I
Sistemi di certficazione per la qualità e per la sicurezza
alimentare
Autocontrollo
dell'igiene degli alimenti e sistema HACCP
L'Unione Europea ha introdotto l'obbligo,
per le imprese operanti nel settore alimentare, di attuare
un'azione sistematica d'autocontrollo dei rischi igienico-sanitari,
allo scopo di prevenirli e di fornire documentata assicurazione ai
clienti, ai consumatori ed alle autorità pubbliche incaricate del
controllo ufficiale degli alimenti.
Prevenzione
Alla tradizionale verifica operata sul
prodotto, durante o alla fine del processo, si affiancano
controlli orientati a prevenire che i rischi di contaminazione
degli alimenti si determinino. Da un comportamento reattivo (che
interviene quando l'evento non desiderato si è eventualmente
realizzato) l'imprenditore è chiamato ad un comportamento
proattivo (che interviene a monte per evitare il pericolo).
Autocontrollo
Attuare le procedure di prevenzione è
compito dell'impresa alimentare. Il controllo ufficiale degli
alimenti verifica soltanto che le scelte effettuate
dall'imprenditore rispondano ai metodi eventualmente indicati
dalla legge e che tali procedure siano effettivamente applicate,
mantenute, aggiornate. L'autocontrollo dell'igiene degli alimenti
serve a razionalizzare le buone pratiche di produzione che ogni
imprenditore adotta. Pur essendo obbligatorio definire ed
applicare un sistema di autocontrollo, il suo contenuto specifico
è lasciato alla libera e responsabile scelta dell'imprenditore
che può avvalersi dei manuali di corretta prassi igienica redatti
dalle organizzazioni del settore e convalidati dal Ministero della
sanità, Direzione Generale per l'Igiene degli Alimenti e la
Nutrizione (D.G.I.A.N.).
Sistema HACCP
Nel caso in cui non vi sia diversa
regolamentazione settoriale, le imprese alimentari devono attuare
l'autocontrollo dell'igiene degli alimenti utilizzando il sistema
HACCP che, secondo la definizione ufficiale, è un sistema che
identifica specifici pericoli e misure preventive per il loro
controllo.
Il sistema Hazard Analysis Critical
Control Point (Analisi del pericolo e controllo del punto critico)
è stato adottato nel 1993 dalla FAO e dall'Organizzazione
Mondiale della Sanità (WHO) nell'ambito della XX Sessione della
Commissione congiunta FAO-WHO del Codex Alimentarius.
Il sistema HACCP consiste
nell'applicazione di sette principi base:
1. identificare i pericoli potenziali
associati alla produzione di un alimento in tutte le sue fasi,
dalla coltivazione, lavorazione, manifattura e distribuzione, fino
al punto di consumo. Valutare la probabilità di evenienza dei
pericoli ed identificare le misure preventive per il loro
controllo;
2. determinare i punti/procedure/passi
operativi che possono essere controllati per eliminare i pericoli
o ridurre la loro probabilità di evenienza - Punti critici di
controllo (CCP);
3. determinare i limiti critici che
possano essere rispettati per assicurare che il CCP sia sotto
controllo;
4. determinare un sistema per il
monitoraggio del controllo del CCP tramite prove programmate od
osservazioni;
5. determinare azioni correttive che
devono essere intraprese quando il monitoraggio indica che un
particolare CCP non è sotto controllo;
6. determinare procedure di verifica che
includano prove supplementari e procedure per verificare che il
sistema HACCP stia funzionando efficacemente;
7. determinare la documentazione inerente
tutte le procedure e tutti i dati da conservare, adeguata a questi
principi ed alla loro applicazione.
La realizzazione del sistema HACCP
aziendale, d'altra parte, necessita di una serie di attività
operative. In particolare, il percorso logico attraverso il quale
è possibile l'implementazione di un sistema di garanzia della
sicurezza e salubrità dei prodotti alimentari si articola in 14
passi così come indicato nello schema di figura 4.
Figura 4 Le fasi di realizzazione del sistema HACCP
L'approccio fondato sui punti critici di
controllo caratterizza il sistema HACCP.
Un punto critico di controllo (CCP) è
qualunque operazione, passo o procedura dove è necessario
predisporre un controllo al fine di eliminare, prevenire o ridurre
a livelli accettabili un pericolo per la sicurezza dell'alimento.
Per l'individuazione dei punti critici di controllo si suggerisce
l'applicazione della tecnica dell'albero delle decisioni che
risponde a quattro domande fondamentali, come indicato nello
schema di figura 5.
Le ISO
9000
Le norme della serie ISO 9000 sono applicate dalle aziende da
ormai più di dieci anni; in questo periodo hanno dimostrato la
loro validità nel ridurre gli inconvenienti e nel razionalizzare
l'attività aziendale.
Le ISO 9000 (vedi figura 2) si
dividono in due filoni: il primo, rappresentato dalle 9001, 9002,
9003, riporta i requisiti essenziali per l'assicurazione della
qualità; il secondo filone, rappresentato dalle 9004-1,2, etc.,
ha lo scopo di fornire un riferimento alla gestione aziendale per
la qualità. Le ISO 9001,2,3 vengono utilizzate come riferimento
per la certificazione dei sistemi qualità aziendali e si
differenziano per i seguenti aspetti:
ISO 9001: definisce un modello di assicurazione della qualità e
copre le attività dalla progettazione, all'approvvigionamento,
alla produzione fino all'assistenza post-vendita;
ISO 9002:è identica alla precedente ma è rivolta alle aziende
che non fanno progettazione;
ISO 9003: definisce un modello di assicurazione della qualità
volto alle prove, controlli e collaudi finali
Le ISO 9004-1, 2, etc., sono guide applicative; tra queste la
9004-1 rappresenta il riferimento principale per la definizione di
un sistema qualità in quanto estende l'ambito di applicazione
oltre le richieste delle norme di assicurazione della qualità e
fornisce le basi per lo sviluppo di un sistema volto alla gestione
totale della qualità
Le ISO 9001,
9002, 9003: criteri fondamentali
Le tre norme di assicurazione della qualità, pur differenziandosi
per gli elementi descritti in precedenza, hanno una base ed una
struttura comune. I requisiti contenuti in tali norme
rappresentano criteri di corretta gestione aziendale, che vedono
la direzione impegnata in prima persona nel definire gli obiettivi
per la qualità e a sostenerne il raggiungimento tramite una
corretta pianificazione di tutti i processi aziendali. Tali
requisiti sono riportati in 20 punti, che, ai fini di una più
facile esposizione, possono essere accorpati in quattro argomenti
principali:
organizzare,
fare,
verificare,
migliorare.
organizzare
la norma, nei diversi punti che si riferiscono agli aspetti
organizzativi, sottolinea in primo luogo il ruolo della direzione
quale elemento fondamentale nella definizione e nello sviluppo del
sistema qualità. Mette in evidenza l'importanza di una puntuale
assegnazione di compiti e responsabilità. Sottolinea il ruolo
dell'uomo e della sua formazione e quello di un efficace sistema
di comunicazione e di trasferimento di informazioni tramite una
corretta gestione della documentazione.
fare
relativamente agli aspetti produttivi, la norma prevede la
gestione controllata degli approvvigionamenti attraverso la
predisposizione di procedure per la selezione dei fornitori e per
le verifiche in ingresso sui prodotti acquistati. La norma prevede
inoltre che siano definiti preventivamente e descritti i processi
produttivi e documentati tutti i dati relativi al processo stesso,
quali ad esempio:
- le caratteristiche degli impianti;
- le materie prime da utilizzare;
- i parametri del processo (tempo,
temperatura, velocità, etc.);
- le modalità operative.
Ai fini di una corretta gestione della
produzione la norma richiede inoltre di definire i controlli da
effettuare, oltre che sulle materie prime anche in fase di
produzione e sul prodotto finale, con strumenti affidabili e
tenuti in perfetto stato di taratura.
verificare
la norma prevede che vengano definiti e messi in atto criteri di
monitoraggio dell'efficacia e dell'efficienza del sistema qualità
aziendale. A tale scopo viene richiesto di individuare,
formalizzare e mettere in atto modalità di gestione degli eventi
negativi nel funzionamento del sistema qualità (la norma
definisce tali situazioni "non conformità") e di
effettuare delle verifiche periodiche su tutto il sistema
aziendale (verifiche ispettive).
migliorare
la norma suggerisce il concetto di miglioramento, richiedendo alla
direzione di riesaminare ad intervalli prestabiliti il sistema
qualità per assicurare la sua continua adeguatezza nel
raggiungere gli obiettivi di qualità previsti. Ai fini del
miglioramento la norma prevede inoltre di analizzare tutte le non
conformità ed i risultati delle verifiche, e di porre in atto
opportune azioni (azioni correttive) per eliminare le cause di
situazioni negative per la qualità. Accanto alle azioni
correttive, la norma, suggerendo un atteggiamento proattivo nella
ricerca del miglioramento, prescrive, infine, di individuare e di
attuare azioni preventive, per eliminare cause di malfunzionamento
potenziali.
Introduzione
alle norme Vision 2000
Nel contesto dell'evoluzione delle Norme UNI EN ISO 9000 si
prospetta un cambiamento notevole per quanto riguarda i principi
ispiratori della nuova revisione UNI EN ISO 9001:2000 (Requisiti)
e UNI EN ISO 9004:2000 (Linee Guida) la cui pubblicazione
definitiva è prevista per Novembre 2000.
Nelle "Vision 2000" trovano
spazio e concretezza i principi di Fiducia e Competitività poiché
sono strettamente legati all'evoluzione dei bisogni e necessità
delle Aziende; il primo poco flessibile che fissa i requisiti e le
esigenze ed il secondo molto dinamico perché strettamente legato
al mercato.
Il fine ultimo della revisione delle
Norme è quello di indicare un percorso che porti, in accordo ai
principi del T.Q.M., verso il vero principio a cui le Imprese
dovranno ispirarsi sempre di più cioè l'Eccellenza;
concretamente questo consiste nel riuscire a soddisfare il
mercato, i dipendenti, l'ambiente e gli azionisti.
E' di fondamentale importanza
sottolineare il fatto che la nuova revisione coinvolge anche la
ISO 8402 ampliandola da 4 a 6 gruppi di termini e tra questi non
si parla più di Sistema di Assicurazione Qualità ma di Sistema
di Gestione per la Qualità "SGQ".
Le "Vision 2000"
principalmente tendono a soddisfare delle precise esigenze, quali:
La compatibilità
con altri sistemi di gestione.
Una comune struttura per entrambe le ISO 9001
- 9004 basata sul modello dei processi.
L'inclusione di requisiti che diano
dimostrazione di miglioramento continuo, prevenzione delle non
conformità e costumer satisfaction.
Semplicità d'uso, chiarezza di linguaggio,
traducibilità e facilità di comprensione.
Aiuto all' autovalutazione
Adattabilità a tutte le dimensioni di
organizzazioni e a tutti i settori.
Rispondenza alle esigenze primarie e alle
aspettative di settori specifici. Principi Ispiratori
A differenza del pacchetto ISO 9000 che non fa un esplicito
riferimento ai principi ispiratori, la Vision 2000 ha identificato
e ufficializzato i suoi principi ispiratori al fine di facilitare
la comprensione e l'applicazione del Quality Management:
1 Organizzazione orientata al
Cliente: le organizzazioni dei Fornitori dipendono dai propri
Clienti e devono pertanto capire le loro esigenze presenti e
future, rispettare i loro requisiti e mirare a superare le loro
stesse aspettative.
2 Leadership: I capi devono
stabilire l'unità di intenti e di indirizzi dell'organizzazione.
Spetta a loro creare e mantenere l'ambiente interno adatto al
coinvolgimento di tutto il personale nel perseguimento degli
obiettivi dell'organizzazione.
3 Coinvolgimento del personale: Il
personale costituisce l'essenza di una organizzazione ed il loro
coinvolgimento permette di mettere la loro abilità al servizio
dell'organizzazione.
4 Approccio basato sui processi:
Un determinato risultato si ottiene più efficacemente quando le
relative risorse ed attività sono gestite come un processo.
5Visione sistematica della
gestione aziendale: Identificare, capire e gestire un sistema di
processi interconnessi per perseguire determinati obiettivi,
migliorare l'efficacia e l'efficienza di una organizzazione.
6Decisioni basate su dati
attendibili e concreti
7Miglioramento continuativo: Il
miglioramento continuativo deve essere l'obiettivo permanente di
un'organizzazione.
8Rapporti di reciproca utilità
con i fornitori: Una organizzazione ed i suoi fornitori sono
interdipendenti ed un rapporto di reciproca utilità migliora la
loro abilità di creare valore. Struttura delle Vision 2000
La ISO 9000:2000 Quality Management Systems -
Concepts and definition comprende le norme terminologiche e
concettuali attualmente identificate come ISO8402 e ISO9000-1.
La ISO 9001:2000 Quality Management Sistems -
Requirements sostituisce le tre norme di Assicurazione Qualità
(9001, 9002, 9003) precisando i requisiti di un Sistema di
Gestione per la Qualità (SGQ). E' l'unico riferimento
contrattuale su cui ogni tipologia di impresa può ottenere la
certificazione.
La ISO 9004:2000 Quality Management Sistems -
Guidelines sostituisce la ISO 9004-1; utilizza un approccio
globale alla gestione per la Qualità inteso come strumento
gestionale mirato a migliorare le performances aziendali, a
perseguire l'eccellenza organizzativa e soddisfare le esigenze dei
Clienti.
La ISO 10011 Linee guida per i sistemi di
auditing della Qualità e ISO 10012 Gestione per la Qualità nelle
apparecchiature di misura e nelle misurazioni - Sistemi di
conferma metrologica sostituiscono le norme per l'Audit e
metrologia ISO 10011-1, 10011-2, 10011-3, ISO 10012-1, 10012-2.
Le due Norme ISO 9001:2000 ISO 9004:2000 sono autonome una
rispetto all'altra ma il loro uso combinato determina un effetto
sinergico e complementare consentendo:
Una migliore comprensione dei significati
di un SGQ;
Un adattamento facilitato del SGQ alle prescrizioni del cliente o
alle esigenze della certificazione.
Struttura della ISO 9001:2000
Nella revisione i 20 punti della ISO 9001:1994 confluiscono in 8
punti nella ISO 9001:2000 secondo il seguente schema:
1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
2. RIFERIMENTI
3. DEFINIZIONI 1, 2, 3
4. GUIDA AL SISTEMA DI GESTIONE PER LA
QUALITA'
4.2, 4.2.1
5. RESPONSABILITA' DELLA DIREZIONE
4.1, 4.2.2, 4.2.3, 4.5, 4.16
6. GESTIONE DELLE RISORSE
4.1.1.2, 4.9*, 4.15*, 4.16*
Riferimenti
legislativi nel settore agroalimentare
La realizzazione del mercato interno europeo è stata basata
sull'armonizzazione dei requisiti essenziali di sicurezza e sulla
comune valutazione della conformità (applicando il cosiddetto
Approccio Globale) come presupposti per il mutuo riconoscimento
delle regole tecniche cogenti nazionali.
Parallelamente è stato assegnato un ruolo fondamentale alle norme
tecniche volontarie, prodotte mediante consenso ed approvate da
enti riconosciuti a tale scopo.
L'Approccio Globale è diventato operante anche nel settore
agroalimentare, producendo una legislazione europea e nazionale
che ha imposto l'utilizzo di organismi di controllo e di
laboratori in grado di soddisfare i requisiti delle norme della
serie EN 45000.
All'interno della complessa ed articolata legislazione alimentare,
i riferimenti più importanti all'Approccio Globale sono:
- il Regolamento CEE n. 2081/92, relativo alla protezione delle
indicazioni geografiche e delle denominazioni d'origine dei
prodotti agricoli ed alimentari, ed il Regolamento CEE n. 2082/92,
relativo alle attestazioni di specificità dei prodotti agricoli
ed alimentari. Entrambi portano la data del 14 luglio 1992. Tali
regolamenti sono stati oggetto di numerosi aggiornamenti europei e
di provvedimenti nazionali di attuazione;
- il Regolamento CEE n. 2092/91, del 24 giugno 1991, relativo al
metodo di produzione biologica di prodotti agricoli ed
all'indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle
derrate alimentari;
- il Regolamento CEE n. 820/97 del 21 4 1997 che istituisce un
sistema di identificazione e di registrazione dei bovini e
relativo alla etichettatura delle carni bovine e dei prodotti a
base di carni bovine, con i successivi aggiornamenti europei e
provvedimenti nazionali di attuazione.
Vi sono poi i riferimenti ai sistemi di autocontrollo (con o senza
l'individuazione di punti critici) o all'applicazione del metodo
HACCP che appaiono di particolare importanza per la diffusione dei
sistemi qualità aziendale. Si tratta di Direttive europee alle
quali hanno fatto già seguito i provvedimenti legislativi
nazionali per il recepimento e l'attuazione:
- Direttiva 93/43/CEE del 14 giugno 1993 sull'igiene dei prodotti
alimentari;
- Direttiva 92/46/CEE del 16 giugno 1992 che stabilisce le norme
sanitarie per la produzione e la commercializzazione di latte e di
prodotti a base di latte;
- Direttiva 91/493/CEE che stabilisce le norme sanitarie da
applicare alla produzione e commercializzazione dei prodotti della
pesca;
- Direttiva 91/492/CEE che stabilisce le norme sanitarie da
applicare alla produzione e commercializzazione dei molluschi
bivalvi vivi;
- Direttiva 92/2/CEE del 10 febbraio 1992 relativa alle norme
sanitarie applicabili ai prodotti a base di carni;
- Direttiva 89/437/CEE sugli ovoprodotti;
- Direttiva 88/657/CEE sulle carni macinate e sulle preparazioni
di carni.