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La Danza dei Cavalieri

    La Grotta dell’Areonauta, per me, è un posto “magico”. La mia casa. Un posto dove puoi andare sempre! D’inverno. Se piove. Se fa freddo. Ed anche d’estate… se fa caldo. Ti fai i bagni, prendi il sole ed arrampichi… perché lì non sudi e non geli: scali.
Anche la spiaggia è unica. Non è per tutti. Mica ci trovi le famiglie con ombrelloni, tavolini, sdrai e… pasta al forno. Sì, perché, per arrivarci, devi scendere 276 gradini, pagare il pedaggio (2 Euro solo d’estate) e poi risalire con i bagagli sotto al sole! Infatti le famiglie non ci sono, d’estate ci sono solo i nudisti… più che altro uomini, e noi arrampicatori.
Credo che ogni climber che si rispetti debba, prima o poi, venire all’ Areonauta. Prima di tutto perché è uno spettacolo geologico. E poi perché è un posto dove si incontra sempre gente che viene da ogni parte d’Italia, d’Europa e del Mondo.
Qui ho conosciuto il mio caro amico e maestro di strapiombi Erri (de Luca), l'amico ed ora anche trainer Giuliano (er Parrucchiere!), i fratelli Bindammer, Arthur Kubista, Lynn Hill, Rolando Larcher, Cristian Brenna, Ines Papert (campionessa del Mondo di Ice Climbing e mia cara amica), un giovane polacco fortissimo, e tanti altri più o meno noti. Dai loro gesti arrampicatori ho imparato veramente molto! Poi è qui che sono state aperte le prime vie estreme del centro-sud Italia. E ancora oggi è l’unico sito del sud dove ci sono vie di grado superiore all’8b.
"La danza dei cavalieri", è stata per me un viaggio che ha accompagnato un mio percorso interiore, iniziato circa tre anni fa, quando - guarda la coincidenza - la provai per la prima volta. Ho iniziato a scalare nel 1996 e dopo soli tre anni ero riuscita a salire vie di 7c, 7c+ e poi anche 8a. Facevo gare ed andavo anche bene… ma un giorno crollai!
I successivi 3 anni (il 3 è un numero che ricorre spesso nella mia vita: sono nata il 13-3-73), e cioè dal 1999 al 2002, sono stati anni molto difficili per la mia vita. Mi sono ammalata di anoressia. Ho avuto diversi squilibri metabolici ed ormonali. Ho subito un’operazione all’anca. Mi sono rotta due legamenti della caviglia… Però, in questo periodo, ho avuto modo di riflettere e rivedere tanti atteggiamenti sbagliati che avevo avuto nei confronti dell’arrampicata, degli arrampicatori e della natura.
Ho imparato ad amare il gesto in sé, ed i luoghi dove andavo a scalare e... sono scesa moltissimo in termini di livello arrampicatorio. Ma sapevo, sentivo, che un giorno il mio potenziale sarebbe riemerso. Dovevo capire, maturare, dovevo toccare il fondo per poi risalire, dovevo trasformare (come si dice in gergo Buddista) “Il Veleno in Medicina”. Ed infatti così è stato!
A maggio dello scorso anno, dopo l’infortunio alla caviglia, ho ripreso a scalare e, piano piano, sono risalita: 7a, 7a+, 7b, 7b+, 7c, 7c+. Poi ho riprovato Cavalieri, così, tanto per gioco, non sentendomi assolutamente all’altezza della via e del grado! Però la sognavo di notte. Mi piaceva l’idea di uscire dalle “tenebre” per poi vedere “la luce”, il “sole”. Così era stato nella mia vita: avevo toccato il fondo però ero riuscita a risalire!
Un sabato avevo liberato “La fuga dei Cavalieri” 7c+, la variante di uscita ”facile”. Poi, dopo mesi che non provavo Cavalieri, nello stesso giorno ero quasi riuscita a salire anche l'8a+, ma mi sono emozionata e… sono caduta. Però ero ugualmente felice, perché adesso sentivo di poterla fare.
Sono tornata, da sola, il sabato e la domenica di Pasqua: niente da fare! Il giovedì successivo sarei dovuta partire con degli amici, ma sentivo che dovevo tornare alla “Grotta”, che dovevo riprovarci. E così loro sono partiti, io no! Il giovedì mattina ho pregato Giulia, Fabiano, Ines ed Hainz di venire in “Grotta”. Al 3° (ancora il tre!) tentativo, assicurata da Fabiano, sono uscita! C’era vento e fuori ho rivisto il “Sole”. Il giorno dopo all’alba sono partita, da sola, in treno. E pensavo, pensavo… alla via.
...i progressi che ho fatto quest'anno li devo molto anche all'ambiente sereno che ho trovato nella palestra di Albert e Fiorino, che si meritano il successo che stanno riscuotendo.

Stefania Daniele