Armi da Assedio nel Medioevo

 

 

Le armi da assedio in uso nel periodo medievale si possono classificare in tre  grandi famiglie,

1 Le macchine nevrobalistiche (o a torsione )  la cui energia di lancio è generata dallo sbroglio di una matassa, di solito f ormata da  una corda di fibre o di capelli di donna, in questa categoria  rientrano
la catapulta o onagro, la balista

2 le macchine  a contrappeso, che utilizzano  appunto il sistema di contrappeso per dare origine al movimento di lancio, in questa categoria rientrano
trabucco e il mangano

3 Le macchine d'artiglieria utilizzate solo nel periodo tardo medievale ,in quando prendo la loro forza generatrice dall'accensione dalla polvere pirica.

 

Questo tipo di macchine fu il primo tipo inventato nella storia, abbiamo notizia dei primi assedi utilizzando macchine da guerra pesanti gia dalla civiltà ellenica, peima di allora l'assedio consisteva nel raggiungimento degli spalti grazie a delle scale, con tutti i problemi generati da questa tecnica che rendeva  troppo soggetti al fuoco nemico gli invasori.
Più tardi grazie al genio militare di Filippo II vennero inventati gli elepoli, che permettevano maggiore copertura durante l'assedio e gli arieti che permettevano di sfondare le porte degli assediati.
Parlando però di tattiche poliorcetiche ovvero di assedio,che prevedevano un attacco da lontano non si puo non parlare delle prime catapulte come l'eutione,che lanciava frecce ed il palentone che lanciava pesi.
Solo con l'arrivo dei romani si ha la tipica catapulta come la conosciamo noi oggi

Catapulta

 

Una catapulta è una macchina da assedio che sfrutta un braccio per scagliare un proiettile a lunga distanza. Il nome deriva dal greco "kata pelta", ovvero "attraverso lo scudo": il pelta è il piccolo scudo di legno e cuoio della fanteria leggera greca. Originariamente infatti la catapulta scagliava dardi capaci di trapassare le corazze meno robuste. Con il tempo il termine è passato ad indicare una qualsiasi macchina che scaglia un oggetto, ma con catapulta generalmente ci si riferisce alla macchina da assedio medioevale, il cui nome specifico è onagro.

Le catapulte venivano solitamente assemblate sul luogo dell'assedio, e gli eserciti portavano con loro pochi o nessun pezzo di tale macchina, in quanto il legno era solitamente disponibile sul posto.

Le catapulte possono essere classificate secondo il concetto fisico usato per immagazzinare e rilasciare l'energia necessaria alla propulsione del proiettile.

Le prime catapulte erano tensionali, sviluppate dalla ballista romana. Una parte sotto tensione propelle il braccio che scaglia il proiettile, in maniera molto simile ad una balestra gigante.

Successivamente vennero sviluppate delle catapulte torsionali, come l'onagro. Gli onagri hanno un braccio che termina con un secchio che contiene il proiettile. L'altra estremità del braccio è inserita in corde o fibre che vengono torte, fornendo al braccio la forza propulsiva.

I tipi più sofisticati di catapulta sono il trabucco e il mangano, che usano la gravità invece che la tensione per propellere il braccio scagliante. Nel caso del primo, un contrappeso in caduta spinge verso il basso un'estremità del braccio, mentre il proiettile viene scagliato da un secchio collegato con corde all'altra estremità, essenzialmente come una fionda collegata ad una gigantesca altalena. Nel caso del secondo, invece, la forza è data dalla trazione di molti uomini al posto del contrappeso.

Balista

 

La balista (latino ballista, a sua volta derivato dal greco ballistēs, da ballein "tirare") è una grande macchina d'assedio inventata dai Greci e usata soprattutto dai Romani. Lanciava grandi dardi o giavellotti o pietre sferiche singolarmente o per piccoli gruppi, secondo il tipo di modello.

È considerata l'arma più complessa costruita prima della rivoluzione industriale e l'unica arma pre-industriale ad essere stata progettata scientificamente.

In generale la ballista si costruiva in legno, con qualche parte costruita o al meno rivestita di metallo e venivano utilizzate corde o tendini di animali come tensori.

Riceve l'energia dalla liberazione di due grandi matasse ritorte

Trabucco

 

Il trabucco (o trabocco) è una macchina d'assedio di grandissime dimensioni. Può essere considerato una sorta di catapulta, limitata però dalle sue dimensioni e dalla posizione fissa. Utilizzato spesso negli assedi, era la più grande arma a tiro indiretto a disposizione degli assedianti. Si pensa che il trabucco sia stato inventato in Cina tra il V e il III secolo a.C.. Il trabucco a contrappeso deriva dal trabucco a trazione cinese, più semplice. La macchina giunse in Europa verso il 500 d.C..

È costituito da un enorme braccio di legno posto in posizione molto elevata, su di una struttura di sostegno abbastanza grande e robusta da sostenere lo sforzo e la tensione a cui la macchina viene sottoposta durante il suo impiego. Il braccio è montato su un perno orizzontale nel punto in cui incontra le struttura di sostegno, in maniera tale che un'estremità del braccio, la più sottile, sia più lunga, robusta e pesante dell'altra. A quest'ultima viene di solito appesa una cassa o un grande cesto, che dovrà essere riempito di macigni o di altro materiale abbastanza pesante da fungere da contrappeso.

All'altra estremità del braccio è appeso un gancio a cui è fissata una specie di grossa fionda, all'interno della quale è posto il proiettile, di solito un grande masso. Durante la fase di ricarica, l'estremità più sottile dell'asta viene abbassata con l'ausilio di corde e ancorata ad un gancio collegato ad una leva di rilascio. Al momento stabilito, viene azionata la leva di rilascio e l'effetto del contrappeso scaglia il proiettile con una traiettoria a parabola.

Questa eccezionale macchina d'assedio può scagliare pesantissimi macigni fino alla considerevole distanza di 300 metri. Le munizioni utilizzate erano varie: si poteva far uso di pietre levigate, ma anche di semplici massi del peso di alcune centinaia di kg. Per incrinare il morale degli assediati, si ricorreva alla macabra pratica del lancio delle teste di soldati morti, o venivano lanciate carcasse infette di animali allo scopo di creare epidemie.

Pur essendo l'arma di "artiglieria" medievale più potente dell'epoca, il suo unico difetto è la scarsità di precisione, compensato però dall'enorme potenziale distruttivo che permetteva, nel giro di poche ore, di distruggere perfino una piccola fortezza.

mangano

 

Il mangano è un'arma da lancio medievale, simile ad una catapulta o ad un trabucco, costituita da un'asta imperniata su un supporto. Ad una delle estremità era fissata la fionda che doveva ospitare il proiettile (poteva essere un cesto ottenuto incrociando corde oppure in modo analogo realizzato in cuoio). All'altra estremità erano fissate delle corde per la trazione.

La differenza tra il trabucco e il mangano sta nella trazione: il mangano sfrutta la forza umana (attraverso le corde) mentre il trabucco sfrutta un peso basculante. Il mangano in termini di gittata e peso del proiettile fu superato dal trabucco agli inizi del XIII secolo, ma per essere utilizzato aveva bisogno di un maggior numero di uomini specializzati.