IL FANNULLONE

Senza pretese di voler strafare

Io dormo al giorno quattordici ore,

anche per questo nel mio rione

godo la fama di fannullone.

Ma non si sdegni la brava gente se nella vita non riesco a far niente.

Tu vaghi per le strade quasi tutta la notte

sognando mille favole di gloria e di vendette.

Racconti le tue storie a pochi uomini ormai stanchi

che ridono fissandoti con vuoti sguardi bianchi.

Tu reciti una parte fastidiosa alla gente

facendo della vita una commedia divertente.

Ho anche provato a lavorare,

senza risparmio mi diedi da fare

ma il sol risultato dell'esperimento

fu della fame un tragico aumento.

Non si risenta la gente per bene

se non mi adatto a portar le catene.

Ti diedero lavoro in un grande ristorante

a lavare gli avanzi della gente elegante

ma tu dicevi: "Il cielo è la mia unica fortuna

e l'acqua dei piatti non rispecchia la luna".

Tornasti a cantar storie lungo i viali di notte,

sfidando il buon umore delle tue scarpe rotte.

Non sono poi quel cagnaccio malvagio

senza morale, straccione e randagio

che si accontenta di un osso bucato

con affettuoso disprezzo gettato.

Al fannullone a battere il cuore,

il cane randagio ha trovato il suo amore.

Pensasti al matrimonio come al giro di una danza

amasti la tua donna come un giorno di vacanza.

Hai preso la tua casa per rifugio alla tua fiacca,

per un attaccapanni a cui appendere la giacca.

E la tua dolce sposa consolò la sua tristezza

cercando tra la gente chi le offrisse tenerezza.

E' andata via senza fare rumore

forse cantando una storia d'amore.

La raccontava ad un mondo ormai stanco

che camminava distratto al suo fianco.

Lei tornerà in una notte d'estate,

l'applaudiranno le stelle incantate,

rischiareranno dall'alto i lampioni

la strana danza di due fannulloni.

La luna avrà dell'argento il colore

sopra la schiena dei gatti in amore.

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