LA NOSTRA STORIA
Azione Universitaria nata tra il 1994 e il 1995 è la continuità diretta e l'erede del vasto patrimonio di battaglie del F.U.A.N, il Fronte Universitario di Azione Nazionale ( movimento universitario del M.S.I.).
Il F.U.A.N. può vantarsi di essere stata l'unica organizzazione universitaria ad essere riuscita a sopravvivere a tutte le vicissitudini succedutesi in Italia dal primo dopoguerra ad oggi, epoca del crollo del Muro di Berlino, del fallimento del comunismo e del risorgere dei nazionalismi e di recente ha festeggiato i suoi
quarant'anni con il legittimo orgoglio di chi può vantare una propria nobile storia, traendo da essa linfa vitale e speranze e certezze per l'avvenire.
Il FUAN nacque nel 1950 nel segno della continuità con la tradizione
dell'Università italiana, che prima fu rappresentata dai G.U.F., i Gruppi
Universitari Fascisti, durante un convegno della gioventù universitaria nazionale, svoltosi a Roma alla presenza di numerosi accademici e personalità della cultura, tra i quali
Gioacchino Volpe, Ardengo Soffici e Giorgio Pisanò.
Diversi gruppi di ateneo, sorti spontaneamente nelle università italiane ed autonomamente
operanti, vollero dar vita ad un "Fronte" che riconosceva come linea fondante del proprio impegno l'"Azione Nazionale", la difesa cioè negli atenei della cultura e della tradizione italiana che in campo politico significava difesa della dignità, dell'identità e dell'indipendenza nazionale nel sogno di una futura "Europa Nazione".
Così recitava la mozione approvata all'atto della fondazione dell'organizzazione: "Il Fronte Universitario di Azione Nazionale, che oggi nasce dalle comuni esigenze e dalla concorde volontà dei giovani, si impegna a condurre, in tutte le università italiane, la lotta per la difesa dei valori nazionali, contro lo spirito della capitolazione, morale prima che militare, del Paese; manifestando questa sua volontà di riscossa con il pensiero e con l'azione, nelle aule e nelle piazze, certo che la rinnovata affermazione dei valori tradizionali della Nazione, contro ogni tentativo di asservimento, é la condizione prima perché la futura giovane classe dirigente possa affermare sè stessa al potere, e con sé stessa l'Italia. Si impegna per un'azione decisa in difesa dei valori tradizionali della nostra cultura, inquinata e minacciata di distruzione da parte di opposti ed esasperati imperialismi stranieri, nonché dalla fittizia decadenza nazionale derivata dalla sconfitta".