Il riscatto della laurea
TITOLI EQUIPARATI ALLA
LAUREA
REQUISITI E DOMANDA
L'IMPORTO
IL RICORSO
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I lavoratori dipendenti, i
lavoratori autonomi, i lavoratori iscritti ai Fondi speciali di previdenza e i
lavoratori soggetti al contributo per il lavoro parasubordinato (collaboratori
coordinati e continuativi, venditori porta a porta,
liberi professionisti senza Cassa di categoria) possono coprire, con i
contributi, il periodo del corso legale di laurea (non vengono presi in
considerazione gli anni "fuori corso").
Gli anni riscattati saranno considerati validi ai fini del computo
dell’età pensionabile anche per i lavoratori soggetti al regime
contributivo.
TITOLI EQUIPARATI ALLA LAUREA
Sono equiparati alla laurea:
- la laurea conseguita all'estero
purché sia riconosciuta o abbia valore legale in Italia;
- le lauree in teologia o in altre
discipline ecclesiastiche conseguite presso facoltà riconosciute
dalla Santa Sede.
Sono riscattabili anche i periodi di
studio per conseguire il diploma di tecnico di audiometria,
fonologopedia e audioprotesi
rilasciato da una scuola universitaria.
A seguito della normativa introdotta dal decreto
legislativo 184 del 30 aprile 1997 in materia di riscatto di laurea, in vigore
dal 12 luglio 1997, sono riscattabili anche, sempre che non siano coperti da
contribuzione, i periodi corrispondenti alla durata dei corsi di studio
universitario a seguito dei quali siano stati conseguiti:
- i diplomi universitari (corsi di
durata non inferiore a due anni e non superiore a tre);
- i diplomi di specializzazione;
- i dottorati di ricerca,
successivi alla laurea di durata non inferiore a due anni.
Il riscatto può riguardare
tutto il periodo o singoli periodi.
A partire dal 12 luglio 1997 è data la facoltà
di riscattare due o più corsi di laurea, anche per i titoli conseguiti
anteriormente a questa data. E' necessario che i titoli conseguiti per i corsi
di laurea siano rilasciati da un'università.
REQUISITI E DOMANDA
- Aver conseguito il diploma di
laurea o titoli equiparati;
- aver versato almeno un contributo
settimanale all'Inps in qualunque momento della vita assicurativa;
- i periodi per i quali si chiede
il riscatto non devono essere coperti da contribuzione obbligatoria o
figurativa o da riscatto chiesto in altri regimi previdenziali.
La domanda può essere
presentata in qualsiasi momento, ma è conveniente chiedere il riscatto
al più presto perché, più ci si avvicina all'età
del pensionamento, maggiore è la somma da pagare per il riscatto.
La domanda va presentata alla propria Sede dell'Inps, direttamente
dall'interessato, o tramite uno degli Enti di patronato riconosciuti dalla
legge, compilando l'apposito modulo "RL1".
Al modulo va allegato:
- il certificato rilasciato
dall'Università che attesti il conseguimento del diploma di laurea
o il tipo di diploma (in caso si tratti di diploma universitario diverso
dalla laurea) e gli anni in cui si è effettivamente svolto il corso
legale di studi;
- il mod. 01M/sost.
rilasciato dal datore di lavoro che attesta la retribuzione percepita al
momento della domanda.
Il riscatto può essere
chiesto anche dai familiari superstiti che hanno diritto alla pensione di
reversibilità.
L'IMPORTO
L’importo è calcolato
dall’Inps sulla base della retribuzione media pensionabile riferita alla
data della domanda.
L’Inps invia al domicilio del richiedente i bollettini per il pagamento e
comunica la somma da pagare.
L’importo può essere pagato in unica soluzione o fino a 120 rate
mensili (dieci anni) senza interessi.
Il riscatto potrà essere richiesto anche prima dell’inizio
dell’attività lavorativa. In questo caso il contributo per ogni
anno da riscattare è pari all’importo derivante
dall’applicazione dell’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche per i lavoratori dipendenti (33%) al minimale
imponibile per artigiani e commercianti (13.919 euro per il 2008).
Esempio
Un
neolaureato che intenda riscattare la laurea nel 2008 pagherà quindi
4.560 euro per ogni anno di studi (13.819 x 33%).
Il
contributo è fiscalmente deducibile dall’interessato o detraibile
dall’imposta dovuta dalle persone di cui egli risulti
fiscalmente a carico (ad esempio i genitori), nella misura del 19%
dell’importo stesso.
In particolare
- Il mancato versamento della
prima rata nei termini indicati dall'Inps è considerato come
rinuncia alla domanda.
- Il tardivo versamento della
prima rata può essere considerato come nuova domanda.
- Se l'assicurato chiede la
pensione quando ancora non ha finito di pagare le rate, le somme ancora
dovute devono essere versate in un'unica soluzione.
- Se il riscatto è
richiesto da un pensionato non è possibile
ottenere il pagamento rateale e il relativo importo deve essere pagato
entro 60 giorni.
IL RICORSO
Nel caso in cui la domanda di
riscatto di laurea venga respinta, il richiedente
può presentare ricorso all'Inps, in carta libera, entro 90 giorni dalla
data di ricezione della lettera con la quale si comunica il rifiuto,
indirizzandolo al:
- Comitato del Fondo pensioni
lavoratori dipendenti
se si tratta di lavoratore dipendente
- Comitato amministratore dei
contributi e delle prestazioni previdenziali degli artigiani e dei
commercianti
se si tratta di artigiano e commerciante
- Comitato amministratore della
gestione dei contributi e delle prestazioni previdenziali dei coltivatori
diretti, coloni e mezzadri
se si tratta di coltivatore diretto, colono o mezzadro
- Comitato amministratore della
Gestione separata
se si
tratta di un lavoratore parasubordinato o libero professionista
Il ricorso può essere:
- presentato dall'interessato agli
sportelli della Sede dell'Inps che ha respinto la domanda;
- inviato, dall'interessato, alla Sede
dell'Inps per posta con raccomandata;
- presentato o inviato alla Sede Inps anche
tramite uno degli Enti di Patronato riconosciuti dalla legge.
Al ricorso vanno allegati tutti i
documenti ritenuti utili dall'interessato per l'accoglimento.