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Schemi su Kant

(1724-1804)

Schemi su Kant










In questi schemi la sensibilità (il fenomeno come appare) è rappresentata dalla zona esterna. Mentre l'intelletto (il pensiero che giudica) è rappresentato da quella interna.
All'esterno, non conosciute né conoscibili, stanno le cose in sé (il puro intelleggibile oggetto dell'intuizione intellettuale divina, cioé il noumeno).

La Ragione è la parte migliore e più alta dell'intelletto. Nell'intelletto, le categorie vengono applicate ai fenomeni (pensati) per arrivare alla formulazione dei giudizi; l'Io penso (appercezione trascendentale, cioè autoconsapevolezza di percepire) è la funzione unificatrice delle stesse categorie, che sono le forme a priori dell'intelletto.
L'intelletto è ben distinto dalla sensibilità: per Kant si tratta di due facoltà completamente diverse ed occorre pensare allo schematismo trascendentale come «ponte» fra di esse. Tuttavia l'intelletto non può che poggiare sulla sensibilità, rendendo esprimibile ciò che essa percepisce.
La sensibilità è una facoltà percettiva che non produce conoscenze o giudizi, ma registra solo l'apparire del fenomeno (dato nell'intuizione sensibile) in base alle sue forme a priori (intuizioni pure) di spazio e tempo.
Le cose in sé sono 'oggetti' (qualche cosa) esterni al soggetto e per lui neanche percepibili.

Sabato, 19 maggio 2001

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