Tratto dal quotidiano "Nuovo Molise"

 

I QUARANTUNO grossi tralicci metallici, simili a tante torri Eiffel, di dimensione ridotta e a base piramidale, per il loro evidente impatto ambientale, fanno discutere chiunque percorra la vecchia SS 87 verso Campobasso. In un contesto ambientale silente, dove per la verità la natura spoglia stenta a mettere in primo piano qualche solitaria area verde, a testimonianza di un patrimonio boschivo che l'uomo ha voluto cancellare negli ultimi secoli, s'impongono oggi gli enormi tralicci della centrale eolica in fase di completamento, distribuiti nei territori di Pietracatella, Macchia, Monacilioni, Sant'Elia a Pianisi. Sulla sommità di Femmina Morta termina la brutta fila indiana di tralicci con l'ultima torre metallica, che svetta a pochi passi dall'antica "Via della lana" e da Centocelle, importante tappa tratturale che ostenta ancora in un contesto di antica memoria. Da Colletorto poi percorrendo la strada panoramica provinciale, da cui é possibile avere una visione a tutto campo dei versanti pugliesi e molisano che delimitano il lago di Occhito, l'impatto ambientale, molto negativo dal punto di vista estetico - secondo il parere di molti - incrina fortemente la suggestiva cartolina a cui eravamo abituati fino a qualche tempo fa. "Il cambiamento che ha subito il paesaggio - affermano i cittadini - é fortemente negativo. E' vero che l'energia eolica é un'energia pulita ma per essere tranquillamente sostenibile non deve assolutamente deturpare un ampio territorio che non nel vento, ma nelle risorse ambientali deve puntare maggiormente il suo sviluppo. Per cui la scelta del luogo dove collocare i numerosi tralicci andava fatta con molta attenzione e con una sensibilità tale da salvaguardare quell'armonia ambientale, in forza di criteri di cui hanno bisogno il nostro territorio". Se si pensa che l'agro di sant'Elia a Pianisi é attraversato dal tratturo - peraltro impreziosito da chiesette rurali, a pochi passi dall'area verde del Cigno che si confonde con la vasta oasi della Capitanata e lo stesso vale per la suggestiva "Morgia" di Pietracatella, in effetti la valorizzazione di queste poche ma eccellenti risorse che s'impongono con chiarezza, é incompatibile con qualsiasi tipo di intervento basato su strutture che deturpano il contesto paesaggistico. Il fenomeno dunque fa al momento molto discutere. Altri precisano che senz'altro i criteri scelti nella collocazione sono del tutto sbagliati perchè l'impatto negativo si poteva evitare quantomeno concentrando i tralicci su uan superficie ristretta e non distribuendoli su un lungo crinale di una vasto territorio, visibili da qualsiasi versante. Se osserviamo attentamente quanto é successo nella vicina Puglia, si registra che nel complesso i comuni hanno fatto scelte oculate. A Castelnuovo della daunia, vicino Carlantino, sentinella del lago di Occhito, é stata realizzata diversi anni fa una grossa centrale eolica, che ha ridotto l'impatto ambientale perchè lo stesso numero di giganteschi "pali" e non "torri" sono stati collocali in un'area ristretta, meta perfino di visite guidate da parte delle scuole. "In un momento in cui cresce la coscienza ambientale e gli entri territoriali - dai comuni alle comunità montane alla provincia - spendono molto per promuovere il rispetto ambientale - viene ribadito - sono inaccettabili esperienze di questo tipo che non osservano quegli elementi che devono qualificare un piano energetico". E' necessaria un riflessione dunque nel momento in cui molti comuni sono alle prese con l'energia eolica. Perchè, se si andrà avanti di questo passo, tutti i calvi picchi dei crinali preappeninici saranno popolati di una selva selvaggia di torri metalliche e non di alberi naturali, di cui il nostro territorio ha bisogno. L.Pizzuto

 

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