alzandomi e afferrando un paio di calzoncini dal pavimento. "Dana?" busso alla porta.

Lei mi apre la porta in faccia, il lucidalabbra quasi asciutto, e mi sento così sciatto in confronto a lei che devo sopprimere l'impeto di grattarmi le palle. "Devo andare a Philadelphia. Tua madre ha delle misteriose informazioni che vuole condividere con me."

"Potevi menzionarlo ieri."

"Lo sto menzionando adesso, dirtelo ieri ti avrebbe solo fatto arrabbiare. Torna a letto."

"Gli psicologi -- "

"Lo *so*. Tornerò in tempo. Tua madre non è proprio flessibile, lo sai."

"Senti chi parla."

"’So che tu lo sei, ma cosa sono io?’ Vai a dormire, M -- Fox, neanche il settore del tuo cervello dedicato agli insulti funziona -"

Intontito mi passo una mano tra i capelli. Quando mi scansa per passare l'afferro per il gomito e la costringo a girarsi. Le nostre facce quasi entrabno in collisione a causa della forza del mio strattone e apro la bocca per barattare il mio alito del mattino col suo sapore di dentifricio. L'aroma di acidi gastrici sotto la menta non è peggiore di quello di alcuni dei suoi giorni sotto chemio.

Quando la lascio andare solleva una mano per sfiorare le mie labbra umide. I polpastrelli sono macchiati di rosa quando li ritrae. "E' proprio da te," dice. La sua voce sembra arrivarmi da qualche punto oltre la luna.

"Hunh?"

"Fox, ogni tanto penso che vorresti che io sia perfetta, così da poter riconoscere i segni che mi lasci addosso tu." Trova un fazzoletto nella borsa e si pulisce le dita, poi me lo passa. "Conservami il pranzo, OK?"

***

Arrivo al museo alle 7:50. Se riesco ad andarmene a mezzogiorno c'è una buona probabilità che possa arrivare a casa in tempo per la visita. Tina, comunque, aspetta le otto per mostrarsi. Il museo non è ancora aperto al pubblico, ma lei ha la chiave di una porta sul retro. Non vuole rispondere a nessuna delle mie domande mentre entriamo.

Il Mutter museum è pieno di stranezze mediche e dei resti di varie creature deformi, alcune di loro umane. Penso che Tina abbia avuto un gusto incredibile nell'organizzare qui il nostro incontro.

Mi guida attraverso una delle sale, oltre la donna il cui materiale adiposo si è trasformato in qualche cosa di simile al sapone, oltre i feti congiunti, messi dentro barattoli, con le loro facce fuse l'una nell'altra. Fino a un paio di decenni fa la gente credeva che una donna incinta che vedeva questo tipo di cose avrebbe potuto, attraverso le sue paure, trasmettere le deformità al bambino che cresceva dentro di lei. Sento queste superstizioni ataviche colpirmi come una pugnalata. Merda, non posso ricordare i compleanni dei piccoli Mulder e mi chiedo quanti altri piccoli Mulder sono stati sfornati fino a oggi -- per quello che ne so, quello dentro di me è il settimo figlio di un settimo figlio e la sua venuta annuncia l'Apocalisse. O forse sto mischiando i miti. Ciononostante, il fatto che l'odierna esposizione del museo comprende gemelli Siamesi/Congiunti è di cattivo augurio; sento gli occhi morti che mi guardano, raddoppiati e raddoppiati ancora nei riflessi fantasma dei vetri di protezione delle teche.

E poi c'è la parete coi teschi, teoricamente atti a mostrare le differenze di struttura tra le diverse nazioni e i gruppi etnici, che mi guardano come una giuria composta da ossa nude.

Tina mi guida per un corridoio fino a un piccolo ufficio che odora di caffè vecchio e si siede dietro alla scrivania facendomi segno di prendere posto nell'altra sedia, che occupa quasi tutto il restante spazio.

"Nei mesi passati, ho riguardato i files che Fox mi ha lasciato," scartabella con le mani sulla superficie della scrivania, mettendo in disordine qualche carta.

"Cinque assassini, un molestatore di bambini, una prostituta e tre persone che facevano del male solo a se stesse. Deve essere orgogliosa del successo di queste storie."

"Non essere falsa, Dana. Comunque tu e Fox avete ucciso più persone di qualunque altro fratello di Fox."

"C'è un motivo per questo nostro incontro?" Sono pronta ad andarmene anche subito, posso essere a casa prima dell'ora di pranzo.

"Ho anche riesaminato i documenti del Progetto, da dopo che io l'ho lasciato. Un...vecchio amico me li ha fatti avere."

Potrei dire qualche cosa di cattivo sulla natura di quest'amicizia, ma fare speculazioni sulla vita sessuale di tua suocera non è la mia idea di cominciare a legare. "E cos'hanno rivelato le sue indagini?"

"Credo che, dopo che io ho lasciato il Progetto, le ricerche siano andate in molte direzioni non produttive. Lo scopo originale era creare una varietà di essere umano più robusto, in grado di sopravvivere a qualsiasi tipo di peste o disastro che i Grigi potevano infliggerci, o che potevamo creare noi stessi. C'era l'idea che la nuova razza avrebbe dovuto poter vivere in ambienti radioattivi senza significative mutazioni e anche avere altissimi poteri di guarigione e resistenza alle malattie.

"Ma lo scopo è cambiato col tempo, e si è voluta creare una nuova forma di vita, con poteri visti solo nelle leggende e nella fantasia."

"I così detti poteri medianici."

Tina annuisce lentamente. "La teoria era, sospetto, che se siamo in grado di immaginare tali poteri ci deve essere un modo di portarli in vita. I Grigi sembrano avere poteri mentali che noi non condividiamo e il pensiero fu che, incrementando l'ibridazione e combinandola con selezioni di donatori che sembravano essere 'sensitivi', si sarebbe potuto creare il soggetto desiderato. Sfortunatamente, l'ibridazione inganna, e il DNA umano non può sopportare all'infinito. Così i risultati furono non utilizzabili o di breve vita."

Emily, penso.

"Il problema è che c'è ancora il rischio che i Grigi tentino di colonizzare il nostro pianeta e abbiamo trascorso gli ultimi due decenni cercando la perfezione, quando quello che veramente serviva era un arsenale utilizzabile. Da quello che ho potuto decifrare negli appunti di Samantha il suo test giù a Austin era un tentativo di tornare ai primi giorni del progetto e di creare bambini normali con immunità e processi di guarigione avanzati, nel tentativo di pararsi dalla minaccia percepita di un attacco virale o da qualunque altra sostanza biologica."

"E pensa che chiunque sia rimasto in vita dell'organizzazione che era la Roush voglia continuare i tentativi guadagnandosi l’accesso a Miranda?"

Lei annuisce ancora. "Volevo che venissi qui per dare un occhiata a una cosa."

Tina fa ruotare la sedia per raggiungere un polveroso armadietto e apre il cassetto centrale. Ad un suo ordine mi alzo in piedi e mi infilo nella fessura tra la scrivania e il cassetto, dove sono riposte parecchie fiale. "Che cosa sono?"

"Vaccino contro il Vaiolo. Voglio che ne prendi una dose e la dai a Miranda. Tanto per essere tranquilli."

"Come può questo -- il CDC dovrebbe -- " mi permetto di farfugliare rapidamente. Nessuno si vaccina più contro il vaiolo perché è un male scomparso. Ma so che ci deve essere qualche connessione col Progetto, a causa dei segni lasciati dal vaccino contro il vaiolo che l'Agente Senza-Nome Pandrell e io avevamo identificato, e Mulder aveva fatto commenti criptici in passato, che lasciavano capire che ne sapeva di più a riguardo. "Non capisco. Se l'ingegneria genetica é designata ad aumentare la resistenza ai virus, perché c'è bisogno del vaccino?"

"La modificazione a mala pena aumenta l'abilità dei soggetti di combattere le infezioni. Naturalmente, non sviluppano anticorpi finché non sono esposti a un morbo. E dato che alcuni virus oggi sono tenuti in riserva, sono mortali per chiunque non vi sia mai stato esposto. Fortunatamente credo che questo vaccino somigli al primo vaccino contro il vaiolo nel fatto che il somministrarlo protegge contro le forme più virulente, compresa la forma geneticamente costruita di supervaiolo."

Per quanto poco sia disposta a credere che qualunque gruppo, anche se potente e famelico, voglia sguinzagliare un supervirus nel mondo non posso permettere che Miranda rimanga ostaggio del mio scetticismo. Con dita tremanti allungo le mani nel cassetto e prendo due fiale. Tina mi da uno sguardo tagliente quanto un coltello Ginzu.

"Sai, il cancro che hai sofferto era causato dalla manipolazione del tuo sistema di riproduzione. Non penso che nessuno abbia la più pallida idea di che cosa una susseguente gravidanza potrebbe causare alla remissione; il Progetto non si è mai interessato a queste cose. Spero che non permetterai a Fox di metterti incinta."

Le do lo sguardo più fermo del mio repertorio. "Posso assicurarle che le possibilità che una cosa del genere accada sono zero." E' vero, lei *ha* formulato la frase al tempo futuro dopotutto.

Tina mi da anche un certo numero di rapporti di Samantha. Da quello che posso capire con una lettura veloce Samantha ha seguito le orme della madre, abbandonando l'obiettivo di creare esseri mezzi-umani mezzi-alieni, e portando in vita le mostruosità che ho visto in Arizona. La teoria di Sam sembra essere che il DNA alieno deve essere sparso su un genoma umano come scaglie di cioccolato su un gelato. Questo sembra funzionare con meno rischi di deformità e inutilizzabilità meglio della piena ibridazione -- anche se gli altri bambini giù in Texas erano nati morti, le autopsie che ho praticato hanno suggerito che avrebbero vissuto se le loro madri non fossero state macellate.

Sam sta provando a creare una resistenza che può permettere ai nuovi esseri di sopravvivere in condizioni estreme. Vuole tutto: maggiore intelligenza generale, sopravvivenza al calore da cottura nel forno e al gelo da freezer, resistenza all'avvelenamento da radiazioni, funzioni vitali prolungate in caso di mancanza di acqua e cibo e così via. I bambini si suppone possano vedere come attraverso raggi infrarossi senza il beneficio degli occhiali per vedere di notte. Se Miranda è veramente così equipaggiata dovremo isolare la nostra stanza da letto un po' meglio.

"Avrò bisogno di copie di questi," dico a Tina, mentre controllo l'orologio. Ho circa quindici minuti per tornare sull'autostrada.

"Non ti posso fare nessuna promessa. Ma ora sai cosa stai proteggendo, e perché."

Vero, solo che niente di quello che mi ha fatto vedere mi ha dato questa conoscenza.

Usciamo dalla piccola stanza e ci riavviamo verso la sala d'esibizione principale. Il piano più basso, dove siamo noi, è illuminato con luci soffuse e popolato da esibizioni da circo, mentre il J. Everett Koop Family Health Center, sopra l'espositore di legno di ciliegio e ottone del diciannovesimo secolo, è bianco e brillante come il sorriso preferito dagli odontoiatri, con gli oggetti altamente tecnologici della medicina moderna. Sembra appropriato essere qui giù nelle profondità ataviche del museo, dove cospirazioni e caos vivono insieme agli scheletri dei bambini con due teste e i calchi in gesso dei busti di Chang ed Eng. Il primo sparo fa esplodere una teca da esposizione sopra la spalla destra di Tina, riempiendo il corridoio della puzza di fluidi preservativi e di decomposizione. Una sostanza grigia e appiccicosa mi schizza sulle caviglie mentre mi butto a terra e combatto per trovare un riparo. Lo sparo veniva da sopra -- ho sbagliato nel fare una divisione morale tra l'alto e il basso.

Inginocchiata in posizione pronta a sparare sporgo la testa e la pistola oltre l'angolo della teca di legno che sto usando come riparo. Il sibilo di un proiettile mi fa ritrarre. Un tiratore, sembra, ma possono essercene degli altri.

Dov'è Tina? Merda, se lascio che la uccidano sarà di nuovo come quando è morto il padre di Mulder.

"Signora Mulder?"

Una nervosa risata femminile viene da circa dieci piedi più in là nella sala, oltre la teca che mi sta proteggendo. "Chiamami Tina." Con uno schianto, il vetro della mia teca si disintegra, lanciando schegge su tutto il pavimento. Barattoli di organi umani deformi si spargono come palle di gomma. Quello che mi colpisce il ginocchio ha un orecchio attaccato a un rudimentale terzo occhio biancastro a causa della morte. Quando va a sbattere, la sua delicata frangia di ciglia ballonzola come se mi stesse facendo l'occhiolino.

E' una posizione che non posso mantenere; tutto ciò che il tiratore deve fare è camminare lungo il ballatoio del piano di sopra finchè trova l'angolo giusto, è come sparare a un piccione in un barile. Mi lancio verso l'angolo della stanza, sento vetri che s'infrangono mentre passo oltre a una teca che contiene un intestino tenue della grandezza di un cucciolo di elefante. Sbatto contro il muro perché ho acquistato troppo slancio in avanti per fare la curva da sola e mi aggrappo alla teca piena di animali imbalsamati e cervelli umani per evitare di scivolare al suolo.

Dopo un momento, trascorso a riacquistare l'equilibrio, mi giro e cerco il cecchino con lo sguardo. Non riesco a vedere nessuno al piano di sopra dal punto in cui mi trovo. Se lui è ancora nella posizione di prima, ora siamo a novanta gradi l'uno dall'altro. Vorrei proprio avere un M-16 che mi permetterebbe di andare sotto di lui e ridurre il pavimento come formaggio svizzero; sfortunatamente, anche col caricatore di riserva che ho, dubito di avere abbastanza munizioni per quel tipo di lavoro.

Ora che faccio? Andare avanti è la mossa naturale, ma lui mi può sparare facilmente come potrei fare io una volta che ci vediamo. Ho poche speranze che arrivi la cavalleria; lo fa così raramente. "Dana,", la voce piena di panico di Tina strilla, "sta venendo verso di me!"

Decisione presa. Torno correndo verso il mal soprannominato intestino ‘tenue’ e spingo contro le corde di velluto rosso che impediscono alla gente di avvicinarsi troppo alle teche, nel tentativo di creare un movimento diversivo. Scorgo per un attimo una scura figura magra con un fucile al livello superiore, prima di cadere sulle ginocchia dietro la teca centrale, che presenta gli scheletri di un uomo gigante e una donna nana insieme allo scheletro col cranio spaccato del bambino che la donna ha partorito morendo. Se non fossi così concentrata su Tina e sul cecchino la somiglianza con l'unità 'familiare' del caso mi avrebbe fatto tornare le nausee mattutine più forti che mai.

"Dana!" La sua voce ora è un latrato.

Faccio un respiro profondo e corro allo scoperto sparando verso il livello superiore, per lo più a casaccio. Il cecchino si gira e si ritira dietro un modello illuminato di un polmone malato. Io salto di fronte a Tina per proteggerla col mio corpo, il che è possibile solo perché e rannicchiata in posizione fetale.

Il nostro nemico salta su come un pupazzo a molla, ripuntandoci il fucile in faccia. Poi, inspiegabilmente, lo solleva, via da me, e da cinquanta piedi di distanza vedo le sue labbra che formano imprecazioni.

Prendo la mira e mi preparo ad approfittare della sua improvvisa esitazione quando una calda unghiata mi graffia la spalla e il cecchino si piega e sbatte sulla ringhiera. Il suo fucile cade giù per primo quando allenta la presa e poi cade anche lui, schiantandosi sul pavimento di marmo con ridondante forza mortale.

Mi volto.

Tina Mulder, che non appare la stessa donna che strillava indifesa, rimette la sua piccola Smith & Wesson nella borsa e sbatte le palpebre. "Aiutami ad alzarmi," chiede, "le mie giunture non sono più quelle di una volta."

Le tendo una mano e ci rialziamo insieme. Penso di piacerle di più quando non faccio commenti sulla sua mira. Ha fatto un delizioso strappo sulla mia giacca col proiettile, ma la pelle sottostante è bruciata solo come se avessi fatto giardinaggio sotto al sole.

Il volto dell'uomo morto, quando lo esamino, è sorpreso quatto il mio. Non ho bisogno di spiegarvi che non ha nessun documento di identificazione, vero?

"Devo andare," dico. "Le autorità saranno qui presto e non posso essere fermata dai poliziotti per rispondere alle loro domande mentre ci sono psicologi pronti a giudicare la mia idoneità in mia assenza."

"Me ne occupo io. Ho... amici qui."

"Così mi ha detto, ma sembra che i suoi amici abbiano qualche intento nascosto."

"Dubito che i miei amici siano dietro tutto questo -- hai notato che non voleva sparare a *te*. Se tu muori, Fox diventerà un vedovo, categoria che può attirare molta simpatia in tribunale."

Rassicurante pensare che i miei nemici difendono la mia integrità fisica perché gli sono utile viva, per potermi così diffamare.

Tina mi sorride sapendo quello che sto pensando. "Su, vai al tuo appuntamento. Mi terrò in contatto."

Me ne vado quando Tina tira fuori un cellulare dalla sua sorprendentemente ben equipaggiata borsetta e comincia a telefonare.

Lottando per uscire dalla città pondero sugli avvertimenti di Tina circa la gravidanza. I miei pensieri continuano a procedere in circolo, immagino i peggiori cliches, che sono Mulderisticamente suggestivi in questo contesto -- cavalli, porte di granai e tutto il resto. Non è che se faccessi una visita all'amichevole Planned Parenthood del mio quartiere i rischi si eliminerebbero. Alcuni studi hanno suggerito una connessione tra l'aborto e il cancro al seno, basandosi sulla teoria che la gravidanza causa una differenziazione delle cellule del seno e che l'interruzione non permette che i normali segnali di spegnimento vengano processati in maniera corretta, così le cellule proliferano senza un ordine preciso, il che è la definizione di cancro. Se il mio tumore rinofaringeo era stato il risultato di un'invasione nel mio sistema riproduttivo, lo stesso processo potrebbe operare anche adesso. Così, mentre Tina può aver ragione sul fatto che una gravidanza potrebbe comportare uno speciale rischio per la mia salute, tornare a mangiare per uno potrebbe essere ancora più pericoloso.

Per non parlare del fatto che non ho idea di cosa Marita abbia fatto per reintegrare la mia fertilità. O è riuscita in qualche modo a generare cellule germinali da altre cellule con un completo complemento di cromosomi, o ha seguito il percorso di qualche ovulo smarrito, che è riuscito a evitare di essere espiantato, e lo ha replicato. E' possibile che uno o due siano stati lasciati al loro posto, magari perché erano malformi e attaccati alle pareti delle mie ovaie. Dio, questo bambino ha più punti a suo sfavore che la squadra dei Phillies.

Se Tina parla con Mulder di questa storia gli farà venire una crisi isterica talmente potente che porterà Miranda ad abbandonare questo vizio sconfitta. Magari possiamo tenere lontana sua madre per un altro anno e fare finta che questo bambino l'abbia portato la cicogna, o che lo abbiamo trovato nel grembo di qualche altra donna rapita.

Abbastanza stranamente, mentre guido verso casa, ripenso a una teca del livello inferiore del Mutter Museum, quella che conteneva, nei bassi, piatti ripiani, tutti gli oggetti che un’otorinolaringoiatra ha rimosso, nel corso degli anni, dallo stomaco dei suoi pazienti e dalle loro cavità nasali. C'era di tutto in quella teca, da semi di mela a piccole zebre giocattolo. Mi chiedo se abbia inconsapevolmente rimosso anche uno o due impianti, causando la morte delle pazienti per il cancro costruito in laboratorio.

 


Iolokus IV: Res Judicata

8/18

Ti ha spezzato, non è vero
Ti ha spezzato il cuore
e ti ha spezzato le ossa
e ti ha distrutto la vita?
Dimentica il gelato, era solo un capriccio
Brancolo mentre provo ad uscire nello stesso modo in cui sono entrato

The Charms

 

Mentre Scully è a Philadelphia, al suo incontro segreto con mia madre, anche io ho organizzato un incontro altrettanto segreto.

Con Mooselet nel passeggino non posso certo aspettarmi che il Park Ranger dell’FDR Memorial creda che sia in servizio, e per evitare eventuali problemi dovuti al fatto che ho la pistola personale infilata nella vita dei pantaloni gli mostro un documento di identificazione, che lui esamina brevemente, anche se sembra più interessato a Mooselet. Si accovaccia fino a che sono faccia a faccia e lei gli afferra la visiera del cappellino di Smokey the

Bear.

"E quale sarebbe il tuo nome?" le chiede con un profondo accento del sud.

Lei sorride e sbatte le palpebre, la piccola civetta.

"Miranda" spiego.

"Allora lei è Prospero, huh?"

"Qualche cosa del genere."

"Farai l'agente dell'FBI quando diventi grande?"

Dio, spero di no.

Lei ridacchia e amoreggia e gli da uno sguardo di traverso, del tipo che la farà cacciare in un mare di guai quando crescerà.

"Dovrà scacciarli con un bastone quando sarà adolescente."

"Le sto già cercando un posto in convento."

"Buona giornata a tutti e due."

Bill è in piedi accanto alla statua del primo cane andato sulla luna, con Matthew nel passeggino. Confronto diretto con bambini. Dieci passi e quello col pannolino più sporco vince.

"Bill."

"Fox."

Ora, io non gli ho mai dato il permesso di usare il mio nome e questo fatto da vita a una rapida discesa non pianificata verso terra.

"Non dovrei parlarti se non è presente il mio avvocato," comincia lui, "probabilmente è illegale."

"Voglio solo sapere perché ti sei improvvisamente interessato a Miranda, dopo quasi sei mesi."

Matthew mi guarda con un'espressione ottusa. Mooselet alza lo sguardo verso di me come per dire: "Quello è un mio parente? Stai scherzando."

"Ho visto la cassetta. So quello che ha fatto mia sorella. E' pericolosa ed è tutta colpa tua."

Faccio un respiro profondo. Bill è uguale ai peggiori fanatici che abbia mai incontrato, fissato su un’unica idea e mai disposto a considerarne una alternativa. Non è diverso da Scully in questo, ma almeno lei ha l'interesse intellettuale/accademico di ascoltare un argomento ben strutturato, anche se la possibilità di farle cambiare idea è inesistente. Anche vestito con una polo e pantaloni di cotone Bill sembra ancora essere in uniforme e ha la postura di un uomo con una sbarra di circa un metro ben ficcata su per il culo.

"Come hai avuto il video, Bill? Era nella custodia della videocassetta di Barney?"

Lui arriccia il naso e guarda verso il Ranger, che sta educatamente cacciando via dei bambini dai pressi di un laghetto al di sotto di una cascata.

"Mi è stata mandata con un biglietto che mi lasciava intendere che mia nipote è in pericolo. Sono preoccupato per il suo benessere, Fox, anche se tu non ci credi."

"Preoccupati anche del benessere di tua sorella. Questo processo non sta certo creando un'atmosfera rilassante. Era felice prima che cominciasse tutta questa storia. Ti mentirei se dicessi che sta trovando un totale appagamento nella maternità - Dana è una persona troppo complicata per una risposta semplice - ma è contenta, e stiamo costruendo una casa sia per lei sia per Miranda."

"Non mi importa cosa dicono gli strizzacervelli che hai ingaggiato. Non hai creato altro che problemi e dolore a mia sorella da quando ha cominciato a lavorare con te, e nessun cottage ricoperto di rose cambierà il fatto che *tu* le hai rovinato la vita. Mia sorella mi sta a cuore, e così mia nipote, tanto che voglio che entrambe stiano lontane da te, dalle tue folli teorie e dalle cose stupide e pericolose che fai. Dana non ascolta ragioni e Miranda è troppo piccola per prendere una decisione. La bambina è l'unica delle due che posso proteggere."

"Non puoi proteggere Miranda! Gesù, Bill, sei per mare la metà dell'anno! Come se la caverebbe Tara se succede qualche cosa?!" La mia voce e la mia pressione del sangue stanno balzando nella stratosfera. "Non sai di che parli. Uomini armati, che fanno esplodere macchine e uccidono bambini e adulti. Tara sarà capace di proteggere Miranda e Matthew quando una dozzina di loro si presenterà alla porta, armati di mitra? Non può! Uccideranno lei e uccideranno Matthew."

"Sei pazzo."

"Se avessi pensato anche solo per un minuto che avresti potuto tenere Miranda al sicuro meglio di me te l'avrei lasciata. Ma non la puoi proteggere."

"Da nemici che esistono nella tua immaginazione. Sei un pericolo per tua figlia e per mia sorella."

Attratto dalle urla il Park Ranger si sposta lentamente verso di noi. Sa che io ho una pistola e senza dubbio è preoccupato che la punterò su quel testa di cazzo di mio cognato. E ne sono tentato. Ma in questo momento sto tremando e balbettando a causa della rabbia e tutte le informazioni che speravo di ottenere da Bill sono mandate all'inferno dalla nostra reciproca animosità.

"Stronzate. Ci vediamo in tribunale." Ringhio e rigiro il passeggino su due ruote.

Mooselet strilla di gioia mentre ci dileguiamo verso la parte più lontana del Memorial e il Park Ranger ci segue a debita distanza. So quello che sta pensando - SCONVOLTO AGENTE DELL'FBI SPARA ALLA FIGLIA E A SE STESSO NELL’FDR MEMORIAL, immaginando i suoi quindici minuti di notorietà. Lo semino, comunque, quando spingo il passeggino fuori dal Memorial e sul prato del Mall. Ci sono varie persone che fanno un picnic e altre famiglie distese sul prato, che formano piccoli gruppi intimi. Immagino che magari un giorno Scully e io, Mooselet, e il bambino cui daremo nome in futuro saremo uno di questi gruppi, faremo volare un aquilone, mangeremo pollo fritto e ci spalmeremo crema solare a vicenda nel giardino d'America.

Bill ha ragione, sono stato capace solo di incasinare la vita di Scully fin dal momento che l'ho incontrata, ma questa è la mia possibilità di rimettere le cose a posto. Le sole tre cose buone nella mia vita sono Scully, Mooselet e chiunque stia crescendo dentro Scully anche mentre le bandiere alla base del Washington Monument sventolano, e non lascerò che Bill, la Roush o Samantha me li portino via.

****

Anche se riesco a infrangere i limiti di velocità di tutte le giurisdizioni che attraverso - è così sollevante essere senza Miranda e poter premere sull'acceleratore - arrivo a casa dopo gli psicologi. Questo gruppo dovrebbe essere amichevole; li paghiamo noi. Ma sospetto che arrivare in ritardo non è comunque una buona cosa. Sono seduti dentro e guardano Mulder e Miranda che giocano in veranda.

Inosservata corro al piano di sopra e mi metto i vestiti da mamma. Jeans, T-shirt rosa con piccoli orsacchiotti sorridenti, calzini rosa e scarpe da ginnastica di tela bianca. Mi lego i capelli frettolosamente, fermandoli con un elastico a fiori e mi dico che sto indossando vestiti di Wal-mart per una buona causa. I jeans sono enormi, nella speranza che potrò metterli per più di un paio di settimane. Ora che sono cosciente di essere incinta mi ritrovo a controllare il mio punto vita quasi ogni ora. Viste la mia altezza e la mia corporatura non riuscirò a nascondere la mia condizione ancora per molto. Do ai capelli un'altra stretta a beneficio del mio look mammificato (mummificato?) e mi lamento col mio riflesso nello specchio. Esca l'agente Dana Scully ed entri la Mamma Yuppie.

Gesù, le cose che faccio...

Mi affretto al piano di sotto, si va in scena.

Mulder ha tirato fuori uno dei giocattoli di legno di Miranda, di quelli con le ruote che puoi trascinare; è un drago rosso-Crayola, con spuntoni gialli e verdi e una bocca ciondolante che si apre e chiude mentre lo tiri. Miranda lo sta trascinando avanti e indietro sul pavimento, tirandolo per il laccio e poi spingendolo via, in modo che torni verso Mulder. Quando esce dal campo visivo di Miranda lei strilla di gioia mista ad apprensione. Poi lo ritrascina verso di sè e farfuglia felice, come non lo avesse mai visto prima. Avanti e indietro, monotono come quello strano programma inglese che guarda lei, dove i pupazzi fanno tutto due volte. Scuoto la testa, sempre più convinta che i bambini siano i veri alieni venuti dallo spazio.

"Vi state divertendo?" mi inginocchio vicino a loro, ma non mi avvicino abbastanza da costringe Mulder a doversi muovere. Non voglio cominciare a litigare mentre gli psicologi stanno guardando.

Mulder non alza lo sguardo, apparentemente affascinato dal gioco di Miranda. Non dovrei essere sorpresa - questo è un uomo che si diverte a guardare il baseball, un gioco con appena meno varianti del passatempo di Miranda. "Certo - questo è un gioco basilare, Freud lo ha teorizzato e poi ha passato la palla a Lacan. L'oggetto rappresenta il corpo della mamma - la neutralità dei sessi non è il punto forte della psicanalisi - e l'idea è che il bambino si sforza di superare l'ansia del distacco dalla madre esercitando un controllo sull'oggetto rappresentativo. E' un primo passo nella sfera del simbolico, la prima storia che un bambino racconta a se stesso."

Lo esamino attentamente. Sembra completamente serio. "Non possiamo limitarci a giocare ad accarezzare il gatto o qualche cosa del genere?"

"Ringrazia il cielo che non viviamo a New York. Lì la lista d'attesa per i migliori asili comincia durante il concepimento. Dovremmo fare cartoncini luminosi e assicurarci che Miranda conosca le tabelline delle moltiplicazioni prima ancora di cominciare a imparare ad andare in bagno da sola."

Come se ci capisse Miranda smette di giocare, ci valuta entrambi con lo sguardo e poi il viso le si arrossa come una rosa in fiore. L'odore che ne consegue è tutto tranne che roseo.

Ci guardiamo. "E' il tuo turno," diciamo simultaneamente, e mi viene da ridere.

Finisco per portarla io al piano di sopra, seguita a discreta distanza dal quartetto. Miranda non aiuta le cose, dimenandosi per salutarli con le braccia. Ha cominciato a salutare da un paio di giorni ed esercita la sua nuova capacità con tutti e tutto. Catzilla fa una corsa kamikaze tra le mie gambe mentre sto per raggiungere il cancelletto in cima alle scale e devo aggrapparmi alla balaustra, quasi facendo cadere la bambina nel procedimento. Innervosita, Miranda si lascia scappare un grido e mi afferra i capelli con più forza di un adulto.

"Shhh," dico, cercando si sembrare rassicurante piuttosto che colei che ha bisogno di essere calmata, ma lei comincia a lamentarsi, scombussolata dalla combinazione di estranei, pannolino sporco e la mia paura.

In un modo o nell'altro riesco ad arrivare nella nursery e la lascio cadere di peso sul tavolo per cambiare i pannolini. Le sgancio le bretelle della tutina e tiro indietro il tessuto. Lei afferra subito le bretelle dondolanti e comincia ad esaminare i ganci. Il pannolino mi si sbrindella tra le mani e quasi vomito. Il piccolo, dolce fagottino di gioia è incrostato di sostanza fecale dall'ombelico alle ginocchia. Suppongo che deve aver smosso le interiora per bene prima che l'odore fouriuscisse ed è riuscita a dimenarsi abbastanza da ricoprirsene. Sono capace di pulire un bambino. Ma in questo caso avrei bisogno di una squadra di disinfestazione e di una maschera antigas.

Miranda ricomincia a strillare più forte del coro dell'Aida, il viso rosso acceso per lo sforzo.

Getto il pannolino sporco nel secchio della spazzatura e la porto, a distanza di un braccio, nel bagno; gli psicologi si sparpagliano come uccellini spaventati. Lasciateli scappare: io sono il patologo, ho sezionato persone dalla gola all'ano. Ho fatto l'autopsia a un elefante dall'interno. Miranda puzza, e non sembra neanche molto pulita, ma se riesco solo a tenerla *contenta*, non devo temere niente se non un rapporto negativo al giudice.

In bagno riempio il lavandino di acqua a temperatura ambiente e le tolgo i vestiti, riuscendo a imbrattarmi di feci la prima felpa della giornata. Pulisco la maggior parte dello schifo con la carta igienica e la butto nel gabinetto. Poi siedo Miranda nel lavandino e la lavo col sapone ipoallergenico che Mulder le ha comprato. Sono preoccupata per le infezioni da coli-batteri e mi assicuro di lavare ogni angolo delle sue piccole pieghe rosee e delle paffute grinze. Con la fortuna che ho, gli psicologi penseranno che sono eccessivamente sessuale nei suoi confronti e mi sento il viso bruciare a causa della pubblica esposizione della mia inettitudine. Miranda continua a urlare a tutto volume.

Mi sento come se stessi per essere bocciata a un esame pratico di igiene dei bambini.

L'asciugo e la lascio cadere, nuda e rosa, in un accappatoio, poi sfrego il lavandino con un prodotto rinforzato alla candeggina. Devo fermarmi due volte per impedirle di giocare con lo spazzolone del gabinetto. Le do una papera di gomma, presa nel mucchio dei suoi giocattoli per il bagno, e questo sembra renderla soddisfatta. Una volta pulito il bagno raccolgo Miranda e la trasporto nella nursery, dove la rivesto con un completo a toppe verdi e le spazzolo i capelli. Nelle scorse settimane i capelli le sono diventati più spessi e scuri, e le cominciano a cadere sulla fronte come quelli di Mulder. Questo mi infastidisce da morire, così le passo un po' della mousse di Mulder sui capelli davanti e li acconcio in un ricciolo, poi li fermo con una molletta di plastica verde a forma di cavalluccio marino, troppo grande perché la possa ingoiare. La molletta sta un po' piegata da un lato, ma almeno riesco a vederle gli occhi.

Miranda mi guarda con assoluto stupore. Non importa le magie che Mulder può fare col drago, io riesco a farle scomparire i capelli! Si guarda le gambe, realizzando che sono ricoperte di un tessuto diverso, si da pure un colpetto a una paffuta coscia per assicurarsene e riguarda verso di me. Alzando le braccia per essere presa su Miranda distrugge l'apparenza di normalità attentamente costruita da Laura.

"Lee!" richiede, "Lee! Lee Lee Lee Lee Lee!"

Non mamma, non ma, non mami, ma 'Lee', che è la parola più vicina a "Scully' che la sua bocca di nove mesi riesce a pronunciare. La prendo in braccio e la porto di sotto. Lei può anche essere completamente sveglia e pronta per giocare a un'altra mano di teorie dello sviluppo con Mulder, ma io sono pronta per un sonnellino.

****

"Che cosa erano tutte quelle stronzate?" Laura è incazzata, seriamente incazzata, e la sua voce suona alta e lamentosa.

"Di che stai parlando?"

"Di quelle stronzate su Freud. Guarda, non mi importa quanto riesci a far sentire inferiore una persona media durante una conversazione casuale, ma queste persone faranno un rapporto alla corte. Vuoi che stiano dalla tua parte, non che siano risentite e vendicative perché le hai fatte sentire stupide. Queste persone le abbiamo ingaggiate noi e non ci saranno utili se non ci fanno apparire sotto una buona luce, voglio solo che ti comporti bene, come un normale padre, più che puoi."

"Ah, c'è solo un'altra cosa."

"Cosa?" ringhia lei, sembrando quasi tanto incavolata quanto può diventare Scully. Forse, penso, sono io che faccio quest'effetto.

"Non so esattamente com'è un padre normale."

"Vatti a vedere qualche replica dei 'Robinson'," mi ordina lei e ruota sui tacchi per andarsene.

Ferito, chiudo la porta di casa dietro di lei e aziono l'allarme, poi comincio il mio giro di ricognizione notturno. Al piano di sotto Warwick è un tutt'uno col suo PC e sta facendo il Java jam, con le cuffie in testa. Attraverso la quiete del resto della casa sento il lamento del trapano da dentista di Kraftwerk. Sul divano Ingveld se ne sta raggomitolata con le mani marcate con allegri menhdi piegate sotto la guancia. Di riflesso prendo la coperta dalla spalliera del divano e gliela sistemo sopra. Warwick non distoglie lo sguardo dallo schermo. Catzilla mi raggiunge in salotto e comincia a strusciarsi amorevolmente contro le mie caviglie, con la coda che mi si arrotola intorno a una gamba nell'equivalente felino di un abbraccio. Lo tiro su e mi si abbandona sulla spalla, con le zampe che mi sfiorano la schiena. Così carico, arranco al piano di sopra.

Mooselet dorme di nuovo sulla faccia, come un gambero, in uno specchio di luce proveniente dal lume sull'armadio. Non voglio svegliarla, ma la giro sulla schiena comunque, per ridurre il rischio di SID. Non si contrae neppure. La gente supplementare che gira per casa l'ha tenuta in modalità da esibizione tutto il giorno e si è addormentata nel seggiolone tra un boccone e l'altro di spaghetti. So esattamente quello che prova. C'è l'ho fatta solo a mettere i piatti nella lavastoviglie e a sistemare la cucina per la notte.

Trovo Scully stesa prona trasversalmente sul letto, i piedi ancora inguainati nelle tanto odiate scarpe da tennis che pendono dal bordo. Penso che avrebbe potuto cavarsela con grazia in tutta questa storia, se non fosse stato per il sacrificio di dover indossare queste scarpe letali. Poso Catzilla sul cuscino e lui prontamente si avvicina a Scully e le odora i capelli. E' il suo modo di misurarle la temperatura emotiva. Apparentemente non è buona, perché Catzilla si rialza sulle zampe, inarca la schiena come una decorazione di Halloween e schizza verso il comodino, dove comincia a controllare se i miei occhiali rappresentano un buon oggetto per giocare.

"Ho fatto veramente una figura da idiota oggi. Ora gli psicologi sanno perfettamente che genitore inetto sono," Scully borbotta nel copriletto.

"Molti sono già caduti di fronte all'orrore di un pannolino."

"Sì, ma avrei dovuto cavarmela meglio," si sta guardando le mani di nuovo, torcendo gli anelli come fossero brufoli che non riesce a spremere.

Capisco cosa significa volere essere il migliore nel lavoro, qualunque questo sia. Ma prendersi cura di un bambino ti disinganna velocemente, facendoti capire che *non* puoi essere il migliore. Se Scully è ancora convinta di doverlo fare perfettamente o non farlo per niente, c'è una buona probabilità che si arrenderà in pochi giorni.

Mi allungo per toglierle le scarpe e comincio a massaggiarle il piede sinistro attraverso il calzettone. Quando spingo il pollice sulla pianta, lei rabbrividisce e piega le dita sul copriletto.

"La mia felpa è rovinata," commenta freddamente, mentre mi siedo dandole le spalle e do uno strattone per portarmi entrambi i suoi piedi in grembo. "Le macchie non se ne andranno."

Rispondo emettendo un suono generale, per indicare che sono attento anche se non do la mia opinione. Scommetto, viste le mie precedenti esperienze, che la felpa può essere salvata; Zuola della tintoria è Rumena e sono abbastanza sicuro che le arti magiche siano incluse nel servizio.

Il filtro HEPA nell'angolo emette un getto di aria fresca che, ci è stato assicurato, inonda la stanza di uno strato di rumore bianco (cortesia di un aggiornamento fatto da Frohike) che impedisce di ascoltare a orecchie curiose, così possiamo parlare in privato.

"Che hai scoperto?" Chiedo.

"La Roush vuole Miranda perché è l'unica sopravvissuta della nuova generazione di umani alieno-influenzati. In realtà è piuttosto retrò, è come te e Samantha - poche modificazioni genetiche, niente pustole verdi, niente sangue tossico. Stanno cercando di tornare alle origini perché erano un successo."

"Se vuoi chiamare George, Jason e il resto dello show di persone ripugnanti un successo."

"Geneticamente erano un successo. Quello che è andato storto è stata l'educazione dei bambini durante la loro crescita. Darien è normale, Emerson ha superato l'influenza dell'ambiente in cui è cresciuto, e tu sei OK."

"Questo è discutibile." Per un certo verso Emerson è la notizia peggiore: non è poi così male avere otto fratelli perdenti, se questo ti rende il migliore, ma Emerson ha superato cose peggiori di me e ne è venuto fuori meglio. Non solo è dolce e gentile, ma ha anche fatto dieci milioni di dollari creando software, prima ancora che io oscurassi la soglia di casa di Bill Patterson. Qualcuno può trovarlo spaventoso, ma vivo da parecchio tempo avendo poca stima di me stesso.

I piccoli piedi di Scully si contraggono tra le mie mani. "Ho dei documenti di Samantha, non li ho ancora letti, e ho anche due fialette che, secondo quanto si dice, contengono un vaccino contro il vaiolo che dovrebbe essere adatto a proteggere Miranda dai virus costruiti geneticamente. Penso che la dovrò vaccinare."

"Ti fidi di mia madre?" Siamo onesti, le solite battute sulle suocere non bastano a nascondere la vera natura della situazione.

"No, ma penso abbia detto la verità sul vaccino. La sua storia a riguardo della tua maggiore resistenza alle malattie coincide con quello che già sapevamo circa le tue guarigioni rapide e può anche aiutarci a spiegare perché non sei morto in Russia come tanti altri soggetti ai test."

"Se credi sia una buona idea," salgo verso le caviglie e la sento gemere, non sono sicuro se per il massaggio o per la mia capitolazione alla sua richiesta.

Si divincola e si siede, portando le ginocchia al petto e ritirandosi verso la testiera del letto. Le afferro una caviglia e la tiro verso di me sul copriletto. Lei mi guarda come se le stessi tirando la coda. Un po' più rozzamente di quanto avrei dovuto le rimetto i piedi sul mio grembo e ricomincio a massaggiarle le piante. Noto che quando le tocco lo stinco le sue dita si distendono come quelle di Miranda e questo mi fa provare una sensazione che mi rende difficile deglutire.

"Ho parlato coi Gunmen. Sono riusciti a rintracciare alcuni scienziati che lavoravano per la Roush," dico e le tolgo i calzettoni, trovando le dita dipinte color ciliegia. "Pensavo di andare a vedere se hanno qualche connessione con Bill o se stanno continuando i progetti genetici."

"Vuoi andare *tu* a cercarli? Lasciandomi qui con Miranda e la stampa? Sono diventata una donna debole e indifesa perché sono *in cinta*? Come se mi abbassasse il quoziente intellettivo o il grado d'efficienza?" La sua voce comincia a diventare dura e discontinua, la versione di Scully della petulanza.

Qualche volta mi piacerebbe fosse petulante, tanto per cambiare.

Catzilla, colto di sorpresa dal nuovo tono di voce, corre sotto al letto.

"Ehi, ehi," l'avverto, facendo salire le mani ai suoi fianchi fino ad afferrarla per i passanti dei jeans. "Sei ancora sospesa per aver sparato a George. Non possiamo andare tutti e due - Warwick non può neanche prendere Mooselet in braccio ancora e Ingveld lavora tutto il giorno. Tu resti qui e gestisci i rapporti con gli avvocati e i valutatori. Mi porto Zippy e andrà tutto bene."

"Mi stai *mollando*."

Mi afferra per il colletto sbottonato della Henley, facendomi male al collo che si sta ancora rimarginando e ricordandomi quanti gironi infernali i manipolatori genetici ci hanno costretto ad attraverasare. Non mi piace il suo sguardo, mi ricorda il Texas, l'Arizona e quando le cose tra noi erano squallide come una landa desolata.

"Ti sto dicendo cosa farò. E questo esclude che ti stia mollando." Le metto una mano sul seno. Ovviamente il massaggio non funziona.

Lei volta la faccia quando la cerco con la bocca.

"Non lo fare," mormora.

"Fare cosa?" Ora sono sollevato su un ginocchio su di lei e se l'attività sessuale non comincia a breve sono in serio pericolo di cadere dal letto.

"E' così che vuoi che Miranda risolva *le sue* discussioni?"

La libero all'istante e ruoto, per sedermi accanto a lei. "Sei brava."

"Grazie." Quasi sorride.

"Se torno in ritardo non è poi una tragedia, ma tu *devi* essere presente a tutti gli appuntamenti. Prometto che mi comporterò bene, mi incollerò il cellulare alla giacca, mi chinerò quando vedo arrivare un pugno, farò tutto quello che di solito non faccio."

Gli angoli della sua piccola bocca si avvicinano tra loro. "Posso convincerti a dotarci di un sistema di monitor?"

"O guinzagli abbinati per Miranda e me."

Lei alza un sopracciglio color ruggine fino a farlo sembrare una parentesi. Per quello che ne so, sta prendendo in considerazione la proposta.

Le faccio un ampio sorriso dissoluto. "Allora, possiamo fare sesso adesso?"

Sbuffa. "Non sono sicura che sia una buona idea, penso che comincerò una dieta."

"Dana, le diete sono così *antiquate*. Perché non riesci a vivere nel *presente*?"

Il primo vero sorriso che vedo da giorni le adorna le labbra. "Veramente ho un regalo per te." Si precipita al bordo del letto e salta giù, togliendosi la felpa mentre procede.

Un grande oggetto piatto, coperto da un lenzuolo, è appoggiato al muro. L'avevo notato vagamente quando ero entrato, ma lo stato emotivo di Scully era a livello Defcon One e non gli avevo dedicato le mie piene capacità intellettive.

"Ho ordinato uno specchio per l'armadio," dice, tirando via il lenzuolo e facendolo scivolare per terra, "ma ho pensato che possiamo provarlo prima che sia istallato permanentemente." Messo per lungo contro il muro, lo specchio è più lungo di quanto lei sia alta e almeno due piedi e mezzo più largo.

Ci metto un paio di secondi per capire le sue intenzioni e poi penso di essere stato rapito e che gli alieni stanno alimentando le mie fantasie erotiche per poi raccogliere il mio seme. Scully guarda i miei occhi stupiti e si stringe nelle spalle. "Se non ti interessa..."

"No!" strillo. "Voglio dire, sì! Sì!" Vedrai, Molly Bloom, penso tra me e me, ma siamo sposati adesso e teoricamente non ho più bisogno di impressionarla con la mia bravura.

In piedi sul lenzuolo ormai caduto tende un braccio all’indietro per togliersi il legacapelli e il movimento le spinge in fuori il seno; il mio uccello pulsa come lei si stesse levando dai capezzoli dei copricapezzoli da spogliarellista. Attraverso uno smog di lussuria la guardo spogliarsi e seguo il suo esempio.

Si distende sul lenzuolo (ingegnosa Scully, non sul ruvido tappeto, penso) e si mette su un fianco, per studiare il suo corpo nello specchio. "Beh?" Chiede, e si passa una mano sul seno, come per vedere se è bella.

Potrei dirle: sei bellissima. Mi tolgo i vestiti come se mi stessi espellendo da un aereo da combattimento colpito e la raggiungo, così da poter vedere entrambi nello specchio.

Non senza rimorso decido di saltare la fase del sesso orale, perché non mi fornirebbe un'ulteriore stimolazione visiva.

Scivolandole dietro la cingo con un braccio e guardo l'uomo diabolicamente bello di fronte a me che stringe il seno della sua partner. Lei appoggia la testa al mio petto deturpato e la colonna sonora si arricchisce di un soffice gemito. Riesco a sentire la sua pelle umida su tutto il mio corpo mentre le guardo il seno arrossire e gonfiarsi sotto la mia mano.

La sollevo in modo da poter infilare una mano e pizzicarle il capezzolo più vicino al pavimento. L'altra mano si tuffa tra le sue gambe e le guardo aprirsi. Mentre non raccomanderei rosso e rosa come accostamento nel vestire, su Scully mi attira come un insetto verso un fiore sbocciato. Lo specchio mostra le dita di un uomo scomparire all'interno della sua amante, poi riemergere lentamente, scivolose e splendenti. Ripeto il movimento perché mi piace guardarlo. Di nuovo, così lentamente che Scully prova a spingere contro il lenzuolo per incitarmi ad aumentare il ritmo.

Poi chiude le gambe intorno alla mia mano con una sforbiciata, intrappolandomi nelle sue calde profondità di zucchero e burro fuso. E' una bella sensazione, come se mi si stesse sciogliendo la mano fino alle ossa, ma mi oscura la visuale, così tiro via la mano, lasciando una scia calda e umida sulla sua coscia.

Vedo il suo riflesso che guarda il mio quando fisso il suo volto nello specchio. Il mio doppione è impegnato a desiderare ardentemente la Scully vera mentre mi guarda. Questo scambio di sguardi attraverso lo specchio è meno crudo, meno doloroso, del guardaci direttamente.

E' tempo di agire. Con entrambe le mani la prendo per le spalle, per farla mettere in ginocchio. Il suo riflesso nello specchio le impedisce di nascondere l'esitazione momentanea che le attraversa i lineamenti come un lampo di fuoco, ma si tiene eroicamente sollevata sul lenzuolo e mi permette di osservarla.

Le tiro un po' indietro i gomiti in modo da poterle vedere il seno. Tirati dalla forza di gravità i duri piccoli capezzoli puntano verso il basso e sono indicibilmente splendidi, e le mani mi tremano al ricordo di averli toccati.

Con mano impacciata le scosto i capelli dal collo raccogliendoli tutti da una parte, così nello specchio il suo viso appare incorniciato da un sipario brillante, come quelli che usano i maghi. Di profilo il suo volto è perfetto come una statua greca. E' Galatea al contrario: il mio amore l'ha trasformata in pietra.

Ma ora non è di pietra. Non mentre si sta sollevando verso di me con un ringhio affamato mentre io la fisso. Il movimento le fa ondeggiare il seno e afferro questo nuovo frutto legittimo, tenendo una mano sul pavimento per non schiacciarla.

Gli occhi della Scully nello specchio sono spalancati e imploranti. Non può essere vero, la donna reale non si farebbe mai sorprendere così vulnerabile, ma il film proiettato sul vetro argenteo è convincente e abbasso la testa sul suo collo continuando a guardare lo show. L'uomo nello specchio la ricopre come una fascinosa pelliccia. Mette una mano tra le gambe della sua partner e si strofina contro di lei.

"Per favore - " il doppione di Scully nello specchio geme.

E' calda e bagnata, non come i film porno, che sono sempre freddi e asciutti. Ma il nostro film è ancora in onda e io sono sia spettatore sia regista; seguo le istruzioni dell'uomo nello specchio, spingendo lentamente, guardando le sue vertebre agitarsi e l'argento rosso sulla sua schiena scintillare mentre inspira.

"Per favore - più forte - più veloce - di più -" la donna supplica tra respiri affannati, mentre l'uomo spinge bramoso.

Il profilo del suo corpo somiglia ancora a quello di un gatto, ma l'orgoglio è scomparso, lasciando posto al disperato desiderio di essere scopata. La sua testa è sollevata, i capelli fiammeggianti e il sedere per aria come fosse in calore. L'uomo nello specchio sta guardando la mia Scully con passione talmente consumante che penso romperà il muro che ci separa e si impadronirà di lei.

No. Non la può avere, nessuno la può avere tranne me. Nessun immagine, nessun fratello, nessun nemico o amico me la porterà via. Penso di dirlo a voce alta, ma non ne sono sicuro, perché mi sto sconvolgendo nel profondo delle sue profondità bagnate e strette come un pesce fulminato, aggrappato all'osso ricoperto di soffice pelle di camoscio del suo fianco per rimanere ancorato alla terra.

Quando le crollo sopra, perde stabilità e cade per terra sotto di me. Mi sono rimaste abbastanza funzioni cerebrali da mettere una mano nelle vicinanze del suo clitoride e lasciare che spinga contro di me fino a che viene anche lei, con un urlo che sembra più di dolore che di piacere. Il suo corpo si tende quando l'emozione l’attraversa, la gola bianca come una linea di gelo attraverso l'onda dei capelli. Alla fine non mi spinge via, anche se devo pesarle una tonnellata sulla schiena. Quando la sanità mentale ritorna rotolo su un fianco, in modo da non ucciderla.

"Dana?" ansimo, raggomitolandomi alle sue spalle in modo da poter vedere il suo corpo disteso come una Maya nuda, mentre il suo sudore si raffredda sulla mia pelle.

Scully inclina la testa. Nello specchio, vedo i suoi capelli che cadono leggeri e sfiorano il lenzuolo accanto al suo orecchio. "Mmm?"

"Ordina un altro specchio, questo lascialo qui."

Lei ride e poi sbadiglia. Evidentemente l'ho sfinita. Bene, un breve soggiorno in ospedale per una convalescenza non sarebbe fuori luogo neanche per me.

"Dana?"

"Unh?"

"Ti ho detto che ho comprato una telecamera?"

Capisco che è stanca perché fa una risata secca e poi si gira, oscurando la sua rivale dalla schiena argentata. "Dovremmo andare a letto o sarai troppo indolenzito per sederti domani." Si alza, vacillando appena, e mi tende una mano per farmi alzare.

Abbiamo fatto pace troppo bene, ora voglio restare al suo fianco. O alle sue gambe, al suo seno, allo specchio. La stringo forte come fosse la mia coperta di Linus e dormo.

 

 


Iolokus IV: Res Judicata

9/18

Avvicina un po' di più gli occhi
Non mi metto tra te e le tue ambizioni
Sono una ragazza da poster senza un poster
Sono fatta di trentadue gusti, e più ancora.

Ani DiFranco

Non è facile decidere come vestirsi per andare all'Hoover Building con una bambina piccola al seguito. Un completo è fuori discussione, dato che Miranda ha la tendenza a sparare letteralmente fuori fluidi e pezzi di cibo con molto vigore su ogni indumento che porta l'etichetta 'lavare a secco'. Tecnicamente sono anche sospesa per aver sparato a George Naxos, ma vado ugualmente ad aggiornare l'ufficio Risorse Umane sul mio recente cambiamento di stato maritale. O dovrei dire marziale? Mi decido per una camicia bianca di cotone stile Oxford e un paio di pantaloni di cotone. Mi ci manca una cravatta e sembra che vada a servire ai tavoli da Friday's. I bottoni della camicia sono sulla strada giusta per scoppiare dove il mio seno è gonfio. Devo tirarla fuori dai pantaloni e lasciarla ricadere sulla cintura e rifletto sul fatto che tra un paio di settimane dovrò veramente cominciare a rifarmi il guardaroba. I vestiti che mi sono rimasti dai tempi in cui ero 'grassa' stanno per finire.

Nel momento in cui esco dal vialetto di casa Miranda comincia gli urli tipici dei viaggi in macchina, allora metto su una vecchia cassetta degli Abba. Questo sembra placarla abbastanza da permettermi di guidare senza uccidere entrambe. Parcheggio nel garage sotto il palazzo e mi isso Miranda su un fianco e la borsa dei pannolini a tracolla. Grazie al cielo l'idea di Mulder di borsa per i pannolini è una vecchia valigetta porta computer piuttosto che qualche cosa ricoperto di saltellanti coniglietti. Non penso che ce l'avrei fatta altrimenti. Il viaggio fino all'ufficio Risorse Umane è abbastanza tranquillo dato che non conosco quasi nessuno degli impiegati; accettano il fatto che ho con me un bambino come sia una cosa normale.

Gli impiegati, sia maschi sia femmine, si passano Miranda, la abbracciano teneramente e tubano mentre lei sorride e tuba a sua volta, con la finta sincerità di un politico. Naturalmente, preferirei battesse le strade per carriera piuttosto che cercare di ottenere un incarico pubblico. Sono commossa dal fatto che ogni volta che viene passata da una persona all'altra mi guarda per essere rassicurata. Ho letto i libri di Mulder sullo sviluppo dei bambini, di nascosto, e ora so che Miranda sta mostrando i classici comportamenti che rivelano l'insicurezza nei legami, il che è comune per i bambini che hanno entrambi i genitori che lavorano. Se non avesse sviluppato legami, sarebbe più ansiosa e comincerebbe ad agitarsi e piagnucolare, avvertendo il pericolo di essere lasciata con degli sconosciti. D'altro canto è molto più legata a Mulder e Warwick che a me, il che è comprensibile, perché io le sono stata vicina a tempo pieno solo per un mese, dopo i sei in cui ero lontana, e non si fida di me al 100% ancora. E non è la sola.

Nessuno è sorpreso dal fatto che non ho intenzione di cambiare cognome. Ho il sospetto che la politica ufficiale sia che un solo Mulder nella lista degli stipendi sia più che sufficiente. Permettete che mi corregga, un solo Mulder che mette alla prova i limiti del piano di previdenza sociale è più che sufficiente. Il mio ora marito ha probabilmente il suo personale file commemorativo, tra le lodi e i rimproveri che ha accumulato durante i suoi anni di occupazione.

Dopo aver finito con tutte le carte porto Miranda su, al livello esecutivo, e mi preparo ad affrontare il leone nella tana. Kimberly mi saluta a bocca aperta, riprendendosi subito con un sorriso imbarazzato.

"E' appena arrivata una e-mail dalle Risorse Umane," dice, diventando di un colore rosa scuro, "immagino di dovermi congratulare."

La sua felicità è falsa, lo so. Il pettegolezzo che va avanti da anni insinua che gli piaccia Mulder. Francamente, penso che lui abbia incoraggiato questa sua cotta per avere un miglior accesso a Skinner. Questa prontezza a usare il suo aspetto piacente e il suo fascino per ottenere quello che vuole non è uno dei tratti migliori del carattere di Mulder. Dovremmo parlarne. Una delle cose di cui non abbiamo discusso è quanta parte del matrimonio sarà una finzione legale e quanta no. Magari sono particolarmente sensibile al problema dato che in autunno sarò larga quanto il Sud America.

"Grazie. C'è il Vice Direttore?"

Lei preme l'intercom e dopo breve sono ammessa nell'Inner Sanctum.

Non penso Skinner si aspettasse di vedere Miranda con me, dato che mi guarda come recassi un mucchio di rifiuti biologici piuttosto che un piccolo essere umano. Inspiegabilmente, questo fatto mi irrita. Skinner si alza in piedi e mi stringe la mano squadrandomi con un'espressione diffidente, come se Miranda o io stessa stessimo per sporcare il suo bel tappeto beige. Cavolo, sono anni che ho imparato ad andare in bagno e sono anche diventata abbastanza brava da vomitare nei cestini della spazzatura quando le nausee mattutine mi colpiscono. Mi siedo al posto dei visitatori e Miranda sta ritta sulle mie gambe, tirandomi i capelli e fissando l'uomo con la testa luccicante dietro la grande scrivania.

"Mi deve perdonare per aver portato Miranda, Warwick non se la sente ancora di riprendere a fare la tata a tempo pieno. Il suo fisioterapista non vuole che sollevi oggetti pesanti finché la spalla non è riabilitata."

"Sta diventando veramente grossa."

"Cammina carponi adesso e ha cominciato a vagare da un mobile all'altro da sola. Penso che camminerà prima della fine del mese."

"Ho saputo che è stata all'ufficio Risorse Umane."

Vuole che sia io a dirlo. Non può semplicemente accettare i fatti, come se avessi semplicemente cambiato le mie ritenute d'acconto così da dovere più denaro ai miei datori di lavoro in Aprile. Devo ammettere esplicitamente quello che ho fatto - quello che Mulder e io abbiamo fatto - come fosse un altro dei nostri casini sul campo, come perderci un corpo, una pistola, o dare noia ai poliziotti locali.

"Sì. A causa della questione della custodia con mio fratello, Mulder e io ci siamo sposati la settimana scorsa. E' stata una cerimonia *molto* intima, hanno partecipato solo i parenti stretti."

"Congratulazioni," dice lui, in un tono che indica che è profondamente dispiaciuto di un ennesimo mio errore, un altro di una lunga lista.

"Che sia Bill a crescere Miranda piuttosto che Mulder non è un'opzione. Sposerei Newt Gingich per impedirlo. Mulder e io non lavoriamo più nella stessa divisione e non abbiamo virtualmente contatti sul posto di lavoro, così non dovrebbe esserci alcun conflitto di interessi."

"Questa sarebbe l'ultima delle mie preoccupazioni."

Deglutisco e Miranda si dimena sul mio grembo come un gatto bagnato, poi tende una mano sbavata per afferrare il bulldog d'ottone sulla scrivania di Skinner facendo cadere la targa col suo nome, la tazza del caffè, la lampada da tavolo e il portapenne. Mortificata, mi chino per raccogliere le cose dal pavimento mentre Miranda si lamenta dell'impossibilità di catturare il lucente bulldog.

"Na na na LEE! NA! GATTO! LEEEEEE!!!!!!!!" brontola, con lo stesso tono che Mulder adotta quando gli dico che non può fare qualche cosa.

Ogni tanto giuro che, se non avessi fatto i test io stessa, penserei che Miranda sia un clone cromosomo-X di Mulder.

"Lasci stare, agente Scully."

Sconfitta mi risiedo e faccio rimbalzare Miranda sulle mie ginocchia finché lei ride e applaude.

"Signore, il nostro avvocato si metterà in contatto con lei per farla testimoniare al processo. Per favore, tenga a mente che Miranda è stata creata in uno dei laboratori della Roush per uno dei loro esperimenti. Mulder e io crediamo che qualche branca della Roush stia usando Bill come mezzo per accedere a Miranda, il che non sarebbe assolutamente salutare per lei. Capisca che, qualunque cosa pensa delle nostre capacità come genitori, la vera alternativa di Miranda non è Bill, ma la Roush."

"Ha delle prove a riguardo?"

Mi viene da ridere, quando mai abbiamo avuto prove di qualche cosa?

"Le stiamo cercando in questo momento. Non deve neanche assegnargli un numero come caso a parte, perché ricade sotto il file originale di Miranda."

"Ci sta lavorando anche l'agente Zipparelli?"

Traduzione: c'è qualcuno di sano di mente coinvolto in quest'affare?

"Sì."

"Dite all'avvocato di contattarmi con la lista dei giorni delle udienze."

Non vorrei continuare a rischiare, ma sono dolorosamente conscia di quanto Skinner non ami le sorprese.

"Un'altra cosa, Signore."

L'espressione corrucciata di Skinner mi dice che sto facendo il tip tap in una pozzanghera di nitroglicerina.

"Prenderò un periodo di vacanza in Gennaio. L'Agente Zipparelli è disposto a sbrigarsi a chiudere tutti i casi aperti per quella data. Dal mese di Novembre in poi sarò disponibile ad essere consultata, ma non per lavori sul campo."

"Di nuovo, congratulazioni."

Nell'ascensore, mentre mi avvio al parcheggio, mi domando quanto tempo c'è voluto a Skinner per prendere lo Scotch che, probabilmente, tiene nascosto nella credenza. Miranda guarda i numeri dei piani che si illuminano sopra la sua testa e scoppia in un deliziato scampanio di risate. Inalo il suo dolce odore di bambina e mi rendo conto che è meglio di qualunque candela aromatizzata al mondo.

****

Venti scienziati, ognuno al top nel suo rispettivo campo genetico, scompaiono nel nulla e nessuno nota niente. Il denaro risponde a molte domande, chiude numerosi occhi e chiude molte bocche.

Ma, se cinque di questi scienziati hanno mogli e/o figli? E se, per coincidenza, tutte e cinque queste unità familiari si trasferiscono nella grande area di Chicago quattro mesi dopo le prime scomparse?

Questo dimostra che i valori familiari e le cospirazioni non si possono mescolare.

La BioQuest è una società troppo nuova e piccola per avere il suo edificio. Invece hanno preso in affitto un piano in un indefinito palazzo di uffici giù in città. Riesco ad entrare negli uffici al piano di sotto facendo un uso giudizioso del mio distintivo e poi aspetto l'ora di chiusura; a quel punto mi avvio verso il piano di sopra. C'è meno sicurezza di quanta pensassi e mi ritrovo in un corridoio dai toni grigi cosparso di quadri astratti, di quelli che gli scienziati generalmente preferiscono.

Anche i servi dell'oscurità devono sapere dove sono gli uffici l'uno dell'altro, e trovo il posto di lavoro di una certa Justine Barnabas, il cui nome è abbastanza simile a quello del Dr. Judith Barnaby, avvistata l'ultima volta nella enclave per le ricerche genetiche della Roush in Texas. Sono fiducioso di aver trovato il posto giusto. Secondo l'organigramma della Roush, Judith ha lavorato direttamente sotto Samantha Mann, la mia sorella di un tempo e lo scienziato pazzo che ha mescolato sperma e ovuli per creare Miranda (tra gli altri.)

Judith ha lasciato le luci accese; chiudo la porta e spengo tutto, tranne la lampada sulla scrivania. I larghi banchi di casellari allineati sul muro dell'ufficio sono prevalentemente vuoti, come si addice a una giovane società. Ci sono dei prospetti societari, il suo contratto di impiego e una pila di relazioni tecniche incomprensibili che apparentemente trattano di topi da laboratorio. E non sono sicuro che il termine topi da laboratorio non sia un eufemismo per graziosi piccoli bambini.

Sento un movimento nel corridoio e le voci di due donne. E' Judith che sta tornando? Beh, io non sono Holofernes e non ho paura. Mi sistemo nella confortevole poltrona dietro la scrivania e aspetto che entri. Con le luci basse e il viso nell'ombra il mio naso non abbellito chirurgicamente non è così evidente e provo a ricordare la voce monotona e roca di Jason Lindsay.

Si apre la porta e una donna entra; la riconosco come Judith da una foto sulla scrivania che ritrae Judith con una ragazzina. Capelli lisci pari lunghi fino alle spalle, un po' carnosa ma succulenta, con un'ampia bocca beffarda che promette sia battute argute sia grandiosi pompini. (Dio, sarà l'anello che porto al dito il responsabile delle recenti tracce di consapevolezza sessuale verso le altre donne? Magari contiene un altro microchip che trasmette pensieri lascivi.) Judith si chiude la porta alle spalle e si gira, il suo viso è impietrito dalla sorpresa quando si rende conto della mia figura scura che ozia in maniera proprietaria sulla sua poltrona.

"Sembra che tu abbia visto un fantasma," biascico con la voce di Jason.

"Oh mio Dio, Jason --?" dal suo sguardo, posso dire che sono stati amanti. Il tipo si è sicuramente dato da fare.

Le sue mani colpiscono ripetutamente il muro finché non trovano l'interruttore della luce ed entrambi sbattiamo le ciglia, inondati dal bagliore fluorescente.

Lei inspira tremando. "Non sei - non sei Jason."

Riconquistando un po' di equilibrio avanza nell'ufficio, così da ritrovarsi in piedi dall'altra parte delle scrivania di fronte a me.

"Quale sei di loro?"

"Ti do nove possibilità per indovinare e le prime otto non contano."

"Fox Mulder," dice, chinandosi in avanti per esaminarmi. "Hai il neo sul viso, non siamo mai riusciti a capire come funzionano le piccole variazioni nella pigmentazione."

"Sì, sono sicuro sia molto interessante, ma sono qui per scoprire che cosa volete da mia figlia."

Lei sbatte le ciglia. "Alla luce dei recenti eventi, sarei una stupida a rispondere a questa domanda, non è vero? Penso che se ne dovrebbe andare prima che chiami le guardie."

"Non mi prenda per il culo, potrei far venire qui una squadra di agenti in quindici minuti se volessi distruggere la sua operazione. Le sto offrendo una possibilità di fare le cose in maniera tranquilla."

La bocca sensuale si serra più forte di quella di Scully e fa nascere desideri pericolosi sotto la superficie della mia ragione. Allontano la sedia dalla scrivania e attentamente poso la mano sul tampone di carta assorbente, accanto al mouse ped.

"Dr. Barnabas, ne sa abbastanza su di me da sapere che sono piuttosto irritabile. Una tendenza della mia stirpe, suppongo. In questo momento sono un micro-millimetro vicino alla perdita di mia figlia e questo mi rende inquieto. E lei non vuole che mi inquieti, vero?"

"Va bene," dice lei. "Le dirò cosa vuole sapere perché non abbiamo niente a che fare con quello che la preoccupa. Siamo interessati alla sua accresciuta resistenza ad altri organismi alieni e devo ammettere che abbiamo infinite difficoltà a fare diventare questa resistenza realtà. In qualche modo la distruzione del laboratorio in Texas è stata mandata da Dio, abbiamo dovuto escogitare molte altre strategie aggressive e crediamo che alcune di loro ci abbiamo ripagato. Non abbiamo bisogno di sua figlia, come lei la chiama."

"Allora che c'entra il nuovo ufficio legale della BioQuest nell'azione per la custodia?" Non ho assolutamente intenzione di pensare alla frase 'altri organismi alieni', nossignore.

Judith si stringe nelle spalle. "Le sembro un avvocato? Abbiamo abbastanza problemi con la ricostruzione senza cercarne da lei e i suoi amici del governo. Se vuole qualcuno da incolpare, le consiglio di guardare al mio precedente capo -- Samantha Mann. La sua dipartita quasi ci fa uccidere tutti, ma non sarei sorpresa di scoprire che sta ancora manipolando gli eventi. Apparentemente ha fatto le sue... alleanze, suppongo... con quelli 'più in alto'" Punta un pollice verso il soffitto, come a indicare la possibilità di un coinvolgimento alieno. "Se Sam vuole ricominciare un programma di creazione di sua iniziativa, anche se ha un appoggio, ha bisogno della materia prima."

"E voi no?"

"Per favore Mr. Mulder. Lo sperma suo e dei suoi fratelli è andato in più posti di quello di Bill Clinton. Potrei popolare una piccola nazione asiatica coi suoi parenti, se volessi. Abbiamo già giocato quella mano," sorride; l'allusione alla relazione più che fraterna tra Jason e Ian mi fa rivoltare lo stomaco.

Mi sento percettivo quanto un mobile da ufficio. Niente di tutto questo ha senso. Anche se avessero enormi scorte di materiale genetico, molto è andato distrutto in Texas e non posso credere che Miranda non gli interessi. Può essere che Judith attribuisca le motivazioni della sua organizzazione a Sam? Altri informatori mi hanno fatto simili dichiarazioni ingannevoli in passato.

"Suppongo non abbia il numero di telefono di Sam."

Fa un cenno al suo Rolodex quasi vuoto. "Ho paura di no, ma siamo sempre felici di cooperare con le forze dell'ordine."

Ci scommetto. Judith mi guarda come fossi un martini da bere dopo un duro giorno di lavoro. Sospetto che, se glielo chiedessi, interpreterebbe uno dei più comuni scenari capo/segretaria dei miei film porno. Ma probabilmente era presente quando Miranda e tutti gli altri bambini creati sono stati inseriti negli uteri delle donne rapite. E' un produttore di mercanzia, un fornitore di carne, e questo è tanto efficace nello smorzare la mia libido quanto il nitrato di potassio.

"Lasciate in pace la mia famiglia," dico, scontento di notare che le parole mi escono più imploranti che strafottenti ed energiche. "Restate dalla vostra parte della linea e io starò dalla mia."

"Le minacce, Mr. Mulder, dovrebbero venire solo da uomini che sono nella posizione di poterle portare a termine."

"Se portate via Miranda non avrò niente da perdere. Lei e i suoi manipolatori dovreste rifletterci per un attimo," mi alzo e tengo la pistola saldamente nella mano, usandola per fare un gesto verso la fotografia che ritrae lei e la figlia dai capelli scuri sulla scrivania. "Anche lei ha una figlia, le suggerisco di immaginare la nostra situazione capovolta."

Allungando una mano in tasca, le passo uno dei miei biglietti da visita col numero del mio Bat-telefono sopra.

"Se cambia idea, o dovesse ricordare qualche cosa, apprezzerei una telefonata."

Indico la fotografia sulla scrivania.

"E' fortunata che non abbia ereditato il nostro naso."

Quando me ne vado, Judith sta già prendendo il telefono per chiamare le guardie.

***

Questo pomeriggio viene il camion dei traslochi e scarica tutto il contenuto del mio appartamento di Annapolis, che riempie il garage fino a farlo scoppiare. Mi rendo ridicola, agitandomi su che scatolone va dove, in maniera tipicamente femminile, ma i traslocatori si limitano a sorridere e portare sulle spalle scatoloni e mobili, con sorrisi indulgenti e corpi deliziosamente abbronzati, come nella pubblicità della Diet Coke. Li pago, cercando di non fare caso all'effetto che l'eccesso di testosterone ha sul mio corpo già travolto dagli ormoni. Sono probabilemnte abituati ad avere a che fare con donne che arrossiscono e balbettano - un rischio del mestiere.

Dopo che se ne sono andati, rimango ritta tra le scatole e i mobili con Miranda incollata al fianco e diverse cose mi rendono ansiosa. Con l'appartamento di Annapolis ormai nel passato, la mia via di fuga è stata tagliata. Non ho nessun posto dove andare se le cose vanno male. D'altro canto, se le cose funzioneranno, mi si presenta una possibilità altrettanto attraente - dovrò organizzare una vendita di cose usate nel giardino di casa.

Ancora in modalità iper-attiva porto Miranda di sopra e mi aggiro tra le camere da letto, cercando di farmi venire in mente cosa fare col prossimo bambino. Essendo cresciuta nelle case delle basi militari e avendo sempre dovuto dividere la mia stanza con Missy, non mi sogno di infliggere lo stesso trattamento a Miranda e al bambino cui Verrà Dato Nome in Futuro. Questa è un'altra questione che mi fa crollare al suolo in stato di shock. Non abbiamo ancora parlato di nomi, non abbiamo pianificato niente, non intendevamo assolutamente avere questo bambino.

Sono stata così presa dal processo e stordita dal matrimonio e dalla gravidanza che non mi sono preoccupata di guardare così lontano. In passato avevo un piano per la mia vita. Sarei dovuta diventare capo dei Patologi Forensi a Quantico all'età di quarantacinque anni, avrei dovuto sposare un chirurgo e guidare una Volvo station vagon con un bel bambino e un bel Golden Retrevier sul sedile posteriore. Avrei dovuto alternare le vacanze tra la mia famiglia e quella di mio marito e mio padre avrebbe raccontato a mio figlio le stesse storie che raccontava a me quando avevo la sua età.

Poi ho incontrato Mulder, che ha mandato al diavolo tutti i miei piani.

Ora ho un matrimonio che è una falsità legale, nessun padre, nessuna sorella, una mamma che ha tradito la mia fiducia nel modo più carino possibile, un gatto, una figlia concepita in un buio laboratorio chissà dove, come parte di un folle piano, e un secondo bambino che potrebbe o meno uccidermi mentre cresce dentro di me.

Improvvisamente mi manca Mulder e provo un dolore talmente fisico che quasi vomito nel corridoio.

Miranda, percependo il mio umore, avanza e si issa sul mio corpo finché siamo naso contro naso.

"Lee Pah?" mi chiede.

E quando comincio a piangere lo fa anche lei; la miseria odia essere sola.

Poi andiamo al piano di sotto a mangiare gelato.

Non posso credere quanto la casa sia vuota senza Mulder. Pensavo che avrei potuto usare questo tempo per immergermi nella mia privacy, senza averlo sempre addosso come l'angelo custode che è spesso stato in passato. Ma a dire la verità, comincio a sentire che Mulder ha un migliore rapporto del mio con la realtà. La sua nonchalance nel trattare con Miranda, l'esasperazione nei confronti degli avvocati, la logica irrefutabile del nostro bizzarro matrimonio e il modo disinvolto con cui ha accettato il fatto che sono incinta. Veramente il fatto che l'abbia accettato è discutibile. Dopo tutto questo tempo, dopo tutto quello che abbiamo passato, la cosa che so per certa è che lo conosco pochissimo.

La felicità non è una pistola calda. È gelato freddo, e questa notte ho bisogno di molta felicità.

****

Nonostante l'implicita promessa che ho fatto al Dr. Barnaby, ottengo che il Bureau di Chicago irrompa un'ora dopo che me ne sono andato e chiuda il posto. Spiacevolmente per la Roush, non solo erano stati accusati di aver condotto esperimenti illeciti e mortali su esseri umani, ma erano *anche* incappati nelle leggi federali sulla confisca. Ciò significa che le attività della Roush erano diventate proprietà del governo; un corollario stabilisce che qualsiasi tentativo di nascondere dette attività sotto una nuova identità societaria è illegale di per sè. Mentre di solito il potere illimitato del governo nel definire e aggiudicare la responsabilità di un crimine mi rende nervoso, in questa situazione è un sicuro vantaggio. Quando il Dr. Barnaby mi ha detto di avere ancora accesso alle risorse della Roush mi ha fornito un pretesto attendibile per fare chiudere la BioQuest.

Naturalmente, un paio di rifugiati della Roush riescono a sfuggire dalle dita ingorde del Bureau, inclusa l'avvenente dottoressa, ma abbiamo un ufficio pieno di dati e un laboratorio pieno di cose che gli agenti non riescono neanche a descrivere. Non male per essere il lavoro di un solo giorno.

Questo però va oltre la mia competenza scientifica. Okay, anche le lampadine vanno oltre il mio livello di competenza scientifica, non mi vergogno di ammetterlo. La conclusione è che ci vuole l'esperienza di Scully, così la chiamo e le dico di andare all'aeroporto. Può riportare a Quantico qualsiasi cosa sembri interessante, così da poterla analizzare e facendo i salti mortali riuscire ad essere presente quando arrivano gli esperti di educazione dei bambini. Lei accoglie la notizia col prevedibile entusiasmo.

Facciamo un eccellente scambio di bambina al National Airport, che può divertire chiunque lo noti. Scully mi da appuntamento nella sala principale dell'aeroporto, rughe di spossatezza intorno alla bocca, bagaglio a mano e computer portatile a tracolla e Miranda aggrappata al collo. Lei mi passa la bambina; io le passo una tazza di caffè. Ricordando che gli anelli che luccicano sul suo dito vogliono dire che ora possiamo mostrare la nostra relazione in pubblico, mi chino e la bacio. Lei ricambia il bacio con più con sollievo che con passione e la sua bocca sa di biscotti.

Bacia Miranda sulla testolina calda e corre a prendere il suo volo, una figura esile e piccola vestita di nero che se ne va dal palco come fosse una delle ragazze/ragazzi di Shakespeare, partendo in quarta per salvare la situazione. L'intera operazione dura meno di cinque minuti. Mooselet mi saluta con uno strillo di gioia e mi da colpetti alla guancia ispida per assicurarsi che sono veramente qui. Mi frugo nella tasca per un minuto e tiro fuori il piccolo cappellino dei Chicago Bulls che le ho comprato all'O'Here Airport. Il cappello le sta perfettamente e lei mi guarda da sotto la visiera con aria sarcastica e confusa, come per ricordarmi che un cappellino dei Teletubby sarebbe stato più gradito.

Voglio solo tutta la buona fortuna che possiamo ottenere dall'affiliazione a una squadra vincente.

"Pa pa pa Lee Pa," mi rammenta.

"Tornerà domani. Sei stata un bravo piccolo folletto mentre ero via?"

Il suo sorriso senza denti indica il contrario.

Possiamo farcela, funzionerà.

****

Mi incontro con Zippy a O'Here. La sua espressione mi indica quanto Mulder e io abbiamo messo a dura prova la sua pazienza con l'ultimo dei nostri stupidi piani. L'orgoglio gli ha impedito di assicurarsi i servigi della macchinina per disabili e con le stampelle e il tutore blu sopra l'ingessatura che gli arriva fino al piede, sbucandogli da sotto i pantaloni del completo, sembra un atleta professionista che si è infortunato in una partita del campionato. Poveraccio, viene sbattuto tra Mulder e me proprio come Miranda, solo che lei è troppo piccola per realizzare che questo non è il modo in cui le cose dovrebbero andare. Zippy sa che è folle e lo vedo seccato mentre mi viene incontro zoppicando.

"Questo è il più incasinato piano di merda che sia mai uscito dalla mente malata di Mulder."

"Ciao Zippy, come va la gamba?"

"Va a farti fottere Dana," grugnisce lui e comincia a saltellarmi accanto.

"Scusami un secondo. Bisogno biologico." Dico e mi tuffo nella toilet delle signore.

Nausee mattutine è un termine estremamente improprio. Nausee mattutine, di mezzogiorno e serali è più appropriato. L'unica cosa positiva è che, al contrario di quando vomito perché ho bevuto troppo o ho un infezione virale, in questo caso mi sento veramente meglio dopo aver dato di stomaco. Lo voglio dire a Zippy, solo perché ho paura che cominci qualche diatriba sui disordini alimentari se non lo faccio. Inoltre, non gli posso dire che ho smesso di prendere lo Zoloft per paura dei danni al feto. Dato che il bambino #3 è stato creato al naturale, è meglio farlo continuare così.

"Che cosa succede?" Mi chiede mentre scivola nel sedile del passeggero della macchina del Bureau che ha trafugato al Chicago Field Office.

Tiro avanti il sedile.

"Mulder vuole che dia un'occhiata a qualsiasi cosa la BioQuest stesse facendo crescere nel suo laboratorio."

"Sai, il figlio di Msr. Zipparelli deve dirti un paio di cosette," dice lui mentre ci dirigiamo verso la città nella magnifica ora di punta della mattina. "Cosa cazzo c'è che non va in te e Spooky? Siete dannatamente pazzi o cosa?"

"E' quello che mio fratello Bill sembra pensare."

"Ehi, sono stato il tuo dannato pubblico in questo circo del cazzo. Mi ricordo di quando hai preso la bambina e ci hai mollato in Texas, Mulder si è ubriacato fradicio nella mia stanza degli ospiti per due mesi da tanto gli mancavate entrambe. E poi che è successo? Hai lasciato la bambina a suo fratello e lui ti ha tirato addosso il computer, poi l'hai chiamato diversi miliardi di volte senza lasciare messaggi, poi le cartoline, poi siete di nuovo faccia a faccia e penso di dover chiamare una squadra anti- sommossa. Ora... ora non solo abiti a casa sua dopo essere quasi stata uccisa da suo fratello, ma siete sposati e vi comportate da 'e vissero sempre felici e contenti'? Non capisco."

"Dimentichi la battaglia per la custodia." Gli ricordo.

"See, non chiamarmi a testimoniare. Penso siate entrambi dannatamente pazzi - e lo dico col più profondo affetto. E inoltre odio spergiurare. Mi fa sudare. E il sudore mi incasina i capelli."

"Grazie Mike, che generoso."

"Avresti dovuto sposare me quando te l'ho chiesto."

"Probabilmente."

"Sei innamorata di lui?"

Le Sears Towers spuntano in lontananza al di sopra degli altri palazzi.

"Dammi la definizione empirica di amore e te lo saprò dire. Mi fido di lui, tengo in grande considerazione la sua opinione, il più delle volte gradisco la sua compagnia e so che ero infelice quando non eravamo insieme."

"E' un'analisi a freddo."

Alzo le spalle e guardo il semaforo alla fine della strada.

"Devo svoltare qui?"

"Tra tre isolati."

"Zippy?"

"Sìì?"

"Un'altra cosa - sono incinta."

Una mezza dozzina di espressioni si rincorrono sul suo volto fino a che una si stabilisce sui suoi lineamenti e ancora un'altra volta mi trovo immersa nell'accecante luce del sorriso smagliante di Zippy.

Non sapevo che gli esseri umani avessero tutti questi denti.

"Figo," dice lui.

 

****

Il Bat-telefono squilla a mezzanotte e lo afferro dal comodino prima che possa suonare una seconda volta.

"Hai mai vomitato nel bagno di un aereo?" Scully mi chiede.

"Veramente sì. E non darmi a bere la stronzata che non c'è abbastanza spazio, perché io sono più alto di te."

"Non l'avevo notato." Dice lei e sento l'inconfondibile fruscio delle lenzuola.

"Trovato qualche cosa?" Chiedo.

"I lanciatori bassi hanno grandi orecchie," è il suo modo di ricordarmi che la linea potrebbe essere controllata; faccio l'appunto di chiamare i Gunmen l'indomani mattina per controllare.

"Manchi molto a Mooselet. Te la passerei, ma è kappaò."

"Non dovresti chiamarla così, potrebbe ritrovarsi a confessarlo a una riunione di persone con disordini alimentari quando sarà adolescente."

Se questo sarà il grado dei problemi psicologici di Mooselet, abbiamo già vinto.

"Che cosa hai scoperto?"

Lei mi sospira nell'orecchio e mi si drizzano i capelli corti alla base del collo.

"Abbiamo trovato degli embrioni - ma non sono umani. Feti di maiale, che venivano fatti crescere in quell'habitat verde che abbiamo già visto. La mia teoria è che stessero tentando di replicare il gene, o i geni, che garantiscono l'immunità virale e l'accelerazione della rigenerazione cellulare. Se riescono a fabbricarli attraverso i maiali come succede con l'insulina, e poi iniettarli in persone già viventi, avranno molta più flessibilità nel dar forma al nuovo regime. Per non parlare del fatto che sarebbe molto difficile anche per robusti bambini ibridi sopravvivere se tutti i loro custodi morissero a causa della pestilenza."

"Maiali - non è genuino."

"Dopo l'epidemia virale gli ebrei, i mussulmani, i vegetariani e tutti gli altri non mangiatori di maiale o carne a causa della loro religione, di una loro scelta, di questioni politiche o di preferenze culinarie, saranno cancellati dalla faccia della terra."

"Il che mi fa venire in mente, hai mangiato una vera cena o stai vivendo di nuovo a caffè e gelato?"

"Maialino in agrodolce, veramente. Mi assicuro un posto nell'ordine del Nuovo Mondo. Zippy ti saluta, comunque."

"Il letto è troppo grande senza di te."

"Stavo pensando la stessa cosa," dice lei e sbadiglia.

"Vai a dormire. Devi essere brillante e sorridente domani in tribunale."

"Vai a farti fottere."

"Appena torni a casa tu."

Lei ride dolcemente nella cornetta e mette giù.

Non è facile addormentarmi da solo. Mi chiedo se Scully stia pensando la stessa cosa nella sua stanza d'albergo a Chicago o se neppure nota la mancanza di una massa che russa accanto a lei. Catzilla salta sul letto e comincia a massaggiarmi la spalla con le zampe, guardandomi serio, coi suoi occhi sulfurei, facendo le fusa come se il rendermi soffice come pasta della pizza sia la cosa più importante del mondo. Altre parti di me sono tutt'altro che soffici e intrattengo brevemente il pensiero di abbandonarmi al mio sport a un solo giocatore preferito, ma decido di lasciare salire la pressione finchè non riesco a essere di nuovo solo con Scully. Pianificare cosa le farò al suo ritorno vale il fastidioso dolore che le mie parti basse provano da tanto è il desiderio. Con Catzilla che russa sul cuscino accanto al mio, sorprendentemente nella stessa maniera in cui fa Scully, alla fine mi addormento.

Solo nel mio grande letto faccio un classico sogno in stile Lewis Carrol. Scully ha il bambino ed è proprio soddisfatta. Orgogliosa, anche, con la testolina della piccola creatura circondata da un cappellino a uncinetto bianco. Prendo il bambino dalle sue braccia e sono sbigottito, perché mi accorgo che ha le ciglia setolose e i furenti occhi rossi di un maialino. Nessun altro se ne accorge. Me ne sto lì, in piedi, col bambino-maiale tra le braccia e comincio a sudare dall'orrore. Provo a spiegare al giudice che è il bambino sbagliato. Scully mi osserva con disprezzo e comincia ad allattare al seno la bestia nell'aula, mentre gli ufficiali giudiziari mi trascinano via, vestito con l'abito da prigioniero con le strisce orizzontali e un'enorme palla con catena che mi pesa intorno alla gamba.

No, non si può dire che sia ansioso.

 


Iolokus IV: Res Judicata

10/18

I colori del cielo sono perfetti
E l'uomo scivola via
Salutando con un ultimo sorriso alla vaniglia...
Un altro corpo si dissolve nel fiume come fosse gelato
Scorre sotto al ponte
Sotto al ponte

The Cure

Se c'è scritto sui giornali, deve essere vero; dopo tutto la stampa non mentirebbe mai al pubblico americano credulone, giusto?

Dopo la pubblicazione del primo articolo lungo solo un paragrafetto nella sezione locale, sapevo che non avremmo avuto abbastanza fortuna e che la storia sarebbe diventata d'interesse nazionale.

Agenti dell'FBI impegnati nella battaglia per la custodia della Bambina Miracolosa.

Giusto in tempo per il primo giorno in cui torniamo in tribunale, dove gli esperti vomiteranno di fronte al mondo intero ciò che hanno così attentamente osservato circa la nostra abilità come genitori.

Cazzo.

Hanno scovato non so dove una vecchia foto mia e di Scully durante il nostro anno nero, quando lei era divorata dal cancro. Dal suo taglio di capelli e dal volto estremamente magro capisco che è stata scattata nel periodo in cui stava per andare in ospedale a morire. E' pallida e stanca nel suo impeccabile completo nero e io le incombo accanto, teso come se avessi qualche cosa che mi strizza le palle. Non è una foto che ispiri un qualche tipo di atmosfera adatta a un bambino. Invece la foto che sta all'interno del giornale è di noi due che usciamo dal tribunale con Mooselet un paio di giorni prima, e almeno sembriamo umani qui, anche se le cicatrici sul mio collo sono chiaramente visibili.

Bisogna dare credito al Post, la storia è abbastanza veritiera, per quanto poco i fatti siano di dominio pubblico, ma vengono sollevate alcune domande scomode e fatte insinuazioni, tipo che la nostra "privilegiata posizione di agenti governativi potrebbe influenzare eccessivamente il verdetto." Il che è abbastanza strano, considerando il fatto che anche Bill Scully è un impiegato governativo e un rispettato ufficiale della Marina. Il fatto che Bill sia rispettato da chiunque abbia un quoziente intellettivo maggiore di quello di una fava è già strano di per sè.

La Bambina Miracolosa decide di masticare un lato del giornale e devo strapparglielo dalle mani paffute prima che ingerisca dell'inchiostro, che sospetto non si mescolerebbe bene coi Cheerios e banana che ha mangiato a colazione.

Siamo in quello che una volta era chiamato Ronald Regan National airport e Mosselet sta sbavando, non diversamente dall'ex presidente. C'è un certo pathos in questo; l'ex leader del mondo nel caleidoscopio dell'Alzheimer, che trascorre gli anni d'oro della sua vita sulla panchina di un parco, come Forrest Gump. Spero solo che Miranda sarà gentile con me quando sarò troppo vecchio e debole per prendermi cura di me stesso. E spero che capirà che se questo dovesse accadere userei la mia Smith and Wesson come filo interdentale.

"Voon?" Mosselet chiede, tirandomi la cravatta.

"Voon." Concordo.

Ripiego il giornale e lo ficco nella borsa dei pannolini, poi distendo le gambe lungo la scomoda sedia della sala d'aspetto dell'aeroporto. Il volo di Scully ha dieci minuti di ritardo, ma siamo ancora in tempo per arrivare puntuali in tribunale anche se ci fosse un tremendo ingorgo sulla Beltway. Faccio rimbalzare Miranda sulle mie ginocchia tenendola per le mani. L'e-mail che Danny mi ha mandato questa mattina non era promettente; la maggior parte della cricca della BioQuest ha levato le tende prima che scattasse la trappola, il che mi fa sospettare che ci sia una gran fuga di notizie all'interno dell'ufficio federale di Chicago.

"Chi sta tornando a casa?" Chiedo a Mooselet.

"Lee!"

"Di 'ma-mma'" la incoraggio.

"Lee!" mi corregge lei e aggrotta le sopracciglia, come se stessi suggerendo che il nome di Scully è diventato 'Beaufort' o 'l'artista un tempo conosciuto come Prince'.

Il fatto che i figli chiamino per nome i genitori non è senza precedenti, ma anche nella mia esperienza chiamare un genitore per cognome è un po' strano. Naturalmente in molte famiglie tradizionali dove i genitori usano lo stesso cognome questo potrebbe causare un po' di confusione. Per di più, crea confusione il fatto che Mooselet si chiama Miranda Scully, dato che Miranda Mulder suonerebbe ridicolo. Come si chiamerà il nuovo bambino? Frankenbaby Mulder? Quali nomi stanno bene con Mulder in ogni caso? Non molti.

Questa sarà un'altra delle cose che dovremo affrontare quando la farsa con Bill sarà finita. Ci sono anche delle serie questioni di spazio che devono essere risolte prima che possa dedicarmi a ricomprare abbastanza completi per sentirmi nuovamente ben vestito.

Il tabellone della compagnia aerea segnala che il volo di Scully da O'Here è atterrato. Raccolgo bambina e borsa dei pannolini e mi avvio al gate. In mezzo alla folla di gelidi tipi governativi e di qualche lento turista c'è il mio personale gelido tipo governativo, coi capelli che risplendono come un penny ramato nuovo.

"Ciao," dico e Mooselet tende entrambe le braccia.

"Lee! Lee!" saluta Scully e le da colpetti sulla faccia con entrambe le mani.

Facciamo uno strano scambio yuppie, dove io la bacio sulla guancia e prendo il suo bagaglio a mano mentre lei riceve in cambio una bracciata di bambina.

Mentre Mooselet lecca via la maggior parte del trucco di Scully con piccoli baci ci avviamo col nostro carico verso il parcheggio. Sono io che lo immagino o Scully è veramente contenta di vedere Mooselet e me? Sono riuscito a ottenere una Ranger usata dalla Lariat per un periodo di noleggio protratto che può tramutarsi in un acquisto se ci piace. Ho pensato che dopo come la ridurrà Mooselet, saremo troppo imbarazzati per darla indietro. E' in buonissime condizioni e ha molto spazio sul sedile posteriore per sistemare un altro seggiolino per bambini. Inoltre, sembra perfettamente logico prenderci una macchina in grado di alloggiare la crescente tribù. Ho anche intrattenuto la fantasia di guidare verso nord, fino alla mia casa estiva, in Agosto, e l'Outback ci farebbe venire un attacco di claustrofobia in un viaggio così lungo. Apro il bagagliaio posteriore e ci lascio cadere la borsa di Scully, la valigetta e il computer portatile. Mooselet, scalciante e agitata, va nel suo seggiolino sul retro.

"Mulder, è *enorme*." Scully dice stupita.

Ammicco.

"Molte grazie."

Lei diventa rossa come il completino di Miranda.

"Quant'è *Yuppie*," balbetta poi.

"Ridi quanto vuoi, sarai tu a guidarla."

"Guidarla? Non raggiungerò nemmeno i pedali."

"Guida, Scully, guida."

Le ci vogliono cinque minuti per aggiustare sedile e specchietto retrovisore, ma alla fine ce la fa e partiamo, con lei che ancora ridacchia per la fastosità del veicolo. E' vero, sembra una normale monovolume gonfia per aver abusato di steroidi, ma non fa parte del divertimento? Una volta che ci immettiamo sull'autostrada Scully scivola attraverso il traffico mattutino con l'abilità e la tranquillità di qualcuno che si è trasferito da Annapolis a DC da sei anni. Ho la sensazione che Scully sarebbe capace di cavarsela sulla M25 - guida a destra e tutto il resto. Magari, prima che diventi troppo grossa a causa della gravidanza, potremmo andare in Inghilterra, potrei mostrarle Oxford, farle vedere i cerchi nel grano lasciati dagli UFO nei campi, portare Mooselet a Stonehenge (vorrà sicuramente ficcarsi in bocca una delle pietre) e scalare Glastonbury Tor. Dio, sono proprio un inguaribile romantico.

"Trovato niente di interessante?" Le chiedo.

"Maiali in barattolo, maiali tenuti nelle cisterne, maiali a pezzi e piccoli pezzettini di maiale sui vetrini. Se stanno conducendo esperimenti su esseri umani, non è nella sede della BioQuest. Ho anche dato un'occhiata ai loro files, per vedere se c'era qualche allusione a sedi distaccate e ho trovato qualche cosa."

"Cosa?"

"C'erano dei files nascosti in una subdirectory chiamata 'segue'. Li ho copiati su una DAT tape e li ho inviati a Danny. Per quello che ne so sono i loro file contabili, ma ho pensato valesse la pena di controllare."

"Suona promettente. Ora non ci pensare per un paio d'ore. Ho parlato con Laura ieri sera e mi ha detto che Bill e Maxwell hanno convocato alcuni personaggi abbastanza incisivi per questa mattina. Psicologi infantili e specialisti. Tutto quello che abbiamo noi dalla nostra parte è Skinner."

Lei fa un respiro profondo e la monovolume sbanda per un istante. Mooselet ride entusiasta.

"Lui lo sa."

"Gliel'hai *detto*?"

"Gliel'ho fatto capire. Avevo bisogno di mostrargli la serietà della situazione e anche la connessione con Miranda e il file sulla Roush."

Mi gratto il collo. Il solo problema con Skinner è che cambia squadra più spesso di un fuoricampista della farm-league.

"Continua così e le cicatrici ti rimarranno per sempre," Scully mi informa bruscamente. Per quanto ne so, non ha neanche distolto lo sguardo dalla strada.

Quando parcheggiamo devo riparare Miranda dai flash delle macchine fotografiche con la borsa dei pannolini. Scully si difende da sola, navigando risoluta e fiera, come le donne spesso incise sulle prue delle navi, tra i reporter che urlano le loro domande indiscrete.

Anche dentro è dura. Gli esperti di Bill hanno completato la loro valutazione e non sono divertiti.

Guardare gli psicologi che testimoniano mi rende assai grato di non aver mai esercitato la professione. Almeno quando sei un profiler c'è una certa mistica, un fascino da "ma come ci è riuscito?" che ti permette di fare pronostici che possono sembrare ai comuni mortali altamente specifici e senza prove, nonostante scaturiscano direttamente dai fatti del caso. D'altro canto, però, la maggior parte dei cittadini medi crede di essere in grado di distinguere un buon genitore da uno cattivo e la perizia psicologica non arriva così lontano.

Gli esperti di Bill pensano che siamo matti, cattivi e pericolosi da frequentare. (Okay, hanno ragione per due su tre, ma penso ancora che non sappiano di che stanno parlando.) Io sono un goffo giovanottello presuntuoso, pieno di buoni intenti ma senza vera cognizione di causa e stabilità. Dicono qualche cosa a riguardo del mio essere poco attento, penso, ma mi distraggo... Scully, al contrario, è distaccata e competente: troppo distaccata e competente, una nutrice robot invece di una calda, confortevole allevatrice; io sono sempre troppo coinvolto e iper-guardingo. Insieme siamo destinati a crescere una bambina con più nevrosi di quante ne siano elencate nella DSM-IV. Una figlia nostra diventerebbe probabilmente una lesbica o un'intellettuale (e non è chiaro cosa sia peggio in Virginia). E questo solo se detta figlia non si fa saltare prima le cervella con una delle molte armi che ci sono in casa nostra.

Questa gente non è entusiasta delle donne che lavorano, particolarmente delle donne nelle forze dell'ordine. Penso che sospettino che Scully sia gay anche se è sposata, indossa gonne e rossetto e porta i capelli lunghi quasi fino alle spalle - le lesbiche spesso si mascherano così. Parecchi di questi bontemponi suggeriscono che Scully non potrà mai sviluppare un vero legame materno con Miranda, non avendo avuto l'esperienza di crescerla dentro di sè per nove mesi. Mi chiedo come Tara potrà fare di meglio se questo è vero, e cosa pensa questa gente di come dovrebbe essere un legame paterno. E per dare credito al nostro avvocato devo dire che è abbastanza efficace nel controinterrogatorio. Sfortunatamente il giudice, che mi ricorda preoccupantemente Archie Bunker, sembra prendere la cosa in maniera abbastanza seria, e annuisce saggiamente quando gli esperti parlano dell'importanza della figura femminile, che deve ricoprire il tradizionale ruolo di allevatrice per non turbare lo sviluppo della consapevolezza di sè che il bambino deve acquisire. Laura si prende gioco di alcuni dei pronostici più drammatici, ma il danno sarà fatto appena tireranno fuori i momenti più eccellenti del mio passato negli X Files.

Tara testimonia di amare Bill, di amare la piccola palla di grasso Matthew, di adorare Miranda e di essere entusiasta del pensiero di crescere un altro bambino mentre aspetta di averne altri di suoi. Sono sicuro che ci sia una vera persona nascosta da qualche parte dentro di lei, come il granello di sabbia all'interno della perla, ma non mi è concesso il lusso di mandarla in frantumi per controllare.

Il turno di Bill è più interessante. Non gli è permesso di parlare nella sua testimonianza della cassetta di Scully in Arizona. Comunque ammette di averci guardato per anni con sospetto, dato che dopo la morte del padre è lui il capofamiglia ed è naturale sia preoccupato per Scully, ma non si è sentito giustificato ad intervenire fino alla comparsa di Miranda.

Laura va verso di lui con la determinazione che ha Catzilla quando punta uno scoiattolo da dietro la porta a vetri. Spero che non ci sbatta contro come succede al gatto.

"Può dirmi cosa è questo?" Gli passa un pezzo di carta.

Lui lo fissa concentrandosi. "Sembra l'estratto conto di una carta di credito."

"Di chi è?"

Il tono di Laura lo fa accigliare. Scommetto che gli uomini sotto il suo comando non gli parlano così. E neanche le donne, per quante poche possano essere. "E' mio. Mio e di Tara."

"E la dichiarazione dei vostri debiti pendenti le sembra accurata secondo la sua conoscenza?"

Lo scruta come dovesse tradurlo dal Russo. "Sì, penso di sì."

"Allora pagate più di $600 al mese per riparare i debiti della vostra carta di credito?"

Mio Dio, che fanno, mangiano caviale e tartufi a ogni pasto? Magari lui va da Hooters e lascia buone mance ogni volta che torna a terra. Magari ha un'amante che non si accontenta di vestire sottomarche K-mart come sua moglie. Hot lines? Danza del ventre? Le possibilità sono infinite, ma una cosa è sicura - non spende i soldi nel suo guardaroba.

"Sì," ammette.

"Ed è al corrente che chi verrà nominato tutore legale di Miranda Scully sarà responsabile del suo fondo fiduciario?"

"Sì."

"Quanto renderà l'anno?"

Bill guarda il suo avvocato, poi il giudice, che lo fissa con aspettativa. "Circa venti, venticinquemila dollari l'anno, suppongo."

"Lei suppone? Tutto quel denaro finanzierebbe molti nuovi giocattoli costosi, non è vero, Lt. Scully?"

"Useremmo il denaro per rendere migliore la vita di Miranda."

"E il bene di Miranda è il vostro interesse primario, sbaglio?"

"Non vedo cosa c'entra tutto questo," protesta lui. "Il processo non riguarda me, ma Dana e quel finocchio che sta rovinando la vita di mia nipote."

"Così i suoi motivi sono perfettamente altruistici qui? Mi dica, Lt. Scully, il giorno dopo che il giudice ha emesso i primi decreti di questo caso, non siete andato al concessionario Ford di Annapolis per predisporre l'acquisto di una Ford Explorer?"

"Quella macchina ci serve."

Penso alla Ranger nel parcheggio e cerco di non farmi piccolo per la vergogna. Beh, la nostra situazione è un po' diversa, la macchina di Scully è stata fatta esplodere e ci stiamo adattando per poter mettere un altro piccolo nel sedile posteriore.

"Sì, naturalmente. E prima che la corte ordinasse una perizia per vedere come vi trovate con Miranda, quante volte l'avevate incontrata?"

Bill è rigido nella sedia come pane vecchio di una settimana e guarda verso la porta dell'aula, oltre Laura. Come se si augurasse veramente di trovarsi altrove. "Al suo battesimo, e poi un'altra volta quando Dana l'ha portata da mia madre, un paio di settimane fa."

"Circa quaranta minuti in totale, giusto?"

Lui sogghigna. "E' stato per più tempo di così."

"Cinquanta allora? Cosa la rende così sicuro che sia giusto strappare Miranda dagli unici genitori che ha mai conosciuto?"

Bill scaglia fulmini e saette verso me e Scully. "Perché conosco questi genitori e non gli affiderei un coniglietto." Accanto a me Scully si contrae come se Bill avesse passato la lama di un coltello su una ferita da tempo cicatrizzata.

"Bene, questa è un'altra questione interessante. Da quando sua sorella è entrata nell'FBI, quanto tempo ha trascorso con lei e Fox Mulder?"

"Sono nella Marina, Signora, non ho tutto il tempo che vorrei per fare vista ai miei familiari."

"Glielo dico io. Ha passato una settimana con sua sorella lo scorso Natale, una settimana quando il Dr. Scully era in ospedale, forse un paio di weekend negli ultimi sei anni - ed è sicuro di conoscere lei e suo marito abbastanza bene da poter giudicare la loro idoneità?"

Bill stringe la sbarra di legno di fronte al banco dei testimoni e si piega in avanti. "Sono un ufficiale militare, addestrato ad osservare una situazione e farmi un'opinione velocemente. Questo è l'unico modo di salvare delle vite in un conflitto ed è rilevante pure in questa sede, con Miranda. So quello che ho bisogno di sapere."

"Ho finito," Laura dice al giudice, con un tono che indica che pensa sia inutile continuare a perdere tempo con questo imbecille.

Laura deve essere un po' più delicata con Maggie, che esprime una grande preoccupazione per "lo stato mentale di Dana dopo tutti i problemi degli scorsi anni" e pensa che lei "non si sia presa la briga di diventare una buona madre." Penso che Mamma Scully sia incavolata perché Scully non ha ceduto Miranda alle sue tenere cure quando ha deciso di prendersi una vacanza dalla maternità.

Un tempo mi piaceva Maggie Scully. Dal di fuori sembrava la madre che avrei voluto per me. Scully pensa sia troppo assillante ogni tanto, ma dato che mia madre mi è stata vicina quanto Saturno lo è alla luna, pensavo fosse incantevole.

La testimonianza di Maggie rende evidente che c'è una persona spaventosamente controllata al di sotto del suo guscio caldo e matronale, ma questo non sorprende chi conosce Scully. Quando Scully ha deciso di non trasferirsi da mamma Scully, che sognava di fare la babysitter a Miranda mentre la figlia avrebbe dovuto cominciare un vero lavoro dove poteva incontrare un uomo cattolico (vivo), mammina ha deciso che Scully era una cattiva ragazza che aveva bisogno di essere punita. (Anche io una fantasia simile, ma ha veramente poco a che fare con Miranda.)

Laura fa del suo meglio, suggerendo che Maggie è condizionata da un briciolo di pregiudizi religiosi, che sta rendendo pan per focaccia a Scully perché sua figlia ha tagliato i ponti con lei, ma non è facile attaccare la morale di una sorridente nonna... e non se ne parla di opporre la testimonianza di mia madre a quella di Maggie; il giudice fermerebbe il processo all'istante e concederebbe la custodia a Bill.

L'ultimo testimone di Bill è l'oncologo di Scully. Non l'avevo tenuto in considerazione, ma il fatto è che, dal punto di vista della scienza comune, non c'è ragione per la remissione di Scully e l'oncologo spiega che il cancro potrà ricomparire e portarsela via in qualunque momento. Così Maxwell vorrebbe che si evitasse fin da ora che Miranda si affezioni a Scully.

Laura non è brava nel contro interrogatorio questa volta. Non ci sono molte statistiche sulla sopravvivenza dopo la remissione perché nessuno, tranne Scully, apparentemente, è mai andato in remissione dopo un tumore rinofaringeo andato in metastasi nel sangue. E Laura non vuole soffermarsi sul microchip nel collo di Scully come fonte di protezione. Per come va la medicina alternativa, non è proprio agopuntura.

Non mi ricordo niente di questa notte. Potremmo aver tutti dormito nella monovolume per quanto mi riguarda, perché non ho idea di cosa succede da quando fuggiamo dalle macchine fotografiche fuori dal tribunale a quando ci rientriamo la mattina dopo. Cazzo, non è la mia prima esperienza di tempo perduto, e accoglierei a braccia aperte un viaggio gratis ad Alpha Centauri a questo punto. Ma no, Scully, siamo ancora in Virginia.

Come promesso, le cose procedono abbastanza rapidamente; le corti familiari non sono soggette ai ritardi che rendono i processi tipo quello di Simpson una lunga soap opera. I nostri esperti testimoniano e giurano di qua e di là che siamo equilibrati e amorevoli quanto qualsiasi famiglia media americana. Il loro assunto principale, però, è che un genitore mediocre che ha un legame col bambino è molto meglio di un genitore straordinariamente dotato ma sconosciuto. Questo è il motivo per cui Emily non si è mai veramente legata a Scully nonostante i suoi migliori sforzi; aspettava sempre il ritorno di Roberta Sim. Anche se Scully è stata assente per sei mesi - anzi, forse proprio per questo - Miranda ha bisogno della stabilità di coloro che si prendono cura di lei e che lei già conosce, piuttosto che di altro scompiglio.

Mi sembra sensato. Maxwell sogghigna, si pavoneggia e chiede se il fatto che i bambini spesso sono molto legati e amano genitori che li maltrattano significa che tali genitori devono essere lasciati in pace a distruggere giovani vite. Vorrei prenderlo a pugni, ma non è una buona idea di fronte al giudice. Miranda è troppo piccola per sapere cosa è meglio per lei e questo è proprio il motivo del processo. Stiamo pagando questa gente abbastanza bene, tanto che insistono, asserendo che Miranda non mostra i segni tipici delle sofferenze associate al maltrattamento. Sta sviluppando bene, nonostante sia stata un'attrazione da circo per tutto lo scorso mese. Se abbiamo problemi nel fare i genitori, sostengono, dovremmo essere obbligati a seguire dei corsi invece di perdere la custodia. Non sono entusiasta all’idea di dover stare seduto a sentire le lezioni di assistenti sociali sottopagati insieme ad altri genitori che picchiano i loro figli col manico della scopa, ma lo farei volentieri solo per fare incazzare Bill.

Non so che voodoo ha fatto Scully per convincere Skinner a testimoniare, ma chiaramente è arrivato il momento caldo del processo.

Dio benedica la sua testa lucida. Si siede al banco dei testimoni sembrando l'incarnazione dell'autorità, come fosse Mastro Lindo che deve testimoniare contro le Forze dello Sporco. Se potessi tirare fuori un altro asso dalla manica, sarebbe un clone di Skinner. Il mio ex capo quasi spergiura quando mi dipinge come un agente affidabile e descrive alla corte un altro lato di Scully - forte, compassionevole, piena di comprensione per le vittime dei crimini. So che lo fa solo perché vuole che questo indecente casino sia risolto il più velocemente possibile, per evitare altra pubblicità negativa al Bureau. Lui fa parte di una società, dopo tutto. Il fatto che sia stato un Marine e Bill è nella Marina deve essere altrettanto rilevante. La rivalità in servizio è più radicata che quella nelle scuole, sembra.

"Gli agenti Mulder e Scully sono gli investigatori più creativi e tenaci che abbia mai visto. Aspetterei un loro intervento prima di dichiarare un caso irrisolvibile."

"Così li considera due membri apprezzati e affidabili del Bureau?" Laura chiede.

"Sì. Nonostante sia stato il loro supervisore in un periodo molto difficile, ho sempre contato sull'impegno che entrambi mostrano nello svolgere il loro lavoro."

Questo rasenta veramente il mentire sotto giuramento, ma negli anni ho imparato che Skinner è capace di dire la verità che più conviene a una determinata situazione.

Maxwell, quando viene il suo turno, porta una cartellina spessa un centimetro verso il banco dei testimoni. "Li riconosce?"

Skinner sfoglia le pagine velocemente e da uno sguardo accigliato all'avvocato, come fosse il Re Leone che rimprovera una iena cattiva. Devo veramente allargare il mio repertorio di videocassette.

"Sono rapporti disciplinari sull'Agente Mulder. Li ho firmati io."

"E questi?" un'altra cartellina, più spessa della prima.

Skinner neanche si disturba a guardarla. "Immagino siano il resto dei rimproveri ufficiali."

"E pensa ancora che quest'uomo sia stabile e affidabile? Quanti altri agenti hanno rapporti disciplinari così?"

"Non sono al corrente di nessuno," Skinner ammette, "e non sono al corrente di nessun altro agente con una percentuale di - "

"E quanti altri agenti hanno ucciso spesso quanto gli agenti Mulder e Scully?"

"Non ho queste statistiche a portata di mano." A Skinner non piace essere interrotto e spero mantenga un atteggiamento misurato e riesca a far sì che il giudice rimanga ben disposto nei confronti della sua mascolina autorità.

"E a quanti agenti è stato consentito di rimanere nel Bureau dopo almeno 4 episodi psicotici, uno dei quali si è concluso con un attacco a lei stesso?"

Skinner si china in avanti e fissa Maxwell. "Vorrei soffermare la sua attenzione sul fatto che l'FBI ha ufficialmente classificato quell'incidente come un attacco all'agente Mulder, attraverso la somministrazione in segreto di droghe psicoattive al fine di ostacolare le sue indagini. Credo che gli altri incidenti a cui lei si riferisce siano stati distorti nella stessa maniera."

Vorrei alzarmi in piedi e applaudire.

Mooselt applaude per tutti noi.

Ora siamo rimasti solo Scully e io a dover raccontare la nostra versione dei fatti.

 


Iolokus IV: Res Judicata

11/18

Lascia che sia l'ultimo ad apparire
L'unico imperatore è l'imperatore del gelato

Wallace Stevens

 

La mattina seguente me ne sto in piedi in cucina e tento di ingerire una vitamina prenatale grande quanto un uovo (avrei voluto rimproverare Mulder per l'acquisto, ma lui mi ha detto di averle pagate in contanti, così da non destare sospetti, se mai questo sia possibile) quando succede. Non è uno sbocco di sangue post-rapimento come successe alla ragazza del nostro primo caso. Solo una normale, sgocciolante, emorragia nasale.

Niente sudori freddi, solo sangue. La gravidanza aumenta la pressione del sangue verso le membrane mucose e sanguinare dal naso e dalle gengive è una conseguenza perfettamente normale. Mi hanno appena detto che sto bene e che il cancro non può tornare così presto. Dopo tutto, anche se la remissione è iniziata quasi istantaneamente, non significa che debba finire con la stessa rapidità...

E ti rispetterò la mattina dopo, e le armi nucleari servono solo da deterrente, e Babbo Natale e la Fatina dei Denti stanno preparando il té al Coniglietto Pasquale qui dietro l'angolo.

Appena smetto di sanguinare pulisco le poche gocce che sono cadute sul tavolo di cucina con la felpa che ho addosso. Devo buttarla via prima che Mulder faccia il bucato, a meno che il residuo di sangue non sia irriconoscibile. Pianifico di tirare fuori la vaselina e usarla durante la notte, quando il naso sarà meno morbido, per evitare che i tessuti interni si secchino. Le emorragie dal naso indotte dalla gravidanza avvengono comunemente quando il tempo è secco e freddo. E ehi, anche se stiamo seduti tutti i giorni in una palude con un tasso di umidità del 90%, è perfettamente possibile che sia l'aria condizionata a creare il problema.

Tutti noi abbiamo bisogno di alcune basilari illusioni. Le mie sono molto concrete e limitate in confronto a quelle di Mulder.

Accendo il computer per scrivere le mie volontà, affinché Zippy possa avere la mia pistola e Mulder tutto il resto.

Mulder torna dalla sua corsa rilassante (deve aver corso fino ad Asbury Park e ritorno) e afferra il caffè, baciandomi la nuca mentre passa, non sapendo quello che sta succedendo sotto la mia scompigliata pettinatura mattutina.

Gli psicologi avevano ragione su una cosa, Mulder è goffo e ingenuo, pieno di buona volontà, con un periodo in cui riesce a rimanere concentrato molto breve quando vuole. Quando invece ce n'è bisogno diventa circospetto e furbo come un randagio che vive in una grande città del mondo dove i cani cacciati di frodo appaiono nel menu dei ristoranti. Si ferma nel mezzo della cucina e guarda per un momento verso la lavanderia, prima di spostare nuovamente lo sguardo su di me, le iridi più marroni che verdi di canina consapevolezza.

"C'è qualche cosa che non va?" Chiede.

"Le solite nausee mattutine." Mento.

Lui non è soddisfatto e annusa l'aria sospettoso prima di trottare al piano di sopra.

 

Viene il momento di andare in tribunale e di scoprire che una corte d'appello ha ordinato che il tribunale venga aperto alla stampa. Apparenterete Miranda è troppo piccola per essere danneggiata dalla pubblicità al processo e il caso di Bill solleva importanti questioni sui governi aperti e democratici, sfidando la buona disposizione dell'FBI a tollerare le nostre ciarlatanerie e ad esporre il nostro comportamento scorretto. Il Primo Emendamento insegna, non importa se la presenza dei media aggiunge un altro cerchio di spettatori all'attuale circo in corso.

Non poteva succedere in un momento peggiore, per quello che mi riguarda, quando rimangono solo le testimonianze di Mulder e mie. Siamo diventai dubbiosamente importanti e CourtTV manderà in onda un programma quotidiano su di noi, garantendoci così un posto nel pantheon di OJ Simpson/Louise Woodward.

Sarò per sempre perseguitata in video dal mio volto pallido a causa delle nausee mattutine. Sarò un’aggiunta deprimente, accanto a Miranda col suo aspetto da bimba.

Laura non può fare a meno di darci un consiglio dell'ultimo minuto, mentre ci apriamo un varco tra i fotografi e le domande urlate dai giornalisti. "Proveranno a tormentavi per farvi perdere il sangue freddo. Ricordate che il nocciolo delle loro argomentazioni è che siete entrambi instabili mentalmente."

"Che la stabilità mentale di Scull -- er-- *Dana* sia messa in discussione è un fatto che non cessa di stupirmi." Mulder brontola.

"E non vi fate ingannare da come Maxwell si comporta, è definitivamente un piranha, anche se riesce a mascherarsi da pesce rosso."

La sua amarezza è la prima emozione che le abbia visto dimostrare fino a ora. La guardo incuriosita mentre si aggiusta la gonna e si siede al nostro tavolo, ma lei guarda dritto davanti a sé, con un aspetto coraggioso e sicuro che vale sicuramente almeno la metà di quanto la paghiamo, solo per l'immagine.

Mulder sta bene sul banco dei testimoni. Appare leggermente nervoso e c'è una macchia umida sospetta sulla sua cravatta che potrebbe essere caffè, ma credo sia bava della bambina. Ci sono rughe di stanchezza sotto i suoi occhi tenebrosi e camicia e cravatta non riescono a nascondere la pelle scorticata del collo. Se Laura spera di conquistare il giudice tramite la compassione, Mulder sta facendo la sua parte perfettamente.

Laura e Mulder raccontano la storia proprio come l'avevano provata. Oh, no, non devo dire 'provata'. Avevano discusso la testimonianza, tutto qui. Il suo background, la sua istruzione, la sua carriera nell'FBI. I suoi precedenti medici. Alcuni dei peggiori incidenti che compaiono nelle sue schede personali, per farli uscire allo scoperto prima che Maxwell possa presentarli facendo sembrare che vogliamo nascondere qualche cosa.

"Questa ricerca di sua sorella e le macchinazioni degli uomini che stanno dietro la sua scomparsa sembra abbiano consumato la sua vita, Fox," Laura dice alla fine della storia. E' quasi ora di pranzo e ha ovviamente intenzione di fare una pausa al più presto. "Perché ha smesso a un certo punto?"

Gli occhi di Mulder si chiudono a triangolo isoscele dal dolore. Non importa quante volte senta questa domanda, non può evitare di trasalire.

"Ho scoperto che ci sono cose più importanti. Stavo inseguendo il passato, un passato che non è mai veramente esistito, e... improvvisamente mi sono trovato di fronte alla possibilità di un futuro. Voglio assicurarmi che Miranda non si senta mai sola, incerta o spaventata. Voglio tenerla lontana dal tipo di persone che l'hanno creata a forza e con l'inganno. Voglio... voglio fare solo una piccola cosa giusta al mondo..." Laura lo lascia ruminare, dato che l'interruzione accresce l'impressione che stia facendo pensieri profondi. Avrebbe colpito anche me se non l'avessi già visto in camera da letto la notte scorsa. "Crescere un figlio è una cosa così esigua in un mondo di cinque miliardi di persone. Ma ho scoperto che è anche la cosa più importante nella mia esistenza. So di aver fatto i miei errori in passato. In molte occasioni sono stato avventato, non sapevo perché dovevo continuare a vivere. Ma da quando ho Miranda tutto sembra più chiaro - più importante."

Non posso non sentire una piccola pugnalata di gelosia che mi trafigge proprio sopra al cuore. Una cosa così esigua in un mondo di cinque miliardi di persone, è proprio vero.

Dopo pranzo c'è il contro interrogatorio. E' una cosa che ho già visto, è il modo nel quale funzionano le inchieste del Bureau riguardo a un X File conteso, ma è difficile per me stare a guardare senza provare a intervenire per salvare Mulder da se stesso.

Maxwell comincia dove tutti ci aspettiamo, alla Centrale Spooky. "Prima che i così detti 'X Files' fossero aperti nel 1991, lei era un profiler nella Violent Crimes Unit."

"Questo è quello che dice la mia scheda." L'ostruzionismo di Mulder mi fa sussultare, ma mantengo l'espressione composta che mi dipingo in viso tutte le volte che Mulder viene interrogato.

"Ora, Mr. Mulder, ho visto 'Il Silenzio degli Innocenti', ma oltre a questo non so molto circa il lavoro di un profiler. Da quello che ho potuto capire il vostro obiettivo è di comprendere i serial killer, di pensare come loro?"

Mulder si piega in avanti, posando la punta delle dita sul muretto di legno di fronte a lui in piena modalità da lezione. "Non pensare come loro, ma capire come pensano, in modo che le loro azioni possano essere predette. E' un obiettivo a lungo termine del governo sapere il più possibile sul tipo di persone capaci di compiere ripetutamente atti depravati, così da poter costruire strategie preventive esaurienti." Sembra un commentatore televisivo, affabile, che semplifica un po' le cose a beneficio degli ascoltatori.

"Ma lei, lei era uno dei più bravi ad entrare davvero nelle loro teste, in un modo molto più che teorico. Mi dica, è vero che riesce a trovare i luoghi del crimine mentre guida per strada solo cercando il tipo di posto in cui un assassino metterebbe un corpo?"

Mulder trasale. "Questa storia è stata esagerata *troppo* rispetto a quello che è veramente accaduto."

Davvero? Non è quello che ho sentito dire quando ero a Quantico.

Mulder si riaggiusta nella scomoda sedia di legno e si allenta la cravatta. "E' stato un incidente, stavo rispondendo a una chiamata della natura quando mi sono imbattuto in un luogo del delitto e poi il mio capo ha deciso di spaventare tutte le reclute raccontando che l'avevo fatto intenzionalmente. E tutte le altre volte avevamo ragione di sospettare la presenza dei cadaveri nell'area."

Hmm... avendo conosciuto Bill Patterson trovo plausibile che l'uomo abbia esagerato le imprese del suo ragazzo d'oro solo per far lavorare ancora più duramente gli altri agenti e soddisfare il padrone. Tuttavia, non ne sono così convinta - Mulder sta saggiamente sminuendo la sua spettralità a beneficio della corte, ma sguinzagliatelo su un'autostrada deserta e troverà un corpo più velocemente di quanto Michael Jordan trovi il canestro. Mulder si sta anche convenientemente dimenticando di Addy Sparks - la vittima mancante nel caso Roche - ma, dato che non era più nell'ISU a quel tempo, suppongo ritenga che non conti.

"Ma il profilare richiede che lei si immerga nelle vite di stupratori e assassini seriali. Pensa che questo abbia avuto un qualche effetto su di lei?"

Ancora Mulder snocciola la risposta preimpacchettata. "Naturalmente, è impossibile restare indifferenti al vero orrore dei crimini che investighiamo. Dovrei essere un mostro a mia volta per non esserne coinvolto. Una delle ragioni per cui gli X Files mi sono interessati, all'inizio, è che costituivano un cambiamento rispetto all'ISU, dove ogni tanto ci si sente come se ogni volta che si prende un killer si fa spazio ad altri due."

Abbiamo visitato luoghi dove era stato mutilato bestiame con meno merda intorno, ma il giudice sta ascoltando attentamente. Maxwell va incontro a Mulder con un sorriso serrato, che suggerisce che l'avvocato non si aspettava che Mulder fosse un attore tanto capace. "E ancora continua a sostenere che immergersi nei contorti pensieri di quei criminali per anni e anni non ha distorto in nessun modo la sua visione del mondo?"

Mulder sospira. "I dottori non devono essere malati per diagnosticare un male. Quello era essenzialmente quello che *facevo*" - penso che la sottile enfasi sia un buon trucco - "nell'ISU."

"Ora le mostrerò una lista di giornali," l'avvocato passa un foglio a Mulder, le cui mani si contraggono come volesse appallottolarlo e usarlo per un tiro da tre punti. "Riconosce i nomi?"

"Sono nomi di giornali pornografici."

"Si è abbonato a queste riviste con l'intenzione di fare una 'diagnosi'?" Maxwell ne passa con indifferenza una copia al giudice, che disapprova Mulder da sopra gli occhiali. Da parte sua Mulder impallidisce e deglutisce visibilmente, cercando di formulare una risposta.

"Io, uh, prima che Dana e io ci mettessimo insieme, ho usato ogni tanto questi giornali per, uh, per me," eufemizza. "Sono fantasie, non realtà. E non hanno niente a che fare con come crescerò i miei - mia figlia." Quel balbettio alla fine, comunque, è il modo in cui Mulder stava per comunicare al mondo la notizia del Bambino X - le cose non si mettono bene.

"Si è abbonato a 'Tit Torture'?"

Abbasso lo sguardo sul tavolo, così da non dover guardare. Anche se non ho mai votato per Hillary Clinton o suo marito, sento un improvviso moto di comprensione per la loro umiliazione pubblica. Se potessi mi caccerei del cotone nelle orecchie mentre Maxwell fa dire 'sì' a Mulder a riguardo di una lista disgustosamente lunga di periodici dai nomi osceni. La cosa buona è che in nessuno dei titoli c’è traccia di pedofilia.

Alla fine la lista termina. Mulder boccheggia come un pesce tirato a riva e da bravo pescatore l'avvocato cambia tattica. "Allora, lei e il Dr. Scully siete stati partner per sei anni?" Maxwell chiede, con una voce che sembra vecchio denaro del sud.

"Circa sei e mezzo."

"E durante questo periodo avete portato avanti un affare clandestino. Quanto tempo è passato prima che Miranda entrasse in gioco?"

"Obiezione, cumulativa." Laura interviene e il giudice asserisce.

"La riformulo," Maxwell dice senza difficoltà. "Per quanto tempo lei e il dottor Scully avete avuto rapporti sessuali prima di scoprire dell'esistenza di Miranda?"

"Circa un anno, settimana più settimana meno."

"E i vostri superiori erano al corrente di questa relazione?"

"*Alcuni* sì, grazie a una telecamera segretamente installata nel mio appartamento."

"Si limiti a rispondere alla domanda, Mr. Mulder."

Lì, sul banco dei testimoni, Mulder arrossisce leggermente e si azzittisce, le mani intrecciate saldamente tra loro.

"Dato che il Capo Sezione Belvins era implicato in una serie di eventi che riguardavano quella forma di sorveglianza illegale, penso sia giusto assumere che lui ne fosse a conoscenza."

"Sì, sorveglianza illegale. E' stato quando ha sparato in faccia a un uomo e lo ha lasciato nel suo appartamento affinché fosse identificato come il suo cadavere?"

"Sì."

"E il Dr. Scully mentì ai vostri superiori, confermando un’identificazione errata, così lei avrebbe potuto penetrare all'interno del Pentagono usando le credenziali dell'uomo morto?"

Mulder deglutisce. "Sì."

"E' una prassi standard dell'FBI?"

Sono contenta di vedere che Mulder si sta ricordando le istruzioni di Laura: respira prima di rispondere, ogni volta. "Dana stava morendo e avevo ragione di credere che una cura per la sua malattia si trovasse in quel laboratorio di ricerche. Avevo ragione."

Maxwell guarda il suo blocco di appunti. "Allora, l'oggetto che ha rubato al Pentagono è il chip che è stato messo dietro al suo collo, quello di origine sconosciuta che lei e il Dr. Scully avete ordinato al medico di impiantare perché forse aveva qualche relazione con il cancro?"

Laura non obietta e Mulder dice, quasi impercettibilmente, "Sì."

"Per favore, parli a voce alta, così i giornalisti possono sentire le sue risposte. C'è qualcun altro oltre a lei a al Dr. Scully che sostiene che questo chip rubato possa curare il cancro?"

"Mi è stato detto che il chip avrebbe funzionato da un uomo che è stato coinvolto in progetti governativi segreti di questo tipo per decenni."

"Quale tipo? No, non importa. Chi è quest'uomo?"

"Non conosco il suo nome."

"Beh, possiamo trovarlo e chiederglielo?"

"No, gli hanno sparato poco dopo che mi aveva detto della cura. Il suo corpo non è mai stato ritrovato."

Maxwell si ferma e guarda in giro per l'aula, così che tutti possano capire con esattezza quanto è implausibile la storia di Mulder. Questo irrita Mulder tanto che, contro ogni consiglio e parere, continua la sua risposta volontariamente. "Le ferite mortali sono un perenne problema nel nostro tipo di lavoro." Ai giornalisti il commento piace da impazzire e questo fa ben poco per scoraggiare Mulder dall'essere sprezzante, non importa quanto il giudice si sia accigliato.

Le cose vanno avanti così per un po', da Arecibo al Wisconsin e ritorno. Quasi rido anche io quando Maxwell chiede a Mulder di elencare ogni volta che è stato arrestato o tenuto in custodia detentiva da qualche altra agenzia governativa e Mulder chiede se deve includere anche quelle statali, oltre alle federali.

Sono confusa dal finale, però.

"Torniamo alla sua carriera lavorativa. Mentre lavorava all'ISU è riuscito a conseguire un cospicuo numero di encomi per aver risolto casi difficili e le critiche dei suoi superiori rasentavano l'adulazione. Poi ha riaperto gli 'X Files'. Ed è a questa divisione il Dr. Scully è stata assegnata poco dopo."

Guardo Laura, ma lei è concentrata su qualunque cosa stia scrivendo sul suo blocco e sembra prestare poca attenzione a quello che succede in aula.

"Dopo questo cambio di reparto e l'aggiunta del Dr. Scully come sua partner noto più rimproveri che altro nella sua scheda. A cosa attribuisce questo cambiamento?"

Mulder diventa teso. So che sta cercando di capire cosa può dire per deviare Maxwell da qualsiasi direzione stia prendendo e non lo diverte molto essere costretto sulla difensiva.

"La mia personalità affascinante."

Qualcuno in fondo all'aula, forse una delle guardie, ridacchia.

"Davvero? Risponda alla domanda per favore."

"La natura dei casi richiede un approccio più estremo rispetto ai casi normali. Devono essere usati metodi non ortodossi e tali metodi non incontrano generalmente l'approvazione dei pezzi grossi."

"All'inizio aveva considerato il Dr. Scully una 'spia' mandata a screditare il suo lavoro, non è vero?"

"Sì, ma lei mi ha subito dimostrato di essere interessata alla verità -"

"Talmente interessata che ha potuto correre rischi che prima non correva, con lei che la spalleggiava quando si metteva nei guai?"

Mulder vede la trappola che si chiude su di lui, ma è troppo tardi, è già prigioniero. "Non è così -"

"Non lo è? Vi faccio notare che le sue teorie cospirative, una volta innocue, sono diventate pericolose per lei e per gli altri quando il Dr. Scully è entrata in scena. Le faccio notare che è stata lei a spingerla verso ulteriori e ulteriori eccessi; se lo ha fatto per far colpo su di lei o per le sue convinzioni, non è chiaro."

Laura è in piedi adesso, e obietta, ma Maxwell continua a parlare.

"Le faccio notare che non importa quanto intelligenti e coraggiosi siate individualmente, la combinazione delle vostre energie è esplosiva e mortale."

Il giudice batte il martelletto. "Basta, Mr. Maxwell."

Altro che basta. "Non ho altro da aggiungere, vostro Onore," Maxwell dice e si mette a sedere, celando un sorriso compiaciuto sotto una facciata seria; sa di aver portato a casa un punto.

Mulder scende barcollando dal banco dei testimoni, come se gli avessero sparato di nuovo.

La loro strategia è chiara adesso: dividi e conquista. Se riescono a provare con successo che Mulder e io insieme siamo come idrogeno introdotto nel cloruro saremo condannati per la nostra lealtà reciproca invece che ricompensati.

Il mio turno al banco dei testimoni mi si staglia davanti. Domani. Non so se riuscirò ad affrontare questo tipo di domande quando io stessa non riesco a credere interamente alla nostra versione dei fatti.

Non posso permettere che Mulder perda Miranda a causa della sua connessione a me. Non sappiamo ancora se il giudice ammetterà come prova la videocassette dell'Arizona e il suo contenuto; Mulder è rimasto dolorosamente in silenzio quando gli ho chiesto cosa ha visto quando Jason gliel'ha mostrata tutti quei mesi fa. E l'emorragia nasale di questa mattina, in un momento così sbagliato, suggerisce che scommettere su di me è rischioso quanto comprare i biglietti del Powerball, anche se non ci fosse la battaglia per la custodia.

Guardo dall'altra parte del tavolo, dove Mulder sta salutando Miranda - gli è stata lontana per tanto tempo e lei ha bisogno di rifare conoscenza col suo naso - e poi mi precipito al tavolo di mio fratello e del suo entourage. Sento che Laura mi segue, cercando di tenere sotto controllo l'interazione.

"Bill," lo afferro per il braccio mentre si avvia fuori dall'aula con Tara. Maxwell mi lancia uno sguardo speculativo. "Ho una proposta da farti."

Laura emette un suono di avvertimento alle mie spalle, ma la ignoro.

"Che tipo di proposta?" L'avvocato incombe su di me, pensando ancora che la sua altezza faccia la differenza. Come posso rimproverare a Bill di essere una persona simile a me - spaventato dall'ignoto, determinato a conformare il mondo al suo senso della realtà?

Ci sono delle stanze per le conferenze sparse per il tribunale proprio per questo tipo di attività. Ne troviamo una vuota e ci sediamo, Laura accanto a me, solida quanto la mia pistola.

"Penso sia evidente che il problema qui sono io," dico appena il suo sedere incontra la sedia. "Non volete che stia intorno a Miranda. Non vi importa di Mulder. Non troverete nessuno che dica che non è un buon padre. Sbandierate in giro cose che ha fatto cinque anni fa e sapete che la corte non le riterrà sufficienti. Questa è la mia proposta. Fermate il processo e accetterò di lasciarli in pace. Starò alla larga; non ricoprirò alcun ruolo nella crescita di Miranda. Mulder otterrà la custodia da solo."

Maxwell apre la bocca immediatamente, ma Bill alza una mano. Tara lo guarda preoccupata. Mi sto cominciando a stancare della routine alla Tammy Wynette. "Potete aspettare fuori mentre ne discutiamo?"

Faccio un cenno di assenso e Laura ed io usciamo. Appena chiude la porta Laura comincia: "Dana, questo è un problema."

"E' stata lei a dirmi che sono io a danneggiare le possibilità che Mulder ottenga la custodia." Noto che non mi sto neanche più preoccupando di chiamarlo col suo nome di battesimo; non sembra più necessario.

"Se vuole fare una cosa del genere, deve consultare un altro avvocato. Gli interessi suoi e di Fox divergono a questo punto, e non so se posso rappresentare entrambi."

"I nostri interessi sono identici - cosa è meglio per Miranda. E il meglio per lei è stare con Mulder, non con *loro*," faccio un cenno sprezzante verso la porta chiusa. "Sa che non ho il denaro per pagare qualcun altro che sieda lì dentro con me. Voglio che sia lei a renderlo possibile. Voglio che si assicuri che non potranno mai minacciare la custodia di Mulder. E farò qualunque cosa affinché questo non accada."

Laura scuote la testa e si morde il labbro inferiore, pensando.

"Sapevo che avrei dovuto fare il penalista," dice mentre la porta si apre.

 


Iolokus IV: Res Judicata

12/18

Lei gli sta dando un mal di testa da gelato
E non so perché lui continua a sopportare
Ancora, comunque, sempre, e prova a rimangiarsi ciò che ha detto
Ma è troppo, troppo tardi ormai
Beh, si stanno incamminando per una strada rocciosa
E lei ha un cioccolatino sulla spalla
Gli sta dando un mal di testa da gelato
Gli dice, "Ho sempre finto i miei orgasmi"
E questa potrebbe essere l'ultima fragola.

Ilios

Testimoniare non è stato terribile come pensavo. Maxwell quasi me l'ha fatta un paio di volte e l'asserzione che Scully e io siamo pericolosi insieme e non separati è un po' preoccupante. Ma ho ammesso i miei errori quando Laura mi ha interpellato a riguardo; sono un uomo cambiato in questi giorni. Almeno per quanto ne sa la corte. Penso di essermi espresso abbastanza bene, specialmente con tutte le prove che Laura ha introdotto durante l'interrogatorio diretto sulle cospirazione contro di noi. Mi ha portato a parlare di Belvins, delle prove scomparse durante gli anni, delle rivelazioni sulla Roush e lo sguardo del giudice, quando ha capito che l'avvocato di Bill non poteva provare la falsità di niente, è stato impagabile.

Quando Scully si dilegua con Laura per discutere la sua prossima testimonianza mi sento ferito dal fatto che non voglia farlo a casa. Ma poi capisco che ha bisogno di prendere familiarità col tribunale. I tribunali la rendono nervosa, non lo ammetterà mai, ma io vedo quanto è tesa e so che non è sempre così pallida. E questo quando deve testimoniare nelle vesti di agente federale, a sostegno della legge. Deve essere molto peggio per lei essere in aula da cittadino, da imputato.

Sentendomi rassicurato, trascorro il pomeriggio compilando valutazioni del personale e lavorando a una mia proposta per mettere gli agenti dell'ISU nei principali uffici federali operativi. I crimini diventano federali più velocemente di quanto siano commessi; col Violence Against Women Act ogni stupratore seriale e ogni assassino è improvvisamente nostra responsabilità, che sorpassi o meno i confini dello stato. Mettere più agenti sul campo sarà un buon modo per aumentare i nostri successi, per trovare qualche pista che prima ci poteva sfuggire. Sono molto eccitato per la mia proposta e mi fa passare il tempo senza angosce fino al ritorno di Scully.

C'è ancora Laura con lei. Sono un po' sorpreso, ma c'è posto a tavola, così che importa?

"Mulder," dice. Il suo tono reca un sapore fuligginoso di catastrofe.

"*Dana*," dico, solo per ricordaglielo, ma lei scuote la testa.

"Ho parlato con Bill. Ha accettato di fare un accordo -"

"Dio Cristo, Scully, no, non dividerò la custodia con quel traditore che del cazz-"

"Niente custodia congiunta. E' tutta tua."

Sbatto le palpebre confuso. Questo non è un accordo, è una resa. "Come hai fatto?"

Lei indica Laura. "Laura ti spiegherà. Io vado - vado a dare un'occhiata a Miranda."

Mi lascio cadere pesantemente sul divano. "Che sta succedendo?"

Laura si mette appollaiata in pizzo a una sedia e si china in avanti, reggendosi con le mani ai braccioli. "Dana ha offerto uno scambio. Tu ottieni la custodia totale, incontrastata, e lei firma un accordo rinunciando a tutti i diritti su Miranda e acconsentendo a non vederla o comunicare con lei in nessun modo fino a che Miranda non avrà sedici anni."

"*Cosa*?"

Lei continua come se io non avessi parlato. "Penso che il provvedimento che vieta ogni forma di comunicazione tra le due sia gratuitamente crudele, ma lei ha acconsentito, per farti avere il pieno controllo sulle visite, se ce ne saranno, con qualsiasi altro membro della famiglia Scully. Affinché l'accordo sia rispettato, tu e Dana non potrete vivere nello stesso quartiere e non dovrete passare la notte sotto lo stesso tetto, neanche quando vi scambiate una visita. Potrai parlare con Dana, ma non potrai portare messaggi tra lei e Miranda. Se gli accordi verranno infranti, la custodia andrà a Bill e Tara, anche se il passaggio non sarà completamente automatico. Dana ha accettato anche di sottoporsi a una valutazione psichiatrica presso uno studio che sarà deciso in seguito e di sottoporsi a qualsiasi regime di cura sia consigliato, che implichi o meno un ricovero." Laura fa una pausa e stiamo zitti per un minuto. "La odia, Fox. Non so che dirti."

"E' stata un'idea di Bill?"

Laura congiunge le mani in grembo e non mi guarda. "No, è stata Dana a fare il primo passo. Lui ha deciso i dettagli in queste ultime ore."

Mi sento come se qualcuno avesse preso una cucchiaiata di gelato e me l'avesse diligentemente spalmata sul petto. Ci sta abbandonando. Di nuovo. Pensa che non valga la pena combattere per noi. Non vuole essere la madre di Miranda. Tutte le mie illusioni - la speranza che questa crisi ci avrebbe riavvicinato, la soddisfazione di sapere che tiene tanto a noi da opporsi a Bill - sono distrutte e infrante dalla sua indifferenza, urlano e sanguinano nella mia mente. Avrei dovuto toglierle dalla loro miseria tanto tempo fa, ma non sono mai stato bravo ad uccidere per misericordia.

"Allora è questo quello che lei vuole?" La voce che mi esce è piatta come al solito. Suppongo che dovrei essere grato che non traspaia nessuna emozione.

Laura sbatte un pugno sul ginocchio. "No! Dannazione, sapevo che sarebbe successo. No, ovviamente non è quello che vuole, non devi sforzarti molto per capirlo. Ma è sicura che il giudice la considererà una madre inadatta, e darà a Bill e Tara la custodia o al limite custodie congiunte, a meno che non acconsenta all'accordo."

Guardo verso le scale. Ci sta già salutando? Starà facendo le valigie? Quanto tempo passerà prima che si scordi il volto di Miranda, i suoi luminosi occhi chiari, la sua perfetta pelle fragile?

"Cosa pensi debba fare?"

Lei sospira. "Guarda, se quella cassetta contiene cosa dicono contenga, qualunque giudice sarebbe in difficoltà nell'arrangiare una soluzione che coinvolga Dana nella custodia. Probabilmente la denuncerebbe alle autorità affinché la perseguano. E se tu l'appoggi, dandole supporto dopo quello che ha fatto - sarà difficile per il giudice credere che tu sia veramente stabile e che alla fine sia diventato un onesto cittadino."

"Mi stai dicendo che non abbiamo molte chance?"

"Mettiamola così - immagina che sia qualcun altro coinvolto in questo caso. Vorresti che un bambino fosse cresciuto da persone col vostro background, persone che si stanno battendo portando su di loro questi incredibili fardelli? Abbiamo una buona probabilità di provare che tu sei un padre eccellente - almeno che lo sei stato per gli scorsi sei mesi. E, onestamente, fai una bella figura, perché ti sei comportato bene quando Dana ha fatto quelle cose così brutte - ha lasciato Miranda dall'altra parte della nazione, in buone mani naturalmente, ma è difficile passare sopra al fatto che ha abbandonato sua figlia. Chi ci dice che non se ne andrà di nuovo quando si riprenderà dai suoi ultimi problemi?"

Quando non dico niente, Laura mi sprona. "Come tuo avvocato, ti posso solo dire le tue opzioni. Non so quale sia la cosa giusta da fare. Forse staresti meglio se Dana non avesse mai proposto questo accordo. Ma l'ha fatto, e devi decidere. Dobbiamo andare di fronte al giudice domani per avere la sua approvazione. Dato che qui sono in gioco i migliori interessi di un bambino, il giudice deve approvare il patto. E anche il tuo consenso è richiesto. Così è meglio che decidi cosa dirai quando te lo chiedono, che sia di aderire o meno."

Dopo circa cinque minuti di silenzio teso, Laura si alza e mi saluta. Sono completamente paralizzato, peggio che se avessi fissato Medusa, e non mi preoccupo neanche di attivare l'allarme.

Il sole si dissolve lentamente dietro la terra mentre io sto qui seduto, cercando di capire. Il tramonto è spettacolare, nuvole all'orizzonte brillano rosa come acqua che scivola via dall'accetta di un assassino in un canale di scolo. Il cielo della nuova estate si oscura in una calda notte, mentre io continuo a stare seduto.

Vado nello studio e le mie ginocchia protestano al movimento improvviso dopo ore di disuso. Lei è qui, raggomitolata sul divano.

"Allora, quando te ne vai?" Sento le mie parole prima ancora che il mio cervello sia chiamato in causa.

Scully alza lo sguardo dal Post e la luce viene riflessa dalle lenti dei suoi occhiali.

"Scusa?" Chiede, con voce soffice come sorbetto al limone.

"Beh, mi scoperai furiosamente stanotte e poi svanirai prima che sorga il sole, non è vero? Hai già chiamato la compagnia aerea? O questa sarà una fuga locale?" Vado con risolutezza alla mia scrivania e mi lascio cadere come un sasso, girando la sedia in modo da poterla guardare in faccia.

I suoi occhi sono rotondi come quelli di Miranda.

"L'Alaska è carina in questo periodo dell'anno, tranne che per le zanzare, e puoi avere un biglietto di sola andata per Juneau senza problemi. Puoi anche giustificare un viaggio lassù con un X File. Penso che siano scomparsi di nuovo dei lavoratori ai condotti petroliferi. Non mi sono mai preoccupato di controllare perché mi sono già congelato il culo una volta lassù." L'ira nella mia voce mi sorprende.

"Mulder--"

"E' questo quello che fai, non è vero? Quando le cose si fanno difficili, Scully si tira indietro. Te ne vai così in fretta che lasci un solco sulla pista di decollo."

"La parola 'piantare in asso' ti dice niente Mulder?"

"Ho dovuto smettere di farlo quando hai preso tu la Champion Cup dell'andarsene," stringo le dita così forte sui braccioli della sedia che probabilmente sto lasciando le impronte sul duro rivestimento.

Schiaccio un immaginario pulsante sul bracciolo. Prepara gli scudi deflettori, Mr. Chekov, sono in arrivo siluri fotonici.

"Mi dispiace che la mia famiglia stia disturbando la tua tranquilla piccola isola di domesticità. Non ho chiesto io che succedesse."

"Mi sto stancando di questa storia, Scully. Veramente stancando. Non hai chiesto tu di essere rapita, non hai chiesto tu che ti rubassero gli ovuli, non hai chiesto il cancro. Non hai scelto di avere Miranda, e quando ha scomodato la tua vita l'hai mollata con Emerson e Aileen. Non hai provocato tu George a perseguitarti e non l'hai certamente *aiutato* quando ha provato a strangolarti," continuo, cercando di tenere il tono di voce sotto controllo, anche se gracchia come le casse di uno stereo economico. "Quando le cose non vanno come tu vorresti, crolli come un castello di carte."

"Non è vero!"

Sbuffo.

"Queste sono stronzate, Mulder. Sto cercando di fare quello che è meglio per Miranda. Eri *là* oggi, ti sei ascoltato razionalizzare e le cose non andranno meglio domani, quando l'avvocato mi crocifiggerà accanto a te. Ti sto offrendo una via d'uscita e come sempre te la prendi per il mio tentativo di aiutarti."

"Ehi, mi è stato fatto un tiro mancino qui, Scully, e sto cercando di raccapezzarmi. Pensavo fossi una delle persone più forti che conoscevo, ma durante l'anno passato ho capito che non era forza quella che stavo vedendo. Sei un'egoista, censuri ogni tua emozione e ti rifiuti assolutamente di cambiare."

"Sembra che tu abbia preso a cuore le dichiarazioni degli psichiatri, o piuttosto è stato il tuo ego a farlo. Vuoi credere solo a quello che pensi tu. *Non* sei San Mulder e *non* sei un modello di stabilità. Non stai facendo attenzione? C'è una buona probabilità che *perderemo* questa causa, e poi che cosa farai?"

Okay, in questo ha ragione. Non sarebbe la prima volta. Fortunatamente ho ancora munizioni.

"E cosa pensi di fare a proposito della gravidanza? Pensi che nessuno se ne accorgerà? Magari puoi assentarti per un po', andare a visitare una zia come facevano le ragazze negli anni cinquanta."

La sua spina dorsale si irrigidisce - sembra diventare più alta di un centimetro - e, quando ricomincia a parlare, ha il tono identico a quello che usa quando fa i suoi rapporti. "L'RU 468 è disponibile in Virginia. L'aborto chimico si può fare in casa e sarò in grado di assicurarmi che questo bambino non sarà il soggetto degli esperimenti di nessuno."

Fa alcuni passi in avanti fino a che una mano si posa sulla maniglia della porta. "Per la cronaca," dice e si volta, in modo che possa vedere le sue guance bianche come ossa sotto gli occhi brillanti come lividi, "andare al piano di sopra non costituisce piantarti in asso."

Tengo il broncio nello studio per un po', fino a che la mia naturale curiosità ha la meglio. Catzilla, che capisce queste cose, mi fa da ombra mentre salgo le scale buie e poi si ferma.

La voce di Scully è sommessa e devo sforzarmi per sentirla. Quello che la rende brava coi bambini è il fatto che li tratta come persone vere, sebbene con diversi interessi e talenti rispetto agli adulti. Miranda, quando era appena nata e piagnucolona, non ha ricevuto tali attenzioni, ma ora è grande abbastanza da reagire a Scully. Sta in silenzio mentre lei le parla.

"Nessuno nella tua famiglia è bravo a perdonare e capire, così non ti chiederò queste cose. So che sarai arrabbiata quando capirai cosa è successo. Anche io lo sono, ma - devo assicurarmi che tu sia al sicuro. E' non potresti essere più al sicuro che con Mulder. Qualunque cosa penserai di me, devi sapere che Mulder ti ama più di mille madri e mille padri. Lui -" la voce le diventa strozzata e Miranda si mette a piangere. Scully probabilmente la sta stringendo troppo forte. "Hai il miglior papà di tutto il mondo, lo sai? Si assicurerà che crescerai grande e forte e che niente di male ti succederà mai -"

Posso sentirla fare respiri affannati dato che non riesce più a trattenere le lacrime. La sento camminare per la stanza, poi un fruscio di pannolini e di plastica quando Miranda viene calata nella culla.

Scully fa qualche passo per allontanarsi e Miranda comincia a urlare. "Lee," strilla. "Lee!"

Ancora fruscii, poi la sua voce va e viene mentre passeggia in giro per la stanza. Ogni parola è densa, come forzata attraverso sale ed ossa. "Va tutto bene, bambina mia. Rimango con te fino a che non ti addormenti -" Ma Miranda non vuole star zitta. E' stata contagiata dall'angoscia di Scully e risponde nel solo modo in cui è capace, agitandosi. Dopo qualche minuto, Scully parla di nuovo.

No, non parla. Sta cantando, con voce piatta che incespica una parola sì e una no.

"Portami alla partita,

Portami allo show.

Comprami delle noccioline e dei Crack-er Jack

Non mi importa se mai -"

Non ce la faccio più e corro via, il cervello mi pulsa contro al teschio, come se volesse disperatamente fuggire. Ci sono cose che nessun essere umano dovrebbe esser costretto ad affrontare.

A beneficio di un po' di varietà vado *io* nel bagno del corridoio e vomito. Naturalmente le nausee mattutine faranno presto parte del passato di Scully. Perché dovrebbe volere un bambino quando quello che ha in questo momento non le ha dato altro che dolore? E' di nuovo come con Emily, ma è peggio questa volta. Scully ha veramente legato con Mooselet, in un modo che non era avvenuto con Emily. Beh, Mooselet è più carina, ha più personalità ed è più sveglia di Emily, il che probabilmente è dovuto all'influsso dei Mulder geni. (L'unico mio fratello non vanitoso era Ian, e lui era pazzo.)

Non posso lasciarla andare via. Tutto qui. Non importa quale sarà il verdetto del giudice, non importa quanti coniglietti bianchi Maxwell farà uscire dal suo cappello magico, non importa se dovrò tenere Scully chiusa a chiave in una stanza dandole a forza vitamine prenatali per nove mesi in qualunque posto riesca a trovarle senza rischiare l'estradizione dagli USA, farò rimanere intatta questa piccola unità familiare. Punto. Stop. Che lei sia d'accordo o meno...

****

 

Sono sorpresa di trovare Mulder a letto quando esco dal bagno. Pensavo sarebbe rimasto a dormire sul divano dello studio. Ma è qui, steso dalla sua parte, su di un fianco, con le coperte tirate su fino ai capelli, come se non avessi promesso di lasciare sia lui sia Miranda e di abortire l'embrione che porto dentro di me come un'arma segreta. Rimango sulla porta del bagno per un momento. Sta escogitando qualche cosa, ma non so bene cosa. Ha fatto questa scena in decine di alberghi durante gli scorsi due anni: la lite si risolverà di nuovo a livello puramente fisico. Ho una vaga idea di come trascorrerò la prossima ora.

Il prurito al naso mi avverte giusto in tempo. Mi metto la mano in faccia come se tentassi di coprirmi la bocca, bloccando incidentalmente le narici, e mi giro per tornare in bagno. Faccio scorrere l'acqua per mascherare il fatto che non vomito e butto in avanti la testa in modo da non soffocare. So che sto facendo la cosa giusta. Non posso permettere che Mulder corra il rischio di perdere Miranda perché sogna di poter ricostruire una famiglia a partire dalla mia vita gelida e arida. L'ultima volta che stavo morendo siamo stati proiettati in un periodo terribile e posso tenerlo fuori questa volta. Qualunque cosa mi sta per fare, posso accettarla, con piacere.

So che mi sto godendo il ruolo di martire, della bella Camille, morta sacrificandosi, e di tutte le altre liriche eroine con la tubercolosi. Ma cosa rimane da abbracciare in vista della morte se non il martirio? Spero che Mulder un giorno guarderà indietro alle mie scelte e vedrà che sono state dettate dall'amore e non dalla debolezza. Non posso augurarmi che Mulder rimanga permanentemente danneggiato dalla mia morte, però, perché su una cosa lui ha perfettamente ragione: Miranda ha una possibilità di sfuggire alla sua eredità e Mulder può farlo accadere attraverso il potere delle sue convinzioni.

Pulita e senza sangue, emergo per affrontarlo.

Il letto scricchiola sotto il mio peso quando mi sistemo dalla mia parte (la parte del passeggero, badate bene). Capisco che Mulder non sta dormendo dal ritmo del suo respiro. Tendo una mano per toccare la pelle calda della sua schiena. Lui si tira indietro come se le mie dita gli scorticassero la pelle. Ferita, mi ritiro in pizzo al materasso e resto appollaiata lì, come uno sputo.

"Te lo dirò solo una volta - non lo fare. Non lasciare Miranda e me un'altra volta."

Maledetti ormoni, comincio a piangere. E maledetto Mulder, dopo appena cinque minuti in cui mi ascolta singhiozzare nel cuscino super compatto si alza e se ne va.

 

****

 

Dormo sul mio vecchio divano nello studio. Quando sento il rumore della doccia mi infilo in camera da letto per prendere i vestiti per la giornata e poi uso il bagno di Warwick e Ingveld per prepararmi. Gli fornisco una versione deformata di cosa sta succedendo, mentre provo a domare i miei capelli senza mousse.

"La videocassetta, l'avvocato pensa che vi danneggerà così perderete entrambi se il giudice la vede?" Ingveld chiede di nuovo.

"Così dice lei."

"E questo è il motivo per cui Dana ha fatto l'accordo?" Chiede e mi passa un tubo di gel per capelli di cui ne basta solo un pizzico.

"Questo è quello che dice lei."

Nello specchio vedo il viso di Ingveld che si cruccia, cercando di decifrare il comportamento degli adulti. Sembro l'Impiccato dei Tarocchi, con la cravatta che mi graffia le croste non importa quanto lento faccia il nodo. Non che riesca a mantenere un cazzo di segreto con queste persone, in ogni caso.

Warwick mi guarda impassibile dal letto, dove è steso con la tastiera del computer stretta al suo fianco, come l'animale di pezza preferito.

"Allora tutto si sistemerà e le cose torneranno normali, giusto?"

"Oh, sì, sicuro, normalissime." Do un ultimo colpo ai capelli e arranco alla macchina, dove aspetto come Fred Flintstone l'arrivo del resto della famiglia.

Scully esce con Mirnada e capisco, troppo tardi, che facendo sì che sia lei a dover portare Miranda ho aggiunto al danno la beffa. Il volante trema sotto il mio sguardo disonesto mentre lei apre lo sportello posteriore e mette Miranda al posto dei bimbi. Miranda comincia ad urlare, chiedendo movimento, mentre Scully cerca di decidere se sia peggio sedersi vicino a lei o vicino a me.

Vinco io, suppongo, perché si siede davanti.

Vinco un altro round quando si sente costretta a parlare per prima.

"Ieri notte..."

Rimango impassibile, come il monitor di un computer rotto.

"...non mi hai detto se accetterai l'accordo."

Sfreccio a sinistra, passando tra due Taurus. Maledette Taurus.

"Allora, lo farai?"

Non posso lasciarla in sospeso fino al momento di firmare l'accordo. Non deporrebbe bene di fronte al giudice. In più, mi fa pena.

"No."

Le ci vogliono cinque uscite sull'autostrada per riprendersi.

"Mulder, non stai... prendendo una decisione basandoti su tutte le informazioni rilevanti."

"Cosa c'è, è stato Zippy a metterti incinta?"

La sua mano si contrae intorno alla maniglia dello sportello, come se andare fuori strada a quaranta miglia all'ora fosse più sicuro che stare con me.

"Vuoi correre questo rischio in modo che possiamo restare insieme, e lo apprezzo. Ma... credo che... può succedere che..."

Se non avessi avuto bisogno di entrambe le mani per navigare nel traffico, l'avrei strangolata. "Vomitamelo addosso, Scully, stai diventando così brava a farlo."

Scully inala a pieni polmoni, aria condizionata e profumo di bambina. "C'è una considerevole possibilità che io non sia più in remissione."

All'inizio non assimilo la frase perché sto cercando di evitare di finire contro lo stronzo che mi taglia la strada, poi il mio sistema operativo va in errore irreversibile.

"Così capisci," dice lei, incoraggiata dalla mia ovvia incapacità di rispondere, "sarebbe veramente poco saggio rischiare di perdere la tua custodia, quando non sarebbe garantita la mia presenza neanche se invece vincessimo."

Colgo la mia immagine nello specchietto. Rossi, orribili occhi mi fissano dal più basso girone infernale. E poi c'è il parcheggio del tribunale, e ci mettiamo al posto che ci è stato riservato.

"Bel tentativo, Dana," dico con leggerezza, mentre apro gli sportelli automatici. "Ma ora entrerai là dentro e testimonierai di voler essere una moglie e una mamma adorabile. E' dannatamente troppo facile sacrificarti per noi e non permetterò che succeda."

Laura ci trotta incontro mentre libero Miranda. "Mi aspettavo una telefonata ieri notte," ci rimprovera.

"Niente accordo," la informo e lei si avvicina a Scully, confortandola con un basso mormorio femminile mentre Scully si tira indietro per nascondere la sua confusione e il suo dolore.

L'oncologo di Scully ha appena testimoniato che Scully è guarita e mi rifiuto di credere che questa disgrazia possa capitarci adesso. Scully la chiamerebbe improbabilità statistica; sono determinato a tenerla in buona salute dovessi farlo solo con la mia forza di volontà. E se dovrò andare a caccia di un ET e prenderlo a calci nel culo fino a farlo arrendere e fargli dire come far funzionare bene quel maledetto microchip, lo farò. Magari hanno un numero verde che posso chiamare - "Scusatemi, ma questo microchip è ancora in garanzia, potete mandare qualcuno a sostituirlo?"

Laura da a Scully i consigli veloci dell'ultimo minuto sulla testimonianza che io ho già sentito troppe volte. Poi va dalle Forze del Male a spiegare che non ci sarà nessun accordo e ci sono un po' di voci ipocrite che vengono da quella parte.

Provo veramente a non ascoltare la conversazione molto pubblica di Scully e Laura sulla nostra vita e i nostri tempi. Sono troppo impegnato a proiettare qualunque tipo di potere medianico possieda nella distruzione di ogni cellula cancerosa o precancerosa che potrebbe aggirarsi nelle vicinanze. Anche se questo beneficia Bill incidentalmente. Posso ancora sentire l'eco della mia voce quella prima volta, quando Scully ha scoperto il propagare del cancro tra le donne rapite di Allentown. Ma tu stai bene, vero Scully?

Vero Scully?

 


Iolokus IV: Res Judicata

13/18

gelato bianco al pepe
è come stabilire un confine
mi recide il cuore
gelato bianco al pepe
in bocca
mi punge le labbra
è come un'eclisse
come fossi nelle parole crociate
ma non riuscissi a risolverle

Cibo Matto

 

Bisogna riconoscere a Maxwell ciò che gli è dovuto, non perde tempo ad arrivare alle cose interessanti. Passa velocemente in rassegna tutte le volte che Scully mi ha coperto, ha infranto le regole del Bureau contro il suo miglior giudizio, ha provocato Skinner o ha altrimenti partecipato all'effettiva investigazione di un X File.

Le chiede degli eventi a Bethel, Arizona, e lei afferma che non le è stato concesso di andare oltre al cancello d'entrata del laboratorio della Roush, perché non aveva un mandato di perquisizione. Scully sostiene che il laboratorio è stato distrutto mentre lei era lì fuori, che è stato distrutto dai membri stessi della Roush per nascondere prove di esperimenti su esseri umani che lei avrebbe scoperto se il suo tentativo di entrare avesse avuto successo. Nonostante questa sia il tipo di menzogna che ci può mettere in difficoltà, qui ci sono documenti pubblici del lavoro sporco che la Roush svolgeva in Texas e Maxwell non insiste. Presuppongo stia semplicemente aspettando che la videocassetta dimostri che lei sta mentendo.

Scully ha pochi problemi con la parte professionale della storia. Ma quando si va sul personale, comincia a fumare di rabbia.

"Ha avuto rapporti sessuali con Edward Jerse, un uomo che aveva incontrato il pomeriggio stesso e che la mattina dopo ha tentato di ucciderla?"

"No, non li ho avuti." Quanto spero che stia dicendo la verità. Non ha permesso che quelli dell'ospedale facessero un esame completo; le prove di rapporti sessuali, se ce n'erano, sono scomparse con la sua seguente doccia.

"E' sua abitudine trascorrere la notte con qualcuno che ha appena incontrato, un uomo sospettato di omicidio?"

"Innanzitutto c'era una tempesta fuori, e, in secondo luogo, Edward Jerse non era ancora un sospetto. Il suo comportamento non era apertamente psicotico."

"Allora si è semplicemente imbattuta in questo caso di omicidio? La sfortuna sembra perseguitarla."

"Penso che la sua presenza qui sia la prova vivente di tale affermazione." Mormora lei, e qualche giornalista scoppia a ridere.

A questo punto Maxwell deve ripercorrere ogni trauma che Scully ha subito negli ultimi sei anni, Duane Barry, Leonard Betts, Luis Cardinal, Donny Pfaster, Gerry Shnauz, Jack Willis, Mighty Morphin Bounty Hunters (okay, l'ultimo non è in ordine alfabetico, ma non so sotto quale lettera metterlo), eccetera. Il piccolo bastardo si riferisce ad ognuno di loro citando il numero del caso.

Alla fine converge su Miranda, l'occhio del ciclone. "Invece di abbandonare completamente sua figlia, perché non ha semplicemente chiesto assistenza? Sua madre, il signor Mulder, il fratello del signor Mulder, erano tutti disposti ad aiutarla. Ma invece ha deciso di mollare completamente."

Scully deglutisce e si raddrizza impercettibilmente. "Anche col loro aiuto, mi sentivo sopraffatta. Avevo perso Emily poco prima ed ero ancora devastata. Io... non riuscivo ad accettare quello che mi era successo, non riuscivo ad aprirmi agli altri."

"E ora ci riesce?"

"Sì," Scully pronuncia chiaramente e io sobbalzo quando vedo che si accorge della trappola. Il fatto che sono stato fregato anche io il giorno prima, però, non mi fa sentire meglio.

"Bene, allora, mi permetta di farle delle domande su come ha reagito alle difficoltà che ha incontrato. Ora, lei ha testimoniato che dopo la morte di sua figlia Emily, la scoperta di Miranda e lo stupro ha sofferto un comprensibile trauma duraturo. Ha preso antidepressivi e farmaci contro lo stress, vero?"

"L'ho fatto," Scully risponde prudentemente. Cerco di non contorcermi nella sedia. Essendo un avvocato Maxwell è molto sensibile alle sfumature di tono e fa una pausa.

"Lo continua a fare?"

"No."

"Perché no?"

Scully fa un respiro lento e misurato, come un delfino che si prepara a tuffarsi sott'acqua per nascondersi. "Le medicine mi sono state di grande aiuto, ma ora che ne posso fare a meno preferisco così."

Risposta assolutamente sincera, ma incompleta; perfetta alla lettera. Ma c'è del sangue nell'acqua, nonostante lei non mostri segni di ferite. Maxwell inclina leggermente la testa. "La prescrizione minima usuale non è di sei mesi?"

"Sì." Le mani di Laura si contraggono sul suo blocco per gli appunti e poi si rilassano quando Scully non decide di continuare volontariamente.

"E ha smesso di prendere le medicine prima del tempo su consiglio del suo medico?"

"No."

"Così è stata lei a decidere che era guarita dalla sua depressione basandosi su una sua personale valutazione, giusto?"

"Sì." Guardare Scully che deve tenersi dentro qualsiasi tipo di spiegazione è incredibilmente difficile, anche sapendo che Laura le consentirà di dire di più durante il confronto diretto se il contro interrogatorio va male. Posso capire come le persone commettano errori in questo modo. La tentazione di giustificarsi, spiegare, delucidare è enorme.

"L'indipendenza è molto importante per lei, non è vero," Maxwell dice delicatamente, comprensivo. "La sua forza è il suo bene più prezioso."

Gli occhi di Scully si ingrigiscono perplessi.

"Quando aveva il cancro ha continuato a lavorare andando contro i consigli dei medici, fino al punto di collassare durante un importante riunione, è esatto?"

"Sono svenuta," concede lei.

"E quando ha trovato Miranda si è presa cura di lei da sola per tre mesi, nonostante quello che le era appena successo e nonostante la disponibilità del signor Mulder. Si è fermata solo quando è finito il suo periodo di maternità ed è dovuta tornare a lavoro."

"Io..."

L'avvocato posa le mani sulla sbarra di legno che divide il banco dei testimoni dal resto dell'aula. "Fu un sollievo tornare a lavoro, non è vero? Essere messa davanti a una scelta tra un lavoro che richiede un impegno di ventiquattro ore al giorno e una bambina con le stesse esigenze - nessuno può biasimarla se ha scelto una cosa sola, vero?"

"Non capisco cosa intende," Scully sussurra, con gli occhi che brillano come le cifre lampeggianti del timer di una bomba a orologeria.

"Vuole avere il controllo totale sulla sua vita, tanto che entra in azione anche se è fisicamente o emozionalmente troppo gravoso per lei, non è vero? L'ha fatto col cancro, con le sue figlie, con le medicine."

Scully scuote la testa, ma lui non si ferma per dirle di alzare la voce a beneficio del cancelliere del tribunale.

"Se la corte decide che non è ancora guarita e non può avere la custodia, sarà stato qualcun altro a decidere per lei, non sarebbe un sollievo? Ha fatto il suo dovere verso sua figlia e verso il signor Mulder, ha combattuto una battaglia giusta, ma non sarebbe un po' troppo rassicurante avere qualcun altro che si prende il fardello che Miranda costituisce mentre lei si rimette in sesto?"

Alla fine la prima lacrima risplende sul volto di Scully, lasciando una scia simile ad una cicatrice appena inflitta. "No," nega lei, chinando la testa per conservare la poca dignità che pensa le sia rimasta. Quando si raddrizza la voce è sotto controllo, ma il prezzo da pagare sono lacrime che scorrono liberamente. "Forse ha ragione, non sono forte per me stessa come vorrei. Comunque, quello che non capisce è quanto sono forte per loro. Quanto sono forte per lui." Si volta verso il giudice, il volto implorante a dispetto di se stessa. "Non prendete una decisione per proteggere me. Potete giudicarmi o punirmi, ma se decidete contro di me a causa di una visione distorta della sollecitudine, farete un terribile disservizio a tutti i coinvolti." Ruota la testa per guardare Maxwell. "Non mi attacchi per quello che ho fatto e non mi dica che difendermi è la semplice prova che non so cosa sia meglio per me."

Riprende fiato per dire di più, ma sembra rendersi conto di aver infranto la regola fondamentale del contro interrogatorio e affonda nella sedia con un sospiro.

Maxwell scuote la testa, quasi indulgentemente. "Ancora una cosa, Dr. Scully."

Lei lo guarda con cautela; come se lui stesse agitando una pistola e lei lo debba tenere lontano per un po', in attesa dei rinforzi.

"Ha testimoniato che la sua relazione con il signor Mulder è stata tempestosa in alcuni momenti. Ci sono difficoltà permanenti causate dal fatto che quando si sveglia la mattina vede il volto dell'uomo che l'ha stuprata."

Mi alzo esattamente nell'istante in cui Laura urla un'obiezione. Laura mi afferra per la manica e ci rimane attaccata, nonostante il fatto che debba quasi alzarsi dalla sedia per riuscirci. Maxwell mi lancia uno sguardo che suggerisce che si aspetta da me niente altro che violenza fisica, allora riprecipito nella sedia, mentre il giudice batte il martelletto sul banco.

Dopo un'ultima occhiata maligna dalla mia parte, Maxwell si volta verso il giudice. "Serve ad accertare la stabilità del matrimonio, che è importante per l'ambiente familiare."

"Continui, Mr. Maxwell, ma capisca perché un gentiluomo può opporsi a vedere rivolta una domanda del genere a sua moglie. Risponda alla domanda, per favore."

Scully guarda il giudice. Sarò io il maestro dello sguardo da cucciolo, ma la sua espressione 'sono delusa che mi sia venuto meno il suo appoggio, ma non molto sorpresa' dovrebbe avere un posto d'onore tra di noi.

Maxwell posa una mano sul muretto che si trova tra lui e Scully e si china in avanti, in modo da invadere il suo spazio personale. "Posso ripetere la domanda se vuole."

La sconfitta di una madre sofferente si è dissolta durante il precedente attacco di Maxwell e Scully gli getta un'occhiata che lo dovrebbe dissolverlo fino agli atomi che lo compongono. "No, non causa nessuna 'difficoltà permanente'."

Maxwell aspetta che l'improbabile asserzione abbia un momento per precipitare al suolo. "E cosa mi dice a riguardo degli ultimi tentativi di ucciderla fatti da un altro fratello incline al crimine di suo marito?"

"Anche in questo caso niente 'difficoltà permanenti'. Il male non è una questione di sangue, è una questione di volontà," il suo sopracciglio destro spiega esattamente quello che pensa delle sue maniere, della sua intelligenza, abilità sessuale e igiene personale. "Come molte scelte nella carriera."

"Naturalmente, naturalmente." Maxwell sventola la mano; Scully sta ancora dicendo cose banali e luoghi comuni mentre lui vuole una discussione seria. "Ma se niente di tutto questo le da fastidio, come si aspetta che questa corte immagini abbia la sensibilità necessaria a crescere un bambino?"

Questo è il punto in cui, se fossimo stati personaggi dei cartoni animati, piccole nuvole di fumo sarebbero uscite dalle orecchie di Scully. La sua pazienza se n'è andata da qualche parte in Canada ormai. "Decida," scatta. "Mi vuole dipingere allo stesso tempo come una vittima distrutta e una persona senza cuore."

Maxwell si allontana da lei con un soddisfatto cenno di approvazione. "Va bene, è tutto qui? Ho finito," dice, prima che chiunque possa reagire. "Continueremo il contro interrogatorio domani. A quella data, intendiamo presentare una prova su video, che mostra che il Dr. Scully è stata meno che onesta sulle sue attività in Arizona."

"Alla sbarra, avvocati!" il giudice richiama e Scully scende dal banco dei testimoni. Ci cuociamo a fuoco lento per molto tempo, mentre gli avvocati litigano tra di loro e le macchine fotografiche ci puntano, cercando di immortalare le nostre reazioni. Miranda tenta di mangiare la penna abbandonata da Laura e Scully le offre numerosi altri oggetti che la possano divertire; ognuno la soddisfa per circa un minuto e poi Miranda rivuole la penna con la punta di peltro.

Quando Laura ritorna il suo viso è talmente privo di espressione che capisco che la notizia è cattiva. Dall'altra parte Bill e gli altri cominciano a sistemare le loro cose per andarsene, vivacemente fiduciosi.

"Hanno trovato qualcuno che dice di poter verificare il contenuto della cassetta," Laura sussurra con voce secca come foglie d'autunno. "Una guardia della sicurezza che è sfuggita all'incendio e poi ha lavorato a Vegas durante lo scorso anno. L'hanno appena rintracciata e arriva con l'aereo stanotte."

"Che significa?"

"Significa molto poco se la testimonianza di Dana è stata accurata."

La lascio in attesa, rifiutandomi di imboccarle la prossima frase.

"E se non lo è stata, se la cassetta la mostra all'interno dopo che lei ha testimoniato di non essere mai andata oltre il perimetro della costruzione - andrà molto male."

***

 

La cena è orribile. Estremamente orribile. Ingveld ha fatto mangiare presto Warwick ed è corsa via a sistemare un lavoro di consulenza che sta facendo per i federali o qualche altro misterioso progetto. Questo significa che Mulder e io mangiamo da soli. Miranda è crollata come un sacco di patate poco dopo il ritorno a casa. Il processo la sta stancando. Sta diventando piagnucolosa e appiccicosa, chiaramente sente lo stress e la tensione che il suo pubblico adorante sta subendo per il suo bene. Qualunque danno gli psicologi pensino che il mio presunto abbandono abbia causato, si combina con la loro presenza nella battaglia per la custodia.

Abbiamo rinunciato a qualunque finzione di domesticità e siamo ritornati alle nostre abitudini da scapoli, una pizza mangiata per terra nello studio con in sottofondo la CNN e lattine di coca posate sopra il coperchio della scatola aperta della pizza. Per qualche ragione la salsa di pomodoro ha un sapore strano e la devo raschiare via con la punta delle dita e poi rimettere sopra il formaggio, come fosse un brutto parrucchino. I grani di pepe verde non sono commestibili e devo ammucchiarli su un tovagliolino. Catzilla ne ruba un bel po' e ci gioca a hockey con le zampe sotto alla scrivania e sono così stanca e depressa che non ho energie sufficienti per provare a fermarlo.

Arruffato e stanco Mulder poggia la schiena contro il divano e torce le dita dei piedi pericolosamente vicino alla scatola della pizza. Non è igienico e sa che mi fa arrabbiare. Appare troppo calmo, come se accettasse la situazione e mi chiedo cosa gli sta passando per quella graziosa testolina. Assumendo che non sia niente di buono, non so se lo voglio sapere.

"La mangi quella pizza o ti limiti ad anatomizzarla?" Mi chiede, in tono brusco.

"Mi scusi tanto. Sono incinta e le mie papille gustative mi fanno brutti scherzi."

"Mi hai chiesto tu di ordinare pizza al pepe verde e ora non la mangi. Non lo sapevi che non la volevi?"

"Il pepe verde ha un sapore strano. Vuoi che poi vomito?"

"Questa è la tua scusa per tutto ormai, non è vero?"

"Vaffanculo," scatto e mi alzo in piedi. "Se vuoi un bersaglio alza il culo e vai al negozio di articoli sportivi a comprartelo. Non ne hai sposato uno."

Vado verso la porta. Dopo un giorno trascorso ad essere scocciata dall'avvocato di Bill, che io sia dannata se mi va di sopportare una Mulder macerazione.

****

"Non osare uscire da questa stanza."

Maledizione, non è neanche la mia voce che esce dal buco sul mio viso.

Questo, almeno, le da una ragione sufficiente per fermarsi, come un gatto che non sia sicuro se la luminosità sul pavimento di cucina è cera o acqua, una zampa alzata a causa della delusione.

Quando le bugie diventano troppo dure da portare avanti, bisogna ricominciare a dire la verità.

"Non lasciarmi," mi lamento. "Ho vissuto senza di te e non mi è piaciuto. Tu hai dimostrato di poter vivere senza di me, ma io non ci riesco."

Scully sbatte le ciglia e non è proprio la reazione che volevo. Speravo in qualche cosa di più positivo, dato che sto facendo sgorgare il sangue che mi pulsa nel cuore su tutto il pavimento di legno. La porta è solo a pochi passi da dove sono seduto, ma la distanza si allunga per miglia di tundra, che fatico ad attraversare... Il suo corpo vibra con un tono più alto del solito e posso sentire il respiro che le si strozza in gola.

"La cassetta," mormora.

"'fanculo la cassetta. Vadano tutti a quel paese, Scully, pensa solo per un minuto. Eri felice? Sei felice? Ti passa mai per la la mente che io possa essere qualche cosa di più di un seccante ma necessario giocattolo?"

Lei continua a sbattere le ciglia e comincio a pensare che sia bloccata dalla confusione. Tendo una mano e le tocco il braccio dove i soffici peli si sono drizzati, come se ci fosse troppa elettricità statica nella stanza.

 

"Non riuscirai a far funzionare le cose," dice. "Anche se la cassetta non contenesse ciò che sappiamo che contiene li hai sentiti, gli psicologi. Non ho la stoffa per essere la madre di nessuno."

"E allora? Ci sono passato anche io con Mooselet e se ci riesco io a fare il genitore ci può riuscire chiunque." Provo a sorridere e ottengo in cambio un altro battito di ciglia.

Faccio scivolare la mano su per il suo braccio, aprendomi la strada per passare dal tessuto alla pelle e accolgo il rovente calore della sua guancia nella mia mano.

"Sai che resto sveglio la notte augurandomi che tutte le cose brutte che ti sono successe per colpa mia non fossero accadute. Mi dispiace. Mi dispiace per tutto. Mi dispiace di amarti. Mi dispiace che questo ti faccia soffrire. Ma è una cosa che non voglio smettere di provare."

Il suo respiro è caldo sul mio polso. Scully chiude gli occhi e, per un momento, tutto sembra più facile. Mi tremano le ginocchia, come la pelle che si forma sul latte bollente. Lei non fa commenti né inizia una lite (segnate la data sul calendario) quando la trascino verso il divano e la faccio sedere sul mio grembo. Si raggomitola con la testa fra la mia spalla e la mia mandibola e si rilassa come Catzilla durante il suo sonnellino di metà mattina. Ci siamo abituati a vicenda veramente male, non mi meraviglio di sentirmi libero di ferirla se mi perdona così facilmente. O è vice versa?

"Hai bisogno di tagliarti i capelli," mormora sul terreno sfregiato del mio collo.

"Sì, e -" la sprono.

"E che?" Le sue dita fresche giocano coi miei capelli corti come se stesse immergendo le dita nella sabbia.

"Ho appena messo a nudo le mie emozioni, potresti almeno additarmi e ridere," il palmo della sua mano odora di pizza, ma lo bacio comunque.

"Scusa devo confessarti il mio eterno amore o qualche cosa del genere?"

"Se non ti disturba troppo."

Sedendosi ritta mi guarda negli occhi con un'espressione calda quanto una Mont Blanc.

"Oh Fox, ti ho amato fin dal primo momento. La mia vita è incompleta senza di te. Oh grande, bello stallone, sono stata tua fin dal primo ciao che mi hai detto."

Il mio suono oltraggiato è attutito dalle sue labbra.

Poi si tira indietro, creando uno spazio sufficiente per levarmi la maglietta. Mi guarda pensierosa prima di oscurare il mio viso. "Capisci che ora è ufficialmente il mio turno. Non tocca a te finché non avrò finito."

Posso starci.

Ma c'è ancora una cosa che mi da noia. Mi ritraggo dalla sua bocca calda e capisco cos'è.

"Non ti ho *mai* detto ciao!"

"M-Fox, cosa ti ho appena detto?"

"Va bene, ma possiamo fare sempre pace così?"

 

"Forse," dice e getta la maglietta in un angolo.

Poi intreccia di nuovo le mani tra i miei capelli e mi preme la testa contro la spalliera del divano, mentre la sua lingua si lancia nella mia bocca con la frenesia di un adolescente. La sua schiena è calda sotto le mie mani e la tiro più vicino, fino a farla sedere a gambe divaricate sulla crescente protuberanza nei miei pantaloni della tuta, con il suo seno caldo e soffice appoggiato al mio petto. Sono passati pochi giorni dall'ultima volta che abbiamo fatto sesso, ma sembrano mesi. Si strofina contro la mia mascella e mi ficca la lingua nell'orecchio, che sembra essere collegato alle mie parti basse da una sottile linea di nervi infuriati. Sono duro come la fisica quantistica nel calore delle sue cosce, prima ancora di stringere le deliziose soffici curve del suo sedere. Respirando sulle cicatrici intorno al mio collo, mette una mano tra i nostri corpi e me lo stringe con le sue piccole mani calde. Grugnisco bramoso tra i suoi capelli e lei ride dolcemente sulla mia spalla.

"Quando tutto il resto precipita," mi stuzzica.

"Non è ancora precipitato."

"La superbia-" dice lei e fa scorrere la mano su e giù con perfetta abilità.

Gemo e serro i denti.

"Ora," ordina.

Beh, come fosse una sofferenza. Dimenandomi mi tolgo i pantaloni e i boxer, che vanno a raggiungere la pila di vestiti che sta crescendo velocemente nell'angolo. Alla fine, anche lei è gloriosamente nuda e sorride al mio sguardo compiaciuto. Ondula sopra di me e mi sale in grembo, con le gambe magnificamente sagomate che si attorcigliano con le mie. Gemo di gratitudine quando la liscia massa del suo culetto scalda il mio uccello dritto. Stringo la pallida pelle del suo seno guardando i duri capezzoli color pesca che si comprimono tra le mie dita. Alzo lo sguardo verso le profondità dei suoi occhi che brillano lascivamente e alla fine vedo oltre al muro di controllo e distanza che ha sempre tenuto eretto lì. E cosa vedo? Confusa indulgenza, un po' di bisogno e dannatamente tanta lussuria... Questa è meglio di qualunque dichiarazione d'amore ornata di rose.

D'altra parte, non sarebbe male se Scully una volta tanto facesse la sdolcinata con me.

"Che c'è'," mi chiede lei e mi regala un sorriso timido.

"Dimmi che mi ami."

Scully arrossisce, da dove le mie mani sono scure sul suo seno all'attaccatura dei capelli.

"Non conta se sei nuda," la incito.

"Penso che questo divano abbia delle proprietà afrodisiache."

Sorride e si scosta i capelli dal viso con una mano, un gesto licenzioso da fermare il cuore, prima di chinarsi e cominciare a coprirmi il viso di dolci baci appassionati.

"Non mi stupirei se fossi rimasta incinta solo sedendomi su questo divano. Per quello che ne sappiamo, i tuoi spermatozoi potrebbero sopravvivere in un'autoclave," mi mormora nell'orecchio, creando un brivido che mi attraversa il lato sinistro del corpo, facendomi sobbalzare e tremare.

 

"Mi ami?" le domando di nuovo.

"Mi rifiuto di rispondere a questa domanda perché potrebbe incriminarmi," dice e sogghigna e la risata segue il mormorio giù per il mio sistema neurale.

La spingo sullo stanco cuoio del divano e la sua pelle è bianca come gesso confronto al nero sottostante. Allungo una mano e spengo la lampada sul tavolo, che stava provando ad accecarmi, e lei risplende nella luce pallida che filtra da sotto la porta. La licenziosità è svanita, rabbrividisce sotto di me, improvvisamente timida, e la sua pelle è fresca come un liscio specchio bianco sotto le mie dita. Carezzo il suo viso, il fiero profilo del naso, il mento ostinato, e gli occhi chiusi come farfalle. Il lussureggiante profilo delle sue labbra, le sue sopracciglia, come spade - belle nella tranquillità, con linee nette e intagli delicati, che sono però mortali quando le mette all'opera. Il respiro le si ferma in gola e le gambe sforbiciano nelle acque scure del divano. Le sue dita mi carezzano la schiena tracciando le spalle e la spina dorsale come code di seta. Le bacio la gola, le spalle, il seno, ogni profumo e trama dolci e familiari. La pelle morbida è attorcigliata intorno a me e sotto di me, annego nel suo profumo ricco e selvaggio di pesche alla vaniglia. Avorio sull'onice intarsiata con ambra si distende sotto di me e la lucido con le mie mani, la bocca, dimostrandole la mia adorazione. Finalmente allarga le snelle cosce e mi invita ad entrare, dov'è miele caldo e vino. Lentamente, delicatamente, muovendomi appena, scivolo avanti e indietro dentro di lei. Aprendo la bocca sotto la mia, Scully mi succhia le labbra, mi infila la lingua in bocca, rispecchiando quello che io sto facendo dentro di lei, colpo dopo colpo. Stordito e ubriaco di lei, con lei, abbasso lo sguardo sui suoi immensi occhi e vedo quello che la pregavo di dirmi.

Riesco a sentire i suoi orgasmi, delicati tremori intorno e attraverso di me, in una foschia narcotica. Sto nuotando nella sua pelle, nel suo sangue, curvando attraverso e intorno al suo cuore, utile per molto altro che la semplice circolazione. Colmo del caldo vino bagnato che bevo dalla sua bocca, vengo dentro di lei con un irreale fuoco dorato che proviene da qualche parte nel mio midollo e le cado addosso per metà. Come un uomo in un sogno oppiaceo. Le sue piccole mani levigate mi lucidano la schiena e le spalle e tutto quello che riescono a raggiungere. Vorrei strillare l'enormità di tutto questo, proteggerci da qualunque cosa mi potrebbe privare di *questo*. Non succederà. Le cose non possono essere così crudeli.

Scully cambia posizione sul divano mettendosi intorno e sopra di me, come una piccola coperta. I suoi capelli mi si riversano sul viso e lei sospira sul mio petto, sembrando un felice gatto di casa. Le liscio la pelliccia e l'ascolto fare le fusa.

Mi ha seguito fino a casa.

Ora devo solo riuscire a tenerla con me.

 


Iolokus IV: Res Judicata

14/18

Ciliegina sulla punta
Come una testata nucleare
Una bomba atomica
Devo premere il grilletto
Avevo una
Religione Dog Fly
Neutroni
Su un sundae al cioccolato

King Missile

 

Mulder torna dalla sua corsa mattutina mentre io sto risperimentando la colazione nel bagno. Anche se è carinamente di nessun aiuto, la puzza del suo sudore (che devo ammettere solitamente mi piace) mi fa avere conati più violenti. Con la coda tra le gambe va a vedere se Miranda è disponibile a giocare con lui. Dopo essere riuscita a tenere lo stomaco sotto controllo mi avvio al piano di sotto e trovo Ingveld seduta al tavolo di cucina che mangia una ciotola di cereali e una pesca. Prendo il caffè (ho in programma di avere un figlio pieno di caffeina, grazie) e mi lascio cadere accanto a lei.

Lei alza lo sguardo con un’espressione più seria di quanto il suo giovane viso fresco riesca a sostenere.

"Ho tre sorelle più piccole." Dice.

L'odore di caffè mi fa sentire male di nuovo.

"Mia sorella Marta ha avuto un figlio a sedici anni. Non era neanche sposata."

Poso la tazza perché la mano mi trema talmente tanto che ho paura di rovesciarlo tutto per terra.

"Cosa stavi dicendo?" Chiedo.

"Penso che sarebbe bello per Miri avere qualcuno con cui giocare. Troppa solitudine ti fa chiudere in te stesso, vero?"

Okay, ha scoperto la gravidanza segreta, ma nessuno ha mai detto che Ingveld è stupida, anche se è una bionda naturale.

"Ingveld, non so se riesci a capirlo, ma c'è una buona probabilità che Mulder non solo perda Miranda, ma che io finisca in prigione."

"Ti preoccupi troppo," alza le spalle graziosamente, come se stessimo discutendo di colori di smalto per le unghie. "Allora, lo sai come ti vestirai oggi?"

Un sacco di tela e qualche cosa di grigio cenere sarebbero una buona scelta, ma ho ancora un paio di completi che mi entrano e lascio che Ingveld mi aiuti a scegliere quello nero coi pantaloni sottili e una camicia rosa pallido che mi impedisce di sembrare uno dei morti viventi. Guido io fino al tribunale oggi, mentre Mulder si annoda la cravatta nello specchietto dell'aletta parasole e Miranda strilla nel sedile posteriore. Prende lui la bambina e camminiamo tra la folla di macchine fotografiche fino a dentro il tribunale. Laura ci aspetta in una delle piccole stanze da riunione e riesce a darci uno sguardo severo che rovina il suo giovane profilo.

"Sicuri che abbiate risolto la questione dell'accordo con Bill?" Chiede.

"Sì," Mulder dice.

"Apprezzerei se non mi lanciaste palle curve in aula. Non aiuta per niente la vostra credibilità. Va a favore dell'asserzione di Bill che siete due persone instabili."

Faccio un gemito e mi alzo; le nausee mattutine tornano all'attacco feroci. "Scusatemi, ho bisogno di andare in bagno."

Dopo aver vomitato la colazione mi sto lavando le mani nel lavandino e mastico una manciata di mentine quando Laura entra dalla porta. Ringrazio gli dei del Fato, o Chiunque altro, che non mi abbia sorpresa a vomitare. Lei sorride e comincia a spazzolarsi i capelli.

"Miranda è una bambina sveglia. Stava provando a mangiare la cravatta di Fox," commenta. "Sembra avere molta personalità, nonostante sia così piccola."

So cosa intende.

"Ha avuto una buona educazione." Convengo.

I nostri sguardi si incontrano nello specchio.

"Posso farti una domanda?" Dice lei in tono incerto.

"Tanto non è che abbiamo più molta privacy."

Arrossendo, abbassa lo sguardo. "Mi chiedevo, quando tu e Fox lavoravate insieme, ed eravate amanti, come riuscivate a tenere la vostra vita personale separata da quella professionale?"

"Questa domanda mi perseguiterà fino al banco dei testimoni?"

"E' solo una mia curiosità. Non c'entra niente col caso."

"Beh, non avevamo un accordo formale. Ma quando lavoravamo non c'era traccia dell'aspetto personale. Non è il liceo Hoover dove puoi farti gli occhi dolci e pomiciare nell'atrio. Lavoravamo quando lavoravamo, e questo è tutto. Invece nulla impediva che discutessimo questioni relative ai casi fuori dalle ore di lavoro."

Veramente, ricordo che un paio di volte la nebbia si è diradata riguardo a certi casi immediatamente dopo alcune scopate veramente stupefacenti e in molte occasioni ho fatto autopsie con le mutande imbottite di carta igienica, per assorbire le perdite conseguenti al rapporto mattutino. Facevamo sesso per lo più per scaricare la tensione, come Mulder correva e io mi immergevo nella vasca da bagno. Non ci sono state molte sovrapposizioni tra il lavoro e il gioco. O scopavamo o lavoravamo o dormivamo e, ripensandoci, la falsità di tutta la faccenda mi fa accapponare la pelle. Calorie vuote, senza alcun valore nutrizionale.

"L'unica cosa che gli psicologi di Bill hanno detto che condivido di cuore è che sono sempre stata capace di tenere la mia vita emotiva sotto stretto controllo."

Laura mi guarda di traverso, piena di interrogativi.

"Beh," mi correggo, "in tutta onestà, ero capace di tenerla sotto controllo. Le regole sono un po' diverse oggi."

Non ci sono regole, è questo il problema.

****

Un'ombra oscura il tavolo davanti a me e alzo lo sguardo. "Non mi aspettavo di vederti qui," dico a mia sorella, "non ti stai più nascondendo?"

"Ho sentito che le cose vanno male, non che mi sorprenda, e volevo vedere mia nipote un'ultima volta prima che sia legalmente divisa dalla nostra famiglia," Sam dice e si china verso il passeggino; Miranda fa un movimento per afferrarle un brillante orecchino d'argento. Sam sibila, con le labbra che si discostano dai denti e Mooselet brontola in risposta. Si fissano, mangusta e cobra ad armi pari.

Scully arriva alle spalle di Sam e sospetto che non ha mai rimpianto di non avere una pistola durante questo processo tanto quanto adesso.

"Ho fatto un bel lavoro, non pensate?" Sam si gira su un tacco a spillo e abbassa lo sguardo su Scully, che si irrigidisce e sembra gonfiarsi come un gatto con il pelo ritto.

"Cosa vuoi? Siamo piuttosto impegnati al momento," Scully fa notare e Sam alza le spalle e si gira per inginocchiarsi di fronte al passeggino.

"Sei l'unica sopravvissuta," dice alla bambina, quasi ansiosamente, e poi si rialza, sistemandosi la stretta giacca grigio-antracite dove si era spiegazzata. "Non posso restare. Vi chiamerò quando ho informazioni per voi."

Sono ossessionato dalla videocassetta e le rivelazioni di Sam non sono il mio primo pensiero, "Va bene, fa’ come vuoi."

Mentre Sam si ritira come Kaiser Soze, Scully viene a sedersi accanto a me accigliata. Intorno a noi la gente prende posto per la giornata, il cancelliere e l'aiuto sceriffo si dividono una ciambella mentre Bill si consulta col suo entourage. "C'è qualche cosa che non va," Scully dice e il disagio le traspare sul volto come vermi sotto la pelle.

Cerco di leggere il Post come se non ci fosse alcun dubbio nella mia testa circa il contenuto della cassetta, che infatti non c'è, però non nel senso che vorrei. Le mani mi sudano talmente tanto che le pagine sportive mi sporcano i palmi di polvere nera.

"M-Fox, la gente della BioQuest pensa che Sam abbia fatto un accordo per andare contro di loro. Se lei pensa che perderemo e Miranda andrà da loro -"

Alzo lo sguardo appena Scully salta in piedi, attirando l'attenzione di tutti i presenti in aula. Seguo i suoi occhi che guardano verso il basso, accanto al passeggino.

Dove la valigetta in pelle di vitello di Sam, così appropriata per la sua immagine professionale, è ancora posata.

Mi alzo come fossi espulso da un aereo colpito. Non dobbiamo guardarci per capire cosa sta succedendo: le mie gambe sono più lunghe, riesco a farmi strada tra la folla meglio, devo prendere io Miranda. Scully sta già camminando a lunghe falcate verso il centro dell'aula, con la mano che sfiora il fianco per mostrare il distintivo che non c'è, mentre io tendo le mani verso la valigetta, stando attento a non toccarla, e prendo Miranda dal passeggino. Lei comincia a strillare nel momento esatto in cui Scully comincia a urlare a tutti di evacuare, immediatamente. Incontro lo sguardo incredulo di Bill e la faccia curiosa del giudice, la sua espressione in qualche modo di disapprovazione, poi mi giro e comincio a correre.

Per lo stretto corridoio tra le sedie in legno scuro degli spettatori, attraverso le porte fino al corridoio dove testimoni, avvocati e guardie stanno gironzolando. "Abbiamo bisogno di una squadra di artificeri," urlo mentre schivo grappoli di persone piantate come alberi nel corridoio. La gente che era seduta sulle panche allineate contro la parete comincia ad alzarsi quando le luci tremolano e l'allarme comincia a suonare. Scully apparentemente ha convinto qualcuno che è seria. Il corridoio si oscura, come se stessi per svenire, e poi le luci di emergenza cominciano a girare, lampeggiando rosse e bianche.

Sto ancora muovendomi in fretta per uscire dal tribunale - non so quanta distruzione può contenere una valigetta, specialmente se Sam ha amici 'in alto' come diceva il dottore della BioQuest. D'altro canto l'ha portata di persona, così forse possiede distruttività sufficiente solo a radere al suolo un isolato. Lo scivoloso pavimento di marmo è oscurato da contendenti e personale della corte che si riversano nel corridoio dalle altre aule; di fronte a me si apre la porta di una stanza della giuria e altri dodici cittadini dallo sguardo allucinato si aggiungono alla folla. Al di sotto del penetrante ‘qua qua’ dell'allarme, il mormorio di voci confuse mi arriva come avessi l'orecchio poggiato alla conchiglia strombo più grande del mondo.

Gli ufficiali di polizia sono dappertutto, alcuni scortano criminali ammanettati e avvocati difensori, altri, con in mano la pistola, cercano di capire qual è il problema. Uno di loro mi vede ed evidentemente pensa che ho approfittato del momento critico per rapire un fagottino di gioia; tira fuori la pistola e comincia ad inseguirmi.

Ho la sensazione del corpo di Miranda che trema contro di me mentre singhiozza oltraggiata, ma non riesco a sentirla a causa del rumore. Ora siamo nell'atrio principale e la folla dei reporter che si sono rifiutati di uscire dal palazzo mi vede. Altre luci stroboscopiche mi esplodono in faccia e non posso alzare le mani per proteggermi senza lasciare andare Miranda, così mi volto per cercare un'altra via d'uscita. Il poliziotto mi urla di fermarmi, ma non sparerebbe rischiando di colpire la bambina, così sono al sicuro per il momento.

La gente corre da tutte le parti, come una scatola di cuscinetti a sfera che si sono rovesciati per terra. No, i cuscinetti a sfera sarebbero almeno stati controllati dalle regole della fisica. Sono colpito dagli sguardi delle persone che mi incrociano mentre cercano una via d’uscita, mi giro e rigiro nel mezzo all'elegante stanza circolare come una povera palla da biliardo, mentre urlo il nome di Scully. Dovrebbe già essere qui fuori a questo punto, a dirigere il traffico, a tenere le cose sotto controllo. Premuta contro il mio petto, la faccia bagnata di Miranda mi inzuppa la camicia.

C'è un botto, come un sacchetto di cartone della drogheria che si spacca cadendo al suolo e il corridoio da cui siamo venuti esplode e va a fuoco. Vedo una panca dell'atrio staccarsi dal suo ormeggio e salpare verso l'aria, inarcandosi sopra le fiamme zampillanti e atterrando proprio sulla scrivania principale del banco informazioni che si disintegra in un migliaio di costosi frammenti. Mi volto per tenere Miranda riparata e sento una incandescente lingua di fuoco contro la schiena che mi spinge via. Poi un corpo mi colpisce proprio dietro le ginocchia e cado, riuscendo appena a sostenermi con un braccio per evitare di schiacciare Miranda sotto di me. Nella mia visione periferica vedo che sono stato assalito da un ufficiale di polizia semi cosciente, forse proprio quello che voleva arrestarmi.

Mentre sono a terra e cerco di liberarmi dal corpo che geme stando per metà sulle mie gambe, altri detriti mi cadono sulla schiena e quasi lascio andare Miranda due volte prima di riuscire ad rialzarmi in piedi. Urla invadono l'aria attraverso il suono dell'allarme, ormai assurdamente lento e ripetitivo.

Il fuoco sta già morendo quando vacillo in posizione eretta, sotto gli estintori sul soffitto che fanno una pipì di acqua tiepida sopra corpi bruciati e non. Mentre sempre più gente riesce a scappare dal palazzo, cerco Scully tra i profughi. Non potrebbe mai sentirmi, ma urlo ugualmente il suo nome, ululando come Brando che cerca di entrare nel letto di Stella, mentre un altro fiume di persone mi sfreccia accanto per raggiungere l'accecante luce estiva dell'esterno e della salvezza. Un caleidoscopio di esseri umani, sprazzi di spalle e busti e occhi, mi passano vicino, e non riesco a fare altro che setacciare i frammenti e ignorare tutto ciò che non è Scully.

Quando il primo vigile del fuoco mi sorpassa andando controcorrente, correndo verso il corridoio bruciato per vedere se c'è ancora qualcuno vivo in quella parte del palazzo, comincio ad andare nel panico. La puzza delle esalazioni chimiche è forte nell'aria e non posso tenere Miranda qui, i polmoni della bambina sono in pericolo.

Il nome di Scully diventa un monotono ululato nella mia gola.

La bambina, calda e bagnata tra le mie braccia, mi da pugni furiosi contro il petto che sembrano andare a sbattere direttamente contro il mio cuore mentre vado a grandi falcate verso la porta. Devo trovare un posto sicuro dove metterla.

Ma dove? Sam potrebbe essere ancora qui intorno, per vedere se il suo tentativo ha avuto successo.

Il ronzio che sento nelle orecchie non ha niente a che fare con l'esplosione o il panico della gente che mi circonda. Dovevo far prendere Miranda a Scully, lei è bassa, ma è determinata, si sarebbe fatta largo tra la folla come Michael Jordan tra i difensori, dovevo essere io ad avvertire gli altri del pericolo e ad evacuare l'aula. Cazzo, dovevamo lasciarli morire tutti, lasciare che fosse Dio a scegliere e risparmiarci così molti problemi.

Il sole mi colpisce in faccia ed esco dalla porta, dove gli spettatori sono riuniti. Guardo verso il palazzo e di Scully ancora non c'è traccia.

Goffamente mi trascino giù per le scale di granito, mormorando frasi rassicuranti a Miranda. Scully sta sempre bene, non è tipo da morire. Non posso permetterlo.

Altre autopompe dei pompieri, altre ambulanze, la polizia sta già disponendo le transenne. Sento i brividi di un prossimo stato di shock, mentre il caldo sole del mattino mi scioglie la pelle, e non sono sicuro di riuscire ancora a reggere Miranda.

Quando Zippy si materializza e la prende dalle mie braccia, sostenendo le stampelle sotto le ascelle per liberarsi le mani, non sono affatto sorpreso.

"Che avete combinato questa volta?" Dice scherzando e poi impallidisce quando coglie l'espressione sul mio volto.

"Sei armato?" Riesco a gracidare.

Lui fa cenno di sì col capo.

"Spara a chiunque ti si avvicini. Tienila al sicuro."

Mi dileguo nell'oscurità e comincio, finalmente, a sentire gli urli di Miranda.

All'interno le barelle aprono le loro bocche affamate. Alcune sono già state riempite con le vittime che sono state troppo lente per scappare dal corridoio. Nessuno mette in discussione la mia presenza. Riesco a deambulare, appena, e le squadre di soccorso hanno altre cose da fare.

Di fronte alla nostra aula il pavimento di marmo è nero come i capelli di Sam. Le imponenti porte di legno sono scomparse, spazzate via verso il nuovo secolo. La stanza non è altro che una conchiglia sventrata, masse carbonizzate dove sedie e tavoli avrebbero dovuto essere, incollate al suolo come denti marci. Niente che si trovasse in questa stanza durante l'esplosione può essere sopravvissuto.

Respirando l'aria contaminata entro nell'anticamera dell'Inferno. Il pavimento brucia ancora in alcuni punti e le scarpe mi danno la sensazione di essere diventate ferro incandescente. L'immagine della stanza come era fino a un quarto d'ora prima, intera e non deturpata, mi passa davanti agli occhi, sovrapposta alla nuova realtà come un ologramma. Questo è il segno che la parte da profiler del mio cervello sta cercando di inviare un messaggio alla parte idiota.

Là, dietro alla panca. Da dove il giudice emerge sempre la mattina e dopo pranzo, dove gli avvocati fanno le loro conferenze private. C'era una porta una volta.

Ora è diventata come un muro, metallo solido distorto nella sua cornice dalla forza dell'esplosione, ma non è stata spazzata via. La sua resistenza mi lascia perplesso, fino a che capisco che deve fare parte delle nuove misure di sicurezza potenziate in cui molti tribunali stanno investendo in questo periodo governato da Freemen e McVeigh. E Samantha Mulder, apparentemente.

Sbatto contro la porta e urlo un'altra volta il nome di Scully.

Silenzio. Silenzio di tomba.

Il gemito del diniego mi risuona nella testa a circa centoventi decibel. E' qui, deve essere qui, sicuramente è dall'altra parte, con le mani premute contro la porta raggrinzita dall'esplosione direttamente parallele alle mie.

Ora sbatto entrambi i pugni, sento dei nuovi lividi e tagli esplodere sulla pelle mentre mi cedono le ginocchia e comincio a scivolare al suolo, incapace di respirare. Sposto lo sguardo e mi accorgo che alcune delle cose che pensavo fossero solo sedie bruciate si sono fuse con dei corpi umani.

Lacrime annerite mi gocciolano dal naso e mi stendo contro la porta calda.

Sento vibrazioni, non fatte da me, sotto le mani deboli e premo l'orecchio alla porta.

Il suono è smorzato, ma so che viene pronunciato il mio nome.

Piango mentre mi alzo, come Pinocchio sotto il controllo di Geppetto, e vado a cercare i pompieri.

 

****

Sono capace di gridare abbastanza forte quando è necessario e sento la gola che mi si scortica mentre urlo di chiamare una squadra di artificeri e di evaquare immediatamente il tribunale. La stampa è abbastanza sensibile al pericolo dopo così tanti incidenti coi terroristi negli anni passati: naturalmente vogliono raccontare delle tragedie successe ad altri, ma decisamente non vogliono *essere* loro la notizia del giorno. Le mie urla producono una corsa precipitosa della capienza delle cascate del Niagara attraverso uno sbocco che andrebbe bene per un ruscello.

Guardando la calca di persone (giornalisti, per lo più) insinuarsi nella porta principale come un cavatappi in una bottiglia, decido che il giudice non ce la farà mai. Torno indietro di corsa verso di lui e lo afferro per una spalla. Il suo viso diventa teso e rosso dalla rabbia. "Sono spiacente, vostro Onore," dico trascinandolo indietro, verso la porta che da sulle sue stanze, "ma non è sicuro restare in quest'aula." Qualunque cosa mi dica al di sopra della confusione fatta dagli altri presenti nella stanza comprende la frase "giovane signora", ma è l'unica cosa che capisco.

Noto che Tara e Matthew ce la fanno a raggiungere la vera uscita, ma Bill deve aver sospettato un qualche tipo di trucco e segue me. I nostri consulenti legali, come fossero cani, restano al nostro fianco - o forse realizzano che, partendo dal fondo della stanza, le loro possibilità di farcela ad arrivare alla porta principale sono veramente esigue.

Lo stomaco mi si attorciglia in un buco nero quando capisco che non c'è una porta verso l'esterno nella stanza del giudice. Potremmo essere intrappolati come una cena nel forno a micro-onde e gli avvocati indietreggiano come fossi io l'elemento potenzialmente esplosivo. "Dobbiamo andare dietro la scrivania, potrebbe proteggerci dall'esplosione."

"Queste porte sono a prova di bomba." Il giudice dice bruscamente, come se stessi tradendo il servizio di giustizia americano non fidandomi della loro resistenza.

"Si, vostro Onore," convengo e lo incito ad andare in fondo alla stanza e dietro la sua scrivania.

Ci rannicchiamo tutti dietro l'enorme tavolo di mogano del giudice, lui nel mezzo con gli avvocati ai suoi fianchi per tenere me e Bill a massima distanza. Appena cominciamo a stare scomodi, la porta anti esplosione geme come un leone che ruggisce nella prateria.

La statua di bronzo del giudice, con la Giustizia che soppesa l'aria vuota, balza dalla scrivania come avesse bisogno anche lei di fuggire e mi colpisce alla mano destra, facendomi uscire il sangue, ma lo sento appena mentre fisso a bocca aperta i Legal Eagles accanto a me. Laura e Maxwell stanno litigando, chiedendosi se il giudice avesse dovuto sospendere o meno l'udienza per trarsi in salvo, mentre le sirene ululano e l'acqua comincia a scrosciare dal soffitto. Altri libri e aggiornamenti con la copertina morbida cadono dagli scaffali e il palazzo si scuote. Laura subisce critiche, continua a parlottare e si ferma solo quando lei e Maxwell balzano entrambi per proteggere il giudice dall'impatto con un libro mortale. Entrano in collisione, il giudice viene comunque leggermente colpito sulla testa e quasi scoppio a ridere. E' peggio che vedere i Gunmen all'opera.

Maxwell da a Laura una mano per alzarsi e sembra che voglia obiettare, mentre io controllo le pupille del giudice e faccio seguire all'uomo anziano il mio dito indice. Il mio nemico realizza, indubbiamente, che apparire come se non gli importasse se il giudice ha una commozione celebrale o meno è peggio che permettermi di guadagnare punti giocando al dottore. Il giudice, comunque, sta abbastanza bene da rimproverarmi quando gli chiedo di fare stupidi giochetti di abilità.

Quando affermo che il giudice è pronto a rimettersi al lavoro, Maxwell e Laura cominciano a discutere sul significato legale degli ultimi avvenimenti. Tutti e tre ignorano le sirene e il fumo a favore delle discussioni legali, mentre io cerco di determinare se ci sono o meno uscite praticabili. Comincio a pensare che le barzellette sugli avvocati colgano a perfezione la differenza tra gli avvocati e il resto della razza umana. Bill è seduto con le mani appoggiate alle ginocchia, disgustato dalla vita, e io sbircio i libri bruciacchiati del giudice sulla parete più lontana da noi e suppongo che siamo stati risparmiati dalla violenza dell'esplosione. Le porte fragili dall'altra parte dell'aula devono essere esplose canalizzando l'esplosione verso l'esterno.

Mulder mi rovina il completo nuovo quando mi stringe dopo che i pompieri finalmente abbattono la porta. Non ho la forza di arrabbiarmi, però, non quando Mulder sta ancora piangendo (a causa del fumo, naturalmente) e il suo petto sobbalza contro il mio come una macchina senza ammortizzatori. Carezzo il suo viso striato di fuliggine col palmo della mano e accetto la vita senza poter momentaneamente respirare, mentre lui mi stringe talmente forte da farmi perdere una taglia.

Zippy ci aspetta fuori. Il suo tesserino è aperto e appeso alla cintola, in modo che tutti possano vederlo. E' appoggiato a una macchina della polizia locale con le stampelle accanto a lui, un braccio intorno a Miranda e l'altro che punta la pistola verso il suolo con massima naturalezza, in caso che qualcuno provi a mettere in dubbio il suo diritto di fare il babysitter.

Mentre ci avviciniamo Miranda ci saluta, guardando da Mulder a me e poi nell'altro verso, impaurita dall'incredibile ammontare di sporco e detriti che Mulder ha accumulato. Sta annunciando le sue impressioni sull'intero incidente a tripla velocità, ma quando la prendo da Zippy afferra una ciocca dei miei capelli, oramai viscosi, e dice, con l'esatto tono che usa Mulder quando non sto ai suoi scherzi, "*Scuh*-lee."

Sempre gentiluomo, Mulder prende Miranda prima che io vomiti, mancando appena il gesso di Zippy e il cofano della macchina della polizia.

Miranda applaude. Sia MSNBC sia CourTV mostreranno in seguito le immagini di me che rimetto, maledette, ma le TV nazionali no, immagino che vomitare vada contro gli Standards and Practices.

"Baahhhhm!" Miranda canta felice.

Si guadagna un posto in prima serata.

 


Iolokus IV: Res Judicata

15/18

Beh non sono mai riuscito a fare le cose che ti volevano fare loro,
Devo farle a me stesso, o andare a trovare qualcun altra,
Beh se fossi così brava, non mi annoieresti tanto,
Mi piace bere il tuo naso, e succhiare le tue piccole dita,
Il sundae alla fragola è mio,
Il giorno del Divertimento, è il solo giorno in cui posso distendermi è sognarti.

BMX Bandits

Ancora vita con vecchie riviste, io appoggiato al muro della logora unità del pronto soccorso locale. E' lo stesso pronto soccorso dove siamo venuti dopo che George è stato cancellato dal nostro albero genealogico, cortesia dell'FBI SWAT team. Per come stanno andando le cose, stiamo guadagnando punti per quando moriremo noi. Scully è seduta in una sedia della sala d'aspetto con una fasciatura improvvisata intorno alla mano ferita. Mooselet le sta attaccata come una patella e tuba con toni rassicuranti in lingua Moose. Con gli occhi chiusi e le sbavature nere della fuliggine che le marcano il volto stanco, Scully sembra una delle vittime del bombardamento di Oklaoma City che è riuscita a salvare sua figlia dai rottami. Vorrei che le cazzo di telecamere fossero nei paraggi per riprenderla in questo momento, sarebbe un calcio nelle palle all'asserzione che non è attaccata a Mooselet.

Come può non esserlo quando Mooselet ha ereditato il vecchio fascino dei Mulder, giusto?

Aspettiamo mentre i feriti gravi vengono trasportati all'interno e ricoverati nell'unità ICU o quello che è. Scully ha già diagnosticato la possibilità di essersi rotta le ossa della mano e ha sicuramente bisogno dei punti, fin qui potevo arrivarci anche io. Sono sicuro sarebbe felice di metterseli da sola nel privato della nostra cucina, ma gli EMT le hanno messo le mani addosso prima che potesse fuggire. Proprio come ho fatto io - prima che potesse fuggire.

Il giudice, ferito dove un libro volante di diritto l'ha colpito sulla zucca, è seduto di fronte a noi nella sala d'aspetto, con la toga ripiegata accuratamente in grembo. Mi trattengo dall'avvicinarlo e patrocinare la soluzione del caso in mio favore senza il beneficio del parere legale perché ho il profondo sospetto che una Laura incazzata potrebbe sfidare Scully per la corona della Reginetta della Stronzaggine. Invece poso una mano sui capelli disordinati di Scully e faccio del mio meglio per darle un sorriso rassicurante.

"Che c'è?" Domanda lei in tono odioso.

"Come ti senti?" Chiedo.

"Molto nauseata. Vattene." Mi dice e richiude gli occhi.

"Vuoi una coca o un'altra cosa? La coca liscia mi aiuta sempre."

"E quante volte hai sofferto di nausee mattutine?" Mi domanda lei con lo stesso tono cattivo, ma senza aprire gli occhi. "Voglio solo che mi prometti che non devo fare i raggi X. I raggi X non vanno bene."

Naturalmente ha ragione, non c'è motivo di creare problemi al piccolo Mulder-mutante che Scully porta dentro di sè facendo irradiare il feto, in aggiunta a tutte le mutazioni già presenti - come il mio senso dell'umorismo, per esempio. Cerco di sorridere e Mooselet fa lo stesso, cominciando a tirare i capelli a Scully.

"BAAAAAAAAAAMMMMMM!"

"Mulder, dobbiamo veramente insegnarle qualche altra parola." Scully sospira e liscia un ciuffo smarrito di capelli della bimba.

"Non c'è momento migliore di questo."

Mi chino vicino a loro e vado al livello degli occhi verde giada di Mooselet.

"Dì 'gelato'."

Mooselet passa lo sguardo da me a Scully, cercando di capire se è tutto OK. Scully annuisce impercettibilmente.

"Eeeee-laaatooo."

"Corretto abbastanza da essere un lavoro governativo," concordo.

Tengo io Mooselet mentre mettono i punti a Scully. Mooselet allunga la testa per vedere il sangue, mentre io guardo il suo orologio.

"Se fai la brava ragazza, c'è del Chunky Monkey che ti aspetta." Offro.

Il medico arriccia il naso.

"Non dovete dare dolci ai bambini."

"Stavo parlando a mia moglie."

"Skuh-lee," Mooselet spiega.

Scully fa un sorriso compiaciuto quando raccoglie i suoi anelli e me li tende con la mano destra. Penso di avere in viso la mia espressione più ferita.

"Aiutami a infilarli nell'altra mano. Le mie dita sono intorpidite."

Per la seconda volta in questo mese faccio scorrere gli anelli sulle sue dita fino al loro posto. Anche se sono sulla mano sbagliata, sono contento che voglia ancora indossarli.

Siamo un triste equipaggio quando la sera ci ammassiamo nella Ranger, Scully fasciata e coperta di fuliggine e Mooselet, sia fuligginosa sia stanca, che dorme appoggiata alla mia spalla. Warwick e Ingveld sono già tornati a casa e stanno cenando a tavola e mi sento talmente felice che li bacerei entrambi, ma bacio solo Ingveld e do una manata a Warwick sulla spalla sana.

"E' stato abbastanza spettacolare, cazzo," Warwick dice, "non capisco come potrebbero negarvi la custodia dopo che avete salvato la vita a tutti."

Scully tiene Mooselet in equilibrio sul bancone cercando di pulire dalla fuliggine il suo viso grinzoso e rosso; Mooselet urla e si dimena quasi mandando entrambe a finire nel lavandino.

"Ora vai a letto, signorina. Sei troppo stanca e nervosa per restare con gli esseri umani." Scully le dice e la prende in braccio.

"Non ti puoi fidare degli avvocati. Maxwell probabilmente si inventerà che abbiamo piazzato noi la bomba proprio per questa ragione," vado al frigorifero e prendo una birra. "Sporco bastardo."

"Qual è il colmo per un avvocato dopo un lungo processo?" Ingvelg chiede

La guardo.

"Accusare la stanchezza," dice.

Capisco che è una barzelletta e le sorrido. Warwick getta uno sguardo alla sua amante e alza gli occhi al cielo.

"Ha cercato barzellette sugli avvocati su internet," spiega.

"Pensavo che aveste bisogno di un po' di comicità a questo punto."

"Sì, hai ragione."

"Dai," Warwick tira Ingveld per il braccio.

"Non era divertente?" Sento che gli chiede mentre vanno al piano di sotto.

Sospiro e bevo la birra. Dio, ha un sapore favoloso. Non c'è niente come una birra gelata dopo un giorno caldo di traumi e grandi esplosioni. Mi fa quasi rimpiangere di avere lasciato gli X Files.

Catzilla mi si struscia contro le caviglie per salutarmi e salta sul bancone, così lo posso accarezzare dalla testa alla coda. Mentre tutti noi abbiamo sofferto durante le scorse settimane il gatto ben nutrito sta diventando ogni minuto più grasso, liscio e carezzevole. (Scully lo prese - io non avevo avuto cuore. Ho il sospetto che ora sia il mio turno di essere sistemato.) So che mi sento colpevole per non avergli dato abbastanza attenzioni e cerco di farmi perdonare coi biscottini per i gatti e sospetto che lui si lecchi via pure tutto quello che Mooselet getta sul pavimento.

"Che ci fa il gatto sul bancone?"

Colpevoli, sia Catzilla sia io sussultiamo quando Scully ritorna.

"Giù." Ordina lei e il gatto balza con grazia giù dal bancone e la guarda coi suoi occhi verdi prima di andare a cercare Warwick e Ingveld, con la coda ritta in segno d’offesa.

Troppo stanchi per parlare mangiamo l'insalata di pasta in silenzio e poi Scully va al piano di sopra mentre io riempio la lavastoviglie e chiudo casa.

Una volta che sono in camera da letto mi sfilo le scarpe, la giacca e i calzini e vado in bagno. La stanza è buia, tranne che per una luce tremolante che viene da una candela appoggiata sul bordo del lavandino. Scully è sommersa in una schiuma di bolle fino al collo e la mano fasciata è poggiata sul lato della vasca. Vedo le punte rosse della sue dita dei piedi attraverso la schiuma e un altro paio di punti strategici, come l'ombra castano d'orata dei peli del pube e le punte color salmone dei capezzoli. Lei ha gli occhi chiusi e un asciugamano ripiegato poggiato sulla fronte. La stanza odora di strani profumi floreali e l'acqua ha una netta prevalenza di lavanda al suo interno. Mi siedo sul coperchio chiuso della tazza e prendo la bottiglia posata sull'orlo della vasca vicino al rubinetto.

"Momenti Tranquilli - per rilassarsi." Leggo.

"Dovrei comprarne un gallone," Scully mormora, la voce trasognata nella stanza vaporosa.

"Io dovrei berlo," poso la bottiglia e guardo la vasca, prendendone le misure. "C'è abbastanza spazio per due?" Un

occhio si apre e mi esamina. Sono in territorio pericoloso, dato che Jason l'ha stuprata nella doccia della sua tenuta di famiglia. Scully alza le spalle e si mette mezza seduta per farmi spazio. La schiuma le scorre in maniera intricante giù per il seno fino a ricadere nella vasca. Mi spoglio nudo fino alla mia collezione di cicatrici e mi immergo attentamente nell'acqua con lei. L'acqua nella vasca è talmente calda da scottarmi, ma coraggiosamente mi calo nelle profondità bollenti. Piegandoci attentamente ad angolo riusciamo a entrarci e a stare faccia a faccia, con le gambe sovrapposte. Mi appoggio all'indietro e sento il rubinetto che mi tocca la nuca, allora mi sposto da un lato per evitarlo. L'acqua schizza fuori dalla vasca sul tappetino del bagno.

Scully, inaspettatamente, mi grazia di uno dei suoi sorrisi da zillioni di watt e si distende nella ghirlanda di bolle.

"Se qualcuno mi avesse detto nel 1993 che sarei finita in una vasca da bagno con te, per non parlare del fatto che ti avrei sposato e sarei rimasta incinta, gli avrei detto che era pazzo."

"Allora non sei stata immediatamente incantata da mio fascino?"

"Pensavo fossi un bastardo arrogante."

"E hai cambiato opinione?"

"No."

"Allora hai mentito agli strizzacervelli?"

"In tutto quello che ho detto," dice e mi acceca con un altro sorriso.

Sbuffo e mi accorgo che la sua mano sana sta procedendo su per la mia coscia in modo tutt'altro che rilassante.

"Affogheremo," le faccio notare.

"Guastafeste," dice lei e da al mio uccello una stretta amichevole prima di ritrarre la mano.

Rimaniamo seduti nell'acqua finché diventa fredda e poi emergiamo, con la pelle raggrinzita e completamente fiacchi a causa dell'effetto dell'olio da bagno magico di Scully. Umidi e nudi ci buttiamo sul letto. Scully ha la mano ferita appoggiata al mio petto, la testa sulla mia spalla e le gambe intrecciate come funi attorno a me. Ascolto il suo respiro che si calma fino a che diventa molle e pesante e viene sommersa dalle acque del sonno, come un nuotatore che non riesce a stare a galla. Il vecchio demone dell'insonnia arriva e si siede sulla mia spalla sinistra, ricordandomi che il peggio deve ancora venire. Sono stato tradito un'altra volta e non c'è niente che mi assicuri che Scully resterà un minuto di più del necessario. Non so se potrà farlo anche volendo, ora che lo spettro di quel vecchio maligno segno zodiacale simbolo dell'infedeltà e proliferatore di cellule malate è ritornato. Esausto nel corpo e nella mente rimango disteso ad ascoltare il demone che mi sussurra velenosità all'orecchio, finché il sole della mattina cambia i colori della stanza.

****

Il telefono mi sveglia di soprassalto dal mio pisolino post-trauma, scivolo via da sotto il braccio di Mulder e colpisco ripetutamente il comodino, fino a che riesco ad afferrare il telefono e a trascinarlo fino all'orecchio.

"S'kly?" gemo.

"Dana," Laura mi corregge, "il processo è stato rinviato a Lunedì, a causa dell'investigazione in corso sull'esplosione." Laura, che è decisamente troppo cinguettante per quella che deve essere notte fonda, mi blatera nell'orecchio.

"Ch'ore sssono?" Chiedo, mentre il braccio di Mulder mi si riattacca intorno alla vita.

"Le nove passate. Mi ha chiamata il giudice alle sei, riesci a crederci? Mi sa che il vecchio scoreggione non dorme mai. Ma ho già parlato con Maxwell, che ha cominciato a lamentare il fatto che il giudice non può più avere un opinione obiettiva dopo quello che è successo ieri - il che potrebbe indurli ad annullare il processo."

 

"Cazzo," gemo.

 

Mulder, che deve pensare sia un ordine, fa scivolare le mani tra le mie gambe e si dirige verso la meta desiderata, mentre io cerco di concentrarmi su quello che dice Laura. Lui si strofina contro la base del mio collo a comincia a mordicchiarmi la cicatrice sensibile al solletico dell'impianto del chip.

"Non so se riusciremo a rifare tutto da capo un'altra volta." Ammetto, e mi contorco, vittima del doppio assalto al mio sistema nervoso. Cerco senza successo di scacciargli la mano, ma Mulder si limita a fare un verso profondo e comincia ad allargarmi le gambe, come le tenaglie fanno con le macchine andate distrutte in un incidente.

"A meno che non abbiate qualche informazione incredibile che volete condividere con il resto della classe non vedo come possiamo evitarlo - tranne che Maxwell non sia talmente sicuro del contenuto della cassetta che non userà la bomba contro di noi."

E' difficile pensare mentre la lingua fin troppo capace di Mulder mi sta leccando dal torace allo stomaco e i suoi soffici capelli strisciano sul sentiero umido lasciato dalla sua bocca come fossero un pennello. Provo a scostarmi, ma lui è insistente.

"Torniamo sempre a quella maledetta cassetta."

 

Denti mi mordicchiano l'interno della coscia e mi mordo il labbro inferiore per trattenere un gemito.

"Sai che cosa c'è sulla cassetta?" Chiede lei.

"No." Mento io e ricevo un premio per la mia falsità nella forma di una bocca calda che scivola sul mio centro già dolorante.

"Non c'è molto che posso fare - tuo fratello è completamente pulito, a parte le sue finanze."

Guaito. C'è un guaito che mi nasce in gola mentre i denti e la lingua di Mulder mi lavorano felicemente intorno al clitoride. Il mio corpo trema come una macchina su un terreno accidentato e la voce di Laura diventa disturbata, il che non ha niente a che vedere col telefono cordless. Impotente, sbatto i talloni contro le spalle di Mulder mentre lui mi piega quasi in due.

"So chi ha piazzato la bomba," offro, mentre il fratello della dinamitarda mi incendia il corpo.

"Chi?"

"Samantha Mann. Samantha Mulder, Mul --- Fox," il nome mi esce soffocato, il che ha più a che fare con quello che mi sta facendo lui che col nome di per sè, "la sorella di Fox. Una donna coi capelli a caschetto neri, un completo scuro, ha lasciato una valigietta accanto al passeggino di Miranda. Era lì la bomba. Qualcuno ha fatto esplodere la nostra macchina proprio prima che -"

Devo fermarmi per riprendere fiato.

"-venissero gli psicologi. - "

Scelta di parole sbagliata.

"C'è un rapporto della polizia di DC. Puoi ---"

Maledetto! Sto tremando come uno dei vodka martini di James Bond.

" - controllalo Laura."

"Stai bene?"

"Sì..." la mia schiena è inarcata ad almeno sei pollici dal materasso e giuro che le mie dita sono ripiegate verso l'alto per lo sforzo di tenere la voce sotto controllo, "Devo andare - è successo qualcosa."

Di straordinario.

Appena premo il bottone per disconnettermi Mulder mi penetra con la precisione di un proiettile infilato nel tamburo di una pistola. Basta questo a farmi venire. Lo afferro per le spalle e lo trascino dentro di me fino a dove può arrivare mentre stringo i muscoli intorno al suo uccello, che sembra mi stia riempiendo fino al tronco celebrare. Lui spinge violentemente dentro di me, come se avesse fatto i due chilometri in quattro minuti. Rabbrividisco afferrandolo per i fianchi e mi dimeno fino a che ogni spinta mi sfiora il clitoride e vengo con un accecante esplosione di neve e ghiaccio che mi lacera fino alle ossa.

Sto gemendo il suo nome - non so quale - mentre le contrazioni mi percorrono il corpo per un periodo che sembra di dieci anni. Sono stordita ed esausta mentre lui continua a spingere avanti e indietro, i suoi fianchi stretti ricoperti di pelle talmente fine che posso vedere i muscoli, il contrarsi dei muscoli delle braccia e delle spalle, avambracci incordati e la pazzia color smeraldo dei suoi occhi che mi tengono inchiodata alle coperte sgualcite. E vengo di nuovo con una violenza improvvisa che mi fa gemere come un gatto a cui hanno pestato la coda. Mulder fa il suo verso da talpa, labbra arricciate verso l'alto, e viene caldo, duro e pesante dentro di me, mentre io scoppio come il tribunale in una gloriosa esplosione di fiamme e distruzione.

Buone maniere dimenticate, mi crolla addosso come un mucchio di romanzi con la copertina rigida che cadono dallo scaffale più alto di una libreria.

Vorrei ucciderlo per questa acrobazia, invece faccio scivolare le gambe intorno alle sue e gli do un bacio sui capelli sudati. Mugolando, lui aggiusta il peso in modo che io possa respirare di nuovo e seppellisce la testa tra i miei seni.

"Scully, Scully, Scully . . ." mormora.

"Ti sei dimenticato di chiamarmi Dana in tribunale, quando abbiamo trovato la bomba," Lo rimprovero. "Va contro la nostra finzione di una coppia aperte le virgolette normale chiuse le virgolette."

"Non abbiamo niente di normale noi due."

"Vero."

Mulder mi guarda con un mezzo sorriso che gli distorce le labbra eminentemente scopabili.

"Tesoro. Cara. Zuccottina. Coniglietta. Adorata. Pasticcino," mi prende in giro.

"Non ti spingere troppo in là, Ragazzo Talpa."

"Poopsie."

La cosa buona del naso di Mulder è che costituisce un ottimo bersaglio e lui strilla se glielo pizzichi abbastanza forte.

Cado in un sonno confuso, con la sua testa sul mio petto. Non mi accorgo quando se ne va, ma piuttosto quando ritorna e si lascia cadere sul materasso abbastanza forte da farmi rimbalzare. Lamentandomi mi scosto i capelli dal viso e mi giro sullo stomaco per poterlo vedere dimenarsi come un serpente fuori dai pantaloni della tuta. Sotto è completamente nudo, alto e magro, coi fianchi stretti e i muscoli atletici. Qualcosa si accende dentro di me.

"La bambina?" Chiedo.

"Sta assistendo a una lezione di C++ a al piano di sotto. Warwick e Ingveld hanno deciso che abbiamo bisogno di un giorno di riposo," si toglie la felpa e si raggomitola sotto le coperte con me, con le gambe intrecciate alle mie.

"Come ti senti?" Mi chiede, con un tono che lascia intendere che non si riferisce ai punti alla mano.

"Preoccupata. Rinvigorita."

"Hai la nausea?"

"Non per ora. Sono preoccupata per la cassetta per due motivi. Il primo è che se la cassetta mostra quello che credo mostri, cioè Marita e io che diamo fuoco ai feti a Bethel, non c'è nessuna speranza che qualcuno ti permetta di avere la custodia, dato che hai volontariamente nascosto le prove di un crimine. Questo crimine può essere interpretato come omicidio o aborto illegale, con distruzione di proprietà privata in aggiunta a tutto il resto. L'altra possibilità è che la cassetta mostri solo noi due che rubiamo la presentazione Power Point dall'ufficio di Jason e allora è stato fatto molto rumore per nulla. Significa che siamo ancora sposati, io sono ancora incinta e devo occuparmi delle cose del mio appartamento che ho messo in garage."

"Una vendita nel giardino di casa?" Chiede lui.

Arriccio il naso.

"Preferirei andare in prigione."

"Okay, questo è il piano: tu fai il bambino e io mi occupo della vendita."

"Sii serio."

"Lo sono."

 

Mulder si sporge verso di me e intreccia le dita nei miei spaventosi capelli del mattino.

"Dobbiamo solo andare avanti. Attraversare i ponti che troviamo davanti a noi e bruciarli dopo il nostro passaggio. Dai, Scully, la vita familiare deve essere meno spaventosa dei mutanti succhia fegato e dei vermi intestinali alti sei piedi," Mulder ha un tono scherzoso, ma i suoi occhi sono pieni di emozioni, "quanto male può andare?"

A questo non posso rispondere. Non lo so. Vorrei fare piani per il futuro, ma tutto dipende da una videocassetta nera e da un uomo più anziano, vestito di nero, e mi sento nuovamente piccola e inerme. Continuare a lottare di fronte alle avversità e contro ogni buon senso è il modo di essere di Mulder, non il mio. Io voglio risposte, conclusioni, finali, anche senza l'eroe e l'eroina che camminano mano nella mano verso il tramonto. Voglio solo che sia finita. Voglio sapere chi ha il coltello dalla parte del manico. L'unico problema è che ogni volta che bagno i piedi nella scura pozza di realtà di Mulder la probabilità di avere una conclusione soddisfacente è virtualmente nulla. E ora ci sono dentro fino al collo. Un collo che Mulder sta accarezzando e contro il quale fa versi seducenti.

Sospiro e mi rilasso. Almeno l'acqua nello stagno di Mulder è calda e confortevole e la fauna locale è *molto* amichevole.

"Sai, siamo veramente fatti l'uno per l'altra."

Mulder smette di carezzarmi e si blocca, come la volpe tassidermica sul juke box da Kelly.

"Scusami. Mi è sembrato che dicessi che siamo fatti l'uno per l'altra," mi guarda con la sua solita espressione furba. "Chi sei e cosa hai fatto a Scully?"

"A questo punto del gioco, dopo i mutanti, la pioggia di rane, il cancro nero, i bagni pieni di ratti morti, i virus senzienti, il Comudrum e i tuoi fratelli, chi si prenderebbe uno di noi?"

Lui sbatte le palpebre e le sue ciglia mi sfiorano il viso.

"Riesci a immaginare di cominciare un'altra relazione e dover spiegare tutto queste cose?"

"In ricchezza e in povertà, con vermi giganti, mutanti e gemelli parassitari, finché gli alieni non ci separino?"

Qualche cosa del genere.

E' un giorno positivo, tutto sommato.

Di pomeriggio ce la facciamo ad uscire di casa e la luce del sole mi fa male agli occhi nel giardino sul retro. Miranda e io stiamo sdraiate su una coperta mentre Mulder cerca di mettere insieme i pezzi di una casa giocattolo per Miranda. Immagino che creda di poter trasferirsi lui in questo palazzo quadrato di plastica rosa alto quattro piedi se le cose si mettono male per lui nella casa grande. L'equivalente di Mulder di una cuccia per cani. Se mai riuscirà a mettere insieme quei dannati pezzi. Nonostante tutte le sue qualità stellari, stimate durante le interviste degli psicologi e sottostimate durante le stesse, l'abilità con gli attrezzi non è una di queste. Lo lascio combattere per un'altra mezz'ora finché diventa sudato, frustrato e comincia ad usare un linguaggio inadatto alla tenera età di Miranda.

Alle fine ho pietà di lui, scambio Miranda con un martello e comincio a lavorare io stessa alla casa. Mulder si stende sul prato e mi guarda con un'espressione leggermente oltraggiata. Mi ci vuole mezz'ora per mettere insieme i pezzi. Comunque imbroglio - leggo le istruzioni.

Quando il cubo rosa con la porta e il tetto giallo acceso è finalmente completata mi ci inginocchio accanto e la indico. Miranda mi guarda con la sua solita espressione luminosa e curiosa. Si mette in piedi, appoggiata alle spalle di Mulder e socchiude gli occhi a causa di tutto il rosa brillante che ha davanti.

"Questa è la tua casa. Solo tua. Questa è la casa dei giochi di Miranda."

Miranda lascia andare la spalla di Mulder e cammina sul prato con prudenza. Non barcolla né cammina a carponi, ma fa i passi cauti di una donna in tacchi alti che cammina su una superficie irregolare. Quando finalmente attraversa i dieci piedi tra Mulder e me tende le mani e, invece di andare verso la casa, viene da me e mi getta le braccia al collo. Sulla coperta Mulder sta tentando molto duramente di non far trasparire le lacrime. Almeno io posso seppellire il viso nel collo dal profumo dolce di Miranda e nascondere così gli occhi umidi.

 


Iolokus IV: Res Judicata

16/18

Sono Giustificati, e sono Antichi,
E guidano un camioncino del gelato.
Sono Giustificati, e sono Antichi,
E non hanno ancora un piano generale.

KLF

Domenica mattina vengo svegliata dalla Canzone d'Amore del Re delle Talpe Mutanti Giganti. Mulder ha il muso premuto tra le mie gambe e geme felice. Contraccambio gemendo a mia volta mentre lui continua a mordicchiarmi, rendendo il passaggio dal sonno alla veglia più che sopportabile.

Gemo mentre mi lecca, facendomi prendere fuoco al pube come fosse un prato secco e le fiamme mi scorrono attraverso i nervi fino al cervello. Mi tremano le gambe mentre chiudo gli occhi e lascio che la luce del mattino mi invada... Il soffice tocco dei suoi capelli contro le gambe, morbidi come la pancia di Catzilla, la sua barba del mattino che al contrario mi graffia, la durezza dei denti contro la morbidezza delle labbra e l'insistente, flessibile lingua. E' abbastanza da farmi cantare una canzone in elogio della bocca di quest'uomo. Dato che abbiamo tempo mi porta due volte quasi fino all'orgasmo, fino a che tremo, sudo e mi sciolgo dal desiderio, come un gattino arrabbiato perché gli hanno tolto un giocattolo.

"Mi vorrai ancora quando diventerò un dirigibile?" Gli mormoro nell'orecchio quando mi penetra(al mattino di solito faccio fare a lui tutto il lavoro, è molto più facile così).

Lui è furioso come un cavallo imbizzarrito e non riesce a trovare il solito ritmo. Invece mi prende il viso nei palmi delle mani e mi fissa negli occhi, il che mi rende nervosa. "Ti volevo quando gli X Files erano stati chiusi ed eri diventata un piccolo maiale." Devo ringhiargli contro, perché lui scoppia a ridere. Comincia a spingere in maniera irregolare, come un motore non messo a punto e io mi dimeno sotto di lui. "Inoltre," dice, e il suo respiro mi solletica le labbra, "il tuo seno diventerà più grosso."

Aspettate un maledetto secondo, cos'ha il mio seno che non va? Spingo contro di lui e Mulder fa un sorriso compiaciuto. Il che è meno irritante quando siamo a letto insieme piuttosto che quand'è dall'altra parte della stanza, ma nonostante questo... chiudo gli occhi e gli afferro i fianchi stretti, strofinandomi contro di lui come un gatto contro un palo ruvido particolarmente invitante.

Lui guaisce appena i miei artigli lo catturano e viene.

****

La bolla di sapone di felicità dura quasi tutto il weekend.

L'e-mail che ricevo domenica mattina all'inizio mi sembra la classica spazzatura che riempie sempre la mia casella, tipo le bollette. Proviene da un mittente anonimo, segno tipico che alla persona che sta provando a contattarmi manca qualche nocciolina per accompagnare un completo Planter cocktail e nonostante il titolo "Accordo?" manca di una certa paranoica ostentazione.

"Signor Mulder," dice.

"Ci ha dimostrato la sua abilità nel renderci le cose difficili, e noi l'abbiamo fatto con lei. Un compromesso potrebbe aiutare i nostri comuni interessi in maniera egualmente accettabile. Interromperemo la battaglia legale contro di lei. In cambio, lei ci fornirà campioni del sangue di Miranda Scully a intervalli regolari, non più di tre volte l'anno. Non prenderemo altre iniziative contro di lei o contro altri membri della sua famiglia finché continuerà a comportarsi in maniera conforme ai nostri accordi.

Chiami il 312 555 1013 alle 9 di domenica mattina per confermare l'accordo.

"JB"

Deve essere Justine Barnabas/Judith Barnaby, la donna che ho brevemente incontrato a Chicago. La donna con la bocca pericolosamente sensuale.

Fa sul serio?

Naturalmente non mi fido di lei, di per sé, ma siamo appena sopravvissuti a un'esplosione; c'è gente morta per colpa mia, che era viva fino a ieri mattina e, anche se non li conoscevo, io sono parte del motivo per cui sono morti. Questo genere di cose continuerà a succedere fino a che seguiteremo a giocare a questo gioco con la Cospirazione.

E' il sangue, penso. Cloni. Anticorpi. Vaccini, agenti mutanti, estrazioni di DNA, migliaia di termini usati da Scully che significano una sola cosa: complicità. Proprio ciò che mi piace mentre leggo il Sunday Post: un dilemma morale. Scully è ancora distesa sul letto, come in un quadro di Parrish. Mi alzo e la fisso per qualche momento, sapendo perfettamente che nell'istante esatto in cui nominerò l'e-mail scoppierà come un M-80. La fragile tranquillità del weekend finirà con un tonfo nauseante.

Almeno Scully è ancora addormentata. Forse il sesso le eviterà le nausee mattutine; tutte le volte che cominciamo bene la giornata lei si astiene dal vomitare. Sarebbe divertente sperimentare la mia teoria.

"Ehi," le do un colpetto sulla spalla con un dito esitante.

Lei brontola e stringe il cuscino, come se stessi cercando di portarglielo via.

"Dobbiamo parlare."

Con riluttanza si volta e sbatte le ciglia come un gatto svegliato in modo non riguardoso. "Sì?" E' triste a dirsi, ma è il saluto mattutino più gentile che abbia mai ricevuto senza presentarmi con caffè e pasticcini.

"Vieni a leggere la mail che ho appena ricevuto."

Borbottando come un motore ingolfato Scully barcolla fuori dal letto e si infila la mia maglietta dei Knicks. Imbronciata e con una mano nei capelli scompigliati dal sonno, con la maglietta che quasi le arriva alle ginocchia, è talmente carina che si merita una sitcom tutta sua sulla ABC - Dana Mc Scully. Se comincia a ballare la macarena con Mooselet la saluterò mentre parte per Los Angeles.

Come se mi leggesse nel pensiero Scully si gira e mi mostra i denti, ma l'effetto intimidatorio diminuisce quando sbadiglia.

L'e-mail la sveglia più velocemente di un'iniezione di anfetamina al cuore.

"E’ dalla persona che hai incontrato alla BioQuest?"

"Credo si presupponga che almeno crediamo lo sia."

"Gesù pianse, M-Fox," il fatto che si sbagli sempre comincia a seccarmi, come se non fossero già abbastanza i problemi che ho io a riuscire a chiamare *lei* col suo nome di battesimo. Qualcuno potrebbe essere indotto a pensare che Scully abbia qualche problema con l'intimità. D'altro canto, è una cosa carina da morire.

C'è qualche cosa di terribilmente attraente in Scully, dopo che hai tolto strati su strati di distacco professionale e completi firmati - è carina come l'orecchio di una cimice. Il suo fascino è direttamente legato alla sua altezza e ai suoi grandi occhi blu e se aprirò mai bocca per farglielo notare, verrò castrato in un batter di detti occhi blu. Comunque, quando è così carina, coi capelli scompigliati e disordinati, con in dosso una maglietta enorme e quando so che l'ho scopata per bene prima del sorgere del sole è impossibile per me non metterle le mani addosso.

Tendo una mano e le tocco la spalla. Sotto il cotone brucia quanto una scottatura. "Che ne pensi?"

Scully si scosta i capelli soffici dal viso con una smorfia seccata. "Abbiamo mai incontrato qualcuno che ha fatto un accordo coronato da successo con questa gente, qualcuno che non si sia ritrovato con un corpo morto in un vicolo e prove scomparse?"

"Penso che non troveremo mai tracce degli accordi *riusciti*, ci danno una pista solo quando qualche cosa va storta," replico.

"Vogliono solo che le preleviamo il sangue periodicamente e l'accordo resta valido? Senza sapere che fine fa il suo materiale genetico? Cosa le dirò quando le prelevo il sangue ogni quattro mesi, 'non ti preoccupare, è solo la versione di mamma e papà dell'IRA?’"

"Faccio un po' di caffè," offro e volo via.

In cucina Ingveld sta litigando con Warwick. Chi lo sa, forse siamo io e Scully che emaniamo feromoni. "*Conosco* questo algoritmo e non è abbastanza sensibile, per questo ti ho chiesto di risolvere il problema!" Dice lei. "Non è diverso da uno dei tuoi filmati in Quick Time!" Indietreggio lentamente chiudendo la porta, in modo che non si accorgano che li ho visti. Molte più cose possono essere perdonate in privato rispetto a quelle testimoniate da un pubblico.

Faccio una corsa fino al 7-11 per prendere il caffè e ho un po' di tempo per pensare. Non mi importa di essere piegato, incastrato, truffato, mutilato e scommetto che Scully è capace di fare le sue scelte, il più delle volte, ma Miranda non ha mai scelto di essere in pericolo.

Quando torno a casa entro in camera da letto col caffè e una ciambella glassata, che tengo di fronte a me come un'esca. Scully me le strappa di mano con uno sguardo che mi dice che sa esattamente quello che sto provando a fare e non ne è impressionata, ma mangia la ciambella comunque.

Sorseggio il mio caffèin modo sperimentale. Non voglio affrontare questa conversazione. "C'è una domanda che non ci siamo ancora posti."

"Illuminami." La sua voce è tagliente come se le avessi detto che la soluzione di un X File è contenuta in una delle mie famose diapositive.

"Dobbiamo tenere in considerazione la possibilità che la gente che sta dietro la Roush e la BioQuest si stia comportando in un modo che loro credono legittimo. Anche se i loro metodi sono illogici, tutti i coinvolti sembrano credere che esista la reale possibilità di un intervento ostile degli alieni negli affari degli umani. Se stanno cercando di impedire la colonizzazione è sbagliato opporsi a questo obiettivo?"

"Vuoi dire di sì?"

"Penso che dovremmo considerare questa possibilità."

"Tale padre, tale figlio."

Questo è un colpo basso.

"Dannazione, Dana, pensi che non lo *sappia*?"

Scully rosicchia la ciambella e mi fissa, l'effetto è un po' indebolito dal fatto che è seduta sul letto con indosso solo la mia maglietta, che gli è salita fino alla vita. Penso che avrei perso molte più liti in passato se Scully avesse discusso con me nuda.

Poi sospira e distoglie lo sguardo mentre mi siedo accanto a lei, attento come un ragazzino con una carta d'identità falsa che prova a intrufolassi per la prima volta in un bar. Lei odora ancora di sesso; mi distrae. "Sai, non mi preoccupavo di quello che succedeva al materiale genetico che perdevo. Mi spazzolavo i capelli, mi grattavo se avevo prurito, tiravo l'acqua. Ora mi chiedo quando spunterà il prossimo clone."

Tracanno caffè bollente, volendo che mi scotti.

"E' ovvio che non possiamo accettare le loro condizioni. Dobbiamo saperne di più. Propongo di chiamarli e suggerire ulteriori negoziazioni. Se devi infilare un ago nel braccio di Miranda continuamente hai diritto di sapere che scopo hanno le ricerche."

La sua mano brucia attraverso la mia maglietta zuppa di sudore e sulle nocche della mia spina dorsale. "Vorrei avere un piano migliore," ammette lei. "Fai la telefonata. Il rischio è che dopo che avranno mostrato la videocassetta la nostra posizione nelle negoziazioni potrebbe cambiare, ma non possiamo decidere adesso..."

Sollevato, trotto al piano di sotto a prendere altro cibo per Scully. Arriverà il momento in cui dovrò farle notare che, anche se sta mangiando per due, l'altra persona è grande quanto un fagiolo non quanto Alfred Hitchcock. Per il momento, però, avere la possibilità di fare delle cose carine nei suoi confronti mi fa sentire troppo bene per punzecchiarla a riguardo. Ingveld e Warwick hanno fatto pace - cosa dicevo a proposito dei feromoni? -- e lei sta pronunciando l'ultima frase di un altra stupida barzelletta: "-e il barista dice, non mi importa cosa ne fai del pesce, ma l'avvocato se ne deve andare!"

"Lasciami indovinare," dico al di sopra del lamento torturato di Warwick, "la comicità è stata una novità portata dalla caduta dell'impero Comunista."

Ingveld si acciglia in maniera tenera. "Ho vissuto la metà della mia vita sotto un governo capitalista."

"Lascia perdere," dico e prendo del succo d'arancia dal frigorifero. E' meglio del caffè per Scully, anche se non so se portarle bevande salutari farà bene alla mia persona. "Come vi sentite?"

Ingveld si contrae (di nuovo in maniera tenera, aggiungerei) e getta a Warwick uno sguardo significativo. Li guardo come fossero il tipo di cibo che trovavo nel mio frigorifero dopo aver passato parecchi giorni in ospedale.

"Va tutto bene, Mulder," Warwick mi informa, carezzando Ingveld sulla schiena in maniera rassicurante. "Siamo solo un po' nervosi, non vediamo l'ora che finisca il processo."

Annuisco, non volendo scoprire che forme di illegalità i miei giovani amici stanno perpetrando in casa mia. Invece prendo la mia offerta mattutina di succo, cereali e vitamine della grandezza di occhi e mi volto per tornare in camera.

"E' solo un *modo di dire*," Warwick sta dicendo a Ingveld mentre me ne vado.

"Colazione a letto? Dovresti fare più spesso offerte irrefutabili," Scully spara mentre le metto il vassoio in grembo.

La guardo con sospetto e tento di leggere la sua espressione misteriosa come farei con una Palla da Biliardo numero 8 mentre lei si butta sui Cheerios. Niente di buono, la Palla non parla. Risposta poco chiara; riprovate più tardi.

****

L'efficienza di Scully, e credo anche l'astuzia femminile, fa apparire un camion pieno fino a esplodere di operai super muscolosi e rotoli di terreno erboso. Sotto lo sguardo attento di Ingveld gli uomini si mettono a lavoro guardandole il sedere. Nel frattempo noi scappiamo al negozio per bambini del quartiere. Mentre gironzolo spingendo Mooselet nel passeggino Scully sceglie le altalene e la piscina per bambini che acquisteremo se la corte deciderà a nostro favore. Mooselet spalanca gli occhi alla vista di tutti i giocattoli e delle *cose* a misura di bambino dai colori brillanti. Scully sceglie alcuni oggetti che servono a Mooselet, incluso un pupazzo di Cat in the Hat grande quasi quanto Miranda. Pranziamo da Mc Donald e mi diverto a guardare Scully mettere le patatine fritte sul vassoio del seggiolone di Miranda.

Mooselet le prende delicatamente una per una e se le ficca in bocca. Poi andiamo al centro commerciale e assaporo per la prima volta la vera vita matrimoniale, cercando di tenere Miranda occupata fuori dal camerino delle donne al reparto Piccole e Sofisticate mentre Scully si prova dei vestiti. Niente che le piace le entra e le entra tutto quello che non le piace. Mentre io sono segretamente compiaciuto della voluttuosità portata dalla gravidanza al suo piccolo corpo, lei non lo è. Alla fine trova un paio di completi che riesce a sopportare e che hanno abbastanza spazio da poterci crescere dentro. A questo punto sono talmente stressato che la bambina e io leviamo le tende per andare a guardare le cravatte. Sono costretto a comprarne una meno che soddisfacente, una cravatta con stampate delle palline da golf gialle e verdi, dato che il commesso vede Miranda ficcarsi in bocca la mostruosità in pura seta. Nessun figlio mio dovrà mai succhiare fibre artificiali.

 

Scully porta Miranda da GAP KID e io vado a cercare qualche nuovo CD. Ci rincontriamo di fronte a una gioielleria dove trovo Scully che mangia un cono gelato guardando la vetrina, col mento sporco di cioccolato e un'espressione malinconica. Mooselet è ancora più coperta di cioccolato, così come il nuovo pupazzetto di cane che stringe in pugno.

"Che cosa hai qui?" Chiedo inginocchiandomi accanto al passeggino, dato che di fronte a una gioielleria è più facile avere a che fare con una bambina della specie umana piuttosto che con la categoria adulta.

"Geeeee-laaaatoooo."

Che posso dire. E' geniale.

"Mulder, mi manca il mio crocifisso," Scully ammette.

Giusto. Non ce l'ha più da Bethel.

"Ne vuoi un altro?" Chiedo. Irriterà mia madre? Già l'idea mi piace.

"Non so. Ho la sensazione che Dio e io abbiamo fatto un patto di non violenza."

"Qualche altra cosa? Un ciondolo a forma di cono gelato?"

"Un UFO d'oro massiccio con diamanti come luci?"

"Uno di quei bei pendagli a forma di bastoncino con incisa la data di nascita di Miranda?"

"Baaaaahhhhmmmm," Miranda suggerisce.

"Dr. Scully, signor Mulder."

Ci giriamo, Scully va dietro la bambina e io davanti, e mettiamo mano alle armi. Il corpulento uomo che ci ha rivolto la parola agita le mani e ci rimprovera. "Per favore, state calmi. Sono qui in risposta al vostro messaggio di questa mattina."

"Che servizio efficiente," dico. Scully si avvicina alla bambina. Non riesco a dare un posto all'uomo nella lista di cospiratori che ho incontrato. Potrei avere sentito la sua voce al cellulare una volta, ma non ne sono sicuro. Il suo viso è circondato da rotoli ovali di grasso e ha gli occhi sufficientemente buoni e scintillanti da poter interpretare un decente Babbo Natale.

"Le vostre preoccupazioni circa l'uso che verrà fatto col materiale genetico unico al mondo di vostra figlia sono perfettamente comprensibili," continua, facendo un ampio gesto nella direzione di Miranda, "saremmo lietissimi di mostrarvi il lavoro vitale che stiamo svolgendo per l'umanità, per convincervi delle nostre buone intenzioni."

"Non sarà facile dopo che avete tentato di fare esplodere M - mio marito," Scully ribatte e lo fissa come chiedendosi che aspetto avrebbe il suo pancreas al microscopio.

"Per favore, Dr. Scully, non sapevamo che avevate intenzione di affrontare la faccenda in maniera razionale e credevamo anche che Miranda sarebbe stata più al sicuro con noi che nel mondo, con i tanti nemici pericolosi che la cercano. Ma se ci aiutate, noi potremmo aiutare voi."

"Cosa avete da offrirci?" Ecco la mia piccola patologa forense, dritta al gelido cuore del problema.

"Mi farebbe piacere mostrarvi i nostri laboratori, il lavoro che stiamo facendo per combattere il cancro nero e le altre minacce provenienti da... avamposti stranieri. Dr. Scully, penso che una sua perizia sarebbe molto appropriata. Se viene con me mentre Mr. Mulder guarda la bambina? Non ci vorranno più di un paio d'ore."

Scully mi getta un'occhiata tagliente e penso di trovarmi di fronte alla più rara delle creature, La Piantata in Asso in Presenza del Partner, senza nessun telefono cellulare in vista. Mi piego all'inevitabile prendendole le borse della spesa, come Dagwood che aiuta Blondie, e trasporto gli acquisti e la bambina a casa, dove mi metto a covare mentre gli operai sistemano il prato.

****

E' un weekend folle. Siamo in qualche modo giunti a un tacito accordo: provare a comportarci come una famiglia normale, come fingevamo quando è cominciata la guerra per la custodia. Tuttavia, le ossa del problema continuano a tenere in piedi la struttura, sorridendomi come un teschio.

Accordi.

Ne ho abbastanza di accordi del cazzo. Sul serio. Ho dato le carte più volte di un impiegato del casinò. Ho giocato mani che avrebbero fatto piangere e scappare dal tavolo il miglior giocatore come un bambino che si è fatto la pipì addosso. Mulder non vuole farmi accordare con Bill e io non voglio accordarmi con questa gente della Roush. Come se il mio accordo non bastasse, quest'uomo deve comparire con un'offerta migliore - una più gustosa. E' più facile dar via un campione di sangue che un intero essere umano.

L'uomo del centro commerciale mi dice di chiamarlo Joseph. "Non ha un cognome?" Gli chiedo mentre partiamo con la sua limousine completa di autista.

"Non ha nessuna importanza," risponde lui. "Vuole bere qualche cosa?"

"No, grazie. Questo fatto non mi induce ad avere molta fiducia nei suoi confronti," gli faccio notare, ma lui si limita a sorridere e ad intrecciare le mani grassocce in grembo.

Il viaggio dura mezz'ora. Il laboratorio sotterraneo è situato sotto un altro centro commerciale; ho sempre saputo che ci doveva essere qualche cosa di sinistro in questi posti pieni di cloni di Gap e di Express e di Tower Records, anche se non sono sicura che avrei immaginato che un centro commerciale fosse la piattaforma di lancio dell'Ordine del Nuovo Mondo. Nascosto tra i compratori e i passeggini esiste un mondo freddo come un obitorio, brillante d'acciaio e annegato nelle luci fluorescenti.

Mi mostrano il virus che Joseph sostiene essere più letale di Ebola, che ha un periodo di incubazione di dieci giorni, trascorsi i quali l'infezione si sparge veloce quanto un pettegolezzo, con un tasso di mortalità del 95%. Mi vengono mostrate le presunte vittime di tale virus insieme ai morti a causa del *supervaiolo* temuto da Tina. Iniettato nel tessuto animale, il supervaiolo deforma e distrugge con la rapidità di un acido.

Joseph mi dice che queste non sono creature totalmente terrestri. Che Loro vogliono proteggere l'umanità. Che Loro stanno cercando di trovare dei vaccini e delle cure, ma fino ad ora con misero successo. Ci fermiamo in una stanza dove gli addetti indossano tute protettive, in modo che Joseph possa parlare con una di loro.

"Come sta la tua piccola Jennifer?" Chiede e la donna sorride, contenta del fatto che lui si è ricordato il nome della bambina. Sospetto vi sia una minaccia velata - a Loro i bambini piacciono molto, soprattutto con pomodori e lattuga di contorno - ma la donna del laboratorio si limita a tirare fuori le foto di una bambina.

Poi mi porta a vedere dei conigli che sono stati presumibilmente infettati col "cancro nero", in vari stadi della malattia/infestazione. Non posso essere completamente sicura che le vittime non siano elaborati pupazzi rubati dal set di Alien 5, ma *sembra* che il cancro si sia impossessato di tutte le funzioni respiratorie e cardiache degli organismi che ha invaso, tenendoli paralizzati ma allo stesso tempo vivi, mentre il corpo è stato dissolto all'interno, lasciando solo collagene e acqua intorno a un nido di nuovi vermi cancerosi. Ne tocco uno con la mano guantata e il corpo si dissolve sotto le mie dita come una cucchiaiata di gelatina. Non è una sensazione che rimpiazzerà presto quella del cotone del libro di Miranda di Pat the Bunnie, questo è sicuro. E' più disgustoso del bagno della casa di una confraternita universitaria.

Mulder, Joseph intona, è immune al cancro nero, grazie alla magia nera di sua madre. Miranda potrebbe esserlo (e che significato ha questo per il giovane Cavaliere Jedi dentro di me, mi chiedo?) ed è stata progettata per avere una resistenza ancora più forte alle cattiverie aliene. Se il suo sangue viene appropriatamente trattato, potrebbe salvare l'umanità. Joseph arriva a *confidarmi* che sperano di contrattaccare: se noi siamo vulnerabili nei confronti dei virus ibridati e del sangue verde, non potrebbe essere che il Piccolo Omino Grigio appassisca alla stregua degli invasori marziani di H.G. Wells se si riesce a trovare il giusto agente patogeno, magari con l'aiuto fornito dalla costituzione zebrata di Miranda?

La tiritera sembra gradevole, ma sono un investitore molto dubbioso. La pretesa di intenti benevoli suona vuota come un coniglietto di cioccolata. *Sappiamo* già come fare l'AZT e le droghe antimalariche, sappiamo purificare l'acqua e ancora milioni di persone in tutto il mondo non riescono ad avere le cure, sia quelle semplici sia quelle complesse. Come tutte le nazioni di gente grassa e felice, non riusciamo neanche ha convincere le persone a farsi il test dell'STD o a stare attente al loro peso. Anche se questo progetto riesce a trovare un vaccino o una cura, Loro avrebbero bisogno di un'autorizzazione governativa e una produzione base per metterli in produzione.

Per questo, forse, il governo segreto ha cominciato a espandersi lungo i convenzionali confini della nazione dai tempi della seconda guerra mondiale.

Il potere non decresce quando il motivo del suo esercizio finisce. Le pochissime chance dello schema di avere successo potrebbero portare solo a un Reich di mille anni, questa volta aiutato dalle armi post atomiche e dall'impianto di microchip, per monitorare e controllare la popolazione.

Ma nonostante ciò - come scienziato, voglio credere che la conoscenza si muova solo in avanti. Se *esiste* una protezione contro queste armi biologiche può essere pubblicizzata, replicata, condivisa col maggior numero possibile di persone. Se le armi già esistono, è sbagliato collaborare allo sforzo fatto per tenerle sotto controllo?

Joseph mi offre l'opportunità di partecipare al progetto di ricerca. "Solo su animali non umani, naturalmente," dice con gli occhi che brillano. Per qualche ragione, la correttezza verso i diritti degli animali suona terribilmente stonata in lui.

Nonostante quello che pensa Mulder, non so tutto sulla medicina; in particolare non sono una virologa, anche se mi piacerebbe interpretarne una in televisione. "Se accettiamo," gli dico, "voglio monitorare il lavoro, ma non sono interessata a diventare una Lab Tech in Black."

"Naturalmente," dice lui in tono leggermente ferito, abbassando lo sguardo. "E' sicura che non posso offrirle uno spuntino?"

Comincio a sospettare che sappia che sono incinta. E sarebbe molto conveniente per Loro avere un soggetto da tenere sotto controllo con lo stesso background genetico ma senza le aggiunte fatte da Samantha, per capire qual è la fonte delle capacità speciali.

"Mulder ed io dobbiamo discuterne," gli dico. "Abbiamo bisogno di prove della vostra credibilità prima di permettervi di decidere il destino del materiale genetico di Miranda."

Lui annuisce. "Lo capisco, come lei deve capire che se perdete la custodia non avremo più ragione di negoziare."

Annuisco fiduciosamente, anche se il terrore mi aggroviglia le budella come un orpello con la lama affilata.

Joseph si offre di riaccompagnarmi a casa, ma io rifiuto. Mi faccio lasciare dall'autista a due isolati dal nostro indirizzo e cammino il resto della strada, in caso ci siano giornalisti appostati. Non voglio dare l'impressione di andarmene in giro in limousine mentre sono in grave pericolo di perdere mia figlia.

Questa notte Mulder e io andiamo a letto subito dopo Miranda e rimaniamo distesi al buio come due sculture tombali, cercando di non pensare se il giudice cercherà o meno di distruggere la fragile pace che abbiamo nutrito come un fiore tropicale. Ho una mano fredda posata sullo stomaco e mi chiedo cosa ci sta crescendo dentro.

 


Iolokus IV: Res Judicata

17/18

Raggi di sole nei bagni dello spettacolo secondario, lanciano le palle
Alla pelliccia di cocco che vi è nascosta dietro
Ombre colorate che accecano gli occhi
Il figlio di ogni madre ha un cono gelato in mano, camminano in circolo
Percezione sconosciuta di un occhio che scruta da un buco nella tenda dove nessuno osa entrare.

David Bowie

 

La prima cosa che fanno la mattina seguente è tirare fuori il videoregistratore. A Laura non basta che ci teniamo semplicemente per mano; vuole che ci stringiamo a vicenda entrambe le mani come Romeo e Giulietta quando stavano per essere separati dal fato. Oppure, Macbeth e Lady Macbeth prima che la merda entrasse nel ventilatore. Questo rende difficile guardare in avanti, ma ci torciamo in modo da poter vedere la tragedia che si compie.

Langley aspetta fuori su una Ford Taurus blu, con un pass della stampa intorno la collo. Se la cassetta è sufficientemente dannosa, saremo all'Havana con Miranda in ventiquattro ore. Non l'ho ancora detto a Scully perché avrebbe voluto portarsi tutte le scarpe, e questo poteva insospettire qualcuno. Può sempre comprarne delle altre, Imelda Marcus lo ha fatto.

Laura discute con Maxwell e il giudice, ma sa di essere sconfitta e la cassetta va nel VCR come le porte della prigione si chiudono sulla luce del giorno.

La cassetta non ha il solito aspetto disturbato delle cassette della sorveglianza su cui viene registrato sopra ogni settimana; la Roush deve aver investito in pezzi di ricambio. O forse la cassetta è veramente un falso. Comunque non l'avrebbero fatta sembrare più realistica in quel caso? Pondero su questo fatto mentre Maxwell la manda avanti veloce per circa mezzora di inquadrature di vasche, corridoi, stanze di laboratorio, bagni, e cose simili

Comincia a fare andare la cassetta a velocità normale prima che succeda qualche cosa fuori dall'ordinario, per avere tempo di parlare. "Quando il Dr. Scully e la sua complice sono entrate nell'area proibita del laboratorio, le guardie hanno fatto in modo che le telecamere riprendessero continuamente quella zona." E' vero, la porta bianca e nera sullo schermo si apre, entrano due donne e la telecamera si ferma su di loro invece di cambiare inquadratura dopo cinque secondi.

Almeno penso siano donne.

Potrebbero anche essere alieni, se non fosse per il fatto che sono troppo alte. Cazzo, anche Scully è Will Chamberlain in confronto ai piccoli omini grigi. Le sagome sono sfocate come l'aura di Leonard Betts. Se avessi visto la cassetta in qualsiasi altro contesto, avrei speculato sul fatto che mostrasse uno Sasquatch o un altro tipo di umanoide; anche se lo avrei fatto soprattutto per seccare Scully è anche vero che sarebbe affrettato identificare le due forme come esseri umani.

Maxwell impallidisce e ferma la cassetta, la espelle dal video e la rinserisce. Quando comincia a farla vedere di nuovo la qualità è sempre la stessa.

Ora, quando ne ho più bisogno, il mio viso che ha la fama di essere inespressivo minaccia di dissolversi in uno sfrontato sguardo di stupore. Questa non è di sicuro la cassetta che Jason mi ha fatto vedere in Texas, quella che mostrava chiaramente Scully che appiccava il fuoco a un gruppo di bambini intrappolati all'interno delle loro vasche verdi come banane nella gelatina. Sì, le due sagome - una della grandezza di Scully, l'altra della grandezza di Marita - cominciano ad aggirarsi, poi la più piccola prende un'accetta e comincia a spaccare le vasche visibili mentre la telecamera le segue. Ma quello che esce dalle vasche quando si rompono non è riconoscibile. Potrebbero essere mucchi di biancheria sporca in attesa di essere asciugati.

Laura si alza in piedi mentre Maxwell combatte inutilmente con i tasti del colore e del contrasto della TV, come se potessero migliorare la situazione.

"Quella persona potrebbe essere *chiunque*!" Laura fa un gesto con la mano verso la stanza, rivolgendosi agli spettatori e al giudice. "Questa cassetta non riesce assolutamente a identificare nessuno di rilevante per questo caso. Non mostra questi supposti 'neonati' nelle vasche; sembrano più piante acquatiche di qualche genere."

Sullo schermo la donna piccola sta versando benzina.

"Vostro Onore," Maxwell dice, un margine di disperazione nel suo tono, "ovviamente questa cassetta è stata manomessa."

"Ovviamente?" La voce di Laura è ricca di disprezzo. "Durante la nostra ultima riunione l'avvocato è stato molto chiaro nel descrivere l'accurata maniera in cui la cassetta è stata tenuta in custodia."

Maxwell ci riprova. "Abbiamo copie che mostrano chiaramente -"

Inosservato, il laboratorio esplode nel fuoco e poi nel nulla della fine della cassetta.

"Questa è la cassetta originale ammessa come prova. Se altre copie sono diverse, come possiamo essere sicuri che non siano state manipolate?"

"Avvocati," la voce del giudice tuona e i due alzano lo sguardo verso di lui. Sembrano aver dimenticato che sarà lui e non una battaglia personale tra loro due a decidere la questione. "E' ovvio che questa cassetta non mostra precisamente ciò che era stato affermato, lei," indica Maxwell, "adduce come prova che l'originale è stata manomessa, controllerò. In mancanza di tale prova, devo concordare che la cassetta, vera o falsa, non aggiunge niente al nostro caso."

"Possiamo avere una breve sospensione della seduta?" Maxwell chiede in tono sconfitto.

"Quindici minuti," il giudice agita la mano. E' una mossa puramente caritatevole. Ci trasferiamo tutti nell'atrio, dove i reporter ci corrono incontro urlando le loro domande.

Maxwell afferra Laura per il braccio. "Ti farò radiare dall'albo per questo," l'avverte.

"Non so di che stai parlando," Laura replica calma, liberandosi dalla stretta e continuando a camminare verso l'uscita. Il suo viso è chiaramente innocente e sono nuovamente felice che non le abbiamo detto niente. Non ha la scaltrezza necessaria.

"Tu e i tuoi clienti avete manomesso la cassetta e scoprirò come avete fatto!"

Laura si ferma e si gira per fronteggiare Maxwell. "Non dare la colpa a me se il *tuo* cliente ha tratto conclusioni affrettate da un cassetta sfocata e da qualche malignità detta a proposito della sorella. Dio, Andy, non devi mai credere al cliente - la prossima volta fai qualche indagine per conto tuo."

Il viso di Maxwell diventa inespressivo per un istante, il tempo di cambiare marcia e risfoderare il suo affascinante sorriso. "Sai che non è finita."

"Non vedo l'ora di continuare."

****

La targa sulla porta reca la scritta "Custode", ma il ripostiglio che puzza di disinfettante è vuoto, tranne che per le forme aliene degli scopettoni appoggiati in un angolo. Lascio andare il braccio di Mulder quando la porta si richiude alle nostre spalle.

"Cosa diavolo significa? Che hai fatto alla cassetta?" Sibilo.

Lui alza le spalle, gli occhi spalancati, e si passa una mano tra i capelli.

"Non ho fatto niente alla cassetta."

"Frohike?"

"Non mi ha mai detto - porca miseria," Mulder dice timoroso, anche se è ovvio che non sta avendo una rivelazione religiosa.

Aspetto.

"Ingveld. Il suo progetto misterioso -"

Improvvisamente tutto ha senso - il suo muoversi furtiva (per quanto una bionda dea gigante possa essere furtiva), le strane commissioni che doveva sempre fare, le domande, la sua conoscenza personale del servizio di sicurezza del tribunale e il suo strano rassicurarci che sarebbe finito tutto bene. Pensavo fosse solo naive e poco furba. Qui abbiamo La Famme che tiene testa alle vili abilità della sua gemella televisiva. Smetto di pensarci quando la bocca di Mulder si abbassa sulla mia con l'accuratezza di una zappa.

Riesco a distogliere la bocca con la facilità con cui si rimette nell'articolazione un arto lussato. "Non è per questo che ti ho trascinato qui," spiego mentre il mio corpo si scioglie come gelato al sole.

"Ma è il perché io sono venuto," Mulder mi sorride compiaciuto alzandomi la gonna.

"Non lo sei ancora."

C'è una pila di grossi secchi di metallo ammucchiati contro al muro, grandi contenitori da 25 galloni che non potresti usare a casa, dato che i bambini tenderebbero a caderci dentro ed affogare come insetti in una piscina, ma hanno l'altezza giusta al nostro scopo. Col sedere poggiato sull'ultima fila di seccchi la differenza di altezza è giusta e Mulder mi tira giù calze e mutande fino alle ginocchia.

Avevo dimenticato il brivido del proibito. Debolmente spero che non sentiremo mai il bisogno di sesso ancora più rischioso per compensare la nuova legalità del nostro rapporto. Ma per lo più gemo, mentre lui mi schiaccia il seno attraverso la camicia, tenendomi sollevata con le mani e con il bacino. Avvolgo le gambe intorno ai suoi fianchi e le calze servono da strumento di sottomissione, rendendomi difficile muovermi in maniera dipendente mentre il nilon sfrega contro i suoi pantaloni leggeri. Le scarpe mi scivolano fino alle dita e poi cadono a terra accanto ai suoi piedi. Tremo sotto le sue spinte, aggrappata alle sue spalle ruvide di tessuto.

Non potrei mai venire in questa posizione e aspetto il suo orgasmo impaziente, così attacco la fragile cartilagine dell'orecchio di Mulder, facendo scorrere la lingua lungo le pieghe della carne fino ai lobi. Quando li mordo, lui geme e si arrende, venendomi dentro.

Barcolla via da me e si siede per terra, pantaloni ancora intorno alle cosce. Ansima mentre io mi aggiusto i capelli, sperando contro ogni speranza che siano ancora a posto. Mi guarda in maniera possessiva mentre mi tolgo le calze rotte - è estate a Washington, nessuno lo noterà - e rubo un rotolo di carta igienica allo stato della Virginia per contenere eventuali spiacevoli perdite. Gli passo il rotolo e mi rimetto le scarpe.

"Vado per prima," ordino e socchiudo la porta. Non c'è nessuno in vista, così faccio un passo fuori con la fiducia con cui il Dr. Who usciva dal TARDIS. Mi incammino verso il luogo dove abbiamo lasciato Laura. La trovo che si guarda intorno freneticamente. "Dov'è Fox? Abbiamo circa trenta secondi - c'entri qualche cosa con l'aspetto della cassetta?"

"Lui sta venendo, e io no, non c’entro."

Beh, a voler essere totalmente corretti, lui è venuto e io no, ma chi vuol essere cavilloso a questo punto?

Esamino Ingveld che sta riaggiustando il pizzo del colletto di Miranda, il che è una cosa coraggiosa da fare, considerando che gli sputi e il cibo mezzo masticato sono probabilmente un eccellente veicolo di nuovi e inusuali microbi.

Mulder ritorna e distrae Laura - parte di me si augura che lei possa sentire il mio odore su di lui - e io mi sporgo e prendo Miranda da Ingveld. "Sei stata tu, non è vero?" sussurro.

Lei mi guarda stupita. "Ho vissuto in molti posti," mi dice mentre ci dirigiamo verso l'aula, "ho fatto molte cose. Pensi sia così giovane, ma dentro -" il suo tono si abbassa fino a divenire quasi inudibile tra i rumori della gente affaccendata. "Non è la cosa peggiore che ho visto o la peggiore che ho fatto. Tu ci hai salvato la vita," e non mi sembra il momento di sottolineare il fatto che lei e Warwick non avrebbero mai avuto bisogno di essere salvati se non ci avessero incontrati, "e Miri deve stare con te."

Miranda le sorride, completamente d'accordo.

"BAAAAAAAAAAHHHHHHHHHMMMMMMMMMM!" la mia piccola terrorista urla entusiasta.

"Non ce n'era bisogno," Ingveld dice con leggera disapprovazione.

****

Maxwell cammina avanti e indietro, anche se non c'è nessuna giuria da impressionare, con la testa bassa come se stesse veramente raccogliendo i pensieri. Succede mai qualche cosa in pubblico, nella hall dei palazzi governativi, che non sia già stato previsto? Certamente non è mai successo in mia presenza.

Dopo un minuto alza la testa, rimuovendo un ciuffo di capelli ribelli, e comincia.

"E' probabilmente giusto pensare a Fox Mulder e a Dana Scully come eroi," dice gentilmente e io lo guardo sorpresa. Mulder gli da uno sguardo accigliato e poi la sua espressione si distende come latte rovesciato quando Laura gli da un colpo sulla mano. "Certamente le loro indagini hanno salvato molte vite e portato criminali davanti alla giustizia. Tutto questo soffrendo tormenti che neanche il Diavolo in persona avrebbe sognato.

"Sono eroi. Sono indispensabili.

"Il problema è che i ragazzini, i bambini, hanno bisogno di gente normale, non di giganti. I giganti spesso non riescono a vedere le piccole cose che hanno davanti. Calpestano la gente piccola. La bandiera della vittoria di questi eroi è piantata su una massa di corpi morti.

"Abbiamo sentito ampie testimonianze da entrambe le parti sulla incredibile sensibilità di Fox Mulder nei confronti delle sofferenze del prossimo, la sua passione per la verità a costo della sua stessa vita. Entrambi sono pronti a fare tutto ciò che è in loro potere affinché il male non prosperi, ovunque esso si nasconda.

"Qual è il posto di Miranda in questo calcolo? Cosa le succederà la prossima volta che viene fuori una pista stuzzicante da seguire? Dana Scully farà - quello che ha sempre fatto prima. E Fox Mulder ha ammesso che, da quando ha preso Miranda in custodia, ha deliberatamente evitato di scoprire di più sulle cospirazioni che teme siano nascoste dietro ogni porta. Quanto durerà questa cecità volontaria? Miranda è grande abbastanza per andare a un asilo nido? E quando un nuovo informatore si presenterà alla loro porta?

"Abbiamo anche sentito testimonianze sui tanti traumi che queste due persone hanno subito. Il punto importante da ricordare non è se si *meritano* tutto questo, o quanto ci dispiace per loro. E' triste pensare che combattere l'oscurità possa mutilare una persona al suo interno, così che lui o lei non riescano più a funzionare interamente alla luce del giorno. Ma la tristezza non ci deve impedire di considerare per prima cosa gli interessi di Miranda Scully e questi interessi possono essere perseguiti da persone adulte, che possano dedicarsi a lei senza dover combattere contro le loro anime profondamente ferite.

"Dana Scully ha un chip di origine sconosciuta impiantato dietro al collo. Lei e il signor Mulder pensano che abbia curato il suo cancro. A quali esperimenti sottoporranno la figlia in nome della mentalità aperta?"

Questo mi fa trasalire per un momento. Ma se lui sapesse del vaccino contro il vaiolo ce lo avrebbe chiesto quando eravamo sul banco dei testimoni.

Mi pizzica il naso come quello di un coniglio e improvvisamente ho bisogno di una scusa per assentarmi, immediatamente, prima che qualcuno noti che sto sanguinando.

Accanto a me, Miranda comincia a strillare, come se qualcuno le avesse improvvisamente inserito la spina.

Non ho tempo per meravigliarmi della casualità dell'evento; l'afferro e me la stringo al volto, chiudendomi le narici sgocciolanti. Spero che essere stata usata come kleenex umano non la traumatizzerà eccessivamente negli anni futuri. Urla come Courtney Love mentre ci sbrighiamo a uscire dall'aula. Appena le porte si richiudono alle nostre spalle Miranda smette di piangere e corro verso il bagno delle signore.

Con una mano mi tengo premuto il naso, con l'altra pulisco Miranda. La porta si apre e indietreggio verso il muro.

E' solo Ingveld, che caccia dentro la testa per vedere se ci sono. "Sei sola?" Annuisco. "Ti faccio la guardia alla porta finchè non ti senti meglio."

Potrebbe volerci qualche anno, amica mia, penso mentre la porta si richiude sul suo formoso culetto. Trenta secondi dopo la sento alzare la voce. "Mi dispiace, ma in questo bagno si sono rotte le fogne. Deve usare quello nell'altro corridoio."

La amo in questo momento.

E' un peccato che Maxwell si sbagli sul chip, dato che non credo possa fare più niente, tranne suonare sotto i metal detector negli aeroporti. Il sangue si ferma abbastanza velocemente da concedermi di tornare in aula in tempo per assistere al gran finale di Maxwell. Lui mi da uno sguardo di disapprovazione per la mia negligenza e continua.

"Per concludere, devo ricordare alla corte del nuovo ambiente che ci circonda, resosi necessario a causa dei recenti avvenimenti che nessuno di noi nega fossero indirizzati contro Fox Mulder e Dana Scully. Il loro amore, anche se sincero, non è uno scudo contro le bombe. Che sia il cancro o gli esplosivi, la Morte li perseguita. Hanno scelto di vivere a contatto del pericolo, ma Miranda Scully no e dobbiamo assicurarci che sia al sicuro, anche se loro due non lo sono."

****

Eccoci di nuovo qui, pronti a essere giudicati. Questa volta non per determinare la sopravvivenza degli X Files in una stanza ornata di pannelli scuri a un piano alto dell'Hoover Building, ma per essere giudicati come esseri umani, sotto lo sguardo impietoso del pubblico americano.

Non ho concesso a nessuna corte il diritto di giudicarmi per quello che ho fatto. Forse era diverso quando George Washington, quel vecchio furbo muratore, era a capo del governo, ma giustizia e verità non sono certo il modo con cui si comporta l'America ai nostri giorni. Quando voglio essere giudicato, sono il migliore critico di me stesso; so quando ho fallito verso me stesso e nella ricerca della verità. Nessuno - neanche Scully - può valutarmi meglio di quanto faccio io.

Sono ancora molto lontano nell'ambito Trovare la Verità. Adesso so che il fatto di avere lasciato gli X Files non ha tenuto Miranda al sicuro. In più Scully non ha in programma di abbandonare la ricerca e per questo motivo sono obbligato a continuare anche io, anche mentre spingo un passeggino.

La ricerca dovrà proseguire in maniera diversa, però. L'udienza pubblica della Roush ha fatto meno scalpore di quella riguardante l'aspetto dei genitali del presidente. Non voglio più rendere pubblica la verità che si cela dietro il governo segreto; le masse indifferenziate sono più interessate al taglio di capelli di Scully e ai dettagli scabrosi della mia passione per il porno, piuttosto che alle cose effettive che potrei dirgli sulla verità e l'autogoverno. La verità che cerco, come la punizione, dovrà essere privata. Sì, voglio smascherare i complotti del male, ma ora capisco che combattere contro di Loro richiede più che informazioni accurate e qualche giornalista interessato; richiede un contrattacco. Comincerò la vera battaglia appena finirà quest'ultima schermaglia.

Anche se non concedo alla corte giurisdizione sulla mia anima, la prospettiva di essere pubblicamente valutato e stimato è un occasione per un po' di auto critica.

Ci sono molte cose che avrei voluto fare diversamente. Vorrei che l'ultimo ricordo di mia sorella quando era una bambina innocente non fosse di me che la tormento. Vorrei aver ridicolizzato Phoebe invece di averle dato tanta importanza. Vorrei essere stato in grado di capire che Duane Barry avrebbe cercato il chip e che Krycek era un traditore. Vorrei non aver dato retta a John Lee Roche per più di un minuto. Ma più di ogni altra cosa, penso, vorrei non aver baciato Scully la notte che mi ha riaccompagnato a casa dopo che mi ero fatto trapanare il cervello dal Dr. Goldstein.

Vorrei aver capito prima che non volevo smettere di amarla o di essere sessualmente attratto da lei, nè lo potevo. Ma non era una maniera costruttiva di affrontare la sua morte imminente nel periodo del cancro. Anche in quel momento avremmo potuto uscirne e trovare un equilibrio, mi piace pensare, se non fosse stato per l'improvvisa comparsa di Emily e la sua altrettanto repentina scomparsa. Così, invece, ci siamo serviti del sesso come un'altra delle nostre armi ben affilate per combatterci a vicenda.

Se avessimo aspettato - forse Miranda ci avrebbe fatto avvicinare in una maniera meno terrificante per Scully. Se solo avessimo aspettato, quando Jason Lindsay entrò in camera di Scully quella notte e mi impersonò, lei gli avrebbe sparato. O almeno avrebbe indagato, e al contrario di Brad e Janet nel Rocky Horror, Scully non avrebbe ignorato una falsa identità in favore di un bell'orgasmo.

I miei errori non sono così importanti quando fanno del male solo a me. Ma sembro essere incapace di tenerli confinati a quel livello. E' solo la convinzione che Miranda è infinitamente più al sicuro con me che con chiunque altro che mi ha dato le palle per combattere - ho promesso a me stesso che le cose andranno diversamente con lei e sono sempre stato capace di credere nelle mie intenzioni.

Il giudice si schiarisce la voce e guarda le carte di fronte a lui come fossero importanti quanto una lista della spesa. Accanto a me Scully respira come Catzilla quando va a caccia di topi nel sonno. Mia madre, tornata giusto in tempo per assistere all'ultimo atto di questa farsa, risplende vestita di rosso Nancy Reagan all'altro mio fianco.

"Sono un uomo anziano, e dato che sono un uomo anziano, cresciuto durante un tempo lontano diverso da quello odierno, non capisco niente di bambini fatti in laboratorio, madri ospiti, dectupli e e-mail. Riesco appena a capire come settare l'orologio del mio videoregisratore. Lo faccio fare a mio figlio," il giudice guarda dal disopra dei suoi occhiali a mezzaluna il variegato raduno di persone presenti in aula.

In braccio a me, Mooselet si alza e comincia a salutare Ingveld e Warwick che sono in fondo all’aula.

"Così quando guardo questo caso cerco di non pensare a tutte queste cose, ma a quelle che riesco a capire. Vi dirò quello che vedo. Vedo una giovane donna che è andata e tornata dall'inferno un paio di volte ed è stata ferita da tutto questo. Ferita fino al punto di capire che non poteva prendersi cura nel modo giusto di una bambina, così l'ha abbandonata - a cure eccellenti. Non confondiamo le cose fecendole apparire come se avesse lasciato la bambina in un cestino davanti alla porta di una casa," guarda Maxwell, che è diventato del colore del tofu.

"Poi il giovane uomo porta la bambina in Virginia e comincia a costruire una casa e un sistema di supporto per lei, fino a riorganizzare le sue priorità lavorative intorno alle esigenze dalla figlia. La giovane donna ritorna e cominciano a provare a trattare per costruire una famiglia dopo essersi sposati. D'altro canto, vedo anche delle cose strane nel passato di entrambi che indicano che non sono genitori perfetti. Sono sicuro che la maggior parte delle coppie sposate in questa stanza non passerebbe lo stesso tipo di esame a pieni voti."

Ora Bill è diventato dello stesso colore di Maxwell.

Non sono sicuro di come mi sento di fronte al fatto che il giudice si riferisce a Scully e a me come 'giovani'. Mi sento vecchio un'eternità, seduto su questa sedia. Le unghie di Scully mi stanno lacerando la pelle della mano.

"Vedo che è stato asserito che questa bambina è in pericolo a causa della connessione coi suoi genitori. E se credete a tutte queste chiacchiere sulla cospirazione, forse lo è. Ma chiunque, nemico o amico, può guardare questa coppia e vedere che conferire la custodia a qualcun altro non li renderebbe neanche un briciolo meno vulnerabili alle minacce contro loro figlia. Se la bambina è in pericolo, non c'è nessuno più adatto a proteggerla dei suoi genitori. E, nonostante le esagerate pretese dell'avvocato, non vedo niente in questo caso legato a una videocassetta sfocata con gente irriconoscibile che fa del male a oggetti sconosciuti. Niente tranne che una perdita di tempo per la corte. Non vedo niente che indichi che Bill e Tara Scully sarebbero genitori migliori di Dana Scully e Fox Mulder. Quindi la custodia di Miranda Julia Scully è attribuita a Fox Mulder e alla sua legittima moglie. I costi associati alla causa sono di pertinenza di Bill Scully, che ha iniziato quella che credo essere stata una causa senza senso piuttosto che essersi preoccupato veramente per la bambina. Il caso è chiuso."

Credo che il mio cuore abbia smesso di battere.

****

I giornalisti indietreggiano - non riesco a capire perché ci lasciano andare via, poi diventa ovvio quando mia madre emerge dalla foresta di gente più alta e dalle loro telecamere. Naturalmente la fanno passare, avranno una storia migliore.

Mi volto, ma lei mi corre incontro e mi tira per un braccio. "Dana," dice.

Mi rifiuto di guardarla. In questo momento credo a tutte le cose terribili che hanno detto sulla mia freddezza. Voglio *sentire* qualche cosa, e ad un livello intellettuale posso riconoscere tutti i sintomi del dolore, ma non è come sentirli veramente. E' come guardare una persona con la quale non riesci a condividere la sofferenza. Solo che quella persona sono io.

"Guardami!" Mia madre mi ordina, con tono di voce duro. Per forza di abitudine giro la testa. Mulder smette di camminare, pronto a balzare tra di noi. Tina è obbligata a fermarsi anche lei perché è aggrappata al distinto braccio di Mulder. Sento le telecamere che si avvicinano per riprendere ogni sfumatura di questo momento, affinché il mondo possa diventarne testimone.

Le rughe intorno alla bocca di mia madre sono più profonde oggi di una settimana fa, come le mie. I suoi occhi sanguinano rammarico; crede veramente di aver provato a fare la cosa migliore per tutti i suoi figli. Crede veramente che in quell'aula sia stata fatta un'ingiustizia. "Sono ancora tua madre," dice piano - ma non così piano da impedire che venga trasmesso su CourTV.

"Non ho una madre." Mi volto verso Mulder e sua madre e prendo sotto braccio Tina. Tina mi guarda, il viso privo di espressione; ma nonostante questo, ho la distinta sensazione che nasconda un piccolo sorriso compiaciuto.

Porco cane, siamo più simili noi due di me e la mia madre biologica. Ma se Tina crede che la chiamerò "mamma", i danni provocatigli da anni di tranquillanti non sono stati completamente cancellati.

L'incontro con mia madre smorza l'euforia, ma solo per poco. Quando siamo tutti nell'Outback mi sento la testa leggera come se avessi passato la giornata sulle montagne russe, facendo il giro della morte.

Ci sono ancora molte cose da sistemare. Ritornerò dall'oncologo per scoprire come la nostra distrazione a letto mi ucciderà. (Ed è possibile che la gravidanza non c'entri, che qualcuno abbia trasmesso un messaggio mortale al metallo nel mio collo. Riesco a immaginare noi due decidere di credere a questo piuttosto che riconoscere che una scopata sfortunata ci ha distrutto quando una cospirazione planetaria non c'è riuscita. Se devo morire, prima scoprirò la verità sul chip.) Integrerò le mie cose con quelle di Mulder e costruirò la migliore approssimazione possibile di focolare domestico. Porterò Miranda sulla tomba di Emily, così potrà far visita a sua sorella.

Ringrazierò Skinner per il suo supporto.

Distruggerò la cospirazione e li farò implorare pietà. Il che non sembra essere imminente. Prenderò a calci nel culo ET se sarà necessario.

Farò una vendita nel giardino di casa.

L'emozione che provo è più aliena dei piccoli omini grigi di Mulder. Forse non la capisco bene, perché sono fuori allenamento. Ma penso sia speranza.

 


Iolokus IV: Res Judicata

18/18

Chiudi gli occhi e facciamo finta
Di essere tornati bambini
Dita appiccicose, pensieri sporchi
Quando ti tocco, ragazza torno a essere vivo
Innamoriamoci
E' eccitante
Trasformerò la tua bocca
In un sorriso solare al sundae

My Bloody Valentine

 

Ho trascorso troppe ore della mia vita adulta dentro studi medici. La sala d'aspetto nell'ufficio dell'oncologo di Scully hai dei giornali interessanti, ma non sono in condizione di leggerne nessuno. Scully ha Mooselet in grembo e stanno leggendo un libro di The Cat in the Hat con la cura con cui Scully di solito legge i referti autoptici di altra gente morta. Sono felice di guardare Mooselet indicare il gatto nel cappello e il pesce nel piatto, mentre Scully le chiede i nomi degli oggetti. In un certo senso sono contento che Sam abbia costruito Miranda intelligente, dato che Mooselet sta tenendo testa a Scully perfettamente. Sono anche felice che Scully abbia deciso di restare con noi, dato che questo mi permetterà di prendermi delle pause dai miei doveri verso Miranda di tanto in tanto.

Julie Graff mi aspetta a lavoro lunedì prossimo e devo risolvere tutte le cose in sospeso per quella data. Prima ci sono le visite dai dottori - sono riuscito a prendere appuntamento a Scully dall'oncologo e dal ginecologo uno di seguito all'altro. Penso che Scully abbia chiamato qualcuno per mettermi sotto contratto a quel punto. Comportandomi in maniera odiosa e sfoderando giudiziosamente il mio tesserino, sono riuscito a parlare direttamente col direttore dell'ufficio e il dottore mi ha richiamato di persona. Quando ho spiegato che Scully era incinta e non potevamo aspettare, ho ottenuto un appuntamento per la mattina seguente, con la promessa che i risultati dei test arriveranno velocemente. Il dottore pensa anche che non ci sia molto da preoccuparsi. Ma non si aspettava neanche la remissione dopo tutto.

Mentre ascolto a bocca aperta in completo shock Scully dice all'oncologo delle emorragie nasali e mi prenderei a pugni per non averlo notato. Il dottore annuisce e ascolta la sua lista di sintomi, espressi in termini medici che io non capisco. Esegue un prelievo di sangue e fa amicizia con Mooselet durante la risonanza magnetica di Scully, come fosse solo una visita di routine. Scully lo guarda chiudere ed etichettare la provetta col sangue.

"So che non è molto professionale da parte mia dirtelo, ma sono stato scontento della testimonianza che ho dovuto fare per la causa di tuo fratello. Vivrei una vita più felice se non avessi dovuto aiutarlo contro di te."

Mooselet si contorce tra le mie braccia, così da poter vedere il gentile uomo pelato che parla con la sua mamma.

"Non c'era una ragione plausibile per la tua remissione e per lo stesso motivo non c'è nessuna ragione plausibile per cui tu non debba rimanere in remissione altri cinque anni, dopo i quali sarai dichiarata guarita."

"Ci sono più cose in gioco adesso. Mi preoccupo per altre persone oltre a me stessa. Ho delle responsabilità." Scully dice e i suoi occhi sembrano sospettosamente umidi sotto la luce.

Per quanto mi riguarda, mi sento come se avessi un mattone legato intorno al collo.

"Dana, ho visto gente morire per una forma leggera di cancro e ho visto vivere gente che non avrebbe potuto. Tutto quello che so è che ci sono cose che sfidano la medicina. Chiamala fede, chiamala determinazione a sopravvivere o chiamala miracolo."

Docile, Scully annuisce.

"Farò sì che il laboratorio si sbrighi a farci avere i risultati."

Nella Ranger Scully ha gli occhi rossi, ma non dice niente, mentre guido le sei miglia che ci separano dal prossimo appuntamento.

****

Col verdetto dell'oncologo in sospeso in attesa dei risultati dell'esame del sangue, l'ultima cosa che voglio è andare dal ginecologo, ma Mulder mi ci trascina con la stessa testardaggine che usa quando Mooselet si rifiuta di mangiare le sue verdure. Penso sia deluso dal fatto che lo lascio in sala d'aspetto durante la visita, ma nonostante la sua predilezione per il sesso orale, non sono a mio agio col fatto che veda da vicino la mia cervice. Chiamatemi all'antica, ma una donna ama mantenere un certo tipo di mistero nelle questioni sessuali e sono determinata a impedire che veda il suo orifizio preferito spalancato da uno speculum come una macchina con i filtri dell'aria aperti.

Dopo la morte del Dr. Shimada ho cercato un ginecologo più robusto, e sono finita da un ex dottore della marina con l'improbabile nome di Blaire Wellington. E' brava ed efficiente e ha gli avambracci muscolosi di una donna che fa sollevamento pesi - è una persona seria. Non penso di poterla mettere in pericolo. George è morto, dopo tutto, e il Dr. Wellington sembra capace di mandare a spasso qualunque fantasma turbolento la possa infastidire.

"Bene Dana," mi dice, mentre scruta sotto il lenzuolo che mi copre la pancia e l'aria fredda del condizionatore mi fa venire la pelle d'oca sulle cosce. "Dal test che hai fatto a casa e dal cambiamento del colore e del tessuto della cervice direi che sei sicuramente incinta."

"Non sono sicura di come sia successo." Mormoro.

"Vuoi che ti racconti della cicogna e delle api?" Dice lei con un piccolo sorriso sarcastico.

"No, mi riferisco al fatto che l'anno scorso sono stata dichiarata sterile."

Lei si stringe nelle spalle. "I test saranno stati inesatti. Può essere che la chemioterapia ti abbia causato una forma prematura e temporanea di menopausa. Ora quel momento è passato e il tuo corpo è riuscito a regolare gli ormoni, sicuramente hai ricominciato a ovulare. Ho notato che non hai mai fatto un test laparoscopico alle ovaie, così forse il medico ha tratto conclusioni da dati incompleti."

"Può dirmi quando sono rimasta incinta?"

"Non con esattezza. Stabiliamo la data partendo dalla data della tua ultima mestruazione e sottraendole tre mesi e poi la riportiamo avanti alla prossima stagione."

Quando ho avuto la mia ultima mestruazione?

Prima dell'arrivo di George, che è stato a inizio primavera, e ora è quasi estate e -

Aspettate un minuto.

I preservativi non hanno un tasso di sicurezza del 100%, lo direbbe qualsiasi professore di liceo di educazione sessuale. Con tutte le manipolazioni a cui la famiglia Mulder è stata sottoposta da parte degli scienziati che l'hanno creata, è possibile che gli spermatozoi di Mulder abbiano, in effetti, in qualche modo penetrato il lattice? Non potrebbe fare parte della guerra fredda degli scienziati pazzi? Prosperate e moltiplicatevi, generate il Nuovo Mondo e spandete geni ibridati di qua e di là? E' possibile che ogni volta che abbiamo interrotto il naturale corso del sesso per mettere i preservativi sia stato per forza dell'abitudine piuttosto che per avere un vero aiuto?

Immaginate le cause per i riconoscimenti della paternità.

 

Oh Dio. Questo significa che posso essere rimasta incinta in qualsiasi momento da quando siamo tornati insieme. E significa anche che la fantasia di George potrebbe non essere stata l'evento (ah!) riproduttivo. Il calore della speranza mi penetra un po' più nel cuore e non sono sicura di volerlo scacciare.

"Che mi dice delle emorragie nasali?" Chiedo.

"Quando ho avuto il mio primo figlio il mio naso era come un rubinetto. Mi capitava di spargere sangue per tutto il pavimento durante le visite. Dicevo ‘scusatemi, vi sto sanguinando addosso’ e orrevo a prendere un fazzoletto. Le nausee mattutine dovrebbero passare dopo il primo trimestre, ma col peso che hai messo su e il fatto che non hai perso l'appetito-" Dio no, posso mangiare più di Mulder durante qualunque pasto - "E' un inconveniente più che un pericolo. Ti darò un po' di testi a riguardo e devi prendere una serie di appuntamenti con Allie all'entrata, ma oltre a questo non c'è molto da fare, tranne che lasciare che il tuo corpo faccia il lavoro."

Come generare cellule cancerose, consumare un intero freezer di Chubby Hubby, vomitare per i prossimi sei mesi e morire prima che Miranda e questo bambino siano grandi abbastanza da poter votare.

Lasciare fare il lavoro al mio corpo. Grande. Il mio corpo è una delle cose di cui non mi fido più.

"Non vuole neanche fare un'amniocentesi?" Chiedo.

"No. Non penso sia necessario."

Vorrei una garanzia sul feto che mi assicuri che verrà sostituito se è difettoso. Una garanzia quinquennale, un accordo prolungato, un'assicurazione sul prodotto. Il Dr. Wellington non cerca neanche di farmi sentire meglio. Eppure, apparentemente, sa fare il suo lavoro e ha partorito lei stessa, così devo credere al fatto che sta prendendo la decisione giusta.

Sono ancora abbastanza scontenta dell'intero appuntamento.

Sentendomi ferita, lascio che Mulder guidi fino a casa, anche se lui sembra prendere la strada più lunga ed evita di sorpassare il maggior numero possibile di macchine. Forse crede che abbiamo bisogno di un buon karma. Mentre porta Miranda al piano di sopra per il suo sonnellino pomeridiano io vago un po' per casa fino ad andare a stabilirmi in camera da letto. Mi tolgo i vestiti, mi metto un vecchio paio di pantaloni della tuta e una maglietta enorme della mia collezione di vestiti 'andate tutti all'inferno' e crollo sul letto. Il verdetto finale del giudice e del ginecologo sono stati dati e ora aspetto di vedere se l'oncologo pronuncerà una pena di morte o di vita. Beh, suppongo che questo non sia interamente accurato. Mi sto abituando all'idea di essere legalmente unita a Mulder. Non è cambiato molto da quando ci siamo sposati, tranne il fatto che ci alziamo dallo stesso letto la mattina e possiamo scambiarci affettuosità in pubblico. Lui è ancora testardo, poco attento, seccante, ma in ogni caso non credo che un matrimonio debba cambiare i tratti essenziali della personalità di un individuo. Veramente, da quello che ho sentito dire negli anni dai miei amici sposati, Mulder è un marito abbastanza decente. Ha il senso della famiglia, mi da un grande supporto, non sembra interessato ad altre donne ed è più che disposto a cambiare pannolini sporchi. E la cosa migliore è che non si aspetta che io mi trasformi in Donna Reed.

Mi metto a pancia in giù e sospiro.

"Sei imbronciata," Mulder osserva mentre si toglie la Hanley stirata e la sostituisce con una maglietta grigia usata, macchiata di chiazze di Miranda.

"Non sono imbronciata." Dico imbronciata.

Mulder striscia sul letto con gli occhi che risplendono di verde nella calda luce del sole che passa attraverso le tende, fino a mettersi a cavalcioni sopra di me, e comincia a massaggiarmi i muscoli indolenziti delle spalle e del dorso. "Il dottore non sembrava preoccupato che il cancro fosse tornato e il ginecologo ti ha dato abbastanza libri da leggere che non avrai tempo per preoccuparti per i prossimi nove mesi. E una volta che sarà arrivato il bambino sarai troppo occupata per preoccuparti."

"E se muoio?"

"Tutti dobbiamo prima o poi. Io non so quando dovrò morire, perché lo dovresti sapere tu? Non pensi sarebbe un vantaggio scorretto?" Mi sussurra all'orecchio.

 

Maledetto, il broncio sta svanendo come il traffico di Washington ed è rimpiazzato da una contentezza assonnata e un pigro tipo di piacere. Mi stiro sotto di lui e decido di sperimentare la contentezza per un po'.

"Scommetto venti dollari che il tuo esame del sangue non mostrerà cellule anomale. E io lo so. Sono composto interamente da cellule anomale."

 

"Specialmente il tuo cervello," mormoro nel copriletto.

"E' bello vedere che la gravidanza non ha rovinato il tuo senso dell'umorismo," Mulder dice in tono acido e si lascia cadere sul materasso accanto a me. "Festeggiamo."

"Cosa?"

"Beh, siamo sposati da quasi un mese e non ci siamo uccisi a vicenda. Abbiamo convissuto per due mesi e non ci siamo uccisi a vicenda. Siamo riusciti a tenere Mooselet e non ci siamo uccisi a vicenda. Inoltre, sei incinta e non ci siamo uccisi a vicenda."

"Passione limitata."

"Hai deciso di restare, non è vero?"

"Hai promesso di prenderti cura del bambino a cui daremo nome in futuro. Sono solo leggermente inadeguata e non vorrei abbandonare un altro bambino indifeso."

"La scellerata Scully materna." Mulder fa scorrere la mano sulla mia schiena e io sospiro, la mia indisciplinatezza è parzialmente finta, il resto è stravaganza post trauma. Mulder lo sa e mi conosce abbastanza bene da assecondarmi quando sono irritata. Le sue carezze diventano più intense e sento che mi torna un po' di forza alle terminazioni nervose.

"Il sesso è l'unica cosa a cui pensi?" Chiedo.

"Ogni tanto penso anche al cibo," ammette lui, e posso dire dal suo tono di voce che sta sogghignando.

Mi giro sulla schiena e guardo dall'altra parte del copriletto, verso il suo sorriso storto e sciocco, chiedendomi esattamente come siamo passati dal sesso frustrato, segreto e arrabbiato all'idillio domestico. La risposta è dolorosamente semplice. Una volta che abbiamo superato la finzione, la posa e l'illusione che non saremo mai potuti stare insieme nel tradizionale modo in cui lo sono uomini e donne e abbiamo realizzato che siamo - grazie a qualche perverso disegno del fato, in realtà - gli unici possibili compagni l'uno per l'altra, ci siamo finalmente arresi all'inevitabile. Non che questo mi renda felice, ma mi fa certo sentire meno infelice di quando ero sola. E lui riesce a farmi gocciolare come gelato sciolto giù per un cono di zucchero. Seppellisco la faccia nella pelle del suo collo e annuso il suo Mulder-odore, e sento gli espedienti svanire dalla mia mente. Lui ha bisogno del mio controllo, io della sua passione, e alimentiamo a vicenda la nostra reciproca forza. Maxwell aveva ragione, siamo pericolosi insieme, ma è un pericolo che si può tenere sotto controllo. Separati siamo ugualmente pericolosi e imprevedibili, come una tempesta tropicale che aumenta in potenza fino a diventare un uragano.

 

Quando lo spingo sulla schiena lui emette un suono roco e i suoi occhi brillano di verde e oro, sotto ciglia che farebbero invidia a una donna. Gli lecco il collo, stuzzicandogli i tendini con la lingua e le sue dita mi affondano nel sedere. Mi respira nell'orecchio bagnandomelo, mi fa rabbrividire e i miei capezzoli diventano duri come proiettili. Gemo nella lingua delle talpe e lui mi ricambia con lo stesso gemito, afferrandomi attraverso la maglietta il seno che ondeggia e succhiandomi la bocca fino a che le labbra mi fanno quasi male. Mi metto a cavalcioni su di lui e premo il bacino contro il suo pube, sentendo la durezza del suo uccello che preme contro il mio cavallo dei pantaloni che si sta rapidamente inzuppando, mentre lo assalgo come una teenager nel sedile posteriore di una macchina.

"Devi veramente smetterla di indossare questi vestiti così sexi," mi geme lui nell'orecchio.

Gli tengo premuta la testa sul mio seno, deliziandomi nei suoi capelli e sento i suoi denti che mi mordicchiano attraverso la maglietta. Il palmo della sua mano preme sul mio osso pubico attraverso i pantaloni della tuta e le mutande e mi sento trasalire. Riesce a farmi bagnare solo con uno sguardo al di sopra di un cadavere, a farmi venire solo sfiorandomi la mano con le dita e a farmi diventare le ginocchia molli come pastafrolla solo con un pensiero osceno telegrafato attraverso un lucido tavolo delle conferenze.

Afferro l'orlo della maglietta e me la tolgo, lui mi prende il seno, con le mani calde e asciutte, nel momento stesso in cui il tessuto lo rivela.

"Dai, Ragazza Talpa. Fai del tuo peggio," mi stuzzica, dando al mio capezzolo destro un pizzico doloroso molto eloquente.

"Davvero?"

"Ti sfido tre volte tanto."

Non avrebbe dovuto dirlo, veramente.

Salto giù dal suo corpo e gli abbasso i pantaloni fino alle ginocchia con un brusco strattone. Lui guaisce al trattamento violento, ma comincia a ridere quando premo le dita lungo la parte del suo stomaco che va dall'anca alla sottile linea di peli che scendono fino al suo membro, dove so che soffre il solletico. Faccio danzare le dita sulla pelle delicata della pancia e lui urla risentito, si agita e il suo uccello balla la macarena.

"Non-sei-corretta!" Dice in tono strozzato.

"Certo che no."

Passo un'unghia sulla vena situata nella parte inferiore del suo uccello e mi diverto a vederlo rabbrividire. Mulder ha il corpo simile a un tamburo teso ben bene, e posso ottenere suoni diversi a seconda di dove lo tocco. Lo lecco un paio di volte, godendomi il sapore selvaggio che contrasta con la pelle da bambino del serpente a un occhio solo. Lui geme e solleva i fianchi un paio di volte, incoraggiandomi a prenderglielo tutto in bocca, che è quello che faccio subito dopo. Lo lavoro veloce con le labbra, facendolo sussultare di tanto in tanto, e lo succhio fino a che le guance mi diventano concave, mentre stringo la base con le dita. Con una mano tremante Mulder mi scosta i capelli dal viso e i nostri sguardi si incontrano con un effetto incendiario. Sento che mi sto bagnando fino ai pantaloni. Premo i genitali contro il letto e sento un brivido pre-orgasmo che mi percorre le ossa come una lam. Lui geme e sgroppa sotto di me. Per due volte, quando mi sembra che stia per venire, stringo forte le dita alla base e la tensione per un istante diminuisce.

"Oh Gesù, Scully," sussurra lui, "mi stai uccidendo."

Alla fine ho pietà di lui, dato che il suo uccello comincia a sembrarmi un po' dolorante, così mi sfilo i pantaloni ormai fradici e gli salgo sopra. Lui fa un urlo quando me lo infilo dentro fin dove può arrivare. E' così bello averlo tutto dentro di me, premuto contro la spina dorsale, che mi impala il più profondamente possibile. Mi chino in avanti, così quando mi muovo l'asta del suo uccello sfrega deliziosamente sul mio clitoride in fiamme. Spingo verso di lui, mi sollevo, spingo verso il basso, così fino a che il sudore mi gocciola dai capelli sul suo viso. Le mani di Mulder sul mio seno sono l'unica cosa che mi sorregge. Scopare così è più faticoso che scavare trincee. Alla fine una molla viene compressa sempre più stretta dentro di me e scatta con un suono che mi fa gridare di agonizzante piacere e i miei muscoli si contraggono sopra e intorno a lui, mentre io comincio a rabbrividire e ondeggiare trasportata dall’orgasmo. In lontananza sento il suo urlo di piacere mentre mi riempie col suo seme sconfiggi-lattice.

Come il coniglietto delle pile Energizer a cui è stata data una pila Duracell per errore gli cado sopra, appiccicandomi a lui con una varietà di secrezioni corporee, e rimaniamo distesi in una pozza che si va raffreddando in uno stato di beata morte celebrale.

"Ti amo," mi sussurra lui tra i capelli.

"Cosa hai detto?" Grugnisco.

Mi addormento a questo punto, e rimango così per il resto della notte. Sono vagamente cosciente del fatto che Mulder si muove per la stanza molto dopo, quando il baby-monitor comincia a emettere un piagnucolio, ma mi giro dall'altra parte e mi rimetto a dormire mentre se ne occupa lui. E' una cosa positiva. Quando arriverà l'altro bambino comincerò sicuramente a spingergli il naso come sia un bottone per farlo addormentare. Quando la massa calda che riconosco essere Mulder torna a letto mi raggomitolo contro di lui e mi riaddormento di nuovo.

Luce. Colpi violenti. Lamenti. Sbatto le palpebre e riconosco del movimento intorno a me.

"Beh, ho bussato-" è la voce di Warwick e sembra preoccupata.

Beh, dopo tutto questa è la stagione delle repliche.

"Che c'è?"

Mi fondo su Mulder, i cui capelli hanno assunto una forma veramente divertente, mentre guarda torvo il giovane.

"Il dottore - c'è l'oncologo al telefono."

"Oh Dio." Dico e mi tiro la trapunta fin sopra la testa.

Non ce la faccio, non voglio sapere che sto per morire, non con le nausee mattutine in agguato.

"Parlaci tu," grugnisco a Mulder.

"Va bene."

Warwick si chiude la porta alle spalle e Mulder prende il telefono rimasto in attesa.

"Mulder. Sì. Sta dormendo. Può dire a me. No, veramente."

Come in un cartone di Charlie Brown, tutto quello che sento sono i suoni disarticolati che provengono dall'altra parte del telefono.

"Okay. Va bene. Glielo dirò."

Lo sento mettere giù il telefono.

Trattengo il respiro.

Sento un dito che mi pungola il sedere.

"Niente cellule anomale. Torna a dormire."

Non sono sicura di quale delle due frasi mi da più piacere.

****

 

Dopo che il giusto e opportuno ordine delle cose è stato ripristinato, è tradizione nelle commedie di Shakespeare che ci sia un qualche tipo di celebrazione che segni la riunificazione della comunità. Tutti i personaggi si riuniscono per mangiare, bere e cantare, mentre il pubblico pianifica il modo più veloce di uscire dal teatro e quello per evitare la folla nel parcheggio.

Noi ci facciamo organizzare la celebrazione post-trauma da una società di catering. Il tempo è diventato meno caldo e umido e la tenda che i camerieri hanno eretto sul prato verde smeraldo fatto piantare da Scully ha un aria perfettamente festiva sotto la luce del giorno morente. Le luci che scintillano dorate nei cespugli sembrano lucciole eccitate e vengono riflesse dall'orribile scultura di ghiaccio di un cigno postata sul tavolo principale. Scully è diventata apoplettica quando ha visto la mostruosità congelata e ha minacciato di non pagare la società di catering, dato che aveva esplicitamente richiesto di *non* avere la scultura di un cigno di ghiaccio. Non le ha neanche fatto piacere quando le ho fatto notare che la gentile famiglia coreana che ha preso la nostra ordinazione forse non l'ha capito. Questo l'ha portata a chiudersi nel bagno imbronciata, ma alla fine sono riuscito a stanarla con la promessa di una torta gelato. Il matrimonio e la gravidanza rendono Scully strana, ma non intrattabile. Almeno, non fino ad ora. Otto mesi di battaglia per il futuro e il termine stranezza potrebbe diventare troppo leggero.

In ogni caso, ho esteso gli inviti a Bill, Tara e il rotondo Matthew, e Mrs. Scully, che provoca un altro periodo di incarcerazione nel bagno. Ma una volta che rimuovo la maniglia della porta, Scully diventa ragionevole. Le prometto anche che il cigno di ghiaccio andrà a casa con Bill, il che la fa riprendere all'inverosimile. Vengono anche i Gunmen, coi loro abbigliamenti così eterogenei; Byers sorprende tutti portando una donna con lui, una donna minuta coi capelli ricci, che riconosco essere la ragazza del reparto gastronomia del supermercato.

Charlie, sua moglie e la loro tribù arrivano a bordo di una macchina affittata, ma Emerson, Aileen e Samuel sono troppo occupati in Montana per venire. Con tre bambini (Mooselet, Matthew, e comunque si chiami il figlio più piccolo di Charlie) più o meno della stessa età, possiamo metterli a giocare insieme nel box, mentre Warwick gli da un'occhiata per assicurarsi che non si uccidano a vicenda.

Zippy porta una donna che non ho mai visto prima (e che sospetto *non* sia la sua terapista) e immediatamente la scarica nelle grinfie di Frohike, così può andare a provarci con Laura. Vedo subito che il nostro avvocato gli da il numero di telefono. Skinner viene da solo, Julie Graff porta una donna afro-americana molto carina della sua stessa età, e non viene detto altro che il suo nome (Anna Franklin) e il fatto che lavora allo Smithsonian come sovrintendente. Ho la netta sensazione che siano una coppia. Non c'è da meravigliarsi che Julie non abbia mai commentato la mia insolita situazione familiare. Quando cala il buio e tutti si sentono meglio grazie all'alcol, arriva Maxwell. Con mia grande sorpresa e sotto lo sguardo totalmente comprensivo di Scully, procede impettito verso Zippy e Laura; se fosse stato un cane, avrebbe cominciato a guaire e a fare la pipì lì intorno. Il mio amico Zip non viene facilmente intimidito, in particolare non da biondi peso gallo che si interessano più ai loro completi che ai loro bicipiti, ma Zippy non è il vero bersaglio dello strano comportamento di Maxwell. E' Laura.

Conosco la danza dell'accoppiamento, essendomi lisciato le piume in più di un'occasione. Poi ho incontrato Scully, che mi ha definitivamente tagliato le ali. Maxwell sta facendo la danza del maschio geloso, concentrato su Laura, che gli risponde col sorriso tipico della femme fatale rinascimentale. In più, è molto carina coi capelli sciolti. Interessante.

"Cosa cavolo," dico a Scully che mi fluttua accanto reggendo un bicchiere da champagne che spero bene contenga ginger ale, "sta succedendo tra gli avvocati'"

"E' quello che Jackson Browne chiama avvocati innamorati."

"Mio Dio."

"Non è peggio di talpa, Ragazzo Talpa." Dice piantandomi addosso uno dei suoi sorrisi da uno zillione di watt.

Intorno al collo porta il regalo che le ho dato questa mattina a letto - un ciondolo con una talpa d'oro con gli occhi di topazio blu. Lo so, sono un romantico zoticone che si fa fare i gioielli su ordinazione.

Bill guarda la scena e incenerisce con lo sguardo il suo ex avvocato dall'altra parte della scultura di ghiaccio. Poco saggiamente Matthew tenta di strappare a Mooselet il suo onion ring e riceve in cambio un morso per il disturbo. Tara tenta di separare i bambini ed entrambi cominciano a emettere urla assassine. Prendo Mooselet e Tara e io ci fissiamo al di sopra della reciproca urlante progenie.

"Poteva essere tutta tua," le faccio notare.

Lei sorride al di sopra degli strilli di Matthew.

"Capisci, naturalmente, che è stata per lo più un idea di Bill."

Le credo.

"Dana è fortunata," osserva, "non penso che Bill abbia mai toccato un pannolino sporco."

"Ehi gente. Fate attenzione un minuto!" Frohike annuncia e sale sopra una sedia.

Il piatto del giorno di Zippy sembra imbarazzata.

"Voglio solo dire che Giustizia è stata finalmente fatta e sia Mulder sia Scully hanno avuto la punizione che si meritano - l'un l'altra."

Questa è una delle ragioni per cui nessuno chiede a Frohike di fargli da testimone. Ci sono degli applausi sparsi e Mooselet, in braccio a me, si unisce.

"Vuoi dire niente, Spooky?" Zip urla, "c'è qualche cosa che vuoi dividere con quelli che ti sono vicini e le persone care?"

"Sei uno stronzo," replico e Scully mi pesta il piede.

Dopo aver saltellato lì intorno per un momento o due prendo il mio bicchiere di champagne e guardo le luci fatate legate ai rami degli alberi attraverso le bollicine.

"Non posso immaginare una punizione peggiore di questa. Ho sempre immaginato che avrei avuto una casa stupenda, una bella moglie e un figlio intelligente. E mi sono trovato proprio incastrato in questo."

Ridono tutti.

Non dico che l'unico motivo per cui siamo qui, e non nascosti, è che ci siamo arresi. Scully vigilerà su tutto quello che verrà fatto col sangue di Miranda, per essere sicura che vengano eseguite veramente ricerche antivirali e non altre clonazioni e procreazioni; le darà qualche cosa da fare quando sarà in maternità. Ci siamo dentro e non ne saremo usciti vivi altrimenti; non succede a nessuno. Ma forse potremo dire la verità e far sfigurare il diavolo; quando la scopriremo, la verità. D'altro canto, non saremmo noi se non vivessimo una vita senza complicazioni estreme.

"E, in caso che qualcuno se lo stia domandando, è stato un matrimonio riparatore. Scully non sta solo ingrassando."

Bill mi guarda come se gli avessi sputato nello champagne e Scully (non mi freghi) arrossisce come una vergine vittoriana.

"Warwick ha la lista dove potete iscrivervi se volete fare i babysitter e se non potete dedicarci il vostro tempo, accettiamo assegni."

Questa volta ottengo risate e applausi. Mooselet, che potrebbe aver capito tutto o meno, applaude e ride tra le mie braccia. Scully scuote la testa come se sia la bambina sia io fossimo impazziti, ma poi sorride - e non c'è acidità in questo sorriso. Il filo spinato con cui ha avvolto il mio cuore si stringe, ma è un dolore piacevole.

"Ridi ora che puoi, Ragazzo Talpa. So dove dormi."

Di fronte al mondo la bacio e assaporo l'amaro del ginger ale sulle sue labbra. Se un asteroide colpisse Arlington in questo momento e la riducesse un cratere affumicato, morirei essendo l'uomo più felice del mondo.

Poi mi giunge l'odore - il fragrante aroma di pannolino sporco. Sospiro e mi avvio verso casa per vedermela con la realtà. Mamma ha incastrato Scully accanto ai dessert e si stanno sibilando contro, due gatti nello stesso territorio.

"Dovevo saperlo che non sei una persona sensibile," mamma dice, guardando mia moglie come fosse materiale da prossimamente di Jerry Springer.

"Ho lavorato con Fo--, con Mulder per cinque anni," Scully le fa notare e solo adesso realizzo che non deve più fingere l'uso impensabile del mio nome di battesimo. Tornerà ad essere un'arma nel nostro arsenale, così sorrido misericordiosamente a mamma. Lei fissa Scully come se una grossa bolla le stesse spuntando sulla faccia. Chi lo sa, forse potrebbe essere un sintomo normale se si è incinta di un Mulder.

"Se sarà un maschio ci dovrà essere una circoncisione."

"E' come un battesimo ebreo?" Scully chiede, spalancando gli occhi in maniera innocente.

Mamma emette un suono strozzato e se ne va scuotendo la testa.

"Non è stato molto carino da parte tua," dico da sopra la spalla di Scully e non posso fare a meno di sorridere. "Penso che ti meriti una porzione extra di dessert per quello che le hai detto."

 

"Sono pronta ad essere la nuora venuta dall'inferno." Scully mi rassicura.

Quando vedo mamma di nuovo, ci sta provando con Skinner, che si adatta perfettamente al suo modus operandi.

Ancora col pannolino sporco Miranda comincia a strillare e accelero verso la casa.

Passando, sento la fine di una barzelletta che Ingveld, molto ubriaca, sta raccontando a Maxwell.

" . . . e la rana dice che è cominciato come un brufolo sul sedere e poi si è trasformato in un avvocato."

*****

 

Rivka dice: Res ipsa loquitor. (La cosa parla da se)

Sally dice: Omni mutantur, nos et mutsamur in illis. (Tutte le cose cambiano e noi cambiamo con esse)

*Beh quasi. . . *

 

Alla diciannovesima settimana è normale che la madre in attesa si sottoponga a un sonogramma. La teoria è che bisogna controllare la misura del feto e il suo sviluppo, ma, più spesso che no, non ha altra funzione che stabilire il sesso del feto e consentire ai genitori yuppie di cominciare a scegliere il nome.

"Sta scherzando cazzo!" E’ tutto quello che riesco a dire.

"No," il tecnico degli ultrasuoni dice, continuando a passare la bacchetta sulla sostanza gelida spalmata sulla mia pancia, che ormai sporge all'infuori, "le donne della sua età hanno una spiccata tendenza ad ovulare più di un ovulo alla volta e l'occorrenza di fratelli gemelli non è rara dopo i trentacinque anni."

Deglutisco e guardo il giovane volto onesto, cercando di non sentire l'orrificata iperventilazione che proviene dalla mia destra. Giuro che se Mulder mi stringe la mano ancora più forte mi romperà le ossa.

"Beh," la mia ginecologa aggiunge da dove sta appostata sulla porta, "non puoi neanche rimproverare tuo marito, dato che lui è un gemello monozigote e questo indica che viene da un ovulo solo e non da due. Spero che tu sia preparata a una gravidanza ad alto rischio. Vista la tua età e il tuo passato medico ti terrò d'occhio come un falco, così possiamo portare questi bambini fino alla fine nel miglior modo possibile."

"Grazie," balbetto.

"Sembrerebbe che abbiamo un maschio e una femmina." Il tecnico è deliziato, bene, porti avanti lei il resto della gravidanza.

Il suo dito guantato indica l'immagine sullo schermo - due figure tondeggianti con la testa, che sembrano delle brutte foto di alieni contraffatte provenienti dalla collezione di Mulder. Una delle piccole creature sfoggia orgogliosamente un pene e l'altra no. Trattengo il fiato e alzo lo sguardo. Mio Dio, *due*? Spero che vi stiate facendo una grossa risata lì dentro. Le mattonelle antiacustiche sul soffitto cominciano a danzare e ho la sensazione di scendere rapidamente con un ascensore, scendere rapidamente perché i cavi d'acciaio sono stati recisi.

"Scully?"

"Sto bene, Mulder."

"Bene."

E il suono che segue è quello di carta e tessuto che frusciano e di un rumore sordo quando Mulder cade a terra.

Fine


 
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