Luoghi dello Spirito
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Valvisciolo

La tradizione vuole che questa abbazia, fondata nel secolo VIII da monaci greci, sia stata occupata e restaurata dai Templari nel XIII secolo. Quando, nel secolo XIV, questo potente Ordine venne disciolto, subentrarono i Cistercensi.L'abbazia di Valvisciolo

A questa abbazia è legata una leggenda medioevale, dove si narra che nel 1312, quando venne posto al rogo l'ultimo Gran Maestro Templare, gli architravi delle chiese si spezzarono. Ancora oggi, osservando attentamente l'architrave del portale principale dell'abbazia, si riesce a intravvedere una crepa.Gli indizi della presenza Templare sono costituiti da alcune caratteristiche croci: nel primo gradone del pavimento della chiesa, nel soffitto del chiostro e quella più famosa di tutte scolpita nella parte sinistra dell'occhio centrale del rosone, venuta alla luce nei restauri di inizio secolo. In tempi recenti, sul lato occidentale del chiostro, abbattendo un muro posticcio, sono venute alla luce, graffite sull'intonaco originale, le cinque famose parole del magico palindromo: SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS, con la variante, sinora un unicum, che le venticinque lettere sono disposte in cinque anelli circolari concentrici, ognuno dei quali diviso in cinque settori, in modo da formare una figura simile ad un bersaglio.

Ricostruzione grafica del palindromoLa presenza contemporanea del quadrato insieme alla triplice cinta, simbolo adottato dai Templari e che si trova più volte nei muretti di sostegno delle colonne del chiostro, ha spinto la professoressa Bianca Capone, sulla base di attenti studi e personali ricerche, ad ipotizzare un legame tra il quadrato ed i Templari: sembrerebbe, infatti, che gli antichi cavalieri, depositari probabilmente di preziose conoscenze esoteriche, usassero tale simbolo per contrassegnare particolari luoghi o per trasmettere nascoste informazioni cifrate.