IMPIANTO
EOLICO DI MURO LUCANO: ENNESIMO SCEMPIO INFERTO ALL'AMBIENTE ED AL PAESAGGIO
Il
Comune di Muro Lucano in data 13 luglio 2002 ha approvato l'infrastrutturazione
eolica dei Monti Raitiello,
Salitto e Costa Soprana. In
cambio di circa 63.000 Euro annui promessi dalla Società SI.COGEN S.r.L. di
Piacenza, interessata all'intervento. Il Comune ha deciso inoltre di partecipare
con la stessa SI.COGEN,
come socio di minoranza con il 12 % delle azioni, ad una Società da costituire
denominata Monte Raitiello
S.r.L, il cui scopo sarebbe
quello di una non meglio specificata valorizzazione del sito eolico.
Il
Parco Eolico consiste nell'installazione di
63 piloni eolici dell'altezza ciascuno di oltre 30 metri che coprono
una superficie di diverse decine di ettari con annesse strutture, strade ed
impianti tecnologici. Il WWF- nel
giudicare scellerata la scelta del sito- evidenzia come non si sia tenuto alcun
conto del fatto che esso si trova
nel territorio dell'istituendo parco regionale del Vulture ed insistente sulla
limitrofa Zona di Protezione
Speciale Monte Paratiello di oltre 1.100 ettari (cod.IT9210190) creata in base
alla Direttiva Comunitaria
79/409/CEE per la conservazione di specie di interesse comunitario di avifauna
selvatica quali l'aquila reale
(una coppia di aquile reali nidifica a poca distanza dalle pale del sito eolico),
il gufo reale ed altre numerose
specie di uccelli censite che saranno in futuro minacciate dal cosiddetto parco eolico
di Muro Lucano. Il sito
prescelto di Monte Raitiello-Salitto-Costa Soprana è situato su una rotta di
migrazione importante
dell'avifauna, passaggio obbligato per numerosi volatili che sorvolano l'area
durante la migrazione e la sosta.
In Basilicata, in cambio di denaro, non si esita oggi a svendere il territorio
secondo una logica neo-colonialista
che utilizzando il "vocabolario pseudo-ambientalista" impone da un
lato scelte "eco-compatibili solo sulla
carta" in nome della presunta "riduzione dell'effetto serra" e
dall'altro consente, secondo la stessa logica,
l'apertura di pozzi petroliferi, centrali termoelettriche e termodistruttori che
rappresentano l'altra faccia della
stessa medaglia dell'affarismo e del profitto.
Il
WWF, nel preannunciare azioni amministrative e legali, evidenzia come il
progetto della SI.COGEN S.r.L sia
privo del parere di Valutazione di Impatto Ambientale obbligatorio ai sensi
delle normative vigenti. Studi
scientifici mettono infatti in evidenza che, oltre all'impatto diretto
rappresentato dalle collisioni accidentali
dell'avifauna contro le eliche, questi impianti procurano un notevole disturbo
acustico ed un significativo
impatto visivo sulla componente paesaggistica. Non è stato considerato
l'impatto delle opere tecnologiche,
delle strade di servizio su un territorio considerato ad alta vulnerabilità dal
punto di vista idrogeologico, di
importanza vegetazionale con la presenza di numerose specie di orchidee ed
assoggettato a vincoli paesistici
ed idrogeologici, esposto da domani a rischi di degrado antropico.