Baselice, chiusa al traffico la Pontecarboniera  (da "Il Mattino" del 14 gennaio 2004)

VINCENZO COCCA
Nuovi problemi per la centrale eolica di Montebarbato. Chiusa al traffico pesante l'unica strada che collega l'insediamento eolico con la provinciale Pontecarboniera. Così, dopo il blocco forzato dell'intero parco eolico, in atto da un anno a causa di un vasto movimento franoso che in località Caggiano ha trascinato a valle una parte dell'annesso cavidotto, l'ordinanza del sindaco di Baselice rende inaccessibile la centrale sorta sul territorio di Foiano. Le motivazioni che hanno spinto il primo cittadino, Del Vecchio, a limitare la circolazione alle autovetture sulla strada comunale Scarciaporci sono riconducibili, manco a dirlo, agli smottamenti e alle frane.
Questi sono solo gli imprevisti più recenti, perchè il succitato sito eolico è sorto agli onori delle cronache, in più di un’occasione, non solo per le contestazioni delle associazioni ambientalistiche, quanto per una serie di inconvenienti. Al riguardo, ricordiamo il distacco di due pale, che solo per fortuna non causarono danni alle persone. Prorio in conseguenza di questi due gravi incidenti, tutti gli aereogeneratori vennero smontati, ed alla fine sostituiti con nuovi maxipali. All'epoca gli ambientalisti attivarono una serie di iniziative, mettendo in risalto la pericolosità delle fattorie eoliche. Sull'accaduto lo stesso Comitato Nazionale del Paesaggio, presieduto da Carlo Ripa di Meana, oltre a farsi promotore di numerosi incontri, fece partire una dettagliata denuncia mirata ad ottenere lo smantellamento della stessa fattoria eolica. Di tempo ne è passato ma, alla fine, a Montebarbato la Centrale è stata ricostruita. Poi, la frana ha fatto il resto e, così, da quasi un anno, le pale restano bloccate e non producono energia.
Nel frattempo, l'ultimo inconveniente ha innescato nuove ed accese polemiche. E non poteva essere diversamente, in quanto il vasto movimento avvenuto in contrada Caggiano di Foiano, oltre a danneggiare il cavidotto della centrale, che consente il trasferimento dell'energia prodotta dagli aereogeneratori, ha spazzato via un'azienda agricola, divelto linee elettriche, telefoniche e danneggiato la rete idrica e le strade comunali. Un vero disastro ambientale, riconducibile, secondo gli ambientalisti, anche all'insediamento eolico realizzato a monte del movimento franoso. Difatti, nelle varie denunce, oltre ad evidenziare l'inutilità delle centrali alternative, in quanto al servizio di altre realtà territoriali, il continuo accentuarsi del dissesto idrogeologico di tutta la zona viene attribuito anche alla realizzazione dei maxi-pali. Proprio quel dissesto additato, da sempre, quale causa principale della gravissima ed incresciosa situazione che, oltre a condizionare ed a penalizzare ogni iniziativa, relega, sempre più, l' area fortorina in uno stato di totale isolamento. Intanto, per la frana Caggiano risultano attivati solo interventi di somma urgenza, mentre si prevedono tempi lunghi per il risanamento di tutta l'area; per cui il parco eolico di Montebarbato continuerà a restare inutilizzato, a dispetto degli oltre 20 miliardi spesi e in attesa che la strada di accesso venga ripristinata e riaperta al traffico pesante.

 

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