THE UNCLE BUCK LIFE
II 16 agosto del 1920 nasce ad Andernach, presso Colonia. Due anni dopo si trasferiva a Los Angeles con i genitori. Martoriato sin da bambino dal padre che gli infliggeva dure lezioni con colpi violenti con la stringa di cuoio che si usa per affilare i rasoi, con i pretesti piu' assurdi (ciuffi di erba lasciati piu' lunghi degli altri nel giardino di fronte casa; aver lasciato nel piatto qualcosa da mangiare; aver risposto ai genitori con tono non consono e non reattivamente etc); indicato dai coetanei come un diverso, un individuo debole a causa del suo status di povero, di immigrato teutonico, a peggiorare il tutto ci si aggiunse un'acne molto diffusa che contrubui' a chiuderne ermeticamente la personalità.
stile di narratore crudo, schivo ed irrispettoso. (Come posso scrivere cose carine se attorno a me, da sempre vedo solo merda?)
HOMEPAGE
HOMEBUCK operaio in un macello; volantinaggio pubblicitario per strada e porta a porta (ma anche direttamente nei bidoni dell'immondizia); magazziniere etc. Cambia decine e decine di lavori ma nel frattempo comincia a scrivere, tra un licenziamento e l'altro. a tritarne il fegato elo stomaco. Un giorno torna a casa e trova il padre imbestialito a causa della sua disoccupazione permanente e dal suo rapporto con l'alcool, che sta' lanciando in giardino i suoi indumenti, la sua macchina da scrivere e specialmente i suoi fogli dattiloscritti. Non tornera' piu' dai suoi genitori ma " citera' " il padre ed il suo cinico e violento comportamento nel racconto "Il funerale di
mio Padre" svariati anni dopo. partecipa a risse, dorme dove capita, spesso si sveglia derubato, dolorante e tumefatto senza sapere cosa sia successo il giorno precedente, gli viene " naturalmente " facile farsi scartare alla visita di leva, dove viene giudicato per quello che forse era: un lucido, irriverente pazzo scatenato.
Riesce a sopravvivere per lunghi periodi e con alterne fortune, recandosi all'ippodromo di Santa Monica con cadenza regolare, riuscendo a vincere quel poco che di volta in volta gli permetteva di comprare da bere e da fumare, di mettere la benzina per andare all'ippodromo e ritentare la fortuna. Per anni è stata la sua vita, per anni le sue donne ed i suoi amici (un vero parolone questo per lo zio Buck) li ha conosciuti negli ippodromi; per anni l'ippodromo è stato al centro dei suoi pensieri ed il suo giornale quotidiano è stato il Racing Form ( giornale
specializzato esclusivamente in Ippica ). riuscira' a durare tanto solo per caso o per la consapevolezza che con lo stipendio statale ci si compra piu' vino che con i soldi vinti alle corse.... Comincia a veder pubblicato qualche suo racconto sui periodici underground losangelini, il pubblico comincia a conoscerlo in larga scala e a seguirlo nella rubrica " Taccuino di un vecchio sporcaccione "
per il settimanale Open City nei primi anni '60............. fara' fortuna a fasi alterne, non navigherà mai nell'oro durante la sua vita, ma nel suo frigorifero non manchera' mai una pinta di birra o di wiskey; la dispensa dei generi alimentari magari piangera' miseria ma la bevanda sara' sempre li', pronta e fresca al punto giusto per essere bevuta..........ora, adesso, all'istante e senza mai pensare al dopo,
al domani, al futuro..... altri hanno letto i suoi racconti sorridendo e ammiccando e lo hanno amato incondizionalmente tanto da condividere il suo modo di vivere e di vedere la vita sino alla fine. che brilla nel cielo, che ci illumina il cammino e che ci dice che forse la logica non è la sola strada da seguire.............
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