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Gazzetta di Mantova 1981 |
"Cantautoro seduto"
il primo libro del Werther dedicato alla musica
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Werher Gorni |
Telegazzetta Festivalbar 82 |
notti d'estate alla Gazzetta di Mantova |
Il
mantovano da gustare di
Werther
Gorni
Casa editrice: L'Airone - Giorgio Mondadori e AssociatiCollana: Territori e prodottiAnno pubblicazione: 2004Prezzo: 33,50Genere: guide turisticheVolumi: 1 Pag: 127 |
Il volume presenta la realtà produttiva e gastronomica del Mantovano collegandola alla storia e alla tradizione del territorio. Al testo introduttivo, che offre un quadro generale della provincia, seguono quattro capitoli che corrispondono alle aree geografiche principali e che presentano itinerari per scoprire le bellezze del territorio accompagnati da schede approfondite sui principali prodotti tipici locali come il parmigiano reggiano, il grana padano, la zucca mantovana, la sbrisolona, il riso vialone nano, la salamella, solo per citarne alcuni. |
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cari lettori... Nella pentola del cuoco Che cosa bolle in pentola? Un sacco di novità. La grande cucina italiana continua a migliorare. Lo si rileva dalle guide specializzate. Ma anche dai gusti della clientela, sempre più varia, sempre più attenta. Verifica immediata: nel menu dei primi cento migliori ristoranti d'Italia, ben venti sono i nuovi "ingressi". Risultato: la qualità cresce e soprattutto la tradizione continua. Le giovani leve di ristoratori e cuochi fanno breccia nel consolidato panorama dei soliti noti. Così, a fronte dell'incoronazione dell'Enoteca Pinchiorri di Firenze -si è portata a casa la terza stella Michelin - si fanno avanti locali che i sette maggiori vademecum della cucina hanno premiato. Tra neoconservatorismo ed esuberanza tra i fornelli sono la cucina toscana e quella lombarda a ottenereancora la palma del trionfo. Qualche cosa, sicuramente, nel corso di un 2003 tanto fiacco, squattrinato e sconvolto, è successo. Il ritrovarsi a tavola è un rito che oggi, più che mai, induce a riflettere. Ristoranti di rango fanno a gara per confermare quanto il cibo sia un indiscutibile piacere. Non mancano le provocazioni, come quella di Gianfranco Vissani che, slacciandosi la banda bianca dal collo, rosso di rabbia sbotta: «Badiamo al sodo e mettiamo polenta e sugo in mezzo al tavolo! Così ci divertiamo tutti». Oppure, come non cogliereil piacere di vedere giovani cuochi entrare da primattori in prestigiosi alberghi o ristoranti? Investimenti che ripagano e che trovano consensi. Segni di un tempo che corre rapida mente e che vede finire nella pentola del cuoco i frutti di Scuole specializzate, di professionalità fìdelizzate, di materie prime più garantite e di servizi adeguati. Tipicità che non restano più legate al territorio ma che si espandono oltre i confini. Giovialità e compostezza di una tavola imbandita che celebra il valore italiano nel mondo, giorno dopo giorno. E in fondo alla lista, ma certamente non ultima, la strepitosa genialità dei cuochi. Werther Gorni febbraio 2004 |