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Corniglia
note sulla storia del borgo

Il nome di Corniglia è di romana memoria. Esso viene o dai Corneli, famiglia romana che diede il nome ai liberti affrancati che popolarono l'area sgombrata dai Liguri Apuani, oppure da un Cornelius colono romano proprietario del vino. L'importanza del vino di Corniglia pare confermata già allora dalle anfore vinarie rinvenute a Pompei con il nome di Cornelia, cioè di questo borgo.
Nel Medioevo Corniglia fu sotto i conti di Lavagna, i signori di Carpena e di Luni (v. Annali del Caffaro). Nel 1254 passò dal dominio di papa Innocenzo IV (Fieschi), pontefice cui si deve la realizzazione di San Salvatore di COgorno, a quello di Nicolò Fieschi.
Battuto dai Genovesi quest'ultimo nel 1276 con la vendita dei castelli di Carpena a Genova rinunciò anche al suo diritto sugli uomini di Corniglia.
Caratteri gotici della chiesa di San Pietro
La attuale parrocchiale di San Pietro è del 1335, data ripèortata sulla lapide murata all'angolo.
Essa fu però realizzata sulla chiesa preesistente romanica, della quale restano alcune parti visibili, inglobate nella muratura successiva.
Rispetto al paese si trova in posizione estrema, che la via carrozzabile ha ulteriormente accentuato separandola dal centro del paese.
La costruzione che vediamo indica interessanti particolari di una tipologia di gotico locale, profondamente legata al romanico del quale dà una versione più aggraziata, sulla stessa via percorsa dallo stile di San Salvatore di Cogorno.
Il rosone è del 1351, opera di Matteo e Pietro da Campiglio, pistoiesi; sono forse gli stessi autori del rosone di Monterosso e di quello di Manarola, raffinate opere in marmo che ispirarono i "falsi" del restauro integrativo di D'Andrade per i rosoni di Sant'Andrea di Levanto e della parrocchiale di Riomaggiore.
Ancora all'ambiente gotico ligure ma con altri riferimenti guarda il gruppo scultoreo della lunetta, ora mutilo, col San Pietro che tiene le chiavi attorniato da altri santi apostoli. Esso con il suo sfondo dagli effetti cromatici ora svaniti, rimanda invece alle lunette di San Lorenzo di Portovenere e tramite questa a quella di San lorenzo di Genova,
Il fregio ad archetti della chiesa è già una versione goticizzata del tradizionale motivo romanico, con l'abbozzo di arco trilobato, che appare anche nel palazzo di fronte alla chiesa, evidentemente ad essa collegato.