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Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e "papere" storiche
I bidoni vanno di moda
di Cristian Vitali - calciobidoni@libero.it
Pensateci. I tempi cambiano, le persone invecchiano, le auto mutano completamente, gli allenatori di calcio passano di squadra in squadra con la stessa facilità con cui si gioca al lotto. Insomma, tutto è destinato a subire una metamorfosi, anche perchè se tutto fosse sempre uguale, sarebbe una vita troppo noiosa. Questo rientra nel naturale ordine delle cose. Ma c'è sempre l'eccezione che conferma la regola: i bidoni! Cosa intendiamo per bidoni? Non certo quelli della spazzatura, di cui abbiamo una valida illustrazione. Stiamo entrando in un ambito diverso. Parafrasiamo il termine: in gergo sportivo, quasi prettamente calcistico, per "bidoni" si intendono quei giocatori acquistati in estate e sbandierati ai quattro venti dal Presidente di turno come novelli campioni, giovani talenti sul trampolino di lancio, o promesse già sbocciate in cerca di conferma e di maturità. Spesso tali giocatori vengono declamati come "salvatori della patria", preceduti da proclami a dir poco azzardati, visto che poi in campo si rivelano abulici, inguardabili, addirittura inquietanti. Per tali soggetti gli aggettivi si sprecano. In alcuni casi molti giocatori, o presunti tali (non a caso definiti "bidoni") sono anche oggetto di scherni e sfottò da parte degli stessi tifosi che seguono la squadra in cui giocano o, addirittura, non giocano. Si, perchè in alcuni casi del bidone in questione non se ne trova alcuna traccia, nè in campo nè tantomeno in prima squadra! E qui nascono le leggende metropolitane.
