tecnica: acrilico
dimensioni: cm 50 x 70
anno: 1996
commento: Il quadro rappresenta un "autoritratto astratto", non la rappresentazione del volto dell'autore, ma dell'autore stesso, del sé, attraverso l'arte astratta. ENRICO utilizza i caratteri alfabetici del proprio nome per dipingere: ad indicare che il nome indica il sé, l'Io, ciò che siamo. Le lettere sono qualcosa di razionale e mostrano la parte razionale del suo essere. L'autore utilizza lettere di plastica per dipingere, caratteri da carta stampata, non manoscritti. Ciò suggerisce una parte razionale forte, inquadrata. Le lettere, tuttavia, sono al contempo di tanti colori diversi, disposte in ordine casuale, e non secondo lo schema della scrittura. Questi elementi, dirompenti rispetto alla razionalità, rappresentano le emozioni. Come se le emozioni, arrivando con la loro bellezza ed il loro potere, scombinassero tutto. I caratteri alfabetici sono come foglie sparpagliate dal vento. Sono rappresentate le emozioni positive, con colori chiari ed intensi, ma anche quelle negative, con colori scuri. Il tutto è appoggiato su uno sfondo rosa che rimanda alla tranquillità interiore, al lieto fine, alla fiducia in un positivo che avvolge tutto. La parte più scura dello sfondo e le macchie, contrapponendosi al rosa chiaro, rappresentano rispettivamente l'altra parte di noi e le eccezioni negative. Il positivo, in ogni caso, rimane anche nel lato più oscuro. Interessante l'idea di confrontarsi, con l'astratto, su un tema classico della pittura figurativa: il ritratto, l'autoritratto. L'opera apre il campo agli "autoritratti astratti" che sono immaginabili per ogni persona.

di Etienne Pascal


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