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I presocratici, la natura, l'uomo

Tipi di arché (origine del cosmo) nei presocratici
Arché unica (filosofi monisti) - acqua o umido: Talete di Mileto (nella Ionia, attuale Turchia)
- apeiron: Anassimandro di Mileto
- aria o pneuma: Anassimene di Mileto
- numero: Pitagora di Samo (Ionia) e pitagorici (anche in Magna Grecia)
- fuoco/Logos: Eraclito di Efeso (Ionia)
- essere: Parmenide di Elea (Magna Grecia) [non è arché in senso stretto]
Arché molteplice (pluralisti) - 4 radici: Empedocle di Agrigento (Magna Grecia)
- semi: Anassagora di Clazomene (Ionia)
- atomi: Leucippo di Mileto e Democrito di Abdera (Tracia)
I sofisti, di fatto, non si pongono più il problema dell'arché concentrandosi (come Socrate) sull'uomo








Ipotesi filosofico-scientifiche sulla natura
Già negli inizi della filosofia si vedono due tipi di risposte alla domanda: «come funziona il mondo naturale, a cosa si devono le trasformazioni in esso».
  • Da un lato l’evoluzionismo che si basa sull’idea della vita come divenire e mutamento per affermare la costante e inesauribile evoluzione del mondo (o dei mondi) o per affermare che l’universo nella sua totalità è come in progressivo sviluppo.
    E’ un’ipotesi di tipo biologico. Questa è la linea di Anassimandro, Anassagora, Empedocle (e forse in generale degli ionici); poi di Leonardo.
  • Dall’altro, il meccanicismo per il quale tutto avviene nel mondo come movimento di corpi nello spazio, cioè tutto è legato come necessaria (meccanica) conseguenza del punto di partenza.
    E’ un’ipotesi di tipo fisico. Questa è piuttosto la linea di Democrito e poi, in età moderna, di Galileo.
  • A queste due può essere aggiunta la risposta pitagorica che punta sul numero: è ovviamente una ipotesi di tipo matematico. Per un verso il numero è astrazione che allude a rapporti strettamente necessari, perciò vicini al meccanicismo, ma per l’altro il numero dei pitagorici è armonia, anche vita dell’anima, anche religione: pertanto lontano dal meccanicismo e forse più vicino all’evoluzionismo.
    Dunque, l’ipotesi matematica è semplicemente diversa sia dal meccanicismo, sia dall’evoluzionismo: essa si fonde col meccanicismo in Galileo, ma è presente anche in Leonardo (per il quale la legge matematica è mezzo per l’evoluzione della vita); mentre è assente in altri autori meccanicisti (come Democrito) o evoluzionisti (la quasi totalità). Solo in età moderna, l’ipotesi matematica si congiunge a quelle meccaniche e scientifiche in senso lato per la necessità di avere misurazioni precise (Galileo) e poi (Newton e Leibniz) anche per avere modelli formali e astratti.

A termine dell’età presocratica, con i sofisti, la filosofia perde i propri contatti con la natura e addirittura con l’Iperuranio platonico essa ne annulla la realtà (per quanto in Platone il numero rimanga fondamentale). Mentre Aristotele, anche in questo caso, offre una soluzione personale e di tipo filosofico: rivaluterà il mondo naturale (sublunare) ma solo per fornire una ordinata classificazione del divenire come catena di cause (di ‘perché’) che si impone per circa 2000 anni, facendo pensare che non vi fosse più nulla da scoprire ma soprattutto interrompendo lo studio matematico della natura (ripreso solo col Rinascimento e la rivoluzione scientifica).




Illuminismo greco e sofistica
Dopo la vittoria nelle guerre persiane (Salamina, 480 a.C.), Atene diviene il centro politico, economico e militare della Grecia, vi affluiscono le diverse correnti di pensiero sviluppatesi fino a quel momento nella Ionia, in Magna Grecia e in Tracia: pitagorismo, eleatismo, scuola di Eraclito, di Empedocle, atomismo.
I filosofi iniziano una nuova professione, inizialmente onorata e comunque sempre ben retribuita, quella di «insegnante di cultura» o sofista (la radice è sempre ‘Sofia’): lo sviluppo del mercato e della democrazia fanno sentire il bisogno della tecnica del discorso (la retorica), approfondendone i lati formali, tanto che l’insegnamento dei sofisti, pur centrato sulla retorica, vuole comunque fornire una formazione culturale completa all’uomo (la paideia sofista include anche matematica, medicina, musica).
Esistono tuttavia ancora studi naturalistici, ma essi appaiono sempre più o come rimaneggiamenti dei filosofi precedenti o come esercitazioni dialettiche e verbali. Sono, invece, coltivatissime le matematiche (si arriva attorno al 300 a.C. agli Elementi di Euclide): ciò conduce comunque alla formazione di un atteggiamento scientifico e che ovviamente dia valore all’uomo, alla sua ragione, al suo discorso.
La critica dello scienziato Anassagora contro la superstizione, il magismo, il conformismo tradizionale prosegue rafforzata e viene condotta a fondo in tutti i campi (religione, filosofia della natura, morale) da filosofi come Protagora di Abdera (in Tracia).
Ecco che si è usata l’etichetta di «illuminismo greco» sia per l’esaltazione dell’uomo e della sua ragione, sia per l’attenzione all’educazione e alla società.

Domenica, 4 novembre 2001


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