TITLE: Iolokus #2 - Agnates (Parenti per parte paterna)
AUTHOR: MustangSally and Rivka T
TRANSLATED BY: Ainos - Ainos@SoftHome.net
CLASSIFICATION: M&S Relationship/Mitologia/X-File
CONTENT WARNING: NC-17 per il sesso, la violenza ed il linguaggio (brevi scene di slash)
SPOILER WARNING: Quinta stagione a partire da "Emily"
DISTRIBUTION STATEMENT: L’intero universo.
THE DISCLAIMER: Le autrici dichiarano di non essere in possesso dei personaggi utilizzati in questa storia e questo è il motivo per cui li hanno fatti comportare così. Inoltre sperano di non offendere nessuno.


* Capitolo 3 *

E non ci sarà un altro inizio oltre a questo
Non ci sarà più giovinezza.
E non ci sarà mai più perfezione di quell'attuale
Non ci sarà più inferno o paradiso.
Walt Whitman


"Non ci posso credere! Quel fetente ha un ufficio con vista!" esclama Mulder osservando quella meraviglia dell'architettura che è l'ufficio di Zippy.

"Beh, non credo che abbiano mai avuto l'intenzione nascondere un Top Gun nel seminterrato, no?"

"L'ho scelto io quell'ufficio... garantisce un'ottima privacy."

"Di certo non l'hai scelto per la sua vicinanza con il bagno delle donne."

"Abbiamo un buona postazione."

"Abbiamo una pista da seguire!"

Mentre mi avvicino al mucchio di rapporti sulle "Persone Scomparse" impilato sulla scrivania di Zippy, lui entra nell'ufficio sventolando un foglio di fax come se fosse una medaglia d'oro che ha vinto alle Olimpiadi.

"Holly Keene è stata localizzata da un Buon Samaritano in un magazzino della zona. Qualcuno ha chiamato la TV locale dopo che era stata mandata in onda l'edizione locale di "Chi l'ha visto?"."

"Andiamo." Dice Mulder ed io mi stringo nelle spalle: sembra che stiamo preparandoci per andare a fare un normale lavoro di routine e non qualcosa che Skinner condannerebbe senza appello. A dirla tutta ci sarebbe del "normale lavoro di routine" da fare ed a cui non ho la minima intenzione di pensare, ma adesso non ho neppure il tempo di preoccuparmene... non se non voglio rischiare di perdere Zippy mentre ci guida per il dedalo di corridoi che porta agli ascensori.

Gli agenti ci stanno aspettando e cingono d'assedio il magazzino in questione. Chiunque abbia un minimo di esperienza in questo campo si accorgerebbe subito della loro presenza, per quanto cerchino di passare inosservati. Ma questo è il Texas, ricordo a me stessa, e da queste parti non è detto che sia considerato un pregio il passare inosservati.

Zippy è un tipo rispettato a quanto pare; nessuno si è mosso mentre aspettavano che arrivasse.

"Spooky," dice, circondando col braccio le spalle di Mulder con il semplice proposito di farlo trasalire, "Che ne pensi? Partiamo alla carica con l'artiglieria?"

"È difficile da dire." Gli risponde Mulder, lanciandomi un'occhiata e considerando il fatto che al Centro di Cura "Eleanor Roosevelt" l'artiglieria non ha fatto una gran differenza, "Non credo che ci troviamo di fronte ad un uomo solo con un gruppo di donne in catene."

"Credi che abbia un complice?"

Mulder sospira e distoglie lo sguardo. Riconosco in lui i segni del compromesso e ne sono un po’ dispiaciuta... anche se dovrei esserne contenta. Sta cercando di mantenersi entro le righe per non essere trattato di nuovo come una Cassandra: tecnicamente noi siamo qui solo in veste di consulenti. È Zippy quello incaricato del caso.

"Credo che non sia da solo e che si sia attrezzato per resistere ad un attacco frontale armato."

Zippy osserva Mulder come faccio io col cibo che trovo normalmente nel suo frigorifero. "Amico, se mi stai prendendo per il culo puoi tornartene immediatamente a casa tua."

Le labbra di Mulder si distorcono in un ringhio: "OK, grand'uomo. Io penso che quelle donne siano state sistematicamente utilizzate per degli esperimenti da qualcuno... o qualcosa. In qualsiasi modo tu riesca ad entrare lì dentro, ci sarà un conflitto a fuoco e della gente morirà. Se sarai fortunato la maggior parte dei morti saranno dei loro e perderai solo qualche donna. Ma altrimenti entrambe le fazioni subiranno delle gravi perdite. Prova a far entrare qualcuno dei tuoi come addetto alle consegne della UPS, prima di partire alla carica; se non altro loro dovranno fare un controllo prima di aprire il fuoco."

"OK." Risponde Zippy alzando gli occhi verso il cielo, "Ho idea che usare la Federal Express sarebbe troppo spudorato, eh?"

"Senza contare che le divise marroni dell'UPS donano molto di più!" Mulder mi fa un sogghigno che sembra più un abbozzo del suo normale sorriso.

Le divise dell'UPS donano molto, certo... a lui senza dubbio. Mulder ha delle bellissime gambe, perfettamente proporzionate, e persino i suoi enormi piedoni appaiono belli alla fine di quelle gambe. Non indossa un GIUBBOTTO ANTI PROIETTILE, perché apparirebbe troppo strano sotto la leggera giubba di rayon dell'uniforme. Ma non esita ad indossare un capellino da baseball ed un paio di occhiali da sole per completare il travestimento. Mi stupisce che non abbia chiesto anche un naso di gomma ed un paio di baffi finti!

L'UPS si dimostra molto collaborativa prestandoci anche un DIAD (uno di quegli apparecchi super-tecnologici che registrano elettronicamente le firme) ed un vero pacco con un vero numero di spedizione. Zippy, la cui pignoleria mi sto scoprendo ad apprezzare, ha voluto che il pacchetto risulti inviato dalla società che ha fornito il sistema di sicurezza del magazzino... ne ha scoperto il nome scrutando le finestre con il binocolo fino a trovarne l'etichetta.

Io invece inizio a sospettare che Mulder stia tramando qualcosa nei miei confronti quando mi informano del fatto che non sono riusciti a trovare un'uniforme della mia taglia... è difficile che donne piccole come me abbiano i requisiti necessari per fare il fattorino! Così mi riduco ad aspettare insieme ai colleghi di Zippy dentro al furgoncino, il nostro Cavallo di Troia nel caso che le cose volgano al peggio. Alla fine viene scelto Zippy per andare insieme a Mulder ed io so che lui non può che gongolarne.

***

Sento il sudore scorrermi per ogni fessura del corpo e mi chiedo quante operazioni di questo genere siano fallite a causa del nervosismo degli agenti coinvolti.

Zippy ha un amico nel "reparto ricerche ed investigazioni" che è bravo quanto Danny. Nel momento stesso in cui finiamo di vestirci, lui mi dice che il magazzino è proprietà, indiretta, di una grande azienda farmaceutica. Ha tre nomi tra cui scegliere, ma i primi due non contano.

Non possiamo tirare fuori le camicie dai pantaloni per coprire le pistole, perché sarebbe troppo strano, ed è fuori discussione anche l'utilizzo delle fondine da caviglia, a meno che non vogliamo apparire come se avessimo delle deformità assortite. Così optiamo per nascondere le armi nei pacchetti che ci ha fornito l'UPS, in mezzo alla carta appallottolata che li imbottisce: se teniamo inclinati i pacchi nella maniera giusta, le guardie all'entrata non si accorgeranno che sono aperti.

"Che stiamo aspettando?" mi chiede Zippy ed io mi stringo nelle spalle e salto dentro al furgoncino. Guidare fino a destinazione è un attimo. Siamo un po’ in anticipo rispetto al normale orario di consegna, ma non tanto da far subito suonare l'allarme. Zippy ha acceso l'autoradio, sintonizzandola su di un'orribile stazione che trasmette i 40 successi del momento ed io credo che le guardie del magazzino ci sentono arrivare ancor prima che svoltiamo l'angolo.

Io cado a terra,
ma poi mi rialzo ancora.
Non riuscirai mai a tenermi giù.
Io cado a terra,
ma poi mi rialzo ancora.
Non riuscirai mai a tenermi giù.

La guardia che è ritta in piedi davanti al cancello ci fa un cenno. "Ma che genere di magazzino ha delle guardie armate di fronte al cancello nel bel mezzo della città?" mi chiede Zippy cercando di sovrastare la musica.

Io alzo le spalle: "Forse sono tipi diffidenti."

L’edificio è grigio e solido come un incubo. Ha poche finestre e queste poche hanno i vetri smerigliati. Mi auguro di aver fatto bene a tenere fuori Scully da questa azione: lei ha molta più esperienza sul campo di metà dei membri effettivi di questo team ed ho notato come li abbia impressionati quando gli ha raccontato la storia del nostro raid contro "l’essere supremo di razza bianca" l’anno passato. È fatta così la mia ragazza: tutta cervello, bellezza, coraggio e spavalderia.

La guardia alla porta ci guarda con un po’ più di attenzione. Non ci riconosce e questo la rende nervosa. Zippy salta fuori dal furgoncino e cammina baldanzoso verso di lui, portandosi dietro il pacco e il DIAD. Io lo seguo, benedicendo mentalmente la mia faccia inespressiva: non ho alcun problema nell’apparire noncurante, io.

"Ho bisogno che un supervisore mi firmi questo." Sta dicendo Zippy quando lo raggiungo.

La guardia si acciglia. "Non era mai successo prima" dice.

"Sì, è vero... ma ho idea che questo materiale sia un po’ più costoso del solito." Replica Zippy, poi fa finta di leggere l’indirizzo sul pacco e continua, "Credo che la "Security System Limited" voglia essere sicura che la roba che invia arrivi sempre dove si suppone debba arrivare. O forse hanno avuto qualche problema di "sprechi" ultimamente... se capisce cosa intendo."

Il cipiglio si tramuta in ringhio, così decido di intervenire: "Guardi, noi non abbiamo solo questa consegna da fare. Se vuole possiamo dichiarare questi pacchi come "consegna rifiutata" e lei può dire al suo supervisore di venirseli a prendere nei nostri uffici durante l’orario d’ufficio, oppure possiamo anche rispedirli al mittente."

La guardia ci pensa un attimo, considera che fondello gli farebbero se veramente uno dei suoi capi avesse urgente bisogno di questi pacchi e lui lo costringesse ad andarseli a prendere di persona negli uffici UPS.

"Venga con me." Mi ordina, "Prenda entrambi i pacchi e mi segua." Fa scorrere il suo tesserino magnetico nella serratura elettronica: non è molto abile nel celare il suo codice d’accesso; vedo che Zippy lo segue con gli occhi e spero che lo specialista elettronico che c’è nel furgoncino con Scully si dimostri un miglior falsificatore di tesserini di quanto non lo sia Frohike.

Zippy mi passa il suo pacco ed il suo DIAD, mentre i suoi occhi lampeggiano come delle luci di arresto, ma sa benissimo che è inutile. Posso quasi sentire Scully che mi urla di rifiutare, accampare qualche scusa e tornare più tardi.

Io cado a terra,
ma poi mi rialzo ancora.
Non riuscirai mai a tenermi giù.
Io cado a terra,
ma poi mi rialzo ancora.
Non riuscirai mai a tenermi giù.

La guardia mi tiene aperta la porta ed io entro, stringendo le scatole il più possibile vicino alla vita in modo da impedirgli di vedere le pistole al loro interno. Sento l’odore del mio sudore... forse dovrei cambiare deodorante.

"Da quella parte" mi indica un piccolo ingresso buio incorniciato da metallo ondulato, "L’ufficio del supervisore è alla fine del corridoio."

***

"L’abbiamo perso." Commenta l’agente esperto d’elettronica, con lo sguardo tipico di uno che osserva un disastro annunciato, "Devono aver protetto l’edificio dalle interferenze radio esterne."

Zippy apre il retro del furgone e sale, spingendo indietro delle scatole false. Gli sono immediatamente di fronte.

"Dammi il mandato." Gli dico.

"Eravamo già d’accordo sul fatto che non l’avremmo utilizzato. Mulder ha insistito..."

"C’è forse qualcuno in grado di sentire l’opinione dell’Agente Mulder in merito, ora come ora?" La mia voce è troppo alta, devo inspirare autorità e non apparire isterica. "Dammi il mandato."

"Che fai se non te lo do, Dana, te lo prendi con la forza?"

La sua voce ha un tono rassicurante, come se stesse cercando di blandire un cucciolo maltrattato e questo mi fa vedere rosso. La mia mano si avvicina inconsapevolmente alla pistola e gli altri agenti si innervosiscono, preparandosi al nostro confronto.

"No." Lo spingo indietro e lo faccio sbattere contro i cartoni vuoti che ingombrano il pavimento. Salto fuori dal furgoncino e la guardia strabuzza gli occhi, alzando una mano per fermarmi.

"Sono un'Agente Federale." Dichiaro come se bastasse a spiegare tutto e gli mostro il mio tesserino di riconoscimento e la mia pistola, in questo preciso ordine. Sento arrivare Zippy dietro di me, sventolando il mandato ed urlando qualche cosa di intelligibile. La sua voce risulta curiosamente attutita alle mie orecchie...

La guardia ha solo il tempo di impugnare la sua pistola e sparare un paio di colpi a casaccio prima che io gli spari.

Per un attimo le mie orecchie sembrano tornare a funzionare a pieno regime: sento un agente urlare ad un telefono cellulare, dicendo che sta andando tutto male e che io sono improvvisamente impazzita. Zippy si china sulla guardia, cercando di sentirne il polso, e poi inizia a ispezionare le tasche dell'uomo morto...

Improvvisamente si ode uno spaventoso boato provenire dall'interno dell'edificio, come se qualcosa di molto grosso fosse precipitato a terra da molto lontano: Zippy si precipita alla porta d'ingresso, gioca un po’ con la chiave magnetica della guardia ed alla fine riusciamo ad entrare.

Io cado a terra,
ma poi mi rialzo ancora.
Non riuscirai mai a tenermi giù.
Io cado a terra,
ma poi mi rialzo ancora.
Non riuscirai mai a tenermi giù.

La musica rimbomba ancora dalla radio del furgoncino e copre i rumori di schieramento della squadra TAC.


continua...