14 WATT CON LA 6550 IN
CONNESSIONE ULTRALINEARE
Pochi componenti per un suono eccellente. La
potenza di 14 watt da me dichiarata corrisponde ad una sensibilità d’ingresso
di -6dB (1 vpp),un livello che può essere
fornito dalla maggior parte delle sorgenti sonore; l’amplificatore può però
erogare, al limite del clipping, una potenza pari a 20 watt se pilotato
con livello più alto, in tal caso va
però sostituito il trasformatore di uscita con uno adeguato a tale potenza.
SEZIONE ALIMENTAZIONE
Si
faccia riferimento allo schema POWER UNIT.
Faccio
subito notare che tale alimentazione è riferita ad un solo canale, quindi le
correnti erogate dal trasformatore ai suoi secondari vanno duplicate nel caso che lo stesso alimenti due canali.
Per
il dimensionamento dei componenti, ho considerato le correnti assorbite dai
finali mentre essi erogano la potenza nominale di 14 watt su 8 ohm.
Per
il livellamento ho dovuto utilizzare due condensatori in serie con tensione di
lavoro di 400V data la difficile reperibilità di quelli con tensioni maggiori;
in parallelo ad essi sono presenti due resistenze da 220K per equalizzarli.
Per
il raddrizzamento (non pensate male) ho usato diodi resistenti a tensioni
inverse di 1200V dato che ai capi degli stessi possono essere presenti al
massimo 1056V; [(Vac x 1.41 + 10%) x 2]= [(340 x 1.41 +
48) x 2] = 1056V
Dove
il +10% indica l’aumento massimo che può subire la tensione di rete in Italia.
La
tensione viene stabilizzata da due diodi zener da 200V connessi in serie, la
corrente che circola negli stessi, quando l’amplificatore è a regime, è di
8.6mA.
Mentre
all’accensione quando le valvole ancora non conducono, anche alimentando l’amplificatore con una tensione al + 10%, la corrente
massima non supera quella che sopportano i due semiconduttori.
La
potenza dissipata dai zener a regime è di 1.72 W,
la temperatura dei loro reofori deve essere minore di 110
°C.
Per
presentare ai diodi un carico elevato ho utilizzato un BD808 con HFE min pari a
20, che li separa dal resto del circuito. La dissipazione massima del
semiconduttore nelle peggiori condizioni ( funzionamento a regime con
alimentazione al + 10%) e di 25W, esso richiede
un generoso dissipatore per mantenere la sua temperatura sotto il valore di 90°C.
Per
controllare se i valori di temperatura non superino quelli massimi consentiti
occorre controllarli nelle peggiori condizioni di lavoro dell’amplificatore:
contenitore chiuso, ambiente di lavoro non refrigerato e alimentazione al +
10%.
Il
controllo deve essere effettuato tramite sonda termometrica flessibile dopo
alcune ore di funzionamento. Se le temperature si
avvicinano pericolosamente a quelle massime consentite dai dispositivi,
occorre aumentare la dimensione dei dissipatori (i diodi probabilmente non ne
avranno bisogno).
SEZIONE
AMPLIFICAZIONE
Si
faccia riferimento allo schema AMPLY UNIT.
Il
segnale audio va portato al potenziometro del volume (doppio per due canali)
tramite un cavo schermato. Lo splitter da me usato è nominato floating
paraphase che a mio parere è quello che si presta meglio per il bilanciamento;
infatti esso si autoregola (vedi segnale che pilota la griglia delle valvola
V1B) per mantenere uguale il livello dei segnali che vanno a pilotare le
griglie delle finali.
La
resistenza di 33K serve a eguagliare le impedenze d’uscita dei due tubi,
infatti li triodo V1B ne presenta una più bassa del triodo V2B.
Per
la sezione finale nessuna spiegazione dato che la sua configurazione è quella
classica ultra lineare che fornisce il costruttore del tubo.
Segnale 14W su 8 ohm
NOTE
GENERALI
I
fili che portano l’alimentazione ai filamenti delle valvole devono essere
intrecciati per tutta la loro estensione.
I
fili che portano l’alimentazione alle placche delle valvole devono resistere ad
una tensione di almeno di 600V.
Le
resistenze di potenza ed i diodi zener devono essere montati in maniera di
permettere libera circolazione intorno al loro corpo.
Le
valvole finali devono distanziare tra di loro almeno di una distanza pari al
loro diametro.
Buon
lavoro
Fabio