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Tipi di arché (origine del cosmo) nei presocratici | |
Arché unica (filosofi monisti) | - acqua o umido: Talete di Mileto (nella Ionia, attuale Turchia) |
- apeiron: Anassimandro di Mileto | |
- aria o pneuma: Anassimene di Mileto | |
- numero: Pitagora di Samo (Ionia) e pitagorici (anche in Magna Grecia) | |
- fuoco/Logos: Eraclito di Efeso (Ionia) | |
- essere: Parmenide di Elea (Magna Grecia) [non è arché in senso stretto] | |
Arché molteplice (pluralisti) | - 4 radici: Empedocle di Agrigento (Magna Grecia) |
- semi: Anassagora di Clazomene (Ionia) | |
- atomi: Leucippo di Mileto e Democrito di Abdera (Tracia) | |
I sofisti, di fatto, non si pongono più il problema dell'arché concentrandosi (come Socrate) sull'uomo |
Ipotesi filosofico-scientifiche sulla natura
Già negli inizi della filosofia si vedono due tipi di risposte alla domanda: «come funziona il mondo naturale, a cosa si devono le trasformazioni in esso».
A termine dell’età presocratica, con i sofisti, la filosofia perde i propri contatti con la natura e addirittura con l’Iperuranio platonico essa ne annulla la realtà (per quanto in Platone il numero rimanga fondamentale). Mentre Aristotele, anche in questo caso, offre una soluzione personale e di tipo filosofico: rivaluterà il mondo naturale (sublunare) ma solo per fornire una ordinata classificazione del divenire come catena di cause (di ‘perché’) che si impone per circa 2000 anni, facendo pensare che non vi fosse più nulla da scoprire ma soprattutto interrompendo lo studio matematico della natura (ripreso solo col Rinascimento e la rivoluzione scientifica). Illuminismo greco e sofistica
Dopo la vittoria nelle guerre persiane (Salamina, 480 a.C.), Atene diviene il centro politico, economico e militare della Grecia, vi affluiscono le diverse correnti di pensiero sviluppatesi fino a quel momento nella Ionia, in Magna Grecia e in Tracia: pitagorismo, eleatismo, scuola di Eraclito, di Empedocle, atomismo.I filosofi iniziano una nuova professione, inizialmente onorata e comunque sempre ben retribuita, quella di «insegnante di cultura» o sofista (la radice è sempre ‘Sofia’): lo sviluppo del mercato e della democrazia fanno sentire il bisogno della tecnica del discorso (la retorica), approfondendone i lati formali, tanto che l’insegnamento dei sofisti, pur centrato sulla retorica, vuole comunque fornire una formazione culturale completa all’uomo (la paideia sofista include anche matematica, medicina, musica). Esistono tuttavia ancora studi naturalistici, ma essi appaiono sempre più o come rimaneggiamenti dei filosofi precedenti o come esercitazioni dialettiche e verbali. Sono, invece, coltivatissime le matematiche (si arriva attorno al 300 a.C. agli Elementi di Euclide): ciò conduce comunque alla formazione di un atteggiamento scientifico e che ovviamente dia valore all’uomo, alla sua ragione, al suo discorso. La critica dello scienziato Anassagora contro la superstizione, il magismo, il conformismo tradizionale prosegue rafforzata e viene condotta a fondo in tutti i campi (religione, filosofia della natura, morale) da filosofi come Protagora di Abdera (in Tracia). Ecco che si è usata l’etichetta di «illuminismo greco» sia per l’esaltazione dell’uomo e della sua ragione, sia per l’attenzione all’educazione e alla società. |
Domenica, 4 novembre 2001