La preghiera del cuore
alla scuola di Maria

(a cura di Giacomo Davino)

 

 

 

Carissimi,

iniziamo a riflettere sulla preghiera, accogliendo queste frasi che fanno meditare e suggeriscono la via per la preghiera del cuore. Sarà come una piccola scuola di preghiera che ci aiuterà a scoprire tutta la bellezza e la ricchezza della preghiera del cuore.

Noi consigliamo di leggere ogni frase lentamente e meditandola a fondo, perché ognuna racchiude un piccolo tesoro da vivere.

 

 

"......Rinnovate la vostra preghiera personale, e in modo particolare pregate lo Spirito Santo affinchè vi aiuti a pregare col cuore"

 

PUNTI FERMI:

 

"La preghiera è un colloquio con Dio

La preghiera vi fa vedere tutto più chiaro

La preghiera vi fa' sperimentare la gioia vera

La preghiera vi insegna a piangere

La preghiera vi fa fiorire

La preghiera non è uno scherzo, è un vero colloquio con Dio"

 

La preghiera del cuore

è prima di tutto entrare nella profondità di noi stessi

per incontrare Dio... prendere atto della presenza di Dio in noi.

 

La concentrazione nella preghiera

non è altro che un appuntamento con Dio

nel profondo del nostro essere.

 

"Se uno mi ama... il Padre mio lo amerà

e noi verremo a lui e porremo la nostra dimora in lui" (Gv 14,23)

"Non sapete che siete tempio di Dio

e che lo Spirito di Dio abita in voi?" (1 Cor 3,16)

 

La preghiera del cuore esige sempre una dolce violenza, perché è fare un passaggio dal mondo dei sensi al nostro mondo interiore profondo. E' entrare in un'altra realtà, è un andare controcorrente, un reagire alla superficialità. Siamo fortemente strutturati sul sensibile, ci costa concentrarci, far silenzio, scendere nel profondo della coscienza...

 

La preghiera del cuore

è sempre conversione, perché è sempre

passaggio dalla dispersione alla concentrazione

E nella concentrazione

avviene sempre l'impatto con la nostra miseria.

 

La preghiera del cuore comincia sempre con la sincerità e l'umiltà: è lo scontro con le nostre maschere da cui vogliamo liberarci, è l'incontro con le nostre piaghe, da cui vogliamo guarire. Questo scontro è necessario per partire bene nella preghiera del cuore.

 

"La cosa più importante è entrare nella profondità della preghiera: tutto il resto poi diventerà facile".
 

 

Alcune premesse indispensabili alla preghiera del cuore:

 

CALMA:

Uno spirito agitato non può entrare nella profondità di se stesso.

 

SILENZIO:

Nel chiasso non è possibile la concentrazione.

 

ORDINE E PURIFICAZIONE:

L'esigenza di piacere a Dio è fondamentale incontrandoci con Lui.

 

UMILTA':

Fare la verità in noi, entrare così in contatto dello Spirito di verità.

Quando siamo "veri" con noi stessi e con Dio, abbiamo accesso allo Spirito di Verità.



La preghiera del cuore deve aprirsi sul presente, non tanto sul futuro;
sull' immediato, non tanto sull'ipotetico.

E' l'oggi che interessa.
E all'interno dell'oggi, è l'immediato che conta di più.

L'amore o parte subito o è da dubitare che sia amore.

La preghiera del cuore

è concretezza e immediatezza nell'amore.

 

"Come nutrite ogni giorno col cibo il vostro corpo,

così dovete nutrire quotidianamente

con la preghiera le vostre anime"

 

L'amore concreto non è fatto di romanticismi, ma di

 

decisioni concrete


Finché non prendiamo di punta i nostri difetti, cominciando dalle debolezze più gravi e non li sottoponiamo alla terapia della  preghiera del cuore, dobbiamo dubitare del nostro amore.

La preghiera del cuore è decisione di lotta.

 

In agricoltura, quando l'insetticida è diluito non fa nulla, anzi, irrobustisce il bruco che divora la pianta.  
Se non si parte decisi col trattamento, i nostri difetti col passare del tempo non diminuiscono, ma s'irrobustiscono.

La preghiera è la sorgente d'acqua soffocata dalle sterpaglie: tolte le pietre, zampilla l'acqua di sorgente.
Siamo fatti per la profondità, ma tutto ci disperde. La massima dispersione è il peccato. Pertanto il legame preghiera e conversione è strettissimo.

 

 

La preghiera del cuore è soggetta ad un logorio, bisogna accettarlo. E' un problema esistenziale, legato alla nostra debolezza. Anche i Sacramenti più grandi sono soggetti alla routine.

Come rimediarvi?        

Con la cura di una interiorità intensiva e nuova.
Non c'è rimedio che questo: è solo la riflessione, la concentrazione, il deserto, che guarisce la superficialità.

 

La preghiera del cuore deve produrre dei frutti:

 

deve accendersi una fiamma.

Se non avviene l'accensione del motore

è segno che la chiavetta di accensione non ha funzionato,

è segno che la preghiera del cuore non c'è stata

o sono state solo parole e bei pensieri.

 

Occorre che i frutti si vedano e si vedano subito,

perché se si è acceso l'amore

qualcosa deve mettersi in moto.

La preghiera del cuore esige buona volontà e decisione:

basta un po' di pigrizia ed è compromessa.

Anche se conosciamo il limite che hanno i metodi e gli schemi, tuttavia dobbiamo affermare che la preghiera del cuore, proprio perché all'inizio può risultare difficile, ha bisogno di puntelli organizzativi. La volontà ha bisogno di argini, di rotaie, di metodo. E' psicologicamente accertato che la mente non può mai pensare a due cose insieme:

Nella preghiera del cuore

se mi metto a ragionare

mi stacco dalla presenza di Dio

pensieri e parole mi possono portare molto lontano

dalla concentrazione su Dio.

 



 

TENTATIVI DI UNA DEFINIZIONE:

 

La preghiera del cuore

è scendere nella profondità di noi stessi,

per incontrarvi Dio,

rimanendo a lungo nella sua presenza,
amando.

 

E' il tentativo di dare una risposta

al più importante comandamento di Dio (Gesù lo chiama il primo e massimo comandamento):

"Amerai il Signore Dio tuo

con tutto il cuore

con tutta l'anima,

con tutte le tue forze"   Dt 6,5

E' un discorso di estrema semplicità e di grande profondità.

"Ascolta, Israele:

il Signore è il nostro Dio,

il Signore è uno solo.

 

Tu amerai il Signore tuo Dio

con tutto il cuore,

con tutta l'anima

e con tutte le forze.

 

Questi precetti che oggi ti da,

ti stiano fissi nel cuore;

li ripeterai ai tuoi figli,

ne parlerai quando sarai seduto in casa tua,

quando camminerai per via,

quando ti coricherai

e quando ti alzerai.

 

Te li legherai alla mano come un segno,

ti saranno come un pendaglio tra gli occhi

 

e li scriverai sugli stipiti della tua casa

e sulle tue porte.

...guardati dal dimenticare
 il Signore, che ti ha fatto uscire
dal paese d'Egitto,
dalla condizione servile..."

E' la pagina d'oro della Bibbia...
Gesù ha fatto una dichiarazione solenne su questa pagina:

"Questo è il più grande ed il primo dei comandamenti" Mt 22,38


E poi Gesù aggiunge:

"E il secondo è simile al primo:
amerai il prossimo tuo
come te stesso"   Mt 22,39


Quindi la conclusione straordinaria del Maestro:


"Da questi due comandamenti

dipende tutta la Legge ed i profeti" Mt 22,40

Dunque, qui c'è tutta la Bibbia, c'è tutta la rivelazione, c'è il concentrato della rivelazione.

Questa pagina deve fondare la nostra vita.
L'amore di Dio è comandato in assoluto "amare con tutte le forze", cioè senza limiti.
L'amore del prossimo ha un'altra misura: amare come te stesso.

A Dio tutto!

E al fratello l'amore che hai per te!

Forse significa:

 

Vuoi giungere ad amar Dio con tutte le forze?

Fanne un problema di preghiera e ce la farai,

chiedilo ogni giorno, tre volte al giorno!

Tre volte al giorno? La Bibbia dice: "ti siano fissi nel cuore", battano e siano vivi in te come il battito del tuo cuore che non si ferma mai.

Tre volte al giorno? "ne parlerai ai tuoi figli" in casa e fuori casa, di giorno e di notte.

Tre volte al giorno?  "li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi"

In ogni azione e in ogni intenzione devi amare Dio con tutte le forze.

"Li scriverai sugli stipiti delle porte" da mai dimenticarti.

 

"Desidero che tutta la vostra vita diventi preghiera"

"La vostra stessa vita

deve trasformarsi in preghiera!

Dunque pregate quanto potete, come potete,

dove potete, ma sempre di più.

Ognuno di voi potrebbe pregare

anche quattro ore al giorno"

Ma com'è possibile non separarsi mai dal comando dell'amore? Appunto facendo diventare questo comando la tua preghiera,

cambiandolo in preghiera.

"Non solo dovete aumentare le vostre preghiere,

ma cercare di sentire un anelito continuo verso Dio" 

Se Gesù dichiara solennemente che

"Amerai il Signore Dio tuo

con tutto il cuore

con tutta l'anima,

con tutte le tue forze"

 

è il massimo comandamento, non possiamo prendere alla leggera il dovere della preghiera del cuore: dobbiamo lottare fino a farla diventare il tessuto della nostra esistenza, bisogna chiederlo con tutte le forze, con una costanza invincibile.
Si arriva ad amare Dio con tutte le forze se lo si chiede con tutte le forze! Ecco la lezione più importante della vita.

 

"Ciò che è più importante per poter pregare bene

è avere un continuo desiderio di Dio

e un gran desiderio di salvare le anime.

Lasciatevi guidare da questi due desideri:

l'anelito a Dio e la salvezza degli uomini.

Allora pregherete volentieri

e troverete facilmente il tempo per la preghiera"

Non sai amare?

Ma chiedi di imparare ad amare!

Chiedi di imparare a lasciarti amare!

"Quando vi ripeto di pregare,

non intendo solo che aumentiate

la quantità delle vostre preghiere.

Ciò che desidero è portarvi

a un desiderio profondo di Dio,

ad un anelito continuo verso di Lui.

Gesù riusciva a pregare tutta la notte senza stancarsi mai

perché aveva un grande desiderio

di Dio e della salvezza delle anime"

 

 

 

"Non chiunque mi dice Signore, Signore entrerà nel regno dei Cieli,

ma colui che fa la volontà

del Padre mio che è nei cieli" Mt 7,21

Sono parole pronunciate da Gesù nelle beatitudini: sono di una importanza pratica grandissima.
Gesù, dopo il discorso delle beatitudini, conclude che il rapporto vero con Dio non sta nella preghiera "parolaia",  ma nell'amore concreto, che è presentato come

obbedienza concreta alla volontà di Dio

 

La preghiera del cuore "schizofrenica",

cioè che separa preghiera e vita,

è un grande rischio!

 

Belle effusioni spirituali ma senza nessuna incidenza pratica. L'amore fatto di belle parole è ripugnante per Dio che è verità assoluta, perché l'amore fatto solo di belle parole è imparentato con l'ipocrisia.
Quando la preghiera del cuore non incide sui doveri, sulla carità, sul distacco dal male, sull'impegno nelle rinunce, i digiuni e i sacrifici, siamo prigionieri della preghiera del cuore "schizofrenica".

 

Bisogna avere il coraggio dell'autenticità, avere il coraggio di denunciare a noi stessi: se della preghiera del cuore non si vedono i frutti, non siamo ne alla preghiera ne al cuore.

 

Come fare per premunirsi da questo inganno?

 

garantire alla preghiera del cuore il "punto di conversione"

fare del punto di conversione

l'ossatura portante della preghiera del cuore

 

La preghiera del cuore è un'illusione

se non c'è la volontà concreta di conversione.

 

E il punto di conversione deve essere:

-preciso

-chiaro

-concreto

 

Poi occorre far scendere il fuoco dello Spirito

su questo punto di conversione,

cioè la preghiera ardente,

in modo che finita la preghiera del cuore,

scatti subito la vita.

 

 

"Giunsero intanto a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego». Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Gesù disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate». Poi, andato un po' innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell'ora. E diceva: «Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu»."        Mc 14,32 ss

 

"In preda all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra."    Lc 22,44

 

 

 

Quando vogliamo rappresentarci al vivo la preghiera del cuore,

il modello è lì: la preghiera sanguinante del Getsemani:

non esiste un modello più perfetto di preghiera del cuore.

 

"I Vangeli ricordano più volte che Gesù pregava, che anzi passava le notti in preghiera, ma nessuna di queste preghiere è stata presentata in modo così profondo e penetrante come quella del Getsemani.. nessun altro momento della vita di Gesù fu così decisivo" (Giovanni Paolo II)

Il Papa chiama la preghiera del Getsemani la sua prova di amore, in parole povere la sua "preghiera del cuore".
Cristo tocca l'abisso del suo annientamento, lo confida Lui stesso: "la mia anima è triste fino alla morte", e la prova è il sudor di sangue.
Cristo sperimenta anche tutta la debolezza umana: "Padre, tutto è possibile a te, allontana da me questo calice!", ma reagisce nella sua prova suprema di amore: "pero' non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu".

 

Quando la nostra preghiera del cuore è genuina deve sfociare lì:

"Non la mia, ma la Tua volontà sia fatta".

 

 

Non c'è preghiera del cuore

se non c'è la volontà appassionata

di cercare e di accettare in tutto la volontà di Dio.

 

Amare Dio è solo questo, cercare la sua volontà, ma è duro. Per questo la preghiera del cuore ha bisogno di silenzio e di spazio.
Anche Gesù ha avuto bisogno di tempo e di forza: "in preda all'angoscia pregava più intensamente".

"E di nuovo allontanatosi pregava" Mt 26,42

"Lasciati i discepoli si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole" Mt 26,44

La ripetizione, l'insistenza nell'offrire la nostra volontà al Padre è una necessità. In questa ripetizione, in questa insistenza sta l'amore, perché cresce l'amore. La ripetizione è un bisogno della nostra debolezza.

 

"Dovete vivere di preghiera!..

oggi vi ringrazio per tutte le preghiere che avete fatto.

Pregate ancora e sempre di più "

 

Così dobbiamo insistere sul bisogno di far pregare il corpo durante la preghiera del cuore. Se il corpo non prega l'anima fatica a far la preghiera del cuore.

 

Anche Gesù l'ha fatto:

"Si gettò a terra e pregava" Mc 14,35

"Si prostrò con la faccia a terra" Mt 26,39

"inginocchiatosi pregava" Lc 22,41

Quando la preghiera del cuore si fa stanca, assonnata, tiepida, è urgente pensare al Getsemani, alla preghiera del cuore fatta da Gesù sudando sangue "e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra" Lc 22,44

La preghiera del cuore o è amore o non è niente
.
E l'amore sta, prima di tutto, nell'aderire nel modo più perfetto possibile alla volontà di Dio.

L'amore che non si preoccupa di questo sarebbe assurdo. L'amore più si preoccupa di questo più diventa puro, genuino, senza scorie umane. L'amore deve preoccuparsi tanto di aderire alla volontà di Dio da far diventare la nostra vita solo più gioia di Dio.

 

La preghiera del cuore qualche volta ha bisogno di violenza. Gesù ha sudato sangue per farla. E non fantastichiamo troppo sulle cose lontane, rischiamo di perdere la volontà di Dio nel presente.

 

Le troppe parole disturbano la preghiera del cuore:

pensiamo alla semplice e genuina ripetitività del Santo Rosario.

 

"Voi parlate troppo, figlioli,

ma lavorate poco sulla vostra conversione"

 

"Che la vostra conversione

e la decisione per la santità

cominci oggi e non domani"

 

 

"Disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». E presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. Disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me».Poi tornò dai discepoli e li trovò che dormivano. E disse a Pietro: «Così non siete stati capaci di vegliare un'ora sola con me?"         Mt 26,37ss

Ora focalizziamo l'attenzione sulla preghiera degli apostoli.
Gesù li invita alla preghiera del cuore e loro tradiscono, la debolezza e la superficialità li travolgono.
Ai dodici non chiede nulla; "sedete qui" ma quel "io vado là a pregare" era eloquente.

Non voleva certamente dire: scegliamoci il lavoro; voi mettetevi a dormire, io mi metto a pregare. Gesù attendeva certamente uno scatto di generosità, ma perfino i tre scelti (i migliori? i più seguiti da Gesù? Erano sicuramente i tre su cui Gesù contava di più), anche loro sono la sua piena delusione.

Ai tre chiede proprio la preghiera del cuore: una presenza silenziosa e affettuosa accanto a Lui che soffre tanto.

"restate qui e vegliate con me"

Ma i tre deludono completamente! I tre discepoli preferiscono dormire.

La preghiera del cuore è proprio questa: dare a Dio il cuore.

La preghiera del cuore può dare l'impressione di una cosa difficile,

ma non c'è niente di più facile

che essere presenti, totalmente presenti ad una persona,

donandogli il cuore.

Però il cuore prima bisogna averlo! Poi bisogna darlo!

La preghiera del cuore scavalca tutte le formalità burocratiche nel rapporto con Dio e tutti i fariseismi parolai, per puntare all'essenza del rapporto con Dio.

I tre discepoli non ce la fanno perché non sono preparati, e nessuno si è fatto il problema di prepararsi. L'insidia più frequente alla nostra preghiera del cuore è appunto il difetto di preparazione.

Uno spirito di purificazione,

un po' di realismo,

un fare il punto sulla nostra situazione spirituale concreta

è molto importante per fissare la nostra volontà sulla volontà di Dio.

Soprattutto è importante preparare il "punto di conversione".

La preghiera del cuore non è seria se prescinde da una purificazione, da una presa di coscienza della nostra miseria. E' quando li trova sprofondati nel sonno che dirà:

"vegliate e pregate per non cadere.. lo spirito è pronto ma la carne è debole"

L'insegnamento è certamente questo: per reggere nella nostra fedeltà accanto a Cristo basta chiedere questa fedeltà.

 

"Che la preghiera sia la vostra quotidianità"

 

Cari Innamorati di Maria,

continuiamo a riflettere sulla preghiera, accogliendo queste frasi che fanno meditare e suggeriscono la via per la preghiera del cuore. Sarà come una piccola scuola di preghiera che ci aiuterà a scoprire tutta la bellezza e la ricchezza della preghiera del cuore.

Noi consigliamo di leggere ogni frase lentamente e meditandola a fondo, perché ognuna racchiude un piccolo tesoro da vivere.

 

 

Le insidie più gravi della nostra debolezza sono:

 

-la cattiva volontà

- l'insufficiente silenzio

-le mani vuote

-la stanchezza

-il pressappochismo

 

 

La cattiva volontà

 

Bisogna tenerla sotto controllo: salta fuori soprattutto quando iniziamo. Cominciare bene è importantissimo. Implorare la forza di Dio sulla volontà debole ogni volta che constatiamo la nostra debolezza è di sicuro il rimedio più efficace.

 

"Quando pregate dovete dedicare un tempo più lungo alla preghiera, perché pregare significa dialogare con Dio. La preghiera serve affinché dopo vi sia tutto più chiaro. La preghiera vi fa conoscere la felicità. La preghiera vi insegna a piangere. La preghiera vi fà fiorire. La preghiera non è uno scherzo. La preghiera è un dialogo con Dio. Ecco cos’è la preghiera. Ed ora che lo sapete, non la trascurate."

L'insufficiente silenzio

E' cominciare la preghiera col cuore appesantito. E' molto importante quando avvertiamo che siamo molto distratti la tattica di cominciare molto prima dell'adorazione la nostra adorazione.

Offrire al Signore la nostra debolezza, umiliarci davanti a Lui, desiderare l'incontro con Dio, manifestare a Dio il nostro desiderio di far bene, sono tutti mezzi efficaci contro la mente dissipata.
Ma è necessario partire per tempo, dare spazio alla preghiera prima della preghiera.

"Affidate a Gesù le vostre preoccupazioni. Ascoltate ciò che egli vi dice nel Vangelo: “Chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita?” .

Pregate anche la sera, al termine della vostra giornata. Sedetevi nella vostra stanza e dite il vostro grazie a Gesù. Se alla sera guardate a lungo la televisione e leggete i giornali, la vostra testa si riempirà solo di notizie e di tante altre cose che vi tolgono la pace. Vi addormenterete distratti e al mattino vi sentirete nervosi e non avrete voglia di pregare. E in questo modo non c’è più posto per me e per Gesù nei vostri cuori. Se invece alla sera vi addormentate nella pace e pregando, al mattino vi sveglierete col cuore rivolto a Gesù e potrete continuare a pregarlo nella pace."

"Quando pregate, raccoglietevi, cercate di rimanere immobili, nella pace. Chiudete gli occhi oppure guardate la croce o un’immagine sacra. Durante la preghiera non gridate, piuttosto pregate con voce bassa, in modo che lo spirito sia più forte della vostra voce.  Le vostre tensioni mettetele coscientemente nelle mani di Dio. Nulla deve disturbarvi. Anche le preoccupazioni e le distrazioni offritele a Gesù e non nascondete niente davanti a lui. Questa è la vera preghiera del cuore!"

 

"Se uno mi ama osserverà la mia parola

e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui

e prenderemo dimora presso di lui"    Gv 14,23

 

"Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e,

chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto;

e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà."    Mt 6,6

 

Questi due insegnamenti di Gesù stanno bene in parallelo e danno luce profonda sulla bellezza della preghiera del cuore. Siamo sempre tentati di prendere le scorciatoie nella preghiera: scegliere il facile, le gratificazioni, adagiarci in ciò che non disturba troppo. Leggere, parlare, pensare è certo comodo...

Ma leggere, parlare, pensare, non è ancora amare.

Non è umiliante per noi trascurare con facilità il contatto vivo con Dio presente in noi? Non è sciocco comportarci come se il problema non esistesse?

"La preghiera non è uno scherzo, è un vero colloquio con Dio. Quanti sarebbero felici di sapere cos’è la preghiera!" (Medjugorje)

Prima di tutto bisogna essere ben convinti che c'è una dichiarazione solenne di Gesù che ci garantisce che possiamo creare in noi un luogo preciso di incontro con la presenza di Dio: il nostro cuore.

Non ho da correre lontano per trovare Dio, non ho bisogno nemmeno di una chiesa, e Dio mi è disponibile con la sua presenza trinitaria quando lo voglio e finché lo voglio, basta che io sappia fare la mia parte.

Se uno mi ama:

dunque è in mano mia creare il luogo di incontro con Lui, basta che mi impegni ad amare.

Osserva la mia parola:

Gesù mi insegna che per amare devo solo ubbidire. Non ho alibi all'amore: c'è la sua parola che mi facilita tutto e vaglia la mia buona volontà, basta che io l'accolga.

Il Padre mio l'amerà:

al mio amore il Padre risponde con prontezza con il Suo amore, non devo avere dubbi: c'è la garanzia solenne di Gesù.

E verremo a Lui e porremo la nostra dimora in Lui:

l'amore del Padre avrà un pronto riflesso, stupendo, inaudito: il Padre sceglierà il mio cuore come abitazione!

La promessa di Gesù ha dell'incredibile, ma è parola divina, sicura come la roccia: al mio amore avviene il miracolo della inabitazione di Dio in me!
Il nostro cuore diventa più grande di una chiesa, più straordinario di una cattedrale.
Nessuna cattedrale della terra è paragonabile allora alla grandezza del nostro cuore.

Dunque, se questo è il luogo della presenza di Dio, come posso accogliere nell'indifferenza questa realtà? Perchè non posso, se voglio davvero pregare, entrare nella profondità del mio cuore, chiudere la porta dietro di me e sprofondarmi nella sua presenza?

Devo chiudere l'uscio dietro di me, insegna Gesù, bandire ogni altro pensiero, ogni altro affetto e scendere nell'intimità con Lui. Lasciare le preoccupazioni legittime ed illegittime, lasciare ogni divagazione, ogni altro pensiero: mettere alla porta ogni altro problema e stare solo con Dio.

"Quando pregate mettetevi a sedere. Il corpo deve essere fermo, gli occhi raccolti in Gesù. Lasciate da parte ogni altra preoccupazione o desiderio"

La tentazione è grande di portare bagagli e borse con me, ma non ha senso.
Quando ho Lui non ho tutto? e non risolvo tutto? che cosa mi manca se posseggo Lui?

"Quando pregate ma vi sentite maldisposti o siete presi da pensieri e preoccupazioni, persistete nella preghiera. Vi sono molti di voi che sono pigri nella preghiera e per i quali in un certo senso è indifferente ciò che io dico. Pregate e non permettete che Satana vi inganni. Egli sta in agguato e gli è sufficiente un solo vostro momento di vuoto per ingannarvi. Perciò non concedetegli neppure un attimo!"

Una cosa sola ho da portare: il mio amore, la mia attenzione piena a Lui, la mia dedizione piena a Lui.

Fare solo silenzio? No, è troppo poco ed è anche molto insidioso fermarmi soltanto lì.
No! Amare, star presente, e che Lui sia tutto per me, sia il centro di me stesso, dei miei pensieri, delle mie attenzioni, del mio amore, del mio tempo.

Amare! Ma come?

Gesù l'ha spiegato: accogliere la Sua parola, dimorare nella Sua parola, farla entrare in me fino ad ubbidirla con pienezza, fino ad assimilarla.

Poi che io sia ben presente: la porta del mio cuore chiusa a chiave e non socchiusa; non socchiuderla soltanto perchè la tentazione è grande di fare una capatina fuori dalla sua presenza per badare ai miei affari.

L'importante è amare, non far soltanto silenzio.

L'importante è esser presenti a Dio con buona volontà a costo di qualunque prezzo.

L'importante è che Lui sia al centro della mia preghiera.

"Dio non ascolta le parole, Dio ascolta il cuore" (San Cipriano)

 

 

LE TRE PALESTRE.

Prima tappa: AMARE

Ci piace pensare che la preghiera del cuore sia un esercizio di maturazione nell'amore, un cammino che sviluppa la nostra capacità di amare.

Diremmo che sono tre le grandi palestre della preghiera del cuore. La prima la presentiamo così:

IMPARARE AD AMARE

E' in questa palestra che formiamo le ossa alla preghiera del cuore. Urge formare in noi una mentalità nuova.

Pregare non è far parole.
Pregare è amare.

Da quando Gesù ha presentato il modello della preghiera consegnandoci il Padre Nostro, dobbiamo prendere atto che la preghiera è soltanto questo. E' amare.
Il Padre nostro è fatto di sette domande di amore che sono anche sette decisioni del nostro donarci a Dio, del nostro amore.

"Cercate di avvicinarvi a quel Padre per il quale pregate, al quale dovete anelare ogni giorno e del quale la vostra anima deve aver sete. Non lasciate che vada perso questo tempo in cui imparate ad entrare nella preghiera. E non dimenticate: La preghiera non è completamente preghiera finchè il vostro cuore non sarà felice.

Ora dunque meditiamo il Padre Nostro, frase per frase, e impariamo a pregarlo.

“Padre nostro che sei nei cieli”:
Dio è proprio il Padre vostro! Perché avete paura di lui? Tendetegli le vostre mani perché egli si è concesso a voi come Padre e vi ha dato tutto.
Se i vostri padri terreni fanno tanto per voi, pensate quanto più fa il vostro Padre celeste! I vostri padri terreni vi amano, ma il vostro Padre celeste vi ama ancora di più. I vostri padri terreni possono anche adirarsi con voi, Dio no. Dio vi offre solo e sempre amore, misericordia e tenerezza.

“Sia santificato il tuo nome”:
se dunque il Padre celeste vi ha donato tutto, come potete non rispettarlo, come potete non amarlo? Lodate e benedite il suo santo nome! Testimoniate anche ai peccatori che egli è Padre, il Padre di tutti, e come tale va servito e glorificato.

“Venga il tuo regno”:
siate consapevoli che senza di Lui non potete far nulla. Siate coscienti che se il suo regno non è presente in voi, siete deboli. I vostri “regni” passano, il suo no. Ristabilite il suo regno nel vostro cuore.

“Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra”:
pregate Dio perché vi faccia comprendere che i regni che voi vi costruite sono destinati a finire. Fate sprofondare questi vostri regni perché la volontà di Dio possa essere per voi l’unico vero regno. Impegnatevi a fare subito, da questo momento, ora, la volontà di Dio. Pregate perché i vostri cuori si aprano al Signore e possiate rispettarlo e ubbidirgli come lo fanno gli angeli. E pregate perché qui sulla terra tutto possa diventare santo come in Cielo.

“Dacci oggi il nostro pane quotidiano”:
chiedete al Padre celeste specialmente il pane per la vostra anima. Chiedetegli che questo pane non vi manchi mai affinché possa diventare cibo che nutre la vostra vita spirituale e che vi santifichi per la vita eterna. Il pane quotidiano vi aiuta a capire ciò che si deve fare ma sappiate che questo nutrimento non vi può essere dato se non pregate.

“Rimetti a noi i nostri debiti”:
voi pregate che vi siano rimessi i vostri peccati nella stessa misura in cui voi li rimettete ai vostri debitori, senza rendervi conto che se i vostri peccati fossero rimessi veramente così come voi li rimettete agli altri, sarebbe una ben misera cosa. Dio invece perdona sempre e subito quando voi glielo chiedete affinché anche voi possiate perdonare a coloro ai quali finora non eravate capaci di farlo. Supplicatelo per questa grazia!

“E non ci indurre in tentazione”:
supplicate Dio affinché non permetta che siate tentati con grandi prove. Riconoscete la vostra debolezza. Pregatelo che possiate superare ogni prova per non cadere in peccato.

“Ma liberaci dal male”
Pregate Dio che vi protegga da ogni forma di male. Supplicatelo perché vi faccia comprendere quanto di positivo c’è nelle prove che egli permette così che possiate trarne giovamento e compiere un ulteriore passo verso la vita eterna.

“Amen”:
Così sia, Signore! Tutto sia fatto come vuoi tu! "

 

Le insidie più gravi della nostra debolezza sono:

 

-la cattiva volontà

- l'insufficiente silenzio

-le mani vuote

-la stanchezza

-il pressappochismo

 

Le mani vuote

L'ingenuità di aver tutto in ordine non è solo una ingenuità, è una incoscienza. Ci sono problemi su cui il Signore martella senza stancarsi.. bisogna rispondere! E' lì sopra che bisogna preparare il "dono di conversione".

Poi ci possono essere dei mali gravissimi nel campo carità, nel campo doveri e in fatto di abitudini ingiustificate....

E' un metodo semplicissimo e concretissimo preparare il punto di conversione e poi far scendere su di esso il fuoco della preghiera.

"Io sono la vostra Madre piena di bontà e Gesù è il vostro più grande amico. Non rimanete in silenzio davanti a lui, ma apritegli il cuore, confidategli le vostre sofferenze e le vostre aspirazioni dal profondo del cuore. Sarete così rinvigoriti nella preghiera, e pregherete con un cuore libero, in una pace senza paura."

La stanchezza

In certe stanchezze la mente non riesce a concentrarsi. Che fare?

Non c'è che una alternativa intelligente. La pigrizia direbbe: lascia la preghiera, ma l'amore non parla così. Dice: prega in un modo un po' rispondente alla tua stanchezza e un po' riposante; per esempio direbbe: siediti ai piedi di Dio e ringrazia con semplicità e offri la tua stanchezza, ma non desistere! Anche lo stanco deve amare!

"Quando sentite fiacchezza nella vostra preghiera, non vi fermate ma continuate a pregare con tutto il cuore. E non date retta al corpo, ma raccoglietevi completamente nel vostro spirito. Pregate con forza ancora maggiore così che il vostro corpo non vinca lo spirito e la vostra preghiera non sia vuota. Tutti voi che sentite fiacchezza nella preghiera, pregate con maggior ardore, lottate e meditate su quello per cui pregate. Non lasciate che nella preghiera vi inganni un qualunque pensiero. Allontanate tutti i pensieri, eccetto quelli che uniscono me e Gesù a voi. Scacciate gli altri pensieri con i quali Satana vuole ingannarvi e portarvi lontano da me."

Il pressappochismo

"Andate verso il cuore. Non bastano le parole. Andate verso il cuore!"

Il pressappochismo è stare con il Signore, ma non tirare fuori il meglio di noi stessi. E' stare con il Signore, ma prendersela calma. E' stare con il Signore, ma stare anche tranquillamente con se stessi e con i propri problemi.

No! La preghiera del cuore ha bisogno di impegno e di radicalità, di decisioni e di tagli netti con la mediocrità.

Annacquare la preghiera del cuore gingillandosi un po', lasciando l'uscio socchiuso alle distrazioni, non è serio, è illudersi che si possa "fare" salvando un po' di esteriorità.

La preghiera del cuore è amare Dio con tutte le forze, mettendocela tutta.

"Non pregate solo con le labbra. Dovete pregare col cuore! Dovete scendere in profondità ed essere completamente nel vostro cuore."

 

"Figli miei! Dovete capire che la preghiera non è uno scherzo. La preghiera è un colloquio con Dio. In ogni preghiera dovete sentire la voce di Dio. Senza la preghiera non potete vivere. La preghiera è vita!"

 

La tiepidezza

E' la pigrizia, o meglio il difetto di amore.
Quasi sempre è la preghiera del cuore che crede di poter camminare a braccetto col peccato, con i doveri trascurati, con la carità a brandelli, col giudizio facile, l'ambizione....etc.... senza l'intenzione di correggersi.

La tiepidezza è un parassita che paralizza la preghiera del cuore.

La preghiera del cuore è rapporto affettuoso, vero, genuino: non sopporta la mediocrità che invece è un rapporto interessato, inquinato,  non autentico.

"Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me."   Ap 3,20 ss

E' interessante il contesto di questo passo dell'Apocalisse. Le prime battute della Lettera sono molto severe:

 

"Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca"

 

 Poi continua:

 "Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti."

Cosa fare nella tiepidezza, quando cala totalmente e colpevolmente il cammino della conversione? L'unico rimedio è proprio la preghiera del cuore rinnovata.

 

"Figli cari! Seguite Gesù! Vivete le parole che vi manda! Se perdete Gesù avete perduto tutto. Non permettete che le cose di questo mondo vi trascinino lontano da Dio. Dovete essere sempre consapevoli che vivete per Gesù e per il regno di Dio."

 

La tiepidezza è un male tremendo, perché acceca. Può arrivare a far dire: "Sono ricco, non ho bisogno di nulla", "sono arrivato", "sono un perfetto cristiano", allora il male è gravissimo.   La tiepidezza disgusta il Signore, il linguaggio dell'Apocalisse è drastico: sto per "vomitarti", perchè è un male grave.

 

Il Signore dice che lavora anche intorno al tiepido. Cosa fa?


"sto alla porta e busso"

 

Cioè il Signore si fa sentire quasi sempre con la scontentezza, il rimorso, il disagio, la nausea di noi stessi. Dio bussa! Non bisogna indugiare: si va e si apre.

 

Aprire al Signore che bussa è il pentimento.

Quando si ha il coraggio di dire: sono un peccatore,

quello è il momento preciso

in cui stiamo andando alla porta ad aprire al Signore.

 

Quando siamo nella tiepidezza, la prima reazione è piagnucolare. No! La prima reazione dev'essere il pentimento, riconoscere il proprio peccato e gridare pietà. Senza la sincerità la nostra porta è sbarrata a Dio. La sincerità e il pentimento spalancano la porta e Dio entra subito con la Sua misericordia, con il Suo amore, con la Sua gioia, con la Sua pace.
Ricordiamoci: non basta la scontentezza, ci vuole pentimento.

 

Che cosa farà dunque il Signore? Sarà subito festa:

"cenerò con lui ed egli con me"

 

E' l'inizio dell'intimità,

dell'amicizia, della vita nuova.

 

Naturalmente se viene a cenare

bisognerà preparargli la tavola, darci da fare.

Il pentimento non è fatto di chiacchiere,

è fatto di cose concrete.

 

Certo l'Invitato non viene mai a mani vuote, viene sempre a dare. Potremmo dire che la tavola la riempie tutta Lui: il suo amore è così grande che le poche cose che noi abbiamo messo in tavola fanno ridere al confronto di quello che ha portato Lui. E comincia la frase profonda della preghiera del cuore:

 

si sta con lui, si gode della sua presenza,

lo si ringrazia, lo si ascolta

e si sta felici con lui.

 

E' lasciarsi amare!

 

Si chiede anche?

Certo, soprattutto si chiede la fedeltà per l'oggi.

Dammi un cuore grande e generoso per oggi,

perchè domani ci sarà la preghiera di domani.

 

Il nostro amore si deve fare concretezza.

Se il pentimento era vero, il dono di conversione è pronto,

ma siamo realisti e

chiediamo la conversione dell'oggi e non quella di domani. 

 

 

La preghiera, o è amore fatto di concretezza, o è inganno ed illusione. Dobbiamo crearci una mentalità corretta che non abbia paura di smantellare ciò  che va smantellato.

Come allenarci a far diventare amore la nostra preghiera?

Formazione al silenzio

Anzitutto è necessario formarci al silenzio.

Chi ha paura del silenzio non si forma alla preghiera profonda. Silenzio esteriore ed interiore.

E' necessario l'allenamento al silenzio del fisico: essere calmi, rilassati, padroni del nostro corpo durante la preghiera.

"Adesso, se volete evitare di essere distratti nella preghiera, liberate il vostro cuore da tutto ciò che vi pesa, tutto ciò che vi usa preoccupazione o sofferenza: attraverso tali pensieri, infatti, Satana cerca di sviarvi per non farvi pregare. Quando pregate lasciate tutto, lasciate tutte le preoccupazioni e i rimorsi dei peccati. Se vi lasciate prendere da questi pensieri, non riuscirete a pregare. Scrollateveli di dosso, metteteli fuori di voi prima della preghiera. E durante la preghiera non lasciate che ritornino in voi e vi siano di impedimento o di disturbo al raccoglimento interiore. Rimuovete dal vostro cuore pure i più piccoli motivi di disturbo, perché il vostro spirito può perdersi anche per una piccolissima cosa. Infatti, una cosa piccolissima si congiunge ad un’altra cosa piccolissima e queste due insieme formano qualcosa di più grande che può rovinare la vostra preghiera. State attenti, e fate in modo che nulla rovini la vostra preghiera e di conseguenza la vostra anima. Io, come vostra madre, voglio aiutarvi. Niente di più."


E' importante scegliere un luogo adatto dove possa avvenire questa concentrazione profonda e calma in Dio.


E' importante far pregare anche il corpo.


"Mettetevi a sedere. Il corpo deve essere fermo, gli occhi raccolti in Gesù. Lasciate da parte ogni altra preoccupazione o desiderio."

 

 

La preghiera è gioia perché è l'incontro con Dio infatti quando non mi "abbandono" nella preghiera, ma ripeto le formule cercando solo di concentrarmi... alla fine non ho la gioia. A volte invece dopo la preghiera sperimento una gioia strana... che sembra non si sappia da dove viene, ma se ti fermi e rifletti viene dalla preghiera che hai fatto, perché il cuore sa cosa desidera, sa cosa gli fa bene, sa di cosa ha bisogno e lo trova nella preghiera: Dio.

Infatti dice S. Agostino "Tu ci hai creati per Te e il nostro cuore non trova pace finché non riposa in Te"

 

Attenzione la preghiera del cuore non è una preghiera sentimentale. Per pregare col cuore dobbiamo far partecipare tutto noi stessi, cioè i pensieri, i desideri, le intenzioni, il corpo, lo spirito, non so esprimere bene questo pensiero, ma vorrei dire con tutto noi stessi.

 

Ma in questo incontro è fondamentale l'ascolto, il silenzio, abbiamo bisogno anche di ascoltare oltre che parlare sempre, e noi siamo abituati  a parlare, spesso abbiamo paura del silenzio, paura di non sapere cosa dire, paura di non sentire niente, paura del vuoto, del nulla.

 

Quando preghiamo il Rosario nelle famiglie consigliamo a tutti di pregare sottovoce, senza la solita fretta, e fra un mistero ed un altro lasciamo dei silenzi che vanno da 30 secondi a un minuto che aiutano a concentrarsi e anche a comprendere che  dobbiamo sperimentare un ascolto "interiore", bastano pochi attimi di silenzio durante la preghiera e senti la pace scendere nel cuore, soprattutto durante il Rosario, preghiera litanica, che ti porta a parlare tanto, a volte alla fretta per finire, quando fai silenzio per qualche attimo senti subito un silenzio pieno della voce di Dio, senti che ti rilassi, fai un sospiro e - entri  nella preghiera - .

 

Pace

 

Testi virgolettati tratti dalle rivelazioni private (non ancora approvate dalla Chiesa) ai veggenti di Medjugorje