Lo scandalo di Ginosa
Dopo parecchi anni passati nel mondo del beach volley pensavo di averle viste tutte ma invece mi sbagliavo di grosso.

Il sottoscritto ed il proprio compagno ravennate Omar Caidi, assieme ai salernitani Pagano-Boninfante e Schiavo-De Fina, sono stati clamorosamente esclusi dalle qualificazioni di Ginosa (TA) valide per la tappa del Campionato Italiano di Beach Volley di Vasto. I giocatori NON sono stati battuti sul campo bensì NON ammessi dalla FIPAV al torneo poiché ritenuti in ritardo alla riunione tecnica antecedente l'inizio del torneo. In pratica l'autorità FIPAV presente ha dichiarato che il regolamente tecnico del campionato italiano prevede la riunione tecnica con relativo riconoscimento atleti nell'orario 07.00-08.00 e quindi gli atleti menzionati, giunti fra le 08.00 e le 08.30 dovevano essere esclusi. I giocatori nonostante il reclamo effettuato sono dovuti ripartire senza aver avuto la possibilità di giocare con le cosiddette pive nel sacco. Il reclamo richiamava l'attenzione sul fatto che sul sito del Comitato Regionale Puglia FIPAV, UNICA fonte di informazioni scritte reperibili sul torneo (esatta località Ginosa Marina anziché Ginosa, orari del torneo, informazioni sugli alberghi...), si puntualizzava l'orario di raduno degli atleti per le ore 08.30. Inoltre presso la stessa tenda dell'organizzazione si rimandava allo stesso sito per ogni altro dettaglio logistico-tecnico-organizzativo. Inutile nascondere il mio enorme stupore quando, non appena rientrato a Ravenna a notte fonda, sono corso in ufficio per consultare il regolamento tecnico ma sorpresa delle sorpresa NON c'era alcun riferimento all'orario indicato. Ancora più grande lo stupore nel constatare che la pagina informativa sulla tappa di Ginosa pubblicata sul sito del C.R.Puglia FIPAV era stata misteriosamente rimossa. Il sottoscritto però, telefonando ai propri genitori a casa prima di partire, aveva provveduto a farsene una copia perchè...non si sa mai.
Chi mi conosce sa della mia professionalità e di quanto sono molto attento ai regolamenti ed alla puntualità. Qui non si parla di scudetti non assegnati o altre magagne che spesso vedo pubblicate, ma semplicemente di 6 atleti che non sono stati rispettati. Pensavo che certe cosa non potessero e non dovessero più accadere ma il non rispetto delle regole, da parte di chi le scrive, la totale assenza di buon senso, ed infine la manifestata malafede non mi fa ben sperare per il futuro di questo nostro sport che da oggi è ancora più piccolo.
Emanuele "Badà" Monduzzi


+

+

+

+