Disclaimer: Tutti i personaggi visti o menzionati in X - Files appartengono a Cris Carter, Ten - Thirteen Production, Fox netwrks, DD, GA, etc. e sono usati senza permesso. TRUE COMPANION di Mark Cohn (penso), è usato senza permesso. I personaggi che non sono dello show appartengono a me e se sono fortunata uno di loro, Preston che è ricco oltre la mia più fervida immaginazione, pagherà le mie parcelle se verrò citata legalmente… ciò cmq non era voluto.

Questa è la 12° parte di una serie di 12 parti, il seguito di DODICI RITI DI PASSAGGIO. Se non avete letto la storia, sarebbe meglio che la leggiate per prima.

DODICI GRADI DI SEPARAZIONE

N° 12 Agosto
"Un vero Compagno"
di Anne Haynes33@aol.com

Dana Scully fissava il messaggio e- mail sullo schermo del suo computer quel Lunedì pomeriggio. Era da parte del direttore Skinner. Breve e secco.

  Agente Scully,
  per cortesia venga nel mio ufficio alle 10.00 di Martedì mattina per discutere la nuova assegnazione.
                                                                    Walter S. Skinner

Ecco qui,pensò mentre il suo stomaco si contraeva in uno stretto, caldo groviglio di ansietà e anticipazione. Quando il suo cellulare squillò, sapeva chi era. Schiacciò il pulsante di risposta. "Scully"

"Hey, sono io. SIndovina dove sono." La voce di Fox Mulder era tesa nonostante il tono dolce e scherzoso.

"Su un aereo per D.C?"

"Quasi. Ci sarò tra 10 minuti."

"Skinner mi vuole domani nel suo ufficio alle 10.00, Mulder."

"Anche me. Non pensi che possa magari aver fatto casino con la sua agenda degli appuntamenti?"

Scully sospirò "Sta riaprendo gli X-Files e vuole noi."

"Questa è la mia idea. Ascolta, sarò a D.C tra circa un'ora. C'è qualche possibilità che tu mi possa venire a prendere al National?"

"Posso tagliare la corda." Quel pomeriggio stava semplicemente sistemando dei documenti. "Ci vediamo dopo."

* * * * *

Il volo da Boston arrivò in orario, un piccolo miracolo. Mulder aveva portato solo una valigia a mano, così non dovette aspettare i bagagli. Seguì la folla lungo lo stretto corridoio attraverso la sala d'attesa. Gli ci volle meno di un minuto per scorgere Scully, con i suoi capelli rosso fuoco e i grandi occhi azzurri. Lasciò cadere la borsa accanto ai suoi piedi e spalancò le braccia.

Scully gli gettò le braccia attorno al collo, nascondendo viso contro la sua gola in un inusuale manifestazione di affetto in pubblico. "Mi sei mancato."

Mulder rise, liberandosi dall'abbraccio. "Uh, lo vedo."

"Scusa..." Scully si lisciò indietro suoi capelli, ritornando la fredda, professionale agente dell'F.B.I. invece della sua bellissima, passionale amante. Lui sorrise, sapendo che non appena fossero andati al suo appartamento, lei sarebbe cambiata di nuovo. Lo avrebbe fatto, ammesso che luifosse anche la metà dell'uomo che pensava di essere.

Mise la sua mano nella tasca della giacca, chiudendo le dita intorno alla piccola scatola di velluto all'interno. Si era chiesto durante l'intera ora di viaggio da Boston, cosa fare per prima cosa, portarla a casa e fare l'amore con lei finch'è non fossero stati entrambi esausti, o chiederle di sposarlo e poi fare l'amore con lei finch'è non fossero entrambi esausti.

Non aveva preso una decisione quando Scully parcheggiò di fronte alla sua casa. Camminarono fino alla porta d'entrata, i loro corpi vicini si toccavano appena. Chiunque gli avesse visti arebbe potuto pensare alla scena familiare: l'agente Dana Scully e il suo collega l'agente Mulder diretti al suo appartamento per discutere sul loro ultimo caso. Mulder non riusciva a contare le volte in cui era stato qui con lei, seduto sul suo divano, mangiando al tavolo della sua cucina, battendo rapporti al suo computer.

Aveva addirittura dormito nel suo letto.

Ma non aveva mai dormito nel suo letto con lei.

Fino a quella notte.

Aspettò con impazienza che Scully aprisse la porta. Avrebbe potuto giurare di aver sentito ogni cilindro nella serratura scattare. L'attesa lo faceva impazzire, Rischiò quasi di di spingerla da parte per buttare giù la porta lui stesso. Ma appena in tempo, la maniglia della porta girò sotto la mano di Scully aprendo la porta.

La spinse all'interno con la sua mano contro la schiena. Sprecando a mala pena il tempo per chiudere la porta con un calcio dietro a lui, la raggiunse.

Lei rise, il suono basso e ricco. La sua gola vibrò contro la sua bocca esplorante. "Mulder…"

"Shh..." Cercò il bottone della sua giacca aprendolo con un veloce movimento del polso. La maglia di Scully era chiusa sul davanti, così lui la lasciò stare, non pronto per smettere di baciarla anche solo il tempo per toglierle i vestiti da sopra la testa. Trovò il bottone dei suoi pantaloni e tirò con forza.

Scully scostò la sua mano gentilmente. "Vacci piano, Mulder." Gli tolse la giacca, poi tirò fuori dai jeans il fondo della camicia e fece un buon lavoro con il bottoni, le sue dita agili ed esperte. Grazie a Dio era un dottore, pensò Mulder. Era più brava a svestire le persone di quanto non lo fosse lui. Naturalmente, lui le aveva fatto fare molta pratica…. per differenti ragioni, naturalmente. Sangue e dolore erano coinvolte di solito.

Scully sbottonò i suoi Jeans mentre lo conduceva più all'interno del suo appartamento, le sue mani erano calde contro la sua pelle nuda. Era così eccitato che poteva a stento respirare, e le sue carezze leggere facevano solo diventare la sua condizione più urgente e insopportabile. La portò un po' spingendola, un po' sollevandola verso la porta della sua camera. Era riuscito a sbottonare i pantaloni di Scully e lei riuscì a liberarsene mentre cadevano sul letto.

Mulder la lasciò andare sulla sponda del letto giusto il tempo per togliersi i suoi Jeans e i boxer in un unico movimento. Stava ansimando come se avesse corso una gara, ma sapeva che le sue fatiche erano appena iniziate. Mentre si era tolto i jeans , lei Scully si era liberata della blusa di seta gettandola a terra. In qualche modo con quell'atto senza cura- Scully che gettava i suoi vestiti sul pavimento?- quasi mandò in frantumi quel poco di controllo che ancora non era stato spazzato via dal tocco della sua mano sulla sua pelle nuda. Mulder tremò, aspettando, mentre lei si toglieva i reggiseno e gli slip.

Poi Scully tese le braccia verso di lui e Mulder entrò nel suo caldo, dolce abbraccio.

* * * * * 

Scully passò la mano tra i capelli di Mulder, ascoltando il lieve suono del suo respiro, mentre dormiva. La sua testa giaceva sul suo seno, la sua mano le cingeva possessivamente i fianchi. Sorrise nel buio, il suo corpo inondato dal piacere. Aveva sempre immaginato che Mulder aveva una più lunga esperienza come amante di lei, ma lui faceva l'amore con tutta la meraviglia e l'entusiasmo di un principiante, desideroso di dare piacere e riceverlo. Mulder era straordinariamente per niente egoista, ostinato nel suo proposito di farla fremere sotto il suo tocco. Traeva tanto piacere nel vedere la sua soddisfazione quanto per la propria.

E, naturalmente, Scully si assicurava che ogni favore le sarebbe stato restituito. Sapeva che era meglio non lasciare Mulder in vantaggio in questo.

Mulder si mosse nel sonno, lasciando la sua presa su di lei mentre scivolava sempre di più fra i sogni. Scully rimase immobile per qualche minuto, assicurandosi i suoi sogni non fossero incubi questa volta. Il suo leggero mormorio di soddisfazione la fece sorridere.

Gentilmente, lentamente per non svegliarlo si liberò dalla sua presa e scivolò fuori dal letto. Vivere per il momento, era bello e divertente, ma Scully non poteva lasciare i loro vestiti sparsi per il suo appartamento tutta la notte. Se Mulder si fosse svegliato vedendola mettere in ordine si sarebbe messo a ridere, ma lei semplicemente non poteva non farlo. Iniziò con la sua blusa di seta, piegandola e lisciandola, mettendola sulla sponda della sedia accanto al letto. Poi la sua biancheria intima, poi i Jeans e i boxer di Mulder. Erano ancora un po' impreganti del caloredel suo corpo realizzòlasciando scivolare le sue dita sul soffice cotone ricordando gli intensi, intimi momenti che lei e Mulder avevano appena condiviso.

Seguì la fila di vestiti sparsi per il corridoio. La maglietta di Mulder giaceva nel centro dell'entrata; la raccolse e se la mise per proteggere il suo corpo nudo dal freddo dell'aria condizionata. Poteva sentire il suo caldo profumo di uomo sul colletto; la fragranza la stordì leggermente facendola appoggiare contro la parete chiudendo gli occhi.

"Se avessi saputo come ti stava bene addosso, te l'avrei fatta mettere già da tanto tempo."

Scully alzò lo sguardo scorgendo la figura di Mulder sulla porta della camera da letto. Il suo volto era in ombra, ma lei lo conosceva abbastanza per riempire in dettaglio i suoi lineamenti nella sua mente. Aveva indossato i suoi boxer, la sua sola concessione alla modestia. La luce della luna affluiva attraverso la finestra della camera da letto accarezzando il suo corpo perfetto. Vide il luccichio della croce dorata che giaceva sul suo petto.

Scully emise un sospiro fremente, mentre il desiderio sorgeva di nuovo dentro di lei. I suoi capezzoli si inturgidirono e lo stomaco si contrasse. "Stavo solo.."

"Mettendo in ordine" Scully scorse un fugace luccichio di un sorriso nella penombra. "Affamata?"

Scully assentì, allungando un passo verso di lui.

Mulder rise "Parlo di cibo, Scully."

"Ho del pollo con le mandorle nel frigo."

"E le bacchette?"

"Tu fai sempre casino con le bacchette, Mulder."

Mulder si fece sempre più vicino. "Così poi mi puoi ripulire. In qualsiasi modo ti paia meglio."

I pensieri che corsero nella sua mente in quel momento avrebbero shockato Mulder. Rise sommessamente.

Mulder la prese per mano, tirandola con sè mentre si muoveva attraverso il buio appartamento. La memoria fotografica, pensò Scully. Sapeva dov'era ogni cosa dopo soltanto una veloce occhiata.

"Prendi il pollo, tornerò subito." Disse andando in sala.

Scully guardò oltre la sua spalla mentre accendeva la luce della cucina, notando Mulder che frugava nella tasca della sua giacca. Aprì il frigo e annusò la scatola del Take away cinese con attenzione. Sembrava ancora buono, così sparse le verdure miste e il pollo con le mandorle sul riso che stava in un altro contenitore. "Lo vuoi caldo o freddo?"

La di Mulder voce era nelle sue orecchie facendola trasalire. "Devi anche chiederlo?"

Scully gli lanciò un'occhiataccia. "Il pollo, Mulder."

"Freddo va bene. Un attimo. Vieni e siediti per un secondo." Le prese la mano e la condusse al tavolo. Scostò la sedia per lei, poi prese posto nella sedia accanto. I suoi occhi nocciola divennero improvvisamente seri, e Scully cercò di a non ridere per l'incongruenza della sua espressione incorniciata dai capelli che sparavano in un milione di diverse direzioni. "Scully, in un modo o nell'altro, avevo intenzione di tornare qui prima che questo mese finisse."

Scully assentì. "E se non te l'ho ancora detto prima, io ne sono molto felice."

Mulder le rivolse un sorriso storto prima di ridiventare serio. "Ora, so che non abbiamo veramente parlato di ciò che è successo, e forse sto immaginando grandi cose..."

Stava tentando di dichiararsi, realizzò lei in un flash. Era scritto sulla sua faccia in pieno panico. "In Chiesa o dal giudice di pace?"

La bocca di Mulder si spalancò, poi si richiuse istantaneamente. "Scully, riusciresti alameno a lasciarmi finire…?"

"Un pensiero?" Lei rise, prendendolo in giro ora. "No, Mulder. Tu la stai facendo davvero troppo lunga, Mulder. Si, Ti sposerò, in qualunque momento, luogo, in qualsiasi modo tu voglia. Basta che sia subito."

"Giovedì?"

Questa volta fu lei ad essere sorpresa. "Così presto?"

"A meno che tu non preferisca un matrimonio in pompa magna."

Scully scosse la testa. "No, Giovedì va bene. Dovremo andare a fare l'esame del sangue in mattinata prima di incontrare Skinner."

"Penso che riuscirò a trovare un giudice per fare la cerimonia per Giovedì." Coprì la mano di lei con la sua. "Non ho bisogno di un pezzo di carta che mi dica cosa siamo l'uno per l'altra. Ma voglio che il resto del mondo lo sappia. Non voglio che nessuno abbia nessun dubbio, nessuna domanda."

Scully sorrise. "Da quando ti importa cosa pensano le altre persone?"

"No, a me non importa. Ma mi importano cosa pensano o dicono di te."

Quei dolci, gentili sentimenti le riempirono gli occhi di lacrime. Le ricacciò indietro rapidamente, non voleva che Mulder le vedesse. Come la maggior parte degli uomini, lui non amava vedere una donna piangere. "Tu sei come un pino in mezzo ai cavoli" Mormorò.

Mulder la guadò con espressione interrogativa.

"A dire la verità, è stato Frohike a dirlo." Lei aggiunse. "Quando pensavamo che fossi morto."

"Non avrebbe mai parlato in maniera così carina di me se avesse pensato che ero ancora vivo."

"Dovresti chiedergli di farti da testimone al matrimonio."

"Sarà troppo occupato a piangere per averti perso. Comunque penso che dovrò invitare i ragazzi o non mi faranno attraversare la loro porta di nuovo."

"E questo sarebbe una brutta cosa?" Scully scherzò. "Dovremo invitare Alan Pendrell. E' un nostro buon amico."

"Parlando di cuori infranti…."

"Gli è passata, Mulder. Penso che abbia occhi soltanto per un'analista di impronte digitali della scientifica."

"Beh, lasciamelo dire, Scully…. un ragazzo non passa sopra facilmente alla perdita di una donna come te."

Gli occhi di Scully si riempirono di lacrime di nuovo. Dolce interlocutore, pensò.

Mulder le allontanò le lacrime con le dita, le sue labbra curvate in un mezzo sorriso. "So che mia madre farà qualsiasi cosa per essere qui, e Samantha non è a Scuola quest'estate così potrà venire."

"Mia madre, naturalmente. Posso chiamare i miei fratelli, ma…."

"Persisti ancora nella fantasia di avere dei fratelli?"

"Uno di questi giorni, Mulder, Bill e Charlie si faranno vivi e ti prenderanno a calci."

"Perché?"

"Perché hai dormito con la loro sorellina. E gli uomini della famiglia Scully non hanno bisogno di essere provocati per dare a un ragazzo una bella pedata nel fondoschiena."

Mulder rise. "Quando si faranno vedere... amesso che esistano... saremo già una vecchia coppia di sposi. Gli manderò i nostri figli per proteggere il loro vecchio."

I nostri figli. Queste parole mandarono un brivido delizioso attraverso Scully. Poteva quasi vederli… alti, bei ragazzi con i capelli scuri di loro padre e intensi occhi nocciola.

"Stavo pensando…mi piacerebbe chiedere a Skinner di farmi da testimone." Disse Mulder.

Scully inarcò le sopraciglia. "Se mia madre verrà, puoi scommettere che ci sarà anche Skinner."

"Non si può dire granchè del gusto delle Scully in fatto di uomini." Mormorò sorridendo. "Beh, questo non sarà sicuramente altrettanto eccitante, visto stiamo praticamente progettando il matrimonio di tua madre a questo punto ma…" Mulder mise la sua mano sinistra aperta sul tavolo. Una piccola scatola di velluto giaceva sul suo palmo.

Scully prese il piccolo contenitore e l'aprì.

C'era un piccolo, delicato anello all'interno, un intricato iintreccio di argento e rame. Non il solito diamante solitario, e neanche il solito metallo tradizionale.

Ma era perfetto.

Scully lo guardò negli occhi, questa volta incapace di trattenere le lacrime. Mulder prese la mano sinistra di lei nella sua, sfiorandole le dita con un bacio, poi fece scivolare l'anello nel suo anulare sinistro.

Scully lo tenne alzato verso la luce della cucina, per vedere i colori dei diversi metalli. Fuoco e ghiaccio, caldo e freddo.

Come Mulder e io. Metodicità e pazzia, scienza e fantasia, paura e fede, logica e intuizione. Nessuno dei due era statico, a volte aveva ragione uno, a volte l'altro, ma sempre insieme alla verità.

Se aveva mai avuto il dubbio che il suo destino fosse Fox Mulder, ora non ne aveva più.

"Quando l'ho mostrato a Samantha, mi ha suggerito di far colorare l'interno con dello smalto, così il rame non si sarebbe ossidato." Mulder osservò l'anello con la fronte corrugata. "Non pensavo alla praticità quando l'ho comprato. Forse avrei dovuto comprarne uno un po' più tradizionale."

"Tradizionali? Noi?" Alzò la sua mano sulla sua mascella facendo scivolare il freddo metallo contro la sua pelle. "Questo è il più bello, perfetto anello che mi potessi comprare.

"Penso di doverti la differenza in prezzo tra questo e un solitario. Circa sette mila dollari, secondo la mia stima."

"Beh, potrei aver bisogno di un nuovo laptop con un CD ROM…"

Mulder inarcò le sopraciglia. "Non hai intenzione di lasciar correre, uh?."

Scully gettò un'occhiata al suo orologio. "Sai cosa? Se ti dimentichi del pollo e torni a letto con me, possiamo dichiararci pari."

Mulder si sporse in avanti e le baciò la punta del naso. "Mmmm, mi sembra un buon affare."

Scully si alzo dalla sedia e corse nel corridoio. "Prendimi se ci riesci!" E naturalmente, lei si lasciò prendere.

******

Per una donna che tagliuzzava cadaveri per divertimento e profitto, Scully era veramente troppo ossessionata quella piccola spina nel dito, pensò Mulder. La osservò mentre tormentava il piccolo cerotto rotondo sulla punta del dito. "Non perderai il dito, Scully."

"Preferirei avere un ago nel braccio, piuttosto che una spina nel dito.

"Lo avevo immaginato." Mulder provò a migliorare il suo umore sorridendole, ma Scully era decisamente troppo tesa. "Dai Scully, non è l'inquisizione. Prova semplicemente a pensare a Skinner come all'uomo di tua madre."

Scully fece roteare gli occhi. "Grazie, Mulder. Questo mi aiuta molto."

"Vuole offrirci gli X-Files, e noi vogliamo dirgli di si...   ma solo se lui è d'accordo a non darci problemi se ci sposiamo. Chiaro e semplice."

"Cosa si fa se non è d'accordo? Se non volesse trasferirti a D.C. in caso noi rifiutassimo gli X-Files?"

"Non lo farà. E se lo facesse, lo minaccerai di far conoscere a tua madre un uomo con i capelli."

Questa volta Scully rise. "Mi sto preoccupando per niente, vero?"

Mulder assentì. "Giusto."

"Ma una parte così grande delle nostre vite è legata a questi files. Non sei almeno un poco preoccupato?"

Naturalmente lo era. Più di un poco preoccupato. Rivoleva gli X-Files. Ma non se questo significava mettere altri ostacoli tra lui e Scully. "Scully nulla vale il rischio di perdere ciò che abbiamo."

"Perciò gli diremo che ci sposeremo e il Bureau dovrà vivere con questa idea lo stesso?"

"E se questo significa che non ci ridaranno gli X-Files, allora starà a noi vivere con questo." Mulder sorrise leggermente, pensando a quanto facile fosse pronunciare quelle parole ora che qualcosa... qualcun... altro aveva più importanza.

Eleanore Brennan emerse dall'ufficio del Direttore e sorrise ai due agenti.

"Così, Eleanore, Ti sei spostata ai piani alti con Skinner." Commentò Mulder.

Il sorriso di Eleanore si fece più ampio. "Vi riceverà ora."

Mulder prese la mano di Scully e la strinse. Poi le tenne la porta aperta e la lasciò passare prima di lui.

Walter Skinner si alzò quando entrarono. Il segno di rispetto diede a Mulder un senso di sorpresa.

Skinner gli fece segno di sedersi e prese posto. Poi li guardò. "Penso che sappiate il motivo per cui vi ho chiamato questa mattina.

"Si signore, " disse Scully, "e prima di andare oltre..."

"Aspetti Agente Scully." Skinner alzò la mano. "Voglio che ascoltiate ciò che devo dirvi prima che prendiate qualsiasi decisione."

"L'Agente Scully e io abbiamo parlato a lungo di questo." Disse Mulder "Siamo sicuri di ciò che vogliamo fare."

"Non sapete ancora cosa cosa vi offrirò, Agente Mulder. Pensate di saperlo ma non è così. Ora ascolterete…senza interruzioni?"

Scully gettò un'occhiata a  Mulder. Lui fece spallucce poi rivoltosi di nuovo a Skinner annuì.

Skinner si appoggiò allo schienale della sedia e si tolse gli occhiali.

"Questo pomeriggio alle tre, farò una conferenza stampa, annunciando la ristrutturazione della sezione Crimini Violenti che sarà incorporata all divisione degli X-Files."

Mulder emise un lieve sospiro. Scully si mosse a disagio nella sedia a lui e lui lottò contro il bisogno di prenderle la mano. In pochi minuti avrebbero detto a Skinner del loro fidanzamento, ma non ancora, non finchè avesse finito.

"Voglio che lei Agente Mulder sia a capo della divisione degli X-Files."

"Signore c'è una cosa…"

"Le ho detto che deve ascoltarmi senza interrompermi." Il divertimento negli occhi scuri di Skinner rese meno severa la sua espressione. "Lei sarà a capo della divisione. Avrà due agenti a tempo pieno sotto la sua super visione, con la possiblità di avere a disposizione quando vuole altri 4 uomini. Gli X-Files saranno inclusi nel budget della SCV e avranno il pieno supporto dato alla sezione, ma non saranno soggetti alla supervisione del capo della SCV. Tutti i rapporti della divisione X-Files verranno sottoposti direttamente a me."

Mulder guardò Scully, i suoi occhi azzurri erano spalancati per lo stupore. Con il tipo di supporto economico e l'autonomia di cui stava parlando Skinner, lui e Scully avrebbero potuto intaccare seriamente le menzogne che si erano accumulate intorno a loro negli ultimi cinque anni. Valeva quasi la pena di prendere in considerazione la cosa senza pensare al prezzo da pagare...

Quasi…

"Deciderà lei la selezione degli agenti sotto la sua supervisione." Continuò Skinner. "Ma devo avvertirla che l'Agente Scully non sarà uno di questi agenti."

Scully si chinò in avanti, la sua espressione tradiva la sua rabbiosa sorpresa. "Signore?"

"Non ho intenzione di permettere a lei e all'Agente Mulder di ritornare ad essere patner, Agente Scully."

Mulder sentì una fitta. "Cosa sta dicendo? Non può pensare di poterci separare ancora, vero? Non può. Non siamo schiavi del BUREAU e non siamo schiavi degli X-Files."

Skinner ebbe un gesto d'impazienza. "Per Dio, Mulder mi vuol far finire?"

Mulder si mordicchiò nervosamente il labbro inferiore. Aveva pensato che Skinner fosse un suo alleato. Suo amico. E lui ora stava di nuovo cercando di manipolare lui e Scully. Non era meglio di Cancerman o Mr X...

"L'Agente Scully non è disponibile perché ho creato una seconda divisione sotto il ramo del SCV. Divisione forense di patologia anomala. L'agente Scully sarà il capo della divisione con due esaminatori medici a tempo pieno sotto la sua supervisione. Lei usuffruirà a sua volta dei quattro agenti messi a disposizione alla divisione degli X-Files."

Mulder guardò Scully e vide la luce della comprensione nei suoi occhi. "Divideremo gli agenti?"

"Questo significa…" La voce di Scully tremò speranzosa.

"Le vostre divisioni sono entità separate, ma dividerete una suite al quarto piano. Le vostre divisioni saranno essenzialmente due parti di un intero. La divisione X-Files si occuperà di investigare, mentre l'AFP si occuperà del lato forense." Skinner tornò a sedersi appoggiando le mani sullo stomaco. "Naturalmente, come capi delle divisioni, sarete liberi di prendere qualsiasi decisione riterrete necessaria. Nessuno dei due verrà confinato a delle scrivanie. E senza dubbio lavorerete virtualmente insieme a tutti i casi. Ma non come patner. Come…colleghi di status uguale. Questo agli occhi del Bureau è un rapporto completamente differente."

Mulder avrebbe potuto giurare che gli occhi del direttore stessero scintillando. Ora come ora avrebbe voluto baciare l'uomo di fronte a lui sulla sua testa pelata. Poi al solo pensiero soffocò a stento una risata.

Scully ritrovò la voce per prima. "Signore, penso di poter parlare anche per l'Agente Mulder quando dico che prenderemo l'incarico."

Le labbra di Skinner si incurvarono. "Non avevo dubbi."

"Quando cominceremo?"

"Potete prendervi entrambi il resto della settimana libera. Questo le permetterà di spostarsi da Boston a D.C., Agente Mulder, prima rapportarsi al più presto alla sua nuova posizione Lunedì mattina."

Perfetto pensò Mulder. Gli dava tutto il tempo di cui avevano bisogno per portare a termine i loro progetti per quel giovedì mattina. E un bellissimo, lungo weekend per la luna di miele. Il chè significava che avrebbe dovuto traslocare a DC da lì a giovedì.

"Queste erano le mie notizie." Disse Skinner. Si sporse in avanti. "Allora, non pensate che sia arrivato il momento di raccontarmi le vostre?"

Scully rise. "Immagino che non l'abbiano fatta direttore dell'F.B.I per niente."

"A quando il matrimonio?"

"Giovedì alle 10.00." Rispose Mulder. Aveva già preso accordi con il giudice Lambert.

"Penso che tu non l'abbia ancora detto a tua madre, Dana."

Scully si accigliò. "Perché, perchè non l'ha ancora chiamata per dirglielo?"

Skinner non sembrò turbato dalla sua occhiataccia. "Esattamente. Non le dirò che lo avete detto prima a me prima che lo diciate a lei.

"Posso parlare sinceramente, signore?" Chiese Scully.

Uh-oh, Mulder pensò. Conosceva quel tono di voce.

Le sopraciglia di Skinner si inarcarono. "Come agente o come la figlia di Maggie?"

Dannazione, pensò Mulder, hai delle palle di titanio, Skinner.

"Cos'ha pensa di fare con mia madre?"

Le labbra di Skinner si contrassero. "Mi sta chiedendo le mie intenzioni, Agente Scully?"

"Si."

"Tua madre è una donna fantastica, Dana. L'amo e la rispetto. E credo, penso che anche tu lo sappia, che lei si meriti piena felicità nella sua vita."

"E sarebbe lei?" Chiese Scully.

Mulder chiuse gli occhi e sospirò.

"Questi sarebbero problemi miei e di sua madre."

Buona risposta, pensò Mulder. Aprì gli occhi. In tempo per cambiare argomento. "Signore, spero che riesca a venire alla cerimonia."

"Ci sarò."

"Vorrebbe farmi da testimone?"

Skinner sembrò sinceramente sorpreso. "Ne sarò onorato."

"Bene. Ora noi dobbiamo andare." Mulder si alzò e prese la mano di Scully. "Ci vediamo giovedì, un completo giacca e cravatta andrà benissimo. Arrivederci." Guidò la sua tesa fidanzata fuori dalla porta.

"Mi sto comportando come una stupida immatura, vero?" Chiese Scully mentre aspettavano l'ascensore.

"Pensi che io sia abbastanza stupido da darti una risposta?"

Scully sorrise. "No."

"E' un brav'uomo, Scully e tua madre si merita tutta la felicità che può prendersi." La porta dell'ascensore si aprì e Mulder la guidò all'interno, la sua mano dietro alla schiena. Quando la porta si chiuse lei si girò e si abbandonò nelle sue braccia.

"Riesci a credere nelle ultime 24 ore?" Scully sfregò il suo viso contro la cravatta. "Siamo fidanzati, riabbiamo gli X-Files…"

"Abbiamo avuto un'incredibile notte di sesso." Aggiunse lui.

Scully gli mollò un pugno scherzoso. "Mulder, questo ascensore ha probabilmente dei microfoni."

"Forse  allora dovremmo entrare nei particolari. Per dare ai colleghi qualcosa di divertente a cui pensare mentre trascrivono i nastri."

Scully lo guardò. Lo sguardo biricchino nei suoi occhi lo prese alla sprovvista di nuovo. "Okay, allora incomincio io."

E con suo incredibile stupore, lei lo fece davvero.

* * * * *

La cappella nuziale era troppo piccola per il gruppo radunato per testimoniare il matrimonio degli Agenti Speciali Dana Scully e Fox Mulder, ma gli invitati si strinsero più vicini, nessuno voleva perdersi uno di quei momenti….e l'evento più a lungo aspettato dei loro ricordi. In accordo, Scully e Mulder dissero i voti tradizionali, nessuno dei due abbastanza a suo agio nel scriverne dei propri. "Troppo melenso." Era stato il commento succinto di Scully, e Mulder era stato subito d'accordo con lei.

Samantha era la damigella d'onore, ma Scully, con tutto il suo scetticismo, sentì lo spirito di Melissa accanto a se, che sorrideva ad entrambi. A una piccola consessione alla tradizione, lei aveva indossato un vestito di seta color crema, rifinito di vero pizzo, una giarrettiera blu e portava un piccolo bouquet di rose color salmone. Quando lo lanciò, Frohike lo prese. Per parte sua, Mulder diede semplicemente la giarrettiera blu a Walter Skinner e fece l'occhiolino a Margareth Scully, divertito dal fatto che anche lei, come sua figlia, avesse ancora la capacità di arrossire.

Poi si radunarono tutti alla casa di Margaret Scully per festeggiare il matrimonio e brindare agli sposi. Andò anche Skinner, rinunciando agli impegni pomeridiani.

"Considerando quello che avete passato per arrivare a questo momento, posso classificare tutto questo come un X-Files." Mormorò a Mulder mentre aspettava in fila dietro a Pendrell e Byers di baciare la sposa.

Mulder sorrise. Sapeva che quella sensazione sarebbe passata ma per il momento, era l'uomo più felice della terra.

"Allora, Fox, come ci si sente ad essere un vecchio uomo sposato?" Samantha lo raggiunse da dietro, mettendo la guancia contro la sua spalla.

Lui si girò e le diede un abbraccio fraterno. "E' dannatamente terrificante."

"Sicuramente c'è voluto un bel po' di tempo prima che voi due finiste insieme. Maggie giura che siete stati innamorati per cinque anni. Da quando Dana era scomparsa."

A Mulder non piaceva ripensare a quei momenti, specialmente considerando che sapevano ancora così poco su quello che le era successo e di come ciò avrebbe influenzato il loro futuro. Solo la notte prima aveva dovuto aiutare Scully ad uscire da un piccolo attacco di panico.

"E se loro mi avessero fatto qualcosa che potrebbe farti del male? O se non potessi avere bambini...?"

"Non ti sto sposando per avere bambini, Scully" Aveva provato a rassicurarla. "Se avremo bambini sarà fantastico, ma se non ne avremo, mi sentirò lo stesso l'uomo più fortunato del mondo. E non ci sono problemi per il futuro, finchè staremo assieme andrà tutto bene."

Almeo oggi, le sue paure sembravano averla lasciata. E lui non avrebbe permesso che le sue paure rovinassero un giorno così memorabile.

"Sto per mettere una musica speciale, l'ho comprata apposta per te." Samantha gli fece l'occhiolino, e lui le restituì una linguaccia. Probabilmente Micheal Bolton o qualcosa di simile, conoscendo i gusti irritanti della sua sorellina in fatto di musica.

Pochi attimi dopo, si sentì felicemente sorpreso nel sentire gli accordi gentili della chitarra introdurre la voce ruvida di Marc Cohn's.

"Baby I've been searching like everybody else,
Can't say nothing different about myself,
Sometimes I'm an angel and sometimes I'm cruel,
And when it comes to love I'm just another fool."

(bambina, ho cercato come chiunque altro
Non posso dire nulla di diverso su di me,
a volte sono un angelo a volte sono crudele,
ma quando si tratta di amore sono semplicemente un altro povero pazzo.)

"Balliamo!" Esclamò Preston attraversando la sala.

Mulder cercò Scully e trovò il suo sguardo su di lui, c'era così tanto amore nei suoi occhi... sarebbe potuto morire felice, anche in quel momento. Tese la sua mano. Lei gli diede la sua e si rifugiò nel suo abbraccio.

Gli altri crearono spazio intorno a loro, e loro due ballarono insieme per la prima volta come marito e moglie. Ma non per ultima volta seppe Mulder mentre fissava il viso raggiante di sua moglie.

"Fino ai prossimi cinquanta'anni" Mormorò.

"Solo cinquanta, Mulder?" Scully appoggiò la sua testa contro il suo petto.

"Credo che avrai cambiato idea ora di quel giorno." Le baciò i capelli e se la strinse vicino, guardando verso il futuro mentre lui e Scully ondeggiavano al suono della musica.

"When the years have done irreparable harm,
I can see us walking slowly arm in arm,
Just like the couple on the corner do
'Cause girl I will always be in love with you,
And when I look in your eyes, I'll still see that spark,
Until the shadows fall, Untill the room grows dark.
Then when I leave this Earh
I'll be with the angels standin'
I'll be out there waiting for my true companion,
For my true companion.

(Quando gli anni hanno creato un irrimediabile dolore, posso vederci camminare lentamente mano nella mano, Proprio come sta facendo la coppia all'angolo Perché ragazza sarò sempre innamorato di te, E quando guarderò nei tuoi occhi, vedrò ancora quella scintilla, Finchè le ombre scenderanno e la stanza sarà avvolta dal buio. Quando lascerò questa terra sarò con gli angeli, sarò là fuori aspettando la mia vera compagnia, aspettando la mia vera compagna.

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L'uomo in completo grigio era seduto dietro il volante di una non identificata berlina parcheggiata a poche case da quella di Margaret Scully. Con il finestrino abbassato, poteva sentire il suono della musica e le risate. Accese un'altra Morley e prese una profonda boccata.

Le persone all'interno della casa sarebbero state sorprese di scoprire che lui non aveva rancore per la loro felicità. Per niente, Diavolo, si sentiva come cupido. Gli aveva messi assieme proprio lui, dopo tutto.

Non era sicuro di aver anticipato la loro unione sentimentale. Al contrario, scegliere Dana Scully come arma del consorzio contro Fox Mulder era stato uno die suoi pochi madornali errori.

Ma lui era una persona piena di risorse. Aveva trovato il modo di sfruttare il loro crescente legame a suo vantaggio. Più di una volta.

Lungo la strada, la porta della casa di Margaret Scully si aprì e la coppia felice uscì, seguita da gioiosi saluti. Li guardò mentre gli amanti si fermavano in mezzo al marciapiede per un bacio. Un debole sorriso gli curvò le labbra.

Sperò che fossero veramente felici insieme. Felici in modo delirante. Così felici da far predere importanza alle domande a cui avevano cercato delle risposte così disperatamente negli ultimi 7 anni. Sperò sinceramente che Fox Mulder e Dana Scully fossero così occupati ad essere felici da non finire mai più sulla sua strada.

La verità era ancora là fuori. Sepolta sotto anni di sotterfugi. Era il suo lavoro, far sì che nulla fosse mai scoperto. E, fortunatamente, lui aveva ancora più di un arma a sua disposizione.

Si avvicinò la sigaretta alle labbra e fece un tiro. Il fumo gli riempì i polmoni. Buttò fuori l'aria, un velo di fumo oscurò il suo volto. Quando il fumo si dissolse, vide l'auto di Mulder lasciare il bordo del marciapiede.

Aspettò di non essere visto prima di far partire la macchina. Guidò nella direzione opposta, mentre il fumo lasciva una strisica dietro di lui uscendo dal finestrino aperto.

FINE

Questo è tutto! Spero che vi siate divertiti! Anne Haynes

Ahaynes33@ao1.com