Lettere dal fronte di Francesco Gesualdo

Per mantenere la memoria storica circa il sacrificio di molti giovani caduti nel corso della Prima Guerra Mondiale, vi propongo in formato digitale la raccolta di lettere di Francesco Gesualdo, caduto nel corso della prima guerra mondiale a pochi giorni dalla fine del conflitto. Nel 1915 era un ragazzo di 20 anni pieno di ideali, siciliano, studente universitario a Roma, entusiasta dell'idea della Patria e del Risorgimento, vittima del nazionalismo che causò milioni di morti in tutta Europa. Francesco Gesualdo ha condiviso il destino di una sfortunata generazione di intellettuali europei morta prematuramente, una perdita inestimabile sul piano umano e civile, che rappresentò la fine del predominio ideale, politico ed economico dell'Europa nel mondo.

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Indice dell'opera:



pp. 4-5 (presentazione alla prima edizione)

pp. 6-7 (presentazione alla seconda edizione - "Finalmente mi trovo a Roma!")

pp. 8-9 (“all'università romana quest'anno siamo 5000”)

pp. 10-11 (“Auguri alla mamma”)

pp. 12-13 (“L'Epifania a Roma”)

pp. 14-15 (“Bisogna cominciare a rassegnarsi ad ogni evento” - “Raccomandazioni a Peppino”)

pp. 16-17 (“Questa guerra è inevitabile”)

pp. 18-19 (“Sputi e schiaffi ai deputati neutralisti”)

pp. 20-21 (“Primo giorno di vita militare”)

pp. 22-23 (“Caporale di giornata”)

pp. 24-25 (“Abbiamo fatto una marcia di 6 ore e un quarto”)

pp. 26-27 (segue: “Abbiamo fatto una marcia...”)

pp. 28-29 (“Cafone ma votato al sacrificio”)

pp. 30-31 (“Ho compiuto vent'anni”)

pp. 32-33 (“Prima prova in piazza d'armi”)

pp. 34-35 (“Prego papà a volermi spedire £ 200 per la tenuta d'ufficiale”)

pp. 36-37 (“Dove tuona il cannone” - “Ricordati di mia madre” - “Colle di sangue”)

pp. 38-39 (“Guerra d'alta montagna”)

pp. 40-41 (“Farò il mio dovere”)

pp. 42-43 (“Con fede e con speranza - Dall'ospedale”)

pp. 44-45 (“Ti raccomando Peppino” – “Debbo andare a messa”)

pp. 46-47 (segue: “Debbo andare a messa”)

pp. 48-49 (“Voti per l'amico” - “Ancora all'ospedale”)

pp. 50-51 (“Volontario ritorno in linea”)

pp. 52-53 (“Scherzo di pessimo genere”)

pp. 54-55 (“Valanghe”)

pp. 56-57 (“Col di Lana minato”)

pp. 58-59 (“Augurio al piccolo fratello” - “Sacrifico i miei affetti di figlio”)

pp. 60-61 (“Un'epoca novella più benigna” - “Ho sciato per la prima volta”)

pp. 62-63 (“Saluto” - “Più che il fantastico mi piace l'umano”)

pp. 64-65 (“Teatrino in una baracca” - “Dal finestrino della baracca”)

pp. 66-67 (“Domenica delle Palme” - “La cima di Col di Lana è caduta” - “Benchè davanti tutto sia oscuro” - Alla zia”)

pp. 68-69 (“Cari luoghi della terra natia” - “Sono uscito di pattuglia”)

pp. 70-71 (“La baracchetta saltata in aria”)

pp. 72-73 (“Bacia la terra per me”)

pp. 74-75 (“Il Sief è spianato” - “Paese incendiato” - “Se ne ricorderanno”)

pp. 76-77 (“Settantacinque giorni di trincea”)

pp. 78-79 (“Bisogna lottare fino alla morte”)

pp. 80-81 (“Presa di Gorizia” - “La menzogna sale sempre a galla”)

pp. 82-83 (“I sogni dei cannoni” - “Nel mondo di là”)

pp. 84-85 (“Gli errori di oggi non si faranno domani”)

pp. 86-87 (“Umanità e spirito venuto a concordato” - “Sotto il ghiacciaio del Marmolada”)

pp. 88-89 (“Quelli che da lontano bramano la vittoria”)

pp. 90-91 (“Dopo la pace” - “Raccomandazioni ai genitori” - “Eroi della sesta giornata”)

pp. 92-93 (“Presentimento” - “Raccolsi una bianca margheritina”)

pp. 94-95 (segue: “Raccolsi una bianca margheritina”)

pp. 96-97 (“Abbiamo perduto il padre” - “Mondo di sangue, di dolore”)

pp. 98-99 (“Chiudere la propria esistenza in miglior modo credo che non si possa” - “Compio 22 anni”)

pp. 100 (“L'avanzata procede” – Medaglia d'argento al valor militare)