Che fine hanno fatto i radicali e
la RNP, che tanto ci avevano fatto sperare in termini di
libertà, laicità e quant'altro? Sepolti anche
loro nella
melma che questo governo rappresenta. Aggrappati ai loro ministeri
senza portafoglio e ad una misera percentuale di
rappresentatività. Triste, come epilogo.La
ricerca, il progresso scientifico e tecnologico, così come
la
quotidianità di ognuno di noi non possono essere minati
dall'influenza più o meno palese e manifesta del nostro
illustre
vicino di casa. E finché politici scellerati, con le croci
nei
simboli e nei cuori (ma, a pensarci bene, anche campanili e fiori e
asinelli), continueranno ad anteporre alla ragion di stato quella di un
dio, continueremo a passarcela male. Tutti in Spagna, allora? Si, tutti
lì... Anche se quello che chiedo è semplicemente
una
morale laica. Sic et
simpliciter.
2. Più approfonditamente
sulla
manifestazione di cui sopra... Le immagini sono
sconvolgenti. Questi
qua manifestano con un livello di organizzazione pauroso. Ci sono i
responsabili dei vari settori del corteo identificati da pettoline
numerate e colorate a seconda del ruolo e della posizione. Persino gli
striscioni sono bellissimi.
Dimenticate gli orrendi teli bianchi e le
scritte fatte a mano, con un pennarello o la bomboletta spray. No, qua
è tutta un'altra cosa. Tutto è bello,
più bello.
Cartelloni usciti freschi freschi dalla tipografia, magliette stampate
con loghi e slogan colorati e d'effetto. Insomma, una manifestazione
degna di una destra moderna.
Dico la
verità: invidio un po'
l'organizzazione di questa manifestazione.
Già, perché le "nostre"
manifestazioni sono tutte più
caciarone, più
maldestre e
meno organizzate,
più disordinate
e meno allineate,
piùeterogenee e colorate,
più libere
ed un po' anarchiche. Ci sono gli
eskimi e le chitarre, i fischietti e i bonghi, i fiori e i dreadlocks. Ma
anche le giacche e le cravatte. Con
sotto le Clark's, però. Rigorosamente. Ecco, in
una parola, le manifestazioni della sinistra
sono un po' retrò.
Nostalgiche. Pregne di quella nostalgia ingenua e
bonaria verso un passato non migliore ma sicuramente meno
incerto (anche se, in fondo, più incerto), politicamente e non.
La piazza "di
sinistra" è agli
antipodi rispetto alle "stanze"
di sinistra. Quella di
destra, no.
Nelle manifestazioni
libere di sinistra, a volte succedono guerre
intestine tra gruppi facenti tutti parte del macrocosmo
che
s'identifica con la sinistra. Cioè: a sinistra ci sono ancora le
idee, e queste non sempre coincidono. E si continua a
lottare per le
idee, seppure in modi differenti rispetto al passato, ma con un piede
sempre e saldamente piantato indietro. Ciò che vedo
oggi, invece,
è aberrante.
Dove sono finite le
idee? Senti parlarne uno, ed
è come se li avessi sentiti parlare tutti. Dicono le stesse
cose
con le stesse parole. Fa paura, onestamente. Perché le
parole
associate alle facce rendono chiara una cosa. Mi spiego: se vedi un
gruppo di yuppies
con la cravatta
rosa e la spilletta di AN o di Forza
Italia appuntata sul bavero della giacca, là t'aspetti certe
parole. Diciamo, le parole, là, sono in linea con le facce.
Ma se poi vedi
le vecchiette, gli operai mani callose e facce rugose con quel
fondo di malinconia negli sguardi, oppure adolescenti imberbi vestiti
manco fossero
tutti figli di Montezemolo, allora qualche dubbio ti sorge.
Com'è che dicono tutti le stesse cose? Com'è che,
in
questo caso, parole e facce divergono, stridono? Avrei dei sospetti, ma
li tengo per me. C'è da riflettere,
però, sulla
potenza - sul potere
- del berlusconismo (e, di riflesso, di
questa nuova destra italiana). Ecco, riflettiamoci. Magari la prossima volta
ci pensiamo
su due o tre volte prima di candidare un fes*********o come
capo di una
coalizione e di un governo.
No, dico così, tanto per dire...
Lasciatemi le vostre impressioni ed i vostri commenti. Perfavore.