RAPTOR pro .30
- ATTENZIONE nota importante:
Prima di mettere in moto il motore e'
necessario controllare il dado che tiene ferma la linguetta comando gas al carburatore.
Nei nostri due elicotteri e anche in altri di nostri amici questo dado era montato senza
frenafiletti e si allenta pericolosamente dopo un po' di voli.
E' una cosa che puo' anche essere pericolosa. A me e' successo e vi dico che non e' per
nulla simpatico trovarsi il motore imballato al massimo con un elicottero che ancora non
conosci.
E' necessario svitare il dado e serrarlo aggiungendo una goccia di frenafiletti (loctite).
In questa pagina c'e' qualche nota sull'elicottero "Raptor pro" della
taiwanese Thunder Tiger.
In particolare:
- Cosa ci e' piaciuto.
- Cosa non ci e' piaciuto.
- Le modifiche
che abbiamo apportato (in altra pagina, clicca qui sopra per il link)
In casa abbiamo due Raptor pro, uno io e uno mio fratello.
Raccontero' un po' quali ci sembrano essere i punti di forza di questo elicottero e che
cosa invece non ci e' piaciuto. Poi faro' vedere quali sono state le nostre modifiche
(sensate o meno, questo sta a voi giudicare) per vedere di migliorare le gia' buone
prestazioni.
COSA CI E' PIACIUTO DI QUESTO MODELLO:
- Il raptor pro ha gia' di serie tutti i
cuscinetti possibili, dovrebbero essere una cinquantina, e nonostante tutto il
prezzo e' abbastanza contenuto. Sono su doppio cuscinetto tutti i meccanismi, tutti i
leveraggi dei comandi e anche le leve della testa. Le "manine" portapala del
rotore principale sono dotate di cuscinetti reggispinta (cuscinetti a sfere assiali).
Questo contribuisce a una buona precisione dei comandi stessi che non presentano giochi
particolari, nemmeno dopo parecchi voli fatti strapazzando un po' l'elicottero.
Un po' di gioco lo hanno preso i cucinetti esterni dei portapala nella plastica della loro
sede. Si puo' rimediare in vari modi senza sostituire il potapala:
Si puo' fissare il cuscinetto al portapala con un po' di loctite bloccacuscinetti o un po'
di epossidica + tissotropico. Attenzione a non introdurre colla dentro al cuscinetto o
dentro al portapala.
Oppure si puo' avvolgere il cuscinetto in una strisciolina di alluminio domopack, magari
fissata con una goccia di attack, e poi mettere al suo posto il cuscinetto.
- Tutti i comandi sono su uniball in acciaio, anche dalla parte del
servo. In tutto l'elicottero non c'e' un solo comando che prevede l'astina piegata "a
zeta". L' astina piegata a zeta e ifilata nella squadretta del servo e' un sistema
rapido ed economico ma con il tempo prende gioco.
Anche gli uniball del piatto ciclico sono in acciaio. Il piatto stesso si presenta misto
plastica e alluminio con cuscinetto a sfere (in altri modelli e' tutto in plastica).
- La robustezza generale del modello e' notevole, mi e' piaciuto molto
l'albero del rotore principale.
Di solito negli elicotteri classe .30 l'albero e' di 8 millimetri di diametro e tende a
flettere o a piegarsi al minimo colpo che riceve. Nel raptor hanno ben pensato di farlo di
serie da 10 mm forato all'interno. E' molto piu' rigido e robusto senza essere piu'
pesante ed e' supportato da cuscinetti piu' grandi e quindi, si presume, anche piu'
longevi.
- Il sistema di messa in moto dall'alto con ruota libera (di serie) e
cava esagonale e' estremamente efficiente e robusto; non ha mai dato il minimo problema.
E' sufficiente acquistare l' apposito adattatore da inserire nel gommino di un normale
avviatore per aerei.
Siete maniaci del fai da te'? Molto bene!.......Mal comune mezzo gaudio. L'adattatore puo'
essere costruito facilmente ma visto che quello proposto dalla Thunder Tiger costa poco
piu' di 20.000 lire.......inutile perdere tempo.
- Il sistema di comando del passo collettivo e' preciso e permette
senza modifiche di avere una notevole escursione che va da -10 a + 10 gradi (e anche
qualcosa in piu' arrivando a fondo corsa).
Questo permette di affrontare anche il volo rovescio senza dovere costruire o acquistare
successive modifiche come spesso succede. Anche la testa rotore e' gia' in grado
di sopportare il volo rovescio e comandi bruschi sena visibili problemi. Le pale
non toccano il tubo di coda, nemmeno cabrando in volo rovescio.
- La manutenzione e' molto facilitata, per smontare il motore e'
sufficiente togliere la marmitta e svitare le quattro brugole del castello motore.
L'operazione richiede meno di 5 minuti.
Per sfilare l'albero principale basta sganciare i quattro uniball esterni del piatto
ciclico e togliere la brugola da 3 mm (di solito chiamata "Yesus bolt") che e'
sotto la corona-puleggia principale.
Vi rimane in mano l'albero con testa rotore e piatto montati. Anche questa operazione si
esegue in meno di 5 minuti.
- La trasmissione del moto al ruotino posteriore e' a cinghia dentata
e funziona molto bene.
Questa soluzione ci e' sembrata migliore del solito filo in acciaio da 2 mm che viene
fatto ruotare dentro al tubo di coda, come avviene nei Kyosho.
Una volta regolata la tensione della cinghia non necessita di manutenzione, solamente
qualche controllo. Il collegamento meccanico fra ruotino di coda e rotore principale
risulta molto rigido e privo di giochi. Cio' e' un bene in generale; ottimo in particolare
se usiamo giroscopi piezoelettrici, magari con heading lock, e servo di coda molto veloce.
Se ci capita di danneggiare il tubo di coda, come puo' accadere in un'autorotazione
sbagliata o in qualsiasi incidente, la cinghia di solito si salva e ce la caveremo con la
sola sostituzione del tubo stesso che non costa nemmeno molto. Nei modelli con filo
d'acciaio rotante di solito si rompono i supporti interni e si piega il filo costringendo
alla sostituzione dei pezzi o alla loro costruzione casalinga.
Il ruotino di coda e' molto efficiente. Le palette di coda originali sono un po' morbide
ma per possono andare bene. Volendole sostituire con qualcosa di migliore c'e' solo
l'imbarazzo delle scelta. Io ho le NHP in carbonio e le K&S, anche loro in plastica ma
piu' rigide delle originali. Ora ci sono anche le italiane SAB.
C'e' un semplice sistema che permette di aggiustare in buona approssimazione la
lunghezza del comando di coda a tavolino:
La distanza fra supporto in plastica del ruotino e la bussola scorrevole in ottone deve
essere di 4,5 - 5 millimetri con l'elicottero in hovering.
Tenere presente che l'hovering lo abbiamo normalmente con 5 - 6 gradi al rotore
principale.
Successivi aggiustamenti piu' fini si faranno poi al campo con prove in volo. Regolando la
lunghezza come descritto sopra saremo pero' molto vicini alla lunghezza corretta e
risparmieremo poi tempo prezioso al campo volo.
- Regolazione tensione cinghia.
Gia' che ci siamo......parliamone!
Non e' da considerarsi un malfunzionamento, e' semplicemente una cosa da tenere sotto
controllo in tutti gli eli con comando a cinghia.
La cinghia si puo' allentare o tirare da sola, dipende anche dalla temperatura
ambientale.
La cinghia in se' praticamente non si allunga o accorcia al variare della temperatura
visto che e' costruita con una plastica speciale nella quale sono inclusi robustissimi
fili di kevlar.
Quello che invece cambia di lunghezza e' il tubo di coda dentro il quale la cinghia
scorre. Il tubo e' in alluminio e si accorcia con il freddo (la cinghia si allenta) o si
allunga col caldo estivo (la cinghia si tende). Se andate a volare con temperature
invernali il consiglio e' quello di controllare la tensione una volta che l'elicottero si
e' ambientato alla temperatura esterna. Nel caso tendetela un po'. Quando riportate
l'elicottero al caldo del vostro laboratorio la cinghia sara' troppo tirata. Non ve ne
preoccupate in quanto e' a riposo e la prossima volta che andate a volare sara' di nuovo
inverno.
Al cambio di stagione, quando mettete via la giacca pesante, meglio rifare la tensione.
Quando volate in giornate estive molto calde controllate non sia troppo tirata.
Una giusta tensione si ha quando, spingendo la cinghietta con un dito, la si riesce a
flettere per circa 5 mm nella parte fra puleggia principale e una delle due puleggine
rosse di guida montate sul telaio. Il buon senso aiuta molto in questa facile operazione.
Per regolare la tensione e' sufficiente allentare le quattro viti che tengono il tubo coda
al telaio e poi fare scorrere il tubo sul telaio stesso.
Una cinghia troppo tesa puo' rovinare le pulegge o i cuscinetti. Una cinghia troppo lenta
puo' dare problemi di salto di denti. La trasmissione allora funziona a volte a scatti,
entro breve rovineremo la cinghia o una puleggia.
Se troppo lenta la cinghia si puo' rovinare anche perche' dentro al tubo di coda sfregano
uno contro l'altro i denti dei due rami opposti. Se cio' accade presto partira' qualche
dente della cinghia e sara' necessaria la sua sostituzione.
- La fusoliera tipo trainer in plastica mi e' sembrata adeguata alla
qualita' dell'elicottero. A molti non piace come forma, e' solamente questione di gusti,
pero' e' molto facile da preparare, gli attacchi al telaio gia' segnati.
Gli adesivi per decorarla, dopo qualche mese e molti voli, sono ancora
perfettamente attaccati. Comodissimo il sistema di ancoraggio al telaio, un attacco rapido
composto da un incastro anteriore e due gommini in silicone posteriormente. La fusoliera
si smonta quindi in un attimo.
Attenzione solamente se fate volo veloce in retromarcia!
Puo' accadere che l'aria si infili dentro la capottina e sfili l'attacco inferiore dalla
sua sede sul carrello. A questo punto la capittina ruota verso l'alto sui suoi due
attacchi in gomma e va ad interferire con il comando del piatto ciclico. Puo' essere la
fine del vostro Raptor. Quindi, se siete abili piloti e prevedete di fare volo veloce in
retromarcia, fissate in altra maniera la parte inferiore della capottina. Puo' anche
bastare un elastico da agganciare a un perno che mantiene la fusoliera in sede. Ognuno
studiera' l'accrocco migliore e piu' rapido da realizzare.
- Le pale in legno del rotore principale erano in tutti e due gli
esemplari ben bilanciate e dritte, e' sufficiente incollare solamente le guancette in
plastica con epossidica e andare a volare.
magari controllate anche nel vostro la bilanciatura e anche la posizione del baricentro.
Non andate a volare senza avere incollato a dovere le guancette, e' piuttosto pericoloso.
Se il legno di una pala si apre lungo la vena vi parte una pala senza preavviso. Come
minimo l'elicottero si disintegra, se poi non e' la vostra giornata fortunata vi puo'
anche arrivare addosso la pala che parte.
Una pala che parte via e' da condiderarsi alla stregua di un proiettile. Se vi prende bene
vi accoppa. Non voglio fare allarmismo in quanto e' sufficiente incollare bene le
guancette e controllare i bulloncini di fissaggio di quando in quando.
Tenete conto che le pale devono sopportare ai loro attacchi forze notevoli, nell'ordine
dei 100 kg per un elicottero di queste dimensioni. Meglio siano fissate bene.
Sarebbe comunque meglio sostituire la coperture originale in termoretraibile trasparente
con un'altra di migliore qualita'. La termoretraibile originale si allenta di continuo.
Se si intende sostituire la ricopertura e' piu' semplice farlo ancor prima di avere
incollato le guancette in plastica.
Usate pure le pale originali, quando vi sembra di averci trovato il limite regalatevi un
paio di pale in composito (carbonio, fibra di vetro, vetro + kevlar.......a piacimento).
CHE COSA INVECE NON CI E' PIACIUTO:
- Il motore.
Ogni modello (come ogni macchina e ogni persona) possiede la sua caratteristica peggiore.
Volendo dire la verita' il motore (Thunder Tiger 36 PRO), ed in particolare il
carburatore, mi e' sembrata la cosa peggiore di questo modello. Intendiamoci
bene: il motore originale non mi ha mai spento ed e' di buona potenza, pero' e' di
difficile regolazione ed ha una spiccata tendenza a surriscaldare, comportamento non
proprio simpatico.
E' stata notata molta differenza fra un esemplare e l'altro di motore; qualche motore
funziona bene e qualcun'altro proprio non ne vuole sapere. Probabilmente dipende da un non
ottimo controllo di qualita' sulla produzione ma si fdice solo per parlarne, non e' questo
il nostro problema. Quello che sembra certo e' che, a differenza di altri motori ABC, ha
bisogno di un lungo rodaggio al termine del quale ti puoi ritrovare con un motore decente
oppure con una caffettiera.
Si sono anche verificati danni derivanti dal cuscinetto posteriore che ha la gabbia in
metallo. A volte e' successo che la gabbia si rompa danneggiando poi tutto il motore.
Comunque qualcuno (come mio fratello) sta usando questo motore da tempo con soddisfazione
dopo un primo periodo di sconforto mentre altri lo hanno sostituito perche' proprio non
sono riusciti a farlo girare in maniera soddisfacente.
La candela che ha dato migliori risultati con questo motore e' la OS n.8 usando il 5-10%
di nitrometano e 20% di olio sintetico carbulin (oppure 15% carbulin + 5% ricino). Il
ricino tende a mantenere un po' piu' bassa la temperatura soprattutto in estate. Per
nostra esperienza percentuali di olio minori tendono a surriscaldare piu' in fretta il
motore, comunque ogniuno deve fare le sue esperienze.
I nostri TT 36 andavano meglio se era montata sotto alla testa la guarnizione
supplementare fornita con il motore e consigliata dalla casa solo per miscele con piu' del
15% di nitro.
E' senz'altro sensato provare anche miscele di qualita' gia' pronte (come la Coolpower 15%
Hely). Dovrebbero avere additivi specifici per contenere la temperatura del motore. A voi
le prove.
Molti hanno seguito una pista che non e' certo economica ma e' sicuramente risolutiva:
Sostituire il motore originale con un OS 32 SX ring che e' molto piu' affidabile e facile
da regolare.
Tenete presente che non e' necessaria alcuna modifica per affettuare questa sostituzione,
basta svitare il motore originale e al suo posto montare l' OS 32.
- Il carburatore:
Qualcuno ha provato a montare sul motore originale altri carburatori e le cose sono
migliorate notevolmente.
Il carburatore originale non e' sicuramente un attrezzo facile da gestire. Innanzitutto
perde la guarnizione O-ring dello spillo del massimo ed e' quindi opportuno sigillarlo
sovrapponendo un piccolo spezzone di tubetto al silicone di diametro opportuno.
Poi la molletta che dovrebbe tenere fermo lo spillo stesso del massimo non fa il suo
dovere. Durante l'uso tende ad invitarsi smagrando pericolosamente la carburazione.
Aggiungendo il tubetto in silicone che funge da seconda guarnizione le cose migliorano ma
non definitivamente.
Allora abbiamo studiato una piccola modifica:
Abbiamo tolto del tutto la molletta esterna di ritegno, poi aggiunto una levetta sullo
spillo del max collegata con un filo d'acciaio a un servo montato al posto del servo della
coda (il servo della coda lo abbiamo montato sul retro del telaio in altra posizione.
Vedere la modifica descritta alla pagina "modifiche" oppure cliccare qui per la foto).
Questo servocomando supplementare e' comandato da un canale proporzionale sulla
trasmittente. Il servo puo' essere anche di infima qualita', basta che funzioni, prendete
pure quello che trovate in fondo al cassetto.
Con questa modifica c'e' il duplice vantaggio di tenere ben fermo lo spillo e potere
effettuare la carburazione in volo.
Il carburatore del TT e' comunque un po' "rognoso" da regolare, una piccola
regolazione dello spillo del massimo influisce anche sulla carburazione del minimo e anche
la regolazione dello spillo del minimo si fa sentire per una gran parte dell' apertura del
gas.
Una volta regolato al meglio ha comunque la tendenza ad essere grasso in hovering, circa a
meta' gas. Qualcuno ha risolto questo inconveniente accorciando in maniera corretta lo
spillo del minimo ma e' un'operazione delicata e se si sbaglia non si puo' tornare
indietro. E' necessario arrivare alla giusta forma dello spillo per piccoli tentativi e
solo una volta che si e' fatto un lungo rodaggio al motore per potere valutare
correttamente la carburazione.
E' quindi un'operazione consigliabile solamente a chi ha esperienza e molta ma
molta pazienza.
- La marmitta
La marmitta originale e' un punto debole un po' per tutti gli elicotteri di
fascia economica.
E' in alluminio senza paratie interne, e' molto rumorosa ma per l'inizio puo' sicuramente
andare. Poi con il tempo la si puo' sostituire con una marmitta piu' silenziosa e che
soffochi un po' meno il motore.
Certo non si puo' pretendere che, nella cifra pagata per l'elicottero completo, sia
compresa una marmitta che sul mercato si trova a circa 100.000 lire.
Io ho montato la marmitta a barilotto della NHP con un supporto autocostruito. E'
silenziosa e con l'OS 32 da' una regolarita' di funzionamento impressionante,
difficilmente si deve ritoccare la carburazione. La potenza e' piu' che sufficiente per
fare tutta l'acrobazia di base. C'e' poi chi vuole un elicottero surpotenziato e monta
altri motori come l'OS 46.......ma questa e' un'altra storia.
- Non e' di buona qualita' la termoretraibile trasparente che
ricopre le pale del rotore principale, ogni tanto si allenta e va ripassata con
un potente asciugacapelli. Come gia' detto la cosa migliore sarebbe sostituire la
termoretraibile originale con una migliore ancora prima di incollare le guancette alle
pale.
E' un difetto da poco, sapendolo prima si rimedia con una spesa minima.
Le mie pale in legno le ho scoperte e ricoperte poi in sotto vuoto con fibra di vetro del
peso di 80 gr per metro quadro usando resina epossidica. Le devo pero' ancora provare in
volo in quanto nel frattempo ho acquistato un paio di pale SAB in carbonio e non le ho
piu' smontate. Ottime, veramente notevoli nelle autorotazioni.
- Il gruppo ventola - frizione nel mio
elicottero era fuori centro di qualche decimo di millimetro e dava
vibrazioni ad alta frequenza che disturbavano il giroscopio. Ora il malfunzionamento e'
risolto e le vibrazioni sono sparite.
Il modello di mio fratello, come quelli di altri suoi amici, non hanno mai sofferto di
vibrazioni, e' quindi da considerasi come un caso isolato e quindi di importanza
secondaria.
Piu' avanti spiego come ho fatto per risolvere la situazione.
- L'asta di comando originale del
ruotino di coda non e' il massimo della vita in quanto presenta una grande
piegatura "a zeta" all'altezza dell'inserimento del tubo di coda al telaio.
Fortunatamente si rimedia facilmente, la cosa migliore e' montare il servo dietro al
telaio su una piastrina di vetronite e fare un comando diretto fra servo e squadretta di
coda. Vedere piu' avanti la modifica proposta, e' molto economica e si realizza in poco
tempo.
Ho realizzato la nuova asta di comando in carbonio ma si puo' anche accorciare e piegare
un po' l'asta originale e collegarla al servo installato nella nuova posizione.
L'importante e' che l'asta scorra seza attriti e impuntamenti e non abbia pieghe nette che
possono causare flessioni quando l'asta stessa lavora in compressione.