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ABBINAMENTO CIBO – VINO
regole di massima

 

PRINCIPIO DELLA CONTRAPPOSIZIONE

 

La sapidità, la tendenza amarognola e la tendenza acida

(parmigiano, radicchio, pomodoro)

possono essere considerate sensazioni di durezza, la percezione delle quali tende quindi a presentarsi con note di aggressività più o meno accentuate.
Il vino scelto in abbinamento deve avere caratteristiche opposte di morbidezza, in grado di attenuare e smorzare tali sensazioni.
 
 

L’untuosità

(condito con olio, carni con lunghe cotture)

è una sensazione tattile che è percepita con senso di scivolosità in tutta la cavità orale. In questo caso il vino dovrà avere
caratteristiche tali da contrapporsi a questa sensazione e quindi dovrà presentare una buona tannicità.
Se la preparazione si presentasse anche strutturata (carni rosse con lunghe cotture), ci si orienterà verso vini rossi di corpo +/- invecchiati e +/- tannici secondo il livello di untuosità percepito.
Con preparazioni poco strutturate ma con discreta untuosità come per esempio un’insalata di mare condita con olio extra-vergine, non è assolutamente possibile un abbinamento con un vino rosso di corpo e tannico.
Si proporrà un vino bianco dotato di buona alcolicità, caratteristica anch’essa in grado di contrapporsi all’untuosità della preparazione.
 
 

La succulenza

(scaloppe vino bianco)

Per il principio della contrapposizione, il vino in abbinamento deve presentare caratteristiche che tendano ad asciugare il liquido presente.
Gli alcoli del vino e soprattutto l’alcol etilico sono i componenti che manifestano maggiormente questa proprietà; anche un vino meno alcolico ma con discreta tannicità è in grado di asciugare i liquidi in bocca.
 
 

La tendenza dolce

(crostacei, carni al sangue)

è una sensazione di morbidezza del cibo, devono quindi contrapporsi caratteristiche di acidità, quindi di freschezza ed eventuale effervescenza del vino proposto in abbinamento.
La tendenza dolce del cibo è percepita come una gradevole rotondità in bocca e quindi richiede, per non risultare "stancante" sotto il profilo gustativo, una sensazione di durezza nel vino, in grado di determinare salivazione o leggera pungenza.
 
 
 

La grassezza

(burro)

è una sensazione tattile non percepita come sensazione gustativa, ma a livello di tutta la mucosa orale, come una specie di patinosità in bocca e soprattutto sulla lingua. Questi alimenti procurano sensazioni di morbidezza, che sono percepiti come una leggera tendenza dolce e quindi il vino in abbinamento dovrà presentare caratteristiche di durezza quali l’acidità ed eventualmente di sapidità come l’effervescenza.
 
 
 
 
 

PRINCIPIO DELLA CONCORDANZA

 

La sensazione di dolcezza

è presente nelle preparazioni dolciarie e quindi nella maggior parte dei dessert.
In questo caso il principio della contrapposizione non può essere applicato, poiché questa sensazione richiede che anche il vino abbia adeguate caratteristiche di dolcezza.
In questo caso si deve quindi seguire il principio della CONCORDANZA.
 
 
  

L’aromaticità e la speziatura

sono sensazioni che vengono percepite a livello gustativo ma, soprattutto a livello gusto-olfattivo. E’ quindi opportuno che il vino sia dotato di una buona intensità olfattiva, affinché i profumi che si liberano dal piatto e dal bicchiere possano essere reciprocamente valorizzati.
 
 

La persistenza

gusto-olfattiva di una preparazione richiede un’adeguata persistenza gusto-olfattiva del vino, per evitare che, non appena deglutito il boccone di cibo ed il sorso di vino, non rimangano in bocca solo le sensazioni di uno o dell’altro.
 
 
 

La struttura del cibo

è data dalla varietà, complessità e ricchezza degli ingredienti impiegati nella preparazione.
Si dovranno quindi, per il principio della concordanza, abbinare vini di buon corpo.
 
 

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