VINCENZO COCCA
Nuovi problemi per la centrale eolica di Montebarbato. Chiusa al traffico
pesante l'unica strada che collega l'insediamento eolico con la provinciale
Pontecarboniera. Così, dopo il blocco forzato dell'intero parco eolico, in atto
da un anno a causa di un vasto movimento franoso che in località Caggiano ha
trascinato a valle una parte dell'annesso cavidotto, l'ordinanza del sindaco di
Baselice rende inaccessibile la centrale sorta sul territorio di Foiano. Le
motivazioni che hanno spinto il primo cittadino, Del Vecchio, a limitare la
circolazione alle autovetture sulla strada comunale Scarciaporci sono
riconducibili, manco a dirlo, agli smottamenti e alle frane.
Questi sono solo gli imprevisti più recenti, perchè il succitato sito eolico
è sorto agli onori delle cronache, in più di un’occasione, non solo per le
contestazioni delle associazioni ambientalistiche, quanto per una serie di
inconvenienti. Al riguardo, ricordiamo il distacco di due pale, che solo per
fortuna non causarono danni alle persone. Prorio in conseguenza di questi due
gravi incidenti, tutti gli aereogeneratori vennero smontati, ed alla fine
sostituiti con nuovi maxipali. All'epoca gli ambientalisti attivarono una serie
di iniziative, mettendo in risalto la pericolosità delle fattorie eoliche.
Sull'accaduto lo stesso Comitato Nazionale del Paesaggio, presieduto da Carlo
Ripa di Meana, oltre a farsi promotore di numerosi incontri, fece partire una
dettagliata denuncia mirata ad ottenere lo smantellamento della stessa fattoria
eolica. Di tempo ne è passato ma, alla fine, a Montebarbato la Centrale è
stata ricostruita. Poi, la frana ha fatto il resto e, così, da quasi un anno,
le pale restano bloccate e non producono energia.
Nel frattempo, l'ultimo inconveniente ha innescato nuove ed accese polemiche. E
non poteva essere diversamente, in quanto il vasto movimento avvenuto in
contrada Caggiano di Foiano, oltre a danneggiare il cavidotto della centrale,
che consente il trasferimento dell'energia prodotta dagli aereogeneratori, ha
spazzato via un'azienda agricola, divelto linee elettriche, telefoniche e
danneggiato la rete idrica e le strade comunali. Un vero disastro ambientale,
riconducibile, secondo gli ambientalisti, anche all'insediamento eolico
realizzato a monte del movimento franoso. Difatti, nelle varie denunce, oltre ad
evidenziare l'inutilità delle centrali alternative, in quanto al servizio di
altre realtà territoriali, il continuo accentuarsi del dissesto idrogeologico
di tutta la zona viene attribuito anche alla realizzazione dei maxi-pali.
Proprio quel dissesto additato, da sempre, quale causa principale della
gravissima ed incresciosa situazione che, oltre a condizionare ed a penalizzare
ogni iniziativa, relega, sempre più, l' area fortorina in uno stato di totale
isolamento. Intanto, per la frana Caggiano risultano attivati solo interventi di
somma urgenza, mentre si prevedono tempi lunghi per il risanamento di tutta
l'area; per cui il parco eolico di Montebarbato continuerà a restare
inutilizzato, a dispetto degli oltre 20 miliardi spesi e in attesa che la strada
di accesso venga ripristinata e riaperta al traffico pesante.