SABATO  01 GENNAIO 2005     
UN PICCOLO SALUTO

Cari amici, siamo nuovamente qui a darvi il piacere della lettura o a farvi rodere il mal di fegato tutto dipende da come si vorranno interpretare i nostri scritti. Riparte dunque (fino a quando ci sarà possibile) la grande avventura di DUROVERO che mirerà a cogliere e raccontare in chiave ironica quello che ci accade intorno.Nel Mondo, in Italia e nella nostra Cellino tante sono le cose accadute dalla nostra ultima edizione ad oggi e starà a noi farvele vedere seguendo una diversa chiave di lettura. Bene se qualcuno ancora non se ne è reso conto siamo in guerra. Ci han fatto credere che questa è una guerra santa, una guerra del bene contro il male la guerra dei grassi contro i magri! Due popoli che muoiono   perché mangiamo troppo, noi, perché non mangiano nulla, loro. Stiamo male tutti e due:  I grassi bombardano da 5.000 metri e tirano giù sui magri delle bombe che uccidono migliaia di magri, ma nella TV dei grassi i magri non fanno notizia perché sarebbero notizie antipatriottiche. Dicono che i grassi sono coraggiosi, se sganciano da 5.000 metri le molotov da 7 tonnellate, mentre i magri che si fanno esplodere sono dei codardi. Crediamo che sia il caso di fare un appello a Dio. .....Dio, vieni giù. Ma non mandare tuo figlio; vieni tu di persona, perché non sono più cose da ragazzi. Aspettiamo che vieni tu. Crediamo che la CNN sia come era la Pravda per i russi. Davvero cadono dalle nuvole, gli americani, quando gli parli delle scuole militari di Panama, di cosa hanno fatto in Cile, del Guatemala, della CIA. Ti guardano sbigottiti. Non sanno nemmeno dov'è. E non sanno nulla dell'Islam, di Maometto, del Corano. E' il popolo meno informato del mondo. E' un popolo talmente specializzato nel nulla. .. E Bin Laden? Ma Bin Laden non esiste. Ma tu pensi veramente che esista? Ma in Italia le cose come vanno? Acciderbolina (diceva Totò) vanno uno spasso. Noi che siamo la patria del diritto siamo diventati in poco tempo la patria del rovescio. Oggi i fuorilegge scrivono le leggi, i malfattori giudicano i giudici e il destino dei magistrati è nelle mani delle sentenze degli avvocati. Ma se il diritto si è rovesciato  menomale che per il resto tutto procede bene, Spero! Macchè anche li siamo messi male. Abbiamo fatto la riforma fiscale due aliquote: Dai 200.000 euro in su si paga il 33%, dai 200 in giù si paga il 23% di tasse. Faremo la privatizzazione della sanità. Ai ricchi diremo: dica 33 ai poveri: 23. Robin Hood alla rovescia! Quindi uno che guadagna 200.000 euro paga il 33 come Berlusconi che guadagna 30 milioni di euro! Ma è strepitoso! E tutto sotto i nostri occhi! Con la politica in generale è tutto un abbisso. Abbiamo Bossi al governo (e figuratevi che neanche il Padreterno lo ha voluto con se) che, insieme a Fini è preoccupato, troppi extracomunitari. Sono scuri e lavorano in nero. Tra poco non si vedrànno neanche più. E nella totale confusione provocata dall'era digitale qualche buotempone ha pensato:" Useremo le impronte digitali." Ma se proprio le vogliono, che siano per tutti. Prendiamole anche ai Savoia, entrati in Italia, dopo una vita difficile, costretti in panfilo dall'Isola di Cavallo a Nizza, e da li in Svizzera, stipati in tre su una Ferrari

ma qualcuno dirà:" Allora siete di sinistra?" No non credo... non lo so... noi siamo stati fermi: si sono spostati tutti gli altri. Anche lì, a sinistra: che casino. Hanno riarruolato Prodi come sommo condottiero di un'armata che, puntualmente non distingue l'avanti march con il dietro front e  quindi ognuno va per i fatti suoi e poi bisticcia e litiga come all'asilo, fa l'offeso e si dimette (mastella docet) e poi non si dimette più. (secondo noi votano tutti Berlusconi). Ma và il nostro governo nazionale sarà un'eccezione sicuramente a livello locale sarà tutta un'altra cosa. Ah..Ah..Ah..Ah..Ah! Ricordate cosa avevamo pronosticato in un nostro vecchio articolo? Tre anni di governo dell'amministrazione Caprioli. E così è stato. Diesse, Comunisti Italiani e due petali di Margherita, aiutati dall'opposizione, una notte lo hanno catapultato via dalla sede municipale ed oggi secondo la giusta legge del contrappasso vaga solitario nel purgatorio.Ed ora? Cosa accadrà? Calmi, abbiamo tempo per raccontarvi continuate a seguirci.

 

DISPERATA E AFFANNOSA RICERCA PER LA LEADER SHIP ALLE PROSSIME AMMINISTRATIVE

SAPPIAMO UNICAMENTE CHE SARA' UNO COME TANTI!!!

Casa delle Libertà, Triciclo e liste civiche cercano di profilare il nuovo identikit del futuro candidato sindaco. Come lo vogliono?Serio, discreto, poco in mostra, che sia di sostegno in alcuni momenti criciali.

 


COME TI SLOGANIZZO LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE: DA RINA INCITATA DAGLI AMICI CON IL LORO “FAGLIELA VEDERE!!” AD ALLEANZA NAZIONALE CHE CON IL “NO AI VISITORS(EX)” TRAPASSA LE GAMBE AL VENTO DEL PRESIDENTE TEMPERA E SCONGIURA LA GUERRA INTESTINA.

Cellino San Marco- Stavolta lo slogan migliore per le elezioni amministrative e regionali prossime non sarà di Berlusconi, che pure alle politiche del 2001 aveva fatto faville.
Tra un vertice bellico e l´altro, la Casa delle Libertà, è uscita un poco malconcia. Sostanzialmente, non è stata in grado di trovare un accordo sulla possibilità di una candidatura unitaria su cui convergere.  "No ai visitors" è lo slogan che, noblesse oblige, il fascio-integralista Blasi ha inventato e che, paradossalmente, è dilagato coinvolgendo non solo alcune forze politiche tra cui i democratico cristiani di Follini, ma l’intera popolazione cellinese. Ma chi sono i " visitors", gli "alieni" di Blasi? Sono Metrangolo e tutta l’allegra compagnia artefice di cinque anni di governo di centrodestra nel nostro paese. Ma come? squadra che vince non si cambia!! Ha esclamato attonita la ex sindachessa incoraggiata dalle urla dei suoi sostenitori. Ergo, qualcuno non preso dalle emozioni del momento ha detto:”ma scusate l’ultima volta non abbiamo perso?” ed a quel punto che la professoressa, senza pensarci due volte, ha abbandonato la stanza decisa a correre per essere rieletta sindaco insieme a chi vorrà sostenere la sua candidatura. Scongiurato il pericolo apparente dei visitors AN si autocongratulava del risultato ottenuto ma incappava in uno sciocco, ma prevedibile gioco delle parti. Chi dovrà essere il candidato sindaco? Occhi puntati sui buchi neri di partito tra cui sono emerse tre candidature: Molendini, Buccolieri, Tempera dei quali la prima ad essere affondata è stata proprio la Presidentessa del partito forse, grazie ai vecchi rancori tra lei e Molendini circa le elezioni per la segreteria locale. Restano due quindi le possibilità di scelta. I "visitors" sono avvertiti. Da qui non si passa ed intanto arruolano il catapultato Caprioli & C. (dove "& C." sta per “e Cugini”). Degli slogan del Centrosinistra è persino inutile parlare: nel paese impervia un clima di incertezza e come per la regione dove si dibatte per la scelta tra Botta e Ventola sembrano coniate più scuse che slogan, assomigliando sempre più a quel personaggio della satira televisiva (di Aldo Giovanni e Giacomo) che non faceva che darsi bottigliate sui genitali. A qualche mese dalle elezioni, perciò, l´unico che ci sembra meritare qualche considerazione nelle scelte semantiche del suo marketing politico si chiama Lorenzo Mazzotta. Ex margheritiano in cerca di rivincita, sicuramente da considerare tutt´altro che un personaggio ordinario. Il suo slogan è “ORA BASTA SE FACCIO IL SIDACO NESSUNO MI CACCERA’ VIA (forse……)”  La mattina attraversa la città a lunghe falcate, perso nei suoi pensieri; i concittadini lo osservano compiaciuti e si astengono dal disturbarlo.

e ora, questi che fanno?


Il centrosinistra cambia nome. Si chiamerà:

Cambiano nome anche Moncullo, Colletta e la Gravili: "Sono nomi da cartoon, d'ora in avanti chiamateci Qui,Quo,Qua". Durante il congresso DS acceso dibattito sulla sigla: "Facciamola fare alla Lecciso"

 - C'è scompiglio nelle sedi politiche del centrosinistra. Centinaia di dotti linguisti sono  alla ricerca di un sinonimo di "Alleanza" che non sia stato già utilizzato da qualcuno dei ventimila partiti italiani o dalle migliaia liste civiche nate negli ultimi anni.
Fuori, in trepida attesa, un numero imprecisato di leader e leaderini di centrosinistra attende il responso, senza però rinunciare alla propria identità e alle proprie idee.
Il motivo del lungo travaglio è così spiegato da Sergio Colletta segretario dei Comunisti Italiani: "Il nostro elettorato deve potersi riconoscere in un nome che trasmetta l'idea di un progetto, che indichi la strada di un cambiamento, che evochi una speranza. Per questo la mia proposta è di chiamarci Topa per Tutti".
Storce però il naso D’Agostino fedele asceta di Pecorario Scanio, che intravede una possibile discriminazione sessista, e propone "Mucche alla Riscossa", un nome in chiave ambientalista e con forti legami con la tradizione contadina.
"Troppo disneyano", borbotta Moncullo: "preferirei qualcosa che rievocasse la tradizione popolare e di massa e che facesse capire la vastità dello schieramento politico che sta dietro al progetto: che ne direste de "La carica dei 101"?
"Disneyano anche questo, e vagamente estremista", lo riprende Schirinzi della Margherita. Che aggiunge: "Dobbiamo inseguire a tutti i costi l'elettorato di centro, indicando chiaramente la nostra matrice moderata e cattolica: propongo "Padre Nostro".
Insomma, per ingannare l'attesa, è stata allestita lì per lì una rissa programmatica, nella quale sono stati scartati in malo modo alcuni validi nomi alternativi, come "Il Mastello delle Libertà" (proposto dall'Udeur), "Avanti popolo" (proposto da Rifondazione), "Avanti miei Prodi", "Союзничество", "Invicibile Armada", "Socmel", "Quarantaquattro Gatti" e "Rifondazione liberal-laburista dei riformisti italiani per l'Europa e l'unità democratica".
Al termine, mentre feriti e contusi sorridevano tutti insieme alle telecamere tenendosi ancora l'un l'altro per il bavero, il leader indiscusso Giovanni Ramirez, nascosto fino ad allora in un vicino barretto di piazza ha detto "Tutto ruota intorno a me, i saggi hanno deciso: ci chiameremo VotareWeb. E adesso, avanti col programma".
Felici del responso e rasserenati dalla scelta di un nome che evoca solidità e tradizione, i quarantaquattro gatti riformisti liberali per la libertà e l'unione democratica del centrosinistra alla riscossa, sono tornati a darsele spensieratamente nel mezzo della carreggiata, ostacolando il traffico. Sferzante il commento di un automobilista in arrivo da destra:
"i soliti comunisti, sempre alle prese con la nomenklatura..."