TITLE: Iolokus #2 - Agnates (Parenti per parte paterna)
AUTHOR: MustangSally and Rivka T
TRANSLATED BY: Ainos - Ainos@SoftHome.net
(con l'indispensabile collaborazione di Otta... qui più necessaria che mai! ;-)
CLASSIFICATION: M&S Relationship/Mitologia/X-File
CONTENT WARNING: NC-17 per il sesso, la violenza ed il linguaggio (brevi scene di slash)
SPOILER WARNING: Quinta stagione a partire da "Emily"
DISTRIBUTION STATEMENT: L’intero universo.
THE DISCLAIMER: Le autrici dichiarano di non essere in possesso dei personaggi utilizzati in questa storia e questo è il motivo per cui li hanno fatti comportare così. Inoltre sperano di non offendere nessuno.


* Capitolo 20 *

Il passato e il presente appassiscono - li ho riempiti, svuotati
E procedo col riempire la seguente piega del futuro.
Voi che ascoltate da là sopra! Cosa ve ne viene dal fidarvi di me?
Guardatemi in faccia mentre reprimo l’avanzata della sera, (parlando onestamente, nessun altro lo sente ed io rimarrò solo per un minuto ancora.)
Contraddico me stesso?
Molto bene, allora, sarà pure che mi contraddico,
Sono vasto, contengo moltitudini.
Walt Whitman


Sono passati due mesi. Due mesi di infinite stronzate burocratiche alla ricerca del perché e il percome del caso della Roush. Non affondi una compagnia multimiliardaria e poi te ne vai senza dover sbrigare una quantità di carte equivalenti al peso del tuo corpo. Io ho fatto tutto il lavoro d’ufficio e ho interrogato gli impiegati della Roush durante il giorno, mentre di notte Zippy e io abbiamo danneggiato i nostri fegati nei Blues bar sparsi per la città. Scully si è tenuta in contatto via e-mail e, occasionalmente, con qualche telefonata di lavoro. Sono morto cellula dopo cellula. Non mi ha dato la minima indicazione di come se la passasse la bambina, così ho dovuto dedurne che stesse bene. Ho avuto il sospetto che s’incontri con Zippy quando un pomeriggio ho trovato un enorme elefante rosa nel bagagliaio della sua auto. Sì, parla con Zippy e non con me... di nuovo. Ed è questo che mi ferisce più di tutto.

A peggiorare le cose c’è mia madre, che continua a telefonarmi e lascia messaggi affinché la richiami.

Io non lo faccio.

Ancora una volta, Samantha è sparita, svanita senza lasciare nemmeno un’impronta digitale o un capello su cui fare un test del DNA. Non posso neanche essere sicuro che il Dottor Mann sia realmente mia sorella dopo tutto e non una fotocopia scolorita come lo sono io stesso.

Riconosco la depressione quando ne vedo una e so andare in uno stato di completo diniego quando ce l’ho io.

Zippy ha insisto per ospitarmi a casa sua e io non ho opposto molta resistenza. Mi ha fatto dormire nella camera che usano i suoi figli quando vengono a trovarlo. Sospetto sia una sua tattica velata per costringermi a pensare ai bambini e alla bellezza della riproduzione. Poco ne sa lui che non riesco a pensare ad altro.

Ho letto storie di "Winnie the pooh" e visto molta televisione, ubriaco e sobrio, ho guardato l’intero fallimento della Roush trasmesso e ritrasmesso sulla CNN e sulle reti locali. Ho visto Sheryl Ann Reardon diventare corrispondente di un network nazionale, raccontare l’intera storia e perdere il suo secondo nome e il suo accento per il bene della distribuzione nazionale. E’ stato carino vedere che qualcuno ha avuto dei benefici da tutta questa merda.

Di notte me ne sto steso solo sul lettino dei bimbi di Zippy con un bicchiere di birra tiepida puntellato sul petto e guardo repliche trite e ritrite sul canale delle televendite, lasciandomi fare il lavaggio del cervello; ma va bene così, il mio cervello è praticamente andato a questo punto.

Ho pianto quando è morto Gary. Mi ha ricordato me stesso, con una donna permalosa ed un figlio non preventivato. Mi sono ripromesso di stare più attento alla guida.

Quando non bevo abbastanza mi capita di sognare, e questa è la cosa peggiore. Zippy non ha mai fatto cenno al fatto che mi metta a strillare nel cuore della notte, quindi credo di non farlo.

Molte notti mi capita di svegliarmi col pugno ficcato in bocca, sanguinando dalle nocche che ho scarnificato coi denti, scappando da sogni in cui sono io in quel cavernoso bagno, io che tengo ferma Scully mentre lei urla e le sue lacrime e il sangue caldo si mischiano alla cascata di acqua calda. O si tratta di Sam e mi ricordo cosa si prova a scoparla, il suo corpo esile che si ripiega sotto di me come un parasole di carta, che mi circonda ed è stretta e calda come una conduttura dell’acqua. Lei è metallo vivo nei miei sogni. Quando mi sveglio con le lenzuola appiccicose e bagnate, non so dire quale perversione mi ha fatto venire.

Jason è morto, ma io sogno ancora i suoi sogni.

Forse Jason è morto solo in parte. Sono io che contengo mio fratello? Ho pensato di cavarmi gli occhi per arrivare al cervello e tirare fuori quella parte di me che è lui. Ma non sono sicuro che prenderei lui e non me, e se poi rimanesse solo lui, incarnato nel mio corpo?

Il paradosso di Zenone afferma che prima che si possa raggiungere un dato punto devi arrivare a metà strada, poi hai da coprire ancora la metà della distanza rimanente e così via, fino all’infinito... ciò significa che se ti manca sempre una metà da percorrere, non arriverai mai alla meta. Ecco, io mi sento esattamente così: mi sto avvicinando al limite della sopportazione; ogni volta che penso di essere pronto a ficcarmi in bocca la pistola, c’è qualche altra cosa da fare prima.

Quando finalmente seppelliamo il cadavere essiccato della Roush, chiamo Aileen e accetto la sua offerta. Lo shock e la compassione nei suoi occhi mentre mi guarda scendere incespicando dalla scaletta dell’aereo, con la barba lunga e trasandato, mi fa tanto infuriare quanto rattristare.

La prima notte Emerson viene in camera mia. Io sono sospettoso; ho condiviso un po’ troppo del mondo di Ian per sentirmi a mio agio con un mio gemello in uno spazio chiuso.

Una delle cose che mi piacciono di Emerson è che non ha paura di approfittare del fatto che sia muto per arrivare a quello che vuole. Il silenzio è snervante se fatto nel modo giusto e, anche se lui non ha mai partecipato a lezioni di psicologia, penso sappia come comportarsi intuitivamente; o è questo, o l’ha preso da me.

Bastano meno di cinque minuti per far apparire la prima crepa. Gli chiedo se posso chiamare Aileen per tradurre, e lui scuote la testa. Gli chiedo che cosa vuole e lui scuote la testa. Gli chiedo se pensa di conoscermi solo perché ci assomigliamo, solo perché proveniamo dallo stesso gamete che è stato già scisso troppe volte.

Lui scuote la testa. E’ come sbattere la testa contro un muro, solo che è più frustrante, perché con un muro a un certo punto vedi dei progressi.

E’ seduto a un angolo del mio enorme letto, con una gamba che ciondola dal bordo e l’altra appoggiata con nonchalances sul ginocchio della prima. Appare perfettamente a suo agio, in pace con se stesso e col mondo, nonostante il trambusto portato da me.

"Come fai ad essere così calmo?" gli chiedo. "Usi droghe? Posso averne un po’ anche io?" Lui mi sorride e alza spalle. "Se si tratta di Scully e Miranda, non so cosa vuoi che ti dica."

Un’altra alzata di spalle, come volesse dirmi: non dire niente che non vuoi.

"Voglio dire, non è che io abbia mai avuto la possibilità di avere una famiglia... e non direi che Scully mi lascerà fare il padre. Lei non si fida di me per quanto riguarda se stessa, figuriamoci per un neonato che non ha alcuna delle sue difese. E’ come se lei, lasciandosi aiutare da me, pensi di soffrire senza ragione, così deve andare avanti da sola per essere forte e non importa se comportandosi in questa maniera lascia solo anche me—"

E a questo punto mi metto a piangere, enormi singhiozzi disumani, e lui mi si avvicina per abbracciarmi. Le sue braccia mi circondano e percepisco la totale e completa asessualità del gesto, il che è una benedizione, perché avrei afferrato la pistola sul comodino per uccidere entrambi se fosse stato altrimenti. Invece gli bagno le spalle e insulto Scully in tutti i modi conosciuti, parole che non ho mai usato per descrivere nessuna donna, neanche Phoebe. Quella troia di merda, sono ridotto a dire ancora e ancora, in tono talmente soffocato da muco e sale che Emerson probabilmente l’avrebbe detto in maniera più comprensibile.

Io la amo così tanto e lei non mi ama, la odio perché non mi vuole amare, non volevo questa bambina ma è qui e non mi permetterà di amare neanche lei.

Lui mi culla e mi sussurra una cantilena senza parole, facendo pratica per il suo bambino forse, e sento la sua compassione, il modo in cui condivide il mio dolore senza tentare di sminuirlo. Il suo amore non è incondizionato, lui non ha amato né ha potuto amare i nostri fratelli morti, ma ama *me*, e questo è molto meglio di un amore incondizionato.

Rimaniamo così fino a che il crepuscolo si trasforma in oscurità, legati l’uno all’altro come Romolo e Remo, nutriti con latte amaro di lupa ma forti abbastanza da fondare la nostra città. Anche se vado a dormire da solo, dormo bene.

Nei giorni seguenti lui ed Aileen cominciano ad insegnarmi il linguaggio a gesti, per passare il tempo invece di bere. E’ molto più stimolante. Quando ho la possibilità di parlare con lui da solo, gli chiedo cosa è successo in Texas, immaginando abbia la decenza di dirmi cosa pensi sia vero.

Sfortunatamente, la verità è inafferrabile, come lo è sempre stata nella mia famiglia.

Camminiamo nella neve, diretti verso il punto da cui guardare il panorama preferito da Emerson, dove il terreno precipita in una veduta incredibilmente bella di alberi, rocce e neve. Il cielo sopra di noi è del colore, realizzo, degli occhi di Scully, il che mi fa sentire un sapore metallico in bocca nell’aria fredda. Mi manca talmente tanto che il dolore dell’ulcera sembra quello di una pellicina.

"Che cosa ricordi di ciò che è successo in Texas? Com’è morto Jason?" gli chiedo a gesti, sentendo l’aria gelida sulle mie mani nude.

"Aileen ha detto che sono stato con lei tutto il tempo. E anche io ricordo che le cose sono andate così. Ricordo di essermi strappato la camicia mentre uscivamo da una finestra."

Non suona male. Come al solito, sono stato precipitoso.

"Ma ricordo anche qualcosa di diverso. Qualcosa..." le sue mani si immobilizzano, "... nell’edificio. Non ho mai fatto del male a nessuno prima. Neppure quando volevano che mi arrabbiassi mentre ero in terapia. Si aspettavano che imparassi a boxare per affrontare la rabbia repressa, ma io dissi no. Sono vegetariano, Fox. Ma, nell’altro ricordo, volevo solo fermarlo. Riesco ancora a sentire il sapore del suo sangue quando dormo."

Mi passo le mani sul visto asciutto, ricordando com’era appiccicoso il sangue di Jason sulla mia pelle. "Mi dispiace."

Lui annuisce, capendo. Benché sia rassicurante il fatto che lui sia indulgente quanto Ghandi, mi sento sommamente inferiore a suo confronto.

Guardiamo un falco che volteggia sulla fila di alberi lungo la gola, in cerca di una preda.

****

Emerson e Aileen hanno insistito affinché Miranda e io trascorriamo il mio ultimo mese di permesso da loro. Non mi rendo conto, se non dopo che la limousine dell’aeroporto se n’è andata, che hanno attirato qui anche Mulder. Anche lui avrebbe preso un permesso per paternità, penso, se non fosse stato per l’infarto che sarebbe preso a quelli dell’OPR nel vedere i moduli.

Ho iniziato a pensare alla questione della sua connessione a Miranda come un qualche cosa che concerne il principio della paternità di Heisenberg: lui è, e non è, il padre genetico della bambina. E non c’è alcun modo di determinarlo con certezza: anche se riuscissimo a recuperare dei dati dal casino che era il palazzo della Roush, la loro veridicità sarebbe per sempre dubbia.

Ho creduto che la sua indifferenza nei confronti di Miranda sarebbe stato il coltello che mi avrebbe permesso di tagliare le corde che ci tengono uniti, quelle che ci stanno lentamente strangolando, portandoci alla morte man mano si stringono. Ma quando lui ha preso la mia decisone con tanta indifferenza e si è rivolto a Zippy per trovare il successivo allibito ricercatore della verità, il dolore mi ha informato che il mio ingegnoso piano di lasciarmelo alle spalle non aveva avuto successo.

Mi sono detta che era mio dovere telefonargli e lasciargli messaggi, nonostante fossi cosciente del fatto che era come iniettare anticoagulante in una ferita aperta, come quei dottori di un tempo con le loro sanguisughe, che facevano sanguinare e sanguinare nella vana illusione di favorire la guarigione. La prima volta che ho chiamato Zippy nel cuore della notte ed ho sentito l’arida disperazione nella mia voce mentre gli chiedevo di Mulder... di come stava *veramente*... ho capito che avevo mandato ancora una volta tutto a puttane in grande stile.

Non è colpa mia; voglio dirgli. Ci sto provando con tutta me stessa. Ma la vita ci sta provando più di me.

****

Stiamo mangiando un ennesimo pasto degno del miglior amante della buona tavola, questa volta nella veranda piena di piante, mentre la neve cade fuori, quando Aileen fa la sua proposta.

"Vorrei parlare con voi di Miranda..." esordisce.

Scully ed io ci scambiamo un’occhiata.

"Sì." Scully risponde tesa, i suoi scudi luccicanti.

"Emerson ed io vorremmo proporvi di prenderci cura di lei. Prima che tu dica qualcosa," alza una mano e Scully chiude la bocca, "ascoltateci... Ci staremo prendendo cura anche di Samuel a quel punto," si massaggia il ventre orgogliosa, "e avremo il miglior aiuto del mondo. Potremmo proteggere entrambi, come chiunque potrebbe. Sapete... lei è figlia di Emerson tanto quanto lo è di Mulder."

"Ed io?" sussurra Scully, con voce critica e sanguinante.

"Dana," Aileen le prende la mano e aspetta che Scully la guardi negli occhi, "Non avrei suggerito questa soluzione se tu fossi stata sicura di voler diventare un genitore a tempo pieno. Non fare errori. Questa bambina ha bisogno di qualcuno che le stia vicino tutto il tempo. Non puoi andare a caccia di alieni e darle il biberon di mezzanotte. So che ti senti come se troppe cose siano state decise non da te. Ma questa è una tua scelta. Qualunque cosa tu decida, potrai sempre venire da noi, te lo prometto.

Il dessert è fuori discussione; Scully si volatilizza in camera di Miranda ed il resto di noi rimane seduto e vegeta, senza neppure provare a parlare di qualcosa di importante. Aileen legge gli ultimi codici creati da Emerson e Emerson e io parliamo di politica, anche se io continuo a sbagliare tutti i tempi dei verbi perché la memoria non mi aiuta nelle relazioni a gesti.

Sono pietosamente grato del fatto che Scully mi farebbe saltare la testa come una mantide religiosa se osassi darle un consiglio in merito a cosa fare.

Non ho idea di cosa dirle, a parte il fatto che la voglio per me. (Nonostante Miranda sia, come tutti si preoccupano di sottolineare, geneticamente mia figlia, e che Scully non l'abbia tenuta in grembo per più tempo di quanto non possa aver fatto io, tutti presuppongono che come quasi-padre io abbia meno interesse nella bambina di Scully. Considero questa assunzione sessista ed umiliante, ma non c'è dubbio che le alte probabilità che Miranda sia figlia di tutti i gemelli e non direttamente mia, abbia la sua influenza.)

Di problemi ne avremo in abbondanza, anche se Scully accettasse di dare Miranda ai Goldberg. Lei ancora non ha mostrato alcun interesse nel discutere le illazioni di Jason sul fatto di essere stata selezionata per la raccolta di ovuli del Progetto. Quando un’enorme cospirazione super-governativa decide che i tuoi poteri empatici ti rendono degno di sanguinare, il loro metro di giudizio merita un po’ di rispetto. Scully ricostruisce le sue mura di diniego più velocemente di quanto gli abitanti di Washington taglino le teste ai nuovi parchimetri.

Alla fine la mia determinazione si spezza e vado a controllare la mia famiglia spezzata. Scully si è appisolata sul suo letto mentre Miranda gorgoglia tranquilla nella culla. La piccola ha appena scoperto di avere le dita dei piedi, giusto un paio di settimane dopo aver capito di avere le manine, e si diverte moltissimo a fissare queste sorprendenti, incredibili protuberanze.

Mi chino e la prendo in braccio. E’ molto più grossa di come era all’inizio, e ha molti più capelli, biondo-castani, che probabilmente si scuriranno durante la crescita. I suoi occhi sono di un verde compromettente. Saranno la sua caratteristica più lampante e lei odierà gli inevitabili occhiali.

Mi sorride e io faccio lo stesso. Una piccola mano tende verso il mio mento e scorre sulla mia barba della sera; io rido e le prendo la mano, portandomela alle labbra. Unghie così minuscole, pulite e perfette e profumate di borotalco e fragole aspre. Mi afferra il labbro inferiore con le sue dita fredde di bava e le sue piccole tenaglie mi grattano la pelle.

Non ho mai capito come la gente possa fare del male ai propri bambini, anche se non me ne sono mai stupito veramente. Adesso ho così tanti motivi in più per rendere il mondo pulito e sicuro e vero, motivi che gorgogliano e si dimenano contro di me nella luce evanescente del tramonto invernale.

La sollevo con le braccia in modo che possa guardarmi dall’alto e lei ridacchia. Tra qualche mese balbetterà, e poi verranno le parole e poi il camminare carponi... poi i compiti a casa e gli appuntamenti e la scelta del college, così. Considero quante sono le probabilità che io le sarò accanto in tutto questo e lei geme, come leggendomi nel pensiero.

Allora la faccio rimbalzare un po’ su e giù, giocando a ‘prendi-il-bambino’ da solo, e a lei piace moltissimo. "Scommetto che diverrai un'ottima giocatrice di basket come il tuo vecchio." Le dico, "Guardati, sei già lunga ventidue pollici, diventerai una spilungona."

"Ventiquattro." Mi interrompe Scully in modo distaccato e io mi volto verso il letto. La sua espressione, se la interpreto correttamente, contiene irritazione, per mascherare il fatto che è gelosa—di chi, non mi arrischio a speculare—e una rassegnata sorta di affetto.

Si, sono io, Scully, l’idiota alla cui cattiveria ti sei abituata dopo un po’.

"Il trucco sta nel tenere la palla con la punta delle dita e non col palmo. La controlli meglio così."

"Ha anche metà dei miei geni, sai," Scully mi interrompe. "il che significa che non sarà mai alta due metri."

"L'abilità è più importante dell'altezza nell'NBA femminile." Dico a Miranda.

Miranda comincia a dimenarsi insofferente tra le mia braccia e Scully tende le sue dal letto per alleggerirmi del fardello. Stringendo Miranda a se come la Madonna, alza lo sguardo nuovamente verso di me. "Vuoi che chieda ai nostri ospiti di occuparsi di lei così possiamo parlare?"

"E’ quello che vuoi tu?" La situazione è patetica, io sono patetico. "Vorrei... penso che sarebbe una buona idea."

Lei annuisce e si alza: "Torno subito."

Mi aggiro per la stanza, toccando le minuscole scarpine da bambina, il biberon, i giocattoli e le altre cose da neonato sparse su ogni superficie piana. I bambini hanno bisogno di cure non indifferenti, non amano viaggiare e sbavano fin troppo. Non diversamente da certi agenti dell'FBI di mia conoscenza. L'elefante che le ha mandato Zippy è nella culla, insieme ad un orsacchiotto spelacchiato che deve essere stato di Scully e un Thumper dallo sguardo da pazzo. Mi chiedo da dove venga quest'ultimo.

Quando lei torna, sono seduto sul letto che esamino il coniglio di pezza. Lei si appoggia allo stipite della porta con le braccia conserte, assumendo una postura che le ho visto fare in un milione di stazioni di polizia di tutta l’America. Solo che questa volta indossa una felpa della Johns Hopkins blu scolorito, macchiata di latte sulla spalla. L’anaconda intorno al mio cuore stringe la sua morsa.

"Cosa ne pensi?" mi chiede.

"Penso che esista il rischio che gli cavi gli occhi per poi inalarli."

Mi guadagno *il* sopracciglio per la battuta.

"Hai già formulato un qualche piano?" Le chiedo, "Quanti anni dovrà avere prima che possa cominciare a uscire coi ragazzi? Quando potrà forarsi i lobi delle orecchie? Scuola pubblica o privata, e tu sarai la prima guida delle Girl Scout le cui truppe meriteranno una medaglia per aver correttamente analizzato le prove raccolte sulla scena del delitto?"

"Pensavo di portarla all’obitorio e mostrargli come funziona la sega Stryker." Mi dice con un raro sorriso.

Giro il coniglietto verso di lei e muovo le sue zampe come se fosse una marionetta.

"Mi dispiace." Dice il coniglietto con voce stridula.

"Non ti ho dato molte possibilità di scelta." Replica lei, con gli angoli della bocca ancora tesi verso l’alto. Mio Dio, mutue scuse o qualcosa di molto simile. Chiamate quelli del Guinnes dei primati, questo è un evento fuori da ogni norma.

"La relazione genetica... è troppo complicata per me da capire. Il mio cervello si blocca quando cerco di pensarci, dice "qui ci sono tigri" come le antiche cartine geografiche del mondo. Ma io voglio entrare a far parte della vita di Miranda, perché lei è una parte di te."

"Immagino sia meglio che mettersi a collezionare i capelli che perdo o le mie unghie spezzate."

Faccio una smorfia a quelle parole e lei si siede lentamente sul letto. Sento il materasso affossarsi accanto a me e scivolo verso di lei, attirato dalla sua forza gravitazionale. "Dimmi cosa devo fare, Scully."

Il letto traballa e all'improvviso lei è tra le mie braccia. "Stringimi." Mormora contro la mia gola e io lo faccio.

"Ci ho pensato, sai?" Dice, con la bocca premuta contro la mia camicia. Il cotone camuffa le parole, ma, del resto, l’eloquenza di Scully non è mai stata delle migliori e io, con i miei anni di esperienza, riesco a decifrarla ugualmente. "Avere un bambino dovrebbe essere un *processo*, sai. Normalmente una donna sceglie di avere un bambino, e anche se non lo pianifica e la gravidanza è accidentale, ha un po’ di tempo per abituarsi all’idea. E’ il tempo che crea la connessione. E io non l’ho avuto.

Non ho avuto neanche la certezza che abbia una donatrice volontaria di ovuli per voler creare una nuova vita. Che cosa significa relazione genetica quando non è una scelta e non si manifesta neanche fisicamente? Mi sento... so che Miranda è mia figlia. Ma non so quali saranno le conseguenze di questo fatto. Ci sono delle cose che ho ancora bisogno di fare." E io faccio un sorriso amaro al muro che ho di fronte nel sentire l’eco delle parole che mi disse quando mi mise al corrente del suo cancro.

Sarebbe bello dirle che l'aiuterò a diventare la mamma dell'anno. Sicuro, anche io ho avuto questa fantasia. Ho immaginato una piccola casa su Rockville Pike, dove tu Scully, sei il mio amore? Forse un cane, una macchina sportiva, e la sezione dei fumetti del giornale della domenica portataci a domicilio il sabato?

Certo.

La cosa più simile che potremmo raggiungere sarebbe guardare repliche di Father Knows Best su Nikelodeon.

D'altro canto, Frohike mi ha detto una volta che ha un caro amico che cerca un lavoro come tata (del genere che farebbe l’educato cameriere di giorno e l’hacker di notte...), e non sarebbe esagerato pagare un paio di centoni al mese compresa una stanza, computer e linea T1. Specialmente se deciderò di passare al lavoro di scrivania e sarò un po’ più magnanimo coi miei completi.

L'ironia del tutto è che mi è completamente passato il desiderio di andare a caccia di omini grigi. Ho visto cosa hanno fatto a Sam. Non è bello, né sicuro, né finito.

Ma qualcun altro deve continuare la caccia adesso. Zippy ha già iniziato le manovre necessarie per essere trasferito alla sezione X Files, grazie ai suoi nuovi contatti a Capitol Hill... non ha testimoniato, ma ha lavorato a stretto contatto con gli uffici di molti Senatori preparando le udienze della Roush. Non sono sicuro del perché mi ha seguito oltre i limiti della plausibilità per andare in cerca di mostri con gli occhi sporgenti. Penso che forse la Roush abbia offeso la sua basilare umanità.

Le mie priorità sono molto più contenute. Per quanto Emerson e Aileen possano rendere sicura la loro casa, è ovvio che possa ancora essere penetrata. Voglio Miranda in un luogo dove posso tenerla d'occhio, dove posso dare la mia persona in cambio della sua sicurezza. Di fatto, mettere su casa per lei sarebbe il primo passo nella direzione di garantire la sua sicurezza, perché sarebbe come dichiarare pubblicamente che non sono più disposto a correre dietro a ogni luce nel cielo, almeno non senza prima chiamare una baby-sitter. Non c’è ragione di tenere un ostaggio contro qualcuno che non è una minaccia.

Anche più di questo, voglio finalmente fare qualcosa di giusto nella mia vita. Ho perso così tanto per mano del Progetto, quasi quarant'anni di manipolazioni, distruzione e cattive maniere. Voglio sapere che sono capace di ritagliare uno spazio per me, Scully e sua figlia.

La tengo abbracciata fino a che la notte volge al grigio dell'alba invernale. Lei si assopisce un po’, e forse anche io mi addormento per qualche tempo. Sospeso nell’ambra, rifiutando di preoccuparmi a proposito del futuro, per qualche ora sono felice.

****

Il giorno seguente ho la neve fin sopra le ginocchia e faccio fatica a tenere il passo di Mulder nei boschi. Vorrei delle scarpe da neve o almeno due centimetri in più di gambe, ma, d'altra parte, è tutta la vita che li desidero.

Nelle commedie di Shakespeare, lasciare la corte o la città per andare in campagna e sperimentare la vita rurale dovrebbe portare pace e grandi rivelazioni - una nuova prospettiva da cui guardare la vita. Ma dopo qualche breve giorno con Aileen, Emerson e Mulder, sono più confusa che mai. I fatti sono rimasti sostanzialmente immutati, ora ho una bambina di cui devo occuparmi e Jason mi ha violentata. Ci vuole ben più che una passeggiata nei boschi per farmi sentire meglio a proposito di una qualsiasi di queste due cose.

Mulder continua a camminare imperterrito, con in dosso la giacca imbottita che gli ha prestato Emerson, sembrando uscito da una campagna pubblicitaria J. Crew. I piedi di Aileen sono più lunghi dei miei, i miei nuotano nei suoi stivali nonostante abbia indossato due paia extra di calzettoni.

"Voglio farti vedere una cosa." Mi esorta lui dopo mezz'ora di camminata in mezzo agli alberi e scivolate sulle rocce.

"Se si tratta di un'astronave aliena precipitata nel bosco, sei nella merda." Gli faccio notare.

"Nessuna astronave aliena, giuro. Emerson mi ha portato qui il secondo giorno della mia permanenza e volevo condividere questo posto con te."

"E’ un po’ fuori mano per un Hooters."

"Molto divertente... ci siamo quasi."

Dopo un ultimo gruppo di alberi il terreno diventa piano e piatto e mi rendo conto del perché. Di fronte a noi si estende una gola, ricoperta di rocce ed alberi. Sopra di noi, il cielo brilla come un opale nella fredda luce invernale. Il panorama sembra estendersi all'infinito, sfavillante e luccicante come un bigliettino natalizio ricoperto di brillantini. L'aria gelida mi si blocca in gola.

"Piuttosto carino, huh?" Mi chiede lui, lanciandomi uno dei suoi caratteristici sorrisi da cagnolino-desideroso-di-coccole.

"E' meraviglioso." concordo.

"Questa vista ti fa vedere le cose in una diversa prospettiva, vero?"

"Un po’."

Si siede su una roccia e batte i palmi delle mani sulle cosce.

"Vieni qui un attimo."

La nuvoletta del suo respiro è calda contro la mia guancia. E’ così che è cominciato tutto quella notte dopo Rhode Island, e sembra che le cose siano tornate all’inizio. Siedo sulle sue cosce come una bambina troppo cresciuta che fa l’elenco dei regali che desidera a Babbo Natale.

"Guarda, so che in questo momento non sai cosa fare con Miranda e tutto il resto."

Mi brucia il naso a causa delle lacrime che trattengo.

"Ma ho pensato che non c’è più motivo di continuare quello che avevo cominciato con gli X Files. Ho trovato Samantha e, molto francamente, vorrei non averlo fatto. La Roush è fallita e con lei la minaccia del Progetto. La maggior parte dei miei fratelli è morta e io farei meglio ad appendere al chiodo la mia ossessione e provare ad andare avanti con quello che mi rimane della vita."

Avesse cominciato a cantare ‘Vesti la Giubba’ in perfetta voce da tenore, mi avrebbe fatto lo stesso effetto di incredulità.

Lo colpisco al naso. "Chi diavolo sei tu e che ne hai fatto del vero Fox Mulder?!" Gli chiedo.

"Non sei divertente, Scully."

"Scusami."

"Comunque sia, quello che sto cercando di dirti è che il passato è fottuto ed io mi sento obbligato a provare a salvare il futuro. Se senti di non essere in grado di prenderti cura di Miranda, lascia che sia io a farlo. Potrei persino lasciare l'FBI e mettermi a scrivere romanzi o qualche cosa del genere. Posso permettermi una governante e una vera casa. Non c’è bisogno che tu rivoluzioni tutta la tua vita perché ti senti costretta. Posso farlo io."

"Mulder, non sei neanche in grado di prenderti cura di te stesso!" Gli spiattello in faccia.

"Beh... chissà, magari con qualcuno di indifeso che ha bisogno veramente di me posso anche affrontare una simile sfida."

Al contrario di me, che non sono indifesa e neppure ho bisogno di lui. Inizia a farmi male la testa e ho paura che scoppierò a piangere qui nel vento freddo e le lacrime mi si congeleranno sul viso. Come può Mulder essere pronto a fare una cosa simile quando io non lo sono? Ogni volta che guardo Aileen e la sua aria di casuale superiorità quando tiene in braccio Miranda, fa il bagno a Miranda, veste Miranda, mi sento tanto come una bambina vestita con gli abiti della mamma che neanche riesce a riempire molto bene.

"C'inventeremo qualcosa." Mi dice lui cingendomi la vita con le braccia.

Nell’aria fredda, i suoi capelli profumano di vaniglia quando gli appoggio la guancia alla testa. Qui, con le gola che si estende di fronte a noi come una illustrazione tridimensionale della perfezione che deriva dal duro lavoro di lontane ere geologiche, sembra possibile. Tutto sembra possibile.

****

Zippy mi sta aspettando, ancora una volta, ma in questo momento la cosa non mi dispiace. Ha persino capito il mio sistema di archiviazione; ho sempre saputo che il ragazzo ha cervello, è solo che la sua bocca è talmente larga che spesso è difficile a dirsi. Ho insistito molto sul fatto che fosse Zippy a seguirmi nella risoluzione di qualche caso paranormale. Voglio lasciare il lavoro con un guizzo di gloria, o, come minimo, di incomprensibilità, e così investighiamo fenomeni che non ho mai preso in considerazione prima. C’è anche un altro motivo per la mia scelta corrente di casi: voglio fargli capire che gli X Files riguardano *tutti* i misteri dell’esistenza, le imponderabili cose sconosciute che si celano nelle nebbia della coscienza così come negli spazi tra le stelle. Lui non l’ha presa tanto bene, ma io sono ancora l’agente superiore e non ho intenzione di fare nulla per cambiare le cose fino a che Zippy non capirà qual è il suo posto.

Ho chiuso negli scatoloni tutte le mie videocassette e riviste quando sono tornato a casa, credendo alla teoria che la giovane mente curiosa di Miranda si sarebbe inquinata se li avessi tenuti a disposizione, avrebbe chiesto tette finte prima dei dieci anni. Mamma, cosa sta facendo quella signora tra quei due uomini? Perché grida? Apro il Post con nuovo zelo ogni mattina, perché voglio trovare una bella casa prima che torni Scully, come regalo di benvenuto.

Lei torna durante una delle mie dispute con Zippy, ma era inevitabile che succedesse, a meno che non avesse sorpreso uno di noi addormentato.

"Allora che stai dicendo? Vampiri?"

"Dissanguamento, cosa ne fanno dopo del sangue è qualcosa che ancora dobbiamo scoprire."

La porta si apre nel momento in cui finisco la frase e Scully entra nell'ufficio, pallida e posata nel suo completo scuro. I suoi occhi mi sfiorano appena mentre si dirige verso Zippy, che è seduto scompostamente sulla mia scrivania.

"Faresti meglio ad andare su a parlare con Skinner, qui non abbiamo più bisogno di te." Gli dice, guardando poi la sua bocca aprirsi e chiudersi come quella di un pesce.

La mia fa qualche cosa di molto simile.

"Ma cosa...?" Inizio a dire.

"Sono tornata al lavoro." Mi risponde lei con voce piatta mentre appoggia la ventiquattrore sul suo tavolo.

"E chi si sta prendendo cura di..." Non riesco neppure a dire il nome.

"Aileen ed Emerson." Mi dice, aprendo il portatile.

"Scully..."

"Cos'è questa storia di dissanguamento?" Mi chiede.

Perdo la testa.

I computer portatili esplodono se uno li tira con sufficiente forza contro una superficie piana, come un muro, per esempio. Per un lungo momento un silenzio assoluto domina la stanza, eccezion fatta per il rumore di tasti e microchip che corrono lungo il pavimento e per il battito furioso del mio cuore che mi risuona nei timpani.

"Tu... PUTTANA egoista."

Il suo sguardo rimane rivolto verso la scrivania, dove era il suo computer, come potesse ricrearlo usando la sua piccola mente malata. Io sono in piedi e tremo come Ian durante uno dei suoi attacchi. Mi sento molto più vicino a lui in questo momento di quanto non lo sia stato quando è entrato con la sua mente nella mia. Vagamente mi rendo conto che Zippy sta scivolando verso la porta, senza dubbio aspettando di vedere se ho intenzione di estrarre o meno la pistola. Una parte di me vorrebbe veramente trasformare il suo brillante cervello in un quadro di Jackson Pollok sul muro dell’ufficio, e resto aggrappato al filo tagliente della sanità mentale con entrambe le mani.

Almeno ha la decenza di non alzare gli occhi quando inizio a gridare. Non ricordo bene cosa le dico, ma so che le parole che uso per appellarla fanno diventare il viso olivastro di Zippy del colore della carta per stampare.

Quando alla fine la rabbia si dirada non sono neanche più nell’edificio. Lo stanco vento invernale penetra attraverso il mio vecchio completo Hugo Boss mentre mi allontano dall’edificio dove un ennesima bugiarda puttana traditrice mi ha fregato. Se bisogna credere nel karma, direi che di sicuro ero Don Giovanni in una vita precedente. O forse di Alistair Crowley.

L'Hoover Building si rimpicciolisce alle mie spalle mentre mi allontano e, gradualmente, riprendo a respirare senza dolore ai polmoni, anche se il cuore mi duole più per motivi emotivi che non fisici. Non avrei mai pensato che avrebbe dato via Miranda. Forse mi sono illuso che lei fosse legata alle piccole dita di Miranda quanto me. Del resto, sono sempre impazzito per le donne sfortunate dagli occhi grandi. Forse mi sono sbagliato e Scully semplicemente è incapace di amare, almeno per adesso. Questo spiegherebbe molte cose.

Cosa diavolo farò adesso?

Non ho mai avuto piani di riserva prima d'ora, ma questa sarà l'eccezione che conferma la regola. Le cose precederanno come avevo progettato, senza Scully. Posso farcela. Contatterò l'hacker amico di Frohike; chiederò a Skinner di essere trasferito a un lavoro d'ufficio. Diavolo, non voglio mai più vedere Scully in vita mia e quindi lasciare gli X-Files non sarà un gran sacrificio. Mi adatterò.

Troverò una casa più grande in cui vivere e comprerò un sacco di manuali del perfetto genitore. Miranda non sarà mai trascurata. Le darò tutto l'amore ed il supporto che io e i miei fratelli non abbiamo mai avuto. Posso farcela. Andrò agli incontri insegnanti-genitori e andrò a prenderla dopo gli allenamenti di basket. Sarà una ragazza normale, equilibrata, e non avrà il permesso di uscire coi ragazzi fino almeno ai trent'anni. L'aiuterò con i compiti a casa e l'accompagnerò all'altare quando avrà trovato l'uomo, o la donna, con cui vorrà passare il resto della sua vita.

Miranda non dovrà mai sentirsi sola o non voluta.

La maledizione della famiglia Mulder sta per finire. Io vi metterò fine.

Fermo un taxi e mi faccio portare all'aeroporto. Mia figlia mi sta aspettando in Montana.

* The End *

(la saga continua con Iolokus #3 : Vix te Agnovi)


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