LA DONNA DELL'ISLAM ATTUALE/India.htm
Home ] LA DONNA DELL'ISLAM ATTUALE/Afghanista.htm ] LA DONNA DELL'ISLAM ATTUALE/Algeria.htm ] LA DONNA DELL'ISLAM ATTUALE/Copia (3) di Egitto e Turchia.htm ] LA DONNA DELL'ISLAM ATTUALE/Escissione.htm ] LA DONNA NELLA STORIA/immaginedonna.htm ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI\Islam ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI\Islam ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI\La  Donna Ebrea ] LA DONNA NEL MONDO DEL LAVORO/donna imprenditrice ] LA DONNA NEL MONDO DEL LAVORO/DONNE  e IMPRESA.htm ] LA DONNA NEL MONDO DEL LAVORO/medici ] LA DONNA NEL MONDO DEL LAVORO/I primi anni dell'industrializzazione ] LA DONNA NEL MONDO DEL LAVORO/avvocati ] [ LA DONNA DELL'ISLAM ATTUALE/India.htm ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI/La  Donna Ebrea ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI/La  Donna Ebrea ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI/La  Donna Ebrea ] LA DONNA NELLA STORIA\donnaroma ] DIRITTI DELLA DONNAscolarizzazione ] DIRITTI DELLA DONNAmotivazioni ] DIRITTI DELLA DONNA\famigliari ] LA DONNA NELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE\Movimenti Femminiliù ] LA DONNA NELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE\I primi anni dell'industrializzazione ] LA DONNA NELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE/disugu.femm.le.htm ] LA DONNA NELLA STORIA\I primi anni dell'industrializzazione ] LA DONNA NELLA STORIA\donnastoria ] LA DONNA NELLA STORIA\francia ] LA DONNA NELLA STORIA\LA DONNA E L'INDUSTRIALIZZAZIONE ] LA DONNA NELLA STORIA\I primi anni dell'industrializzazione ] LA DONNA NELLA STORIAI primi anni dell'industrializzazione ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI/La  Donna Ebrea ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI/La  Donna Ebrea ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI/La  Donna Ebrea ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI/La  Donna Ebrea ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI/La  Donna Ebrea ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI/corano ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI/La  Donna Ebrea ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI/La  Donna Ebrea ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI/La  Donna Ebrea ] LA DONNA DELL'ISLAM ATTUALE/Iran.htm ] LA DONNA DELL'ISLAM ATTUALE/dizionario.htm ] LA DONNA DELL'ISLAM ATTUALE/Tunisia e Marocco.htm ] LA DONNA DELL'ISLAM ATTUALE/Fra Tradizione e Modernità.htm ]

 

Sfregiata del

Bangladesh

 

 

 

 

Nei Paese in cui non si può propriamente parlare di religione di Stato, la tradizione può giocare un ruolo fortemente repressivo nei confronti delle donne, mantenendole in uno stato di sottomissione e di ignoranza, come nel caso dell'India.

Questa enorme nazione, comprendente 25 Stati, 7 territori e 15 aree linguistiche ufficiali, è caratterizzata da un grande coacervo di religioni (buddisti, giainisti, cristiani, sikn, parsi), con l'induismo che è di gran lunga la religione più diffusa, seguita da quella islamica.

Il complesso sistema di caste e delle sotto-caste, costituiscono potenti elementi di freno all'emancipazione femminile. Il matrimonio è proibito sotto i 15 anni, ma il limite non vale per la promessa di matrimonio; in questo campo prevale l'endogamia, il matrimonio viene deciso dai genitori e comporta l'obbligo della dote portata dalla sposa.

La dote è indispensabile perché una donna si sposi, è all'origine di vari divorzi e incidenti mortali causati volontariamente, che permettono al marito di risposarsi per ottenere una dote più consistente. Questa pratica è così radicata che non vengono mai istruiti processi per condannarla.

Nei 750.000 villaggi, in cui è raccolto l'89% delle donne, le condizioni di vita sono estremamente primitive: poco acqua potabile, catapecchie in terra battute esposte alle intemperie, mancanza di elettricità e di fogne; tra il 40 e il 50% delle donne vi lavorano gratuitamente per il marito o per un proprietario terriero creditore del marito. Nelle città le donne lavorano come venditrici ambulanti, nei cantieri e nelle fabbriche per un salario da fame, in un Paese in cui il lavoro manuale è ancora meno costoso di quello meccanizzato.

Le donne sono condannate a rispettare leggi impietose. Come il "sati" , l'usanza medievale che obbliga le vedove a morire con i mariti, un gesto che nell'India del Duemila trova ancora sostenitori.

In alcune regioni, la donna che si lancia sulla pila del marito è da venerare. Dopo una vita di difficoltà, resta solo il sati per essere ricordate come eroine. Quando una donna decide di morire tra le fiamme accanto all'uomo che aveva sposto, i guerrieri montano un picchetto d'onore per giorni. Ed è l'unica occasione in cui il coraggio di una donna viene celebrato. Perché L'India non ama le sue donne, amzi, ne fa strage. Ci sono cinquemila morti al giorno, tutti di sesso femminile. Un'ecatombe preoccupante anche per un Paese che ha ormai superato il miliardo di abitanti. Le vittime sono i feti che le madri decidono di sacrificare dopo aver appreso che sono del loro medesimo sesso. E l'aborto selettivo è una pratica assai diffusa in India. Nessuna meraviglia quindi che un filmato diffuso recentemente alla televisione indiana mostri le mani di un adulto mentre soffocano una neonata.

Un ruolo importante ha l'azione delle donne, che devono prendere coscienza e far prendere coscienza dei loro problemi per far si che nella società si producano reali cambiamenti.

 

 

Ragazzine che, per avere respinto un corteggiatore o per aver portato una dote troppa esigua, si ritrovano con il viso devastato dall'acido solforico. E' accaduto in Bangladesh: circa 100 casi denunciati all'anno, altrettanti quelli che passano sotto silenzio. E colpevoli? Per loro la legge prevede fino alla pena di morte. Di fatto, la fanno sempre franca.