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ROMANZO E DIPINTO

 di Stefano Villa

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GIORNATA PIOVOSA

      Una giornata come quella, non la ricordava da parecchio tempo. Sembrava quasi che tutto ciò che lo
    
 circondava, gli crollasse addosso. Erano le ore 15.45 del 30/5/2010.
      Era povero, triste, e solo e non aveva più un centesimo in tasca per far fronte alla dura realtà della
    
 vita che avrebbe dovuto affrontare in futuro. Per la sua presunzione e, per la sua ricchezza, si lasciò
    
 prendere dal gioco, perdendo così, tutti i suoi averi. Diventò, povero di colpo e fu dimenticato da tutti
    
 gli amici e parenti, come pure dai suoi compagni di viaggio. Pensò anche alla sua donna che lo piantò
    
 in asso. Proprio colei che diceva di amarlo alla follia, ma ben presto scoprì che era solo una brutta e
    
 schifosa donna di strada. Lei, col suo inganno diabolico, riusciva a dominare su quasi tutti gli uomini,
    
 tranne che con lui.

     
La pioggia intanto, continuava a scrosciare insistente contro le imposte ed era accompagnata con
    
 violenza dal gran ventaccio, anche contro le fragili finestre. Dal momento che il suo padrone di casa,
    
 l'aveva buttato con violenza fuori di casa a calci
e pugni perché non aveva i soldi per pagare l'affitto,

    
 si trovò quindi in mezzo a una strada inzuppato d'acqua senza saper dove andare per ripararsi.
   
  Pioveva forte e faceva anche molto freddo. Ci fosse almeno stata una tettoia nelle vicinanze dove
      poter passare la notte al riparo dalle intemperie ma non c'era nulla di tutto questo. Girovagando un
    
 po' qua e un po' la senza una meta prestabilita, non trovò riparo da nessuna parte poi accasciatosi a
    
 terra, perse i sensi e non ricordò più nulla.
      Passarono i mesi e passarono gli anni, Dio solo lo sa; perché quando uscì dal coma i suoi occhi videro

    
 che accanto a se, un dolce volto di ragazza che lo fissava, poi gli disse: "buon risveglio amico mio ho
    
 tanto atteso questo momento da molto tempo.
      Sai, io mi chiamo Annalisa e tu? Lui disse: "Annalisa è un bellissimo nome e ti si addice perché sei

    
 bellissima,
ma dimmi da quanto tempo mi trovo qui e tu come mai sei vicino a me? Non ricordo nulla.
      Con molta discrezione lo accarezzò poi, gli rispose: "Sono passati ormai quasi cinque lunghi anni, da
     
quando mi fermai con l'auto per prestarti soccorso. Fino da allora non ti ho mai abbandonato perché
     
dentro me, sento di amarti e ti starò sempre vicino per coccolarti ed essere a mia volta coccolata da
     
te; ora che sei uscito dal coma. Proprio oggi che è il mio compleanno, mi hai fatto questa splendida
    
 sorpresa, ma ti prego, non affaticarti per rispondermi e se lo vorrai ti racconterò la mia avventura.
     
Egli, ancora frastornato le disse si amore, sento che anch'io mi sto innamorando di te, comincia pure
      perché sono incuriosito. Annalisa, incominciò a raccontare con testuali parole: "Viaggiavo con la mia
    
 auto, senza una meta precisa e mentre guidavo, pensai di scrivere un romanzo. Ero concentratissima

      alla guida perché la neve stava scendendo copiosa, sembrava che i fari non servissero quasi più.
    
 In quel momento, mi auto convinsi di essere coraggiosa e quindi, mi misi a canticchiare qualcosa di
   
  allegro per farmi coraggio ma, tutto ad un tratto, dovetti mettere il piede sul freno perché vidi una
    
 sagoma quasi al centro della carreggiata.
      L'auto non sbandò (forse per volontà divina) fermandosi proprio innanzi a te. Ti guardavo mentre eri
    
 accasciato a terra privo di sensi, sembravi morto. Ricordo che una mia scarpa, rimase incastrata in
    
 un blocco di neve ghiacciata, quindi tolsi il piede e dopo un po' tolsi anche l'altro dall'altra scarpa,
    
 potendo così avere più forza. A quell'ora della notte e con quel tempaccio da lupi, non circolava più
    
 nessuno. Ero disperata, perché non riuscivo a farti salire in auto. Ad un tratto mi misi a piangere, e
    
 mentre piangevo ti guardavo e al tempo stesso, pregavo Dio perché mi desse la forza per sollevarti
    
 un po'. Fu proprio in quell'istante che dentro me scaturì, il grande amore per te.
      Ancora con le lacrime agli occhi, provai a sollevarti e all'istante, mi venne una forza che
 non saprei
    
 descrivere. A questo punto il signore appena uscito dal coma disse ad Annalisa: ti supplico, continua
    
 a raccontare perché non ricordo nulla e vorrei sapere. Sai dolcissima Annalisa sei brava a raccontare
    
 e potresti veramente scrivere dei racconti,
romanzi e altro. Allora lei con molta grazia avvicinò le sue
    
 bellissime labbra a quelle di lui e lo baciò, come se volesse mangiarlo poi, continuò dicendo: "quando
    
 finalmente riuscii farti salire in macchina, ma ebbi un po' di paura perché tu senza renderti conto mi
    
 accarezzavi le gambe e mi riscaldavi
i piedi ormai congelati dal freddo, io non dicevo nulla perché ero
      un po' eccitata e quindi acconsentivo.
Mi misi poi alla guida con te accanto ma tu, non abusasti di me,
      ricordo esattamente che quando togliesti la mano dalle mie mutandine, tu garbatamente mi dicesti:
   
  scusa mia bella signora, mi puoi perdonare? Ti prometto che non accadrà mai più.
    
 Commossa t'abbracciai e con le mie lacrime ti bagnai il volto poi ti sussurrai dolcemente. Amore mio,
    
 quello che hai fatto sul mio corpo, mi è piaciuto molto e non è assolutamente necessario che tu mi
    
 chieda di perdonarti. Sai, ho capito che sei buono e puro di cuore per cui, non ti abbandonerò; mai.
   
  Fu allora che incominciai a stimarti volendoti anche tanto, tanto bene, dopodiché non sentendo più
     
la tua voce, capii che eri entrato in coma e ti portai in questa clinica dove tutti sino ad oggi, ti hanno
      assistito e continuano con tanto amore … io compresa. Amore, standoti accanto per tutti questi anni,
    
 ho capito che in te vive un uomo vero incapace di mentire. Adesso puoi fare di me tutto ciò che vuoi.
  
   Questo gentile signore, non riusciva a pronunciare una sola sillaba, perché in gola aveva un grande
    
 groppo, facendogli addirittura mancare il respiro. Annalisa (la quale era una ragazza molto sensibile),
   
  dolcemente l'abbracciò; appoggiando il volto del suo amato piano, piano su suo seno e subito dopo 
      reclinò il capo e, pianse dalla gioia. I due innamorati, erano ancora in clinica quando si scatenò un

    
 terribile uragano anche con tanta grandine.
     
Annalisa, destatasi dal sonno domandò al suo amato: scusami mon amour, posso guardare fra le tue
    
 cose per vedere se trovo il tuo nome scritto da qualche parte nel tuo portafoglio? Egli a bassa voce le
   
  disse si Annalisa mia cara, tu ormai sei colei che fa ogni cosa per me, quindi come potrei dirti di no?
      La dolcissima
ragazza poté dunque rovistare liberamente ma del portafoglio manco l'ombra.
      Scoraggiata avvisò la graziosa infermiera di turno dicendole: buona giornata Antonella sono molto
    
 preoccupata perché non riesco a sapere il nome del mio amato, mi può aiutare? La gentile infermiera
    
 le rispose: Annalisa, sono ormai cinque anni che ci conosciamo per cui, diamoci pure del tu e adesso
     
ascoltami attentamente, su non abbatterti così vedrai che presto una soluzione la troveremo.
     
Sto pensando a mio fratello, che lavora all'anagrafe e sono certa che ci aiuterà, vedrai. Dopo alcuni
    
 giorni un equipe medica, mandò Antonella nella camera 306 per accompagnare il ragazzo di Annalisa
    
 al piano sottostante, per un controllo. Quando rientrò in camera accompagnato da Antonella, arrivò
    
 Marzia (un'altra infermiera), molto carina e gentile la quale disse ad Annalisa: ciao bella bionda, il
    
 primario desidera che tu scenda per informarti dello stato di salute del tuo grande amore. Quando la
    
 ragazza si trovò di fronte al primario Andrea, venne informata che entro due settimane il suo amore,
      sarebbe stato dimesso perché i risultati erano più che soddisfacenti. Proprio in quell’istante squillò il
    
 telefono di Antonella era Alfonso suo fratello il quale diceva che dopo diversi tentativi, era riuscito a
    
 sapere il nome del ragazzo di Annalisa e che il suo nome era Geordie.
    
 Appena Annalisa venne a saperlo, corse in camera e dalla grande gioia, abbracciò forte, forte il suo
    
 amato dicendogli: amore mio lo sai qual è il tuo nome? rispose ti supplico dimmelo muoio dalla voglia
    
 di saperlo. Ella gli rispose: Geordie è il tuo nome sei contento? La risposta fu: tanto tanto e aggiungo
    
 anche che, non ti merito. Annalisa (questa straordinaria creatura), aveva un cuoricino tenero anche
    
 se, molto ricca. Non potendo trattenere le lacrime, si abbandonò totalmente stando stretta al suo
    
 Geordie poi, accarezzandolo con le sue calde manine gli sussurrò: non vedo l'ora di portarti nella mia
    
 umile dimora e oltre ad amarti per sempre; viaggiare molto. Passarono abbastanza velocemente gli
    
 ultimi giorni di degenza nella lussuosa clinica S. Maria, era il 1° aprile 2016 una magnifica giornata
    
 primaverile quando Geordie venne dimesso. Dopo aver ringraziato e salutato i bravi medici e nonché
    
 le graziose infermiere, Annalisa estrasse dalla sua borsetta il blocchetto degli assegni e saldò il conto
    
 salatissimo dopodiché, invitò tutti a cena (naturalmente scaglionati, quando qualcuno di essi era di
    
 riposo), nella sfarzosa villa situata a Tyrone poco distante da Orfday, era un magnifico e tranquillo
      angolo
posto proprio al centro di un vastissimo parco circondato, sia a destra che a sinistra da due
     
boschi e tantissimi simpatici animaletti. Geordie, venne accolto a braccia aperte da tutti e in maniera
    
 speciale da una gentilissima ed elegante signora la quale disse: "ben arrivato signor Geordie noi tutti
   
  ed io in particolare, fummo avvisati del suo arrivo imminente ed eravamo molto ansiosi di conoscerla
    
 ma la prego si sieda perché vorrei presentarmi e poi ci terrei a parlare un po' assieme a lei, su alcune
   
  cose ecco: mi permetta di dirle che sono un po' emozionata, perché non ero preparata ad una si gran
   
  conoscenza. La bella signora, continuò dicendo: il mio nome è Laura e, perdoni la commozione sono
    
 
al servizio della signorina Annalisa, da parecchi anni in qualità di astrologa cioè studio e pratico l'arte
   
 
di interpretare gli oroscopi di ciascun individuo. Adesso se me lo consente, vorrei studiare in maniera
   
  approfondita il suo.
     
Aggiunse ancora: devo dirle che la signorina Annalisa ha un bel segno zodiacale; dolce, romantico ed
    
 emotivo.
Appena avrò studiato il suo lo unirò a quello di Annalisa e sicuramente potrò darvi una bella
    
 notizia, ora vada pure perché sono sicura che i domestici, sono pronti per servirle la cena, ah!...
      d
imenticavo di dirle che sono invitate due ragazze stupende una si chiama Sara la quale è il capitano
    
 del grande yacht dell’ultra miliardaria Annalisa, la seconda si chiama Anna ed è l'autista personale
    
 della nostra brava datrice di lavoro e infine ci sarò pure io, così potremo conversare ancora un po' e
    
 conoscerci meglio. Durante la cena (naturalmente a lume di candela), Annalisa volle sapere da tutti i
    
 commensali, se fossero stati d'accordo per intraprendere una bella crociera nel mediterraneo e parte
   
  dell'Atlantico col suo panfilo ormeggiato a Saint Tropez.
    
 Tutti furono contenti e dissero di sì, dopodiché, stabilirono il giorno della partenza. La conversazione,
    
 si fece sempre più bella e intima perché tra gli invitati, si era creata una ottima intesa. Ad un certo
    
 punto, Sara domandò a Geordie: "mi scusi, posso darle del tu? Sa, perché mi sembra di conoscerla
   
  da molto tempo". Egli rispose: certo capitano, tu mi lusinghi e non me lo merito. La graduata, rivolse
    
 nuovamente la parola al gentile signore dicendogli: chiamami solo Sara, sarò più contenta, anche se
    
 ho dovuto studiare parecchio per diventare capitano di lungo corso, ma sotto la divisa che indosso, ci
    
 sarò sempre io una donna fragile e con non poche responsabilità. Vorrei ancora aggiungere una cosa
    
 se avessi voluto avrei potuto benissimo essere al comando di una grande nave di qualsiasi stazza ma
      quando venni a sapere che Annalisa cercava un capitano per la sua nave, mi presentai e mi assunse
    
 immediatamente pagandomi molto ma molto di più di quanto mi avrebbe pagata lo stato.
     
Geordie, non seppe cosa risponderle perché era troppo commosso ma, da galantuomo dolcemente le
    
 prese la mano destra e gliela baciò poi aggiunse: Sara, per me sei e sarai sempre una donna molto
    
 speciale. A quel punto intervenne Anna dicendo: "Geordie, ricordo parecchi anni fa, quando uscisti
    
 disperato dal casinò di Monte Carlo. All'epoca, non ero ancora al servizio di Annalisa ma guidavo i
     
pullman presso una società del luogo. Ricordo che quella notte, pioveva e faceva molto freddo percui
    
 dovetti accendere il riscaldamento nell'abitacolo.
     
Tu ti sedesti accanto a me perché il pullman era gremito di persone e mentre conducevo i passeggeri
    
 alle loro destinazioni, mi raccontasti tutto di te e come diventasti povero di colpo; rammenti?
    
 
Scuotendo il capo, Geordie le rispose: certo Anna che mi ricordo e, ti ringrazio tanto per avermi dato
    
 ospitalità nella tua lussuosa casa, nonché di avermi sfamato per più di una settimana.
     
Ricordo inoltre che fosti proprio tu a scarrozzarmi (quando eri di riposo) con la tua auto, per visitare
    
 le belle pinacoteche i musei e altro. Ad un certo punto, Annalisa sorridendo disse: mie care ragazze
    
 col vostro permesso, potrei parlare un po' con il mio Geordie? E fu così che pure lei poté (per breve
    
 tempo) appartarsi e discorrere del più e del meno con il suo amato.
   
  Quando finirono
le loro conversazioni ritornarono nella sala dove non potevano mancare Laura, Sara,
    
 Anna e Patrizia. Quest'ultima, venne presentata dalla dolcissima Sara, come suo ufficiale in seconda.
    
 Dopo qualche minuto, arrivò anche Andrea il pasticcere dicendo che offriva a tutti un dolce di sua
    
 invenzione. Tutte le ragazze presenti e Geordie compreso, apprezzarono molto il suo gesto facendogli
    
 tanti complimenti. Otto giorni dopo che Annalisa e Geordie arrivarono in villa, esattamente l'otto di
    
 aprile, ricorreva il compleanno di Sara e quindi Annalisa diede una grande festa in suo onore.
    
 Passarono circa trenta giorni dopodiché, erano tutti pronti per raggiungere il mega yacht. Andrea, si
     
mise alla guida del pullman personale di Annalisa con a bordo gran parte dei domestici e i bagagli,
    
 Anna invece, elegante più che mai, era alla guida della sua lussuosa limousine bianca con a bordo
    
 Annalisa, Sara, Patrizia e Laura, ed infine il povero Geordie per raggiungere Tolone.
     
I magnifici occhi azzurri di Annalisa, fissavano attentamente quelli del suo Geordie poi, lo abbracciò
    
 e gli chiese: amore mio; perché non parli qualcosa non va? Egli non togliendole lo sguardo di dosso
    
 le rispose: sai mia dolcissima Annalisa, tutto questo mi sembra surreale non riesco ancora a crederci
    
 comunque ti ringrazio infinitamente per l’interessamento che hai per me e non so proprio come farò
    
 a sdebitarmi.
  
    Detto questo, avvicinandosi lentamente al viso di lei, baciò teneramente le sue bellissime labbra, ed
    
 ella non si tirò indietro ma, collaborò con tutta se stessa. Dopo essersi baciati e coccolati per un po',
    
 Annalisa disse: "Geordie, non pensarci minimamente a sdebitarti con me, ma pensa piuttosto che se
    
 non ti avessi prestato soccorso quella notte, non avrei avuto la fortuna di conoscerti; sai, è il destino
    
 che ha voluto così, non sei contento?" Geordie commosso la strinse nuovamente a se poi, le rispose:
    
 sono molto contento perché se non ci fossi stata tu a soccorrermi, molto probabilmente sarei morto
    
 assiderato, vorrei aggiungere un'altra cosa ed è questa: avrei dovuto essere io a mantenere te, ma
    
 invece con la mia stupidità e presunzione, persi tutti i miei averi e me ne vergogno tanto. Bambina
    
 mia, spero che un giorno, potrò ricompensarti di tutto ciò che hai fatto e continui tutt'ora a fare per
    
 me e finalmente camminare al tuo fianco a testa alta e se lo desidererai, portarti all'altare ed essere
   
 
entrambi felici per tutta la vita terrena e anche per l'eternità.
      A
questo punto Annalisa non poté rispondere nulla perché gli occhi erano socchiusi e pieni di pianto
      e con un grande groppo in gola. Geordie, la tenne stretta a se per qualche minuto poi, estrasse dalla
    
 tasca della minigonna di Annalisa i fazzolettini e le asciugò le lacrime.
     
Ella quando se la sentì si strinse a Geordie dicendogli: ti amo tantissimo e desidero essere la tua
    
 sposa il più presto possibile. Ora telefono a don Rodolfo dicendogli che prepari tutti gli incartamenti
    
 che occorrono e che parta immediatamente, dalla località nella quale si trova e ci raggiunga a Saint
    
 Tropez al molo sette dove è ormeggiato il nostro panfilo, ah! Ti devo dire che la nostra nave non ha
    
 ancora un nome e ci terrei tanto se fossi tu a trovargliene uno, ti chiedo troppo?
    
 Geordie senza esitare le rispose: mia dolce bambolina, ti piacerebbe che il suo nome fosse Annalisa?
      Ella rispose: Certo, certo futuro maritino … mi, m, mi piace tantissimo quindi, la battezzeremo con il
    
 mio nome; grazie, grazie di cuore mon amour.
   
  Ad un certo punto, Anna la quale era alla guida, rivolgendosi alla sua bellissima datrice di lavoro le
   
  disse: scusa ma, involontariamente ho ascoltato tutto il vostro bel discorso e devo dire, che non ho
    
 osato interrompere la vostra conversazione perché mi avete commosso non poco, ma adesso ti voglio
    
 dire che state benissimo assieme e vi stimo proprio tanto. Detto ciò dovette mettere il piede sul freno
    
 perché si forò una gomma al che, dovettero scendere tutti dall'auto. Sara disse: Sai Annalisa, sono
    
 orgogliosa di essere il tuo capitano e mai ti abbandonerò a volte però, mi sento tanto sola e, penso
    
 che mai lascerò questo importante incarico. Desidero aggiungere ancora che non ho molto tempo da
    
 dedicare ad un uomo ma, se ne avessi il tempo, sarei felicissima di trovare una persona come il tuo
    
 Geordie. Laura nel contempo, stava scrivendo qualcosa sul taccuino. Quando finì, disse ad Annalisa:
    
 Ho finito ora di analizzare il tuo segno zodiacale assieme a quello di Geordie e devo congratularmi
     
perché sono due bei segni positivi, state bene assieme percui potete sposarvi quando lo desiderate.
    
 
Patrizia, non si pronunciò perché stava poco bene. Anna con l'aiuto di Geordie, erano all'opera per
    
 sostituire il pneumatico forato dopodiché, ripresero il viaggio ridendo e scherzando. Verso le ore 19
  
   di quello stesso giorno, le belle signorine e Geordie, arrivarono al porto di Saint Tropez.      

      Anna consegnò le chiavi della limousine ad una persona fidata la quale la portò in un'autorimessa
      sicura.
Geordie invece rimase a bocca aperta quando Annalisa prendendolo per mano gli domandò: 

      amore mio, ti piace il nostro mega yacht? Egli profondamente commosso le rispose: piccola mia, noto
      con stupore che non hai badato a spese è... è.. b, bellissimo, manca solo il tuo nome a prua e poi è
      perfetto. Annalisa disse: "appena saremo saliti a bordo, telefonerò
ad un signore molto in gamba ed
      esperto in questo genere di scritte e scrive anche su grandi navi da crociera, ora lascia che ti prenda
      sottobraccio e andiamo a bordo perché ho molta fame". Il capitano Sara e Patrizia chiesero scusa e
   
  salirono sul ponte di comando per verificare che tutto fosse in ordine. Anna stette in compagnia di
     
Laura. Oltre ai numerosi membri dell'equipaggio arrivarono due stupende ragazze dai modi molto...,
     
molto gentili, col sorriso sulle labbra e addette ai computer situati sul ponte di comando.
   
  Si presentarono a Geordie dicendogli: "piacere di conoscerla e benvenuto a bordo signor Geordie".
    
 Una delle due disse: il mio nome è Chiara e quest'altra ragazza è Gloria la mia collega. Un tempo noi
    
 eravamo dipendenti TIM una delle tante società telefoniche, ed eravamo operatrici ma poi, abbiamo
 
    preferito lavorare entrambe per Annalisa e viaggiare per il mondo.
Dopo i saluti e le presentazioni
    
 Annalisa telefonò al signor Romeo colui che avrebbe dovuto dipingere il nome sul mega yacht.
    
 Questo pittore disse che se per lei fosse andato bene, sarebbe arrivato l’indomani mattina verso le
    
 ore otto con l’occorrente. Ella rispose: perfetto signor Romeo l’attenderò e buona serata; a domani.
    
 Laura disse: vogliate scusarmi ma, dal momento che state conversando potrei assentarmi per andare
    
 a fare una doccia? Prego, le ripose Annalisa: va pure ma fa presto perché fra non molto si cenerà.
    
 Quando tornò, un dolce profumo di viola saturò la sala. Per l'occasione Laura indossava una gonna
    
 elegantissima ma, ciò che più colpì Geordie, era la sua camicetta dal color giallino, con un bel pizzo
    
 bianco attorno al collo e, pure le maniche avevano lo stesso pizzo. L'astrologa, era proprio molto....
    
 elegante e attraente. Annalisa, pregò tutti gli invitati a mettersi comodi per cenare. Vennero serviti
    
 cibi succulenti, preparati dai bravi chef di bordo. Come di consueto, il dolce venne servito da Andrea
    
 (il capo pasticcere) preparato, con le sue stesse mani.
      Sul panfilo c'era anche una sala cinematografica e i passeggeri, potevano scegliere un film tra quelli
      custoditi in biblioteca, però sorse un problema, mancava l'operatore cinematografico al che Geordie
      disse: non preoccupatevi signorine, io sono in possesso della patente di operatore cinematografico
      percui, scegliete il titolo d'un film che vi piace e ve lo proietterò con molto piacere e così mi potrò

    
 rendere utile. Dopo poco tempo, arrivarono le belle ragazze portando ognuna, una scatola metallica,
   
  dentro la quale c'era la pellicola di una parte del film desiderato e che naturalmente il buon Geordie,
   
  doveva poi montare. Il titolo del film lo avevano scelto assieme a Sara il capitano, ed era: Onde al
     
tramonto. Quando finì la proiezione del film Annalisa, con Sara e Gloria si presentarono in cabina,
    
 facendo tanti complimenti a Geordie. Sara disse: ho una voglia pazza di salpare per questa magnifica
    
 crociera, domattina arriverà Romeo e non appena avrà ultimato il suo lavoro prenderemo il largo per
    
 Ibiza. Annalisa le rispose: Sara vedo che muori dalla voglia di salpare, sei proprio una cara ragazza e
    
 sempre
ligia al dovere. Era ormai tardi quando Geordie finì di smontare le pellicole e riporle nelle loro
    
 custodie di metallo.
     
Con l'ausilio delle ragazze andarono in biblioteca a depositarle poi si salutarono augurandosi la buona
     
notte. Annalisa e Geordie, si avviarono verso la loro camera da letto. Quando furono coricati, Geordie
    
 disse: amore mio, pure io ho visto il film e mi è piaciuto tanto; sarei ispirato per dedicarti una poesia
    
 la gradiresti? Ella rispose: come sei carino, ma
certo che la gradisco, scrivila pure, mettiti comodo in
      quello scrittoio laggiù ed io, attenderò con ansia il tuo ritorno. Geordie, andò a sedersi e incominciò a
      comporre. Quand’ebbe finito, si rimise accanto alla sua bella dicendole: posso leggertela? Annalisa gli
      
rispose: sono impaziente, inizia pure. Egli incominciò così: "Un fiore"

 

      Un fiore sbocciò e fosti proprio tu amore mio ad entrare nella mia vita.
      I tuoi occhi così belli, bastano a farmi capire che mi ami e i tuoi capelli d'or, a darmi tanto affetto.
      Le tue labbra, pronunciano solo belle frasi d'amore.
      Ti amo, ti amo tanto dolce amore mio e fa che non sia un sogno ma la vera realtà.
      Le tue manine vellutate, a poco, a poco, si avvicinano al mio corpo per accarezzarlo e, un brivido fa
      tremar tutto ciò che è in me. Amore, tu sei in me, io sono in te.
     

      

        Quando Geordie terminò di recitare, l'abbracciò e dopo averlo baciato disse: non avrei mai pensato di
    
 potermi innamorare di una persona come te, sai mai nessuno prima d'ora, aveva dedicato una poesia
    
 ad Annalisa. Ti voglio dire che, se ne scriverai altre, ti prometto che te le farò pubblicare, ora però,
      abbracciami forte e cerchiamo di riposare un pò perché fra non molto arriverà Romeo. Quella notte,
     
fu una notte magica dopodiché, chiusero gli occhi e dormirono come ghiri fino a quando non vennero
    
 svegliati da Anna e Sara (le grandi amiche). Sara disse che Romeo era già all'opera e aveva portato
    
 con se alcuni collaboratori per accelerare i tempi.
     
Annalisa, dopo aver fatto colazione ed essersi messa in ghingheri, salì in coperta  assieme a Geordie
   
  per salutare Romeo e i suoi collaboratori. Quel mattino faceva molto caldo e il porto, brulicava di
    
 tanti curiosi e di persone molto ricche. Geordie si accorse che qualcuno di essi aveva intenzione di
    
 corteggiare la bella Annalisa per cui, senza dire nulla, s'allontanò e non si fece più vedere da nessuno
    
 per alcune ore. Verso le ore 15 venne trovato da Kate (un'altra ragazza addetta ai computer) in sala
    
 macchine a pulire il pavimento e conversare con i macchinisti. Gli domandò cosa stesse facendo e lui
    
 le rispose che stava guadagnandosi la crociera poi, aggiunse che avrebbe preferito rimanere in quel
    
 luogo per dare una mano a questi sottufficiali tanto gentili.
     
Kate dunque se ne andò ma, non passarono neppure venti minuti che arrivò Annalisa singhiozzando
    
 gli domandò: amore non vedendoti ero disperata; perché mi fai questo? Cosa ti ho fatto? Parla.... ti
    
 scongiuro, mi vuoi lasciare? Non darmi un dolore così grande … tu, tu sei tutta la mia vita; in coperta
     
c'è don Rodolfo che ti vuole conoscere e parlare del nostro matrimonio su, dammi la mano e saliamo
     
in coperta prometti che non mi farai più soffrire così, senza te morirei dal dolore. Geordie, senza dire
    
 nulla dolcemente la trasse a se baciandola poi, si lasciò prendere per mano e assieme salirono dove
    
 ad attenderli c’era il buon sacerdote. Discussero un po' sulla celebrazione delle nozze sul mega yacht
    
 dopodiché, si congedò. Trascorse ancora qualche giorno e finalmente, il tredici giugno duemilasedici
     
erano tutti pronti per salpare. Geordie domandò a Sara: mi permetti di salire assieme a te sul ponte
     
di comando per vedere la partenza.
    
 Il bel capitano rispose: e me lo domandi? Sei tu il padrone saliamo pure, vieni e vedrai tante belle
    
 cose. Sara era bella più che mai, indossava una stupenda divisa bianca, come pure Patrizia (il suo
     
secondo). Il timoniere invece, scherzava volentieri con Chiara e Gloria che erano sedute alle console
   
  dei loro elaboratori elettronici posti dietro al timone e accanto al capitano.
     
In quell'istante, arrivarono anche Anna e Annalisa, sorridenti come due bimbette, dal momento che
     
Anna era in vena di scherzare disse a Sara: ora non sono più guidare scarrozzandoti qua e là adesso
     
pensaci tu mio caro capitano perché d'ora in avanti mi voglio godere questa vacanza tanto sospirata.
     
Quindi si sedette accanto a Geordie domandandogli: "ho parlato bene?" Egli sorridendole disse: certo
     
mia bella autista, guarda Sara come se la ride".
     
Dopo poco, Sara si fece seria e disse con tono imperativo: "Ok ragazzi, mollate pure gli ormeggi".
     
Disse poi anche altre cose di normale routine navale poi, piano, piano, questo enorme Yacht, uscì dal
    
 porto per raggiungere il mare aperto. Quando Sara smise di dare gli ordini ai suoi ufficiali subalterni,
    
 si sedette accanto a Geordie e, dopo averlo fissato attentamente negli occhi gli disse: che ne dici?
      Non mi avevi mai vista all'opera prima d’ora; non è vero? Sono stata brava? Dimmi che sono stata
     
brava lo desidero tanto. Egli le rispose: Sara, sei un fenomeno. Ti osservavo sai durante la manovra
     
di distacco dal molo. Eri sicura di te perché sotto quella divisa non c'era solo una donna ma bensì un
     
angelo. Ora capisco perché non hai voluto servire l'esercito e, lascia che ti dica … Sara; sei proprio
     
brava. Oltre l'enorme panfilo di Annalisa, si notavano altre minuscole imbarcazioni.
     
Il mare era calmo e Chiara informava in continuazione sul moto ondoso e altro. Questi giovani amici,
     
si stavano divertendo parecchio però ad un tratto, Gloria ricevette un bollettino meteo che informava
     
l'arrivo di una grande perturbazione proveniente da nord ovest, stava rapidamente raggiungendo il
     
mediterraneo, quindi la grande esperienza e, il sangue freddo di Sara, fu che, invece di proseguire
     
per Ibiza, diede immediatamente l'ordine al timoniere Bartolomeo, di virare di centotrenta gradi a
     
sinistra e dirigere verso la Costa Smeralda, avendo pure il vento a favore. Per un attimo Gloria smise
     
di guadare il monitor del suo computer e fissò il volto di Geordie poi gli disse: Avverto dentro me che
    
 in passato, devi aver sofferto molto e mi spiace; se posso esserti d'aiuto dimmelo. Annalisa, la quale
     
era presente, non disse nulla ma prendendo Geordie in disparte mise le sue belle gambe sopra quelle
      
di lui dicendogli: "Sento il bisogno di essere coccolata un po' da te".
     
Tutto andò a meraviglia poi Geordie disse ad Annalisa, sai non ricordo nulla del mio passato, ricordo
   
  solo che quando mi svegliai dal coma e vidi il tuo dolce visino d'angelo accanto al mio capezzale nella
     
clinica S. Maria. Ella gli disse: "Non preoccuparti del tuo passato, ora pensa che sei qui con me e, che
     
fra venti giorni ci sposeremo; non sei contento?" Molto le disse lui dopo andarono a letto. Nel cuore
     
della notte Annalisa, svegliatasi di soprassalto, notò che al suo fianco non c'era Geordie, ma aprendo
    
 bene gli occhi, lo vide seduto allo scrittoio. Incuriosita si alzò e in punta di piedi, andò vicino a lui e
     
vide che era concentrato a scrivere qualcosa, al che gli mise il braccio destro al collo domandandogli
     
cosa stesse scrivendo. Egli le disse: "Tieni amore; leggi il titolo e dimmi se ti piace". Dopo aver letto
     
le prime due pagine, disse: "Moltissimo, continua così perché sono sicura che fra non molto tempo
     
sarai famoso poi, l'abbracciò e lo baciò; ma proprio in quel frangente la spallina destra del reggiseno
     
di pizzo, lentamente le scivolò quasi fino al gomito allentando così la coppa e lasciando osservare la
     
sua piccola e bella tettina. Quella per i due futuri sposini, fu un'altra notte magica e indimenticabile.
     
Sara che quella notte era stata parecchio sul ponte di comando, decise di cedere il comando a Patrizia
     
e andare a riposare qualche ora ma dopo non molto tempo, s'alzò e andò a bussare alla camera dove
      dormiva Anna. La bella autista sentì e andò ad aprire nel vedere il capitano le domandò: dimmi Sara,
    
 cos'è successo? Il bel capitano disse: Scusa per l'ora tarda ma, un bellissimo sogno mi ha svegliata e
    
 volevo raccontartelo prima di dimenticarlo.  Ho sognato che navigavamo verso una bella isola di cui
    
 non ricordo il nome e appena sbarcati, tanti giornalisti  volevano intervistare Geordie, fra loro c'era
    
 anche qualche editore, e tutto finì bene.
      Adesso sono molto stanca e fra poche ore, devo di nuovo prendere il comando ora sono troppo stanca
     
per raggiungere la mia camera percui mi chiedevo se avessi potuto dormire da te in questa bella e
     
comoda poltrona. Anna le disse: Certo Sara, riposa pure qui, così ci terremo compagnia. Intanto il
      panfilo procedeva senza brutte sorprese verso la Costa Smeralda. Ben presto, arrivò anche il giorno
     
delle nozze tra Annalisa e Geordie. L'affascinante miliardaria, per l'occorrenza fece ancorare il mega
     
yacht al largo di Ibiza invitando l'equipaggio a partecipare e dopo le nozze (che vennero celebrate sul
     
panfilo), naturalmente venne invitato anche don Rodolfo il quale navigava già da tempo sul mega
     
yacht, celebrando le Sante funzioni religiose. Dopo il matrimonio ci fu una festa stupenda dopodiché,
    
 ripresero a navigare verso altre mete.
    
 
Passarono giorni e giorni bellissimi attraccando in posti diversi, dove Anna non poteva più fare solo
     
la vacanziera ma ahimè, doveva guidare mettendo le sue belle mani, sul volante di un mezzo preso
     
in affitto da Annalisa per visitare i luoghi più belli dell'entroterra. Geordie intanto, durante il giorno
    
 riposava e dava volentieri una mano a chiunque ne avesse avuto necessità e di notte scriveva. Una
     
notte non come tante altre e molto stupenda, Annalisa svegliatasi e osservando il suo amore seduto
    
 di fronte ad un finestrone della nave, gli domandò: Mon amour, mi vuoi dire perché componi sempre
    
 di notte e con la stessa luce? Geordie rispose: Vedi mia cara, è proprio di notte, con la stessa luce e
    
 soprattutto col grande silenzio se non quello del mare che sono ispirato, poi durante il giorno, posso
     
anche riposare un po' e dedicarmi ad altri interessi. Annalisa gli disse: Fa pure Geordie, sono felice
     
anche così ricordati però che l'onomastico di Anna e il mio compleanno saranno fra tre giorni, quindi
    
 cerca di essere in forma. Egli le disse: Bambolina, me lo ricorderò ora però, mi è venuta una grande
     
voglia di te. Finalmente, attraccarono nel porto di Barcellona per fare rifornimento di provviste e d
     
carburante, Annalisa scese assieme a Sara e ad Anna. Quando tornarono, non erano più in tre ma in
    
 compagnia di tre distinti signori, al che Geordie il quale non sapeva nulla e vide tutto perché era a
     
prua dell'Annalisa, si rattristò e se ne andò sottocoperta per restare in solitudine con se stesso e per
    
 continuare un romanzo ma con scarsi risultati e pensare a cosa fare in un prossimo futuro.
    
 
Si notava benissimo che era alquanto depresso nel vedere che Annalisa, Sara e Anna, erano in....
     
compagnia di tre personaggi distinti e molto ma molto più belli di lui. Entrò nella stanza e incominciò
     
preparare la valigia con le poche cose che possedeva e i manoscritti, per poi andarsene con passo
     
felpato al momento a lui opportuno. Ripensandoci, estrasse dalla tasca un piccolo taccuino e un lapis
     
sul quale poter annotare qualcosa allorché si sedette al solito scrittoio tentando di scrivere qualsiasi
  
   cosa, per sfogarsi. Dopo alcuni istanti, fu ispirato a dedicare a Sara una breve poesia ma, con tutto
     
quello che gli suggeriva il cuore dal titolo:  SARA

     

      Grazie mio bel capitano, per aver dedicato parte del tuo prezioso tempo sul ponte di comando a
    
 Geordie, un piccolo uomo in transito su questo globo. Tu per lui, sei e sarai per sempre una grande
    
 amica e giammai non ti scorderà. "Bon Voyage" mademoiselle Sara, con la persona a lui più cara.
   
  Quando questo uomo lo riterrà opportuno partirà, sì, sì, partirà per una destinazione ignota dove
    
 nessuno lo conoscerà e finalmente, potrà rifarsi una vita.  Buon Compleanno Sara.

      Dopo aver scritto per Sara, pensò ancora ad Anna la dolcissima autista e pensò di dedicare pure a lei
     
una poesia che intitolò "Anna", la quale venne letta poi. Qualcuno in quel momento bussò alla porta
     
ma lui si rifiutò di andare ad aprire. Con calma radunò tutto ciò che aveva, comprese le sue poesie
     
composte poc'anzi. Aspettò il momento propizio poi, senza fare rumore, tentò di uscire. Appena mise
     
se stesso fuori dall'uscio, voltò la testa prima a destra e poi a sinistra. Nel corridoio non c'era anima
    
 viva, era sgombro e non si udivano voci, neppure il rumori provocati dai motori dell'Annalisa perché
     
erano spenti e gran parte dell'equipaggio era sceso per girovagare nel centro di Barcellona e magari
     
rimorchiare qualche bella fanciulla. Ormai Geordie era libero, ma qualcuno arrivatogli alle spalle gli
     
disse: Geordie, tutti ti stanno cercando dov'eri finito? Era Kate assieme a Chiara e Clara le quali gli
     
dissero: In sala riunioni ad attenderti ci sono tre distinti signori con Annalisa, il capitano e Anna.
     
Sai Geordie, devi sapere che la tua mogliettina, aveva dato a noi l'ordine di trovarti al più presto
     
perché sarebbe stato molto importante per te.
     
Infatti Annalisa, all'insaputa del suo maritino, di nascosto era riuscita in qualche modo a fotocopiare
     
tutti i suoi manoscritti e inviarli ad una casa editrice. Dopo che la commissione ebbe letto il grande
    
 plico cartaceo, rimasero impressionati e si misero immediatamente in contatto con Annalisa dando un
     
giudizio positivo e che, se l'autore fosse stato d’accordo, avrebbero dato inizio alle pubblicazioni.
     
All'oscuro di questo complotto, Geordie entrò in sala e molto educatamente salutò i presenti e poi, si
    
 avvicinò ad Anna e le consegnò la poesia malinconica dal titolo "Anna" e le parole erano le seguenti:      

      E' bello poetare per una dolcissima autista dalla lunga chioma d'or, al servizio d'una giovine fanciulla.
      La dolce Anna, s'apprestava volentieri tendendo le sue esili braccia ad un anziano signor il cui nome
    
 era Geordie; ormai lontano.
      Ella, indossava sempre una bella divisa impeccabile con tanto di cappello e, la sua gentilezza era
    
 indicibile, tant'è che questo galantuomo le disse: "Grazie signorina Anna per tutto ciò che hai fatto
    
 per me e perdona il disturbo arrecatoti. D'ora in poi, prenditi cura di colei per cui sei al suo servizio.
      Addio mia bella Anna.

     

      Domandando scusa ai presenti, Anna volle leggerla subito dopodiché, prendendo Geordie in disparte
    
 gli disse chi erano questi signori e da dove provenivano. Lui capì tutto ma disse: E' troppo tardi Anna
      la mia valigia è questa ed è già pronta; partirò comunque. Ad un certo punto Annalisa, vedendo che
    
 Geordie non accennava ad avvicinarsi, si alzò e andò al suo fianco dicendogli: Ti chiedo umilmente
    
 perdono, volevo farti una sorpresa  ma non ci sono riuscita e tu l'hai presa male e ti capisco.
     
Nessuno di questi signori è il mio amante percui, avvicinati a loro perché hanno qualcosa di molto...
    
 bello da comunicarti. Chiarito l'equivoco, Geordie fece come gli venne suggerito da Annalisa e questa
    
 volta fu lui a domandarle di perdonarlo se avesse potuto. Ella si commosse tanto e scoppiò in lacrime
    
 poi gli disse: "Mon amour, non ho nulla da perdonarti, a me basta solo che tu continui ad amarmi e
    
 vorrei che noi due cancellassimo dalla nostra mente questa brutta parentesi su, va da questi signori
    
 perché uno si chiama Schmit ed è il proprietario d'una casa editrice tedesca molto importante, quello
    
 che è seduto alla sua sinistra, si chiama Mark, ed è il suo segretario il terzo si chiama Leonardo ed è
    
 qui per intervistarti sei contento? Ora baciami e andiamo. Dopo il caloroso bacio arrivarono da questi
    
 signori e si sedettero. Dopo circa due ore il colloquio terminò e i tre signori scesero dall'Annalisa per
    
 tornare da dove erano venuti. S'era ormai fatta sera e alla spicciolata i membri dell'equipaggio piano,
    
 piano, stavano rientrando. Era bello osservarli con le loro divise impeccabili, ma quello che più colpì
    
 Geordie fu che in ognuno di essi c'era una signorilità e serietà quasi come se Annalisa avesse assunto
    
 presso di se, dei veri  gentleman. La compostezza, unita alla grande educazione di questo equipaggio
    
 modello, era strabiliante. Dopo aver cenato, il segnale acustico dell'Annalisa, avvertiva che stava
    
 salpando. La notte era piovosa, ma nulla mancava ai due sposini. Verso l'una di quella stessa notte,
    
 un forte vento si sollevò e il mare incominciò ad agitarsi, intanto lo yacht stava dirigendosi verso
      un'altra destinazione stabilita da Annalisa.
     
Non riuscendo a prender sonno (per il troppo dondolio) la tenera mogliettina, disse sensualmente a
    
 Geordie: "Vuoi che facciamo l'amore e dopo andiamo sul ponte di comando per vedere come procede
    
 il tutto?" Lui con voce assonnata le rispose ok ci proverò perché pure io muoio dalla voglia di te.
     
Dai finestroni del mega yacht, si vedevano i fulmini che a grandi passi stavano avvicinandosi a loro
    
 seguiti subito da tuoni tremendi; la temperatura esterna, era scesa parecchio e il barometro segnava
    
 un calo improvviso della pressione atmosferica. Alle quattro del mattino i due sposi barcollando come
    
 due ubriachi (per il mare in tempesta), salirono sul ponte di comando per augurare il buongiorno a
    
 quanti erano in difficoltà.
     
In quel momento Sara, era veramente nel difficile perché, stava imperversando una violentissima
    
 tempesta. Anna invece, dormiva come un ghiro spaparanzata sopra la solita brandina perché, aveva
    
 preso un potente tranquillante contro il mal di mare, il quale fungeva anche da sonnifero. Ad un bel
    
 momento, Sara dovette sedersi sullo sgabello che era proprio dietro se perché la furia del mare, era
    
 troppo forte e l'Annalisa ormai, era ingovernabile al che informò il capo macchinista di ridurre la sua
    
 velocità al minimo. Chiara, non smetteva un secondo ci consultare il computer, disse che bisognava
    
 fermarsi a Lisbona e attendere che la burrasca si placasse, perché sarebbe durata ancora parecchie
    
 ore. Invece Gloria disse di aver ricevuto un messaggio il quale diceva che dopo la sosta a Lisbona,
    
 era possibile dirigersi al golfo di Cadice e poi fare rotta per Gibilterra, lasciando alle spalle l'Oceano
    
 Atlantico e raggiungere poi, il Mediterraneo. Sara, con l'ausilio dei suoi colleghi fece tutto quello che
    
 era umanamente possibile e, quando finalmente riuscirono ad attraccare al porto di Lisbona, tirò un
    
 respiro di sollievo e si asciugò il sudore dal viso. Annalisa, si congratulò stringendole la mano, e le
    
 disse: Sara, non abbandonarmi mai, ora però scendi nella mia camera perché ho qualcosa per te poi,
     
rivolgendosi a Kate, Chiara e Gloria disse: Siete invitate pure voi a scendere. Geordie invece, preferì
    
 rimanere accanto ad Anna sul ponte di comando perché stava ancora dormendo e voleva vedere il
    
 suo risveglio. Quando le ragazze tornarono, videro che Geordie, era concentrato alla scrittura e non
    
 lo disturbarono. Quando smise di scrivere, alzò gli occhi e si accorse che le fanciulle erano vestite in
    
 modo diverso e molto, molto eleganti, infatti Annalisa a loro insaputa, quando era ancora a Tyrone,
    
 entrò in un lussuoso atelier acquistando dei splendidi vestitini di diverso colore abbinando a ognuno
    
 un collier di gran valore. Naturalmente non si dimenticò di Anna e Patrizia. Anna era in piena forma
    
 come pure Patrizia e stavano leccando un bel gelatone. Lasciò che  finissero il gelato poi, disse loro:"
    
 Provate questi vestiti perché sono curiosa di vedere come vi stanno".
     
Quando tornarono, Geordie rimase a bocca aperta e disse:” Ragazze, già eravate belle prima ma ora
    
 non ho parole siete bellissime, penso che questa notte vi sognerò. L'indomani la burrasca lentamente
    
 si placò, tornando tutto alla normalità ma, Annalisa volle rimanere ancora qualche giorno per visitare
    
 la città, poi ripartirono alla volta di Cadice sostando anche lì qualche giorno dopodiché, proseguirono
    
 per Gibilterra lasciandosi così alle spalle l'Atlantico con la brutta disavventura.
     
Dopo aver fatto rifornimento di carburante e cibarie, il 29/11/2016 L'Annalisa salpò portando con se,
    
 tanti bei ricordi. Il cuore di Geordie come quello di Annalisa (senza trascurare quello di Sara, Anna e
    
 tutti coloro che collaboravano sul ponte di comando), era colmo di gioia anche se sapevano benissimo
    
 che la bella crociera stava volgendo al termine. Durante il viaggio di ritorno Geordie indossò qualcosa
    
 di pesante e andò a comporre a prua. La giornata era soleggiata e il mare invitava a fare un bagno,
    
 peccato però che l'aria fosse fredda. Verso le ore quindici, venne interrotto dal capitano, la quale lo
    
 informava d'avere appena ricevuto un messaggio via radio riguardante la casa editrice.
     
Sara gli disse: "Sali subito perché sul ponte c'è Annalisa che sta trattando per te, al che egli dovette
    
 interrompere e assieme a Sara, si precipitò sul ponte di comando. Quando arrivarono, Annalisa disse
    
 al suo maritino che era tutto ok avendo già pubblicato il suo primo libro e l'avevano esposto alla fiera
      d
el libro di Francoforte e che stava andando alla grande. Appena apprese la bella notizia, abbracciò e
      baciò
quanti avevano creduto in lui. Annalisa disse a Sara: "Procediamo pure per Saint Tropez dove
    
 ad attenderli, cera il garagista con la limousine, pronta per andare a Tyrone. Ora era la volta di Anna
   
  (la bella autista) ad essere di turno,  quindi si mise subito al volante conducendo le belle bimbe alla
    
 sfarzosa villa di Annalisa. Ormai erano sulla terra ferma ma l'avventura non finì lì. Geordie diventò
     
famoso e anche molto ricco perché con i suoi romanzi, girarono anche dei film e in alcuni ne era il
    
 regista nonché il protagonista. Poté così tornare a riavere la sua dignità perduta parecchi anni prima
    
 a causa del gioco e dedicarsi interamente alla sua Annalisa.

 

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