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Archivio Fotografico di Giorgio Croce
- L'Abbazia dei Fieschi - San Salvatore di Cogorno - 1








Il restauro
In un ambiente circostante in parte ancora integro, con una persistente estensione dell'oliveto, il centro fliscano si affaccia tutto sulla sua piazza. In questa accanto all'abbazia sono il palazzo dei conti Fieschi, alla basilica contemporaneo, e quindi, di molto successiva, la parrocchiale barocca.
Eccezionale era lo stato di conservazione del complesso, tale da stupire anche il D'Andrade: pareva infatti non avesse risentito del tempo e fosse rimasto immune da tutte le modifiche e aggiunte stilistiche che hanno colpito tutte le architetture medioevali.
Attorno al 1870 San Salvatore venne dichiarato monumento nazionale (cfr. Il Ravenna, storico di Lavagna) e ne seguì un primo intervento di ripristino.
Praticamente univa ibnnovazione di questo fu la liberazione della chiesa dalle volte delle navate laterali che occultavano l'originaria orditura di legno, intatta sopra la muratura successiva, e in facciata vennero restituite al portale le colonnine smarrite.
Quanto alla copertura D'Andrade la rifece "imitando" l'originale. Nel dopoguerra la Soprintendenza sistemò il pavimento e ripulì le membrature dalle sovrastrutture rimaste.


I FIESCHI


I Fieschi dal tardo Medioevo sino alla loro sconfitta segnata dalla fallita congiura di Gian Luigi Fieschi contro Andrea Doria (1547) assumono il duplice ruolo di potenti a Genova e potenti nel loro sistema di feudi che copre la val Fontanabuona.
Questa doppia esigenze li porta talora a scontrarsi con Genova nella quale pure risiedono ed hanno fondi e possedimenti. Nel capoluogo ligure dirigono infatti ad un certo punto l'estremo Levante, con la parrocchia di Santo Stefano, la zona di Carignano, le "loro" parrocchie di S. Maria in Vialata e S. M. dei Servi (furono loro a chiamare i padri Serviti da Firenze nel XIII secolo per questa chiesa). Tutto il quartiere sorto sul Rivotorbido, chiamato Borgo dei Lanaiuoli (poi via dei Servi e via Madre di Dio), fu così popolato da immigrati della val Fontanabuona incentivati da questa famiglia a recarsi come artigiani nel centro.
I Fieschi per tutto l'arco cronologico delle lotte tra Guelfi e Ghibellini rimasero guelfi fedeli al papato, e molti suoi esponenti furono ecclesiastici. Nella storia di San Salvatore sono protagonisti il fondatore Ottobono, allora cardinale e poi pontefice col nome di Adriano V, e nipote di Alberto, che come pontefice ha preso il nome di Innocenzo IV.








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elaborazione grafica
Giorgio Croce
mailto:giorgio.croce@libero.it
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