(per nutrire il mio animo vintage)
Artista: Led Zeppelin
Titolo: Nessuno (da molti chiamato "IV", da altri "four symbols")
Anno: 1971
Dove & Quando: Potenza, tanti anni fa...

"...and as we wind on down the road, our shadows taller than our soul, there walks a lady we all know who shines white light and wants to show how everything still turns to gold, and if you listen very hard the tune will come to you at last, when all are one and one is all, to be a rock and not to roll..."

    Proto-heavy metal, folk, rock'n'roll puro, blues, questo monolite sonoro a firma Led Zeppelin fu una vera e propria pietra miliare degli anni '70, che consacrò il gruppo e definì le sonorità e lo stile dell'hard rock. Dopo il successo di "III", gli Zep continuano sul percorso di fusione, più che di stili musicali in sé, di atmosfere sonore: il loro pomposo hard rock si tinge di folk rurale inglese con un pizzico di misticismo. Il senso di Page & Plant, o meglio, la loro ossessione per l'occulto, la mitologia, le leggende popolari della tradizione celtica conferiscono al disco un senso di drammatica epicità.
La ballata "The Battle Of Evermore", con il suo crescendo di mandolini e le controvoci di Sandy Denny, ma anche l'orchestrazione di "Stairway To Heaven" (di sicuro la più famosa canzone degli Zep) sono perfetti esempi del connubio Page-Plant. L'essenza dell'album, la summa, è rappresentata proprio da "Stairway...", che, nei suoi otto minuti incapsula tutto il background zeppeliniano e ne estende i limiti. La canzone si apre con un arpeggio di chitarra acustica e si chiude in un tripudio di chitarre elettriche distorte e di falsetti vocali acutissimi; nel mezzo, arrangiamenti elettronici (grazie al moog, soprattutto, e a John Paul Jones che ne fa un uso sapientissimo) e liriche criptiche. Gli aneddoti sulla registrazione dell'album si sprecano, e da sempre fanno la felicità degli appassionati del gruppo.
Registrato grazie al Rolling Stones' Mobile Studio (si, lo stesso citato da Ian Gillan in "Smoke on the water" dei Deep Purple) nella tenuta di Headley Grange, l'album risente della suggestiva ricerca sonora di Jimmy Page: gli echi, i riverberi e tutti gli effetti sonori sono "naturali", ossia ottenuti grazie ad una sapiente miscelazione di fonti sonore ed "ambiente".
    
    "Going to California" è senza ombra di dubbio il miglior pezzo folk-acustico del gruppo, in un album dove l'inventiva e la creatività sembrano infinite: "Black Dog", pesante al punto giusto, con il suo doppio riff all'unisono chitarra-basso e la batteria suonata con forza, il piano elettrico di "Misty Mountain Hop" o i riffs sporchi e quasi funkeggianti di "Four Sticks" o la cover di "When The Levee Breaks" (di Memphis Minnie) che diventa un moderno blues metropolitano.

    Dopo questo disco per i Led Zeppelin nulla sarà più lo stesso. Picco artistico, lascia già scorgere quello che succederà dopo: la lenta, inevitabile decadenza.

I Led Zeppelin:

Robert Plant: voce
Jimmy Page: chitarre
John Paul Jones: basso, tastiere, arrangiamenti
John "Bonzo" Bonham: batteria

TRACKLIST (clicca sul titolo della canzone per ascoltare 1 min.):

1. Black Dog
2. Rock and roll
3. The Battle of Evermore
4. Stairway to Heaven
5. Misty Mountain Hop
6. Four Sticks
7. Going to California
8. When the Leeve breaks