GLUCIDI o
CARBOIDRATI |
I
glucidi vengono spesso impropriamente chiamati carboidrati perché sono composti
organici contenenti idrogeno e ossigeno combinati al carbonio nelle stesse
proporzioni della molecola d'acqua. Dal punto di vista strutturale, tuttavia,
questi composti non sono idrati del carbonio.
I carboidrati sono i composti
organici più abbondanti in natura. Sono prodotti dalle piante verdi e dai
batteri per mezzo della fotosintesi, a partire dall'acqua, dall'anidride
carbonica atmosferica e dall'energia catturata dalle radiazioni solari.
Si
distinguono tre tipi di glucidi: i più semplici sono chiamati monosaccaridi
se sono costituiti da una sola molecola oppure oligosaccaridi se
sono composti da 2 a 10 molecole; molti di questi carboidrati semplici hanno
sapore dolce e per questo motivo spesso sono anche chiamati zuccheri. I
carboidrati composti da più di 10 molecole di monosaccaridi vengono invece
chiamati polisaccaridi.
I monosaccaridi più importanti sono il
glucosio (il comune zucchero da tavola, lo stesso che circola nel nostro sangue)
e il fruttosio.
Tra gli oligosaccaridi i più noti sono il saccarosio
(zucchero di canna o di barbabietola usato come dolcificante, costituito da una
molecola di glucosio più una di fruttosio) e il lattosio (zucchero del latte,
costituito da glucosio più galattosio).
Esempi di polisaccaridi sono il
glicogeno (tipico carboidrato di riserva animale, presente soprattutto nel
fegato e nei muscoli) e l'amido (carboidrato di riserva vegetale), entrambi
costituiti da molte molecole di glucosio legate tra loro in vario modo.
Il
fabbisogno di carboidrati corrisponde a circa il 50-60% delle calorie totali
sotto forma di frutta, verdura, pane o affini.
A cosa
servono
I
carboidrati sono la principale fonte di energia per i processi organici, in
quanto forniscono il glucosio come combustibile, risparmiando quindi le
proteine. La loro digestione inizia nella bocca. Quando le sostanze contenenti
amido vengono masticate, l'amilasi salivare (un enzima secreto dalla ghiandola
parotide) inizia la scissione dell'amido in glucosio e maltosio. Quando il cibo
giunge nello stomaco, l'acidità gastrica neutralizza l'amilasi e i carboidrati,
insieme ad altri nutrienti, vengono spinti nell'intestino tenue dove si verifica
gran parte della loro digestione. Altri enzimi, come ad esempio l'amilasi
pancreatica, raggiungono il duodeno attraverso i dotti pancreatici e continuano
la scissione dell'amido in glucosio e maltosio. La superficie della mucosa
dell'intestino tenue è caratterizzata dalla presenza di particolari strutture
chiamate villi e microvilli che aumentano notevolmente la superficie di
assorbimento: infatti circa il 90% dei nutrienti contenuti negli alimenti
digeriti è assorbito a questo livello. Una volta assorbiti, il glucosio e gli
altri zuccheri semplici vengono trasportati nel fegato attraverso la
circolazione sanguigna. Qui gli altri zuccheri semplici sono convertiti in
glucosio, conservato poi sotto forma di glicogeno. In caso di bisogno, i
depositi di glicogeno nel fegato o nel muscolo scheletrico possono essere
nuovamente scissi (processo di glicolisi), con conseguente rilascio di glucosio
nel sangue.
Amidi:
sono
carboidrati complessi o polisaccaridi, formati da tante molecole di
monosaccaridi, principalmente glucosio, legate fra di loro. Gli amidi sono
formati principalmente da due tipi di catene di glucosio: amilosio e
amilopectina. L'amilosio ha catena lineare, mentre l'amilopectina ha catena
ramificata. L'amilosio è poco digeribile, solo il 40 % viene digerito.
L'amilopectina si digerisce molto più velocemente e quindi gli amidi contenenti
molta amilopectina hanno un indice glicemico più alto. La cottura aumenta la
digeribilità degli amidi.
Maltodestrine:
sono amidi parzialmente predigeriti (solitamente amido di mais o di grano), in
cui le catene di polisaccaridi sono accorciate mediante idrolisi. Il processo di
predigestione rende l'amido completamente assimilabile. Contengono mediamente da
5 al 20% di mono e disaccaridi e il resto è costituito da polisaccaridi a corta
catena. Sono facilmente assimilabili e forniscono energia a medio termine e
anche a breve.
Sciroppo
di glucosio:
è praticamente una maltodestrina più predigerita, con più mono e disaccaridi (da
20 a 50%). E' comunque da considerare un carboidrato complesso . Fornisce
energia a medio termine e anche a breve.
Sciroppo
di fruttosio:
(stesso discorso dello sciroppo di glucosio, tranne che contiene anche
fruttosio): fornisce energia a medio termine e anche a breve. Ha indice
glicemico più basso rispetto allo sciroppo di glucosio.
Fruttosio:
è uno zucchero semplice con indice glicemico fra i più bassi di tutti i
carboidrati (indice glicemico =20). fornisce energia a medio e lungo termine. E'
molto efficace per ricostituire le riserve di glicogeno.
Saccarosio
o zucchero da cucina: (indice glicemico =59) è un disaccaride, cioè è formato da
due zuccheri legati fra di loro. Ogni molecola di saccarosio è formata da una
molecola di glucosio ed una di fruttosio. Ha un indice glicemico medio e
fornisce energia a breve termine.
Glucosio
(destrosio): (indice glicemico =100) è uno zucchero semplice ad alto indice
glicemico e fornisce energia a brevissimo termine.
Maltosio:
(indice glicemico =105) è un disaccaride ad alto indice glicemico formato da due
molecole di glucosio e fornisce energia a brevissimo termine.
Lattosio
o zucchero del latte: indice glicemico =46.
Miele:
indice glicemico =73.