Questo semplicissimo circuito permette di generare un segnale triangolare e di convertirlo in uno sinusoidale, è ovvio che ci sono moltissimi modi per produrre un segnale sinusoidale stabile e con bassa distorsione, integrati programmabili, formatori e oscillatori svolgono egregiamente questo compito, al limite lo si può comprare già bello e che fatto anche a prezzi modici, ma lo scopo dell' hobbista è di realizzare nuovi circuiti possibilmente poco conosciuti, ed è il caso di questo progettino che usa un amplificatore differenziale per convertire un'onda triangolare in una sinusoidale, veramente poco conosciuto e soprattutto poco documentato, figura 1. la parte relativa al generatore di onda triangolare è già stata usata per un altro circuito presente in questo sito e la spiegazione la trovate qui.
Il cuore della conversione è composto dai due transistor T1 e T2 che ho riportato in figura 2 assieme ai solo componenti utili alla conversione, inoltre al posto delle resistenze R11 ed R12 ho messo due pozzi di corrente costante per esemplificare la spiegazione, si vedrà poi che le suddette resistenze, purché di valore alto, si comporteranno come pozzi di corrente.
In questa analisi si rappresenteranno i valori statici con
le lettere maiuscole e quelli dinamici con quelle minuscole.
Si consideri il circuito in condizioni statiche ovvero alimentato dalla
sola tensione continua, in esso circolano allora correnti continue
identificate con la freccetta bianca; la corrente IB entra nella base di T1 e ne esce
dall'emettitore sommata alla corrente di collettore IC,
la somma delle due correnti è pari a quella impostata dal pozzo di corrente.
Data la simmetria del sintema la stessa cosa accade per la sezione relativa a T2. Nella resistenza R13
non circola alcuna corrente statica.
Applico ora un segnale VIN costituito da una
rampa lineare crescente all'ingresso di T1, la
corrente di base si incrementa allora di una componente incrementale ib (le correnti incrementali sono indicate con la freccietta rossa) e
quella di collettore di una componente incrementale i la somma delle due correnti esce
dall'emettitore di T1 e non potendo
circolare nel pozzo I (corrente costante) scorre
attraverso la resistenza R13. Parte di questa
corrente dinamica (ib) attraversa la giunzione
emettitore-base di T2 e va a sottrarsi con quella statica IB2 provocando inoltre una diminuzione della corrente IC2 della quantità i, nel pozzo di corrente la corrente rimane costante (come deve
essere) dato che la corrente circolante in R13 (i + ib) sommata a quella proveniente dall'emettitore
di T2 (IC2 - i + IB2 -
ib) da sempre e comunque (IC2 + IB2).
NOTA:
In realtà la variazione della corrente di base del transistor T2 ha valore diverso di quella della base di T1 (ib), infatti essendo la relazione che lega le
correnti ib-ic non lineare ma esponenziale, a parità di variazione delle
correnti di collettore (i) occorre una diminuzione di corrente di base di T2
(ib2) leggermente minore dell'aumento della corrente di base di T1 (ib),
inoltre dato che la corrente del pozzo è costante per poter far
circolare in esso la corrente risultante dalla differenza delle due (ib2 -
ib) che non saprebbe dove scorrere altrimenti, il sistema si auto regola
imponendo una ib2 tale che la corrente IC2 diminuisca oltre che di i anche
della differenza suddetta per fare spazio all'unico percorso disponibile
per il ritorno delle correnti dinamiche i e (ib2 - ib) e cioè il pozzo stesso.
In figura 2 le correnti in parentesi chiariscono bene questo concetto, comunque
dato che la differenza tra ib ed ib2 è veramente piccola per piccoli
segnali, si può ritenere ib2 = ib.
In figura 3 sono raffigurati i segnali che ci interessano per fare qualche
riflessione.
Nell'analisi sono state fatte delle approssimazioni per semplificare lo studio; le correnti di base sono trascurabili e quindi le correnti di riposo circolanti nei collettori sono uguali alla corrente I circolante nei due pozzi, i due transistor sono identici, le due resistenze R9 ed R10 sono identiche. Prendiamo in esame il circuito in un certo istante al quale corrispondono il verso della corrente i e le polarità delle tensioni vbe come indicato in figura 4.
Questo circuito è più adatto allo studio didattico che ad un
utilizzo come generatore dato che non ha una bassa distorsione (si aggira
attorno ai 0.2 % se regolato adeguatamente), la sua forza è la semplicità ed il
basso costo, e da comunque una certa soddisfazione nel vederlo funzionare.
La regolazione va effettuata a 2 KHz con il trimmer R7,
l'ideale sarebbe disporre di un distorsiometro ma l'oscilloscopio va bene
ugualmente. La banda di frequenza si divide in due bande selezionabili tramite
ponticelli TP1 e TP2:
TP1 banda da 18 Hz a 2.2KHz
TP2 banda da 2.1KHz a 20KHz
Il livello di uscita con R19 al massimo è pari a
10Vpp
il trasformatore di alimentazione è un 15 - 0 - 15 0.5A
In figura 5 sono rappresentate le due onde
e in figura 7 la scheda in fase di
collaudo.