Qualcosa sul funzionamento dei
giroscopi per elicotteri RC
Prima di tutto qualche cenno sul funzionamento
dei giroscopi classici.
Il piu' classico dei giroscopi e' quello a funzionamento meccanico.
In questo tipo di giroscopio una massa metallica rotante rileva, sfruttando l'effetto
giroscopico, la rotazione dell'elicottero lungo il suo asse da stabilizzare (tipicamente
l'asse d'imbardata "Z").
La foto mostra l'interno della parte meccanica di un giroscopio meccanico Futaba.
Sono visibili le masse rotanti (chiare) montate agli estremi dell'albero del motore
elettrico, il motore e' vincolato ad un perno e puo' girare su un asse perpendicolare al
proprio asse; e' mantenuto in posizione centrale da due molle visibili in alto. Quando
l'elicottero ruota sull'asse di imbardata il gruppo motore + masse rotanti si inclina a
destra o a sinistra vincendo la forza di reazione delle molle. Sotto al motore e' posta la
basetta con il sensore a effetto hall che comunica all'elettronica dell'apparecchio quanto
e' inclinato il motore. L'inclinazione che assume il gruppo motore + masse giroscopiche
e' proporzionale alla velocita' con la quale l'elicottero sta ruotando.

L'elettronica del giroscopio comanda poi il servo del ruotino di coda per smorzare la
rotazione dell'elicottero.
Questo tipo di giroscopio ha quindi solamente un'azione di controreazione (feedback) nei
confronti della velocita' di rotazione dell'elicottero.
ESEMPIO: per qualsiasi motivo, come puo' essere una raffica di vento laterale da destra
o una variazione del passo collettivo, l'elicottero gira in senso orario, gira cioe' il
muso verso destra. La massa giroscopica fa spostare il sensore alla quale e' collegata, il
sensore a sua volta comunica lo spostamento all'elettronica del giroscopio.
L'elettronica del giroscopio comanda il servo del ruotino di coda come per fare girare
l'elicottero in senso antiorario. la rotazione involontaria verso destra e' quindi
corretta da un comando verso sinistra impartito dal giroscopio.
La sensibilita' del giroscopio meccanico (GAIN) non e' altro che la quantita' di
comando contrario data dal giroscopio al servo. E' regolabile tramite un trimmer sul
giroscopio o, sui piu' evoluti, direttamente dalla trasmittente.
Una osservazione interessante e' che questo tipo di giroscopio tende a stabilizzare
qualsiasi rotazione dell'elicottero, sia essa involontaria o volontaria. Se vogliamo fare
ruotare volontariamente il nostro elicottero il giroscopio si opporra' alla rotazione
riducendo il movimento del servo. Il nostro comando risultera' possibile ma comunque
ridotto dall'effetto contrario del giroscopio. Per eseguire piroette o comunque fare
ruotare velocemente l'elicottero sara' necessario settare una sensibilita' ridotta o usare
l'apposito mixer, presente sulle radio piu' sofisticate, che permette di ridurre
automaticamente la sensibilita' (gain) in proporzione al comando dato.
In pratica:
Stick al centro = massima sensibilita'
del giroscopio.
Stick tutto a destra (o a sinistra) = minima sensibilita' del giroscopio.
Certi giroscopi meccanici hanno la possibilita' di alimentare il motore separatamente
tramite un altro pacco di batterie, questo al fine di mantenere costanti i giri del
motore. Di solito il pacco ausiliario deve essere di 5 celle, poi c'e' uno stabilizzatore
di tensione all'interno dell'epparecchio che stabilizza appunto la tensione sui poli del
motore. Di riflesso c'e' anche il vantaggio del considerevole aumento dell' autonomia di
volo.
Il motore consuma circa 100 mA e l'elettronica del giroscopio 40 mA. Alimentando il motore
separatamente con normali batterie stilo da 800 mAh abbiamo un'autonomia teorica del
motore di 8 ore, quindi piu' che sufficente per un'intera giornata passata al campo volo.
Il pacco della ricevente dovra' accollarsi solamente i 40 mA dell'elettronica, circa il
consumo di una ricevente. Il peso aggiuntivo sara' di circa 120 grammi (5 batterie stilo).
Vantaggio dei giroscopi meccanici e' che oramai se ne trovano di ottimi modelli, come
fondi di magazzino oppure usati, a prezzi di molto bassi rispetto a quello che costavano
qualche anno fa. Puo' essere un vantaggio per chi inizia e non sa poi se intende
continuare con l'elicottero.
Giroscopi PIEZOELETTRCI (o come si dice
comunemente "PIEZO"):
Il loro funzionamento e' del tutto simile ai meccanici, il grande vantaggio sta nel
fatto che la velocita' di rotazione e' letta da un sensore piezoelettrico allo stato
solido. Non ci sono masse in movimento , il sensore e' costituito da tre lamine di
ceramica piezoelettrica montati su un prisma a base triangolare equilatera. Una di queste
lamine viene fatta vibrare ad una frequenza prestabilita. Se il prisma e' in quiete (non
ruota) le altre due lamine ricevono la vibrazione allo stesso modo generando due segnali
uguali ed opposti che si annullano. Se il prisma ruota le due lamine che fungono da
sensori ricevono la vibrazione in modo diverso e la somma dei due segnali generati genera
a sua volta un segnale positivo o negativo a seconda del senso di rotazione.
L'elettronica del giroscopio elabora poi il segnale ricevuto dal prisma come nel caso del
giroscopio meccanico.
I principali vantaggi dei giroscopi PIEZO sono la loro sensibilita' e velocita' di
risposta, di molto superiore a quella dei meccanici. Hanno una vita molto piu' lunga, il
motore elettrico dei giro meccanici e' soggetto ad usura e ogni tanto va sostituito. I
PIEZO consumano poi meno corrente, circa 40-50 mA contro i 150-200 mA di un
meccanico; I PIEZO sono generalmente piu' leggeri e piu' facili da installare, ne esistono
di molto economici e a volte molto piccoli, costruiti in un solo pezzo e comodi da
installare in piccoli elicotteri come i classe .30 o gli elettrici.
I giroscopi PIEZO sono pero' sensibili alle variazioni di temperatura in base alla
quale si sposta il loro punto neutro (fenomeno normalmente detto "DRIFT" o
meglio, in linguaggio tricolore, "DERIVA TERMICA"). Prima di andare in volo e'
buona norma lasciare acclimatare il giroscopio fuori dalla vettura per un po' di tempo.
I piezo con compensatore termico sono molto meno sensibili a questo scomodo effetto. Un
sensore interno misura la temperatura e un apposito circuito compensa la deriva
termica. Quelli di ultima generazione, soprattutto se di qualita', sono praticamente
privi di deriva termica e non necessitano dell'attesa per l'acclimatazione.
All'atto dell'accensione della ricevente, da fare sempre a trasmittente gia' in funzione,
e' necessario lasciare immobile l'elicottero per qualche secondo. Il tempo richiesto varia
a seconda del modello di giroscopio ed e' specificato nelle istruzioni. Durante questo
periodo il giroscopio determina la sua posizione neutra.
I giroscopi piezoelettrici esprimono al meglio le loro caratteristiche di velocita' di
risposta se accoppiati con servi appositamente studiati, molto veloci e reattivi come il
Futaba 9203 o altri di altre marche. C'e' solo l'imbarazzo della scelta.
Giroscopi dell'ultima generazione con funzione
"heading lock":
Questi giroscopi, ovviamente tutti piezoelettrici, non eseguono solo un' azione di
smorzamento dell'asse di imbardata ma li possiamo considerare veri e propri "piloti
automatici" che gestiscono in proprio il servocomando del ruotino di coda. Possono
funzionare in due modi distinti:
Come un normale giroscopio piezo oppure (e qui sta la vera novita') in modalita' HEADING
LOCK o meglio funzione a "CODA BLOCCATA".
Questa funzione e' presente nei giroscopi CSM icg 360 (gia' fuori produzione), CSM
icg 540, nel Futaba GY 501, nel Robbe 3D e in
altri prodotti da altre ditte.
Nella foto qui sotto possiamo vedere un giroscopio meccanico Futaba (sopra) confrontato
con il nuovo modello di punta della Futaba, il GY 501(sotto).

Di seguito la foto del nuovissimo CSM icg 540, realizzato in un solo pezzo, leggero e
compatto.

Che cosa e' l'heading lock:
A mio modesto parere il sistema di funzionamento su cui si basano questi giroscopi e'
una delle piu' grandi novita' tecnologiche introdotte ultimamente nel campo del
modellismo. E' una tecnologia sicuramente derivante dall'applicazione di risorse
sviluppate per altri settori. Avete mai visto dal vero il funzionamento degli
stabilizzatori di una telecamera professionale a cintura, tipo quelle che sono molto in
uso negli studi televisivi? Una "steadycam" per intenderci. Se vi capita fateci
caso e noterete molte assonanze con il nostro "heading lock".
Di novita' nel modellismo se ne vedono un po' tutti i giorni, pero' a volte capita che,
andando a vedere nelle vecchie riviste, si scopre che si e' inventato veramente poco. Si
tratta per lo piu' di corsi e ricorsi storici........
A parte mie divagazioni questi giroscopi sono una vera e propria novita'.
Come gia' detto in precedenza il giro tradizionale ha solamente una funzione di
smorzamento piu' o meno efficace dell'asse di imbardata del modello. In caso di vento
laterale, ad esempio, l'elicottero tende a puntare sempre il muso contro vento in quanto la
sua coda funziona esattamente come una bandiera e tende ad allinearsi rispetto al vento.
Un giroscopio normale smorza questa tendenza con la sua funzione di controreazione ma e'
il pilota che deve correggere dando un opportuno comando, altrimenti l'elicottero tendera'
sempre ed inesorabilmente a puntare il muso contro la direzione del vento.
Un giro con il sistema heading lock funziona in maniera del tutto diversa. In questo caso
lo stick della trasmittente non comanda il servo del ruotino di coda. Comanda
invece direttamente il
giroscopio informandolo di come vogliamo che si comporti l'elicotterro lungo l'asse d'
imbardata. Il giroscopio comanda poi il servo per fare assumere all'elicottero la
velocita' di rotazione che vogliamo.
In pratica:
Stick al centro = velocita' di rotazione
dell'elicottero nulla.
L'elicottero non ruota qualsiasi cosa succeda, puo' essere con il vento di fronte, di lato
o proveniente da dietro ma lui mantiene in ogni caso la sua posizione di "coda
bloccata". Il giroscopio si occupa di variare continuamente il passo del ruotino di
coda per fare rimanere nulla la rotazione.
Stick a destra = l'elicottero ruota in
senso orario con velocita' di rotazione proporzionale alla quantita' di comando che si e'
dato verso destra. Ovviamente piu' comando si da' e piu' l'elicottero ruota velocemente.
Il giroscopio gestisce la posizione del servocomando per fare ruotare la coda esattamente
alla velocita' di rotazione impartita dal pilota.
Se si impone e si mantiene un comando che corrisponde, ad esempio, ad una velocita' di
rotazione di 10 gradi al secondo il modello ruotera' con quella precisa velocita' fino a
che non viene variato il comando.
Portando lo stick al centro la rotazione si arresta immediatamente e l'elicottero rimane
nell'ultima posizione assunta sull' asse di imbardata.
Stick a sinistra = come sopra ma
naturalmente la rotazione e' antioraria.
Il tipo di funzionamento qui sopra descritto e' anche chiamato YAW RATE DEMAND, che
puo' essere italianizzato in "richiesta di quantita' di imbardata". Come detto
sopra la posizione dello stick sulla trasmittente non comanda direttamente il servocomando
ma informa il giroscopio sulla quantita' di imbardata (rotazione sull'asse "Z")
che vogliamo ottenere. Una volta chiaro questo concetto risulta piu' familiare l'uso di
tali giroscopi.
Con questi tipi di giroscopi funzionanti secondo il sistema "Yaw Demand Rate"
la trasmittente deve essere settata in maniera del tutto differente. Innanzitutto vanno disabilitati
tutti i mixer relativi al ruotino di coda.
Questa e' un'operazione molto importante e fondamentale, altrimenti sara' impossibile
mantenere in volo il nostro elicottero. Vanno quindi disabilitati i mixer fra passo
collettivo e passo ruotino (REVO mixer, in certe radio chiamato ATS cioe' automatic
stabilisation sistem) come pure va disabilitato la riduzione automatica della sensibilita'
del giroscopio all'aumentare del comando (pilot authority mixing). Va disabilitato
anche il settaggio del passo ruotino della funzione autorotazione, importante in special
modo se abbiamo un elicottero con il ruotino tascinato durante l' autorotazione. Il fatto
che questi mixer vadano disabilitati e' un grande aiuto soprattutto per un neofita in
quanto sono abbastanza complessi da mettere a punto al meglio e quando si e' all'inizio si
ha gia' parecchio altro a cui dovere fare attenzione.
Generalmente questi giroscopi hanno due settaggi di volo selezionabili direttamente
dalla trasmittente tramite un canale ausiliario.
Un settaggio funziona di solito come giroscopio normale e puo' essere usato per il volo
normale. L'altro settaggio include la funzione "blocco della coda" o
"heading lock" e puo' facilitare le cose in questi casi:
- A un principiante che durante l'apprendimento delle prime manovre di hovering puo'
quasi dimenticarsi dell'esistenza del comando di imbardata e quindi concentrarsi sui tre
comandi rimanenti.
- Nelle manovre di hovering con vento di traverso in quanto, anche se il vento e' a
raffiche, l'elicottero non tendera' a girarsi su se' stesso puntando in naso verso al
vento.
- In acrobazia, in particolare e' necessario quando si esegue volo all'indietro a
velocita' sostenuta. Il giroscopio mantiene infatti la coda allineata alla direzione
voluta anche in retromarcia.
- Nel volo normale, una volta abituati al suo funzionamento. E' necessario in questo
caso fare l'abitudine al comportamento a coda bloccata perche' quando dobbiamo affrontare
una virata dobbiamo necessariamente dare noi tutto il comando di imbardata, altrimenti ci
ritroviamo a meta' della virata con la coda che punta verso terra, in quanto l'elicottero
non gira so se' stesso se non gli forniamo noi il comando adeguato. Tuttavia dopo un po'
di allenamento il tutto diventa naturale anche se tanti preferiscono il settaggio
"giroscopio tradizionale" quando si fa volato normale.
Altro vantaggio di questi giroscopi e' che hanno un limite di escursione massima per il
servocomando, ad esempio il servo puo' muovere 45 gradi sia a destra che a sinistra
attorno al suo punto neutro e non di piu'. Regolando opportunamente la lunghezza della
squadretta di comando sul servo saremo quindi sicuri che il nostro servo non arrivera' mai
e per nesson motivo a fare lavorare i leveraggi a fondo corsa e questo mette al riparo dai
guai sia i leveraggi che il servo stesso che potrebbe altrimenti subire danneggiamenti.
Nei giroscopi piu' sofisticati questi limiti massimi di escursione sono regolabili in
maniera da petere trovare sempre l'ottima combinazione fra tipo di servocomando, lunghezza
squadretta e quantita' di comando trasferita ai leveraggi dell'elicottero. Si possono
cioe' provare diverse lunghezze di squadretta senza pericolo di raggiungere fondo corsa
sui comandi o al contrario quantita di comando insufficiente al buon funzionamento del
sistema.
Servocomandi, tiranteria e trasmissione del moto sono aspetti da prendre in
considerazione.
Questi giroscopi presentano vantaggi innegabili sotto molti aspetti pero' richiedono
particolari condizioni per un funzionamento ottimale. Funzionano bene solamente con
servocomandi molto veloci e reattivi. L'ideale sono i velocissimi (e purtroppo molto
costosi) servi digitali, come il Futaba FP-S 9250 oppure il JR 2700G. Sono molto rapidi
come accelerazione e velocita' di spostamento. Sono pure molto potenti (anche per piccoli
spostamenti) e hanno tempi di reazione che sono circa la meta' rispetto ai
tradizionali servi a controllo analogico. D'altro canto sono piu' costosi e consumano una
maggiore quantita' di corrente, giustificata ampiamente dalle loro maggiori prestazioni.
Per un corretto funzionamento e' anche necesserio non ci siano giochi nella tiranteria del
passo di coda. Il comando stesso deve essere il piu' possibile rigido ed esente da attriti
che possono rallentare l'azione del servo, l'ideale sono i comandi realizzati
appositamente con un'asta di carbonio. Si trovano in commercio per molti modelli oppure,
con un po' di iniziativa, si possono realizzare con una spesa modesta.
E' anche richiesta una trasmissione del moto al ruotino di coda il piu' possibile
rigida. Non sono quindi l'ideale le trasmissioni di moto realizzate con un filo d'acciaio
che ruota all'interno di una guaina mentre vanno bene i tubi in alluminio o corbonio
rotanti su cuscinetti oppure le trasmissioni a cinghia dentata.
Sono anche molto sensibili alle vibrazioni, che devono essere ridotte al minimo possibile,
e richiedono un motore dal funzionamento il piu' possibile regolare.
Per ora puo' bastare, l'importante e' capire bene le differenze di funzionamento fra i
vari tipi di giroscopi e poi sta a voi scegliere quello che vi sembra essere piu' adatto
alle vostre esigenze. Per chi ne volesse sapere di piu' rimando alla pagina di questo sito
che tratta in particolare il modernissimo giroscopio CSM
icg 540.
Come diavolo funziona questo HEADING LOCK?
La prima cosa che ci viene in mente vedendo funzionare un
giroscopio di questo tipo e' senz'altro che il tutto si basi su una bussola elettronica
che determina la posizione dell'elicottero rispetto al campo magnetico terrestre.
Purtroppo il discorso non e' cosi' semplice in quanto con una bussola il sistema non
potrebbe funzionare con l'elicottero in tutti gli assetti possibili rispetto al campo
magnetico terrestre.
Il sistema si basa invece su un sensore piezoelettrico che ci fornisce solamente la
velocita' con la quale sta ruotando l'elicottero e non ci dice in nessun modo la sua
posizione. In pratica sa a che velocita' angolare ruota l'elicottero ma non sa dire dove
la coda sia puntata.
In piu' il giroscopio non e' in grado di sapere che l'elicottero ruoti prima che cio'
avvenga. Se ad esempio abbiamo l'elicottero in hovering davanti a noi e una raffica di
vento lo fa ruotare il giroscopio interverra solamente a rotazione gia' iniziata.
Il sensore e' in grado di informare il giroscopio della velocita' angolare raggiunta e il
giroscopio e' in grado di fermare questa rotazione con un'opportuna correzione sul servo.
Questo non e' sufficiente in quanto noi vogliamo che la coda dell'eli ritrovi la posizione
che aveva prima dell'arrivo della folata di vento; e questo il solo sensore piezoelettrico
non e' in grado di determinare.
A questo punto viene in aiuto un po' di matematica.
Il sensore misura la velocita' angolare istantanea.
Se moltiplichiamo una velocita' angolare costante per il tempo per la quale essa
interviene abbiamo l'angolo di spostamento effettuato in quel determinato
tempo.
Il nostro giroscopio misura molte volte in un secondo la velocita' angolare istantanea.
Per ognuno di questi piccolissimi intervalli di tempo conosce la velocita'
angolare istantanea e il tempo per la quale essa e' intervenuta.
Moltiplicando questi due fattori conosce quindi l'ampiezza dell' angolo
compiuto dal nostro elicottero in ogni singola frazione di tempo.
Sommando tutte queste piccole rotazioni e' nota quindi la posizione che
ha assunto l'elicottero. A questo punto il giroscopio interviene con un comando contrario
alla rotazione subita dall'elicottero fino a quando non ha misurato un angolo di rotazione
di ampiezza uguale a quello misurato ma nella direzione opposta.
A questo punto la coda ha ritrovato la sua posizione originale.
Tutto questo avviene molte volte in un secondo e l'elicottero e' sempre alla ricerca del
suo punto neutro di riferimento.
La reazione del giroscopio e' molto veloce e deve essere il piu'
veloce possibile anche quella del servo.
Questo perche' il servo di coda sara' sempre in movimento per permettere alla coda di
inseguire la posizione di riferimento.
Piu' la risposta del servo sara' veloce e piu' piccoli saranno gli spostamenti della coda
attorno al punto di riferimento.
Con servi appositamenti costruiti per lo scopo, molto ma molto veloci, gli spostamenti
saranno impercettibili e assolutamente trascurabili.
Il punto di riferimento puo' essere una posizione fissa (se abbiamo lo stick della
trasmittente al centro), oppure un riferimento in rotazione (se diamo comando a destra o a
sinistra). In ogni caso il nostro elicottero inseguira' questo riferimento.
Se il riferimento ruota anche il nostro elicottero ruotera', e ruotera' alla esatta
velocita' angolare con la quale ruota il riferimento imposto.