DreamWings: modellismo aereo, aerei militari della seconda guerra mondiale e moderni, air show, warbirds, frecce tricolori, pattuglie acrobatiche... 

 

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MUSEI AERONAUTICI

Sezione dedicata ai musei aeronautici, nei quali è possibile vedere e fotografare molti aerei militari e aerei civili, moderni e storici, esposti e conservati dopo essere stati recuperati e restaurati.

 

B-17M01.jpg (22555 byte)NATIONAL AIR&SPACE MUSEUM diWASHINGTON (USA)

 

 

Macchi C. 202 FOLGORE  

 

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MC 202 MC 202 MC 202 MC 202 MC 202 MC 202

 

Messerschmitt BF 109

 

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Bf 109 Bf 109 Bf 109 Bf 109 Bf 109 Bf 109

 

Curtiss P-40 - P-51 MUSTANG - SPITFIRE - HELLCATT

 

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P-40 P-40 P-51 P-51 Spitfire Hellcat

 

WILLCAT - Mitsubishi A6M ZERO - Messerschmitt Me 262

 

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Willcat Willcat A6M Zero A6M Zero Me 262 Me 262

 

PIONIERI DEL VOLO - WW I

 

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VARIE

 

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Tora Tora Tora 01 Tora Tora Tora 02 B- 17 B-29 Enola Gay B-29 Enola Gay P- 80

 

  NATIONAL AIR AND SPACE MUSEUM

- Museo Nazionale dell’Aria e dello Spazio di Washington -

(Questi breve articolo, già apparso in forma leggermente più completa in una rivista del settore, si riferisce ad una visita che il sottoscritto ha effettuato presso la sede del presente museo nel 1995)

Il Museo Nazionale dell'Aria e dello Spazio di Washington rappresenta senza alcun dubbio una delle migliori strutture esistenti aventi per oggetto l'aviazione e lo spazio.

 Il museo, inaugurato nel luglio del 1976, è articolato in numerose gallerie, ognuna delle quali tratta un tema specifico attraverso l’esposizione dei vari pezzi, la consultazione della documentazione fotografica, delle schede tecniche e avvalendosi inoltre di vari video per la proiezione di filmati.

L’esposizione riguarda tutta la storia del volo e la conquista dello spazio, partendo dagli inizi (e dall’aereo dei fratelli Wright, 17 dicembre 1903), fino ad arrivare al volo ultra tecnologico ed alle missioni lunari e spaziali, passando per i numerosi primati ed i vari conflitti. Tra gli altri, si possono infatti ammirare l’aereo dei fratelli Wright, il Blèriot XI, un Albatros D.Va, uno SPAD XIII, il Ryan NYP “Spirit of St Louis” di Charles Lindbergh, il Bell X-1 “Glamorous Glennis” del capitano Charles “Chuck” Yeager, il modulo di comando dell’Apollo 11 Columbia, il veicolo lunare della missione Apollo 17,il Grumman X-29 ecc. ecc.

Sono poi esposti nelle gallerie o nei percorsi di passaggio, vari dipinti (su quadri o pareti) e numerosissime bacheche e vetrine contenenti armamenti, uniformi, medaglie, foto, mappe, modelli, parti meccaniche, ed altro materiale.

Fantastico, gigantesco e suggestivo è un  “murales”, nel quale in primo piano è dipinta l’imponente sagoma di un Boeing B. 17G, raffigurato in volo sul territorio germanico che assieme ad altre Fortezze Volanti sono sottoposte ad un attacco aereo da parte dei caccia della Luftwaffe.

 Un fornitissimo “Museum Shop”, permette inoltre al visitatore di acquistare quasi di tutto, potendo scegliere tra libri, riviste, stampe, abbigliamento, ed altri numerosi articoli, tutti ovviamente con soggetto aerospaziale. Non bisogna poi dimenticare che sono inoltre presenti punti di informazione, guide audio e fotografiche, guardaroba, un punto appositamente attrezzato per i bambini e vari servizi pubblici.

Tornando alla mostra statica, ci soffermeremo esclusivamente alle gallerie dedicate alla guerra aerea del secondo conflitto mondiale, nelle quali sono presenti, tra gli altri, i seguenti velivoli:

- sezione anteriore del bombadiere Martin B. 26 Marauder “Flak Bait”, dove si ha la possibilità di poter vedere anche gli interni della cabina. 

- North American P.51D Mustang. l'esemplare esposto ha finiture completamente argentee e porta, sul lato sinistro del muso, il nome “Willit Run?”. 

- Supermarine Spitfire Mark VII, con codici EN 474, il quale è stato, nelle prime versioni costruite, uno dei protagonisti indiscussi della famosa “Battaglia d’Inghilterra”, svoltasi nei cieli inglesi nell’estate e autunno del 1940.

Messerschmitt Bf 109 G-6, il più famoso e “numeroso” caccia tedesco, costruito in oltre 33.000 esemplari, che ha tra l’altro militato, anche nelle file della Regia Aeronautica prima e della Aeronautica Nazionale Repubblicana poi, in numerose decine di esemplari.

Mitsubishi A6M5 “Zero” con la livrea verde/grigia, il caccia giapponese più famoso della guerra del pacifico, che all’inizio del conflitto si conquistò un incredibile fama, “terrorizzando” le forze alleate, impreparate ad affrontare un aereo di concezione estremamente moderna e con incredibili doti di manegevolezza. 

- Macchi C. 202 Folgore, "90-4" il caccia italiano monoplano più conosciuto e prodotto durante il conflitto.  Il Folgore esposto risulta essere uno dei pochissimi caccia italiani sopravvissuti al conflitto. Tra l’altro, si tratta di uno dei due C. 202 portati negli USA, al termine del conflitto, per essere sottoposto ad una serie di test valutativi, prima di essere ceduto al museo per curarne il restauro e quindi l’esposizione. Il recupero del C. 202,  iniziato nel 1974, è stato realizzato sulla scorta della documentazione richiesta dalla Smithsonian Institution, all’Aeronautica Macchi ed allo S.M.A.. Il restauro, almeno per quanto riguarda l’esterno, è stato eseguito con grande accuratezza, peccato che risulti errata l’identificazione del velivolo. Infatti, l’aereo originale, assegnato alla 90° squadriglia del 4° Stormo “Francesco Baracca”, operante in Africa Settentrionale nel 1942 e contraddistinto dal numero individuale 4 in rosso, (su cui volava il sergente maggiore Amleto Monterumici), apparteneva alla serie III e non alla IX come riportato sul timone di direzione, mentre il numero della matricola militare era il 7796 e non il 9476. Anche lo schema mimetico, a macchie verdi rare su fondo nocciola chiaro è corretto, anche se forse, sembra presentare le macchie leggermente troppo rare rispetto alla mimetizzazione originale visibile sulla documentazione fotografica dell’epoca. Comunque questi “piccoli appunti” nulla tolgono al merito ed alla precisione con cui i responsabili del museo hanno restaurato il più conosciuto caccia italiano.

- Curtiss P40 “Lope’s Hope”, con insegne statunitensi e con la caratteristica Shark Mouth dipinta sul muso. 

l’F4F Wildcat e l’F6F Hellcat, i due magnifici e determinanti caccia della Grumman, quest’ultimo tra l’altro mostrato con una semiala ripiegata.

-   Douglas Dauntless SBD-6, il bombardiere in picchiata protagonista, assieme ai caccia Grumman, della Battaglia di Midway, svoltasi nel giugno del 1942 e che segnò il giro di boa della guerra del Pacifico.

Messerschmitt 262 A-1a Schwalbe, il caccia a reazione germanico capostipite degli aerei a reazione, che presero definitivamente il sopravvento, su quelli a pistoni, a partire dagli anni 50. Contraddistinto dal numero individuale 7 giallo, W.nr. 500491, era di base a Parchim, nel marzo del 1945 e apparteneva alla 9° Staffel del Jagdgeschwader 7. Aveva in fusoliera la caratteristica fascia rossa e blu della “Difesa del Reich” e, come stemma sul muso, un levriero rampante. Catturato dagli americani, Il Me 262 fu prima portato negli USA per essere provato dall’Air Force con i codici FE-111 e quindi restaurato nel 1979. 

- Lockheed XP-80 Shooting Star “Lulu Belle”,  primo caccia a reazione americano. Prima della conclusione del secondo conflitto mondiale quattro P-80 furono inviati in Europa a scopo sperimentale, due in Italia e due in Inghilterra, ma era ormai troppo tardi per prendere parte attiva alle fasi conclusive della guerra.

- Nel periodo in cui è stata effettuata la presente visita, si è avuta inoltre la possibilità di vedere alcune parti del Boeing B29 “Enola Gay”, (vista l’ingombrante mole del velivolo, era impensabile mostrare per intero il velivolo all'interno delle sale), la superfortezza tristemente nota per aver sganciato, sulla città di Hiroshima, il 6 agosto del 1945, ai comandi del colonnello Paul W. Tibbets, la prima bomba atomica della storia. Erano esposte le sezioni anteriore e centrale, uno dei quattro motori parzialmente privo di pannellature, un elica ed il grande timone di direzione,  il simulacro della bomba atomica, battezzata Little Boy, un modellino in scala ridotta della superfortezza, varie foto ed articoli giornalistici dell’epoca tutti riguardanti la prima missione nucleare.

           - Nella sezione dedicata ai missili e razzi erano esposte delle due più famose “armi di rappresaglia” tedesche, la bomba volante V-1 ed il primo missile balistico V-2.

Interessantissima è anche la “Galleria degli Assi”, nella quale sono presenti brevi biografie, corredate da una foto, dei maggiori assi mondiali, incluse anche quelle del Magg. Adriano Visconti e del Ten. Franco Bordoni Bisleri indicati, rispettivamente con 26 e 24 vittorie, primo e secondo asso nella graduatoria italiana.

          Per concludere non posso che confermare che il presente Museo rappresenta una tappa obbligatoria per tutti gli appassionati di aviazione.

Paolo Pesaresi - 3 Marzo 2001

 

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