La mia GS

di: Giuseppe Tavormina (e-mail : giutavor@tiscali.it)

1° Presidente del "Club GS Italia"

Sito web del Club : www.clubgs.it

 

Quando nel lontano inverno del 1972 (all’epoca avevo nove anni) mio padre acquistò per la prima volta una Citroen GS, 1015 cc Club, azzurra metallizzata, e vi fece accomodare la sua famiglia per il giro inaugurale, a me sembrò di entrare in un’auto "strana", piccola e grande nello stesso tempo; da bambino qual ero non riuscivo a captarne i limiti e i confini, ma la sensazione che provavo era quella di andare in un auto con qualcosa al di sopra dell’ordinario.

Ma soprattutto non avrei mai potuto immaginare (né alcuno avrebbe mai potuto presagirmelo) che quell’auto mi sarebbe entrata "nel sangue", che quasi trent’anni dopo sarei stato il promotore della nascita del primo Club GS in Italia.

La GS azzurra metallizzata fu venduta nel ’79, permutata con una GS "ultimo tipo", sempre Club, bianca, 1220 cc; avevo già 17 anni e stavolta andai anch’io con mio padre per la scelta degli "optional" e del modello, già prevedendo la mia prossima patente. Tuttavia era ancora di là da venire in me il concetto dell’auto storica, né che "quella" macchina sarebbe stata motrice della nascita del Club delle GS o che con le sue foto sarebbe entrata nel web e soprattutto nella storia delle Auto Classiche in Italia.

Quest’auto la ereditai da mio padre e cominciai ad usarla quotidianamente; nel ’92 decisi che, con tredici anni e centoventimila chilometri sulle spalle (entrambi molto ben portati), "lei" avrebbe potuto cominciare a vivere più serenamente, senza avere la necessità di scarrozzare ancora il suo padrone di qua o di là.

Dissi: "voglio che quest’auto diventi storica, che si usi con parsimonia e non più come prima auto". Detto fatto, da allora è il mio gioiello che tengo in garage, che mi accompagna nei momenti importanti o di relax, soprattutto quando non piove…

C’era però qualcosa che non mi quadrava; passavano gli anni e cominciai a frequentare i raduni Citroen, andavo per varie città, leggevo varie riviste specializzate sull’auto: di GS non ne vedevo e se ne parlava ancor meno. Mi chiedevo: possibile che una tale auto, sintesi di cotanta grazia estetica e tecnologia (sempre attuale a tutt’oggi), non abbia i riscontri della gente e della critica? Di splendide DS e dolcissime 2CV se ne vedono e se ne parla; ma mi chiedevo dove fosse finita la "mitica" GS…, dove…?

Fra il pormi la domanda e il progettare "faccio io il Club per le GS" fu quasi un tutt’uno. Giusto, ma un Club non si fa "da solo"…

Fu allora che feci una scommessa con me stesso. Non è possibile, mi dissi, di essere l’unico in Italia ad apprezzare le GS; dovranno pure esserci altri che come me sono pronti a scommettere sulla valenza storica di un’auto di non alto valore commerciale ma di grande carisma e qualità.

Strutturai allora un sito web molto semplice e chiesi a "Ruoteclassiche" di pubblicare un mio annuncio "cercasi giessisti, pochi ma buoni". Ne arrivarono abbastanza e ottimi davvero, "pasta di GS…"!

Il resto è storia di oggi: il Club è nato il 13 aprile 2001 su mia iniziativa ma grazie alla indispensabile e preziosissima collaborazione di Francesco Giovannelli, Giuseppe Bussei, Carlo Ottone, Nisse van der Velde; io ne sono stato orgogliosamente il primo Presidente.

Facciamo parte anche noi della grande famiglia del R.I.A.S.C. (Registro Italiano Automobilistico Storico Citroen – www.riasc.it); si sta cominciando ad avere una nostra documentazione storica completa, strutturare e mantenere cordiali e attivi rapporti con altri Club amatoriali di Citroen in Italia e all’estero, organizzare i nostri raduni (annualmente in primavera).

Ma la mia, nostra, soddisfazione più profonda resta quella di avere contribuito all’ingresso della "mitica GS" nel mondo delle Auto Storiche.

E non è cosa da poco…

Giuseppe Tavormina

 

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Poesia conclusiva :

"Senza tutù

ma come chi la danza abbia nel sangue,

con punta e tacco

si solleva

si abbassa la Citroen GS

e pare librata su ali

di penne

non su ruote di gomma

mentre vola su l'asfalto,

come se abbia in animo

di stupire

la gente

più che per la potenza dei cavalli

per le movenze

la grazia

di una prima ballerina

della Scala.

E nessuno che dica vedendola:

E' una macchina.

Tanto stupore confonde le idee

di chi guarda."

(dalla raccolta ASSENZIO, di Vincenzo Tavormina - 1974 )

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