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Sono state rinnovate le R.S.U. alla Nestlè di Parma.
La Flai Cgil ha ottenuto la maggioranza assoluta di voti e di seggi.
Flai CGIL   6 eletti
Fai Cisl      3 eletti
Uila UIL     2 eletti

Parma 4 giugno 2002

In Emilia Romagna si stanno moltiplicando le iniziative della Cgil e delle sue strutture contro la trattativa per la modifica dell’art. 18, contro l’ulteriore precarizzazione del lavoro, a sostegno invece dell’allargamento dei diritti. Tutto ciò coerentemente con le azioni di lotta già effettuate finora e in vista di ulteriori momenti di mobilitazione, che nella nostra regione culmineranno nello sciopero generale regionale di quattro ore proclamato dalla Cgil per l’11 luglio. In tutte le categorie si sta effettuando una grande campagna di assemblee con l’utilizzo di ore di sciopero, mentre in molti territori sono in programma gli attivi dei delegati e quadri sindacali, per rendere più capillare possibile l’informazione dei lavoratori e rafforzare il consenso alle azioni di lotta.

La Fiom regionale, nell’ambito di una decisione di sciopero degli straordinari già assunta sul piano nazionale, promuove tre “sabati di presidio” delle portinerie, davanti alle imprese più significative, nelle giornate di sabato 22 e 29 giugno, poi sabato 13 luglio.

A sua volta la Flai regionale promuove nelle aziende dell’agroindustria, che attualmente vivono una fase di picco stagionale, lo sciopero degli straordinari e i “sabati di presidio” per il 29 giugno e il 13 luglio, mentre altre categorie stanno predisponendo analoghe iniziative nei territori.

“La battaglia per la difesa, l’estensione e la conquista dei diritti – sottolineano Fiom e Flai regionali – oggi passa anche attraverso comportamenti coerenti all’interno delle singole imprese, quindi questa mobilitazione ha anche lo scopo di costringere le imprese a riflettere sulle condizioni di tensione che inevitabilmente la riduzione dei diritti voluta da confindustria e governo provocherebbe nelle relazioni sindacali a tutti i livelli, e quindi anche all’interno delle aziende.”Bologna, 20 giugno ’02

m.g.

 
O.d.G. C.D. FLAI-CGIL Reggio Emilia
su terrorismo e democrazia



Il direttivo della FLAI-CGIL di R.E. riunitosi per discutere della situazione di scontro sociale forte in corso nel paese valuta con estrema preoccupazione la puntuale apparizione di "notizie" e dicherazioni relative a presunte affermazioni del Prof. Marco Biagi, barbaramente assassinato da mani ancora ignote.
E' un fatto che l'invio di questi documenti informatici a un quotidiano segua un crescendo di attacchi personali da parte di politici ed esponenti del governo alla nostra organizzazione e al suo segretario generale S. Cofferati.

Esprimiamo piena solidarietà al Compagno Cofferati per questo attacco a lui e all'intera CGIL con mezzi indegni e pericolosi.

Esponenti della nostra organizzazione sono da sempre nel mirino del terrorismo e della crimininalità organizzata per il ruolo di difesa della legalità e della giustizia sociale che spesso devono sostenere in condizioni difficili.

Un attacco di tale portata in questa decisiva e delicata fase che ci vede promotori di uno scontro sociale fortissimo ma condotto in termini civili e pacifici ha come obbiettivo di indebolire il nostro ruolo e togliere di mezzo sporcandole di sangue le posizioni assunte con coerenza dalla CGIL e dal suo segretario e da parecchi milioni di cittadini.

Chiediamo agli organi dello stato e al governo di intensificare le indagini sugli omicidi dei Prof. Biagi e Dantona e di avviarne una seconda, seria, sulla incredibile indifferenza delle autorità (in)competenti sulle scorte che ha facilitato il compito dei Killer.

Aspettiamo con piacere il nostro segretario Generale a Reggio Emilia il 7 Luglio per ricordare i lavoratori uccisi dalla violenza repressiva (42 anni fa) mentre manifestavano in difesa dei diritti e della democrazia.


Reggio Emilia 28/06/2002.
COMUNICATO STAMPA

Nei settori delle Conserve Animali e Vegetali di Parma si stanno effettuando 2 ore di Sciopero in risposta all’irresponsabile accordo siglato da CISL e UIL.
Le 2 ore di oggi fanno seguito alle 2 ore effettuate ieri, Giovedì 4 Luglio, nei grandi gruppi alimentari che hanno visto un’adesione importante dei lavoratori, compresi gli iscritti alle altre organizzazioni sindacali; Barilla 100% - Star 80% - Nesltè 98% - Eridania 90% (Parmalat e Heinz hanno proclamato 8 ore di sciopero per l’11 Luglio)
La Flai Cgil di Parma dichiara che lo SCIOPERO di 4 ore di Giovedì 11 Luglio verrà esteso a tutta la giornata (8 ore) e verranno effettuati i presidi di fronte alle aziende più significative, oltre a predisporre i pullman per favorire la partecipazione alla manifestazione provinciale.
Continuerà la campagna di assemblee (164 ad oggi) per informare correttamente i lavoratori.

APPRENDIAMO IN QUESTE ORE CHE CISL E UIL CONSULTERANNO I LORO GRUPPI DIRIGENTI; E I LAVORATORI?

Segreteria Flai Cgil Parma

Venerdì, 5 Luglio 2002

 
   
 
COMUNICATO DELLA SEGRETERIA FLAI CGIL DI REGGIO EMILIA SULL'ASSASINIO DEL GIOVANE LAVORATORE ISMAIL JAOUADI


Le ultime vicende legate all'omicidio del giovane lavoratore tunisino fanno emergere un quadro inquietante e preoccupante sulle nuove realtà del lavoro in affitto.

La spinta di questi anni alla ricerca della competitività basata sulla riduzione dei costi (e in modo particolare il costo del lavoro) ha creato un terreno fertile per il proliferarsi di realtà lavorative che rispondessero a pieno a questi requisiti.

I fenomeni di esternalizzazione e di terziarizzazione del lavoro hanno investito in questi anni, e continuano a farlo tutt'oggi, molti processi produttivi sia nel settore delle carni, ma più in generale in tutto il comparto agroalimentare.

Le lavorazioni che prima veniva eseguite da lavoratori dipendenti delle aziende madri, oggi vengono fatte da queste realtà di lavoro in affitto perchè costano molto meno.

E qui emerge il primo di tanti perchè; perchè quel lavoro in affitto costa meno?

Le risposte sono varie a partire dalle condizioni legislative di queste realtà produttive, dalle loro regolamentazioni normative e dalle assenze contrattuali. Ma tutto ciò non basta. E qui emerge il lato oscuro e inquietante del lavoro in affitto: le retribuzioni " in nero " e la conseguente evasione contributiva e fiscale. Queste sono le cose che abbiamo, anche in passato, denunciato, ma i tragici fatti di questi giorni vanno ben oltre.

Il presunto movente dell'omicidio, le cose che nessuno doveva sapere e nessuno doveva dire, si verificano dove la deregolamentazione del lavoro ha abbondantemente superato ogni limite. Dove il controllo è complicato, dove le condizioni sono funzionali a quel sistema e le responsabilità sono decentrate.

Ovviamente non si può fare di ogni erba un fascio, ma neanche si può marginalizzare l'accaduto.

Da anni l'attività contrattuale nazionale e provinciale del Sindacato ha cercato di arginare questo fenomeno degenerativo, affiancandolo a problemi che non sono solamente riconducibili alle condizioni vissute da quei lavoratori e alla qualità del lavoro che svolgono (meno diritti e meno sicurezza), ma anche alla qualità e al controllo dei prodotti e alla relativa sicurezza alimentare dei consumantori; tema questo negli ultimi tempi altamente dibattuto in molte sedi e nell'opinione pubblica.

L'omocidio del giovane tunisino non è un "caso", non è solo un episodio drammatico che va affrontatocome tale, ma bensì il risvolto di un vero modello sociale che in questi anni si è via via consolidato.

Un modello che se lasciato al suo corso, senza un intervento forte e coordinato, rischia di non avere mai fine, continuando a cercare, al ribasso, le ulteriori correzioni al proprio modello, siano esse lecite e non lecite.

Il problema è complicato, ma va affrontato tempestivamente e risolutamente. Noi, il Sindacato dei lavoratori, siamo come sempre interessati a fare la nostra parte sia sul piano contrattuale che sul piano del controllo e della denuncia. Ma non possiamo rimanere isolati, come è avvenuto fino ad oggi, ad affrontarlo. E' venuto il momento che tutte le forze sane della società affrontino insieme, in modo coordinato, i problemi che si nascondono dietro alla precarietà delle condizioni del lavoro in affitto. Vi sono questioni di rispetto delle tutele e dei diritti di quei lavoratori, ma vi è anche una questione di libertà, perchè quei lavoratori, quei cittadini, non sono liberi.

Per tutto ciò, rivolgiamo un appello alle autorità, alle forze politiche e sociali della nostra provincia, per la costituzione di un tavolo comune che affronti tutti gli aspetti di questo mondo sommerso. E contemporaneamente rivolgiamo un appello ai lavoratori che vivono in questo mondo sommerso e parallelo al nostro, perchè comincino a collaborare con le autorità, con le organizzazioni sindacali, con chi è in grado di aiutarli ad emergere dalla loro condizione di precarietà e di negazione dei diritti e delle libertà che ne conseguono.

 

la Segreteria FLAI CGIL di Reggio Emilia

 
COMUNICATO STAMPA
Contro una nuova guerra in qualunque modo:
presa di posizione della CGIL Emilia Romagna

Le iniziative che in tutto il mondo hanno ricordato il criminale attentato terroristico dell’11 settembre 2001 hanno evidenziato che gli Stati Uniti stanno preparando una nuova guerra e un nuovo tipo di guerra.
Dopo la guerra” umanitaria” che si è particolarmente espressa nella ex Jugoslavia si teorizza un nuovo tipo di guerra: la guerra “preventiva” anche al di fuori di una decisione delle Nazioni Unite. Non è bastato il fatto che in Afghanistan gli Stati Uniti insieme alla Gran Bretagna abbiano mal sopportato le ingerenze dell’Onu; oggi si afferma chiaramente che se l’Onu non decide di legittimare l’attacco all’Iraq essi lo faranno da soli, dando un colpo mortale alla speranza di avere nelle Nazioni Unite un centro regolatore delle controversie internazionali avendo come riferimento costante la ricerca e il consolidamento della pace nel mondo.
Fermo restando la nostra contrarietà verso una nuova guerra IN QUALUNQUE MODO, ciò apre uno scenario del tutto nuovo che vede un paese, forte della sua potenza militare, erigersi a giudice inappellabile della politica di altri paesi e che, se lo ritiene, si arroga la possibilità di attaccare militarmente in modo preventivo.
Ovviamente tali considerazioni non tolgono nulla alla necessita che l’Iraq accetti le risoluzioni dell’Onu circa gli ispettori e le armi di distruzione di massa.
La CGIL Emilia Romagna ritiene inoltre che tutto lo scacchiere mediorientale sia a fortissimo e crescente rischio di instabilità e che solo la risposta politica della comunità internazionale e non la guerra possa invertire questa tendenza. Occorre anche attentamente considerare che una guerra all’Iraq coinvolgerebbe inevitabilmente altri paesi dell’area e l’insieme dell’area islamica nel mondo allargando fortemente il pericolo di estensione del conflitto e di terrorismo. Sulla base di queste valutazioni la CGIL Emilia Romagna chiede al Parlamento Italiano e alla Unione Europea di esprimere una posizione di contrarietà alla guerra che si sta preparando, così come giudicammo e continuiamo a giudicare sbagliati i bombardamenti e la presenza di truppe italiane in Afghanistan.


Segreteria CGIL Emilia Romagna


Bologna, 13 settembre ’02
 

FAI-CISL         FLAI-CGIL          UILA-UIL  

EMILIA ROMAGNA

 

 

SCIOPERO DI 8 ORE

 

VENERDI 20 SETTEMBRE 2002

PER I DIPENDENTI DELLE AZIENDE DI PANIFICAZIONE ADERENTI A FEDERPANIFICATORI

 

Per il rinnovo della parte economica del CCNL 2002-2004

 

·       Le altre associazioni, Assipan Confcommercio e Fiesa Confesercenti hanno già provveduto a rinnovare il CCNL sulla base delle regole contrattuali e del protocollo del luglio 93

·       Federpanificatori al contrario ha opposto motivazioni pretestuose che hanno portato alla rottura della trattativa.

·       Pertanto FAI FLAI UILA invitano i lavoratori a partecipare compatti all’iniziativa di sciopero, per rivendicare il diritto al contratto e alla difesa del potere di acquisto dei salari.

 

Lavoratori e lavoratrici scioperate e partecipate ai presidi territoriali che verranno organizzati davanti alle sedi locali di Federpanificatori

 

 

Oggetto : Sospensione sciopero

 

                Comunicato delle Segreterie nazionali FAI – FLAI – UILA sul II biennio contratto panificatori.

 

            La Federpanificatori il 18 settembre 2002 ha comunicato alle Segreterie Nazionali la calendarizzazione dell’incontro per chiudere la vertenza  per il rinnovo della parte economica del II biennio del CCNL panificazione. Ciò sulla base di un mandato a trattare superando gli irrigidimenti di principio che sino ad ora hanno bloccato le trattative. Sulla base di quanto comunicato come Segreterie Nazionali riteniamo opportuno sospendere lo sciopero proclamato per venerdì 20 settembre p.v. augurandoci che alle dichiarazioni (che comunque rappresentano una svolta) segua la firma dell’intesa il 24 settembre 2002 data fissata per l’incontro.

 

            La delegazione trattante FAI – FLAI – UILA è convocata per il 24 alle ore 15.30 presso il Salone della Federpanificatori in Via Alessandria 159/c – Roma.

 

COMUNICATO STAMPA

 

Oggetto: Elezioni Rappresentanze Sindacali Barilla

 

Si sono svolte le elezioni per il rinnovo delle rappresentanze sindacali della Barilla.

Come è noto si è presentata la sola CGIL, visto il rifiuto all’ultimo momento di CISL e UIL di presentarsi al voto dei lavoratori, dopo avere avviato unitariamente tutta la procedura.

 

La CGIL ha raggiunto un risultato storico di voti:

 

Elezioni 1999

                                       CGIL             CISL             UIL

Rubbiano                      82                     55                   41                                              

Pedrignano                 429                   228                 101

 

Elezioni 2002

                                       CGIL             CISL              UIL

Rubbiano                     162

Pedrignano                  651

 

Il risultato elettorale premia il lavoro svolto dalla Flai Cgil e dai delegati nel corso di questi anni ed impegna la nostra organizzazione ed i delegati che saranno eletti al rispetto del programma presentato ai lavoratori.

 

Il successo della CGIL (che passa da 501 voti del ’99 agli 813 del 2002 a fronte di una diminuzione dei dipendenti) conferma la volontà dei lavoratori di mantenere strumenti democratici di rappresentanza e dimostra il consenso che la nostra organizzazione ha raggiunto anche in Barilla sulle scelte di carattere aziendale, locale e nazionale.

 

 

                                                                        Antonio Mattioli

                                                                  Seg. Gen. Flai Cgil Parma

 

PER ULTERIORI INFORMAZIONI.

Segreteria : 0521-297669

Mattioli: 348 - 4723873

 
Agli organi di stampa e informazione

COMUNICATO STAMPA


Venerdì 27 settembre “Una firma, una festa” per i diritti:
le iniziative Cgil in programma in Emilia Romagna


Sono 23 le manifestazioni in programma in tutta l’Emilia Romagna dopodomani, venerdì 27 settembre, a sostegno della campagna di raccolta firme per la petizione Cgil “DUESIDUENO” in difesa dell’art. 18 e per l’estensione dei diritti e delle tutele del lavoro. La grande giornata di mobilitazione nazionale della Cgil, chiamata “una firma, una festa”, sarà caratterizzata in serata, nelle piazze delle città capoluogo, da un collegamento in diretta via satellite con Roma, per l’intervento del nuovo leader Guglielmo Epifani e il concerto di Giuliana De Sio. Attorno a questo evento anche in Emilia Romagna la Cgil ha organizzato feste e incontri conviviali nelle piazze, invitando i cittadini a firmare la petizione. Fin qui le firme raccolte in regione sono 400.000 e la giornata di venerdì servirà a dare nuovo slancio alla campagna per raggiungere gli obiettivi prefissati, ma anche a preparare l’importante appuntamento dello sciopero generale proclamato dalla Cgil per il 18 ottobre. Inoltre, considerati i drammatici sviluppi del conflitto in Medio Oriente, sono previsti all’interno delle iniziative spazi particolari sui temi della pace, attraverso striscioni, volantini, testimonianze.
Questo il panorama complessivo delle manifestazioni di venerdì in territorio regionale.

BOLOGNA – Due le piazze in festa: in piazza Unità, nel quartiere popolare e multietnico a ridosso del centro, la festa più tradizionale, con inizio alle 20,30 (“tutti insieme con crescenta e mortadella”) e collegamento via satellite da Roma; alle 22 in piazza Verdi, cuore della città universitaria, incontro su “sapere e diritti” con rappresentanti della segreteria nazionale Cgil, del mondo della cultura e dello spettacolo.

MODENA – In piazza Torre, a partire dalle 19, “aperitivo con parmigiano e lambrusco”, poi performance di gruppi musicali e giocolieri. Al banchetto della raccolta firme appuntamento con personalità della politica e della cultura: è prevista per esempio la presenza e l’adesione di pittori modenesi di grande fama, quali Franco Vaccari, Giuliano Della Chiesa, Carlo Cremaschi, mentre si segnalano tra le firme fin qui raccolte quelle di un gruppo particolarmente numeroso di personaggi dello spettacolo come Claudio Bisio, Sabina Guzzanti, i Gemelli Ruggeri, Vito, Giobbe Covatta, Daniele Luttazzi, Paolo Hendel e altri.

REGGIO EMILIA – In piazza della Vittoria, alle 19, “gnocco, salame e vino per tutti”; dopo il collegamento diretto da Roma con Epifani è previsto alle 21 il concerto di Daniele Sepe.

PARMA – La festa si sviluppa tra il piazzale della camera del lavoro e i suoi locali interni: appuntamento alle 20 con una fetta di torta e un bicchiere di vino, poi nel salone “collegamento con tutte le piazze d’Italia”.


PIACENZA – L’iniziativa si apre alle 17, in piazza Cavalli, con la parte più politica che comprende diversi interventi di sindacalisti e personalità; dalle 18 musica e degustazione di salumi tipici piacentini; dopo il collegamento satellitare la festa prosegue all’insegna del grande rock.

FERRARA – Ore 18 in piazza Trento Trieste animazione del Teatro Nucleo, poi musica e collegamento via satellite.

RAVENNA – In piazza del Popolo, dalle 19, esibizione di gruppi musicali e degustazione di vini e prodotti tipici, “tra il dolce e il salato”.

FORLI’ – La camera del lavoro ha deciso per una “festa diffusa” nelle 13 piazze principali di tutti i comuni della provincia, “con piadina, ciambella, vino e musica” a partire dalle ore 17 di venerdì. Inoltre è già in programma sabato 5 ottobre un’altra grande festa, sempre finalizzata alla raccolta firme, realizzata in collaborazione con l’UDS: nella sala S. Caterina dell’Università, pomeriggio in musica con i numerosi gruppi rock degli studenti.

CESENA – In piazza del Popolo, dalle 19 alle 23, “ciambella, crostata, vino e sangria”; sotto la parola d’ordine “i diritti sono l’essenza della libertà”, sono previsti interventi e testimonianze di Emergency e Commercio equo e solidale, cui seguirà un concerto di vari gruppi musicali.

RIMINI – Alla Vecchia pescheria, dalle 19 alle 23, “musica, porchetta, vino e…firme per tutti”.


Con richiesta di pubblicazione, cordiali saluti

UFFICIO STAMPA CGIL REGIONALE

Mayda Guerzoni

Bologna, 25 settembre ’02

 
 CIRIO DEL MONTE I SINDACATI DENUNCIANO COLLASSO ATTIVITA'
 
Roma, 3 feb. - (Adnkronos) - Dodici ore di sciopero negli stabilimenti Cirio: 4 giovedi' prossimo, durante il Cda con un presidio di fronte agli uffici della societa', e 8 il giovedi' successivo, 13 febbraio. Le hanno proclamate unitariamente i sindacati. Gli effetti della crisi finanziaria della Cirio stanno arrivando a incidere sull'attivita' industriale: ''il Coordinamento Nazionale delle RSU del Gruppo Ciro-Del Monte Italia -si legge in una nota- denuncia il collasso degli stabilimenti industriali, costretti oramai a non potere piu' produrre a causa del blocco delle forniture e della logistica per effetto della mancato erogazione del prestito-ponte da parte del sistema bancario. In analoga crisi versano le altre attivita' del Gruppo quali l'azienda agricola 'La Fagianeria' ed il Centro Ricerche''.
(Sec-Ant/Zn/Adnkronos)
 
03-FEB-03
16:03
 

 

COMUNICATO STAMPA: IL 21 FEBBRAIO SCIOPERO DELL’INDUSTRIA E DELL’ARTIGIANATO: contro il declino economico e produttivo del nostro paese serve un'altra fase di politica industriale anche per l'Emilia Romagna

 

Il 21 febbraio la Cgil ha proclamato uno sciopero generale di 4 ore dei settori produttivi dell’industria e dell’artigianato. Perché il declino del nostro paese, che la Cgil denuncia da tempo, non è inevitabile. Se l’Italia declina non è per una condanna divina ma è il frutto di decisioni miopi e di scelte sbagliate: da parte di imprenditori che non hanno più il coraggio di investire sul futuro delle proprie aziende; da parte di un governo troppo impegnato a pensare ai propri interessi per occuparsi di quelli del paese.

La situazione contingente in Emilia Romagna, pur migliore che in altre zone del paese, ci mostra un quadro di pesante e durevole stagnazione, lo dimostrano anche i dati sull’andamento della cassa integrazione guadagni e quelli sulle sospensioni nei settori artigiani, con alcuni punti di crisi e aspetti critici.

In particolare le ricadute anche in regione della crisi Fiat, con gli effetti sui settori dell’indotto, oltre a quelli diretti come nel caso della Magneti Marelli; le difficoltà nel settore del motociclo; la crisi di prospettiva dei poli chimici, per la volontà manifestata e in via di realizzazione dell’ Eni di uscire della chimica di base, che a partire dalla vendita degli impianti degli “elastomeri” (gomme) a Ravenna, produrrebbe ulteriori riduzioni anche a Ferrara; la situazione critica della Cirio/Del Monte, in particolare per il mantenimento dell’insieme dei punti produttivi a Modena e Piacenza; la crisi della ex-Eridania a Ferrara e Piacenza, i problemi del settore avicolo (Aia, Amadori, Arena), per citare i casi più evidenti, potrebbero mettere in discussione alcune migliaia di posti di lavoro.   

Dal punto di vista più strutturale, l'andamento economico del 2002 in Emilia Romagna, conferma un andamento generale che si mostra in linea, o addirittura al di sotto, dell'andamento nazionale, rispetto ai risultati di almeno un decennio in cui l'Emilia Romagna si è collocata a livelli nettamente superiori a quelli nazionali, come si evince dal recente rapporto di Unioncamere.

Il rapporto indica 4 criticità del sistema regionale caratterizzato dalla presenza di piccole e medie imprese: la dimensione (troppo piccole); l'innovazione (poche ad alto contenuto tecnologico); l'internazionalizzazione (solo il 9% è radicata sui mercati esteri); la coesione sociale e la qualità del lavoro (intendendo con questo, la divaricazione tra offerta  di lavoro e domanda da parte dei cittadini della nostra regione, con saldi negativi per alcune figure professionali e quindi un ulteriore incentivo all’immigrazione).

Da queste considerazioni Unioncamere arriva alla conclusione che "le tradizionali politiche di incentivazione basate su ambiti territoriali non funzionano più. Bisogna guardare alla rete, ai raggruppamenti...".

Un rilancio della qualità strutturale dello sviluppo nella nostra regione

Queste analisi e considerazioni convergono, in buona misura, con le valutazioni che abbiamo espresso nel documento del nostro direttivo regionale "Oltre il buon governo", dove indicavamo la necessità di agire prevalentemente su tre filoni: la scelta della "via alta" dello sviluppo e quindi promuovendo in modo determinato la scelta della qualità e dell'innovazione, soprattutto nei prodotti (anche recuperando il ruolo strategico della ricerca e della formazione); la valorizzazione e qualificazione del lavoro per rendere praticabile la qualità e l’innovazione, quindi procedendo all’estensione dei diritti contro tutte le forme di precarietà; l'assunzione coerente dello sviluppo ambientalmente e socialmente sostenibile, quindi con l'uso razionale di tutte le risorse naturali.

Naturalmente, per un rilancio della qualità strutturale dello sviluppo, occorrerebbe innanzitutto  una inversione di tendenza rispetto alle scelte nazionali del governo centrale, ad esempio con la finanziaria (i tagli alla spesa sociale, alla ricerca, ecc.) e con le deleghe sulla deregolamentazione del mercato del lavoro; sia rispetto a quelle delle associazioni imprenditoriali, nelle loro diverse articolazioni, che, anche in Emilia Romagna, egualmente mirano a competere su un basso costo del lavoro e sulla riduzione delle tutele per il lavoro.

Oltre alla continuazione dell’iniziativa contro le scelte di politica economica  del Governo  e il contrasto agli effetti delle deleghe governative (a partire dalla 848), pensiamo che per invertire queste politiche sia possibile e necessario agire anche dal contesto regionale. Da qui la proposta della costruzione di un'altra fase della politica industriale per l'Emilia Romagna, che come CGIL dell'Emilia Romagna intendiamo avanzare (e che intenderemmo articolare con il contributo dell'intero movimento sindacale regionale).

Crediamo sia necessario un nuovo ruolo della programmazione regionale per intervenire sui settori strategici e sulle vocazioni territoriali prioritarie, e contemporaneamente per far sì che l’insieme delle scelte pubbliche e private siano finalizzate all’incremento della qualità strutturale dei sistemi produttivi, dei servizi e  territoriali.

Indubbiamente nuove politiche pubbliche di sostegno all'innovazione sono necessarie soprattutto in una realtà di piccole e medie imprese che, generalmente, non possono essere in grado, singolarmente prese, di accedere al necessario livello di ricerca e sviluppo, per stare ai livelli più avanzati di innovazione dei prodotti e dei servizi.

Analogamente, sul versante delle imprese, per intraprendere la via della qualità e dell’innovazione vanno superati sistemi di arretratezza gestionale e implementati livelli di integrazione e creazione di reti tra le aziende che collaborino in vario modo, anche su base paritaria, implementando esperienze di coprogettazione e coproduzione, e non solo nel tradizionale rapporto azienda leader/subfornitore.

Per la verità da parte di alcune aziende, almeno in alcuni settori, comincia a farsi strada la consapevolezza della necessità di questi interventi.

Ma per rendere possibili ed efficaci queste trasformazioni è necessario che vengano anche rese coerenti diverse altre politiche in diversi ambiti ( ruolo della formazione; efficacia del governo pubblico dei servizi per l'impiego; tutela del lavoro ed estensione dei diritti superando la diffusa precarietà; modelli di organizzazione del lavoro che valorizzino la qualità del lavoro e le professionalità; adeguati sistemi di relazioni sindacali).

Questi ultimi aspetti, che interessano in sostanza il lavoro e la sua qualità, invece non sono quasi mai presi in considerazione dal sistema delle imprese, le quali preferiscono piuttosto scaricare le criticità su una maggiore flessibilità e precarità del lavoro, oltre che sulla richiesta di maggiori contributi pubblici.

Ecco allora che noi crediamo che nella progettazione di queste politiche dovrà essere definito anche un diverso funzionamento dei meccanismi di incentivazione e sostegno alle imprese.

Non mettiamo in discussione l'entità delle risorse, peraltro molto rilevante (se si comprende anche la formazione si tratta del 10% del bilancio regionale, circa 1 miliardo di Euro), che a vario titolo sono trasferite alle imprese, ma piuttosto la loro finalizzazione e l'efficacia con gli obiettivi dichiarati.

Non dovrà essere possibile per il futuro il semplice trasferimento di benefici economici dalla pubblica amministrazione al sistema delle imprese, senza che lo stesso si renda promotore di ricerca di soluzioni innovative, di nuova generazione, in particolare rispetto all’innovazione dei prodotti, alla qualificazione e alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro, alla coerenza rispetto a obiettivi di sviluppo sostenibile, nell’ambito dei diversi sistemi produttivi locali.

L'occasione potrebbe essere la predisposizione del prossimo piano triennale delle attività produttive finalizzando tutte le risorse non vincolate ad altri interventi e a normative nazionali e comunitarie a sostenere una transizione di massa del grosso delle attività imprenditoriali verso un processo di "crescita eccellente e responsabile". Questo processo potrebbe avvenire dando applicazione allo studio di fattibilità già commissionato dalla Regione per la certificazione sociale, nell'ambito della definizione di un "marchio di qualità sociale".

Queste novità nelle politiche di incentivazione dovrebbero andare di pari passo con la definizione di alcuni interventi normativi e legislativi (in parte già previsti) per sostenere la qualità dello sviluppo (applicazione legge sulla ricerca e i trasferimenti tecnologici; ruolo di ERVET; rilancio iniziativa su