Top Film della Stagione

          Dicembre 2002         

Era Mio Padre

Scheda               

Regia

Sam Mendes

Genere

Drammatico

Anno

2002

Nazionalità

USA

Interpreti

Tom Hanks, Paul Newman, Jude Law, Tyler Hoechlin, Stanley Tucci

Titolo Originale

Road to Perdition

Durata

1 h, 57'

Il Voto                                    

9,00 /  10

Se non vuoi anticipazioni sulla trama NON LEGGERE le parti SCRITTE IN BLU.

Il Plot

        Tom Hanks interpreta Michael Sullyvan, un gangster, il migliore, al servizio del Boss John Rooney (Paul Newmann). Michael è tanto bravo da essere considerato un figlio di Rooney; peccato che in questo modo si tiri addosso subito l'invidia del vero figlio di quest'ultimo. Il figlio di Michael, invece, curioso di scoprire di cosa si occupi il padre e in che modo sia legato a John Rooney, una sera si nasconde sulla macchina e lo segue. Scoprirà il lavoro "sporco" con cui il padre guadagna i soldi per dare da mangiare alla famiglia e assisterà ad una carneficina. Ma verrà anche scoperto, e questo, assieme all'invidia del figlio di Rooney, porterà grossi guai alla sua famiglia. Si ritroverà a fuggire verso Chicago, in compagnia del padre... 

Secondo me…           

        Un filmone, come recita la critica de “L’Eco di Bergamo”, anzi: un gran bel filmone. E’ quello che si può dire di “Era Mio Padre”, un titolo che sembra non centrare nulla con l’originale “Road to Perdition”, ma che, in realtà, per una volta è molto attinente al film.

        La pellicola è ambientata nella Chicago del 1931; è una storia di gangster, di crimine organizzato, dei legami che legano i gangster con i boss e tra loro; un'opera quasi all’altezza dell’inarrivabile film di Brian de Palma (“Gli Intoccabili”). Oltre ad essere incentrato sulle imprese di gangster e malavitosi, tocca anche lati più profondi legati alla figura dei protagonisti, come, ad esempio, il rapporto tra padre e figlio.

        La sceneggiatura è veramente molto forte, anche il martello del critico più esigente non riuscirebbe a scalfirla. Scorre via, nel suo epico incedere, senza il minimo punto di vuoto, senza incoerenze, senza incertezze, senza azzardati salti temporali. Riesce in momenti diversi a commuovere, a fare provare odio, a fare parteggiare per i protagonisti, ad essere sottilmente ironica (basti citare le scene in cui il figlio di Michael Sullyvan impara a guidare e assiste il padre durante le rapine in banca, mentre un killer professionista li bracca da vicino). L’essenzialità e il riuscire a narrare la storia senza fronzoli è uno dei meriti degli sceneggiatori. Il film ha, così, una grande capacità di catturare l’attenzione dello spettatore senza più lasciarlo andare, lo incatena senza effettacci e senza pugni allo stomaco, grazie anche ad uno stile registico elegante e raffinato, davvero da maestro (bravo Mendes!), con un accurato studio di ogni inquadratura e di ogni dettaglio. Memorabile la scena in cui Michael Sullyvan (un grande Tom Hanks) elimina gli scagnozzi di John Rooney (Newmann) e poi fa fuori anche il suo ex datore di lavoro. Quegli spari silenziosi, e poi la raffica finale che squarcia il silenzio angoscioso sono davvero uno dei tanti segni di un lavoro di regia di gran classe.

        La forza del film, con una sceneggiatura e una regia a tali livelli, si basa anche sulla grandezza degli interpreti. Tom Hanks è ormai da considerare uno dei migliori attori di questo secolo. Riesce a passare senza la benché minima apparente difficoltà da un personaggio all’altro (non dimentichiamo che nella sua carriera ha sostenuto tutto sulle sue spalle un film di oltre due ore, “Cast Away”) e, in questo film, crea un personaggio molto particolare: un duro di cui riesce però a mettere in evidenza il risvolto umano, il lato acerbamente paterno che porta gradualmente alla maturazione. Non dimentichiamo nemmeno, oltre al bravissimo quasi debuttante Tyler Hoechlin (che interpreta il figlio di Sullyvan), il vecchio leone del cinema, il grande Paul Newman i cui occhi blu sono ancora capaci di comunicare tutto il tormento di un padre che ha un figlio, ma lo scambierebbe volentieri con un altro. E poi un altro ormai affermato astro nascente: Jude Law (“Gattaca”, “Artificial Intelligence”, “Il Talento di Mr Ripley”…) che qui costruisce un personaggio brutto, sporco e cattivo davvero degno di nota.

        Se questo non è un film da Oscar!

                     Daniele T.

Il sito ufficiale del film

www.20thfox.it

Visione del film 18/12/02

I Voti degli Altri

La nostra classifica

Ciak

Corriere della Sera

International Movie Data Base

Incassi (USA / Italia)

9,00 / 10

Bellissimo

*** / 5

Appetitoso

*** / 5

Interessante

8,10 / 10 Alti / Medi 

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