Amèn

di Farinella Paolo, prete*

La parola "amen", usata nella liturgia e prima ancora nel Vangelo1, è una parola della lingua aramaica, la lingua che Gesù parlava in famiglia e nella quale pregava privatamente. Nella preghiera ufficiale pubblica si usava la lingua ebraica. In aramaico si scrive "amen" e si pronuncia "amèn".

Deriva dal verbo "aman" che nel significato fondamentale significa "essere fermo/stabile". In aramaico come in ebraico esiste una forma del verbo che si chiama "causativo" (qualcuno che causa qualcosa) e si traduce "fare essere / far fare / far dire / far parlare, eccetera". La forma causativa del verbo "aman" significa "fare stabile, rendere sicuro, rendere fermo" da cui deriva il senso finale di "prestar fede, credere".

Da qui deriva il senso profondo che la fede è una iniziativa di Dio il quale causativamente "fa stabile, rende fermo/sicuro" e di conseguenza "gli si presta fede", in una parola "gli si crede". Pertanto ogni qualvolta un credente dice "amen", deve avere la consapevolezza che non recita una formula di chiusura di preghiera, ma fa un'autentica, completa professione di fede.

In una paroletta è racchiusa tutta la densità e intensità del "Credo".

I maestri ebrei solevano dire: quando non hai assolutamente tempo per pregare come prescrive la legge, pronuncia la parola "amen" che racchiude tutta la preghiera e la fede. In questo senso, gli ebrei hanno dato un valore profondo a questa parola, formando un acrostico, cioè altra parole [inizianti] con le consonanti della parola aramaica/ebraica "amen". In ebraico le iniziali sono lettera alef lettera mem lettera nun (si legge da destra a sinistra); queste tre consonanti formano tre parole:

lettera alef = "el" (si legge: El) significa Dio
lettera mem = "melek" (si legge: Melek) significa re
lettera nun = "naaman" (si legge: Naaman) significa fedele

Ogni volta che diciamo "amen", affermiamo la fedeltà di Dio che è colui che resta stabile/fermo nella sua alleanza in eterno e affermiamo la nostra fede, cioè la nostra volontà di stabilità e fermezza nel Dio dell'alleanza che professiamo nostro Re e nostro unico Dio.

Jerusalem, 26 giugno 2000
*pubblicato senza aver consultato l'autore, a cui facciamo le nostre scuse.

1Nella traduzione italiana della CEI, la frase "in verità, in verità vi dico" di Gesù corrisponde nel testo originale ad "amen, amen" scritto in greco ma ricalcato dall'aramaico [N.d.R.].


a cura di Basello Gian Pietro <gpbasello@eudoramail.com>
san Giovanni in Persiceto, 22/VII/2000 (migliorata grafica 04/XI/2000)