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Aristotelismo e platonismo (caratteri distintivi)








Platonismo e neoplatonismo Aristotelismo* e neoaristotelismo
1) Dottrina delle idee per cui gli oggetti della conoscenza vera (scienza) sono entità con uno statuto diverso da quello delle cose naturali. 1) Importanza del mondo naturale: tutto vale la pena d’essere studiato.
Per Aristotele la filosofia nasce dalla curiosità rivolta sia al mondo celeste (lontano e immutevole) che a quello sublunare (più vicino e mutevole).
2) Superiorità della saggezza sulla sapienza, cioè del fine politico della filosofia: essa deve realizzare la giustizia nei rapporti fra gli uomini e quindi in ogni uomo. 2) Filosofia prima (metafisica) come teoria della sostanza (ousia) e come fondamento dell’enciclopedia scientifica.
3) Dialettica (e diairesis) come procedimento scientifico per eccellenza. 3) Dottrina delle quattro cause (formale, materiale, efficiente e finale) e del movimento (traslazione, moto locale) come passaggio dalla potenza all’atto.
4) Mito del Demiurgo. Gradi del bene, dell’essere, dell’amore.
Il Bene e le realtà soprasensibili rappresentano la base del reale e una trama sottile di corrispondenze.
4) Teologia (metafisica) basata sui concetto di motore primo e atto puro; ma anche di pensiero puro e forma pura.
Dottrina dell’essere sostanziale o necessario.
5) Importanza attribuita alla musica e alla matematica come arti preparatorie alla filosofia. 5) Importanza data alla logica (Organon, strumento universale per la conoscenza): sillogismi, categorie, predicabili.
6) Gnoseologia legata alla teoria della reminiscenza e della immortalità dell’anima. 6) Gnoseologia legata alla teoria dell’intelletto agente e potenziale. Diversa possibile attribuzione di quello agente solo a Dio (Averroé) o anche all’uomo (Tommaso) da cui consegue la mortalità o non dell’anima.
7) Le parti dell’anima (mito della Biga) rispondono ad esigenze morali e di teoria politica. 7) Le parti dell’anima (vegetativa, sensitiva, razionale) rispondono ad una esigenza di classificazione scientifica e biologica, oltre che ad esigenze di tipo etico e conoscitivo (virtù dianoetiche e etiche).

* Critiche di Aristotele a Platone.
1) Le idee non possono essere esterne alle realtà sensibili.
2) Argomento del ‘terzo uomo’ (già previsto da Platone).
3) Le idee, essendo immutabili, non possono essere causa del movimento.

Mercoledì, 5 ottobre 2005

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