TITLE: Iolokus #3 - Vix te Agnovi - The Collector's Edition
       (Ti ho riconosciuto a malapena - Edizione per collezionisti)

AUTHOR: MustangSally and Rivka T
TRANSLATED BY: Lalla
CLASSIFICATION: M&S Relationship/Mitologia/X-File
CONTENT WARNING: XAR-NC-17
SPOILER WARNING: Nessuno
DISTRIBUTION STATEMENT: Gossamer, Annex, altri dietro permesso
WARNING: Questa parte contiene momenti di affetto/felicità non comuni nella serie...


* Capitolo 9 *

O, cherubino,
sei tu che mi hai protetto. Sorridesti,
infuso di una forza che veniva dal cielo.


La bocca di Mulder è ovunque su di me. Posso sentire le scie che ha lasciato come olio che brilla su asfalto bollente. Anche se attualmente la sua testa è fra le mie gambe, le sue larghe mani appoggiate sulle mie cosce. Mi mangia come se stesse morendo di fame, come se volesse affogare dentro di me. Gemo.

Non è stato un sogno, realizzo mentre la luce del mattino brucia i miei occhi fissi sul soffitto di stucco bianco. Questa è l'attuale camera da letto di Mulder. Allora c'era un buon motivo per essere eccitati.

Mi sollevo un po' appoggiandomi sui gomiti e studiando il muro opposto. Non c'è più la culla; non introdurremo Miranda in questa scena per ora. Mulder alza la testa girandosi per vedere cosa sto guardando.

"E' con Warwick." Mugugna afferrandomi per i fianchi e alzando la testa a sufficienza per appoggiare il suo mento e il suo naso sulla mia pancia, in attesa di una reazione come un cucciolo entusiasta. Sospiro e questo sembra essere sufficiente; china la testa per impegnarsi in attività più pregnanti.

Gemo quando le sue mani coprono i miei seni. Il mondo si contrae intorno a Mulder e a quello che sta facendo. Il tocco nelle sue dita, il movimento nella sua lingua. Barba contro le mie gambe che sfrega via lo strato superficiale di cellule dalla mia pelle. Alzo le ginocchia per dargli un migliore accesso mentre getto indietro la testa tra i cuscini.

La sua lingua è umida è calda, come una corrente che scorre in mezzo all'oceano. Porto le mie mani dietro la testa per aggrapparmi alla testiera del letto.

Avere un orgasmo mentre mi sto svegliando è ancora piuttosto insolito per me. Il mio gemito sorpreso rimbomba nelle mie orecchie mentre Mulder si allontana scendendo dal letto. Si avvicina al tavolino contro la parete dove vedo il luccichio famigliare di un involucro in carta argentata.

"Dove…?" Dio ti prego, non fare che lo abbia chiesto a Zippy.

"Sono uscito per una corsa prima che ti svegliassi."

"Mulder! Avresti potuto essere arrestato! Lo sai che non dovresti…" Mi penetra, occhi chiusi, il volto contratto in quella che potrebbe essere scambiata per una smorfia di agonia. E' passato così tanto tempo; mi rendo istantaneamente conto della differenza tra sogno e realtà. Mi trattiene per un secondo, poi incomincia a muoversi come un pistone. Mi sento liquefare attorno a lui mentre l'iniziale fastidio svanisce.

"Mi dispiace." Mentre mi fa girare la testa di lato per coprirmi l'orecchio di umidi baci. "Vuoi che li riporti indietro?"

"Fottiti." non sembra appropriata come risposta. Alzo le gambe affondando i miei talloni nella sua schiena. Posso dire di averlo sentito sorridere fra i miei capelli fino a quando anche io prendo il ritmo e lui geme smettendola di fare il prudente.

Le sue mani scorrono dai miei seni alle mie gambe avvolte intorno ai suoi fianchi. Sussulto premendomi contro di lui. Ha pietà di me e fa scorrere la punta delle dita sul mio clitoride. La mia testa rimbomba e sibila come se stessi nel bel mezzo di una allarme antincendio.

Ora i suoi denti sono sulla mia spalla, alla ricerca di quel punto che sempre…

Oh...

...sì!

Fremo contro di lui, sentendo che il suo braccio si stringe attorno a me per trattenermi. Vedo stelle, confetti, una nebbia rosso sangue e verde e di tutti i colori intermedi. Di lontano lo sento venire dentro di me e poi stendersi sudato e tremante. Oh Dio, meraviglioso. Meraviglioso e perfetto. Come ho mai anche solo potuto pensare di stare con qualcun altro?

Si allontana da me giusto il tempo di sfilare il profilattico e di gettarlo di lato giù dal letto. Se ne avessi la forza protesterei disgustata.

Fra le sue braccia, la mia testa nascosta sotto il suo mento, mi sento come una tartaruga nel suo guscio protettivo. Questa sensazione di benessere è quasi dolorosa, perché so che finirà all'improvviso.

Potrei essermi addormentata, ma siamo ancora intrecciati nella stessa posizione quando sento la porta spalancarsi per far entrare un Warwick incazzato.

"Mulder, sta piangendo a causa tua da dieci minuti… oh! Senti, vieni a prenderla quando ti sarai occupato delle tue priorità."

Se ne sarebbe andato chiudendo la porta, ma la voce di Mulder si alza con una certa vena di rabbia misurata mentre io tento di coprirmi con le lenzuola, fermandolo.

"Gradirei tu prendessi un momento per considerare chi paga chi, qui dentro. E ricorda che non mi sono mai lamentato di occuparmi di Sua Altezza mentre tu e Ingveld vi lanciavate nel vostro mambo orizzontale! Arrivo in un attimo."

Warwick corruga la fronte, confuso, chiudendo la porta.

Mulder mi circonda le spalle con il braccio prima di scendere dal letto. "Scusa per tutto questo." Sono ancora così shockata dal fatto che mi abbia difesa… che ci abbia difeso… da non aver ancora incominciato a sentirmi colpevole.

Mulder al contrario è fatto apposta per doveri di questo genere.

"Perché mi sento come se mia moglie mi avesse scoperto a letto con la cameriera?" Dice scherzando mentre si infila i boxer e poi i pantaloni che erano stati lasciati una pigna di fianco al letto. Annusa una t-shirt prima di infilarsi anche quella.

"Torno subito," dice, "vuoi del caffè?"

"Lo faccio da me." Rispondo, domandandomi da dove sia uscito questo atteggiamento pieno di nonchalance. E' bizzarramente attraente, come quello che ha appena fatto… non sembra essere devastato dai rimproveri di Warwick, ma non è neanche così disperato da non potermi lasciare per occuparsi del resto della sua vita.

Dopo che se n'è andato, rimango a fissare le cartoline sulla parete per un po'. Si trattava di un grido di aiuto, ma Mulder non era in ascolto. Forse era tempo che mi aiutassi da sola.

Me ne vado in cucina, dove con mio grande sollievo non sembra esserci nessun membro di questo strano agglomerato di persone. Combatto con la caffettiera per l'espresso e produco una sostanza che, nonostante sia orribile, fornisce gli effetti desiderati.

Lo bevo in piedi. Era da un po' che non lo facevo.

Ho in programma l'autopsia per le 10, e devo solo sbrigarmi di poco per riuscirci. In un certo senso non c'è nessuna ragione per affrettarsi. Sarà ancora morta.

I campioni di sangue che ho preso la scorsa notte… sembra passato così tanto tempo da farmi meravigliare che non si sia ancora putrefatta… sono ancora in laboratorio. E' stata trasportata a Quantico assieme ad una grande quantità della terra della sua spoglia tomba. I tecnici hanno portato via anche qualche croco con essa.

Come al solito, le ha rimesso i vestiti dopo aver finito. Dati i suoi ultimi esperimenti da conciatore fai da te la sua blusa una volta bianca si è attaccata al suo corpo in una patetica imitazione della pelle mancante. Devo tagliarla con un coltello, lavorando con cura per non manomettere alcuna prova. Sotto il tessuto la sua schiena è blu grigia tra le macchie di sangue rappreso.

Il sangue era ancora abbastanza fresco da impastarsi con la terra quando lui l'ha seppellita, ma non così tanto da permettere a del fango di penetrare nella sua camicia. Visto il tempo necessario per far asciugare un tessuto imbevuto di sangue in questo clima umido primaverile, direi che non ha avuto bisogno di ucciderla nelle vicinanze del parco. Avrebbe potuto farlo ovunque all'interno o all'esterno del distretto, trasportandola poi all'interno di un bagagliaio.

Capelli e fibre potrebbero chiarire qualcosa ammesso che siano in grado di distinguerli da quelli che il corpo ha raccolto durante la sua rudimentale sepoltura. I danni al tessuto intorno al collo rendono le valutazioni ancora più difficili, ma credo che l'abbia strangolata prima di rimuoverle la pelle: se avesse fatto il contrario, sarebbe stato più difficoltoso per lui e poi avrebbe comportato maggiori danni al tessuto sottostante. (La stessa differenza tra lo stringere una banana con la buccia e una senza… la copertura attenua la pressione causando minori danni, ma più estesi.)

Almeno potremo dire alla sua famiglia che le mutilazioni e l'abuso sessuale sono avvenuti dopo la morte. Le ferite sulla schiena, tuttavia, devono essere state inflitte quando era ancora viva. Dalla profondità, la posizione e la variazione degli angoli dei tagli penso che fosse ancora in grado di dimenarsi, forse di gridare e supplicare se la voce non le fosse mancata.

George ha gentilmente seppellito il suo borsellino con la vittima. Il suo nome era Maria Penalver, infermiera del pronto soccorso di Georgetown. Il suo turno era terminato alle 17:00 e non era mai arrivata a casa.

Io ero stata proprio al pronto soccorso di Georgetown qualche giorno fa, grazie a George. Non mi ricordo nulla di quella parte del mio viaggio fantastico, ma una veloce chiamata mi ha confermato che era stata la Penalver a prendersi cura di me appena arrivata… avrà stretto la mia mano mentre boccheggiavo come un pesce fuor d'acqua. Sono una persona pericolosa da conoscere.

Il tuo cuore è colmo di dolore? Potrei tornare da te?

Dimmi tesoro, ti senti sola stanotte?

Finisco il mio rapporto e poi chiamo la mia ginecologa. Fortunatamente sembra disposta a visitarmi dopo pranzo. "Sempre disponibile per l'ottava meraviglia del mondo ginecologico." Mi dice. Davvero non mi piace molto che lei la metta a questo modo. Ma non bisogna mai contraddire il proprio dottore… una lezione che vorrei Mulder avesse imparato… e così non dico nulla.

La mia macchina è ancora ferma davanti al mio appartamento così ho la possibilità di sperimentare l'emozione di guidare la Corvette di Zippy. E' di un nero splendente come il costume di Barman, come la dea vestita di cuoio sui giornali pornografici di Mulder, e francamente mi fa domandare se Zippy abbia cercato di compensare qualche genere di inadeguatezza personale. Zippy insisterebbe di certo sul fatto che si è solo procurato una delle cose veramente belle della vita, e io certamente non voglio iniziare un dibattito con lui sui sostituiti del pene, così ho semplicemente fatto una smorfia quando l'ho vista. Ok, ne ho colto l'attrattiva, ma comunque io non sono costretta a preoccuparmi per la grandezza della mia pistola.

Zippy insiste nel volermi accompagnare all'appuntamento, dicendo che ha qualcosa da sbrigare a Georgetown, così sono in grado di ingurgitare una soda e un croissant durante il viaggio. Vuole che gli prometta che aspetterò nella caffetteria dell'ospedale, circondata da un sacco di gente, fino a quando non sarà tornato. Ma io mi rifiuto, più che altro per vederlo tornare in orario. Se sarà preoccupato per la mia fragile sicurezza non ritarderà per flirtare con qualche commessa.

La Dottoressa Shimada non mi fa aspettare a lungo, giusto il tempo di sfogliare i giornali della sua sala d'aspetto che risalgono ad un periodo di tempo in cui la mia vita aveva ancora un senso. Quando i miei soli incubi erano su cose che non riuscivo a ricordare. E' tutta la merda che riesco a ricordare ciò mi sta tormentando in questi giorni.

Durante la visita la dottoressa è gentile e piacevole come sempre, ma la sua faccia è bianca come la luna quando la informo che sono recensente tornata ad essere sessualmente attiva e che vorrei rinnovare le mie prescrizioni contraccettive ormai scadute.

Se solo fosse così semplice rinnovare anche la mia fede.

Fede in cosa?

Oh, semplicemente in qualsiasi cosa. Dio, l'universo, me stessa, la possibilità di riuscire a trovare fantastiche scarpe in saldo e che la scienza troverà un rimedio per l'altezza limitata. Come ho detto, fede in qualsiasi cosa.

"Può spostarsi un po' più vicina al bordo per favore?" Mi chiede. Lo faccio alzando lo sguardo osservando la carta sul soffitto dell'ufficio.

"Sa cosa si dice no? Non si è mai troppo magri o troppo vicini al limite." Dico scherzando.

Lei mi guarda con aria interrogativa.

"Lei è troppo magra."

Ok.

Finalmente l'esame ha fine e mi lascia rivestire. Non c'è nessuna ovvia anormalità, qualunque cosa voglia dire tutto questo in questo caso; nel mio primo vero periodo fortunato degli ultimi 3 o 4 anni, il mio periodo si è concluso proprio qualche giorno fa così da permettermi di incominciare a prendere la pillola anche subito. Tra due settimane potrò dimenticarmi del lattice, a meno che io non stia facendo un'autopsia, ammesso che il Pap test non salti fuori con qualcosa di orribile. L'idea di tornare in un qualunque stato spaziale o temporale mi fa esaltare più di quanto dovrebbe.

Se riuscissi a far funzionare le cose con Mulder… allora cosa? La fatina della felicità arriverebbe a mettere a posto la mia vita?

Forse no, ma potrebbe essere un inizio.

E ancora… compio un potenziale errore presumendo che una sana relazione sessuale sia uno scopo appropriato. In passato ho usato il sesso per tenere lontano Mulder. Non sono sicura di poter cambiare la cosa.

***

Dopo che Scully se n'è andata per l'autopsia, mi sono aggirato per la casa facendo inutili cose da tutti i giorni che ricadrebbero sotto i compiti di Warwick se fossi andato al lavoro come al solito. L'essere confinato in casa porta con sé numerosi svantaggi; continuo a trovarmi in mezzo alla solita routine di Warwick e Miranda rendendomi un vero fastidio. Warwick è arrivato al punto di ordinare un tapirulan per permettermi di correre in casa, ma non arriverà fino a domani. Non posso aspettare.

Warwick comunque non ha preso troppo bene la questione del tapirulan neanche lui. E' ancora risentito per essersi sentito ricordare che lavora per me e non viceversa così si è ritirato nel suo bunker a lavorare su qualsiasi diavoleria computeristica gli abbia richiesto il suo ultimo cliente. Porto Mooselet nello studio assieme al rapporto sul budget che dovrò giustificare al prossimo meeting. L'unico problema è che mi ritrovo a fissare il divano con un espressione insipida in faccia… non è la prima volta neanche per questo.

Ralph Williams arriva alle undici con una cartella piena di compiti a casa per me e un paio di caffè Sumatra di Sturbucks, unica ragione per cui l'ho lasciato entrare.

Non contando il fatto che Ralph è uno dei giochi preferiti di Miranda. Il soprannome di Ralph all'ISU è Nano e la vista di quel ex-giocatore di football, faccia da poker seduto sul divano con un sorriso indulgente sul viso mente Miranda gli succhia la punta della cravatta mi fa nascondere una smorfia divertita fra i fogli del file.

"Cos'hai per me oggi?"

"Hai sei rapporti da sbrigare e un pacco di altre stronzate amministrative che Diane dice devi solo leggere e firmare."

Mooselet applaude e si mette a fare versi da gabbiano. Ralph le sfrega il pancino sorridendole.

"Allora hai intenzione di dirmi cosa sta succedendo con questa storia del gemello cattivo?" Mi chiede.

Mi tolgo gli occhiali e impilo i fogli sul pavimento accanto a me.

"E' una lunga storia."

"Io ho tutto il giorno."

Quando Ralph finalmente se ne va con i fogli della settimana scorsa posso vedere nei suoi occhi lo stesso scintillio di incertezza che vedo in Scully di tanto in tanto. Tutte le azioni di George mi rendono sospetto, sono marchiato dalla mia stessa origine genetica.

Sto iniziando ad odiare George con grande passione.

D'altro canto lui è l'unico ad essere riuscito a sciogliere il blocco comunicativo che si era creato tra me e Scully. Mi è mancata così tanto e non solo per quel che riguarda il sesso (nonostante ormai figurasse nelle mie fantasie masturbatorie di nuovo e io mi fossi attaccato a quella in cui è vestita come Maria Antonietta.) Quello che mi è mancato più di ogni altra cosa è la sua irritante abitudine a smontare le mie più oltraggiose teorie e la continua sfida della sua solita brillante intelligenza. Non ha mai mancato di mantenermi onesto fregandosene completamente del mio ego. Nessuno all'Isu lo fa. Lì o sono evitato o peggio sono trattato con deferenza a causa del mio nuovo stato.

Allora cosa ne faremo della resurrezione delle relazioni intime? Non lo so, ma se quella di ieri è stata solo una tregua di una notte la strangolerò io stesso senza lasciare a George una nuova possibilità.

Miranda ha afferrato una delle foto della scena del crimine dalla pila sul pavimento e se l'è infilata in bocca. Avendo paura sia del danno psicologico che di quello di intossicazione per sostanze chimiche gliela porto via. Lei trasforma la sua faccia da cherubino in una maschera di minuta furia femminile emettendo un urlo che potrebbe essere stato sentito anche a Baltimora.

Il sonaglietto non dà nessun risultato e neanche il ciuccio, così sono costretto ad andare in cucina a prenderle un biscotto per far sì che si quieti e la sua faccia rossa di rabbia torni al colore abituale. Neanche a me piace che mi vengano portati via i miei giochi.


continua...