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THE COMPLETE GUIDE TO UNOFFICIAL ALBUMS, COUNTERFEITS & FAKES

 

 

FAKES    DOUBTFULL LP    GERMAN TESTPRESS

Fakes                                       Doubtfull                                       Testpress

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A richiesta di numerosi fan, ho aperto nel 2002, all'interno del mio sito, "The Mr.Pinky Discography", una pagina dedicata ai dischi non ufficiali stampati sui Pink Floyd (ora trasferita a questo sito), quei particolari vinili che sembrano in tutto e per tutto un'edizione ufficiale, ma che in realtà sono quasi simili ai bootlegs (ma senza il loro fascino).

Ma prima, un po' di chiarezza nei termini: secondo la maggior parte dei collezionisti, un "fake" è una ristampa non ufficiale di una stampa già esistente. Un altro termine simile è "counterfeit", che sta ad indicare una stampa non ufficiale di un disco non esistente (come una contraffazione). In fin dei conti, comunque, tutti questi termini stanno ad indicare dischi non ufficiali, stampati illegalmente e molto vicini alla definizione di "bootleg" che già conosciamo, anche se quest'ultima viene usata principalmente per i dischi contenenti registrazioni di concerti live: un bootleg però, a differenza del fake, è un prodotto illegale, poichè illegalmente stampato, ma con origine "certa" e soprattutto con la corretta informazione; un fake, invece, ha pochissima informazione sull'origine e sui dettagli del pezzo, tale da fuorviare anche i più esperti collezionisti sulla sua genuinità.

Un aspetto molto discusso dai collezionisti è che un disco potrebbe essere considerato non ufficiale anche per il solo fatto di non essere stato immesso del tutto nel mercato ufficiale, o perchè è ormai confermato che la sua stampa non avviene attraverso la casa discografica ufficiale. Ma esistono esempi di pezzi unici, spesso introvabili o non recensiti da quasi nessuna discografia, e comunque "veri". Hanno infatti gli stessi stampatori degli originali, quindi sono ufficiali a tutti gli effetti; in buona sostanza, dei progetti che potevano raggiungere la fase finale di realizzazione ed che poi sono stati bloccati e cancellati appena prima di essere immessi sul mercato. Possiamo chiamarli "Custom copies", "promo", "testpressing", ma sotto certi punti di vista sono innegabilmente copie ufficiali anche se non immesse sul mercato. Ufficiale è un disco prodotto con il placet della casa discografica nel paese dove viene prodotto, i dischi promozionali sono ufficiali a tutti gli effetti. Se il progetto nasce "ufficialmente", è tale anche se non viene poi immesso sul mercato. Per cui, le cose si complicano, ma le idee sono chiare.

Ma non è questo il caso: in effetti tutti quelli descritti in quello sito (soprattutto quelli della sezione "fakes") sono sicuramente dischi "non ufficiali", nel senso che sono stampati senza il permesso della casa discografica o della band, sono "contraffatti" per quanto riguarda la copertina e l'etichetta, del tutto simili alle originali (anche se riproducono qualcosa di edito ufficialmente, ma preso probabilmente da master su CD), e soprattutto non sono stampati dalle stesse stamperie ufficiali dei dischi originali ed escono in poche copie senza l'autorizzazione, come detto, nè delle varie case discografiche, nè dei Floyd stessi. In pratica, sono dischi "copiati": chiunque può essere in grado di "copiare" i dischi ufficiali e stampare questi fakes.

La maggior parte dei fakes fortunatamente sono dischi colorati o qualche volta picture-disc e, soprattutto, senza quei dettagli legali (come i numeri di matrice stampati sul rim-off) che li rendono dischi molto sospetti. E questo potrebbe essere un vantaggio nel riconoscere i fakes. Ma esistono anche i falsi poco evidenti, come il "A Saucerful of Secrets" versine mono o il "The Best of The Pink Floyd" olandese o perfino il "The Division Bell" in vinile nero, che a parere nostro sono pezzi stampati solo per ingannare l'acquirente, tanto sono simili agli originali (ed individuati solo da occhi molto esperti attraverso dei piccolissimi dettagli).

Se riconoscete qualcuno di questi dischi tra la vostra collezione, avete speso forse male i vostri soldi se credevate che fosse un pezzo raro: parecchi fans e collezionisti hanno pagato molti soldi alcuni di questi dischi e, purtroppo, potrebbero aver fatto male, se intendevano acquistare dischi ufficiali. Questo sito è stato creato proprio per evitare queste cose e, soprattutto, per dare una corretta informazione: far sì che tutti possano sapere quelli sono i dischi ufficiali e quali quelli non ufficiali, secondo l'interpretazione del sottoscritto e di alcuni esperti collezionisti miei amici. Lo scrivente non va nel merito delle collezione di nessuno, nè critica i gusti di coloro che comunque vogliono comprare questi dischi colorati: vogliamo sol la corretta informazione. Naturalmente, la lista in questo sito è sempre in evoluzione e se conoscete altri vinili così, fatemelo sapere subito e li inserirò senza ritardo in questo sito dopo una attenta analisi. Parallelamente, per coloro che invece vogliono approfondire la loro cultura, essendo la maggior parte di questi "fakes" dei dischi in vinile colorato, ho creato una idonea pagina nel mio sito "The Mr.Pinky Discography" (pagina: "The Coloured Records and Picture-Disc Analisys"), dove inizialmente ogni fan potrà analizzare la propria copia in vinile colorato, prima di consultare, in caso di dubbi, questo sito.

Inserite nel sito, vi sono anche altre sezioni che analizzano altri fenomeni degni di rilievo in questo campo, come tutte quelle varie copie dubbiose o anacronistiche, sia per uscita, sia per qualche dettaglio, oppure, come il fenomeno dei "test-pressing" non ufficiali (anch'essi copiati). Purtroppo, il fenomeno dei fakes è tuttora presente, e, per questo motivo ho deciso di ampliare le vecchie pagine e di creare questo sito autonomo, ma collegato alla discografia; naturalmente, le liste in questo sito sono sempre in evoluzione, tanto che ho dovuto aumentare le singole pagine per rendere la consultazione più facile.

Data l'entità del fenomeno, sempre presente sui mercati online e, ormai, presente anche nelle principali Fiere del Disco Usato, potrebbe sempre sfuggire qualche cosa; se conoscete altri vinili così o avete forti dubbi che sia un prodotto non genuino, fatelo sapere subito al webmaster (email), che li inserirà prima possibile in questo sito dopo una attenta analisi: questo è l'UNICO spazio web al mondo dove vengono segnalati questi falsi, creato solo per aiutare i collezionisti di vinili dei Pink Floyd. Questo sito resta, tuttavia, uno spazio personale, e non un sito ufficiale legato alla band o al suo management che possa sostituire la discografia ufficiale: si tratta di opinioni personali dovute all'analisi fatta su questi pezzi ormai in rete da anni, frutto di un attento monitoraggio nei mercati del Disco Usato e soprattutto in rete (attraverso i principali siti di vendita, come Ebay, Discogs, Amazon), che ha certamente ampliato la mia esperienza in questo campo; ringrazio, in questo senso, anche alcuni miei amici collezionisti, che da anni mi aiutano a ricercare questi fakes. Per quanto detto, lo scrivente non è responsabile di errate interpretazioni eventualmente presenti in questo sito, nè certifica in maniera definitiva tali pezzi, ma li cataloga con onestà e metodo, condividendo la propria opinione personale.

Un caloroso grazie va all'amico Ingo Brode (ormai non più con noi), insieme al quale abbiamo realizzato la prima lista di dischi nel lontano 2002, l'inizio del fenomeno e, di conseguenza, del monitoraggio dei fakes; e grazie anche all'amico Marcello Cirese, con il quale abbiamo analizzato nel corso dei primi anni 2000 alcune stampe in particolare. Un caloroso grazie va anche all'amico Matt Johns, della redazione di Brain Damage, che ha creduto in noi e ha pubblicato su quell'importante sito inglese una pagina, da me tradotta in inglese, sotto il nome di "Illustrated Guide to Fake Pink Floyd Picture Disc/Coloured Vinyl", con il solo intento di informare correttamente i fans circa l'acquisto di tali dischi e della loro natura di stampe comunque non ufficiali. Grazie anche all'interessamento per questo problema da parte di alcuni siti e fanzine. Un ringraziamento generale va a tutti coloro che in questi anni mi hanno aiutato e mi aiutano ancora a monitorare questi particolari dischi (dal 2002 ad oggi), sperando che questo sito possa essere di aiuto per tutti i collezionisti per dare la giusta informazione sui pezzi che circolano e non imbattersi in episodi di mancata informazione o, peggio, di truffa. Un ringraziamento particolare va anche al Pink Floyd Management ed alla One Fifteen, per aver dimostrato, almeno nei primi anni 2000, la loro attenzione verso questo problema decisamente strano e forse negativo, per la non corretta informazione su tali dischi, sia per i fans della band, sia per gli stessi Pink Floyd. Infine, ma non per ultimi, non potevo non ringraziare i miei fratelli dei "THE LUNATICS", Riccardo Verani, Stefano Girolami, Nino Gatti e Danilo Steffanina, con i quali condivido questa passione per il collezionismo e, in particolare, per la ricerca e la verità. Shine on!

Mr.Pinky                 

 

 

 

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