La geografia del mio mondo

 


Affezionati e sempre più numerosi fans (almanco spero) è giusto che sappiate la divisione geografica e la gerarchia di questo mondo, a voi ormai noto. Mettetevi comodi, prendetevi un bicchiere d'acqua, una tachipirina, delle gocce di novalgina (non si sa mai, vi dovessero venire dei dolori e varie nausee) e leggete.


La superficie terrestre del mio mondo è molto estesa, le parti per ora "civilizzate", sono quelle citate sotto. Molti sono i motivi che spingono la popolazione ad esplorare in continuazione questo mondo favoloso, cercando in esso sempre nuove emozioni, nuove forme di intelligenza e nuove risorse umane da convertire al dieguitanesimo.

Il civiltà più antica è quella degli Olmesi stanziati nell' Impero d' Olmo; poi vengono i Quercisti, viventi nella Contea della Quercia e per finire, con l' ultima spedizione, furono scoperti i Creensi ( divisi in Creatini o Creani, a seconda del loro tasso alcolico e del loro credo musicale ) dimoranti nelle immense e vaste Terre perse di Crea. In questo mondo si cerca di vivere in pace amandosi gli uni con gli altri nel reciproco rispetto ma ogni tanto qualcuno non obbedisce, viene ripreso e riportato in carreggiata. Nella speranza che non nascano ulteriori malefatte, ogni zona ha un proprio responsabile; egli gestisce a suo modo il proprio popolo mantenendo sempre fede al Sole che lo illumina.

Come assiomamente si sa, per forza di cose, non c'è il bene senza il male: dal Nord, dove il territorio è ancora ignoto, ogni tanto, fa le proprie scorribande un popolo barbarico, chiamato gli "elvetici"; costoro in preda alla "fame nera" vengono nelle verdi terre fertili a fare razzia di giovini e promettenti fanciulle. Tutto il mondo piange ancora il ratto della vongolina e per far si che non si ripeta una sciagura del genere si è deciso di nascondere il bottino a Crea ... lì i barbari non osano minimamente entrarvi.

L'IMPERO D'OLMO

Considerato come il vecchio continente ed ombelico del mondo dieguitiano, esso ne costituisce la capitale (per saperne di più, vedi galleria 6 ed il proprio sito ufficiale). Questo Granducato data la sua maestosità e pregevolezza, in illo tempore, fu oggetto di una poetica dedica da parte del Creatore. Il Granducato è suddiviso in tre zone: Olmo (centro), Tarù e Zelarino (due province).

OLMO ______ Comprendente tutta la plaga agomartellese, al comando vi sta la Principessina Elenoire de Barat appoggiata dal suo prediletto figlio, Michelino Fragolino; costui è pronto ad intervenire non appena gli acciacchi della vecchiaia, renderanno la Principessina incapace di intendere e di volere ma per fortuna molti altri soli sorgeranno nel Granducato, prima che questo possa accadere. Vi sono molteplici bande che scorazzano tra gli olmi della città e tutte svolgono la loro funzione verso questi alberi: c'è chi li pota, chi gli annaffia e chi ne raccoglie le foglie, delle quali ogni anno vengono selezionate le migliori e messe al bando per il calendario (i banchi dei book-makers esplodono dalle scommesse ogni volta che c'è questo evento).

La regnante per sgravarsi un po' il lavoro ha assegnato alla satrapa Titty, le redini della provincia del Tarù, ed al suo secondogenito, la Finanziera Bianca, il comando del corpo d'armata di Zelarino; ad ogni modo, lei controlla sempre l'operato di costoro e se le sembra inadatto o poco consono con un suo editto (portato a destinazione dalle farfalle) può rimettere tutto in ordine.

TARU' ______ la parte a Nord e Nord-Est della capitale; la satrapa di questa provincia, nota come Tici, governa infondendo la gioia del canto e del ballo alla gente, formandone la crescita e l'educazione con questi valori. Praticamente il tenore di vita è regolato, non dal caropane ma da come si danza elegantemente e da quanto bravi si è ad intonare il "Padre nostro" in lingua russa antica. Non a caso da questa provincia dello spettacolo, sempre piena di felicitanti canarini (mezzo di comunicazione usato), escono i ballerini ed i cantori più ammirati di tutto il mondo. Nota importante qui si trova l'Auchan (posto che offre lavoro a molta gente e dove si possono attingere le risorse necessarie per la sopravvivenza) e la balera Area.

ZELARINO ______ situato a Sud-Est della capitale, comprende l' area gazzerana ed arriva fino alla via tangentia; la Bianca Finanza, avente intrallazzi anche con tutto il mondo dell'arma, impartisce ordini dettati dalla fede verso la Sacra Romana Chiesa e ovviamente in concordanza col dieguitanesimo; marce pacifiste, incontri culturali e cene povere sono alla base della sua umiltà. Ed è proprio questa ch'ella cerca di diffondere per tutta la sua giurisdizione ottenendo buoni esiti (mamma Dede) anche se ogni tanto c'è qualche intollerante (ottico irrequieto) che comunque viene subito placato e messo a tacere. L'unica pecca di questa provincia è la mancanza di manodopera idraulica, di falegnameria, di elettricisti, meccanici e di pittori; bisogna sempre attingere dalle risorse della capitale. Qui il mezzo usato per comunicare è il telefono ... esclusivamente e rigorosamente Telefono.

LA CONTEA DELLA QUERCIA

Qualcuno un giorno, "osò andare oltre" quella via paurosa, a volte noiosamente lenta e a volte pericolosamente veloce: la via tangentia(tangenziale). La sgorlina esploratrice, come Cristoforo Colombo, trovò il coraggio di oltrepassarla facendo scoprire al mondo una nuova civiltà, quella dei quercisti. Da quel giorno il Sole ha cominciato ad illuminare anche questa parte di territorio denominata la Contea della Quercia. Essa si estende dalla parte Est della sopraccitata via fino al "bordo risegato"(grazie Caterina) dove la terra tocca le profonde acque della laguna. In questa contea, la fede religiosa non obbliga ad avere il volto coperto ma bensì vi esiste un'altra imposizione: ..... l'infradito: tutti gli uomini e le donne devono calzarlo. La contessa Francesca fra le Dita, sovrana della contea, punisce i produttori e spacciatori di infraditi falsi ed amputa i piedi alle donne qual'ora calzassero un infradito più bello del suo. Ma questa contea non è proprio tirannica come sembra, il conte Mark Marcijovny assieme al marchese Riky de la Ronza, addolciscono e placano gli skleri della contessa permettendole di varare leggi umane e molto permissive; infatti solo qui, l'Architetto pazzo Caterino Casazzo, può  ideare, progettare e realizzare, in tutta libertà e nel pieno delle sue facoltà, edifici a dir poco "favolosi"(come il mondo) e chiese atte ad elevarsi verso il Sole; chiese aventi lo scopo di raggiungere, toccare durante la celebrazione della messa, le più pure e crude nozioni del dieguitanesimo.

Gli uomini della Contea, hanno come vincolo sapere tutto sull'infradito della propria donna e come regola, quando si incontra una donna d'altri, non la si saluta guardandola in faccia o in altre parti corporee ma bensì osservandole l'infradito ai piedi. D' altra parte le donne devono sempre tenere in ordine e puliti i propri infraditi, quelli del proprio uomo o dei propri amici e portarli alla revisione annuale dal proprio calzolaio di fiducia, ovviamente autorizzato, che ne rilascerà un timbro di validità sulla tomaia; più timbri ha l'infradito e più importante è la persona che lo calza. I turisti, chiamati così, sono gli unici che possono girare per la Contea con altre volgari calzature mentre, se vedete camminare una persona a piedi ignudi, trattasi dello scalzo cioè un quercista che ha commesso un illecito e soggetto alla nudità piotale per una settimana.

Questa parte di mondo è autosufficiente: produce e smercia calzature di tutti i tipi (dalla ciabatta leopardata allo stivale d'assalto); dello smercio dei prodotti se ne occupa lo scooterista Diegao Marao che molto esperto e conoscente delle vie interne ed esterne, garantisce sempre la consegna e l'integrità del contenuto a tutti i clienti (la satrapa Tici, per i suoi sensibili piedini ne è un cliente affezionato).

LE TERRE PERSE DI CREA

Come si narra nella bibbia dieguitiana: al Creatore, stanco dopo tutto ciò che aveva generato, gli vennero momentaneamente a mancare le sue forze; fu così che in quell'attimo smarrì la strada della ragione trovandosi in un luogo ancora sconosciuto. In verità fu il sensuale richiamo degli angeli che prevalse nel momento di debolezza e lo portò a smarrirsi in strane terre. Fu così che la luce solare cominciò ad addentrarsi su quei posti chiamati, visti i fatti, le Terre perse di Crea.

Crea (vedi galleria 4) è una vasta fetta di mondo avente terre che iniziano dalla zona spinosa, a sud del Granducato, per finire fino alle aree borbigose e maranili.

Qui, al contrario delle altre regioni, non vi e' monarchia ma oligarchia e vi spiego il motivo: - il casato Pierluigio regnante da sempre su queste terre, ebbe come unico successore maschio il formidabile principino Gigetto Fiketto conosciuto anche come Gigino il lungo. Egli imperò al lungo su queste Terre, finché un giorno si ritrovò, tutto ad un tratto, ad essere nonno; decise allora, data l'età e l'impegno verso la famiglia, di abdicare il trono lasciando posto ad un altro degno di quel ruolo. Il nipotino era troppo piccino per comandare: vi furono giorni bui e difficili per tutti i feudi, non si riusciva a trovare una persona adatta che sostituisse Re Gigetto ed allora, lo stesso Re, bandì un concorso dove il vincitore sarebbe stato il monarca di tutto l' impero. Il concorso consisteva: 1) riuscire a preparare un potente cocktail, decantando una canzone del noto cantore Luciano lega i buoi, che gustasse al Re - 2) berlo senza lasciarne alcuna goccia nel recipiente - 3) dire ruttando, usando i gas della bevanda, il proprio nome, grado e feudo di appartenenza. Tutti i creensi parteciparono al concorso ma fu gran stupore di tutti che a superarlo furono addirittura in quattro.

Fu così che le Terre perse di Crea, sono ora sotto il comando di quattro splendide vassalle; quattro donne, quattro "vergini addolorate", quattro menti tanto perfette quanto perverse. Elle hanno deciso di dividere il popolo, proprio usando il concorso come metodo di misura, in creatini (coloro che hanno sbagliato l'ultima prova) e creani (chi non ha passato nemmeno la prima), classificandolo gerarchicamente in : Vassallo d'oro (i quattro angeli), vassallo ordinario, valvassore, valvassino e per ultimo il grado di parancolo o manubrio (la peggiore onta che si possa subire).

In questo paese dei balocchi, in questa "terra dei cachi", dove il profano diviene sacro, sono all'ordine del giorno: castagnate, orge, inverosimili sagre e feste sumeriche (dove il parancolo più abbietto viene sacrificato).


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