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TECNICA

Publicato grazie al contributo di Mario Webmaster del sito Mondo Maggiolino che troverete nei links

Il cuore del Maggiolino: il quattro cilindri boxer.

Il Maggiolino ha scritto pagine fondamentali nella storia dell'auto, e nel dopoguerra nessun progettista poteva ignorare cio che la Volkswagen aveva fatto. La trazione posteriore con motore a sbalzo, il raffreddamento ad aria, le sospensioni a barre di torsione rimasero validi anche quando le trazioni anteriori a motore trasversale si affermarono definitivamente. Il quattro cilindri boxer, la cui cilindrata sali, col tempo, da 1100 a 1500 cc, era costituito da un monoblocco in ghisa con testate in lega leggera. La distribuzione prevedeva un asse a camme centrale disposto sotto l'albero a gomiti, che azionava, tramite aste e bilancieri, le valvole parallele e allineate. Rimase un tipico "corsa corta" (cioe con alesaggio superiore alla corsa) e la bassa velocita media dei pistoni spiega in parte la sua robustezza. L'albero a gomiti, poggiante su tre supporti di banco, era in acciaio al manganese, temperato nei punti di maggiore sollecitazione. L'alimentazione veniva fornita da un carburatore invertito. Il raffreddamento ad aria forzata era un'altra prerogativa del Maggiolino e comprendeva una grande ventola verticale azionata da una cinghia trapezoidale collegata all'albero motore, che "soffiava" sino a 500 litri d'aria al secondo e il cui flusso veniva regolato da un termostato. L'impianto di lubrificazione prevedeva, come nelle sportive piu raffinate, un radiatore olio che, oltre a garantire un efficace raffreddamento del lubrificante consentiva di limitare a soli due litri e mezzo la capacita del circuito.
Il cambio, rivolto verso l'abitacolo, rimase a quattro rapporti, inizialmente con la prima non sincronizzata, poi con quarta surmoltiplicata, che consentiva elevate velocita di crociera, in pratica uguali a quella massima. L'avantreno, nella sua forma piu classica, era costituito da bracci longitudinali oscillanti con barre di torsione trasversali contenute in un elemento tubolare, e solo sul Maggiolone del 1971 venne montato un piu convenzionale MacPherson. Il retrotreno seguiva la stessa concezione dall'avantreno: bracci longitudinali e barre di torsione trasversali. Nel bagagliaio (anteriore, della capacita di circa 250 dmc) erano contenuti anche il serbatoio carburante da 40 litri e la ruota di scorta. Lo sterzo a vite e rullo era integrato da un ammortizzatore idraulico che riduceva le vibrazioni e le reazioni. L'impianto frenante classico a quattro tamburi era inizialmente ad azionamento meccanico; nel 1950 divenne idraulico ed infine nel 1967 vennero montati dischi all'avantreno.

Sezione laterale.