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- agápe (lat. caritas): amore, affezione (anche oggetto di...); carità (convito dei cristiani, eccl.)
- agápao: accolgo con amore; tratto affabilmente, con affetto; ho caro; riferito a cose: sono contento, soddisfatto.
- aidòs: pudore, vergogna, modestia, timidità; 2) venerazione, stima, riverenza [onore].
- alètheia: verità; sincerità, lealtà non nascondimento, disvelamento [da lanthàno: rimango nascosto, ignoto; mi celo, mi nascondo, sfuggo l’osservazione].
- àpeiros-on: senza fine, illimitato, immenso; imperituro [da péras con alfa privativa].
- areté: 1) merito o qualità di preminenza (in senso fisico, abilità o agilità); quindi eccellenza, pregio; 2) virtù (morale).
- arché: 1) principio, cominciamento, origine, inizio [da archo: precedo, guido, conduco]; 2) comando, potere, dominio, autorità.
- bía: 1) forza, vigore, gagliardia, possanza; 2) violenza (latino vis).
- Dìke: la Giustizia; in senso comune: 1) costume, uso, abitudine, maniera d’essere; 2) diritto, giustizia (opposto a bía); 3) azione giudiziaria, processo, causa, giudizio.
- epistéme: 1) sapere, cognizione, arte, perizia, abilità; applicazione, studio, disciplina, obbedienza; 2) scienza, cognizione scientifica.
- eimì: 1) esisto, sussisto; 2) sono. Il participio è ón/oùsa/ón: colui che è, essente.
- èros: amore, passione; desiderio, brama (amore appassionato).
- erào: amo appassionatamente; sono innamorato, invaghito; desidero vivamente, bramo, aspiro.
- thymós: 1) animo, vita, sentimento, volontà, pensiero, principio vitale, forza, ardore; 2) animo come sede delle passioni; cuore; ardire, ardore delle passioni, impeto, sdegno, ira: 3) animo come sede della volontà, desiderio, brama, inclinazione: 4) animo come sede dell’intelligenza, mente, pensiero, parere, indole.
- ierós: 1) sotto divino influsso; 2) sacro, divino, sovrumano, santo; 3) offerta per il sacrificio, vittima sacrificale (sostantivo)
- (h)istoría: indagine, investigazione, ricerca; risultato di ricerche, cognizione, scienza; storia, ricerca storica, quindi ricerca e descrizione diretta e concreta su un certo oggetto [testimonianza].
- (h)istórion: testimonianza, prova di fatto; storia clinica.
- kalokagathía: assoluta rettitudine, insieme di ogni virtù (bello e buono, o bene, assieme) [da kalós: bello e kagathós (kaí agatós): che segue il buono, l’eccellente; contrapposto a kakós: cattivo, brutto, dannoso, odioso...]
- kósmos: 1) ordine (buono); adeguatezza, decoro, disciplina, ordinamento; 2) ornamento;
3) mondo, universo, ordine mondiale [contrapposto a chaós]
- lògos: 1) parola nelle sue varie manifestazioni (espressione, proposizione, discorso, fama); 2) ragione (come causa, opinione, computo) [radice=lego, leghein, cioè raccolgo, tengo assieme]
- 1.1 parola; 1.2 il parlare, il dire, notizia, fama;
- 1.3 espressione, affermazione, asserzione, sentenza (divina rivelazione); promessa, proposta;
- 1.4 discorso, conversazione, abboccamento;
- 1.5 generi scientifici o letterari come composizioni e trattati (saggi), quindi opposto a mythos, inteso come racconto leggendario, e alla (h)istoria propriamente detta;
- 2.1 ragione, facoltà intellettuale, buon senso; causa, motivo; argomento;
- 2.2 conto, computo, rendiconto, spiegazione, informazione;
- 2.3 relazione, corrispondenza, proporzione, analogia; 2.4 opinione, parere, apprezzamento;
- 2.5 in senso filosofico, idea o ragione divina (è articolazione della molteplicità in una unità, discorso che è organizzata unità, quindi logos come principio organizzatore e articolatore); di qui, in senso ecclesiastico, Verbo, parola o rivelazione divina, dottrina di Cristo.
- mètis: senno, saggezza, prudenza, disegno; in senso peggiorativo, scaltrezza, astuzia, progetto, macchinazione [radice=me, come me-tron, cioè misura quindi calcolo].
- mýthos: 1) parola, detto, motto, sentenza; discorso pubblico; dialogo, conversazione; racconto, narrazione, notizia, novella; 2) racconto favoloso, leggenda, mito, storiella.
- némesis: punizione, vendetta; giustizia distributiva: sia sdegno, indignazione, ira, biasimo, sia oggetto di sdegno o biasimo [da némo: cfr. nòmos].
- nòmos: 1) uso, usanza, costume consuetudine; 2) uso avente forza di legge, quindi, legge, prescrizione, regola, principio direttivo, 3) cantilena; [da némo= 1) distribuisco; 2) pascolo; 3) abito, occupo, posseggo, reggo, governo, amministro; 3) stimo, tengo per, scelgo].
- noùs (contrazione di noos): 1) mente, intelligenza, ragione, senno perspicacia; avere nella mente, nell’animo, nella memoria; 2) in senso filosofico, mente, forza del pensiero, mente creatrice, mente comprensiva e unitaria, autore dell’universo; 3) pensiero, intenzione, progetto, scopo, intendimento, pensare o giudicare; 4) per estensione, animo, cuore, mente, volontà, proposito, desiderio.
- ousía [astrattivo formato su oùsa, femminile di ón che è il participio di eimì: letteralmente, essentità]: 1) l’essenza, la sostanza, l’essere; l’esistenza (per Aristotele, sostanza prima); 2) averi, sostanze, beni della fortuna.
- páthos: «ciò che si prova di bene o male, nel fisico o nel morale», quindi qualunque esperienza, ciò che si è provato; esperienza, pena, patimento, sofferenza, miseria, danno, disgrazia; 2) stato d’animo agitato, passione, commozione; 3) passione di Cristo (eccl.).
- penìa: povertà, indigenza, bisogno.
- péras: fine, termine, confine, limite, estremità; compimento; ciò che limita o ha limiti.
- pòlemos: battaglia, combattimento, guerra; in senso generico, nemico, avverso, opposto.
- pòros: passaggio, stretto braccio di mare; 2) cammino, via; 3) mezzo, espediente, risorsa (di qui: soluzione, acquisto, guadagno).
- (h)ýbris: 1) tracotanza, insolenza, alterigia, violenza, prepotenza; 2) oltraggio, sevizia, maltrattamento, danno [di qui, nomosybreos: legge per offesa]; 3) uomo violento.
- sofía: 1) abilità, destrezza, perizia; 2) conoscenza, sapere, scienza; 3) sapienza, senno, saggezza, accorgimento, scaltrezza.
- sofós: 1) abile, idoneo, esperto; 2) sapiente, saggio, assennato.
- sófisma: 1) artificio, metodo, abilità; 2) ingegnoso trovato, espediente, mezzo (di qui, artificio logico).
- sofrosýne: 1) saggezza, assennatezza, senno, prudenza, buon senso: 2) temperanza, moderazione, costumatezza, modestia.
- sófron; di mente sana, assennato, saggio, prudente.
- fìlos: 1) caro, diletto, amato, accetto; amico; 2) benevolo, amorevolo, benigno.
- fìlon: oggetto di affezione, di amore.
- filéo: amo, voglio bene a, ho caro; 2) accolgo amorevolmente; 3) godo, mi compiaccio di.
- filía: 1) amicizia, relazione amichevole; 2) amore, affezione, concordia di elementi (è il n. 3 per i pitagorici).
- fronéo: sono o divento assennato, saggio; giudico rettamente, capisco.
- frònesis: pensiero, consiglio, mira, percezione, sentimento (di giusto orgoglio); 2) intelligenza, mente, intelletto, saggezza, prudenza, sapienza.
- ftònos: 1) risentimento, invidia, gelosia, malevolenza, astio; 2) malocchio, iettatura; 3) rifiuto, il negare, il ricusare, difficoltà [radice indoeuropea=diminuire].
- fýsis: 1) natura in tutti i sensi; 2) nel senso di forma, statura, taglia; 3) carattere, indole, animo, disposizione; 4) in senso astratto, ordinamento naturale; 5) in senso filosofico, natura come potenza che dà principio, moto; concreto essere animato; 6) razza, sesso, specie, sorte, qualità; 7) produzione, formazione.
- chaós: 1) il Caos (spazio vuoto e immenso come primo stato del mondo); 2) caos, vuoto, immenso, infinito
- chaóo: riduco in caos, distruggo, disintegro
- charis: 1) bellezza, leggiadria, grazia, amabilità; 2) gioia, letizia, piacere, diletto; 3) favore, benevolenza, beneficio; 4) gratitudine; 5) rispetto, venerazione.
- charieis (avv.): grazioso, piacevole, amabile; 2) riferito alle buone qualità di spirito e intelletto.
- charizo: 1) faccio cosa grata, piacere; rendo un favore, servigio; 2) di cosa: do, largisco, presento, offro; 3) sono gradito, caro, piaccio.
- Note sulla traslitterazione:
- - la (h) è uno spirito aspro iniziale, cioè l’acca aspirata latina;
- - per la lettera greca «phi» ho usato una semplice «f»;
- - per la «cappa» ho usato «k», per la «xi» ho usato «cs» e per la «chi» «ch»;
- - per la «tau» ho usato la «t», mentre per la «theta» il «th»;
- - per la «iota» ho usato la «i», mentre per la «(h)ypsilon» la «y»;
- - non ho distinto «eta» e «epsilon», né «omicron» e «omega», rese rispettivamente con «e» e «o».
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